Progettazione e valutazione per competenzeinformistica
Il problema di fondo
Quattro discontinuità tra scuola e realtà
Una frattura insanabile ?
Competenze
Strutturare problemi per competenze
Cambiamenti di prospettiva
Didattica per compiti di realtà
Il compito di realtà
Studio di caso
Apprendere per ricerca
Valutare gli apprendimenti
Utilizzare la metodologia del Problem Based Learning nella Didattica a Distanza.
Scarica la checklist: https://app.box.com/s/sv7v65s9ldowz4jvdjh0fomlwdkavvvr
Progettazione e valutazione per competenzeinformistica
Il problema di fondo
Quattro discontinuità tra scuola e realtà
Una frattura insanabile ?
Competenze
Strutturare problemi per competenze
Cambiamenti di prospettiva
Didattica per compiti di realtà
Il compito di realtà
Studio di caso
Apprendere per ricerca
Valutare gli apprendimenti
Utilizzare la metodologia del Problem Based Learning nella Didattica a Distanza.
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La Flipped Classroom - Mettiamo la didattica tradizionale a testa in giùMichele Maffucci
Ma perché proprio la flipped classroom?
Insegno una materia tecnica, in cui il laboratorio è essenziale e mi sono accorto qualche anno fa, da quando incomincia a sperimentare l’uso della robotica in classe, che le metodologie che adottavo per recuperare competenze logiche matematiche o che mi servivano per insegnare ad imparare attraverso il fare, erano molto vicine alle azioni svolte nella metodologia “flipped classroom” la mia azione poteva essere paragonata ad una metodologia “almost flipped classroom”, in altro modo una “quasi classe rovesciata".
Alla mia azione mancavano alcune componenti di interazione on-line che non potevo effettuare in quanto qualche anno fa non tutti i miei allievi avevano un accesso ad internet.
Oggi (ultimi due anni) posso, senza alcun vincolo tecnologico, applicare la metodologia flipped.
La sperimentazione in laboratorio è un’attività che ho sempre svolto e ben si presta a sperimentazioni di flipped classroom in quanto ogni attività di sperimentazione necessita della componente di studio teorico che può essere strutturata attraverso strumenti di carattere tecnologico: video, lezioni on-line, esercizi, simulazioni a computer ed altro da svolgere a casa, mentre la parte di sperimentazione viene svolta in classe, sperimentazioni a livello di gruppo classe che strutturo seguendo il modello esposto nella presentazione: <a>Scienza ed automazione - modulo ROBOTICA</a> e che in questi anni ho migliorato.
Ogni attività di sperimentazione in classe ha una parte di discussione collettiva in cui si analizzano criticità della sperimentazione effettuata e molto spesso mettono in mostra carenze teoriche che devono essere spiegate anche in presenza, il processo iterativo di studio a casa, sperimentazione in classe e discussione e successivi approfondimenti da svolgere on-line porta, per “raffinamenti successivi” al raggiungimento della competenza.
Ritengo che l’attività del “fare” in classe inteso come laboratorio, certamente è la componente più importante, perché tende ad allontanare la passività di fruizione della lezione che si avrebbe in un classica lezione frontale.
Inoltre il confronto continuo tra pari, con l’azione guidata del docente consolidano abilità e competenze.
Progettare il proprio apprendimento a casa, sotto la guida del docente, rende consapevoli del proprio percorso di crescita ed allontana atteggiamenti di sfiducia.
Il docente diventa l’organizzatore di un processo di apprendimento, insegna ad imparare e ad organizzare.
Certamente attività che vanno al di fuori della tradizionale didattica vengono viste da alcuni colleghi come fantasiose o bizzarre e sicuramente sono difficili da sostenere da soli, ma i risultati positivi ottenuti, perseguendo strade “diverse”, incomincia ad essere accettate, ed in ogni caso se l’obiettivo è la felicità degli allievi perché non provarci? :-)
Come procedere ad un’adeguata progettazione della formazione? Quali elementi tenere in conto e quali fasi seguire.
Tra macro e micro progettazione:
- Obiettivi
- Contenuti
- Risorse
- Destinatari
- Tempi
- Costi
- Materiali
- Logistica
- Metodologie didattiche
Analisi in dettaglio delle diverse fasi della progettazione con un particolare focus sulle metodologie didattiche tradizionali e più innovative (esercitazioni di gruppo, studi di casi, role playing, giochi analogici e business game).
Una breve guida per chi si accinge a progettare, ma anche per chi commissiona attività formative e chi ne usufruisce, allo scopo di valutarne e promuoverne il miglioramento della qualità.
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
Introduzione agli Episodi di Apprendimento Situato (EAS)Serena Triacca
Lezione seminariale sul tema degli Episodi di Apprendimento Situato (EAS) tenuta presso l'IIS Mantegna (Brescia) in occasione della chiusura del percorso formativo sul PNSD promosso dal Team digitale dell'IIS Lunardi (Brescia).
Nòema presenta il metodo usato er la cosiddetta formazione outdoor. Affinché siano raggiungibili determinati obiettivi è d'obbligo far seguire le attività da una fase detta debriefing.
L’Assessment impiega simulazioni di situazioni organizzative che consentono la rilevazione, da parte di osservatori opportunamente addestrati, dei comportamenti considerati indicatori delle capacità oggetto di valutazione.
La Flipped Classroom - Mettiamo la didattica tradizionale a testa in giùMichele Maffucci
Ma perché proprio la flipped classroom?
Insegno una materia tecnica, in cui il laboratorio è essenziale e mi sono accorto qualche anno fa, da quando incomincia a sperimentare l’uso della robotica in classe, che le metodologie che adottavo per recuperare competenze logiche matematiche o che mi servivano per insegnare ad imparare attraverso il fare, erano molto vicine alle azioni svolte nella metodologia “flipped classroom” la mia azione poteva essere paragonata ad una metodologia “almost flipped classroom”, in altro modo una “quasi classe rovesciata".
Alla mia azione mancavano alcune componenti di interazione on-line che non potevo effettuare in quanto qualche anno fa non tutti i miei allievi avevano un accesso ad internet.
Oggi (ultimi due anni) posso, senza alcun vincolo tecnologico, applicare la metodologia flipped.
La sperimentazione in laboratorio è un’attività che ho sempre svolto e ben si presta a sperimentazioni di flipped classroom in quanto ogni attività di sperimentazione necessita della componente di studio teorico che può essere strutturata attraverso strumenti di carattere tecnologico: video, lezioni on-line, esercizi, simulazioni a computer ed altro da svolgere a casa, mentre la parte di sperimentazione viene svolta in classe, sperimentazioni a livello di gruppo classe che strutturo seguendo il modello esposto nella presentazione: <a>Scienza ed automazione - modulo ROBOTICA</a> e che in questi anni ho migliorato.
Ogni attività di sperimentazione in classe ha una parte di discussione collettiva in cui si analizzano criticità della sperimentazione effettuata e molto spesso mettono in mostra carenze teoriche che devono essere spiegate anche in presenza, il processo iterativo di studio a casa, sperimentazione in classe e discussione e successivi approfondimenti da svolgere on-line porta, per “raffinamenti successivi” al raggiungimento della competenza.
Ritengo che l’attività del “fare” in classe inteso come laboratorio, certamente è la componente più importante, perché tende ad allontanare la passività di fruizione della lezione che si avrebbe in un classica lezione frontale.
Inoltre il confronto continuo tra pari, con l’azione guidata del docente consolidano abilità e competenze.
Progettare il proprio apprendimento a casa, sotto la guida del docente, rende consapevoli del proprio percorso di crescita ed allontana atteggiamenti di sfiducia.
Il docente diventa l’organizzatore di un processo di apprendimento, insegna ad imparare e ad organizzare.
Certamente attività che vanno al di fuori della tradizionale didattica vengono viste da alcuni colleghi come fantasiose o bizzarre e sicuramente sono difficili da sostenere da soli, ma i risultati positivi ottenuti, perseguendo strade “diverse”, incomincia ad essere accettate, ed in ogni caso se l’obiettivo è la felicità degli allievi perché non provarci? :-)
Come procedere ad un’adeguata progettazione della formazione? Quali elementi tenere in conto e quali fasi seguire.
Tra macro e micro progettazione:
- Obiettivi
- Contenuti
- Risorse
- Destinatari
- Tempi
- Costi
- Materiali
- Logistica
- Metodologie didattiche
Analisi in dettaglio delle diverse fasi della progettazione con un particolare focus sulle metodologie didattiche tradizionali e più innovative (esercitazioni di gruppo, studi di casi, role playing, giochi analogici e business game).
Una breve guida per chi si accinge a progettare, ma anche per chi commissiona attività formative e chi ne usufruisce, allo scopo di valutarne e promuoverne il miglioramento della qualità.
Il passaggio dalla società delle conoscenze alla società delle competenze stimola un progressivo superamento della didattica di tipo trasmissivo a verso esperienze di apprendimento di tipo collaborativo ed esperienziale.
Introduzione agli Episodi di Apprendimento Situato (EAS)Serena Triacca
Lezione seminariale sul tema degli Episodi di Apprendimento Situato (EAS) tenuta presso l'IIS Mantegna (Brescia) in occasione della chiusura del percorso formativo sul PNSD promosso dal Team digitale dell'IIS Lunardi (Brescia).
Nòema presenta il metodo usato er la cosiddetta formazione outdoor. Affinché siano raggiungibili determinati obiettivi è d'obbligo far seguire le attività da una fase detta debriefing.
L’Assessment impiega simulazioni di situazioni organizzative che consentono la rilevazione, da parte di osservatori opportunamente addestrati, dei comportamenti considerati indicatori delle capacità oggetto di valutazione.
5. Homework il compito flip
1. I compiti sono rivolti a sollecitare e postulare domande, a sintonizzarsi con le
nuove questioni concettuali e/o procedure di un apprendimento specifico.
2. Non si richiede memorizzazione, ma spirito di iniziativa.
3. I compiti flip dovrebbero coltivare apprendimento attivo e critico.
Didattica dell’impegno e della reputazione da costruire
come competenza di «imparare ad imparare»
PROPOSTA