L. Costanzo, A. Ferrara, M. Greco - Paesaggio rurale: indicatori di benessere e nuove misure
1. Paesaggio rurale:
indicatori di benessere e nuove misure
Luigi Costanzo | Dipartimento censimenti e archivi amministrativi e statistici
Alessandra Ferrara | Dipartimento statistiche sociali e ambientali
Massimo Greco | Dipartimento censimenti e archivi amministrativi e statistici
2. Il Progetto BES
“Misurare e valutare il progresso della società italiana”
• Il progetto BES (Benessere Equo e Sostenibile) è un’iniziativa congiunta Istat-CNEL per
la produzione di un set multi-dimensionale di indicatori di benessere, che si inscrive nel
quadro del dibattito internazionale sul superamento del PIL.
• I tradizionali indicatori macro-economici non bastano a misurare il progresso di una
società: devono essere integrati da indicatori di qualità della vita, che tengano conto
degli aspetti di equità e sostenibilità
• Portando l’attenzione su questi aspetti si intende collaborare all’affermazione di nuove
priorità politiche: What we measure affects what we do (Rapporto Stiglitz, 2009)
• La Commissione BES ha svolto i suoi lavori nell’arco del 2012, il primo Rapporto è in
corso di pubblicazione.
3. Il Paesaggio nel BES
• 12 dimensioni identificate, 132 indicatori (scala
dell’analisi: regionale)
• La Costituzione enumera la tutela del paesaggio e del
patrimonio storico e artistico della Nazione fra i suoi
principi fondamentali (art. 9)
• Il paesaggio è associato al patrimonio culturale come
eredità materiale della storia italiana e, in quanto tale,
bene pubblico, che è nell’interesse di tutti proteggere
e conservare per le generazioni future.
• Paesaggio e patrimonio culturale è stato indicato dal
77,8% dei rispondenti a una web survey fra le
dimensioni “più rilevanti” per l’analisi del benessere.
4. Una mappa concettuale
• Distinzione tra paesaggio geografico e paesaggio sensibile (Biasutti, 1962)
• Il primo è un’immagine astratta, che sintetizza gli elementi più significativi/ricorrenti che
caratterizzano la forma visibile di un territorio: dove a tale immagine si riconosce un
valore storico/identitario, è considerata parte integrante del patrimonio culturale
• Il secondo è oggetto della percezione individuale, nell’esperienza quotidiana. Influisce
sulla qualità della vita attraverso una molteplicità di fattori, che investono una sfera più
ampia della percezione visiva e dei valori estetici ad essa associati.
5. Il Paesaggio rurale
• In un paese come l’Italia, lo spazio rurale rappresenta la parte di gran lunga più estesa
del territorio nazionale, ma anche la più vulnerabile per quanto riguarda il paesaggio
• Mentre la tutela di centri storici e aree naturali è un principio acquisito alla legislazione
e al senso comune, quella dei paesaggi rurali, erosi dall’urbanizzazione incontrollata e
dall’abbandono di aree e pratiche agricole marginali, stenta ad ottenere analogo
riconoscimento, ed è ancora largamente percepita come un ostacolo allo sviluppo.
• Il PSN di sviluppo rurale 2007-13 associa i processi di intensificazione e semplificazione
produttiva che hanno caratterizzato l’evoluzione dell’agricoltura italiana negli ultimi
decenni alla diffusione di agrosistemi (…) quasi sempre efficienti in termini economici,
ma fragili dal punto di vista ecologico e negativi in termini paesaggistici
• Ancora il PSN definisce il paesaggio rurale una risorsa fondamentale, che determina
valore aggiunto per le produzioni con denominazione di origine, si configura come
elemento chiave per lo sviluppo turistico e per la biodiversità degli spazi coltivati e
rappresenta un aspetto caratterizzante la qualità della vita nelle aree rurali
6. Uno schema interpretativo
• L’attuale crisi del paesaggio rurale può essere assimilata a un processo di erosione:
• una fase centrale corrisponde alle aree agricole stabili o attive – cioè non interessate
(o toccate solo marginalmente) dalla perdita di superficie agricola e demograficamente
poco dinamiche;
• due fasi di transizione, cioè di “erosione attiva”: una verso l’urbano (aree aggredite
dallo urban sprawl, cioè da forme di urbanizzazione a bassa densità che si propagano
dai margini dei centri abitati consolidati e lungo le vie di comunicazione) e una verso
l’incolto (aree agricole interessate da fenomeni di abbandono e rinaturalizzazione)
• L’estensione delle aree in fase di transizione in rapporto alla superficie regionale è
assunta, in sé, come indice di criticità.
9. Gli indicatori proposti per il paesaggio rurale
Erosione dello spazio rurale da
dispersione urbana (urban sprawl)
Incidenza delle regioni agrarie con anomale
variazioni della popolazione sparsa
(positive) e della SAU (negative) o
comunque interessate da forme di
urbanizzazione estensiva sul totale del
territorio regionale.
Erosione dello spazio rurale da
abbandono
Incidenza delle regioni agrarie affette da
anomale variazioni negative della SAU e
della popolazione sparsa e non interessate
da forme di urbanizzazione estensiva sul
totale del territorio regionale.
10. Gli indicatori proposti per il paesaggio rurale
Presenza di paesaggi
rurali storici
Punteggio assegnato in
base a numero e estensione
dei siti censiti nel Catalogo
nazionale dei Paesaggi
rurali storici (Mipaaf).
Valutazione dei Piani
regionali in relazione
alla tutela del
paesaggio
Punteggio assegnato in
base al potenziale impatto
sul paesaggio rurale delle
misure adottate dalle
Regioni nell’ambito del PSN
sviluppo rurale 2007-2013.
11. Il nuovo Censimento dell’agricoltura
• Il Censimento generale dell’agricoltura si tiene ogni 10 anni dal 1961. Per la maggior
parte delle variabili (157 nell’ultima edizione) sono disponibili serie storiche. Il
dettaglio delle informazioni disponibili è comunale.
• Nell’ultima edizione (2010) sono state rilevate 1,6 milioni di aziende (-32,4% rispetto al
2000, con una perdita di SAU del 2,5%).
• Per la prima volta nel 2010 è stata condotta una rilevazione sui metodi di produzione
(SAPM), con l’obiettivo di produrre informazioni comparabili a livello UE per lo sviluppo
di politiche agro-ambientali e per migliorare la qualità dei relativi indicatori
12. Variabili d’interesse per l’analisi del paesaggio
• Elementi lineari del paesaggio: Presenza di siepi, filari o muretti di nuova realizzazione
o sottoposti a manutenzione negli ultimi 3 anni
• Conservazione del suolo: Pratiche colturali adottate dall’azienda per migliorare la
fertilità e la protezione del suolo
dal 2010
• Lavorazioni del terreno: Metodi applicati per la lavorazione del terreno fra il momento
del raccolto e le successive attività di semina/coltivazione
• Inerbimento controllato: Pratiche per mantenere una copertura erbosa nelle aree
coltivate ad alberi da frutto
• Impianti di energia rinnovabile: Impianti utilizzati dall’azienda agricola per la
produzione di energia rinnovabile
• Serre e colture protette: Aree aziendali occupate da serre, tunnel, campane, ecc.
• Corpi aziendali: Porzioni di terreni aziendali non interrotti da fattori di discontinuità
quali strade, ferrovie, fiumi, ecc.
serie storica
13. Elementi lineari del paesaggio
Incidenza % delle aziende
con siepi, muretti o filari
nuovi o sottoposti a
manutenzione negli ultimi 3
anni
14. Elementi lineari del paesaggio
Incidenza % delle aziende
con siepi sottoposte a
manutenzione negli ultimi 3
anni
15. Elementi lineari del paesaggio
Incidenza % delle aziende
con muretti sottoposti a
manutenzione negli ultimi 3
anni
16. Elementi lineari del paesaggio
Incidenza % delle aziende
con filari di alberi
sottoposti a manutenzione
negli ultimi 3 anni
17. Conclusioni
• Il nesso fra qualità del paesaggio e qualità della vita, benché di intuitiva evidenza, è
stato finora poco esplorato dall’analisi statistica. La scelta del Progetto BES di
considerare paesaggio e patrimonio culturale fra le dimensioni rilevanti per la
misurazione del benessere e del progresso della società non è che un primo passo.
• Limiti sono stati imposti all’analisi dalla scarsità delle fonti disponibili, ma anche dalla
scala di rappresentazione adottata e dalla tempistica del progetto (i dati dell’ultima
tornata censuaria non sono ancora del tutto disponibili)
• Nell’analisi del paesaggio, è necessario lavorare su serie storiche lunghe: al riguardo, è
auspicabile una piena valorizzazione del patrimonio informativo dei Censimenti storici
• Appare necessario, infine, sviluppare collaborazioni trasversali su questo tema in
ambito Sistan: in particolare con il Mipaaf (Catalogo dei paesaggi rurali storici) e il
Mibaac (sistema informativo Sitap)
18. Conclusioni
Cambiamento versus Conservazione
• Il paesaggio è una realtà in divenire: la sua modificazione non comporta necessariamente
un peggioramento, così come la conservazione non va considerata un valore positivo in sé
• I paesaggi rurali tradizionali o storici – al pari dei beni culturali – vanno considerati come
una risorsa da valorizzare piuttosto che un vincolo o un impedimento.
• La tutela del paesaggio contribuisce a preservare la memoria storica e l’identità dei
territori, alla promozione del turismo sostenibile e dello sviluppo locale (valore aggiunto
per le produzioni di qualità), e soprattutto alla qualità dell’ambiente e alla difesa del suolo.