Slide dell'intervento di Luca Mazzucchelli e Davide baventore al Convegno organizzato dall'European Institute of Systemic-relational Therapies, dal titolo: "Come trasformare i vincoli in risorsa - L’approccio sistemico dentro e fuori la stanza di terapia".
Psiconcologia: quando il cancro colpisce la famiglia
Lo psicologo online: quando il paziente non vuole incontrare lo psicologo?
1. Lo psicologo online
Quando il paziente non vuole incontrare il
terapeuta?
di Luca Mazzucchelli e Davide Baventore
2.
3. Gli psicologi si aggiornano...
● Su 10.260 link, circa la metà indirizzano a siti che
forniscono servizi psicologici on line.
● Raccomandazioni del CNOP sulle prestazioni psicologiche
attraverso tecnologie di comunicazione a distanza (2013)
4. Chi chiede aiuto online?
● Dal 2011 il SIPO (www.psicologi-online.it)
raccoglie i dati degli utenti che chiedono aiuto
online
● Nell’attesa di entrare in contatto con lo
psicologo, 136 utenti hanno accettato di
compilare un breve questionario
o dati raccolti tra metà maggio e inizio
settembre 2014
o utili per una preliminare analisi quantitativa
del fenomeno
5.
6.
7.
8.
9.
10. Analisi di 10 primi colloqui via webcam
● Primo contatto tramite il
mio sito personale
o sito contente articoli, video
e altro materiale attraverso
cui “conoscere” il terapeuta
● Tutti colloqui a pagamento
11. Perché online? Barriere materiali
Lontananza:
7 pazienti sono italiani
all’estero e avrebbero
difficoltà a svolgere
consulenza con
terapeuta straniero
12. Perché online? La possibilità di scelta
● Cercano
informazioni
per “capirsi” o
trovare una
diagnosi
● Scelgono
perché “hanno
conosciuto” il
terapeuta
Pew Research Center’s Internet &
American Life Project 2012
14. Perché online? Alcuni tratti comuni
1. Quattro pazienti avevano una relazione stabile, e la
relazione stessa era all’origine della richiesta d’aiuto
1. Tutti gli altri avevano grossi problemi a iniziare o
mantenere relazioni sentimentali.
1. 6 pazienti su 10 avevano avuto precedenti esperienze
con uno o più colleghi e non ne erano rimasti
soddisfatti
15. Perché online? La richiesta
6
DISAGIO
ESISTENZIALE
3
PROBLEMI
RELAZIONALI
1
PENSIERI
OSSESSIVI
16. Perché online? I sintomi
ATTACCHI DI
PANICO
ASINTOMATICI PENSIERI
OSSESSIVI
17. La relazione nella consulenza online
● Più povera?
● Comincia prima dell’incontro
● Percepita come
maggiormente personale?
● Costruzione “soft” (via mail)
● Percepita meno vincolante?
18. Domande aperte
• Semantiche prevalenti?
• Come cambia la percezione della terapia per il
paziente, se online?
• I rischi per il terapeuta?
• Come cambia il nostro rapporto con la società
19. Indice
● Il contesto online
● analisi quantitiva e self reported)
● Crescita della domanda -> linee guida ad hoc CNOP
● 10 primi colloqui via webcam
● Caratteristiche emergenti
● Riflessioni sulla tipologia di pazienti
● La relazione virtuale
● Alcune domande aperte
20. Analisi qualitativa/2
•Età: nessun over 40 – questione generazionale?
•La pre-relazione con il terapeuta (video, articoli
blog)
•L’elemento del controllo attraverso una scelta
•Ingresso soft nella relazione (mail, mai
telefonato)
Notes de l'éditeur
Sempre più persone chiedono di essere seguite da uno psicologo a distanza;
Con le nuove tecnologie cambiano anche le modalità che abbiamo di relazionarci e comunicare tra noi;
Queste alcune pubblicità di Skype, che è un programma di videochat che ha rivoluzionato il modo di stare in contatto.
Due dati sul contesto, ormai riconosciuto anche dal CNOP che dopo avere cambiato l’art. 1 del codice deontologico sottolineando che si applica anche ai contesti online, commissiona una ricerca per meglio mettere a fuoco il contesto online e crea un documento contenente alcune raccomandazioni per chi effettua prestazioni psicologiche a distanza.
Il Servizio Italiano di Psicologia online, un gruppo di colleghi psicologi che coordino assieme al collega Davide Algeri, ogni anno dal 2011 prepara un rapporto dettagliato in cui descrive i dati raccolti dai navigatori che si sono rivolti al sito www.psicologi-online.it , per tracciarne un profilo e cercare di studiare il fenomeno delle consulenze psicologiche online.
C’è un elevato numero di persone che si avvicina per la prima volta allo psicologo in questa modalità.
Dai precedenti rapporti, dove siamo riusciti a chiedere la compilazione anche di un T2 a distanza di 3 mesi, abbiamo rilevato che dopo il primo contatto a distanza con lo psicologo, in molti decidevano di rivolgersi poi a uno psicologo dal vivo.
Soprattutto femmine, con un certo tipo di istruzione o studenti.
Ci sono anche imprenditori e liberi professionisti in una percentuale interessante.
Nonosntate il sipo abbia avuto una buona visibilità su giornali cartacei, come il corriere della sera o radio rai, le persone entrano in contatto con lo psicologo tramite i canali online: motori di ricerca e articoli online.
L’urgenza sembra essere la principale motivazione che spinge le persone a cercare uno psicologo online, ma le altre alternative sono anche molto scelte.
raccontano di essere motivati a intraprendere una consulenza psicologica, e preferiscono farla a distanza.
A livello self reported le problematiche percepite sono con il partner, problemi depressivi o dell’umore, oppure di ansia.
Le aspettative con le quali si rivolgono ai nostri consulenti sono spesso irrealistiche, ma per fortuna non sempre.
Qui finisce la panoramica sugli aspetti quantitativi, c’è molto di storia raccontata ovviamente.
possiamo addentrarci in una analisi più qualitativa ora, di 10 primi colloqui che ho videoregistrato e mostrato (oh ma quanto te la meni zio!) a Davide Baventore.
La peculiarità della pratica psicologica online è la dematerializzazione dello setting che, oltre ai cambiamenti da indagare nella relazione terapeuta-paziente, porta degli indubbi vantaggi logistici.
INFORMAZIONI – AUTODIAGNOSI – CONTATTO CON CURANTE – SELEZIONE CURANTI (PRE-RAPPORTO), COME CON I LIBRI Trasformazione del rapporto tra specialisti e clienti: anche in nel caso delle patologie organiche l’utente diventa agente attivo nella ricerca d’informazione e fa ipotesi sulla propria condizione.c
Hanno la possibilità di trovare informazioni anche sugli specialisti che possono aiutarli e incontrano una persona, non solo delle competenze.
Quindi alla tendenza a cercare informazioni su sé stessi si accompagna la tendenza a cercare informazioni sui curanti
Nella profilazione del cliente tipo dei servizi online è comprensibile che non ci siano persone minorenni perché bisogna ottenere il consenso da parte dei genitori. Chi usa internet quotidianamente e per tutte le esigenze: dallo shopping alla consultazione delle notizie, dalla ricerca di informazioni su di sè alla comunicazione con persone lontane in genere appartiene alla coda della generazione X (60-80) e a quella detta dei millennials
Generazioni abituate a viaggiare, studiare o cercare lavoro all’estero.
dei quattro paz co relazione :
una all’interno di una chiara semantica fobica
una a distanza, conflittuale e non esclusiva
una che creava una frattura importante con la famiglia d’origine
una in stallo
E’ possibile pensare che la frequentazione di un terapeuta (qualora non siano stati raggunti i risultati sperati) sia un fattore facilitante l’accesso alle cure psicologiche. Chi non ha trovato soddisfazione in precedenza ha comunque già affrontato una o più volte una relazione terapeutica e e dunque non ha una barriera psicologica in meno.
Il fatto che molti pazienti avessero già affontato terapie dal vivo ha un legame complesso con l’ipotesi che si possa trattare di pazienti con semantica fobica:
•Oltre ai disagi esistenziali, chiaramente da definire meglio in termini di semantica, l’altra componente preponderante sono disturbi legati all’ansia e agli attacchi di panico. Pur essendo i sintomi aspecifici per specifiche semantiche può darsi ci sia una prevalenza della semantica fobica, associata spesso - come sappiamo - a difficoltà negli spostamenti, al mantenimento di una distanza di sicurezza rispetto al proprio terapeuta (garantita proprio dall’online).
Le prime teorie che hanno avuto come oggetto la costruzione delle relazioni online si focalizzavano molto sull’ipotizzata “povertà” dei rapporti via internet, generata dalla mancanza di dati contestuali e del non verbale. Contemporaneamente allo sviluppo della tecnologia anche la teoria è cambiata fino a considerare
La questione è: la consulenza online aiuta persone che si trovano nella polarità “libertà-dipendenza” a trovare una relazione di riferimento che però non costituisce una barriera. La “dematerializzazione” della comunicazione può rappresentare un