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Sistemi locali:
una nuova
geografia per
leggere il
territorio
Sandro Cruciani,
Cagliari, 16 dicembre 2015
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
1. Cosa sono i sistemi locali
(SL), cosa rappresentano
2. Un po’ di storia dei flussi di
pendolarismo
3. Il processo di definizione
(un piccolo
approfondimento sul
metodo)
4. I sistemi locali (Labour
market areas, LMAs) in
Europa
5. Il punto di vista degli
utilizzatori
6. La configurazione spaziale
dei SL
Conformazione e struttura
Qualità e robustezza
I cambiamenti rispetto al 2001
Focus Sardegna
7. Una nuova politica di
diffusione
8. Robustezza e persistenza
dei SL
9. Le principali realtà urbane
10. Il «paese reale» letto
attraverso i SL
L’indice di vulnerabilità sociale
e materiale
Le specializzazioni produttive
La performance delle imprese
ed esportazioni
Il valore culturale del territorio
Il consumo di suolo
11. Il futuro dei SLL
Sommario
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
Una possibile definizione:
La geografia dei sistemi locali, generata dagli
spostamenti quotidiani per raggiungere la sede di
lavoro, descrive con un buon grado di
approssimazione i sistemi urbani giornalieri, cioè
quei luoghi dove si concentra la maggior parte
delle attività e degli spostamenti quotidiani delle
persone e dei soggetti economici
Nel dicembre del 2014 l’Istat ha prodotto la quarta
edizione dei sistemi locali, costruiti utilizzando i
flussi degli spostamenti luogo di residenza/luogo di
lavoro (pendolarismo) rilevati in occasione dei
censimenti della popolazione.
È stata questa l’occasione istituzionale anche per
fare un cambio di passo sui temi legati al territorio
1) Cosa sono i sistemi locali (SL), cosa rappresentano
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
Disporre della nuova regionalizzazione del territorio
italiano in sistemi locali ha consentito di superare le
tradizionali letture per settore, dimensione e partizioni
amministrative, che non sono più sufficienti ad illustrare
e descrivere adeguatamente la notevole eterogeneità
del nostro sistema socio-economico.
I sistemi locali, proprio perché risultano
dall’organizzazione spontanea e (in larga parte)
autonoma delle scelte e delle azioni di questi soggetti,
consentono di osservare il “paese reale” nelle sue
differenze e nelle sue particolarità, approssimando
meglio i perimetri di relazioni, reti, scambi e flussi che
caratterizzano i luoghi.
Questa geografia è quindi in grado di descrivere un
quadro spesso profondamente diverso da quello
descritto dalle tradizionali suddivisioni del territorio
1) Cosa sono i sistemi locali (SL), cosa rappresentano
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
L’affermazione che le città non siano fatte di
edifici, ma di persone, ha ormai smesso di
sembrare un paradosso
Nel libro «Il trionfo della città. Come la nostra
più grande invenzione ci rende più ricchi e più
felici» Edward Glaeser ci rammenta che «cities
aren’t structures; cities are people»
Perchè i SL possano approssimare anche lo
spazio fisico di una città è necessario che
siano:
Auto-contenuti: la quota di spostamenti «esterni» al SL
è limitata
Integrati: i flussi di pendolarismo quotidiano tra comuni
interni all’area sono in numero elevato
1) Cosa sono i sistemi locali (SL), cosa rappresentano
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
1) Cosa sono i sistemi locali (SL), cosa rappresentano
2001 2011
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
Le informazioni sugli spostamenti che i residenti effettuano ogni
giorno per motivi di studio o di lavoro sono tra le più utilizzate
dai comuni e, più in generale, da chi si occupa di pianificazione
territoriale e dei sistemi di trasporto
La granularità territoriale dell’informazione prodotta (i flussi
sono diffusi fino al livello comunale), l’articolazione
dell’informazione (orari, durata e mezzi utilizzati per gli
spostamenti) e la possibilità di associare queste informazioni
alle caratteristiche strutturali di studenti e occupati giustificano
l’attenzione degli utenti per questa sezione del Censimento
L’introduzione di alcuni quesiti sul pendolarismo rappresentano
una delle innovazioni introdotte nel Censimento del 1971
A partire dal censimento 1981 l’offerta informativa aumenta,
riservando alle domande sul pendolarismo una sezione ad hoc
del questionario
2) Un po’ di storia dei flussi di pendolarismo
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
Il pendolarismo quotidiano per
motivi di lavoro è diventato sempre
più importante, sia in termini
assoluti che relativi
Tra il 2001 e il 2011, gli spostamenti
quotidiani complessivi sono passati
da 17 a 19 milioni, con una crescita
del 12,2%
2) Un po’ di storia dei flussi di pendolarismo
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
Da un punto di vista tecnico i sistemi locali sono
regioni funzionali costruite tramite aggregazione
di due o più comuni, massimizzando la loro
interazione
L’algoritmo adottato punta a ottenere il maggior
numero di aree con la condizione che soddisfino
specifici vincoli sull’auto-contenimento della
domanda e dell’offerta di lavoro e sulla loro
dimensione
Tali condizioni costituiscono i parametri
dell’algoritmo di aggregazione e sono fissati in
modo tale da garantire un trade-off tra auto-
contenimento e dimensione dei sistemi locali
3) Il processo di definizione (un piccolo approfondimento sul metodo)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
3) Il processo di definizione (un piccolo approfondimento sul metodo)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
In estrema sintesi l’algoritmo (rule based, single step)
esegue le seguenti operazioni:
All’avvio tutti i comuni sono considerati Sl (8.092)
Si verifica che i comuni rispettino i parametri fissati su auto-
contenimento e dimensione utilizzando una funzione di
validità
Si tenta di aggregare il comune con il minimo della funzione
di validità ad un altro comune (o proto-SL) con cui presenta il
massimo dell’indice di coesione (misurato attraverso i flussi
reciproci)
Se reitera il processo fino a che tutti i proto-SL soddisfano la
funzione di validità
Fine tuning (SL di un solo comune e riassegnazione delle
enclaves)
La scelta dei parametri è avvenuta attraverso un piano
degli esperimenti
L’algoritmo impiega poco meno di tre giorni per produrre
una soluzione
3) Il processo di definizione (un piccolo approfondimento sul metodo)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
3) Il processo di definizione (un piccolo approfondimento sul metodo)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
Ruolo dell’Istat all’interno della task force coordinata da
Eurostat e costituita al fine di verificare la fattibilità di una
definizione armonizzata di Labour Market Area (LMA) a
livello europeo
Condivisione dei principi su cui basare la creazione di un
insieme di sistemi locali comparabili a livello europeo
Aspetti sia tecnici (natura dei dati di input) che
metodologici con riferimento all’algoritmo utilizzato e alle
sue caratteristiche.
L’Istat si è preso in carico la revisione e l’implementazione
dell’algoritmo, integrando al suo interno anche altre
funzioni
Nell’immediato futuro (Grant Eurostat):
Consolidamento e rilascio della procedura informatica
Seminari dedicati in vari paesi, finalizzati a trasmettere
conoscenze e competenze di base sul tema delle aree
funzionali
4) I sistemi locali (Labour market areas, LMAs) in Europa
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
4) I sistemi locali (Labour market areas, LMAs) in Europa
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
Espressione del mondo accademico, della ricerca
socio-economica (Irpet, Eupolis, Svimez), delle
istituzioni (Banca d’Italia)
Hanno espresso alcuni messaggi importanti:
Necessità di una valorizzazione di queste aree,
maggiori dati
Dimensione adeguata per la ricerca socio-
economica
Approssimano bene il concetto di città, in
particolare quelli che afferiscono alle principali
realtà urbane
Esprimono la necessità di riflettere sull’assetto
amministrativo territoriale
5) Il punto di vista degli utilizzatori
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
SL prodotti dall’Istat fin dal 1981, in collaborazione con Irpet
Adozione di un nuovo algoritmo che garantisce una migliore
qualità del risultato
Ricostruzione dell’algoritmo anche al 2001, al fine di garantire la
confrontabilità (si sta procedendo anche con il 1991 e il 1981)
Il numero di sistemi locali di ogni regione è influenzato
principalmente da (oltre naturalmente alla dimensione della
regione stessa):
il livello complessivo di sviluppo socio-economico che, attraverso la
moltiplicazione delle opportunità di lavoro, favorisce flussi di
pendolarismo più consistenti
la presenza o meno di grandi centri urbani i quali, esercitando una
forte attrazione in termini di opportunità (occupazionali, residenziali,
di offerta di servizi, ecc.), tendono ad espandersi “aggregando” nel
proprio sistema locale i comuni circostanti
una differente dotazione di infrastrutture per la mobilità, che
ovviamente favorisce o scoraggia i flussi di pendolarismo
la morfologia del territorio e/o la presenza di barriere naturali
6) La configurazione spaziale dei SL: conformazione e struttura
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
6) La configurazione spaziale dei SL: conformazione e struttura
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
6) La configurazione spaziale dei SL: conformazione e struttura
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
6) La configurazione spaziale dei SL: qualità e robustezza
(DS_SC) Sono appena sei i SL con indice al di sotto dello 0,65, che salgono a 43 se si considera come soglia
inferiore il valore di 0,7; questi SL sono comunque marginali (4,8% della popolazione)
(SS_SC) La presenza di aree con livelli di auto-contenimento elevati è meno accentuata ed in particolare va
notato che livelli più bassi caratterizzano molti dei sistemi collocati a ridosso delle grandi aree urbane come ad
esempio nel caso dei sistemi di Torino, Milano e Napoli
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
6) La configurazione spaziale dei SL: qualità e robustezza
La lettura combinata dei livelli di auto-contenimento della
domanda e dell’offerta di lavoro conferma una geografia
dei sistemi locali molto coesa
I sistemi locali che presentano valori al di sotto di 0,65
per ambedue gli indicatori sono appena tre (Osimo,
Cividale del Friuli, e Peschiera del Garda) e
rappresentano appena lo 0,2% della popolazione
Se si considera invece la soglia di 0,70 il numero di SL al
di sotto di tale valore è di 28 unità, per una quota di
popolazione pari ad appena il 2,7%
Una quota significativa di sistemi locali si colloca al di
sopra della soglia di 0,85: si tratta di 66 sistemi che
rappresentano il 27,8 per cento della popolazione, tra i
quali troviamo anche molte delle principali realtà urbane
(Torino, Genova, Bologna, Roma, Napoli e Palermo)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
6) La configurazione spaziale dei SL: qualità e robustezza
In termini generali i SL del Mezzogiorno sono più deboli rispetto
a quelli del Centro-nord
Ciò emerge più chiaramente se si considerano altri indicatori,
oltre a quelli di auto-contenimento, che riescono a misurare
altri aspetti della qualità e della robustezza
L’indice di intensità relazionale (IIRFL), mostra chiaramente che
l’intensità dei flussi che connettono tra loro gli elementi
costitutivi dei sistemi locali (i comuni) è mediamente più bassa
al Sud e nelle Isole, rispetto al Centro-nord
Un altro elemento, seppur indiretto di valutazione della qualità
delle partizioni, è la presenza o meno di comuni con indice di
centralità superiore ad uno. Situazione di debolezza, cioè
sistemi locali senza la presenza di almeno un comune centrale,
sono molto limitate: sono appena 77 i sistemi locali di questa
tipologia, 50 dei quali localizzati nel Mezzogiorno, ma che
rappresentano solo il 12,6 per cento della popolazione
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
6) La configurazione spaziale dei SL: i cambiamenti rispetto al 2001
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
6) La configurazione spaziale dei SL: focus Sardegna
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
7) Una nuova politica di diffusione
Una delle critiche fatte in passato è stata quella di aver
dato poca attenzione alla valorizzazione dei SLL. In questa
tornata:
È stata realizzata un’area dedicata del sito istituzionale
(http://www.istat.it/it/strumenti/territorio-e-
cartografia/sistemi-locali-del-lavoro) che contiene dati (CIS e
CENPOP, matrici pendolarismo, file cartografici SHP e KMZ,
cartogrammi, indicatori di qualità)
Due sistemi di interrogazione e visualizzazione dei flussi di
pendolarismo:
http://www.istat.it/pendolarismo/grafici_province_cartografia
_2011.html
http://gisportal.istat.it/bt.flussi/
Il sito ospiterà i nuovi prodotti che saranno via via realizzati,
compresi studi e ricerche
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
7) Una nuova politica di diffusione
Nel «Rapporto Annuale 2015 – La situazione del Paese»
(http://www.istat.it/it/archivio/159350, soprattutto Cap. 2) si fa un
uso intensivo della griglia territoriale dei SL, come una declinazione,
anche operativa, del concetto di «luogo» e di «città»
Classificazione dei SL per caratteri socio-demografici e
dell’insediamento residenziale
Classificazione dei SL secondo la specializzazione produttiva
prevalente
Analisi dei redditi, della ricchezza e dei conti economici delle
imprese (Frame-Sbs)
La vocazione all’export
Livelli e dinamica dell’occupazione
Il consumo di suolo
Il valore culturale del territorio: cinque gruppi di SL secondo la loro
vocazione culturale e imprenditorialità
Un file che raccoglie tutte le classificazioni dei sistemi locali utilizzate
all’interno del RA2015. Ad ognuno dei 611 sistemi locali è associato un
codice che identifica il gruppo/tipologia di appartenenza (ClassSL.xls)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
7) Una nuova politica di diffusione
Inoltre, l’attività di valorizzazione dei SL a visto anche:
Un e-book dedicato ai SL («La nuova geografia dei
sistemi locali», http://www.istat.it/it/archivio/172444)
Un e-book dedicato invece ai distretti industriali («I
distretti industriali 2011»,
http://www.istat.it/it/archivio/172446)
Il workshop «I sistemi locali 2011: innovazioni, qualità,
prospettive» (http://www.istat.it/it/archivio/171350) a
cui hanno partecipato esponenti del mondo scientifico
e accademico
Il prossimo rilascio di nuovi prodotti, quali i SL 1991 e
1981, una dashboard per la consultazione dei dati
La partecipazione dell’Istat a un Grant europeo sulla
fattibilità di «esportare» l’esperienza italiana anche negli
altri paesi
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
8) Robustezza e persistenza dei SL
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
8) Robustezza e persistenza dei SL
In totale sono
503 su 611 i SL
«robusti e
persistenti»
Sono 184 i SL
locali con gli
stessi confini (10
milioni di
abitanti)
229 sono quelli
che hanno
attratto altri
comuni (36
milioni di
abitanti)
Sono invece 90 i
SL che hanno
perduto comuni
(9 milioni di
abitanti)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
9) Le principali realtà urbane
11 Città metropolitane, SL con più di 500mila abitanti, comune capoluogo del
SL con più di 200mila abitanti
Questi sistemi rappresentano, con oltre 22 milioni di abitanti, oltre un terzo
della popolazione nazionale (36,3 per cento) e degli occupati residenti (36, 5
per cento)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
9) Le principali realtà urbane
Cagliari, Ortacesus, Pula,
Sarroch, Senorbì, Sestu e Elmas
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: l’indice di vulnerabilità
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: l’indice di vulnerabilità
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: le specializzazioni produttive
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: le specializzazioni produttive
Le sotto-classi individuate sono:
Sistemi locali del tessile,
abbigliamento e cuoio (60)
Altri sistemi locali del made in Italy
(129)
Sistemi locali della manifattura
pesante (85)
Sistemi locali urbani (91)
Altri sistemi locali non manifatturieri
(133)
Sistemi locali non specializzati (113)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: la performance delle imprese
Valore aggiunto per addetto (produttività) Costo del lavoro per dipendente
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: la performance delle imprese
Nei SL urbani si concentra il 50,1% del VA prodotto dalle imprese e
il 45,8% degli addetti
I sei gruppi di SL del made in Italy superano di poco il 25% del
valore aggiunto, mentre quelli della manifattura pesante sfiorano il
19%; per contro i 113 sistemi non specializzati non arrivano al 2,0
per cento
La distribuzione territoriale del VA per abitante presenta una
variabilità molto elevata (il campo di variazione è di quasi 35 mila
euro). I tre sistemi con i valori più elevati sono quelli di Pomarance
(34,7), Canazei (29,1) e Milano (26,2)
Sono in totale 103 i sistemi locali, 35 dei quali sono anche distretti
industriali, che presentano una produttività superiore alla media
nazionale; questi sistemi pesano complessivamente per quasi il
60% del VA e per poco meno della metà degli addetti totali
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: la performance delle imprese
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: la performance delle imprese
Export per addetto Dinamica 2008-12 della performance all’export
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: la performance delle imprese
Nel 2012 sostanzialmente tutti i sistemi locali esportano
(l’unico sistema che non ha esportato è quello di
Perdasdefogu in Sardegna)
Sono 20 i SL che contribuiscono almeno all’uno per cento
dell’export nazionale (oltre il 53% del totale)
In cima alla graduatoria troviamo i sistemi locali di Milano,
Torino e Roma che insieme superano il 27 per cento
dell’export nazionale
Le esportazioni non caratterizzano quindi solo i sistemi a
vocazione manifatturiera
La distribuzione territoriale della capacità di export risulta
fortemente concentrata (indice di concentrazione 0,85)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: il valore culturale del territorio
Legame tra territorio e risorse
culturali (concetto di soft-
power):
patrimonio culturale e
paesaggistico
tessuto
produttivo/culturale
«La grande bellezza» (70 SL,
8,1 per cento della superficie,
38,1 per cento della
popolazione) è caratterizzato
dalla compresenza di
eccellenze sul piano della
vocazione culturale dei
territori
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: il consumo di suolo
• In 160 sistemi locali c’è una forte pressione
sul territorio (località edificate compatte e
presenza di sprawl urbano).
• Sono molto diffusi nel Nord sistemi con
densità elevata delle località edificate di
grande superficie (99 sistemi)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: alcune conclusioni
La griglia dei SL, ed in particolare la loro classificazione secondo la specializzazione
produttiva prevalente, consente di osservare il “paese reale” nelle sue differenze e nelle
sue particolarità: il quadro che si è ottiene è quindi profondamente diverso da quello
descritto dalle tradizionali partizioni amministrative
La rappresentazione del “paese reale” suggerisce che i SL siano un’ottima partizione per
l’implementazione di politiche sul territorio, nell’ottica della massimizzazione degli
effetti
Lo studio della performance territoriale, sia per caratteristiche strutturali che per
risultati economici, ha fatto emergere il ruolo rilevante delle aree a vocazione urbana
che rappresentano un asset sempre più strategico per la nostra economia .
Una alta remunerazione del fattore lavoro è uno degli elementi centrali a sostegno della
tenuta e del successo di un’impresa, e dunque della prosperità di un territorio
Ha inoltre messo in luce l’importanza di alcune vocazioni produttive nei territori – come
nei SL della fabbricazione di macchine e nella produzione di gioielli – che mantengono
una funzione importante nel sistema economico, anche in periodi di crisi o declino del
comparto manifatturiero.
Export fortemente concentrato sul territorio e ruolo non secondario delle aree urbane
Maggiori approfondimenti su:
http://www.istat.it/it/archivio/159350 (Rapporto Annuale 2015)
http://www.istat.it/it/strumenti/territorio-e-cartografia/sistemi-locali-del-lavoro
(area dedicata ai SL)
http://www.istat.it/it/files/2015/05/ClassSL.zip (classificazioni dei SL)
Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
11) Il futuro dei SL
L’Istat continuerà ad investire su
questa geografia funzionale, attraverso
ulteriori analisi e produzione di dati
La replicazione dei SL potrebbe
avvenire anche con una cadenza
inferiore ai 10 anni
Censimento permanente e matrici di
pendolarismo su base amministrativa
Big data?
+39 064673 3275
http://www.istat.it/it/strumenti/territorio-e-cartografia/sistemi-locali-del-lavoro
sacrucia@istat.it

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Sistemi locali: una nuova geografia per leggere il territorio - Sandro Cruciani

  • 1. Sistemi locali: una nuova geografia per leggere il territorio Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015
  • 2. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 1. Cosa sono i sistemi locali (SL), cosa rappresentano 2. Un po’ di storia dei flussi di pendolarismo 3. Il processo di definizione (un piccolo approfondimento sul metodo) 4. I sistemi locali (Labour market areas, LMAs) in Europa 5. Il punto di vista degli utilizzatori 6. La configurazione spaziale dei SL Conformazione e struttura Qualità e robustezza I cambiamenti rispetto al 2001 Focus Sardegna 7. Una nuova politica di diffusione 8. Robustezza e persistenza dei SL 9. Le principali realtà urbane 10. Il «paese reale» letto attraverso i SL L’indice di vulnerabilità sociale e materiale Le specializzazioni produttive La performance delle imprese ed esportazioni Il valore culturale del territorio Il consumo di suolo 11. Il futuro dei SLL Sommario
  • 3. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 Una possibile definizione: La geografia dei sistemi locali, generata dagli spostamenti quotidiani per raggiungere la sede di lavoro, descrive con un buon grado di approssimazione i sistemi urbani giornalieri, cioè quei luoghi dove si concentra la maggior parte delle attività e degli spostamenti quotidiani delle persone e dei soggetti economici Nel dicembre del 2014 l’Istat ha prodotto la quarta edizione dei sistemi locali, costruiti utilizzando i flussi degli spostamenti luogo di residenza/luogo di lavoro (pendolarismo) rilevati in occasione dei censimenti della popolazione. È stata questa l’occasione istituzionale anche per fare un cambio di passo sui temi legati al territorio 1) Cosa sono i sistemi locali (SL), cosa rappresentano
  • 4. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 Disporre della nuova regionalizzazione del territorio italiano in sistemi locali ha consentito di superare le tradizionali letture per settore, dimensione e partizioni amministrative, che non sono più sufficienti ad illustrare e descrivere adeguatamente la notevole eterogeneità del nostro sistema socio-economico. I sistemi locali, proprio perché risultano dall’organizzazione spontanea e (in larga parte) autonoma delle scelte e delle azioni di questi soggetti, consentono di osservare il “paese reale” nelle sue differenze e nelle sue particolarità, approssimando meglio i perimetri di relazioni, reti, scambi e flussi che caratterizzano i luoghi. Questa geografia è quindi in grado di descrivere un quadro spesso profondamente diverso da quello descritto dalle tradizionali suddivisioni del territorio 1) Cosa sono i sistemi locali (SL), cosa rappresentano
  • 5. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 L’affermazione che le città non siano fatte di edifici, ma di persone, ha ormai smesso di sembrare un paradosso Nel libro «Il trionfo della città. Come la nostra più grande invenzione ci rende più ricchi e più felici» Edward Glaeser ci rammenta che «cities aren’t structures; cities are people» Perchè i SL possano approssimare anche lo spazio fisico di una città è necessario che siano: Auto-contenuti: la quota di spostamenti «esterni» al SL è limitata Integrati: i flussi di pendolarismo quotidiano tra comuni interni all’area sono in numero elevato 1) Cosa sono i sistemi locali (SL), cosa rappresentano
  • 6. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 1) Cosa sono i sistemi locali (SL), cosa rappresentano 2001 2011
  • 7. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 Le informazioni sugli spostamenti che i residenti effettuano ogni giorno per motivi di studio o di lavoro sono tra le più utilizzate dai comuni e, più in generale, da chi si occupa di pianificazione territoriale e dei sistemi di trasporto La granularità territoriale dell’informazione prodotta (i flussi sono diffusi fino al livello comunale), l’articolazione dell’informazione (orari, durata e mezzi utilizzati per gli spostamenti) e la possibilità di associare queste informazioni alle caratteristiche strutturali di studenti e occupati giustificano l’attenzione degli utenti per questa sezione del Censimento L’introduzione di alcuni quesiti sul pendolarismo rappresentano una delle innovazioni introdotte nel Censimento del 1971 A partire dal censimento 1981 l’offerta informativa aumenta, riservando alle domande sul pendolarismo una sezione ad hoc del questionario 2) Un po’ di storia dei flussi di pendolarismo
  • 8. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 Il pendolarismo quotidiano per motivi di lavoro è diventato sempre più importante, sia in termini assoluti che relativi Tra il 2001 e il 2011, gli spostamenti quotidiani complessivi sono passati da 17 a 19 milioni, con una crescita del 12,2% 2) Un po’ di storia dei flussi di pendolarismo
  • 9. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 Da un punto di vista tecnico i sistemi locali sono regioni funzionali costruite tramite aggregazione di due o più comuni, massimizzando la loro interazione L’algoritmo adottato punta a ottenere il maggior numero di aree con la condizione che soddisfino specifici vincoli sull’auto-contenimento della domanda e dell’offerta di lavoro e sulla loro dimensione Tali condizioni costituiscono i parametri dell’algoritmo di aggregazione e sono fissati in modo tale da garantire un trade-off tra auto- contenimento e dimensione dei sistemi locali 3) Il processo di definizione (un piccolo approfondimento sul metodo)
  • 10. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 3) Il processo di definizione (un piccolo approfondimento sul metodo)
  • 11. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 In estrema sintesi l’algoritmo (rule based, single step) esegue le seguenti operazioni: All’avvio tutti i comuni sono considerati Sl (8.092) Si verifica che i comuni rispettino i parametri fissati su auto- contenimento e dimensione utilizzando una funzione di validità Si tenta di aggregare il comune con il minimo della funzione di validità ad un altro comune (o proto-SL) con cui presenta il massimo dell’indice di coesione (misurato attraverso i flussi reciproci) Se reitera il processo fino a che tutti i proto-SL soddisfano la funzione di validità Fine tuning (SL di un solo comune e riassegnazione delle enclaves) La scelta dei parametri è avvenuta attraverso un piano degli esperimenti L’algoritmo impiega poco meno di tre giorni per produrre una soluzione 3) Il processo di definizione (un piccolo approfondimento sul metodo)
  • 12. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 3) Il processo di definizione (un piccolo approfondimento sul metodo)
  • 13. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 Ruolo dell’Istat all’interno della task force coordinata da Eurostat e costituita al fine di verificare la fattibilità di una definizione armonizzata di Labour Market Area (LMA) a livello europeo Condivisione dei principi su cui basare la creazione di un insieme di sistemi locali comparabili a livello europeo Aspetti sia tecnici (natura dei dati di input) che metodologici con riferimento all’algoritmo utilizzato e alle sue caratteristiche. L’Istat si è preso in carico la revisione e l’implementazione dell’algoritmo, integrando al suo interno anche altre funzioni Nell’immediato futuro (Grant Eurostat): Consolidamento e rilascio della procedura informatica Seminari dedicati in vari paesi, finalizzati a trasmettere conoscenze e competenze di base sul tema delle aree funzionali 4) I sistemi locali (Labour market areas, LMAs) in Europa
  • 14. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 4) I sistemi locali (Labour market areas, LMAs) in Europa
  • 15. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 Espressione del mondo accademico, della ricerca socio-economica (Irpet, Eupolis, Svimez), delle istituzioni (Banca d’Italia) Hanno espresso alcuni messaggi importanti: Necessità di una valorizzazione di queste aree, maggiori dati Dimensione adeguata per la ricerca socio- economica Approssimano bene il concetto di città, in particolare quelli che afferiscono alle principali realtà urbane Esprimono la necessità di riflettere sull’assetto amministrativo territoriale 5) Il punto di vista degli utilizzatori
  • 16. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 SL prodotti dall’Istat fin dal 1981, in collaborazione con Irpet Adozione di un nuovo algoritmo che garantisce una migliore qualità del risultato Ricostruzione dell’algoritmo anche al 2001, al fine di garantire la confrontabilità (si sta procedendo anche con il 1991 e il 1981) Il numero di sistemi locali di ogni regione è influenzato principalmente da (oltre naturalmente alla dimensione della regione stessa): il livello complessivo di sviluppo socio-economico che, attraverso la moltiplicazione delle opportunità di lavoro, favorisce flussi di pendolarismo più consistenti la presenza o meno di grandi centri urbani i quali, esercitando una forte attrazione in termini di opportunità (occupazionali, residenziali, di offerta di servizi, ecc.), tendono ad espandersi “aggregando” nel proprio sistema locale i comuni circostanti una differente dotazione di infrastrutture per la mobilità, che ovviamente favorisce o scoraggia i flussi di pendolarismo la morfologia del territorio e/o la presenza di barriere naturali 6) La configurazione spaziale dei SL: conformazione e struttura
  • 17. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 6) La configurazione spaziale dei SL: conformazione e struttura
  • 18. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 6) La configurazione spaziale dei SL: conformazione e struttura
  • 19. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 6) La configurazione spaziale dei SL: qualità e robustezza (DS_SC) Sono appena sei i SL con indice al di sotto dello 0,65, che salgono a 43 se si considera come soglia inferiore il valore di 0,7; questi SL sono comunque marginali (4,8% della popolazione) (SS_SC) La presenza di aree con livelli di auto-contenimento elevati è meno accentuata ed in particolare va notato che livelli più bassi caratterizzano molti dei sistemi collocati a ridosso delle grandi aree urbane come ad esempio nel caso dei sistemi di Torino, Milano e Napoli
  • 20. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 6) La configurazione spaziale dei SL: qualità e robustezza La lettura combinata dei livelli di auto-contenimento della domanda e dell’offerta di lavoro conferma una geografia dei sistemi locali molto coesa I sistemi locali che presentano valori al di sotto di 0,65 per ambedue gli indicatori sono appena tre (Osimo, Cividale del Friuli, e Peschiera del Garda) e rappresentano appena lo 0,2% della popolazione Se si considera invece la soglia di 0,70 il numero di SL al di sotto di tale valore è di 28 unità, per una quota di popolazione pari ad appena il 2,7% Una quota significativa di sistemi locali si colloca al di sopra della soglia di 0,85: si tratta di 66 sistemi che rappresentano il 27,8 per cento della popolazione, tra i quali troviamo anche molte delle principali realtà urbane (Torino, Genova, Bologna, Roma, Napoli e Palermo)
  • 21. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 6) La configurazione spaziale dei SL: qualità e robustezza In termini generali i SL del Mezzogiorno sono più deboli rispetto a quelli del Centro-nord Ciò emerge più chiaramente se si considerano altri indicatori, oltre a quelli di auto-contenimento, che riescono a misurare altri aspetti della qualità e della robustezza L’indice di intensità relazionale (IIRFL), mostra chiaramente che l’intensità dei flussi che connettono tra loro gli elementi costitutivi dei sistemi locali (i comuni) è mediamente più bassa al Sud e nelle Isole, rispetto al Centro-nord Un altro elemento, seppur indiretto di valutazione della qualità delle partizioni, è la presenza o meno di comuni con indice di centralità superiore ad uno. Situazione di debolezza, cioè sistemi locali senza la presenza di almeno un comune centrale, sono molto limitate: sono appena 77 i sistemi locali di questa tipologia, 50 dei quali localizzati nel Mezzogiorno, ma che rappresentano solo il 12,6 per cento della popolazione
  • 22. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 6) La configurazione spaziale dei SL: i cambiamenti rispetto al 2001
  • 23. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 6) La configurazione spaziale dei SL: focus Sardegna
  • 24. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 7) Una nuova politica di diffusione Una delle critiche fatte in passato è stata quella di aver dato poca attenzione alla valorizzazione dei SLL. In questa tornata: È stata realizzata un’area dedicata del sito istituzionale (http://www.istat.it/it/strumenti/territorio-e- cartografia/sistemi-locali-del-lavoro) che contiene dati (CIS e CENPOP, matrici pendolarismo, file cartografici SHP e KMZ, cartogrammi, indicatori di qualità) Due sistemi di interrogazione e visualizzazione dei flussi di pendolarismo: http://www.istat.it/pendolarismo/grafici_province_cartografia _2011.html http://gisportal.istat.it/bt.flussi/ Il sito ospiterà i nuovi prodotti che saranno via via realizzati, compresi studi e ricerche
  • 25. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 7) Una nuova politica di diffusione Nel «Rapporto Annuale 2015 – La situazione del Paese» (http://www.istat.it/it/archivio/159350, soprattutto Cap. 2) si fa un uso intensivo della griglia territoriale dei SL, come una declinazione, anche operativa, del concetto di «luogo» e di «città» Classificazione dei SL per caratteri socio-demografici e dell’insediamento residenziale Classificazione dei SL secondo la specializzazione produttiva prevalente Analisi dei redditi, della ricchezza e dei conti economici delle imprese (Frame-Sbs) La vocazione all’export Livelli e dinamica dell’occupazione Il consumo di suolo Il valore culturale del territorio: cinque gruppi di SL secondo la loro vocazione culturale e imprenditorialità Un file che raccoglie tutte le classificazioni dei sistemi locali utilizzate all’interno del RA2015. Ad ognuno dei 611 sistemi locali è associato un codice che identifica il gruppo/tipologia di appartenenza (ClassSL.xls)
  • 26. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 7) Una nuova politica di diffusione Inoltre, l’attività di valorizzazione dei SL a visto anche: Un e-book dedicato ai SL («La nuova geografia dei sistemi locali», http://www.istat.it/it/archivio/172444) Un e-book dedicato invece ai distretti industriali («I distretti industriali 2011», http://www.istat.it/it/archivio/172446) Il workshop «I sistemi locali 2011: innovazioni, qualità, prospettive» (http://www.istat.it/it/archivio/171350) a cui hanno partecipato esponenti del mondo scientifico e accademico Il prossimo rilascio di nuovi prodotti, quali i SL 1991 e 1981, una dashboard per la consultazione dei dati La partecipazione dell’Istat a un Grant europeo sulla fattibilità di «esportare» l’esperienza italiana anche negli altri paesi
  • 27. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 8) Robustezza e persistenza dei SL
  • 28. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 8) Robustezza e persistenza dei SL In totale sono 503 su 611 i SL «robusti e persistenti» Sono 184 i SL locali con gli stessi confini (10 milioni di abitanti) 229 sono quelli che hanno attratto altri comuni (36 milioni di abitanti) Sono invece 90 i SL che hanno perduto comuni (9 milioni di abitanti)
  • 29. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 9) Le principali realtà urbane 11 Città metropolitane, SL con più di 500mila abitanti, comune capoluogo del SL con più di 200mila abitanti Questi sistemi rappresentano, con oltre 22 milioni di abitanti, oltre un terzo della popolazione nazionale (36,3 per cento) e degli occupati residenti (36, 5 per cento)
  • 30. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 9) Le principali realtà urbane Cagliari, Ortacesus, Pula, Sarroch, Senorbì, Sestu e Elmas
  • 31. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: l’indice di vulnerabilità
  • 32. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: l’indice di vulnerabilità
  • 33. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: le specializzazioni produttive
  • 34. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: le specializzazioni produttive Le sotto-classi individuate sono: Sistemi locali del tessile, abbigliamento e cuoio (60) Altri sistemi locali del made in Italy (129) Sistemi locali della manifattura pesante (85) Sistemi locali urbani (91) Altri sistemi locali non manifatturieri (133) Sistemi locali non specializzati (113)
  • 35. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: la performance delle imprese Valore aggiunto per addetto (produttività) Costo del lavoro per dipendente
  • 36. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: la performance delle imprese Nei SL urbani si concentra il 50,1% del VA prodotto dalle imprese e il 45,8% degli addetti I sei gruppi di SL del made in Italy superano di poco il 25% del valore aggiunto, mentre quelli della manifattura pesante sfiorano il 19%; per contro i 113 sistemi non specializzati non arrivano al 2,0 per cento La distribuzione territoriale del VA per abitante presenta una variabilità molto elevata (il campo di variazione è di quasi 35 mila euro). I tre sistemi con i valori più elevati sono quelli di Pomarance (34,7), Canazei (29,1) e Milano (26,2) Sono in totale 103 i sistemi locali, 35 dei quali sono anche distretti industriali, che presentano una produttività superiore alla media nazionale; questi sistemi pesano complessivamente per quasi il 60% del VA e per poco meno della metà degli addetti totali
  • 37. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: la performance delle imprese
  • 38. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: la performance delle imprese Export per addetto Dinamica 2008-12 della performance all’export
  • 39. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: la performance delle imprese Nel 2012 sostanzialmente tutti i sistemi locali esportano (l’unico sistema che non ha esportato è quello di Perdasdefogu in Sardegna) Sono 20 i SL che contribuiscono almeno all’uno per cento dell’export nazionale (oltre il 53% del totale) In cima alla graduatoria troviamo i sistemi locali di Milano, Torino e Roma che insieme superano il 27 per cento dell’export nazionale Le esportazioni non caratterizzano quindi solo i sistemi a vocazione manifatturiera La distribuzione territoriale della capacità di export risulta fortemente concentrata (indice di concentrazione 0,85)
  • 40. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: il valore culturale del territorio Legame tra territorio e risorse culturali (concetto di soft- power): patrimonio culturale e paesaggistico tessuto produttivo/culturale «La grande bellezza» (70 SL, 8,1 per cento della superficie, 38,1 per cento della popolazione) è caratterizzato dalla compresenza di eccellenze sul piano della vocazione culturale dei territori
  • 41. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: il consumo di suolo • In 160 sistemi locali c’è una forte pressione sul territorio (località edificate compatte e presenza di sprawl urbano). • Sono molto diffusi nel Nord sistemi con densità elevata delle località edificate di grande superficie (99 sistemi)
  • 42. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 10) Il «paese reale» letto attraverso i SL: alcune conclusioni La griglia dei SL, ed in particolare la loro classificazione secondo la specializzazione produttiva prevalente, consente di osservare il “paese reale” nelle sue differenze e nelle sue particolarità: il quadro che si è ottiene è quindi profondamente diverso da quello descritto dalle tradizionali partizioni amministrative La rappresentazione del “paese reale” suggerisce che i SL siano un’ottima partizione per l’implementazione di politiche sul territorio, nell’ottica della massimizzazione degli effetti Lo studio della performance territoriale, sia per caratteristiche strutturali che per risultati economici, ha fatto emergere il ruolo rilevante delle aree a vocazione urbana che rappresentano un asset sempre più strategico per la nostra economia . Una alta remunerazione del fattore lavoro è uno degli elementi centrali a sostegno della tenuta e del successo di un’impresa, e dunque della prosperità di un territorio Ha inoltre messo in luce l’importanza di alcune vocazioni produttive nei territori – come nei SL della fabbricazione di macchine e nella produzione di gioielli – che mantengono una funzione importante nel sistema economico, anche in periodi di crisi o declino del comparto manifatturiero. Export fortemente concentrato sul territorio e ruolo non secondario delle aree urbane Maggiori approfondimenti su: http://www.istat.it/it/archivio/159350 (Rapporto Annuale 2015) http://www.istat.it/it/strumenti/territorio-e-cartografia/sistemi-locali-del-lavoro (area dedicata ai SL) http://www.istat.it/it/files/2015/05/ClassSL.zip (classificazioni dei SL)
  • 43. Sandro Cruciani, Cagliari, 16 dicembre 2015 11) Il futuro dei SL L’Istat continuerà ad investire su questa geografia funzionale, attraverso ulteriori analisi e produzione di dati La replicazione dei SL potrebbe avvenire anche con una cadenza inferiore ai 10 anni Censimento permanente e matrici di pendolarismo su base amministrativa Big data?