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Valorizzazione dei dati comunali
sui fabbisogni standard
Andrea Ferri – IFEL
Matera, 9 giugno 2017
Ø La determinazione dei Fabbisogni standard. Dati rilevati e dati
di riferimento da altri fonti ufficiali
Ø Il Questionario IFEL-SOSE
Ø Le Unioni di comuni viste dai dati dei questionari
Ø Economie o diseconomie di scala?
Ø La gestione dell’Asilo Nido
Indice
La determinazione dei Fabbisogni
standard. Dati rilevati e dati di
riferimento da altri fonti ufficiali
4
L’intuizione di base: dalla spesa effettiva ai
fabbisogni standard
Per pervenire alla determinazione dei fabbisogni standard è necessario disporre di
• una misura PRECISA della SPESA EFFETTIVA di ogni funzione/ servizio considerato
• una misura dei FATTORI in grado di «CONTESTUALIZZARLA».
Le tecniche econometriche combinano questi due elementi restituendo i fabbisogni
standard monetari per ogni funzione/servizio considerato
I fabbisogni standard monetari confluiscono a determinare il coefficiente di riparto
complessivo del fabbisogno per ciascun comune che insieme alla capacità fiscale
determina il riparto del Fondo di solidarietà comunale
Spesa riclassificata
per servizio
Tecniche
econometriche
Fabbisogni standard
per servizio
Fattori di
«contestualizzazione»
5
Le fonti utilizzate nel calcolo - 1
Il Certificato di conto consuntivo
che sta per venire soppiantato dall’invio dell’intero bilancio alla BDAP in formato
XBRL (necessità di integrazione sw per sintesi e interpretazione di dati
elementari)
6
Le fonti utilizzate nel calcolo - 2
Il Questionario IFEL-SOSE
IlQuestionarioIFEL-SOSE
- nelle prime edizioni (dati 2010-2013) comprendeva circa 6 mila campi
- … ora ridotti a circa 1.600 attraverso la semplificazione e il ricorso agli altri
fonti ufficiali
Fonti diverse dal Questionario FS per la determinazione dei fabbisogni standard:
• ISTAT (caratteristiche demografiche)
• ISTAT- ASIA (addetti)
• MIUR (alunni, plessi scolastici, tempo pieno e prolungato)
• Agenzia delle Entrate (livello delle locazioni immobiliari ad uso ufficio)
• ISPRA (rifiuti urbani prodotti, quota di raccolta differenziata, impianti di
compostaggio, di digestione, di trattamento biologico, discariche per rifiuti)
• MISE (prezzo medio per benzina)
• MEF (reddito imponibile ai fini delle addizionali IRPEF, immobili)
Importante fonte di controllo dei dati del Questionario FS per il servizio Asilo Nido è
l’indagine ISTAT Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia:
censimento delle unità di offerta e spesa dei comuni
7
Le fonti utilizzate nel calcolo - 3
Altri fonti ufficiali
Il Questionario IFEL-SOSE
9
Le finalità
- Riclassificare la spesa corrente del Certificato di conto consuntivo per centri di
costo
- Recuperare informazioni aggiuntive sulle scelte gestionali (esternalizzazioni,
forme associative, caratteristiche dei servizi svolti)
- Quantificare i principali elementi di costo (lavoro, affitti, beni intermedi, …)
- Verificare i diversi livelli delle prestazioni offerte
Con questo taglio vengono richiesti i dati per le 6 funzioni fondamentali suddivise in
8 aggregati omogenei dal punto di vista dei servizi forniti:
1. Funzioni generali di amministrazione: Anagrafe; Ufficio tecnico; Gestione Entrate e Altri
Servizi Generali
2. Polizia Locale;
3. Istruzione Pubblica (per le scuola dell'infanzia, primarie e medie: manutenzione,
riscaldamento, illuminazione degli edifici scolastici, trasporto degli alunni; refezione;
assistenza scolastica e trasporto di alunni disabili);
4. Asili Nido
5. Servizi Sociali (ad esclusione dell’Asilo Nido);
6. Gestione della Viabilità e del Territorio
7. Raccolta e Smaltimento Rifiuti;
8. Trasporto pubblico Locale.
IlQuestionarioIFEL-SOSE
10
Aggregati omogenei dei Fabbisogni standard
Lafunzionianalizzate
I fabbisogni standard monetari sono al netto di alcuni trasferimenti dagli altri enti
territoriali (TPL) e per le entrate da utenza (Asilo Nido, Istruzione Pubblica)
Fig.1 - Composizione dei Fabbisogni standard 2017 (dati contabili e strutturali
2013)
11
L’Anagrafica dei Fabbisogni
Le edizioni ad oggi completate
- Comuni interessati
dalla rilevazione
sono tutti quelli
delle Regioni a
statuto ordinario
(6700)
- Ormai quasi 4
edizioni completate
- I dati del
Questionario
utilizzati per:
la spending
review 2012
il riparto FSC
2015-2017
Annualità	dati Raccolta	dati approvazione Riparto Modalità	riparto
2009 2011
2010 2012/mar-2013
2013 dic-14 mar-16 2016
Aggiornamento	a	
metodologia
invariata
2013 set-16 2017 Nuova	metodologia
2015 nov-16 set-17 2018 Aggiornamento	numeri
2016 nov-17 dic-18 2019
L'attività	di	recall	è	partita	entro	6	mesi	dalla	data	di	somministrazione.	
La	data	di	approvazione	dell'aggiornamento	a	coefficienti	invariati	è	
fissata	a	settembre	2017.
mar-15 2015 Nuova	metodologia
I	dati	dei	Questionari	FC10U	sono	stati	analizzati	e	corretti	per	15	mesi	
dalla	data	di	somministrazione	del	Questionario	per	poter	ottenere	
l'aggiornamento	a	coefficienti	invariati
La	condivisione	IFEL-SOSE	dell'aggiornamento	della	metodologia	di	
calcolo	dei	fabbisogni	standard	è	cominciata	nel	maggio	2015.	L'attività	
di	stima	è	durata	circa	6/9	mesi,	considerando	tutte	le	analisi	
preliminari	svolte	da	SOSE	prima	di	iniziare	l'attività	congiunta.
12
Le modalità di supporto alla compilazione e
controllo della qualità dei dati
- Contact Center di I livello che assiste stabilmente i Comuni
in fase di compilazione
- Supporto di II livello operato da esperti a fronte di
problematiche complesse
- Reportistica dedicata per mettere in rilievo eventuali anomalie
- Attività di controllo della qualità dei dati e di recall
mirata a correggere le anomalie
13
I controlli di qualità messi in atto
- Coerenza contabile complessiva fra Bilancio e sua
riclassificazione nel Questionario
- Coerenza delle dichiarazioni sullo svolgimento delle
funzioni/ servizi attraverso le forme associative (unioni &
comunità montante, consorzi e convenzioni)
- Check con altre fonti esterne. Esempio: costo del lavoro con
Conto annuale IGOP; presenza del servizio Asilo Nido secondo il
Questionario con le informazioni della indagine ISTAT; presenza ed
intensità del servizio refezione e del trasporto alunni secondo il
Questionario con i rispettivi dati del MIUR
- Presenza di outliers. Esempi: controlli di regolarità statistica cross-
section e controlli di variazioni delle variabili rispetto alle rilevazioni
precedenti
Entro il 20 gennaio 2017 i Comuni e le Unioni/Comunità montane che svolgano
almeno una delle funzioni fondamentali avevano l’obbligo di compilare il
Questionario FS relativo ai dati contabili e strutturali del 2015 (FC20U), pena il blocco
di trasferimenti FSC
Alla data del 10 maggio 2017 i 4.710 Comuni (il 70%) hanno chiuso il Questionario
In base al check della qualità dei dati raccolti:
• tutti i 4.710 Comuni ricevono almeno un messaggio di anomalia;
• in tutto 4.710 Comuni ricevono 32.727 messaggi di anomalia (il numero
minimo di anomalie 1, massimo 41 e medio 7);
• un maggior numero di anomalie si riscontra nei dati relativi alle
funzioni/servizi come Istruzione pubblica (5.143 anomalie), Sociale (5.159
anomalie) e Asilo Nido (2.760 anomalie), quest’ultimo coinvolge un limitato
numero dei comuni.
Titolo	Evento	Finanza	Locale14
Il grado di compliance al Questionario IFEL-
SOSE e attività di recall
15
Alcuni esempi di informazioni originali
a valenza statistica raccolti dal Questionario FS
1. L’impiego della forma associativa dell’Unione
Esempi: Quali Unioni sono davvero effettive e quali servizi di fatto svolgono?
2. L’andamento dei costi procapite lungo la dimensione
comunale
Esempi: Economie o diseconomie di scala/scopo?
3. Le modalità gestionali
Esempi: Come viene gestito il servizio di Asilo Nido ?
4. Il personale impiegato nei diversi servizi
Esempi: Dove lavora di fatto il personale?
5. Il costo di acquisto degli input
Esempi: Sono efficienti le procedure di acquisto?
… le poste di bilancio per le quali si possono ottenere
veri e propri prezzi o comunque spese unitarie
convincenti utilizzando le informazioni del Questionario
• Spese per energia elettrica per illuminazione pubblica (di cui
spese per consumo di energia elettrica);
• Spese per assicurazioni dei mezzi di servizio & numero di mezzi
di servizio per le funzioni di Polizia Locale e di Viabilità e
Territorio;
• Spese per carburante dei mezzi di servizio & numero di mezzi di
servizio per le funzioni di Polizia Locale e di Viabilità e Territorio;
• Spese per la manutenzione ordinaria o locazione degli edifici
scolastici & superficie dei plessi per l’Istruzione Pubblica
Le Unioni di comuni viste dai dati dei
questionari
(Questionario dati contabili e strutturali 2013)
18
Le	differenze	di	una	prospettiva	interna
Metà	degli	enti	partecipano	alla	rilevazione,	di	questi	il	70%	ha	
attivato	la	gestione	associata	di	almeno	uno	dei	servizi	
fondamentali
Fonte:	elaborazioni	IFEL	su	dati	Questionario	IFEL-SOSE
Unioni	e	Comunità	montane 492
	di	cui	Unioni	di	Comuni 315
di	cui	Comunità	montane 177
Enti	che	si	dichiarano	“attivi”	
(1)	
231
	di	cui	Unioni	di	Comuni 177
di	cui	Comunità	montane 54
Enti	che	producono	almeno	un	servizio	
(2)
166
	di	cui	Unioni	di	Comuni 151
di	cui	Comunità	montane 15
Inquadramento	generale	per	le	RSO,		anno	2013
19
Caratteristiche dei Comuni che ricorrono alle
Unioni
Sono principalmente Comuni di piccola dimensione, ma non mancano i
grandi
Numero	di	Comuni	in	Unione
Distribuzione	di	frequenza	dei	Comuni	per	dimensione	demografica	dei	
Comuni	in	Unione
Fonte:	elaborazione	IFEL	su	dati	Questionario	IFEL-SOSE
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
287
294
Sono	80	gli	enti	che	
superano	i	10mila	ab.
…hanno caratterizzazione regionale?
20
Diffusione e incidenza delle Unioni nella
gestione dei servizi fondamentali
Diffusioneeincidenza
• Il 13% dei Comuni si avvale di
un’Unione per la gestione di almeno
un servizio; corrispondono al 6%
della popolazione
• ER e Toscana hanno il maggior
numero di comuni in Unione, ma
l’incidenza territoriale è meno della
metà
• ER, Toscana, Piemonte, Veneto,
Lombardia e Marche le Regioni a
maggior diffusione
• ER, Piemonte, Toscana, Veneto, e
Marche con maggior popolazione
servita
Comuni	in	
Unione
Popolazione	
in	Unione
ABRUZZO 6% 4%
BASILICATA 0% 0%
CALABRIA 3% 1%
CAMPANIA 1% 1%
EMILIA	ROMAGNA 34% 26%
LAZIO 6% 1%
LIGURIA 0% 0%
LOMBARDIA 14% 4%
MARCHE 15% 9%
MOLISE 3% 2%
PIEMONTE 20% 10%
PUGLIA 9% 4%
TOSCANA 29% 9%
UMBRIA 5% 3%
VENETO 18% 9%
13% 6%
Diffusione	e	incidenza	regionale	delle	Unioni
Fonte:	elaborazione	IFEL	su	dati	Questionario	IFEL-SOSE
21
Verso una misura di intensità
La maggior parte delle Unioni risulta attiva per un numero limitato di servizi.
Si tratta di specifici servizi, che privilegiano la gestione in Unione?
Intensità
La scelta di utilizzare l’Unione dipende dal servizio che deve essere gestito?
Esistono economie di scopo?
Quota	di	Unioni
Fonte:	elaborazione	IFEL	su	dati	Questionario	IFEL-SOSE
Quota	Unioni	per	numero	di	servizi	gestiti	
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
1 2 3 4 5 6 7 8 9 oltre	10
il	35%	svolge	 un	solo	
servizio
solo	il	17%	gestisce	
oltre	8	servizi
22
Per quali servizi si ricorre all’Unione?
La quota di popolazione appare più bassa che in
precedenza (6%) , qui si fa riferimento alla popolazione
effettivamente servita da un’Unione per singolo servizio:
intensità effettiva
LeUnionivistedaiservizi
Interrogativi
Quali servizi prediligono la
gestione in forma associata e in
particolare l’Unione?
Sussistono differenze marcate
tra servizi nella scelta della
forma gestionale?
La Polizia locale è il servizio
che ricorre maggiormente alla
gestione in Unione (continuità
territoriale, presidio del territorio
coordinato, condivisione mezzi
strumentali, …)
I Servizi Sociali sono servizi
particolarmente complessi che
richiedono un’organizzazione
strutturata e presentano alti costi
fissi (ricerca economie di scala)
%	Popolazione
Polizia	locale 4,70%
Servizi	generali 2,60%
Trasporto	pubblico	locale 1,80%
Settore	sociale 1,80%
Asili	nido 1,50%
Smaltimento	rifiuti 1,50%
Viabilità,	circ.	e	altro 1,50%
Istruzione 1,40%
Urbanistica 1,40%
Entrate 1,30%
Anagrafe 0,80%
Ufficio	Tecnico 0,70%
Intensità	per	servizio	delle	Unioni
Fonte:	elaborazione	IFEL	su	dati	Questionario	IFEL-SOSE
Economie o diseconomie di scala?
(Questionario dati contabili e strutturali 2013)
24
Intuizioni	grafiche.	L’Anagrafe
Anagrafe
Spesa storica (grigio) e fabbisogno standard (blu), euro procapite
0
100
200
300
10 100 1000 10000 100000 1000000 10000000
Popolazione (in scala logaritmica)
La forma dei costi a L
In un primo tratto i risparmi ottenibili da gestioni associate sono consistenti.
Si annullano attorno alla dimensione comunale dei 10.000 abitanti.
Anagrafe
Fabbisogno standard, euro procapite
10.00
20.00
30.00
40.00
50.00
60.00
500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000
Popolazione
Ancora la forma ad L
Gestione delle Entrate
Fabbisogno standard, euro procapite
15.00
20.00
25.00
30.00
35.00
40.00
500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000
Popolazione
Ufficio tecnico
Fabbisogno standard, euro procapite
25.00
35.00
45.00
55.00
65.00
75.00
85.00
500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000
Popolazione
Viabilità
Fabbisogno standard, euro procapite
15.00
25.00
35.00
45.00
55.00
65.00
75.00
85.00
95.00
500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000
Popolazione
La	tipica	forma	ad	U:	i	costi	della	congestione
Altri servizi generali
Fabbisogno standard, euro procapite
100.00
140.00
180.00
220.00
260.00
300.00
340.00
500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000
Popolazione
Dal minimo al massimo i costi
pro capite raddoppiano
Istruzione pubblica
Fabbisogno standard, euro per popolazione in età
600.00
1000.00
1400.00
1800.00
500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000
Popolazione
Ancora i costi della congestione
Polizia Locale
Fabbisogno standard, euro procapite
30.00
50.00
70.00
90.00
110.00
130.00
500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000
Popolazione
Territorio e Ambiente
Fabbisogno standard, euro procapite
20.00
30.00
40.00
50.00
60.00
500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000
Popolazione
La gestione dell’Asilo Nido
(Questionario dati contabili e strutturali 2013)
La	grande	copertura	del	servizio
Ripartizione	regionale
Quota popolazione
servita in strutture
Quota popolazione
servita con voucher
ABRUZZO 8% 1.1%
BASILICATA 5% 0.3%
CALABRIA 2% 0.2%
CAMPANIA 2% 0.1%
EMILIA ROMAGNA 22% 2.4%
LAZIO 17% 0.3%
LIGURIA 12% 6.3%
LOMBARDIA 11% 1.8%
MARCHE 13% 1.0%
MOLISE 4% 0.4%
PIEMONTE 13% 4.4%
PUGLIA 3% 0.3%
TOSCANA 16% 3.4%
UMBRIA 13% 0.6%
VENETO 8% 0.9%
Ripartizione	dimensionale
meno di 2000 abitanti 3% 0.5%
da 2000 a 5000 abitanti 5% 0.9%
da 5000 a 10000 abitanti 7% 1.5%
da 10000 a 20000 abitanti 9% 1.4%
da 20000 a 60000 abitanti 9% 1.2%
da 60000 a 250000 abitanti 14% 1.7%
oltre 250000 abitanti 22% 2.9%
11% 2%
Copertura	del	servizio	Asili	nido
Fonte:	elaborazione	IFEL	su	dati	Questionario	IFEL-SOSE
Nel complesso delle
regioni a statuto
ordinario il servizio di
asilo nido comunale
copre oltre l’11%
della popolazione in
età (0-2 anni)
La	grande	eterogeneità	di	gestione
Modalità di gestione del servizio Asili nido
Numerosità per modalità gestionale e quota dei comuni che svolgono il servizio
Comuni che hanno partecipato alla rilevazione 6052
Comuni che gestiscono attivamente il servizio 1708
tramite una gestione diretta 290 14%
tramite una gestione esterna 687 32%
tramite una gestione mista 383 18%
tramite una forma di gestione associata 348 16%
Unione 133
Convenzione 202
Consorzio 13
Comuni che supportano il servizio 421 20%
unicamente con contributi monetari (a scuole o famiglie) 344
unicamente con servizi di supporto 77
Caratteristiche	dei	comuni	in	relazione	alla	
tipologia	di	servizio
Dimensione	media	dei	Comuni	per	tipologia	di	partecipazione	al	servizio
Ripartizione	regionale
Fonte:	elaborazione	IFEL	su	dati	Questionario	IFEL-SOSE
0
10 000
20 000
30 000
40 000
50 000
60 000 ABRUZZO
BASILICATA
CALABRIA
CAMPANIA
EMILIA
ROMAGNA
LAZIO
LIGURIA
LOMBARDIA
MARCHE
MOLISE
PIEMONTE
PUGLIA
TOSCANA
UMBRIA
VENETO
Totale
dim. media comuni con ruolo attivo dim. media comuni con ruolo di supporto
Le differenziazioni provinciali nell’offerta del servizio Asilo
Nido (strutture vs voucher)
Dove lavora il personale comunale
(Questionario dati contabili e strutturali 2013)
Un	focus	sui	Comuni	maggiori
La	distribuzione	del	personale	per	funzioni	e	servizi,	2013,	ripartizione	per	classi	demografiche	
		 Personale	
		
Totale	
	di	cui	60.000-249.999	
abitanti	
	di	cui	oltre	250.000	
abitanti	
Entrate	 																								2.463		 																								1.124		 																								1.339		
Ufficio	tecnico	 																								6.882		 																								3.555		 																								3.327		
Anagrafe	 																								5.940		 																								2.835		 																								3.105		
Servizi	Generali	 																					23.300		 																								9.919		 																					13.380		
Polizia	locale	 																					24.843		 																								7.716		 																					17.126		
Istruzione	pubblica	 																					18.941		 																								4.738		 																					14.203		
Asili	nido	 																					12.785		 																								4.357		 																								8.429		
Servizi	sociali	 																					10.475		 																								4.034		 																								6.441		
Viabilità,	circ.,	altro	 																								2.774		 																								1.239		 																								1.534		
Urbanistica	 																								6.533		 																								2.656		 																								3.877		
Altre	funzioni	 																					14.551		 																								5.667		 																								8.884		
Totale	 																			129.488		 																					47.841		 																					81.647		
Fonte:	Elaborazione	su	dati	IFEL,	Conto	Annuale	e	Questionario	IFEL-SOSE,	Anno	2015
Le quote
La	distribuzione	del	personale	per	funzioni	e	servizi,	2013,	ripartizione	per	classi	demografiche	
	
	
	 	 	 	 	 	 	Fonte:	Elaborazione	su	dati	IFEL,	Conto	Annuale	e	Questionario	IFEL-SOSE,	Anno	2015	
	
0%
5%
10%
15%
20%
25%
60.000-249.999	abitanti Oltre	250.000	abitanti
… e nella Polizia locale
Le	principali	sotto-attività	della	polizia	locale,	2013,	ripartizione	per	classi	demografiche	
	
	
	 	 	 	 	Fonte:	Elaborazione	su	dati	IFEL,	Conto	Annuale	e	Questionario	IFEL-SOSE,	Anno	2015	
	
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
60.000-249.999	abitanti Oltre	250.000	abitanti
Polizia	stradale Polizia	urbana	e	rurale
Attività	ammin.ve Attività	sanz.	amm.ve
Vigilanza	e	controlli	commerciali

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  • 1. Valorizzazione dei dati comunali sui fabbisogni standard Andrea Ferri – IFEL Matera, 9 giugno 2017
  • 2. Ø La determinazione dei Fabbisogni standard. Dati rilevati e dati di riferimento da altri fonti ufficiali Ø Il Questionario IFEL-SOSE Ø Le Unioni di comuni viste dai dati dei questionari Ø Economie o diseconomie di scala? Ø La gestione dell’Asilo Nido Indice
  • 3. La determinazione dei Fabbisogni standard. Dati rilevati e dati di riferimento da altri fonti ufficiali
  • 4. 4 L’intuizione di base: dalla spesa effettiva ai fabbisogni standard Per pervenire alla determinazione dei fabbisogni standard è necessario disporre di • una misura PRECISA della SPESA EFFETTIVA di ogni funzione/ servizio considerato • una misura dei FATTORI in grado di «CONTESTUALIZZARLA». Le tecniche econometriche combinano questi due elementi restituendo i fabbisogni standard monetari per ogni funzione/servizio considerato I fabbisogni standard monetari confluiscono a determinare il coefficiente di riparto complessivo del fabbisogno per ciascun comune che insieme alla capacità fiscale determina il riparto del Fondo di solidarietà comunale Spesa riclassificata per servizio Tecniche econometriche Fabbisogni standard per servizio Fattori di «contestualizzazione»
  • 5. 5 Le fonti utilizzate nel calcolo - 1 Il Certificato di conto consuntivo che sta per venire soppiantato dall’invio dell’intero bilancio alla BDAP in formato XBRL (necessità di integrazione sw per sintesi e interpretazione di dati elementari)
  • 6. 6 Le fonti utilizzate nel calcolo - 2 Il Questionario IFEL-SOSE IlQuestionarioIFEL-SOSE - nelle prime edizioni (dati 2010-2013) comprendeva circa 6 mila campi - … ora ridotti a circa 1.600 attraverso la semplificazione e il ricorso agli altri fonti ufficiali
  • 7. Fonti diverse dal Questionario FS per la determinazione dei fabbisogni standard: • ISTAT (caratteristiche demografiche) • ISTAT- ASIA (addetti) • MIUR (alunni, plessi scolastici, tempo pieno e prolungato) • Agenzia delle Entrate (livello delle locazioni immobiliari ad uso ufficio) • ISPRA (rifiuti urbani prodotti, quota di raccolta differenziata, impianti di compostaggio, di digestione, di trattamento biologico, discariche per rifiuti) • MISE (prezzo medio per benzina) • MEF (reddito imponibile ai fini delle addizionali IRPEF, immobili) Importante fonte di controllo dei dati del Questionario FS per il servizio Asilo Nido è l’indagine ISTAT Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia: censimento delle unità di offerta e spesa dei comuni 7 Le fonti utilizzate nel calcolo - 3 Altri fonti ufficiali
  • 9. 9 Le finalità - Riclassificare la spesa corrente del Certificato di conto consuntivo per centri di costo - Recuperare informazioni aggiuntive sulle scelte gestionali (esternalizzazioni, forme associative, caratteristiche dei servizi svolti) - Quantificare i principali elementi di costo (lavoro, affitti, beni intermedi, …) - Verificare i diversi livelli delle prestazioni offerte Con questo taglio vengono richiesti i dati per le 6 funzioni fondamentali suddivise in 8 aggregati omogenei dal punto di vista dei servizi forniti: 1. Funzioni generali di amministrazione: Anagrafe; Ufficio tecnico; Gestione Entrate e Altri Servizi Generali 2. Polizia Locale; 3. Istruzione Pubblica (per le scuola dell'infanzia, primarie e medie: manutenzione, riscaldamento, illuminazione degli edifici scolastici, trasporto degli alunni; refezione; assistenza scolastica e trasporto di alunni disabili); 4. Asili Nido 5. Servizi Sociali (ad esclusione dell’Asilo Nido); 6. Gestione della Viabilità e del Territorio 7. Raccolta e Smaltimento Rifiuti; 8. Trasporto pubblico Locale. IlQuestionarioIFEL-SOSE
  • 10. 10 Aggregati omogenei dei Fabbisogni standard Lafunzionianalizzate I fabbisogni standard monetari sono al netto di alcuni trasferimenti dagli altri enti territoriali (TPL) e per le entrate da utenza (Asilo Nido, Istruzione Pubblica) Fig.1 - Composizione dei Fabbisogni standard 2017 (dati contabili e strutturali 2013)
  • 11. 11 L’Anagrafica dei Fabbisogni Le edizioni ad oggi completate - Comuni interessati dalla rilevazione sono tutti quelli delle Regioni a statuto ordinario (6700) - Ormai quasi 4 edizioni completate - I dati del Questionario utilizzati per: la spending review 2012 il riparto FSC 2015-2017 Annualità dati Raccolta dati approvazione Riparto Modalità riparto 2009 2011 2010 2012/mar-2013 2013 dic-14 mar-16 2016 Aggiornamento a metodologia invariata 2013 set-16 2017 Nuova metodologia 2015 nov-16 set-17 2018 Aggiornamento numeri 2016 nov-17 dic-18 2019 L'attività di recall è partita entro 6 mesi dalla data di somministrazione. La data di approvazione dell'aggiornamento a coefficienti invariati è fissata a settembre 2017. mar-15 2015 Nuova metodologia I dati dei Questionari FC10U sono stati analizzati e corretti per 15 mesi dalla data di somministrazione del Questionario per poter ottenere l'aggiornamento a coefficienti invariati La condivisione IFEL-SOSE dell'aggiornamento della metodologia di calcolo dei fabbisogni standard è cominciata nel maggio 2015. L'attività di stima è durata circa 6/9 mesi, considerando tutte le analisi preliminari svolte da SOSE prima di iniziare l'attività congiunta.
  • 12. 12 Le modalità di supporto alla compilazione e controllo della qualità dei dati - Contact Center di I livello che assiste stabilmente i Comuni in fase di compilazione - Supporto di II livello operato da esperti a fronte di problematiche complesse - Reportistica dedicata per mettere in rilievo eventuali anomalie - Attività di controllo della qualità dei dati e di recall mirata a correggere le anomalie
  • 13. 13 I controlli di qualità messi in atto - Coerenza contabile complessiva fra Bilancio e sua riclassificazione nel Questionario - Coerenza delle dichiarazioni sullo svolgimento delle funzioni/ servizi attraverso le forme associative (unioni & comunità montante, consorzi e convenzioni) - Check con altre fonti esterne. Esempio: costo del lavoro con Conto annuale IGOP; presenza del servizio Asilo Nido secondo il Questionario con le informazioni della indagine ISTAT; presenza ed intensità del servizio refezione e del trasporto alunni secondo il Questionario con i rispettivi dati del MIUR - Presenza di outliers. Esempi: controlli di regolarità statistica cross- section e controlli di variazioni delle variabili rispetto alle rilevazioni precedenti
  • 14. Entro il 20 gennaio 2017 i Comuni e le Unioni/Comunità montane che svolgano almeno una delle funzioni fondamentali avevano l’obbligo di compilare il Questionario FS relativo ai dati contabili e strutturali del 2015 (FC20U), pena il blocco di trasferimenti FSC Alla data del 10 maggio 2017 i 4.710 Comuni (il 70%) hanno chiuso il Questionario In base al check della qualità dei dati raccolti: • tutti i 4.710 Comuni ricevono almeno un messaggio di anomalia; • in tutto 4.710 Comuni ricevono 32.727 messaggi di anomalia (il numero minimo di anomalie 1, massimo 41 e medio 7); • un maggior numero di anomalie si riscontra nei dati relativi alle funzioni/servizi come Istruzione pubblica (5.143 anomalie), Sociale (5.159 anomalie) e Asilo Nido (2.760 anomalie), quest’ultimo coinvolge un limitato numero dei comuni. Titolo Evento Finanza Locale14 Il grado di compliance al Questionario IFEL- SOSE e attività di recall
  • 15. 15 Alcuni esempi di informazioni originali a valenza statistica raccolti dal Questionario FS 1. L’impiego della forma associativa dell’Unione Esempi: Quali Unioni sono davvero effettive e quali servizi di fatto svolgono? 2. L’andamento dei costi procapite lungo la dimensione comunale Esempi: Economie o diseconomie di scala/scopo? 3. Le modalità gestionali Esempi: Come viene gestito il servizio di Asilo Nido ? 4. Il personale impiegato nei diversi servizi Esempi: Dove lavora di fatto il personale? 5. Il costo di acquisto degli input Esempi: Sono efficienti le procedure di acquisto?
  • 16. … le poste di bilancio per le quali si possono ottenere veri e propri prezzi o comunque spese unitarie convincenti utilizzando le informazioni del Questionario • Spese per energia elettrica per illuminazione pubblica (di cui spese per consumo di energia elettrica); • Spese per assicurazioni dei mezzi di servizio & numero di mezzi di servizio per le funzioni di Polizia Locale e di Viabilità e Territorio; • Spese per carburante dei mezzi di servizio & numero di mezzi di servizio per le funzioni di Polizia Locale e di Viabilità e Territorio; • Spese per la manutenzione ordinaria o locazione degli edifici scolastici & superficie dei plessi per l’Istruzione Pubblica
  • 17. Le Unioni di comuni viste dai dati dei questionari (Questionario dati contabili e strutturali 2013)
  • 18. 18 Le differenze di una prospettiva interna Metà degli enti partecipano alla rilevazione, di questi il 70% ha attivato la gestione associata di almeno uno dei servizi fondamentali Fonte: elaborazioni IFEL su dati Questionario IFEL-SOSE Unioni e Comunità montane 492 di cui Unioni di Comuni 315 di cui Comunità montane 177 Enti che si dichiarano “attivi” (1) 231 di cui Unioni di Comuni 177 di cui Comunità montane 54 Enti che producono almeno un servizio (2) 166 di cui Unioni di Comuni 151 di cui Comunità montane 15 Inquadramento generale per le RSO, anno 2013
  • 19. 19 Caratteristiche dei Comuni che ricorrono alle Unioni Sono principalmente Comuni di piccola dimensione, ma non mancano i grandi Numero di Comuni in Unione Distribuzione di frequenza dei Comuni per dimensione demografica dei Comuni in Unione Fonte: elaborazione IFEL su dati Questionario IFEL-SOSE 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 287 294 Sono 80 gli enti che superano i 10mila ab. …hanno caratterizzazione regionale?
  • 20. 20 Diffusione e incidenza delle Unioni nella gestione dei servizi fondamentali Diffusioneeincidenza • Il 13% dei Comuni si avvale di un’Unione per la gestione di almeno un servizio; corrispondono al 6% della popolazione • ER e Toscana hanno il maggior numero di comuni in Unione, ma l’incidenza territoriale è meno della metà • ER, Toscana, Piemonte, Veneto, Lombardia e Marche le Regioni a maggior diffusione • ER, Piemonte, Toscana, Veneto, e Marche con maggior popolazione servita Comuni in Unione Popolazione in Unione ABRUZZO 6% 4% BASILICATA 0% 0% CALABRIA 3% 1% CAMPANIA 1% 1% EMILIA ROMAGNA 34% 26% LAZIO 6% 1% LIGURIA 0% 0% LOMBARDIA 14% 4% MARCHE 15% 9% MOLISE 3% 2% PIEMONTE 20% 10% PUGLIA 9% 4% TOSCANA 29% 9% UMBRIA 5% 3% VENETO 18% 9% 13% 6% Diffusione e incidenza regionale delle Unioni Fonte: elaborazione IFEL su dati Questionario IFEL-SOSE
  • 21. 21 Verso una misura di intensità La maggior parte delle Unioni risulta attiva per un numero limitato di servizi. Si tratta di specifici servizi, che privilegiano la gestione in Unione? Intensità La scelta di utilizzare l’Unione dipende dal servizio che deve essere gestito? Esistono economie di scopo? Quota di Unioni Fonte: elaborazione IFEL su dati Questionario IFEL-SOSE Quota Unioni per numero di servizi gestiti 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 1 2 3 4 5 6 7 8 9 oltre 10 il 35% svolge un solo servizio solo il 17% gestisce oltre 8 servizi
  • 22. 22 Per quali servizi si ricorre all’Unione? La quota di popolazione appare più bassa che in precedenza (6%) , qui si fa riferimento alla popolazione effettivamente servita da un’Unione per singolo servizio: intensità effettiva LeUnionivistedaiservizi Interrogativi Quali servizi prediligono la gestione in forma associata e in particolare l’Unione? Sussistono differenze marcate tra servizi nella scelta della forma gestionale? La Polizia locale è il servizio che ricorre maggiormente alla gestione in Unione (continuità territoriale, presidio del territorio coordinato, condivisione mezzi strumentali, …) I Servizi Sociali sono servizi particolarmente complessi che richiedono un’organizzazione strutturata e presentano alti costi fissi (ricerca economie di scala) % Popolazione Polizia locale 4,70% Servizi generali 2,60% Trasporto pubblico locale 1,80% Settore sociale 1,80% Asili nido 1,50% Smaltimento rifiuti 1,50% Viabilità, circ. e altro 1,50% Istruzione 1,40% Urbanistica 1,40% Entrate 1,30% Anagrafe 0,80% Ufficio Tecnico 0,70% Intensità per servizio delle Unioni Fonte: elaborazione IFEL su dati Questionario IFEL-SOSE
  • 23. Economie o diseconomie di scala? (Questionario dati contabili e strutturali 2013)
  • 24. 24 Intuizioni grafiche. L’Anagrafe Anagrafe Spesa storica (grigio) e fabbisogno standard (blu), euro procapite 0 100 200 300 10 100 1000 10000 100000 1000000 10000000 Popolazione (in scala logaritmica)
  • 25. La forma dei costi a L In un primo tratto i risparmi ottenibili da gestioni associate sono consistenti. Si annullano attorno alla dimensione comunale dei 10.000 abitanti. Anagrafe Fabbisogno standard, euro procapite 10.00 20.00 30.00 40.00 50.00 60.00 500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000 Popolazione
  • 26. Ancora la forma ad L Gestione delle Entrate Fabbisogno standard, euro procapite 15.00 20.00 25.00 30.00 35.00 40.00 500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000 Popolazione Ufficio tecnico Fabbisogno standard, euro procapite 25.00 35.00 45.00 55.00 65.00 75.00 85.00 500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000 Popolazione Viabilità Fabbisogno standard, euro procapite 15.00 25.00 35.00 45.00 55.00 65.00 75.00 85.00 95.00 500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000 Popolazione
  • 27. La tipica forma ad U: i costi della congestione Altri servizi generali Fabbisogno standard, euro procapite 100.00 140.00 180.00 220.00 260.00 300.00 340.00 500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000 Popolazione Dal minimo al massimo i costi pro capite raddoppiano Istruzione pubblica Fabbisogno standard, euro per popolazione in età 600.00 1000.00 1400.00 1800.00 500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000 Popolazione
  • 28. Ancora i costi della congestione Polizia Locale Fabbisogno standard, euro procapite 30.00 50.00 70.00 90.00 110.00 130.00 500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000 Popolazione Territorio e Ambiente Fabbisogno standard, euro procapite 20.00 30.00 40.00 50.00 60.00 500 1000 2000 5000 7000 10000 15000 20000 50000 100000 250000 300000 Popolazione
  • 29. La gestione dell’Asilo Nido (Questionario dati contabili e strutturali 2013)
  • 30. La grande copertura del servizio Ripartizione regionale Quota popolazione servita in strutture Quota popolazione servita con voucher ABRUZZO 8% 1.1% BASILICATA 5% 0.3% CALABRIA 2% 0.2% CAMPANIA 2% 0.1% EMILIA ROMAGNA 22% 2.4% LAZIO 17% 0.3% LIGURIA 12% 6.3% LOMBARDIA 11% 1.8% MARCHE 13% 1.0% MOLISE 4% 0.4% PIEMONTE 13% 4.4% PUGLIA 3% 0.3% TOSCANA 16% 3.4% UMBRIA 13% 0.6% VENETO 8% 0.9% Ripartizione dimensionale meno di 2000 abitanti 3% 0.5% da 2000 a 5000 abitanti 5% 0.9% da 5000 a 10000 abitanti 7% 1.5% da 10000 a 20000 abitanti 9% 1.4% da 20000 a 60000 abitanti 9% 1.2% da 60000 a 250000 abitanti 14% 1.7% oltre 250000 abitanti 22% 2.9% 11% 2% Copertura del servizio Asili nido Fonte: elaborazione IFEL su dati Questionario IFEL-SOSE Nel complesso delle regioni a statuto ordinario il servizio di asilo nido comunale copre oltre l’11% della popolazione in età (0-2 anni)
  • 31. La grande eterogeneità di gestione Modalità di gestione del servizio Asili nido Numerosità per modalità gestionale e quota dei comuni che svolgono il servizio Comuni che hanno partecipato alla rilevazione 6052 Comuni che gestiscono attivamente il servizio 1708 tramite una gestione diretta 290 14% tramite una gestione esterna 687 32% tramite una gestione mista 383 18% tramite una forma di gestione associata 348 16% Unione 133 Convenzione 202 Consorzio 13 Comuni che supportano il servizio 421 20% unicamente con contributi monetari (a scuole o famiglie) 344 unicamente con servizi di supporto 77
  • 32. Caratteristiche dei comuni in relazione alla tipologia di servizio Dimensione media dei Comuni per tipologia di partecipazione al servizio Ripartizione regionale Fonte: elaborazione IFEL su dati Questionario IFEL-SOSE 0 10 000 20 000 30 000 40 000 50 000 60 000 ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA TOSCANA UMBRIA VENETO Totale dim. media comuni con ruolo attivo dim. media comuni con ruolo di supporto
  • 33. Le differenziazioni provinciali nell’offerta del servizio Asilo Nido (strutture vs voucher)
  • 34. Dove lavora il personale comunale (Questionario dati contabili e strutturali 2013)
  • 35. Un focus sui Comuni maggiori La distribuzione del personale per funzioni e servizi, 2013, ripartizione per classi demografiche Personale Totale di cui 60.000-249.999 abitanti di cui oltre 250.000 abitanti Entrate 2.463 1.124 1.339 Ufficio tecnico 6.882 3.555 3.327 Anagrafe 5.940 2.835 3.105 Servizi Generali 23.300 9.919 13.380 Polizia locale 24.843 7.716 17.126 Istruzione pubblica 18.941 4.738 14.203 Asili nido 12.785 4.357 8.429 Servizi sociali 10.475 4.034 6.441 Viabilità, circ., altro 2.774 1.239 1.534 Urbanistica 6.533 2.656 3.877 Altre funzioni 14.551 5.667 8.884 Totale 129.488 47.841 81.647 Fonte: Elaborazione su dati IFEL, Conto Annuale e Questionario IFEL-SOSE, Anno 2015
  • 36. Le quote La distribuzione del personale per funzioni e servizi, 2013, ripartizione per classi demografiche Fonte: Elaborazione su dati IFEL, Conto Annuale e Questionario IFEL-SOSE, Anno 2015 0% 5% 10% 15% 20% 25% 60.000-249.999 abitanti Oltre 250.000 abitanti
  • 37. … e nella Polizia locale Le principali sotto-attività della polizia locale, 2013, ripartizione per classi demografiche Fonte: Elaborazione su dati IFEL, Conto Annuale e Questionario IFEL-SOSE, Anno 2015 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 60.000-249.999 abitanti Oltre 250.000 abitanti Polizia stradale Polizia urbana e rurale Attività ammin.ve Attività sanz. amm.ve Vigilanza e controlli commerciali