2. * Facciamo a metà! à Compromesso
* Deve essere lui a chiedermelo à Io non mi muovo dalla
mia posizione
* Gliela devo far pagare à Questione di principio
* Non ho tempo da perdere
à Il negoziato non richiede preparazione
* Proviamoci se va, va
* Quello io me lo bevo! à Io sono io e lui non è nessuno
à Le parole sono
* Tanto a parole si può dire ciò che si vuole importanti
* Ormai dobbiamo tenere il punto, altrimenti perdiamo la faccia
à Non cedere per paura di fare brutta figura
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3. La mediazione esprime un “paradigma culturale
diverso” rispetto all’ordine imposto
* Il conflitto è e rimane delle parti
* Il dialogo, le domande e gli incontri (anche separati) sono i
principali strumenti a disposizione del mediatore
* La ricerca del punto di equilibrio ruota intorno alla
composizione degli interessi, e non alle eventuali ragioni o
torti delle parti
* La procedura coesiste con l’informalità
* Possiamo cercare soluzioni ed equilibri anche creativi
* Lavorando con le parti, il mediatore è al servizio delle loro
decisioni, singole e comuni, riguardanti anche questioni non
direttamente pertinenti alla controversia medesima
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4. Il pensiero laterale
* Esamina la questione sotto tutti i punti di vista, serve a
creare nuovi concetti/soluzioni. Serve ad aumentare
l’efficacia del pensiero: esplora il problema e ne fa una
mappa
* Come? Evitando la confusione tra emozioni, informazioni,
logica, aspettative e creatività.
Sei cappelli = regole del “gioco”
* Bianco: fatti, dati, cifre, neutralità
* Rosso: emozioni, sensazioni, intuizioni
* Nero: giudizio negativo, pessimismo, analisi del rischio
* Giallo: costruttività, positività, ottimismo
* Verde: creatività, ricerca di alternative
* Blu: freddezza e controllo, organizzazione, conclusioni 4
5. Sun Tsu: metafora dell’acqua
* Flessibilità, adattamento alla situazione
Varvelli: i bambini sono i migliori negoziatori
* Assertività, determinazione
Gandhi: occhio per occhio e saremo entrambi ciechi
* Gestione costruttiva e creativa delle controversie
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