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Le misure del benessere a livello locale:
       aspetti oggettivi e soggettivi




Franco Chiarini | Comune di Bologna
Quale è la misura giusta delle nostre vite?
Questa domanda è anche lo slogan dal quale siamo partiti poiché
riteniamo sintetizzi nel migliore dei modi l’obiettivo del progetto UrBes.
“It [the GDP] measures everything in short, except that which makes
life worthwhile”.
Con queste parole, nel 1968, Robert Kennedy chiudeva uno storico
discorso tenuto presso la Kansas University. Se adottiamo questa data
come punto di riferimento simbolico, sono quasi cinquant’anni che ci si
interroga sull’adeguatezza del PIL, variabile legata al mondo della
produzione, a misurare la crescita e il progresso delle società e delle
nazioni.
All’inizio del 2008 l’allora presidente della Repubblica Francese Nicolas
Sarkozy, in risposta alle crescenti preoccupazioni rispetto all’adeguatezza
degli indicatori della performance in uso, in particolare relativi al PIL, diede
vita ad una Commissione coordinata da Joseph E. Stiglitz, Amartya Sen e
Jean-Paul Fitoussi.
Oltre il PIL
Scopo della Commissione era identificare i limiti del PIL come indicatore
della performance economica e del progresso sociale, riflettere sulle
informazioni aggiuntive necessarie per delineare un quadro più pertinente,
discutere su come presentare tali informazioni nel modo più appropriato e
valutare la fattibilità del passaggio a strumenti di misurazione alternativi, da
fornire come modello di riferimento a livello internazionale.
I lavori della Commissione confermarono che il PIL deve essere integrato
con altri indicatori dei fenomeni che influenzano la condizione dei cittadini,
quali la salute, la sicurezza, le condizioni lavorative, il benessere
economico, la disuguaglianza, lo stato dell’ambiente…. e, non ultimo, il
benessere soggettivo.
L’approccio al tema del benessere deve essere pertanto multidimensionale,
con un ruolo importante della componente soggettiva.
Un benessere, cioè, che va cercato anche dentro di noi, in una visione della
qualità della vita più globale, in quanto considera la felicità non come mero
prodotto dell'avere economico, ma come risultante dell'equilibrio tra i diversi
bisogni dell'essere umano.
L’approccio partecipativo

• L’Istat e il Cnel hanno avviato nel dicembre 2010 il progetto BES -
  benessere equo e sostenibile, che costituisce il primo tentativo italiano
  di sviluppare attraverso una prospettiva multidimensionale un sistema di
  misurazione del benessere.
• Una delle peculiarità del progetto BES è stato l’approccio partecipativo
  adottato fin dall’inizio: i singoli cittadini hanno infatti avuto l’opportunità
  di collaborare ed esprimere il loro punto di vista, in merito alla
  definizione delle dimensioni del benessere, attraverso un questionario
  online proposto dall’Istat e dal Cnel.
• Una partecipazione volontaria, e quindi non rappresentativa, che ha
  visto rispondere al questionario 2.518 persone, spinte probabilmente da
  una spiccata sensibilità verso il tema del benessere e della sua
  misurazione. Si tratta di un target adulto (quasi il 90% ha tra i 25 e i 64
  anni), con un elevato livello di istruzione (2/3 hanno la laurea o un titolo
  superiore), residente in prevalenza nel nord del paese (48%).
Le dimensioni del benessere
Basandosi anche sull’elaborazione delle risposte al questionario
pervenute, il 20 giugno 2012 l’Istat e il Cnel hanno pubblicato un
documento, nel quale vengono fissate le dodici dimensioni del benessere
precedentemente individuate e sottoposte all’opinione dei cittadini:

 Ambiente                            Sicurezza
 Salute                              Benessere soggettivo
 Benessere economico                 Paesaggio e patrimonio culturale
 Istruzione e formazione             Ricerca e innovazione
 Lavoro                              Qualità dei servizi
 Relazioni sociali                   Politica e istituzioni

Per ciascun dominio è stato individuato un set di indicatori (in tutto 134),
ritenuti idonei a misurare il benessere legato a ogni singola dimensione,
tenendo conto anche delle differenze di genere, di generazione, sociali e
territoriali.
Dal BES a UrBes
Origini: dibattito sul tema «oltre il PIL».
Il progresso di una società deve essere misurato in base a criteri di carattere
non solo economico, ma anche sociale e ambientale, e devono essere
corredati da misure di diseguaglianza e sostenibilità.

Obiettivo: declinare questa tematica in ambito urbano-metropolitano.

         BES                                                      UrBes
  (Benessere Equo e            Titolo del progetto            (BES in ambito
     Sostenibile)                                         urbano-metropolitano)

                                                               Istat e città
     ISTAT - CNEL                Enti coinvolti
                                                              metropolitane

                                                              Livello locale -
   Livello nazionale          Ambito di riferimento
                                                              metropolitano
Bologna per UrBes
•    In collaborazione con altri comuni italiani il Comune di Bologna, che ha
     promosso fin dall’origine l’iniziativa assieme a Laboratorio urbano
     (Centro di documentazione, ricerca e proposta sulle città), si è proposto
     di ricondurre questo tema a un ambito locale attraverso il progetto UrBes
     (benessere equo e sostenibile in ambito urbano-metropolitano).
     La convinzione è che un sistema condiviso di misurazione del
     benessere, legato al territorio e costruito insieme ai cittadini, possa
     contribuire al miglioramento delle politiche pubbliche e della loro
     valutazione.
•    Il progetto UrBes è entrato ufficialmente a far parte del Piano Generale
     di Sviluppo del Comune di Bologna, approvato dal Consiglio Comunale
     in data 14 giugno 2012, ed è stato presentato come proposta
     progettuale sul Tavolo Benessere e Coesione Sociale del Piano
     Strategico Metropolitano.
•    UrBes costituisce altresì uno dei 97 progetti del Comune di Bologna ed è
     strettamente collegato al Piano Strategico – Ciclo della Performance per
     il contributo innovativo che può dare alla misurazione degli outcome
     dell’azione amministrativa.
Le tappe principali

•   Il primo appuntamento è stato l’incontro nazionale tenutosi a Roma
    presso l’Istat il 20 aprile 2012, al quale hanno preso parte le maggiori
    città italiane, seguito da un ulteriore appuntamento il 16 luglio.

•   Dal 29 al 31 ottobre 2012 si è tenuta a Bologna la Smart City Exibition
    2012. Tra i relatori del convegno inaugurale il presidente dell'Istat
    Enrico Giovannini ha presentato i progetti BES e UrBes e ha illustrato
    gli sviluppi previsti per il prossimo periodo.

•   Finora hanno aderito al progetto UrBes le città metropolitane di Bari,
    Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio
    Calabria, Roma e Venezia, oltre ai comuni di Brescia, Bolzano e
    Pesaro.
    L'Istat, che è impegnato sullo stesso tema a livello nazionale,
    svolge il ruolo di coordinatore del progetto.
L’analisi degli indicatori
•   Come già ricordato, per ognuna delle dodici dimensioni del benessere,
    nell’ambito del progetto BES è stata individuata una batteria di
    indicatori, per un totale di 134 misure, stabilite sulla base di due fattori:
     adeguatezza dell’indicatore
     disponibilità dei dati su scala nazionale.
•   Una delle prime attività svolte nell’ambito del progetto UrBes ha
    coinvolto le città aderenti in una verifica sulla disponibilità dei 134
    indicatori a livello comunale e sulle relative fonti.
•    La ricognizione svolta da 8 città ha evidenziato, come era logico
     attendersi, una limitata disponibilità degli indicatori a livello territoriale
     comunale, mostrando nel contempo un insieme di situazioni in parte
     eterogenee.
    Inoltre, in aggiunta agli indicatori già disponibili, sono stati spesso
    indicati altri indicatori attualmente non pubblicati, ma potenzialmente
    disponibili o calcolabili.
Gli indicatori disponibili sul Comune di Bologna
La tabella mostra il numero di indicatori, per ciascuna dimensione del
benessere, attualmente* disponibili / potenzialmente disponibili / calcolabili
con riferimento al Comune di Bologna rispetto al totale di quelli proposti da
Istat e Cnel.




* La tabella non comprende ulteriori 6 indicatori individuati nel corso di un approfondimento successivo.
Gli indicatori disponibili a livello provinciale

• Bologna, città individuata come futura area metropolitana il cui
  territorio dovrebbe coincidere con l’attuale ambito provinciale, ha
  inteso promuovere una ulteriore verifica sulla disponibilità anche per
  l’intera provincia.
• A livello provinciale non si sono evidenziate particolari differenze nel
  numero di indicatori disponibili (46) rispetto a quello comunale (45).
• Il confronto, peraltro, ha consentito un ulteriore approfondimento a
  livello comunale e il conseguente reperimento di altri 6 indicatori che,
  aggiungendosi ai 45 già individuati, porta a 51 il numero totale di quelli
  disponibili / potenzialmente disponibili / calcolabili per la città di
  Bologna.
Alcune questioni da affrontare
• Il risultato di queste verifiche mostra che difficilmente sarà possibile
  ampliare il numero degli indicatori disponibili a livello locale a fronte dei
  134 individuati a livello nazionale.
• Eventuali positivi riscontri potrebbero derivare, fatti salvi i vincoli di
  natura metodologica, da un più ampio utilizzo dei risultati delle indagini
  campionarie svolte correntemente dall’Istat, che potrebbero mettere a
  disposizione ulteriori dati attualmente riferiti a livelli territoriali superiori.
• Sarebbe peraltro auspicabile ricercare altre misure in grado di
  rappresentare adeguatamente le dimensioni individuate, disponibili
  ovviamente per tutti gli ambiti territoriali, prendendo in esame le varie
  esperienze attraverso le quali vengono rilevati dati riferiti a singole città,
  promosse da istituti ed enti pubblici (es. Urban Audit) o da altri soggetti.
• Un’ultima questione riguarda il livello territoriale cui fare riferimento. In
  altri termini occorre definire se ci si focalizza sul solo comune capoluogo
  o se invece, vista la valenza urbana/metropolitana del progetto UrBes, si
  debba andare verso una aggregazione di più comuni fino a spingersi al
  livello provinciale, in funzione anche dei futuri assetti delle città
  metropolitane.
Le indagini promosse a Bologna                                            1
• Il Comune di Bologna ha condiviso l'approccio partecipativo del BES e ha
  deciso di rilanciare iniziative di coinvolgimento dei cittadini, nella
  convinzione che debbano essere loro a esprimersi e stabilire cosa
  reputano importante per misurare la qualità della vita.
• Nei mesi di luglio e agosto 2012, in via sperimentale, è stato reso
  disponibile sulla rete intranet aziendale un questionario rivolto a tutti i
  dipendenti comunali. Il questionario ha riproposto i quesiti "nazionali" già
  presenti nell'esperienza promossa dall'Istat e li ha integrati con una serie
  di domande relative invece all'ambito locale.
  Che peculiarità caratterizzano ad esempio l'area metropolitana bolognese
  rispetto al resto del paese? Occorre tenere conto delle differenze
  esistenti tra Bologna e gli altri comuni della provincia, che hanno
  dimensioni sensibilmente inferiori? In che modo?
• All'iniziativa hanno aderito ben 650 dipendenti comunali corrispondenti al
  14,6% del totale dei dipendenti. Fra i rispondenti i 2/3 sono donne e il
  42% si colloca nella fascia di età fra i 51 e i 60 anni. Il livello medio di
  istruzione di coloro che hanno partecipato alla rilevazione è risultato più
  elevato rispetto a quello del totale dei dipendenti.
Le indagini promosse a Bologna                                             2
Successivamente il Comune di Bologna ha inteso ampliare la consultazione,
proponendo da fine novembre a inizio gennaio la compilazione del
questionario sui temi del benessere all’Università degli Studi di Bologna,
all’AUSL di Bologna e ad alcune organizzazioni culturali cittadine
(Fondazione Gramsci, Laboratorio Urbano e Associazione Oltre il Reno).
• 526 tra dipendenti e collaboratori dell’Università degli Studi di Bologna
  hanno risposto al questionario. 6 rispondenti su 10 sono donne; la fascia
  di età più rappresentata è quella tra i 41 e i 50 anni (33%), seguita da
  quella tra i 31 e i 40 anni (30%).
• 354 dipendenti dell’AUSL di Bologna hanno risposto al questionario. Tra
  questi, oltre il 70% è rappresentato da donne. Il 42% dei rispondenti ha tra
  i 51 e i 60 anni, seguiti da quelli tra i 41 e i 50 anni (37%).
• 212 aderenti ad alcune organizzazioni culturali hanno partecipato alla
  rilevazione, il 58% dei quali sono donne. La fascia di età più rappresentata
  è quella tra i 61 e i 70 anni (29%), seguita da quella fino a 30 anni (24%).
Sale così a circa 1.750 il numero complessivo, a tutt’oggi, dei rispondenti al
questionario, cifra destinata a crescere ulteriormente quando diverranno
disponibili i risultati delle consultazioni tuttora in corso.
Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere                             1
Credi che sia importante valutare il benessere misurando anche altri
aspetti (oltre al PIL) che rispecchiano la vita delle persone?

       COMUNE DI BOLOGNA                   UNIVERSITA’ DEGLI STUDI
                                                DI BOLOGNA
       molto             80,5%                molto            80%
       abbastanza        17,6%                abbastanza       17%
       poco o per niente    2%                poco o per niente 3%


         AUSL DI BOLOGNA                       ORGANIZZAZIONI
                                           CULTURALI DI BOLOGNA
        molto             77%                 molto            86%
        abbastanza        20%                 abbastanza       13%
        poco o per niente 3%                  poco o per niente 1%

    4 bolognesi su 5 sono decisamente convinti che si debba andare
    “oltre il PIL ”, con una accentuazione per le associazioni culturali.
Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere                                                                  2
            Quali sono le dimensioni del benessere per te più importanti e quelle
            meno importanti tra quelle individuate finora dall'Istat e dal Cnel?
                                                           Università degli Studi                               Organizzazioni culturali
      ISTAT - CNEL                 Comune di Bologna                                    AUSL di Bologna
                                                                                                                     di Bologna
                                                                di Bologna
Salute                     1    Salute                    Salute                    Salute                    Salute
                                                                                    Lavoro e conciliazione
Ambiente                   2    Ambiente                  Ambiente                                            Ambiente
                                                                                    tempi vita
                                Lavoro e conciliazione
Istruzione e formazione    3                              Qualità dei servizi       Ambiente                  Istruzione e formazione
                                tempi vita
Qualità dei servizi        4    Qualità dei servizi       Lavoro e conciliazione    Qualità dei servizi       Qualità dei servizi
                                                          tempi vita
Lavoro e conciliazione                                                                                        Lavoro e conciliazione
                           5    Istruzione e formazione   Istruzione e formazione   Istruzione e formazione
tempi vita                                                                                                    tempi vita *
Ricerca e innovazione      6    Ricerca e innovazione     Ricerca e innovazione     Sicurezza                 Ricerca e innovazione *
Paesaggio e patrimonio                                                                                        Paesaggio e patrimonio
                           7    Relazioni sociali         Sicurezza                 Ricerca e innovazione
culturale                                                                                                     culturale
Relazioni sociali          8    Sicurezza                 Paesaggio e patrimonio    Relazioni sociali         Relazioni sociali
                                                          culturale
                                Paesaggio e patrimonio
Sicurezza                  9                              Relazioni sociali         Benessere soggettivo      Politica e istituzioni
                                culturale
Politica e istituzioni    10    Politica e istituzioni    Politica e istituzioni    Politica e istituzioni    Sicurezza
                                                                                    Paesaggio e patrimonio
Benessere soggettivo      11    Benessere soggettivo      Benessere soggettivo                                Benessere soggettivo
                                                                                    culturale
Benessere economico       12    Benessere economico       Benessere economico       Benessere economico       Benessere economico

                          * Parità di punteggio
Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere                      3
Ritieni che le dimensioni individuate misurino bene la qualità della
tua vita o manca qualcosa di importante?

     ISTAT-CNEL                                              72%

   COMUNE DI BOLOGNA                                         71%

   UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA                        74%

   AUSL DI BOLOGNA                                           78%

   ORGANIZZAZIONI CULTURALI DI BOLOGNA                       64%
   3 bolognesi su 4 si ritengono piuttosto soddisfatti delle dimensioni
   individuate, un po’ meno i membri delle associazioni.
Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere                                                4
          Quali aspetti ritieni che caratterizzino, in termini di qualità della vita,
          l'Italia rispetto al resto del mondo?
                Saldo tra                     Saldo tra                    Saldo tra                   Saldo tra
   Comune di                 Università degli                                           Organizzazioni
                positivo e                    positivo e   AUSL di Bologna positivo e                  positivo e
    Bologna                  Studi di Bologna                                              culturali
                negativo                      negativo                     negativo                    negativo
Alimentazione     91,6%      Alimentazione      92,8%      Alimentazione     91,5%      Alimentazione    87,7%
Patrimonio                   Patrimonio                                                 Patrimonio
                                                           Patrimonio
artistico e       88,4%      artistico e        89,2%                        82,2%      artistico e      86,8%
                                                           paesaggistico
culturale                    culturale                                                  culturale
                                                           Patrimonio
Patrimonio                   Patrimonio                                                 Patrimonio
                  81,7%                         81,7%      artistico e       79,1%                       78,3%
paesaggistico                paesaggistico                                              paesaggistico
                                                           culturale
Politica e                   Politica e                    Politica e                   Politica e
                  -81,7%                       -84,0%                        -76,6%                      -79,2%
istituzioni                  istituzioni                   istituzioni                  istituzioni

    Il saldo tra le risposte che evidenziano gli aspetti caratterizzanti l’Italia in positivo e
    quelli che invece la caratterizzano in negativo è sostanzialmente omogeneo per
    tutte le indagini: infatti è univocamente molto elevato con riferimento
    all’alimentazione (attorno al 90%), al patrimonio artistico-culturale e paesaggistico.
    La politica e le istituzioni, per quasi tutti i bolognesi, caratterizzano invece in
    modo negativo il nostro paese.
Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere                                                         5
       Quali aspetti ritieni che caratterizzino, in termini di qualità della vita,
       l'area metropolitana bolognese rispetto al resto dell'Italia?
                    Saldo tra                     Saldo tra                    Saldo tra                    Saldo tra
   Comune di                     Università degli                                            Organizzazioni
                    positivo e                    positivo e   AUSL di Bologna positivo e                   positivo e
    Bologna                      Studi di Bologna                                               culturali
                    negativo                      negativo                     negativo                     negativo
Alimentazione        80,8%       Alimentazione       81,2%     Alimentazione       73,1%    Welfare             69,8%
Patrimonio                       Patrimonio                    Patrimonio                   Patrimonio
artistico e          63,0%       artistico e         69,0%     partistico e        63,3%    artistico e         67,9%
culturale                        culturale                     culturale                    culturale
Relazioni                        Relazioni                     Patrimonio                   Relazioni
                     50,5%                           51,1%                         43,2%                        63,7%
interpersonali                   interpersonali                paesaggistico                interpersonali
Fattori climatici    -41,1%      Fattori climatici   -35,6%    Fattori climatici   -31,9%   Fattori climatici   -39,2%

 Una minore omogeneità si riscontra nelle risposte fornite sugli aspetti della qualità della
 vita che caratterizzano l'area metropolitana bolognese rispetto al resto dell'Italia.
 Il saldo tra le risposte che evidenziano gli aspetti positivi e quelli negativi è molto elevato
 con riferimento all’alimentazione (da 73,1% a 81,2%), ad eccezione delle organizzazioni
 culturali per le quali prevale l’aspetto del welfare (69,8%); seguono il patrimonio artistico-
 culturale e le relazioni interpersonali, con l’esclusione dell’AUSL (patrimonio paesaggistico
 al terzo posto). Per tutti sono i fattori climatici l’aspetto più negativo dell’area bolognese.
Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere                          6
Pensi che, nella misurazione del benessere, sia necessario tenere
conto delle differenze esistenti tra la città di Bologna e gli altri
comuni della provincia?

                                        UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI
       COMUNE DI BOLOGNA
                                               BOLOGNA
                 Sì                                 Sì
                42%                               41,4%
                                        ORGANIZZAZIONI CULTURALI
         AUSL DI BOLOGNA
                                              DI BOLOGNA
                Sì                                  Sì
              46,3%                               37,7%
    4 bolognesi su 10 ritengono che, nella misurazione del benessere,
    occorra tenere conto delle differenze tra il capoluogo e gli altri
    comuni della provincia.
Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere                                                           7
Pensi che le misure del benessere possano migliorare la qualità delle
politiche pubbliche a livello nazionale ?

                                                                           UNIVERSITA’ DEGLI STUDI
                                COMUNE DI BOLOGNA
                                                                                DI BOLOGNA
                                             Sì                                          Sì
 ISTAT - CNEL                              58,4%                                       55,9%
     Sì
   56,9%                                                                      ORGANIZZAZIONI
                                   AUSL DI BOLOGNA
                                                                           CULTURALI DI BOLOGNA
                                              Sì                                         Sì
                                             52%                                       75,5%
Le misure del benessere possono migliorare le politiche pubbliche per oltre
la metà dei rispondenti; più ottimisti i membri delle associazioni.

 N.B. L’analoga domanda riferita al livello locale non ha evidenziato sostanziali differenze nelle risposte
Work in progress

L’attività di consultazione sul tema del benessere in ambito locale sta
attualmente proseguendo con alcune indagini in corso presso:
•   Provincia di Bologna
•   Arpa Emilia-Romagna
•   Una azienda privata (Unipol)
•   Centri anziani.

A questi soggetti si aggiungeranno a breve la Regione Emilia-Romagna e
l’Istituto tecnico-professionale Belluzzi-Fioravanti di Bologna.

A conclusione della consultazione, dovrebbero essere raggiunti i 2.500
questionari compilati nel territorio bolognese, numero sostanzialmente in
linea con quello raggiunto dall’Istat nel corso dell’analoga esperienza
condotta a livello nazionale.
http://urbes.comune.bologna.it

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F. Chiarini - Le misure del benessere a livello locale: aspetti oggettivi e soggettivi

  • 1. Le misure del benessere a livello locale: aspetti oggettivi e soggettivi Franco Chiarini | Comune di Bologna
  • 2. Quale è la misura giusta delle nostre vite? Questa domanda è anche lo slogan dal quale siamo partiti poiché riteniamo sintetizzi nel migliore dei modi l’obiettivo del progetto UrBes. “It [the GDP] measures everything in short, except that which makes life worthwhile”. Con queste parole, nel 1968, Robert Kennedy chiudeva uno storico discorso tenuto presso la Kansas University. Se adottiamo questa data come punto di riferimento simbolico, sono quasi cinquant’anni che ci si interroga sull’adeguatezza del PIL, variabile legata al mondo della produzione, a misurare la crescita e il progresso delle società e delle nazioni. All’inizio del 2008 l’allora presidente della Repubblica Francese Nicolas Sarkozy, in risposta alle crescenti preoccupazioni rispetto all’adeguatezza degli indicatori della performance in uso, in particolare relativi al PIL, diede vita ad una Commissione coordinata da Joseph E. Stiglitz, Amartya Sen e Jean-Paul Fitoussi.
  • 3. Oltre il PIL Scopo della Commissione era identificare i limiti del PIL come indicatore della performance economica e del progresso sociale, riflettere sulle informazioni aggiuntive necessarie per delineare un quadro più pertinente, discutere su come presentare tali informazioni nel modo più appropriato e valutare la fattibilità del passaggio a strumenti di misurazione alternativi, da fornire come modello di riferimento a livello internazionale. I lavori della Commissione confermarono che il PIL deve essere integrato con altri indicatori dei fenomeni che influenzano la condizione dei cittadini, quali la salute, la sicurezza, le condizioni lavorative, il benessere economico, la disuguaglianza, lo stato dell’ambiente…. e, non ultimo, il benessere soggettivo. L’approccio al tema del benessere deve essere pertanto multidimensionale, con un ruolo importante della componente soggettiva. Un benessere, cioè, che va cercato anche dentro di noi, in una visione della qualità della vita più globale, in quanto considera la felicità non come mero prodotto dell'avere economico, ma come risultante dell'equilibrio tra i diversi bisogni dell'essere umano.
  • 4. L’approccio partecipativo • L’Istat e il Cnel hanno avviato nel dicembre 2010 il progetto BES - benessere equo e sostenibile, che costituisce il primo tentativo italiano di sviluppare attraverso una prospettiva multidimensionale un sistema di misurazione del benessere. • Una delle peculiarità del progetto BES è stato l’approccio partecipativo adottato fin dall’inizio: i singoli cittadini hanno infatti avuto l’opportunità di collaborare ed esprimere il loro punto di vista, in merito alla definizione delle dimensioni del benessere, attraverso un questionario online proposto dall’Istat e dal Cnel. • Una partecipazione volontaria, e quindi non rappresentativa, che ha visto rispondere al questionario 2.518 persone, spinte probabilmente da una spiccata sensibilità verso il tema del benessere e della sua misurazione. Si tratta di un target adulto (quasi il 90% ha tra i 25 e i 64 anni), con un elevato livello di istruzione (2/3 hanno la laurea o un titolo superiore), residente in prevalenza nel nord del paese (48%).
  • 5. Le dimensioni del benessere Basandosi anche sull’elaborazione delle risposte al questionario pervenute, il 20 giugno 2012 l’Istat e il Cnel hanno pubblicato un documento, nel quale vengono fissate le dodici dimensioni del benessere precedentemente individuate e sottoposte all’opinione dei cittadini:  Ambiente  Sicurezza  Salute  Benessere soggettivo  Benessere economico  Paesaggio e patrimonio culturale  Istruzione e formazione  Ricerca e innovazione  Lavoro  Qualità dei servizi  Relazioni sociali  Politica e istituzioni Per ciascun dominio è stato individuato un set di indicatori (in tutto 134), ritenuti idonei a misurare il benessere legato a ogni singola dimensione, tenendo conto anche delle differenze di genere, di generazione, sociali e territoriali.
  • 6. Dal BES a UrBes Origini: dibattito sul tema «oltre il PIL». Il progresso di una società deve essere misurato in base a criteri di carattere non solo economico, ma anche sociale e ambientale, e devono essere corredati da misure di diseguaglianza e sostenibilità. Obiettivo: declinare questa tematica in ambito urbano-metropolitano. BES UrBes (Benessere Equo e Titolo del progetto (BES in ambito Sostenibile) urbano-metropolitano) Istat e città ISTAT - CNEL Enti coinvolti metropolitane Livello locale - Livello nazionale Ambito di riferimento metropolitano
  • 7. Bologna per UrBes • In collaborazione con altri comuni italiani il Comune di Bologna, che ha promosso fin dall’origine l’iniziativa assieme a Laboratorio urbano (Centro di documentazione, ricerca e proposta sulle città), si è proposto di ricondurre questo tema a un ambito locale attraverso il progetto UrBes (benessere equo e sostenibile in ambito urbano-metropolitano). La convinzione è che un sistema condiviso di misurazione del benessere, legato al territorio e costruito insieme ai cittadini, possa contribuire al miglioramento delle politiche pubbliche e della loro valutazione. • Il progetto UrBes è entrato ufficialmente a far parte del Piano Generale di Sviluppo del Comune di Bologna, approvato dal Consiglio Comunale in data 14 giugno 2012, ed è stato presentato come proposta progettuale sul Tavolo Benessere e Coesione Sociale del Piano Strategico Metropolitano. • UrBes costituisce altresì uno dei 97 progetti del Comune di Bologna ed è strettamente collegato al Piano Strategico – Ciclo della Performance per il contributo innovativo che può dare alla misurazione degli outcome dell’azione amministrativa.
  • 8. Le tappe principali • Il primo appuntamento è stato l’incontro nazionale tenutosi a Roma presso l’Istat il 20 aprile 2012, al quale hanno preso parte le maggiori città italiane, seguito da un ulteriore appuntamento il 16 luglio. • Dal 29 al 31 ottobre 2012 si è tenuta a Bologna la Smart City Exibition 2012. Tra i relatori del convegno inaugurale il presidente dell'Istat Enrico Giovannini ha presentato i progetti BES e UrBes e ha illustrato gli sviluppi previsti per il prossimo periodo. • Finora hanno aderito al progetto UrBes le città metropolitane di Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma e Venezia, oltre ai comuni di Brescia, Bolzano e Pesaro. L'Istat, che è impegnato sullo stesso tema a livello nazionale, svolge il ruolo di coordinatore del progetto.
  • 9. L’analisi degli indicatori • Come già ricordato, per ognuna delle dodici dimensioni del benessere, nell’ambito del progetto BES è stata individuata una batteria di indicatori, per un totale di 134 misure, stabilite sulla base di due fattori:  adeguatezza dell’indicatore  disponibilità dei dati su scala nazionale. • Una delle prime attività svolte nell’ambito del progetto UrBes ha coinvolto le città aderenti in una verifica sulla disponibilità dei 134 indicatori a livello comunale e sulle relative fonti. • La ricognizione svolta da 8 città ha evidenziato, come era logico attendersi, una limitata disponibilità degli indicatori a livello territoriale comunale, mostrando nel contempo un insieme di situazioni in parte eterogenee. Inoltre, in aggiunta agli indicatori già disponibili, sono stati spesso indicati altri indicatori attualmente non pubblicati, ma potenzialmente disponibili o calcolabili.
  • 10. Gli indicatori disponibili sul Comune di Bologna La tabella mostra il numero di indicatori, per ciascuna dimensione del benessere, attualmente* disponibili / potenzialmente disponibili / calcolabili con riferimento al Comune di Bologna rispetto al totale di quelli proposti da Istat e Cnel. * La tabella non comprende ulteriori 6 indicatori individuati nel corso di un approfondimento successivo.
  • 11. Gli indicatori disponibili a livello provinciale • Bologna, città individuata come futura area metropolitana il cui territorio dovrebbe coincidere con l’attuale ambito provinciale, ha inteso promuovere una ulteriore verifica sulla disponibilità anche per l’intera provincia. • A livello provinciale non si sono evidenziate particolari differenze nel numero di indicatori disponibili (46) rispetto a quello comunale (45). • Il confronto, peraltro, ha consentito un ulteriore approfondimento a livello comunale e il conseguente reperimento di altri 6 indicatori che, aggiungendosi ai 45 già individuati, porta a 51 il numero totale di quelli disponibili / potenzialmente disponibili / calcolabili per la città di Bologna.
  • 12. Alcune questioni da affrontare • Il risultato di queste verifiche mostra che difficilmente sarà possibile ampliare il numero degli indicatori disponibili a livello locale a fronte dei 134 individuati a livello nazionale. • Eventuali positivi riscontri potrebbero derivare, fatti salvi i vincoli di natura metodologica, da un più ampio utilizzo dei risultati delle indagini campionarie svolte correntemente dall’Istat, che potrebbero mettere a disposizione ulteriori dati attualmente riferiti a livelli territoriali superiori. • Sarebbe peraltro auspicabile ricercare altre misure in grado di rappresentare adeguatamente le dimensioni individuate, disponibili ovviamente per tutti gli ambiti territoriali, prendendo in esame le varie esperienze attraverso le quali vengono rilevati dati riferiti a singole città, promosse da istituti ed enti pubblici (es. Urban Audit) o da altri soggetti. • Un’ultima questione riguarda il livello territoriale cui fare riferimento. In altri termini occorre definire se ci si focalizza sul solo comune capoluogo o se invece, vista la valenza urbana/metropolitana del progetto UrBes, si debba andare verso una aggregazione di più comuni fino a spingersi al livello provinciale, in funzione anche dei futuri assetti delle città metropolitane.
  • 13. Le indagini promosse a Bologna 1 • Il Comune di Bologna ha condiviso l'approccio partecipativo del BES e ha deciso di rilanciare iniziative di coinvolgimento dei cittadini, nella convinzione che debbano essere loro a esprimersi e stabilire cosa reputano importante per misurare la qualità della vita. • Nei mesi di luglio e agosto 2012, in via sperimentale, è stato reso disponibile sulla rete intranet aziendale un questionario rivolto a tutti i dipendenti comunali. Il questionario ha riproposto i quesiti "nazionali" già presenti nell'esperienza promossa dall'Istat e li ha integrati con una serie di domande relative invece all'ambito locale. Che peculiarità caratterizzano ad esempio l'area metropolitana bolognese rispetto al resto del paese? Occorre tenere conto delle differenze esistenti tra Bologna e gli altri comuni della provincia, che hanno dimensioni sensibilmente inferiori? In che modo? • All'iniziativa hanno aderito ben 650 dipendenti comunali corrispondenti al 14,6% del totale dei dipendenti. Fra i rispondenti i 2/3 sono donne e il 42% si colloca nella fascia di età fra i 51 e i 60 anni. Il livello medio di istruzione di coloro che hanno partecipato alla rilevazione è risultato più elevato rispetto a quello del totale dei dipendenti.
  • 14. Le indagini promosse a Bologna 2 Successivamente il Comune di Bologna ha inteso ampliare la consultazione, proponendo da fine novembre a inizio gennaio la compilazione del questionario sui temi del benessere all’Università degli Studi di Bologna, all’AUSL di Bologna e ad alcune organizzazioni culturali cittadine (Fondazione Gramsci, Laboratorio Urbano e Associazione Oltre il Reno). • 526 tra dipendenti e collaboratori dell’Università degli Studi di Bologna hanno risposto al questionario. 6 rispondenti su 10 sono donne; la fascia di età più rappresentata è quella tra i 41 e i 50 anni (33%), seguita da quella tra i 31 e i 40 anni (30%). • 354 dipendenti dell’AUSL di Bologna hanno risposto al questionario. Tra questi, oltre il 70% è rappresentato da donne. Il 42% dei rispondenti ha tra i 51 e i 60 anni, seguiti da quelli tra i 41 e i 50 anni (37%). • 212 aderenti ad alcune organizzazioni culturali hanno partecipato alla rilevazione, il 58% dei quali sono donne. La fascia di età più rappresentata è quella tra i 61 e i 70 anni (29%), seguita da quella fino a 30 anni (24%). Sale così a circa 1.750 il numero complessivo, a tutt’oggi, dei rispondenti al questionario, cifra destinata a crescere ulteriormente quando diverranno disponibili i risultati delle consultazioni tuttora in corso.
  • 15. Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere 1 Credi che sia importante valutare il benessere misurando anche altri aspetti (oltre al PIL) che rispecchiano la vita delle persone? COMUNE DI BOLOGNA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA molto 80,5% molto 80% abbastanza 17,6% abbastanza 17% poco o per niente 2% poco o per niente 3% AUSL DI BOLOGNA ORGANIZZAZIONI CULTURALI DI BOLOGNA molto 77% molto 86% abbastanza 20% abbastanza 13% poco o per niente 3% poco o per niente 1% 4 bolognesi su 5 sono decisamente convinti che si debba andare “oltre il PIL ”, con una accentuazione per le associazioni culturali.
  • 16. Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere 2 Quali sono le dimensioni del benessere per te più importanti e quelle meno importanti tra quelle individuate finora dall'Istat e dal Cnel? Università degli Studi Organizzazioni culturali ISTAT - CNEL Comune di Bologna AUSL di Bologna di Bologna di Bologna Salute 1 Salute Salute Salute Salute Lavoro e conciliazione Ambiente 2 Ambiente Ambiente Ambiente tempi vita Lavoro e conciliazione Istruzione e formazione 3 Qualità dei servizi Ambiente Istruzione e formazione tempi vita Qualità dei servizi 4 Qualità dei servizi Lavoro e conciliazione Qualità dei servizi Qualità dei servizi tempi vita Lavoro e conciliazione Lavoro e conciliazione 5 Istruzione e formazione Istruzione e formazione Istruzione e formazione tempi vita tempi vita * Ricerca e innovazione 6 Ricerca e innovazione Ricerca e innovazione Sicurezza Ricerca e innovazione * Paesaggio e patrimonio Paesaggio e patrimonio 7 Relazioni sociali Sicurezza Ricerca e innovazione culturale culturale Relazioni sociali 8 Sicurezza Paesaggio e patrimonio Relazioni sociali Relazioni sociali culturale Paesaggio e patrimonio Sicurezza 9 Relazioni sociali Benessere soggettivo Politica e istituzioni culturale Politica e istituzioni 10 Politica e istituzioni Politica e istituzioni Politica e istituzioni Sicurezza Paesaggio e patrimonio Benessere soggettivo 11 Benessere soggettivo Benessere soggettivo Benessere soggettivo culturale Benessere economico 12 Benessere economico Benessere economico Benessere economico Benessere economico * Parità di punteggio
  • 17. Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere 3 Ritieni che le dimensioni individuate misurino bene la qualità della tua vita o manca qualcosa di importante? ISTAT-CNEL 72% COMUNE DI BOLOGNA 71% UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA 74% AUSL DI BOLOGNA 78% ORGANIZZAZIONI CULTURALI DI BOLOGNA 64% 3 bolognesi su 4 si ritengono piuttosto soddisfatti delle dimensioni individuate, un po’ meno i membri delle associazioni.
  • 18. Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere 4 Quali aspetti ritieni che caratterizzino, in termini di qualità della vita, l'Italia rispetto al resto del mondo? Saldo tra Saldo tra Saldo tra Saldo tra Comune di Università degli Organizzazioni positivo e positivo e AUSL di Bologna positivo e positivo e Bologna Studi di Bologna culturali negativo negativo negativo negativo Alimentazione 91,6% Alimentazione 92,8% Alimentazione 91,5% Alimentazione 87,7% Patrimonio Patrimonio Patrimonio Patrimonio artistico e 88,4% artistico e 89,2% 82,2% artistico e 86,8% paesaggistico culturale culturale culturale Patrimonio Patrimonio Patrimonio Patrimonio 81,7% 81,7% artistico e 79,1% 78,3% paesaggistico paesaggistico paesaggistico culturale Politica e Politica e Politica e Politica e -81,7% -84,0% -76,6% -79,2% istituzioni istituzioni istituzioni istituzioni Il saldo tra le risposte che evidenziano gli aspetti caratterizzanti l’Italia in positivo e quelli che invece la caratterizzano in negativo è sostanzialmente omogeneo per tutte le indagini: infatti è univocamente molto elevato con riferimento all’alimentazione (attorno al 90%), al patrimonio artistico-culturale e paesaggistico. La politica e le istituzioni, per quasi tutti i bolognesi, caratterizzano invece in modo negativo il nostro paese.
  • 19. Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere 5 Quali aspetti ritieni che caratterizzino, in termini di qualità della vita, l'area metropolitana bolognese rispetto al resto dell'Italia? Saldo tra Saldo tra Saldo tra Saldo tra Comune di Università degli Organizzazioni positivo e positivo e AUSL di Bologna positivo e positivo e Bologna Studi di Bologna culturali negativo negativo negativo negativo Alimentazione 80,8% Alimentazione 81,2% Alimentazione 73,1% Welfare 69,8% Patrimonio Patrimonio Patrimonio Patrimonio artistico e 63,0% artistico e 69,0% partistico e 63,3% artistico e 67,9% culturale culturale culturale culturale Relazioni Relazioni Patrimonio Relazioni 50,5% 51,1% 43,2% 63,7% interpersonali interpersonali paesaggistico interpersonali Fattori climatici -41,1% Fattori climatici -35,6% Fattori climatici -31,9% Fattori climatici -39,2% Una minore omogeneità si riscontra nelle risposte fornite sugli aspetti della qualità della vita che caratterizzano l'area metropolitana bolognese rispetto al resto dell'Italia. Il saldo tra le risposte che evidenziano gli aspetti positivi e quelli negativi è molto elevato con riferimento all’alimentazione (da 73,1% a 81,2%), ad eccezione delle organizzazioni culturali per le quali prevale l’aspetto del welfare (69,8%); seguono il patrimonio artistico- culturale e le relazioni interpersonali, con l’esclusione dell’AUSL (patrimonio paesaggistico al terzo posto). Per tutti sono i fattori climatici l’aspetto più negativo dell’area bolognese.
  • 20. Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere 6 Pensi che, nella misurazione del benessere, sia necessario tenere conto delle differenze esistenti tra la città di Bologna e gli altri comuni della provincia? UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI COMUNE DI BOLOGNA BOLOGNA Sì Sì 42% 41,4% ORGANIZZAZIONI CULTURALI AUSL DI BOLOGNA DI BOLOGNA Sì Sì 46,3% 37,7% 4 bolognesi su 10 ritengono che, nella misurazione del benessere, occorra tenere conto delle differenze tra il capoluogo e gli altri comuni della provincia.
  • 21. Cosa pensano i bolognesi sul tema del benessere 7 Pensi che le misure del benessere possano migliorare la qualità delle politiche pubbliche a livello nazionale ? UNIVERSITA’ DEGLI STUDI COMUNE DI BOLOGNA DI BOLOGNA Sì Sì ISTAT - CNEL 58,4% 55,9% Sì 56,9% ORGANIZZAZIONI AUSL DI BOLOGNA CULTURALI DI BOLOGNA Sì Sì 52% 75,5% Le misure del benessere possono migliorare le politiche pubbliche per oltre la metà dei rispondenti; più ottimisti i membri delle associazioni. N.B. L’analoga domanda riferita al livello locale non ha evidenziato sostanziali differenze nelle risposte
  • 22. Work in progress L’attività di consultazione sul tema del benessere in ambito locale sta attualmente proseguendo con alcune indagini in corso presso: • Provincia di Bologna • Arpa Emilia-Romagna • Una azienda privata (Unipol) • Centri anziani. A questi soggetti si aggiungeranno a breve la Regione Emilia-Romagna e l’Istituto tecnico-professionale Belluzzi-Fioravanti di Bologna. A conclusione della consultazione, dovrebbero essere raggiunti i 2.500 questionari compilati nel territorio bolognese, numero sostanzialmente in linea con quello raggiunto dall’Istat nel corso dell’analoga esperienza condotta a livello nazionale.