Qui trovate mia lezione all'Università di Pisa, presso il Laboratorio di Cultura Digitale, sul mio personalissimo "Teorema dell'Attenzione": https://goo.gl/3t1rKV
Qui invece trovate il post sul mio blog da cui tutto è partito: http://wp.me/pW6j6-jj
Era il 1996, gli albori di Internet, quando Bill Gates coniò il motto “Content is King”, definendo per la prima volta in modo chiaro la centralità del contenuto in ogni ambito strategico. In questi 20 anni l’universo informativo è però cresciuto in modo esponenziale, dando vita ad un’offerta generale di contenuto inimmaginabile per qualsiasi uomo del Novecento.
La Rete, per via della sua struttura intrinsecamente nodale (sia fra persone ed organizzazioni che fra i media stessi), garantisce oggi ad ogni individuo la possibilità di essere medium (cioè produttore e veicolatore di contenuti informativi propri e di terzi “alla pari”), ma che allo stesso tempo produce un’offerta di contenuti sempre più vasta e sempre più difficile da organizzare e consultare. All’aumento della velocità con cui avviene questo fenomeno, aumenta infatti anche la quantità di contenuto offerto da e per ogni soggetto. Questa tendenza naturale dell’informazione a crescere in modo infinito, produce un rumore informativo che diviene per assurdo la barriera stessa per accedere al contenuto che realmente ci interessa.
In questo nuovo scenario, la risorsa scarsa non è più quindi il contenuto, ma bensì l’attenzione, cioè la capacità di un contenuto di emergere dal rumore di fondo e coinvolgerci: se infatti è vero che tutti possono produrre un contenuto e diffonderlo, è allo stesso modo vero che un singolo individuo non ha lo stesso parallelismo per poterne fruire di molteplici (generalmente consumiamo una media di 1/2 contenuti informativi nello stesso istante di tempo).
Va anche detto che il contenuto liquido, tendendo alla conversazione, è intrinsecamente sempre più dinamico, ed è proprio da qui che nasce la necessità di attenzione, intesa proprio come attività propedeutica alla partecipazione di un individuo con il contenuto fruito (engagement): senza attenzione di un soggetto ad un determinato contenuto informativo non potrà infatti esserci interazione con lo stesso (basti pensare al nostro comportamento con le condivisioni sui social).
Se c’è quindi una rivoluzione in corso nel mondo del marketing e della comunicazione è quella che vede il passaggio da “Content is King” ad “Attention is God”.
Platone nella rete: cura dei contenuti e apprendimentoGianfranco Marini
cura dei contenuti e apprendimento nell'era del sovraccarico informativo e cognitivo. Teoria, risorse, applicazioni educative per la cura dei contenuti vista come: ermeneutica del web, strumento per l'aggiornamento e competenza di base nella comunicazione digitale
La presentazione di Silvia Pochettino al corso di aggiornamento per giornalisti organizzato in collaborazione con l'Associazione Stampa Subalpina. Progetto DevReporter Network (http://piemontedevreporter.wordpress.com/
navigare nella info-sfera. Appunti per un nuovo umanesimo digitaleUniversità di Pisa
Viviamo collegati da strumenti digitali in una InfoSfera che è definita dai media. Nasce la necessità di un nuovo tipo di ecologia che riguarda noi e la nostra relazione con questo nuovo ambiente. Se il digitale cambia il mondo e noi stessi serve un nuovo umanesimo per l’era digitale (umanesimo qui è sinonimo di rinascita culturale e rivalutazione del ruolo dell’uomo e della sua creatività) che ci consenta di dominare e non soccombere al nuovo ambiente.
Cambiano i mercati, cambiano i clienti,
cambia la comunicazione: verso l’era biomediatica
(presentato al Seminario UNICOM: il riscatto del Sud comincia dalla comunicazione?
Lecce, 12 ottobre 2012)
Progettazione e realizzazione di siti web, a.a. 2016/17Paolo Sordi
Slide 34-90 del corso di Progettazione e realizzazione di siti web, a.a. 2016/17, Corso di Laurea magistrale in Scienze dell'informazione, della comunicazione e dell'editoria, Università di Roma Tor Vergata.
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Dino Amenduni - lavorare coi social media (aggiornamento febbraio 2013)Dino Amenduni
Comunicazione, politica, economia, giornalismo: cosa cambia se tutto cambia su Internet
Febbraio-Giugno 2013
Eurogiovani - Master in non-conventional marketing e social media
Comunicare la politica (settima edizione)Dino Amenduni
Crisi di fiducia, centralità dei media tradizionali, il ruolo dei social media: una professione in radicale cambiamento.
(modulo di comunicazione politica all'interno del Corso in non-conventional marketing e social media, Settembre-dicembre 2013)
Imprese e Multicanalità: giochiamo la carta vincente - Giuliano Noci - Polite...Osservatorio Multicanalità
Osservatorio Multicanalità 2010: "Reloaded o Revolution?"
Intervento di Giuliano Noci: "Imprese e Multicanalità: giochiamo la carta vincente", 14 dicembre 2010
Mario Tedeschini Lalli giornalismo offshore #digit19 Pin 15 marzoMarco Renzi
presentazione dell'intervento su giornalismo offshore del giornalista Mario Tedeschini Lalli al panel di #digit19 dal titolo Off shore journalism toolkit
Le idee nuove sono sempre ricombinazioni di elementi precedentiKEA s.r.l.
Le idee nuove sono sempre ricombinazioni di elementi precedenti (Albert Einstein)
Report sull’libro di Alberto Contri, McLuhan non abita più qui? I nuovi scenari della comunicazione nell’era della costante attenzione parziale, Bollati Boringhieri, Torino, 2017. Riflessioni sulla comunicazione nell’era della digitalizzazione, del web 2.0 e del mobile, stimolanti anche nel contesto della comunicazione tecnica
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (terza versione)Dino Amenduni
Le cinquanta parole chiave per comprendere le dinamiche della Rete. Un'enciclopedia aggiornata costantamente, esattamente come Wikipedia, come i siti Internet in 'perpetual beta', un progetto aperto la cui forma cambia sulla base di ciò che di nuovo accade in Rete e migliorato grazie ai suggerimenti degli utenti.
Twitter: un servizio di microblogging per monitorare, un social network per disseminare informazioni.
I vaccini: come ne parlano gli italiani via Twitter? Quali sono le fonti in grado di influenzarne le opinioni?
Presentazione della lezione di Dino Amenduni all'edizione del Master in Non Conventional +Social Media Marketing di Eurogiovani - Centro Ricerche e Studi Europei - a Milano dal 27 settembre all'1 ottobre 2011.
Lavorare coi social media (seconda edizione)Dino Amenduni
Comunicazione, politica, economia, ricerca:
cosa cambia se tutto cambia su Internet.
(slideshow realizzato per il Master in non-conventional marketing e social media di EuroGiovani)
Quattro consigli per divulgare le informazioni medico-scientifiche in modo efficace (slide presentata al convegno CIPOMO - Collegi Italiani dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri, "Dei Medici del Web e della Tecnologia")
URC Personal Branding Day - Meglio Social Che Male Accompagnati URC s.r.l.
Meglio Social che male
accompagnati - Parte 1
Giulio Xhaet
Founder Professioni del Web & co-founder Made in Digital
Coordinatore e docente Sole 24 Ore Business School (area
digital)
Senior Consultant Adecco Training
Consulente in Digital Strategy
Slide della presentazione che ogni associato fa di sé, della sua storia, delle sue competenze, dei temi che affronta, di ciò su cui può contribuire per i fini dell'Associazione
In un incontro che ho tenuto a Lecco ho cercato di raccontare ai giovani colleghi psicologi come il webmarketing sia una competenza necessaria da acquisire per potere lavorare di più e meglio. Non necessariamente avere un proprio blog o sito web, ma semplicemente sfruttare al meglio quelli che sono degli strumenti già di utilizzo quotidiano. maggiori info su http:www.psicologo-milano.it
Presentazione introduttiva sui Social Media, i rischi e le opportunità per le persone e le aziende con qualche suggerimento su come approcciare questo mondo innovativo
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4. 4Il Teorema dell’Attenzione.
Anche il presente keynote è stato realizzato:
● ascoltando in loop la musica su Spotify
● vedendo con regolarità le ultime notifiche di Facebook
● leggendo gli ultimi messaggi su Whatsapp
● scoprendo i trending topic del momento su Twitter
● aggiornando regolarmente la Gmail (compreso leggere l’ultima email della
Prof.ssa Enrica Salvatori) ;-)
● (ma soprattutto) gestendo le piacevoli interruzioni di mia moglie (ecc ecc)
Oltre a non poter garantire sulla qualità di queste slide, oggi
qual è il rapporto fra contenuto e attenzione?
17. 17Il Teorema dell’Attenzione.
La Classificazione della Contentsfera:
● il mezzo da cui proviene il contenuto ► libri, giornali, radio, TV, cinema,
Internet, ecc;
● il formato del contenuto stesso ► testo, immagini, audio, video, ecc;
● la qualità del contenuto fruito ► la conoscenza dell’individuo che ne fruisce e
la capacità di selezione dello stesso;
● la quantità del contenuto fruito ► l’offerta ed il mercato dei contenuti;
● il tempo necessario a fruire il contenuto ► la velocità di produzione e
diffusione dei contenuti e la sete di attenzione per fruirne.
● la modalità di fruizione del contenuto ► broadcasting (quando un soggetto
terzo sceglie i contenuti per te), narrowcasting (quando sei tu a scegliere i
contenuti che vuoi), socialcasting (quando insieme scegliamo i contenuti che
desideriamo);
30. 30Il Teorema dell’Attenzione.
Le Tre Discriminanti Esterne al Contenuto:
● chi è il fruitore ► non tutti comprendono tutto: dal grado di conoscenza di un
individuo dipende strettamente il grado di selezione del contenuto (pensate alla
catene di sant’Antonio, alle bufale, al clickbaiting, e viceversa alla verifica delle fonti,
al fact checking, al debunking, ecc);
● chi è il creatore ► non importa cosa dici, ma a che livello lo dici: i nodi di una rete
non sono mai uguali (il vecchio adagio “l’ha detto la TV” come errato assunto di
verità certa è solo traslato verso nuovi soggetti; il problema dell’attribuzione della
reputazione e dell’attendibilità ad un soggetto che ci comunica qualcosa resta valido
per ogni media, soprattutto in chiave di determinazione della veridicità di un
determinato messaggio);
● qual è il bisogno ► oggi non conta avere o essere, ma (purtroppo) apparire: nella
società materialista dell’apparenza, la più grande distorsione è che se non si è
presenti sulla scena comunicativa si viene percepiti come inesistenti.
31. Oggi ogni individuo
è medium.
Questo comporta un’offerta di
contenuti sempre più vasta
e sempre più difficile
da organizzare.
31Il Teorema dell’Attenzione.
39. 39Il Teorema dell’Attenzione.
Le Tre Leggi sul Contenuto Informativo:
● l’aumento dell’offerta complessiva di contenuto è
direttamente proporzionale al calo generale di
attenzione;
● la propagazione di un contenuto è direttamente
proporzionale al livello di attenzione che riesce ad
attrarre;
● l’aumento della quantità dei contenuti offerti è
inversamente proporzionale alla loro qualità media.
40. 40Il Teorema dell’Attenzione.
I Tre Enunciati del Teorema dell’Attenzione:
● più è alta l’offerta di contenuto, maggiore è il livello di
semplificazione necessario affinché un contenuto
emerga dal rumore di fondo;
● più è alta la qualità di contenuto, maggiore è il livello di
approfondimento necessario affinché un contenuto
emerga dal rumore di fondo;
● più un contenuto richiede tempo per essere fruito,
maggiore è l’attenzione che richiede.
41. 41Il Teorema dell’Attenzione.
Possiamo dire in sintesi che:
● Più un contenuto è immediato (fa leva sugli istinti, è
ridotto alla semplificazione, o è soggetto alla
banalizzazione), più tende ad essere veloce nella sua
diffusione;
● Più un contenuto è articolato (richiede tempo,
attenzione, conoscenza pregressa e necessita di
approfondimento), più tende ad essere lento a
propagarsi.
42. 42
Se in un contesto liquido
l’informazione potesse essere perfetta,
ogni soggetto potrebbe accedere
a tutta l’informazione esistente
ed in tutte le sue possibilità:
La Singolarità Informativa.
43. 43Il Teorema dell’Attenzione.
I Tre Assurdi della Singolarità Informativa:
● L’inconsistenza del messaggio: se tutti potessero comunicare
tutto su ogni cosa, niente sarebbe più realmente significativo
da comunicare;
● L’inutilità del medium: se tutti comunicassero nello stesso
canale, pochi potrebbero concretamente ascoltarsi davvero;
● L’irrilevanza del comunicante: se tutti riuscissero a
raggiungere la notorietà per poco tempo, nessuno sarebbe
più noto veramente (preconizzato da Andy Warhol nei famosi
“15 minuti di notorietà”).