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PROFESSIONE
   INFERMIERISTICA


Passato e presente
EVOLUZIONE LEGISLATIVA




     MANSIONARIO




 PROFILO PROFESSIONALE




ABROGAZIONE MANSIONARIO
                           2
EVOLUZIONE LEGISLATIVA




AUTONOMIA DIDATTICA ATENEI




                             3
PROFILO PROFESSIONALE




                        4
PROFILO PROFESSIONALE

                      L infermiere
!    a)                  all identificazione dei bisogni di
     salute della persona e della collettività;
!    b)                  i bisogni di assistenza
     infermieristica della persona e della collettività e
     formula i relativi obiettivi;
!    C)
     l intervento assistenziale infermieristico


                                                         5
RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE




RESPONSABILITA’         AUTONOMIA




           COMPETENZA


                                    6
RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE


     PENALE                                   CIVILE



                     DISCIPLINARE

    Il profilo professionale consegna agli infermieri la
   responsabilità del processo assistenziale, riconosce
l’autonomia decisionale, richiede competenza e capacità di
                 lavoro interdisciplinare.
       Fedrigotti Colombo e Cortese Fausti, 1999)

                                                       7
AMBITI DI INTERVENTO




 COLLABORAZIONE




LIBERA PROFESSIONE



                        8
9
ASPETTI NORMATIVI
                    D.P.R. 27 Marzo 1992
         Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la
    determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza"

    Linee guida del Ministero della Sanità per il sistema
                        Emergenza-Urgenza
   "all'interno del D.E.A. deve essere prevista la funzione di
triage, come primo momento di accoglienza e valutazione dei
pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire le
         priorità di intervento. Tale funzione e' svolta da

  personale infermieristico adeguatamente formato,

 che opera secondo i protocolli prestabiliti dal dirigente del
                         servizio".


                                                                       10
Decreto Ministero della Sanità dell'11 aprile 1996
             (G.U. n. 114 del 17/5/1996)




"Atto di intesa fra Stato e regioni di approvazione
     delle linee guida sul sistema di emergenza
      sanitaria in applicazione del decreto del
    Presidente della Repubblica 27 marzo 1992"




                                                       11
ACCORDO 25/10/2001
      (Gazzetta Ufficiale n. 285 del 7/12/2001)




Accordo tra il Ministero della Salute, le regioni e le
                province autonome
  sul documento di Linee - guida sul sistema di
       Emergenza sanitaria Concernente:

"Triage intraospedaliero (valutazione gravità all'ingresso)
   e chirurgia della mano e microchirurgia nel sistema
           dell'emergenza - urgenza sanitaria"




                                                          12
LINEE GUIDA SUL "TRIAGE" INTRAOSPEDALIERO
PER GLI UTENTI CHE ACCEDONO DIRETTAMENTE IN
             PRONTO SOCCORSO.



           (…) A livello ospedaliero,
 la funzione di triage deve essere attivata
    in tutte le unità operative di Pronto
          Soccorso - accettazione,
  purché correlata al numero degli accessi. Le
  aziende sanitarie devono garantire le risorse
      per assicurare la funzione di triage.



                                                  13
L'infermiere opera sotto la supervisione del medico
   in servizio, responsabile dell'attività, e secondo
    protocolli predefiniti riconosciuti e approvati
   dal responsabile del servizio di pronto soccorso -
      accettazione o dipartimento di emergenza -
           urgenza ed accettazione (D.E.A.)


Il triage e' patrimonio del pronto soccorso e, ove
   sussista la rotazione del personale in ambito
dipartimentale, deve essere condiviso da tutto il
   personale infermieristico del dipartimento di
emergenza - urgenza ed accettazione medesimo


                                                     14
Il triage non è




                  15
CONCETTO DI PRIORITÀ


 Il triage garantisce l effettiva Mission del
              Pronto Soccorso
                    ossia

valutazione dei pazienti a seconda della
     loro necessità di trattamento

   non in base all ordine di arrivo.


                                                16
CODICI DI GRAVITA’




                     17
Organizzazione del lavoro




                            18
CAMPO DI APPLICAZIONE

!    PRONTO SOCCORSO

                       OBIETTIVO

1.  Rapida valutazione dei pazienti
2.  Immediatezza degli interventi assistenziali
3.  Percorsi assistenziali mirati per i casi più urgenti
4.  Riduzione dell'ansia e miglioramento della soddisfazione
dei    pazienti
5.  Riduzione dei tempi di attesa
6.  Diminuzione delle frustrazioni e delle inquietudini del
personale e miglioramento del servizio di P.S.
7.  Educazione sanitaria e informazione all'utenza
8.  compilazione scheda di triage

                                                           19
PROFILO INFERMIERISTICO (D.M. 14/09/94 n. 739)

                      L infermiere
!    a)                  all identificazione dei bisogni di
     salute della persona e della collettività;
!    b)                  i bisogni di assistenza
     infermieristica della persona e della collettività e
     formula i relativi obiettivi;
!    C)
     l intervento assistenziale infermieristico



                                                         20
GESTIONE DEL
                  PERSONALE

Turni    Conflitti
                           Disciplina



  Formazione         Vigilanza



                                        21
Tale funzione dovrà essere assicurata in ogni
 caso e continuamente in quei presidi con oltre
            25.000 accessi per anno.


Gli ospedali che, pur essendo al di sotto dei
    25.000 accessi per anno, si trovano ad
         operare in condizioni di flussi
      periodicamente elevati ed irregolari
  (turismo stagionale, fiere, manifestazioni,
     ecc.) devono garantire la funzione di
   triage proporzionalmente alle necessità.

                                                  22
Personale

            Il triage deve essere svolto
da un infermiere esperto e specificatamente formato

    sempre presente nella zona di accoglimento
              del Pronto Soccorso

   in grado di considerare i segni e sintomi del
paziente per identificare condizioni potenzialmente
               pericolose per la vita

   e determinare un codice di gravità per ciascun
   paziente al fine di stabilire le priorità di accesso
                   alla visita medica.
                                                      23
Strutture


Le strutture in cui viene effettuato il triage devono
                      consentire:

           • la raccolta dati, informazioni
        • una breve e semplice valutazione
  con rispetto della privacy anche ai sensi della
                  normativa vigente.




                                                    24
Formazione del personale
                               infermieristico1

      L'iter formativo deve essere rivolto al personale
     con diploma di infermiere professionale o diploma
       universitario di infermiere e con esperienza sul
     campo da almeno sei mesi in Pronto Soccorso, e
                       deve riguardare:

     !    l'insegnamento di base rispetto alle funzioni di
          triage
     !    lezioni di psicologia comportamentale, di
          organizzazione del lavoro e di conoscenza di
          tecniche relazionali.
1CONFERENZA   PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO
                                          ACCORDO 25 ottobre 2001
                                     (Gazzetta Ufficiale n. 285 del 7/12/2001)


                                                                                                 25
Arrivo del paziente


L utente può giungere al servizio di Pronto
                 Soccorso:




                                          D.E.A.




                                              26
Accoglienza e valutazione del paziente



"    Nel primo caso il personale di soccorso comunicherà
     all infermiere di triage i parametri e la storia clinica
       del paziente; il triagista provvederà alla presa in
     carico con relativa rivalutazione ed assegnazione del
                           codice colore.


     " Se la persona giunge in P.S. con mezzo proprio
l infermiere provvederà alla valutazione di triage e cioè:
                   • valutazione sulla porta
             • raccolta dati (clinici ed anagrafici)
   • decisione di triage (assegnazione del codice colore)
                         • rivalutazione.
                                                            27
NOTA BENE

In qualunque momento l infermiere di triage
 può determinare che il paziente necessita di
     cure immediate, sospendere quindi il
   processo di triage e trasferire il paziente
           nell area di trattamento.




                                            28
PROCEDURA



!    VALUTAZIONE DEI PAZIENTI

!    TRIAGE – ATTRIBUZIONE CODICE DI GRAVITA

!    RIVALUTAZIONE




                                           29
La comunicazione , strumento essenziale
            nell attività del triage

Il triagista è un front-man (una persona di contatto)

   È il triagista ad assumere il ruolo di interfaccia
        tra la politica aziendale ed i bisogni
                      dell utente
La prima caratteristica, quindi, è l    IMMAGINE:
  essa determina il primo impatto che l utente ha
 con l azienda attraverso le persone. L immagine è
     data da aspetti materiali e immateriali quali
     l abbigliamento, l atteggiamento, l igiene,
   l ordine della persona che eroga il servizio e la
                      Presenza                       30
La seconda caratteristica relazionale è la


                    Parola

E attraverso l utilizzo di questa variabile che si
  sviluppa il meccanismo di comunicazione tra
           azienda e paziente-utente.
 La parola è fatta di forma e di sostanza, cioè di
aspetti legati a come le cose si dicono e cosa si
                        dice.

                                                     31
La terza caratteristica relazionale è la


                  Gestualità

 La gestualità è il modo con cui si eroga il servizio.
Il personale di contatto è fattore produttivo ad alta
                     specializzazione.
Prima di affidare l attività di triage a un operatore,
   il responsabile del servizio deve, sapere chi degli
           infermieri di Pronto Soccorso ha le
        caratteristiche per svolgere la funzione di
      TRIAGISTA, in quanto non tutti sono portati.
                                                    32
Bisognerebbe avere almeno 6 mesi di lavoro in
          Pronto Soccorso prima di fare triage

L infermiere di triage è la prima persona con cui viene a
              contatto il paziente ed i familiari.
Rappresenta l ospedale e rappresenta il primo elemento
              di giudizio espresso dal paziente.
 Il triagista deve saper riconoscere il grado di malessere
                    Questa abilità dipende:

                      •  dall esperienza
            •  dalla capacità di giudizio clinico
     •  da un programma di orientamento completo

                                                      33
Il triagista interagisce non solo con il paziente
                         ma anche

                   ! con i suoi familiari;
                     !  con visitatori;
      !  forze dell ordine (CC, Polizia, P.M. ecc.);
             !  personale di soccorso (118);
!    medici, infermieri ed altro personale ospedaliero.

         Deve saper dimostrare empatia, tatto,
     pazienza, discrezione e abilità di ricerca clinica,
             il cosiddetto, colpo d occhio .

                                                           34
Deve sapere gestire e controllare in sala d attesa

                  la folla


 Non di meno sono le capacità organizzative:
telefoni che squillano, ambulanze che arrivano
 contemporaneamente, discussioni tra persone
che aspettano, domande e quesiti continuamente
            rivolte da diverse persone.



                                                35
VALUTAZIONE DI TRIAGE

  La valutazione di triage è un processo dinamico,
  complesso e articolato che si basa sulla ricerca,
              oggettiva e soggettiva, di

                 segni e sintomi
     che permettono l assegnazione del codice di
 priorità o gravità per il quale l utente accederà alla
                     visita medica.
     Tale processo si basa sull analisi della storia
 dell evento, sulle condizioni cliniche del paziente e
nella ricerca dei fattori di rischio. Il triagista non deve
   effettuare una diagnosi medica, ma identificare
  situazioni di pericolo attuale o potenziale per poi
    allertare l equipe medico-infermieristica della
                        situazione                         36
La valutazione di TRIAGE si
   articola in 4 momenti:


 1)  Valutazione d impatto

     2) Raccolta dati

  3) Decisione di TRIAGE

     4) Rivalutazione

                              37
I.  VALUTAZIONE
                        D IMPATTO
In questa fase l infermiere di triage deve effettuare una breve ma
  fondamentale valutazione del paziente. Gli elementi di pericolo
         rilevabili durante l applicazione dell ABCD sono:
 Pervietà delle vie aeree. (il paz. porta le mani alla gola,
   disfonie, scialorrea o rumori respiratori alti.)

  Respiro. (rumori respiratori bassi, alterazione del tipo di
   respiro, bradi o tachipnea, utilizzo dei muscoli accessori
              della respirazione e segni cutanei.)

 Circolo. (emorragie evidenti, segni cutanei di ipostasi,
    sudore)

 Deficit neurologici (alterazione dello stato di coscienza,
   alterazione del comportamento, alterazione del tono
   muscolare o alterazione nella deambulazione)
                                                                     38
II. RACCOLTA     DATI




 Valutazione



 #  soggettiva

 #  oggettiva



                        39
" La valutazione soggettiva
            (ciò che riferisce il paziente)




 Si effettua tramite intervista del paziente, dei
familiari o di chi accompagna il paziente al fine di
                    determinare:




                                                  40
$ Il sintomo principale (per quale ragione ha bisogno
          del P.S.? Cosa succede? Cosa si sente?)


$ Cronologia e dinamica: ad esempio circostanza e ora
   dell insorgenza del sintomo, meccanismo di lesione.


  $ Il dolore: intensità - qualità - regione interessata e
                    irradiazione-durata.


                  $ I sintomi associati

   $ La storia medica passata: anamnesi remota e
               presente, terapie, allergie.)


                                                             41
" La valutazione oggettiva:


Ricerca di segni e rilevazione di parametri vitali
        indispensabili per la successiva


                valutazione
Al fine di poter assegnare il codice di priorità e,
                conseguentemente,
          il tempo di attesa del paziente.



                                                      42
% pressione sanguigna
            (PAs e PAd)



% frequenza cardiaca e tipo di polso
         (FC – tipo – ritmo)


          % Saturimetria
            (Sat.O2 %)


                                       43
% frequenza respiratoria
     (FR atti/min.)


% temperatura corporea
       (TC °C)


       % glicemia
        (mg/dl)


                           44
% Esame fisico

     tramite rilevazione


1.  fremito vocale tattile

2.  auscultazione

3.  palpazione


                             45
III. DECISIONE     DI   TRIAGE


All atto dell assegnazione del codice di priorità
   il triagista deve tenere in considerazione:



        1.  le condizioni fisiche del paziente
        2.  le possibili modificazioni cliniche
 3.  il flusso dei pazienti e le risorse disponibili
        (vedasi gestione delle maxi emergenze)


                                                  46
I codici di criticità
    in analogia con i criteri definiti dal decreto del Ministero
      della sanità del 15 maggio 1992, articolati in quattro
             categorie ed identificati con colore sono:


                     CODICE ROSSO
  molto critico, priorità massima pazienti con compromissione
       delle funzioni vitali, accesso immediato alle cure;

                     CODICE GIALLO
          mediamente critico, priorità intermedia;

                 CODICE VERDE
poco critico, priorità bassa, prestazioni differibili;

                    CODICE BIANCO
              non critico, pazienti non urgenti;
                                                                   47
ATTENZIONE




             48
BIBLIOGRAFIA

•  D.P.R. 27 Marzo 1992: Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione dei
livelli di assistenza sanitaria di emergenza
•  D.M. 14/09/94 n. 739: Profilo professionale dell’infermiere
•  Decreto Ministero della Sanità 11/05/1996 (G.U. n. 114 del 17/5/1996): "Atto di intesa
fra Stato e regioni di approvazione delle linee guida sul sistema di emergenza sanitaria in
applicazione del decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 1992
•  ACCORDO 25/10/2001 (Gazzetta Ufficiale n. 285 del 7/12/2001): Accordo tra il Ministero
della Salute, le regioni e le province autonome sul documento di Linee - guida sul sistema di
Emergenza sanitaria Concernente: "Triage intraospedaliero (valutazione gravità all'ingresso) e
chirurgia della mano e microchirurgia nel sistema dell'emergenza - urgenza sanitaria
•  D.A. sanità regione Sicilia 27/3/2001: Linee guida generali sul funzionamento del servizio di
emergenza sanitaria regionale "S.U.E.S. – 118 Affidamento del S.U.E.S. alle dipendenze del S.S.N.
(delle Aziende ospedaliere)
•  D.A. sanità regione Sicilia 25/3/2004: Linee guida relative alla formazione del personale
medico operante nel Servizio urgenza emergenza sanitaria - S.U.E.S. 118.
•  LINEE GUIDA PER UNA CORRETTA REALIZZAZIONE DEL TRIAGE INFERMIERISTICO IN
UN D.E.A. DI II LIVELLO, Roberto Magnanimi e Stefania Magnanimi, Esperienze, Anno XIV n.3,
1999


                                                                                           49
•    PROGETTO PRONTO SOCCORSO E SISTEMA 118, SEMINARIO     I MATTONI
     DEL SSN , Gabriella Guasticchi, ROMA, 18-19/01/2005

•    PROTOCOLLO DÌ RICERCA SULLA PERCEZIONE DEL PROBLEMA Prestazioni
     non urgenti al Pronto Soccorso NEL PERSONALE INFERMIERISTICO DÌ
     TRIAGE, D. BOCCIONI, IPASVI Firenze, 01/2003




                                                                 50

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Infermiere oggi

  • 1. PROFESSIONE INFERMIERISTICA Passato e presente
  • 2. EVOLUZIONE LEGISLATIVA MANSIONARIO PROFILO PROFESSIONALE ABROGAZIONE MANSIONARIO 2
  • 5. PROFILO PROFESSIONALE L infermiere !  a) all identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; !  b) i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi; !  C) l intervento assistenziale infermieristico 5
  • 7. RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE PENALE CIVILE DISCIPLINARE Il profilo professionale consegna agli infermieri la responsabilità del processo assistenziale, riconosce l’autonomia decisionale, richiede competenza e capacità di lavoro interdisciplinare. Fedrigotti Colombo e Cortese Fausti, 1999) 7
  • 8. AMBITI DI INTERVENTO COLLABORAZIONE LIBERA PROFESSIONE 8
  • 9. 9
  • 10. ASPETTI NORMATIVI D.P.R. 27 Marzo 1992 Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza" Linee guida del Ministero della Sanità per il sistema Emergenza-Urgenza "all'interno del D.E.A. deve essere prevista la funzione di triage, come primo momento di accoglienza e valutazione dei pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire le priorità di intervento. Tale funzione e' svolta da personale infermieristico adeguatamente formato, che opera secondo i protocolli prestabiliti dal dirigente del servizio". 10
  • 11. Decreto Ministero della Sanità dell'11 aprile 1996 (G.U. n. 114 del 17/5/1996) "Atto di intesa fra Stato e regioni di approvazione delle linee guida sul sistema di emergenza sanitaria in applicazione del decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 1992" 11
  • 12. ACCORDO 25/10/2001 (Gazzetta Ufficiale n. 285 del 7/12/2001) Accordo tra il Ministero della Salute, le regioni e le province autonome sul documento di Linee - guida sul sistema di Emergenza sanitaria Concernente: "Triage intraospedaliero (valutazione gravità all'ingresso) e chirurgia della mano e microchirurgia nel sistema dell'emergenza - urgenza sanitaria" 12
  • 13. LINEE GUIDA SUL "TRIAGE" INTRAOSPEDALIERO PER GLI UTENTI CHE ACCEDONO DIRETTAMENTE IN PRONTO SOCCORSO. (…) A livello ospedaliero, la funzione di triage deve essere attivata in tutte le unità operative di Pronto Soccorso - accettazione, purché correlata al numero degli accessi. Le aziende sanitarie devono garantire le risorse per assicurare la funzione di triage. 13
  • 14. L'infermiere opera sotto la supervisione del medico in servizio, responsabile dell'attività, e secondo protocolli predefiniti riconosciuti e approvati dal responsabile del servizio di pronto soccorso - accettazione o dipartimento di emergenza - urgenza ed accettazione (D.E.A.) Il triage e' patrimonio del pronto soccorso e, ove sussista la rotazione del personale in ambito dipartimentale, deve essere condiviso da tutto il personale infermieristico del dipartimento di emergenza - urgenza ed accettazione medesimo 14
  • 15. Il triage non è 15
  • 16. CONCETTO DI PRIORITÀ Il triage garantisce l effettiva Mission del Pronto Soccorso ossia valutazione dei pazienti a seconda della loro necessità di trattamento non in base all ordine di arrivo. 16
  • 19. CAMPO DI APPLICAZIONE !  PRONTO SOCCORSO OBIETTIVO 1.  Rapida valutazione dei pazienti 2.  Immediatezza degli interventi assistenziali 3.  Percorsi assistenziali mirati per i casi più urgenti 4.  Riduzione dell'ansia e miglioramento della soddisfazione dei pazienti 5.  Riduzione dei tempi di attesa 6.  Diminuzione delle frustrazioni e delle inquietudini del personale e miglioramento del servizio di P.S. 7.  Educazione sanitaria e informazione all'utenza 8.  compilazione scheda di triage 19
  • 20. PROFILO INFERMIERISTICO (D.M. 14/09/94 n. 739) L infermiere !  a) all identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; !  b) i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi; !  C) l intervento assistenziale infermieristico 20
  • 21. GESTIONE DEL PERSONALE Turni Conflitti Disciplina Formazione Vigilanza 21
  • 22. Tale funzione dovrà essere assicurata in ogni caso e continuamente in quei presidi con oltre 25.000 accessi per anno. Gli ospedali che, pur essendo al di sotto dei 25.000 accessi per anno, si trovano ad operare in condizioni di flussi periodicamente elevati ed irregolari (turismo stagionale, fiere, manifestazioni, ecc.) devono garantire la funzione di triage proporzionalmente alle necessità. 22
  • 23. Personale Il triage deve essere svolto da un infermiere esperto e specificatamente formato sempre presente nella zona di accoglimento del Pronto Soccorso in grado di considerare i segni e sintomi del paziente per identificare condizioni potenzialmente pericolose per la vita e determinare un codice di gravità per ciascun paziente al fine di stabilire le priorità di accesso alla visita medica. 23
  • 24. Strutture Le strutture in cui viene effettuato il triage devono consentire: • la raccolta dati, informazioni • una breve e semplice valutazione con rispetto della privacy anche ai sensi della normativa vigente. 24
  • 25. Formazione del personale infermieristico1 L'iter formativo deve essere rivolto al personale con diploma di infermiere professionale o diploma universitario di infermiere e con esperienza sul campo da almeno sei mesi in Pronto Soccorso, e deve riguardare: !  l'insegnamento di base rispetto alle funzioni di triage !  lezioni di psicologia comportamentale, di organizzazione del lavoro e di conoscenza di tecniche relazionali. 1CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO ACCORDO 25 ottobre 2001 (Gazzetta Ufficiale n. 285 del 7/12/2001) 25
  • 26. Arrivo del paziente L utente può giungere al servizio di Pronto Soccorso: D.E.A. 26
  • 27. Accoglienza e valutazione del paziente "  Nel primo caso il personale di soccorso comunicherà all infermiere di triage i parametri e la storia clinica del paziente; il triagista provvederà alla presa in carico con relativa rivalutazione ed assegnazione del codice colore. " Se la persona giunge in P.S. con mezzo proprio l infermiere provvederà alla valutazione di triage e cioè: • valutazione sulla porta • raccolta dati (clinici ed anagrafici) • decisione di triage (assegnazione del codice colore) • rivalutazione. 27
  • 28. NOTA BENE In qualunque momento l infermiere di triage può determinare che il paziente necessita di cure immediate, sospendere quindi il processo di triage e trasferire il paziente nell area di trattamento. 28
  • 29. PROCEDURA !  VALUTAZIONE DEI PAZIENTI !  TRIAGE – ATTRIBUZIONE CODICE DI GRAVITA !  RIVALUTAZIONE 29
  • 30. La comunicazione , strumento essenziale nell attività del triage Il triagista è un front-man (una persona di contatto) È il triagista ad assumere il ruolo di interfaccia tra la politica aziendale ed i bisogni dell utente La prima caratteristica, quindi, è l IMMAGINE: essa determina il primo impatto che l utente ha con l azienda attraverso le persone. L immagine è data da aspetti materiali e immateriali quali l abbigliamento, l atteggiamento, l igiene, l ordine della persona che eroga il servizio e la Presenza 30
  • 31. La seconda caratteristica relazionale è la Parola E attraverso l utilizzo di questa variabile che si sviluppa il meccanismo di comunicazione tra azienda e paziente-utente. La parola è fatta di forma e di sostanza, cioè di aspetti legati a come le cose si dicono e cosa si dice. 31
  • 32. La terza caratteristica relazionale è la Gestualità La gestualità è il modo con cui si eroga il servizio. Il personale di contatto è fattore produttivo ad alta specializzazione. Prima di affidare l attività di triage a un operatore, il responsabile del servizio deve, sapere chi degli infermieri di Pronto Soccorso ha le caratteristiche per svolgere la funzione di TRIAGISTA, in quanto non tutti sono portati. 32
  • 33. Bisognerebbe avere almeno 6 mesi di lavoro in Pronto Soccorso prima di fare triage L infermiere di triage è la prima persona con cui viene a contatto il paziente ed i familiari. Rappresenta l ospedale e rappresenta il primo elemento di giudizio espresso dal paziente. Il triagista deve saper riconoscere il grado di malessere Questa abilità dipende: •  dall esperienza •  dalla capacità di giudizio clinico •  da un programma di orientamento completo 33
  • 34. Il triagista interagisce non solo con il paziente ma anche ! con i suoi familiari; !  con visitatori; !  forze dell ordine (CC, Polizia, P.M. ecc.); !  personale di soccorso (118); !  medici, infermieri ed altro personale ospedaliero. Deve saper dimostrare empatia, tatto, pazienza, discrezione e abilità di ricerca clinica, il cosiddetto, colpo d occhio . 34
  • 35. Deve sapere gestire e controllare in sala d attesa la folla Non di meno sono le capacità organizzative: telefoni che squillano, ambulanze che arrivano contemporaneamente, discussioni tra persone che aspettano, domande e quesiti continuamente rivolte da diverse persone. 35
  • 36. VALUTAZIONE DI TRIAGE La valutazione di triage è un processo dinamico, complesso e articolato che si basa sulla ricerca, oggettiva e soggettiva, di segni e sintomi che permettono l assegnazione del codice di priorità o gravità per il quale l utente accederà alla visita medica. Tale processo si basa sull analisi della storia dell evento, sulle condizioni cliniche del paziente e nella ricerca dei fattori di rischio. Il triagista non deve effettuare una diagnosi medica, ma identificare situazioni di pericolo attuale o potenziale per poi allertare l equipe medico-infermieristica della situazione 36
  • 37. La valutazione di TRIAGE si articola in 4 momenti: 1)  Valutazione d impatto 2) Raccolta dati 3) Decisione di TRIAGE 4) Rivalutazione 37
  • 38. I.  VALUTAZIONE D IMPATTO In questa fase l infermiere di triage deve effettuare una breve ma fondamentale valutazione del paziente. Gli elementi di pericolo rilevabili durante l applicazione dell ABCD sono: Pervietà delle vie aeree. (il paz. porta le mani alla gola, disfonie, scialorrea o rumori respiratori alti.) Respiro. (rumori respiratori bassi, alterazione del tipo di respiro, bradi o tachipnea, utilizzo dei muscoli accessori della respirazione e segni cutanei.) Circolo. (emorragie evidenti, segni cutanei di ipostasi, sudore) Deficit neurologici (alterazione dello stato di coscienza, alterazione del comportamento, alterazione del tono muscolare o alterazione nella deambulazione) 38
  • 39. II. RACCOLTA DATI Valutazione #  soggettiva #  oggettiva 39
  • 40. " La valutazione soggettiva (ciò che riferisce il paziente) Si effettua tramite intervista del paziente, dei familiari o di chi accompagna il paziente al fine di determinare: 40
  • 41. $ Il sintomo principale (per quale ragione ha bisogno del P.S.? Cosa succede? Cosa si sente?) $ Cronologia e dinamica: ad esempio circostanza e ora dell insorgenza del sintomo, meccanismo di lesione. $ Il dolore: intensità - qualità - regione interessata e irradiazione-durata. $ I sintomi associati $ La storia medica passata: anamnesi remota e presente, terapie, allergie.) 41
  • 42. " La valutazione oggettiva: Ricerca di segni e rilevazione di parametri vitali indispensabili per la successiva valutazione Al fine di poter assegnare il codice di priorità e, conseguentemente, il tempo di attesa del paziente. 42
  • 43. % pressione sanguigna (PAs e PAd) % frequenza cardiaca e tipo di polso (FC – tipo – ritmo) % Saturimetria (Sat.O2 %) 43
  • 44. % frequenza respiratoria (FR atti/min.) % temperatura corporea (TC °C) % glicemia (mg/dl) 44
  • 45. % Esame fisico tramite rilevazione 1.  fremito vocale tattile 2.  auscultazione 3.  palpazione 45
  • 46. III. DECISIONE DI TRIAGE All atto dell assegnazione del codice di priorità il triagista deve tenere in considerazione: 1.  le condizioni fisiche del paziente 2.  le possibili modificazioni cliniche 3.  il flusso dei pazienti e le risorse disponibili (vedasi gestione delle maxi emergenze) 46
  • 47. I codici di criticità in analogia con i criteri definiti dal decreto del Ministero della sanità del 15 maggio 1992, articolati in quattro categorie ed identificati con colore sono: CODICE ROSSO molto critico, priorità massima pazienti con compromissione delle funzioni vitali, accesso immediato alle cure; CODICE GIALLO mediamente critico, priorità intermedia; CODICE VERDE poco critico, priorità bassa, prestazioni differibili; CODICE BIANCO non critico, pazienti non urgenti; 47
  • 49. BIBLIOGRAFIA •  D.P.R. 27 Marzo 1992: Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza •  D.M. 14/09/94 n. 739: Profilo professionale dell’infermiere •  Decreto Ministero della Sanità 11/05/1996 (G.U. n. 114 del 17/5/1996): "Atto di intesa fra Stato e regioni di approvazione delle linee guida sul sistema di emergenza sanitaria in applicazione del decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 1992 •  ACCORDO 25/10/2001 (Gazzetta Ufficiale n. 285 del 7/12/2001): Accordo tra il Ministero della Salute, le regioni e le province autonome sul documento di Linee - guida sul sistema di Emergenza sanitaria Concernente: "Triage intraospedaliero (valutazione gravità all'ingresso) e chirurgia della mano e microchirurgia nel sistema dell'emergenza - urgenza sanitaria •  D.A. sanità regione Sicilia 27/3/2001: Linee guida generali sul funzionamento del servizio di emergenza sanitaria regionale "S.U.E.S. – 118 Affidamento del S.U.E.S. alle dipendenze del S.S.N. (delle Aziende ospedaliere) •  D.A. sanità regione Sicilia 25/3/2004: Linee guida relative alla formazione del personale medico operante nel Servizio urgenza emergenza sanitaria - S.U.E.S. 118. •  LINEE GUIDA PER UNA CORRETTA REALIZZAZIONE DEL TRIAGE INFERMIERISTICO IN UN D.E.A. DI II LIVELLO, Roberto Magnanimi e Stefania Magnanimi, Esperienze, Anno XIV n.3, 1999 49
  • 50. •  PROGETTO PRONTO SOCCORSO E SISTEMA 118, SEMINARIO I MATTONI DEL SSN , Gabriella Guasticchi, ROMA, 18-19/01/2005 •  PROTOCOLLO DÌ RICERCA SULLA PERCEZIONE DEL PROBLEMA Prestazioni non urgenti al Pronto Soccorso NEL PERSONALE INFERMIERISTICO DÌ TRIAGE, D. BOCCIONI, IPASVI Firenze, 01/2003 50