NELL'AMBITO DELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE UN LIVELLO IMPORTANTE è RAPPRESENTATO DALLA RELAZIONE CON I SINDACATI. In queste slide troverete una breve storia della libertà sindacale, le attuali organizzazioni sindacali, tipologie di contratti: CCNL, contratto aziendale, contratto individuale, come si stipula un contratto di lavoro: elementi pratici.
Il Sindacato in Italia, la gestione delle relazioni sindacali, le vertenze sindacali, dimissioni del lavoratore. Tutto quello che devi sapere sul Sindacato.
Ambito di efficacia di CCNL, contrattazione aziendale e accordi individuali. Ruolo delle organizzazioni sindacali, rappresentatività sui luoghi di lavoro di RSA e RSU.
Scheda di sintesi.
Il sistema di tutela legale e contrattuale a favore dei lavoratori in somministrazione a tempo determinato. Profili ricostruttivi e stato di attuazione della normativa
Il lavoro nel secondo dopoguerra e le Costituzioni in Europa
Seminario
Venerdì 20 settembre ore 17
Campus Luigi Einaudi, Aula A1
Introduce e modera
Aldo Enrietti, ISMEL
Intervengono
Marco Scavino, Università di Torino
Il valore costituente del lavoro nel "secolo breve"
Paolo Tosi | Piergiovanni Alleva, AGI
Lavoro, partecipazione e impresa nella Costituzione italiana in comparazione con alcune altre Costituzioni europee
Gianni Rosas, OIL
Il lavoro e la sua regolazione nella Dichiarazione di Filadelfia del 1943 e il riconoscimento dei diritti associativi dei lavoratori e dell’impresa
Giuseppe Iuliano, CISL Nazionale
Il dialogo sociale nel contesto delle Istituzioni europee: riconoscimento degli attori sociali e ruolo consultivo del Comitato Economico e Sociale europeo
Iniziativa realizzata nell'ambito del progetto integrato del Polo del '900 Lavoro e partecipazione coordinato da ISMEL. In collaborazione con AGI - Avvocati Giuslavoristi Italiani e OIL - Organizzazione Internazionale del Lavoro
Il lavoro di educazione civica mira a formare cittadini responsabili e consapevoli, dotati delle conoscenze, delle competenze e degli atteggiamenti necessari per partecipare attivamente alla vita democratica e contribuire al bene comune.
La Valutazione Pedagogica Formativa per educare, cioè far emergere quelle strategie più efficaci allo scopo di migliorare – singolarmente come individui o collegialmente come comunità professionali – la qualità dei servizi erogati dalle singole istituzioni scolastiche.
La valutazione pedagogica è formativa quando le «evidenze raccolte sono utilizzate per adattare l’insegnamento ai bisogni educativi degli alunni.
L’educazione è il primo fattore di trasformazione verso lo sviluppo sostenibile, poiché accresce le capacità delle persone di trasformare le loro visioni della società nella realtà.
L’educazione promuove i valori, i comportamenti e gli stili di vita richiesti per un futuro sostenibile. Parliamo quindi di Pedagogia Trasformativa che attraverso percorsi educativi formativi(UDA) aiuta le persone ad acquisire quegli strumenti (social Skills) che muovono le persone ad andare nella direzione che desiderano.
Il Sindacato in Italia, la gestione delle relazioni sindacali, le vertenze sindacali, dimissioni del lavoratore. Tutto quello che devi sapere sul Sindacato.
Ambito di efficacia di CCNL, contrattazione aziendale e accordi individuali. Ruolo delle organizzazioni sindacali, rappresentatività sui luoghi di lavoro di RSA e RSU.
Scheda di sintesi.
Il sistema di tutela legale e contrattuale a favore dei lavoratori in somministrazione a tempo determinato. Profili ricostruttivi e stato di attuazione della normativa
Il lavoro nel secondo dopoguerra e le Costituzioni in Europa
Seminario
Venerdì 20 settembre ore 17
Campus Luigi Einaudi, Aula A1
Introduce e modera
Aldo Enrietti, ISMEL
Intervengono
Marco Scavino, Università di Torino
Il valore costituente del lavoro nel "secolo breve"
Paolo Tosi | Piergiovanni Alleva, AGI
Lavoro, partecipazione e impresa nella Costituzione italiana in comparazione con alcune altre Costituzioni europee
Gianni Rosas, OIL
Il lavoro e la sua regolazione nella Dichiarazione di Filadelfia del 1943 e il riconoscimento dei diritti associativi dei lavoratori e dell’impresa
Giuseppe Iuliano, CISL Nazionale
Il dialogo sociale nel contesto delle Istituzioni europee: riconoscimento degli attori sociali e ruolo consultivo del Comitato Economico e Sociale europeo
Iniziativa realizzata nell'ambito del progetto integrato del Polo del '900 Lavoro e partecipazione coordinato da ISMEL. In collaborazione con AGI - Avvocati Giuslavoristi Italiani e OIL - Organizzazione Internazionale del Lavoro
Il lavoro di educazione civica mira a formare cittadini responsabili e consapevoli, dotati delle conoscenze, delle competenze e degli atteggiamenti necessari per partecipare attivamente alla vita democratica e contribuire al bene comune.
La Valutazione Pedagogica Formativa per educare, cioè far emergere quelle strategie più efficaci allo scopo di migliorare – singolarmente come individui o collegialmente come comunità professionali – la qualità dei servizi erogati dalle singole istituzioni scolastiche.
La valutazione pedagogica è formativa quando le «evidenze raccolte sono utilizzate per adattare l’insegnamento ai bisogni educativi degli alunni.
L’educazione è il primo fattore di trasformazione verso lo sviluppo sostenibile, poiché accresce le capacità delle persone di trasformare le loro visioni della società nella realtà.
L’educazione promuove i valori, i comportamenti e gli stili di vita richiesti per un futuro sostenibile. Parliamo quindi di Pedagogia Trasformativa che attraverso percorsi educativi formativi(UDA) aiuta le persone ad acquisire quegli strumenti (social Skills) che muovono le persone ad andare nella direzione che desiderano.
Il mondo dell’educazione e della formazione è chiamato a costruire strumenti di conoscenza critica, a sviluppare le capacità delle giovani generazioni ad essere cittadini responsabili, consapevoli e democratici anche nel e con il digitale, in pratica, a pensare a come educare ad una cittadinanza digitale, attiva, etica, democratica e solidale, così come anche declinato dall’Art. 5 della recente Legge 92/19 sull’Educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado,
A decorrere dal 1° settembre 200, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione è istituito l'insegnamento trasversale dell'educazione civica. Analizzo i pilastri e le novità alla luce delle nuove linee guida
Le istituzioni scolastiche, singolarmente o tra loro associate, esercitano l'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali e curando tra l'altro:... la documentazione educativa e la sua diffusione all'interno della scuola e gli scambi di informazioni, esperienze e materiali didattici" .Nell'ambito di questo contesto l'attività di documentare assume valore pedagogico.
La riforma di cui al D. Lgs 61/2017 e il successivo decreto attuativo D. l. 92/2018 rinnovano, quindi, l’offerta dei percorsi dell’istruzione professionali rendendoli più stimolanti e con un assetto didattico rinnovato, orientati alla didattica per competenze con apprendimento organizzato per unità di apprendimento UdA.
La riforma degli Istituti Professionali, di cui al D .Lgs 61/2017 e del successivo decreto attuativo D.I. 92/2018, in cui si riconosce agli stessi il ruolo di “Scuole territoriali dell’innovazione,aperte e concepite come laboratori di ricerca, sperimentazione ed innovazione didattica”, e in cui si valorizza la dimensione pedagogica per progettare il PFI
INTRODUZIONEDELL'INSEGNAMENTO DELL'EDUCAZIONE CIVICA NELLA SCUOLAAntonetta Cimmarrusti
A decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all'entrata in vigore della presente legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione e' istituito l'insegnamento trasversale dell'educazione civica.
L’ICF è una Classificazione che permette di descrivere le esperienze negative (disabilità) o positive (funzionamento), legate alla presenza di barriere o facilitatori, di una persona con una condizione di salute nel suo contesto di vita.
E' necessario apprendere le strategie per codificare e decodificare
E’ un documento del MIUR per il lancio di una strategia di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale.
La competenza è l' insieme, riconosciuto e provato,delle rappresentazioni, conoscenze, capacità e comportamenti mobilizzati e combinati in maniera pertinente in un contesto dato.
LA COMUNICAZIONE PEDAGOGICA è l’incontro e la sintesi di diverse teorie e pratiche della Psicologia Umanistica: Biosistemica, Psicoteatro, Metodo Gordon, Training non violento, Psicodramma di Moreno, Terapia Rogersiana, Counselling, Tecniche di animazione e di dinamiche di gruppo, comunicazione ecologica di Jerome Liss
1. Rapporti con i sindacati
La gestione delle risorse umane
PEDAGOGISTA
FORMATORE
1 marzo 2021
2. ARGOMENTI BREVE STORIA ORGANIZZAZIONE
SINDACALE
LE ATTUALI ORGANIZZAZIONI
SINDACALI E LA CONTRATTAZIONE
COLLETTIVA
TIPOLOGIE DI CCNL
IL CONTRATTOINDIVIDUALE
COME SI STIPULA UN CONTRATTO DI
LAVORO : ELEMENTI PRATICI
3. Breve storia
dell’organizzazione
sindacale
il sindacato è un’organizzazione formata dai lavoratori e
diretta a tutelare, in modo collettivo,gli interessi degli
stessi.il sindacato si assume quindi il compito di
contrattare con il datore di lavoro le condizioni di lavoro
per tutti i propri iscritti attraverso la stipulazione di un
accordo collettivo poi vincolante per gli iscritti.
nato dopo la R IVOLUZIONE industiale in Inghilterra, il
sindacato prende piede in Italia con le forme di “ Camera di
Commercio” e “ Federazioni di mestiere” solo alla fine del
1800, per poi venire abolito dal Regime fascista.
Con l’avvento della Repubblica l’art. 39 della Costituzione
sancì nuovamente la libertà sindacale riconoscendo che
l’organizzazione sindacale è libera, ma fissando delle
regole per la costituzione e registrazione dei sindacati:
4. Breve storia
dell’organizzazione
sindacale
● organizzazione del
proprio ordinamento in
base alle regole
democratiche per
ottenere la registrazione;
● acquisizione della
personalità giuridica di
diritto pubblico per poter
avere la capacità di
stipulare accordi collettivi
vincolanti per i propri
iscritti.
5. Breve storia
dell’organizzazione
sindacale
Nel tempoil Legislatore non ha mai
provvedutoa formulare la legislazione
attuativadel principio di organizzazione
sindacale e i sindacati non hanno mai
richiesto il riconoscimento; in questo modo
si sono garantiti una maggiore indipendenza
e libertà costituendosi come associazone
non riconosciute( articoli 36 e ssg.Cod.civ).
Questa normativa fa sì che l’organizzazione
e le regole di funzionamentodi ciascun
sindacato possano essere determinate
mediante statutoapprovatodagli associati.Il
sindacato si configura pertantooggi come
un’associazione alla quale possono essere
iscritti tutti i lavoratori che lo desiderino
purchè in possesso di requisiti richiesti dallo
statuto.
6. Breve storia
dell’organizzazione
sindacale
Il principio della libertà
sindacale invece fu attuato
dalla legge 300/1970, meglio
nota come “statuto dei
lavoratori”: questo atto
normativo riguarda gli aspetti
significativi relativi alla libertà
sindacale e alle modalità di
svolgimento della stessa nei
luoghi di lavoro, al divieto di
discriminazione tra lavoratori .
7. Attuali
organizzazioni
sindacali
le principali associazioni sindacali dei lavoratori sono le
confederazioni(sindacati rappresentanti di lavoratori di
tutti i settori):C.g.i.l.,C.I.S.L,U.I.L,e U.G.L.
NEL FRATTEMPO ANCHE I DATORI DI LAVORO hanno
deciso di riunirsi in categorie per una migliore
contrattazione collettiva, e sono nate le associazioni:
CONFINDUSTRIA
CONFAPI
CONFESERCENTI
CONFCOMMERCIO
CONCOLTIVATORI
COLDIRETTI
CONFAGRICOLTURA
8. Attuali
organizzazioni
sindacali
L’incontro fra le confederazioni delle
due categorie porta alla creazioni di
accordi interconfederali o protocolli
di intesa per le relazioni industriali.
il sistema sindacale è poi
organizzato secondo il settore
produttivo o merceologico; ne sono
un esempio i sindacati del settore
chimico farmaceutico, del settore
metalmeccanico,del settore tessile e
così via.
10. Tipologie di
contratti
CCNL
IL CCNL sono accordi stupulati dai
principali sindacati dei lavoratori e
dai datori di lavoro, mediante i
quali viene creata una normativa
obbligatoria che dovrà poi essere
rispettata da datore di lavoro e
lavoratore al momento di siglare
un contratto di lavoro
individuali.Secondo il nostro
ordinamento il contratto collettico
è al contempo guida e limite nella
fase della stipula del contratto
individuale di lavoro.
11. Tipologie di
contratti:
CCNL
disciplina anche i rapporti fra i
soggetti contraenti, definendoni
diritti e doveri; tra questi emerge il
“dovere di influenza” in base al quale
i sindacati dei datori di lavoro e dei
lavoratori hanno l’obbligo di far sì
che gli associati rispettino quanto
stabilito dal contratto collettivo.
I contratti collettivi sono definiti di
“categoria” perchè ogni settore
produttivo ha un suo proprio
contratto:agricoltura e
allevamento,tessili,trasporti ecc
12. Tipologie di contratti:
contratto aziendale
E’ un contratto, negoziato dal
datore di lavoro edalle
rappresentanze sindacali aziendali,
con il quale si regolano i rapporti di
lavoro per quella singola
impresa.Questo tipo di contratto
prevede una regolamentazione
integrativa e sussidiaria al
contratto collettivo nazionale in
modo da adeguarlo lla specifica
realtà aziendale.
13. Tipologie di
contratti:
contratto
individuale del
lavoro
Il contratto individuale è il contratto
mediante il quale le parti si
obbligano alla reciproca
prestazione:attività di lavoro per il
lavoratore e retribuzione per il datore
di lavoro.La prestazione di lavoro
viene pertanto individuata grazie alla
tipologia di mansione,alla qualifica e
alle categorie in cui è inseribile il
lavoratore.La mansione rappresenta
le’insieme delle singole attività che il
lavoratore quotidianamente deve
svolgere, e contribuisce a
14. Tipologie di contratti:
contratto individuale
del lavoro
La categoria invece descrive il livello
professionale in cui va inquadrato il
lavoratore:
dirigente,quadro,impiegato,operaio
sono le categorie legali,mentre
funzionarioe intermedio sono due
categorie definite contrattuali in
quanto possono essere inserite in un
contratto collettivoin aggiunta a quelle
legali.Ciascunlivello, oltre a indicarele
specifichemansionie professionalità
del lavoratore, ne determina la paga
base.
15. Come si stipula un
contratto di lavoro:
elementi pratici
Una volta selezionati i candidati da
assumere, si procede alla stipula del
contratto individuale mediante forma scritta
per i tipi di contratto diversi da quello a
tempo indeterminatoe in tutti i casi
espressamente previsti dalla legge.
All’atto dell’assunzione il lavoratore dovrà
consegnare:
● un documento di identità
● il proprio codice fiscale
● la dichiarazione relativa agli eventuali
fsmiliari a carico
16. Come si stipula un
contratto di lavoro:
elementi pratici
Le leggi speciali disciplinano, caso
per caso,i possibili
documenti,certificatie attestati
richiesti per specifiche categorie di
lavoratori.Il datore di lavoro
può,richiedere:
● certificato carichipendenti
● casellario giudiziale
● certificato che attesti il servizio
prestatto presso precedenti
datori di lavoro
● certificato diploma
● laurea
17. Come si stipula un
contratto di lavoro:
elementi pratici
Al lavoratore
deve essere comunicato, in modo
chiaro e inequivocabile attraverso una
lettera di assunzione, l’orariodi lavoro,il
luogo di svolgimentodella prestazione
lavorativa, le mansionida svolgere, la
retribuzione,e la durata dell’eventuale
periodo di prova; per tutte le altre
informazionisi invita il lavoratore a
consultare il CCNL applicato che è
parte integranteed essenziale
dell’accordo di lavoro.
18. Obblighi
informativi del
datore di lavoro
verso lo STATO
La legge 296/2006 stabilisce che il
datore di lavoro deve comunicare
tutti i dati relativi al rapporto di
lavoro( dati anagrafici del lavoratore,
la data di assunzione,la data di
cessazione,tipologia
contrattuale,qualifica professionale e
il trattamento economico e
normativo applicato) al Centro per
L’impiego territorialmente
competente: la comunicazione deve
avvenire entro il giorno antecedente
a quello di istaurazione del rapporto
19. Obblighi
informativi del
datore di lavoro
verso lo STATO
Il datore di lavoro ha inoltre l’onere di
tenere i seguenti libri”obligatori”:
● libro unico del lavoro
● registro degli infortuni
● documentirelativi alla tutela
della salute del lavoratore(D.Lgs
81/2008
● la documentazione relativa agli
eventuali assegni corrisposti
per nucleo familiare.