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Autorevolezza e Audience
13 - 14 maggio, ore 14.00 - 16.00, via Salaria 113, Roma
Relatore: dott. Stefano Mariano
1. Panoramica sull’offerta informativa
- Dalla tv generalista alla proliferazione di “fonti informative”: il cambiamento,
conseguenze e criticità
2 . Informare: un mestiere che cambia
- Da news-hunter a news-maker: conseguenze e criticità
- Oltre il citizen journalism: l’informazione implementata dagli esperti
3 . La fruizione dell’informazione: Share e Audience
- Ascolto. Fidelizzazione e partecipazione
- Un “mercato” statico o dinamico?
4 .Internet e social networks
- Da elementi di minaccia a strumenti di lavoro,
- Il concetto di Diffusione
- La “virality
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Appunti per il seminario
1. Panoramica sull’offerta informativa
- Dalla tv generalista alla proliferazione di “fonti informative”: il
cambiamento , conseguenze e criticità
Nel corso di questi ultimi cinquant’anni1
, si è passati dalla
Televisione2
mono-canale degli anni Sessanta, con funzione
prevalentemente educativa, alle Televisioni distraenti degli anni
Ottanta, sino alla molteplicità delle fonti informative, con la
diffusione sempre più capillare di internet a partire dalla seconda
metà degli anni Novanta, ove le Televisioni (generaliste e non)
sono soltanto uno degli strumenti per conoscere e formarsi
un’opinione.
Relativamente al quadriennio 1976-19803
è doveroso
inoltre osservare l’inizio di un duplice fenomeno. Da un lato, la
nascita delle cosiddette Televisioni commerciali ha prodotto il
già accennato effetto distraente, con l’offerta da parte di questi
nuovi soggetti nel panorama televisivo italiano di programmi
mirati al puro intrattenimento e assecondanti i gusti del pubblico,
divenendo in tal modo veri e propri contenitori per inserzioni
pubblicitarie; dall’altro, si può registrare il definitivo abbandono
dell’informazione unica e governativa,4
con la nascita di una
1
Vedremo nel corso della trattazione che i periodi in cui si sono avuti mutamenti profondi, sia di
tecnologie e offerte, sia di comportamenti da parte dei potenziali fruitori, occupano spazi temporali assai più
ridotti
2
Qui s’intende nell’accezione più ampia, come insieme della programmazione veicolata attraverso
l’apparecchio televisivo. Più oltre il sostantivo viene usato per indicare sia le Emittenti televisive (Broascasting e
Network televisivi), sia i singoli canali appartenenti a una medesima emittente
3
Nel ristretto periodo che inizia con il 1976, quando una sentenza della Corte Costituzionale, la 202 del
28 luglio, autorizza le trasmissioni via etere purché di ambito locale (Da questa esperienza nasce Telemilano 58,
che successivamente diventa Canale 5) e il 15 dicembre 1979, data di inizio delle trasmissioni di Rai3 e del
relativo telegiornale
4
In primis con l’attuazione della legge 103/75, la cosiddetta legge di riforma della RAI, che segna un
cambiamento nella storia della televisione; da questo momento la TV di Stato passa dal controllo del Governo a
quello del Parlamento: nasce così ufficialmente la lottizzazione.
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pluralità di notiziari televisivi sia pubblici che privati5
La diffusione di internet
L’ultimo periodo di questa sommaria divisione cronologica,
ossia quello che è stato individuato dalla metà degli anni
Novanta in poi, è caratterizzato da una grande diffusione di
internet quale bacino di “contenuti” e dalla contemporanea
crescita esponenziale del numero dei suoi possibili utenti,
trasformando il “World Wide Web” da prerogativa di pochi
(“tecnici e informatici”) in luogo pubblico e condiviso nel quale
reperire, fornire e scambiarsi informazioni.
Tale fenomeno ha determinato una serie di problematiche
legate alla libertà di espressione, al diritto d’autore, al diritto
all’informazione, all’attendibilità dei dati e delle notizie, a un
diverso modo di fruizione dell’informazione stessa, al ruolo dei
Media e alle necessarie o inevitabili trasformazioni dei Media
stessi e di chi ci lavora. Alcuni di questi aspetti saranno
osservati nel prosieguo della trattazione.
Anche le innovazione tecnologiche6
di questo stesso
periodo hanno permesso e contribuito significativamente a
mutare l’offerta informativa televisiva.
In primo luogo lo sviluppo della trasmissione satellitare,
unitamente ad internet, ha permesso la creazione di Network
con nuovi modelli informativi: quello delle Testate All news”.
Queste emittenti trasmettono notiziari e informazioni, di
contenuto generale, o riguardanti uno specifico argomento, 24
ore su 24, sette giorni su sette, ossia si caratterizzano per
l’adozione del flusso informativo continuo come forma di
programmazione. La diffusione poi del segnale, tramite un
5
Nel 1980, con la nascita del primo telegiornale privato (Contatto, direttore Maurizio Costanzo) sul
Network Primarete Indipendente del gruppo Rizzoli, futuro acquisto di Silvio Berlusconi).
6
Oltre al già ricordato sviluppo di internet, ci si riferisce qui alla diffusione della tecnologia per la
trasmissione satellitare del segnale video e, successivamente, alla tecnologia digitale.
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satellite geostazionario, le rende anche strumento che travalica i
confini nazionali e contribuisce a creare una “rete mediatica” che
raggiunge e mette in relazione una vasta parte del mondo.
Nelle Redazioni dei canali televisivi “all news”, tranne che per gli
inviati (qualora la Testata li preveda), il lavoro giornalistico
consiste, in prevalenza, nella cosiddetta “cucina redazionale”
sfruttando tutte le possibilità di reperimento delle notizie; si
esplica perciò nella redazione di “pezzi” audio-video tramite la
selezione, l’integrazione, la cernita e la verifica tra l’insieme del
materiale informativo scritto e/o audio proveniente in Redazione,
unito a quello di ricerca, selezione e montaggio del materiale
video che diviene parte integrante della notizia.7
In secondo luogo, l’introduzione della tecnologia del digitale
terrestre8
oltre a ridurre lo spazio occupato da ciascun segnale
sulle frequenze dedicate alla trasmissione televisiva, così da
moltiplicare la possibilità di accesso a più soggetti emittenti9
,
determina anche altri cambiamenti. Sono necessarie
apparecchiature di dimensioni più ridotte rispetto al passato, più
leggere e meno onerose; con costi industriali, da parte
dell'emittente televisiva, relativamente più contenuti rispetto a
quelli degli impianti analogici e quindi anche per quest'aspetto il
digitale terrestre favorisce il pluralismo.
Per gli utenti, poi, i principali benefici derivanti
dall’introduzione della DTT sono:
7
Il lavoro giornalistico è prevalentemente di desk (selezione, integrazione cernita e confronto tra
l’insieme del materiale informativo scritto e/o audio proveniente in Redazione) e post-produttivo. Con l’ausilio di
programmi di post produzione video si ha sullo schermo del proprio computer materiale che viene selezionato e
montato dal giornalista senza la presenza di altre figure professionali, ciò facilita una più stretta corrispondenza
tra testo e immagine e riduce in misura sensibile tempi e costi di produzione. Inoltre è ormai una realtà l’uso, da
parte di alcuni redattori della Testata, di un sistema di ripresa video, montaggio e trasmissione del materiale
audio-video tramite comunicazione satellitare o per mezzo di internet (protocollo ftp). L’inviato dispone di una
telecamera digitale, quindi molto più leggera, maneggevole e di dimensioni ridotte rispetto alle telecamere
tradizionali e di una valigetta delle dimensioni di una “ventiquattrore” contenente un computer portatile che
permette il montaggio delle immagini acquisite, il mixaggio di più piste audio e la compressione dei file in modo
da essere inviate tramite telefono satellitare a un indirizzo internet per poi essere riversati su qualsiasi supporto e/o
trasmessi nei notiziari.
8
Per alcune informazioni tecniche sul digitale terrestre si veda anche l’Appendice
9
Ciascuna frequenza può ospitare sino a cinque segnali televisivi distinti
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 Una migliore qualità sia dell’immagine che dell’audio: la
trasmissione digitale, rispetto a quella analogica, è
particolarmente resistente a disturbi quali echi e
interferenze, anche se generalmente si è notata una
maggiore sensibilità alle condizioni atmosferiche;
 La possibilità di partecipazione attiva e immediata ai
programmi televisivi (come esprimere preferenze o
selezionare prodotti) tramite un collegamento
telefonico, per mezzo di un modem (letteralmente:
modulatore/demodulatore), una linea ISDN oppure
ADSL o fibra ottica.
 La possibilità di adoperare il mezzo televisivo per la
fruizione di servizi di informazione e di pubblica utilità
ora accessibili solo con mezzi più complessi (ad
esempio reti aziendali oppure PC domestico collegato a
Internet);
Anche se attualmente ancora poco sfruttata, l’interattività
può consentire di “leggere” ed “ascoltare” un notiziario iniziando
dagli argomenti che interessano maggiormente, oppure
selezionarli secondo personali criteri eliminando quelli che si
ritengono inutili. E’ inoltre da poco attivo, e soltanto per alcuni
canali televisivi, il sistema denominato Epg10
che fornisce
informazioni dettagliate sul programma che è in onda in quel
momento; un sistema che agevola quindi una scelta
consapevole da parte dell’utente fra la molteplice offerta
televisiva.
10
Il termine Guida EPG è utilizzato per indicare una funzione nei televisori digitali di nuova generazione.
La sigla EPG è l'acronimo di Electronic Program Guide, ossia "guida elettronica dei programmi". La funzione
Guida EPG possiamo ritrovarla nei decoder digitali e negli apparecchi televisivi iDTV. Consiste nella capacità
dell'apparecchio di ricevere informazioni sui programmi di una emittente televisiva. La guida EPG permette di
conoscere il titolo della trasmissione, l'ora di inizio e di fine, il programma successivo. Il sistema EPG può essere
utilizzato anche per trasmettere informazioni sulla guida settimanale dei programmi televisivi dell'emittente, la
trama del film ed altri dati utili per il telespettatore. Non tutte le emittenti tv utilizzano il sistema della Guida
EPG..
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Conseguenze.
Alla luce di queste innovazioni, cambia la dieta
mediatica di chi quotidianamente cerca informazione. In parte
abbandonati i vecchi tg, il palinsesto informativo oggi può essere
un mosaico, composto di tanti singoli elementi, di cui lo stesso
utente ne diviene un componente importante (si pensi ai social
network, Facebook e Twitter in primo luogo; oppure alla
diffusione di micro-informazioni che vengono diffuse nell’ambito
degli “amici”, gruppi più o meno omogenei di persone collegate
tra loro; oppure si considerino i blog, veri e propri “manifesti”
personali lanciati nel mare magnum della rete, etc...).
Se fino a ieri l'informazione dipendeva ed era in parte
“controllata” da chi la proponeva e la metteva in circolo, oggi,
con la quantità di strumenti che sono a disposizione di un
qualsiasi utente, l'informazione che si trova è spesso un insieme
caotico di notizie, suggerimenti e illazioni su di un medesimo
argomento, risultante da reiterati copia e incolla di cui è difficile
trovare la fonte originaria.
Tutto ciò ha comportato e comporta una diminuzione
dell'impatto mediatico della televisione tradizionale. Alcuni
osservatori si sono spinti a dichiarare prossima la fine della tv in
generale e dell'informazione televisiva in particolare, soprattutto
di quella generalista, convinzione questa basata sull'esperienza
di quanto è in atto nel mondo della carta stampata11
.
Attualmente, comunque, nonostante il calo costante degli ascolti
registrato in questi ultimi anni, la posizione dominante della
televisione è ancora netta, soprattutto per ciò che riguarda la
sua funzione di orientamento al consumo12
. Probabilmente non
11
Fonte Auditel: Dal 2001, in dieci anni, le sei reti del duopolio RAI-Mediaset hanno perso quasi il 20%
di share del loro ascolto. Televisioni o Reti cosiddette generaliste, tutte preesistenti alla diffusione di internet,
hanno reagito con ritardo alle mutate condizioni di mercato, applicando sostanzialmente strategie già messe in
atto nei decenni precedenti; ad esempio, utilizzando sinergie tra televisione e carta stampata, giornali, riviste, libri.
12
Cfr. Nielsen-Politecnico di Milano: Italiani consumatori "multicanale" Ricerca 2012: la pubblicità
continua (comunque) a giocare un ruolo chiave nel processo decisionale d’acquisto, analizzando più in dettaglio i
mezzi, la televisione non solo si mantiene il mezzo che invoglia maggiormente all’acquisto, ma risulta anche in
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ci sarà alcuna morte dell’informazione televisiva, almeno in un
futuro prossimo, in forza di tre considerazioni: un "effetto
abitudine” sull'uso dell'apparecchio televisivo, rafforzato dal fatto
che sta diventando “lo schermo-interfaccia” di numerosi
dispositivi informatici13
; esiste poi quello che potremmo definire
"un effetto piazza", ossia la necessità di avere esperienze e
cognizioni comuni da condividere per confrontarsi ed
eventualmente dividersi con opinioni discordanti.14
C'è infine
“un effetto traino e megafono” nei riguardi di un evento
mediatico-televisivo, ossia l'amplificazione della popolarità
dell'evento stesso da parte degli altri soggetti, giornali e radio,
oppure dal passaparola e dal dibattito preventivo e successivo
aperto sul web o su Twitter.15
La controtendenza registrata nel 201216
, con il
raggiungimento di un ascolto medio annuale mai registrato
aumento rispetto al 2011 (dal 37% al 40%). Al secondo posto, stabile, si trova il punto vendita (22%), seguito da
internet, che mostra una crescita quasi del 50%. Relativamente alla televisione come elettrodomestico si può
vedere anche quanto afferma Patrizia Licata http://www.itmedia-consulting.com: L’evoluzione del modello
broadcast verso un futuro broadband-and-mobile sempre connesso non intacca il successo della tv, perché se il
contenuto è ovunque e Internet è la piattaforma che può offrire la scelta più ampia, il televisore resta la
piattaforma preferita per guardare i programmi, che siano on-demand, imposti dal vecchio palinsesto
generalista, o, sempre più spesso, offerti dalla pay-tv.
13
Si vedano le cosiddette smartv, in grado di connettersi tramite collegamento wireless (senza fili) a pc,
fotocamere, tablet, smartphone, e direttamente alla rete internet.
14
E' noto un esperimento condotto negli anni Ottanta, durante il quale studiosi osservarono il
comportamento di un gruppo di scolari al quale era stata preclusa la visione di qualsiasi programma televisivo: la
loro socialità diminuì sensibilmente fino ad essere quasi completamente emarginati dal resto della scolaresca che
aveva continuato a guardare la televisione. Simili esperimenti sono stati più volte ripetuti, anche recentemente
(per esempio a Cavriglia (Arezzo) nel 2004 e nel 2010 in Francia, a Saint-Martin di Le Mans, nella regione
dell’Alsazia), ma per la maggior parte tesi a dimostrare gli effetti negativi della Televisione sugli adolescenti.
15
E' significativo a questo proposito quanto accaduto in occasione della partecipazione di Silvio
Berlusconi a “Spazio pubblico” condotto da Michele Santoro sull'emittente televisiva La7 andato in onda il 10
gennaio 2013 con un'audience di 8.670.000 spettatori e uno share di oltre il 33%. Lo show è stato anche il più
commentato di sempre sui social network. In particolare durante la trasmissione si sono registrati su Twitter
204.636 tweet riguardanti il dibattito, con un picco di 1.885 “cinguettii” al minuto (fonte Blogmeter)
16
Fonte MF: Il 2012 è stato l’anno dell’era Auditel con i più alti valori di ascolto di sempre. La media
della platea televisiva nelle 24 ore è stata di 10.369.000 ascoltatori, mentre nella fascia di prima serata, dalle
20h30 alle 22h30, si è superata per la prima volta la soglia dei 26 milioni di ascolto medio.
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prima, rappresenta probabilmente un fatto episodico derivante
dalla contingente crisi economica, così come osservato da più
parti17
.
In definitiva possiamo affermare di trovarci nel mezzo di
una transizione da un sistema dominato dalla televisione
(digitale terrestre) generalista, che si sostiene con il canone e la
pubblicità, ad uno più diversificato, ove alla Tv tradizionale, si
affiancano, oltre a differenti strumenti di informazione, anche
canali televisivi con singole specificità e modelli di offerta
diversi18
, segnati dalla progressiva convergenza tra televisione,
informatica e telecomunicazioni.
In questa situazione è in mutazione anche il modello di
soggetto emittente, fino ad oggi previsto con un solo interprete
che svolge l’intero arco delle funzioni: dalla creazione dei
contenuti, alla aggregazione in palinsesti rigidi e preordinati, fino
alla distribuzione del segnale.
Questi incontri hanno anche l'intento di aprire una
riflessione-dibattito sulle possibili contromisure per “tenere il
passo” dei concorrenti mediatici in campo.
17
Per Giovanna Cosenza del Fatto Quotidiano l’exploit senza precedenti della tv è strettamente connesso
alla crisi economica che imperversa nel Paese già di per se’ storicamente telecentrico. Hai meno soldi – scrive la
giornalista – non puoi permetterti il ristorante, il locale di grido e nemmeno il cinema, perciò te ne stai a casa e
festeggi – quando va bene – con la famiglia o gli amici. In ogni caso la televisione funge da sottofondo. Nei casi
peggiori è l’unica compagnia. Fonte: Il Fatto quotidiano
18
Canali monotematici e tendenzialmente orientati ad una maggiore interattività con l'utente provando a
sfruttare appieno le potenzialità di questa tecnologia di trasmissione, contrariamente alla maggior parte delle
emittenti televisive che, almeno per ora tendono a trascurare l'interattività
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2. - Informare: un mestiere che cambia
- Da news-hunter a news-maker: conseguenze e criticità
- Oltre il citizen journalism: l’informazione implementata dagli
esperti
Lo scenario fin qui descritto ha un impatto immediato sul
modello produttivo degli operatori nel campo dell'informazione.
In altre parole se il modo di informarsi e il modo di produrre
notizie è cambiato, anche il modo di fare informazione deve
cambiare e in parte sta già cambiando.
Un vecchio adagio sentenziava che il mestiere del
giornalista si fa con le scarpe, per indicare che era essenziale,
per essere un buon cronista, andare a scovare le notizie,
cercare personalmente le fonti e le informazioni, anche le più
nascoste. Parte del giornalismo d'inchiesta è ancora
innegabilmente basato anche su una tale modalità, tuttavia è
altresì incontestabile che questo rappresenti una minima
percentuale rispetto all'intera attività giornalistica,
prevalentemente svolta al desk. E' qui infatti, nella cosiddetta
"cucina redazionale", della quale si è accennato in precedenza,
che convergono tutte le possibili informazioni: note di agenzia,
comunicati stampa, informative di eventuali corrispondenti e/o
inviati, giornali a stampa, anteprime delle prime pagine delle
prossime edizioni, agenzie video19
, giornali online, collegamenti
19
Le agenzie video sono agenzie di informazione che offrono servizi filmati semi-lavorati sui più
importanti avvenimenti che si verificano nel mondo. Insieme al documento filmato, l’agenzia fornisce un testo
scritto ad esso relativo, denominato dopesheet. Il dopesheet contiene:
- i dati identificativi del video: titolo, numero progressivo, data di emissione, lingua nella quale si
esprimono le persone riprese, dateline, ossia data e luogo nel quale si sono verificati gli episodi oggetto
del video;
- le eventuali restrizioni alla diffusione
- la shootlist, ossia la descrizione delle sequenze principali, con la traduzione in inglese di
eventuali dichiarazioni contenute nel video;
- la story, ossia la sintesi dell’avvenimento ripreso.
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alla rete di qualsiasi natura (http, ftp e simili, per la ricezione di
contenuti audio-video, o più semplicemente a social network o
blog).
L’intero sistema dell’informazione può essere
schematicamente paragonato ad una clessidra. L'enorme
quantità di informazioni disponibile giunge al collo della clessidra
che rappresenta il Media (in questo contesto, la Redazione del
broadcast televisivo), ma solo una parte (molto piccola) di
questo materiale viene poi irradiato e diffuso, secondo specifici
criteri di scelta.
E' quindi evidente che se le informazioni disponibili sono di
gran lunga maggiori di quelle che possono essere rilasciate da
un qualsiasi operatore, anche se questi diffondesse notizie
sempre diverse nell'arco delle ventiquattrore, la prima
caratteristica di differenziazione fra Media consiste nella scelta
delle notizie da dare.
Tali criteri dipendono da molteplici fattori:
 Illuminazione del segnale: ossia estensione dell'area nella
quale il segnale televisivo viene captato, il bacino d'utenza
teorico. Sarà certamente differente l'interesse suscitato
dalla notizia di un nubrifragio sul lungomare di Ostia
(Roma) per un utente di Rabah (Marocco) collegato ad
una TV satellitare, rispetto all'interesse di uno spettatore di
Fiumicino (provincia di Roma) sintonizzato su Canale 10
(emittente locale con sede nel litorale laziale).
 Target di riferimento: tipologia di persone alle quali si
Sebbene siano a volte considerati come fossero fonti primarie, i filmati forniti dalle agenzie sono
sempre fonti secondarie. Inoltre, tali documenti video, tranne rare eccezioni, sono sempre dei semi-
lavorati; poiché prima della pubblicazione in agenzia, nel montaggio, vengono eliminate le sequenze dei
cambi di campo e degli spostamenti nel cambio dei soggetti ripresi.
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ipotizza di rivolgersi e/o ci si vorrebbe rivolgere20
.
 Tipologia di emittente e quindi di palinsesto: lo spazio,
ossia il tempo da dedicare all'informazione21
,
 Linea editoriale: rappresenta l'orientamento e la sensibilità
personale del direttore e dell'editore, sia quest'ultimo
espressione della Proprietà del canale, oppure soltanto "di
riferimento" come nel caso delle Reti della Tv pubblica o di
Testate con una proprietà diffusa.
Ecco quindi che l’attività maggiore dell’operatore
dell’informazione diventa sempre più quella di selezionatore e di
“confezionatore” della notizia, con le responsabilità di sempre e
anche maggiori del passato, soprattutto per ciò che riguarda
l’attendibilità dei dati che vengono diffusi e il diritto d’autore.
Esemplare a proposito dell’attendibilità e del controllo
delle fonti, è l’episodio avvenuto il 10 gennaio 2013: un redattore
di Rainews24, abitualmente impegnato nei commenti della
giornata politica, era circa l’una di notte, scrive su Facebook
avvertendo la Redazione della diffusione in rete di un filmato di
Beppe Grillo che dialoga con rappresentanti di Casa Pound.
Cogliendo soltanto alcune sequenze-video del dialogo tra il
comico genovese e il rappresentante del movimento di estrema
destra, alcuni utenti della rete interpretavano il colloquio come
“un’apertura” del Movimento 5 stelle a detti soggetti politici. In
breve tempo, circa un’ora, inizia a diffondersi come certezza ciò
che in un primo momento poteva essere soltanto un sospetto o
un’illazione, che Grillo accogliesse rappresentanti di Casa
20
Apposite aziende di sondaggi forniscono le caratteristiche della platea di utenti di ciascuna emittente,
durante l’arco dell’intera giornata, suddivisa per classi di età, istruzione, occupazione lavorativa. Come vedremo
più avanti, questo criterio incide anche sul linguaggio stesso usato nella comunicazione.
21
Sarà differente per esempio, fra le reti generaliste, quello dedicato su Italia 1 rispetto a quello su Rai 1 o
su Canale 5, così come c’è differenza, fra le emittenti specifiche, fra un canale come Nuvolari e uno come Class
tv. Il tempo riservato all'informazione incide anche sulla lunghezza di ciascuna notizia
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Pound nelle proprie liste elettorali22
. I colleghi in Redazione
cominciano ad effettuare le prime verifiche e a cercare una
testimonianza-video “forte”, ossia inequivoca, per sostenere tale
tesi e farne eventualmente un “pezzo”. In breve viene
rintracciato il video integrale23
e si accorgono che non si trattava
di alcuna “apertura” ma semplicemente di un civile confronto fra
rappresentanti di liste diverse mentre attendono l’apertura degli
uffici del Ministero dell’Interno per il deposito delle liste elettorali.
In base a ciò hanno deciso di non preparare alcun “pezzo”.24
L’attesa, che potrebbe da qualcuno essere scambiata per
ritardo rispetto alla rete, ha permesso di verificare la fondatezza
di quelle interpretazioni. La rapidità della risposta alla
propagazione di una notizia, pur essendo molto importante, non
per questo può essere minimamente sacrificata a favore della
verifica delle fonti e al controllo sulla fondatezza delle
informazioni che giungono. L’attestazione di veridicità e la
contestualizzazione sono due delle funzioni che i Media nel loro
complesso sono chiamati a svolgere25
. E sono la base fondante
sulla quale è costruita l’autorevolezza dei Media stessi.
Nell’attuale panorama, segnato da forte concorrenza26
, la
22
Filmato “postato”, ossia pubblicato in rete attraverso youtube.com, nella notte tra il 9 e il 10 gennaio
2013 dove Beppe Grillo dialoga con rappresentanti di Casa Pound davanti al Viminale in attesa del deposito delle
liste elettorali. Durata: 3’49”.
23
Durata del filmato 16’40”
24
Soltanto successivamente, nel servizio di commento alla giornata politica, sono state utilizzate,
contestualizzate, alcune scene del dialogo.
25
Funzioni comprese nella “mediazione giornalistica”, attività fondamentale questa, ma che è spesso
anche (a torto o a ragione) interpretazione, spiegazione, esegesi, e come tale non unanimamente accettata e
condivisa.
26
Fonte Adnkronos: La televisione generalista viene sacrificata sull’altare di Internet, in particolare dalla
generazioni più giovani, e su quello del digitale terrestre, che ha comportato l’esplosione dei canali gratuiti
disponibili. E’ quanto sottolinea il 24° Rapporto Italia dell’Eurispes, secondo il quale soprattutto fra
giovanissimi e giovani la Rete rappresenta uno strumento di erosione del primato televisivo sui tempi dello svago,
una valida alternativa ed un fortissimo polo di attrazione. Il 52,6% dei ragazzi tra i 12 ed i 18 anni afferma di
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sfida fra operatori dell’informazione si gioca anche sulla propria
autorevolezza e credibilità, sulla “sintonia con l’utente”,
sull’appeal del mezzo.
Se per appeal del mezzo possiamo considerare la
risultante dell’aspetto grafico, la chiarezza e leggibilità della
grafica di supporto, la riconoscibilità della Testata attraverso la
scenografia del proprio studio, la facilità di individuazione per
posizionamento fra i molteplici canali e la semplicità di
consultazione del proprio sito internet, per “sintonia con
l’utente” si intende la capacità di offrirgli le informazioni che
cerca e/o di cui ha bisogno, facendo sì che le raggiunga nel
minor tempo possibile. Si tratta quindi di “intercettare” le
richieste di informazione espresse e implicite del target di utenza
al quale si rivolge l’emittente. Non è un caso, infatti, che da
alcuni anni si sia affermata anche una comunicazione per
segmenti, ossia rivolta a gruppi omogenei di utenti. Una delle
possibili risposte, già in uso, a una tale esigenza può essere
quello di implementare “dal basso” l’informazione, facendo
partecipare al processo mediatico anche l’esperto o lo stesso
cittadino interessato al fatto di cui si parla27
.
Anche l’utilizzo di Twitter da parte di un numero sempre
maggiore di operatori interessati alla diffusione di qualsivoglia
informazione (commerciale, politica, ecc.) può essere letta, in
ultima analisi, come una evoluzione su telefonini e smartphone
della mailing list, ed essere considerata perciò una vera e
propria comunicazione ad personam.
guardare meno la Tv da quando utilizza Internet. Solo per il 47,9% la televisione costituisce il principale canale
di informazione (dati Eurispes-Telefono Azzurro, 2011). La parcellizzazione degli ascolti ha poi investito, negli
ultimi anni, in misura crescente il mondo della televisione, ed è ben rappresentato dall‘erosione degli ascolti
delle reti generaliste, seguito al passaggio al digitale terrestre. «Mai come nell’ultimo anno si è presa
coscienza -sostiene l’Eurispes- del fatto che la televisione, come era stata intesa per tanti decenni, non esiste più
e che il meccanismo degli ascolti è già irreversibilmente mutato». (Adnkronos).
27
Partecipazione del cittadino a vario titolo coinvolto nel fatto: testimone, vittima, interessato. Oppure
attraverso il citizen journalism ossia il contributo audio-video prodotto dal testimone stesso (non giornalista)
preventivamente registratosi ed accreditatosi presso il broadcast, sull’esempio degli “Osservatori” di France24.
Oppure, come sempre più spesso accade, chiamare un esperto perché fornisca la propria interpretazione del fatto
descritto. Si vedranno in seguito altre possibili strategie per la fidelizzazione dell’utente.
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3 .- La fruizione dell’informazione: Share e Audience
- Ascolto. Fidelizzazione e partecipazione
- Un “mercato” statico o dinamico?
- Il concetto di Diffusione
Premessa
In un panorama radiotelevisivo di cosiddetto regime
misto28
quale quello italiano, e ancor più in un sistema ove tutti i
concorrenti si sostengono essenzialmente tramite la vendita di
spazi pubblicitari, la rilevazione degli ascolti dei programmi
televisivi consente in primo luogo alle emittenti di attribuire un
valore economico all’unità di tempo per ciascuna fascia oraria
nella quale sono suddivise le ventiquattr’ore di programmazione
e, secondariamente, orienta gli inserzionisti pubblicitari verso
trasmissioni in grado di richiamare un pubblico corrispondente
alle loro attese, individuato sia per dimensioni, sia per
configurazione tipologica (genere, età, istruzione, capacità di
spesa, etc.). La necessità di dati di ascolto affidabili, oggi
essenziale e indispensabile sia per le emittenti sia per i
pianificatori di pubblicità e gli inserzionisti, è stata importante sin
dagli albori della storia televisiva29
.
Tali indagini, che furono progressivamente raffinate
nel corso degli anni, vennero condotte inizialmente dalla Rai,
sino a quando, per rispondere in modo imparziale all’esigenza di
conoscere l’impatto delle inserzioni pubblicitarie nei programmi
delle emittenti commerciali, nel luglio del 1984 venne fondata
un’apposita società: la Auditel, società di rilevazioni televisive,
incaricata di raccogliere e pubblicare dati sull'ascolto televisivo
italiano.
28
Per la presenza di Broadcasting pubblico e privati
29
Già nel 1959 la RAI diede inizio – tramite il Servizio Opinioni – a una indagine campionaria
quotidiana, chiamata “Barometro di ascolto”, di 1.000 persone con almeno 18 anni di età, con una propria rete di
intervistatori. Cfr: Giorgio Marbach*, Alfredo Rizzi**, LE RILEVAZIONI DEGLI ASCOLTI TELEVISIVI,
Passato, presente, prospettive., convegno Roma, maggio 2010, * Rettore di Universitas Mercatorum. **
Professore di Inferenza Statistica, Sapienza Università di Roma
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Costituita con tali esigenze, l’Auditel30
dal 7 dicembre
1986, data dei primi rilevamenti disponibili, ha decretato il
successo o l'insuccesso delle trasmissioni del piccolo schermo
semplicemente rendendo noto il numero, frutto di una proiezione
matematica31
, di persone che “hanno seguito”32
un determinato
programma in una data fascia oraria, ossia l’audience e la
relativa percentuale rispetto al totale degli utenti davanti alla
televisione in quella medesima fascia oraria, il cosiddetto share.
Nonostante le precisazioni della società in merito alla
esattezza e al grado di affidabilità dei dati che fornisce33
esistono contestazioni e forti perplessità34
.
30
La cui proprietà è divisa in quote del 33% per le tre componenti fondamentali: televisione pubblica
(RAI), emittenza privata (Mediaset, che detiene la quota di controllo), aziende che investono in pubblicità (UPA)
con agenzie e centrali media (AssoComunicazione, UNICOM); il restante 1% è di proprietà della Federazione
Italiana Editori Giornali (FIEG),
31
Il sistema di rilevazione avviene attraverso un dispositivo, installato nella casa di circa 5.200 famiglie
italiane (corrispondenti a 14.000 individui), collegato alla linea telefonica, che registra su quale canale è
sintonizzato il televisore. Il comportamento di tale campione di persone viene “proiettato” su tutto il bacino di
potenziali spettatori.
32
Il termine è stato messo tra virgolette poiché con l’auditel viene registrato il canale su cui è sintonizzato
il televisore, senza conoscere il modo, la partecipazione, con la quale il programma viene visto, né tantomeno il
gradimento.
33
Ogni membro della famiglia deve segnalare la propria presenza davanti al televisore tramite un
particolare telecomando: in questo modo il meter registra sia quale programma è visto, ed anche da chi è visto. Il
meter è composto da 3 unità: il monitor detection unit (MDU), che rileva lo stato di accensione e spegnimento
dell'apparecchio televisivo, il canale su cui esso è sintonizzato; l'handset ("telecomando"), attraverso il quale la
famiglia-campione seleziona il numero di persone che guardano la televisione; il meter vero e proprio, unità
centrale di memoria, che trasmette i dati degli MDU provenienti dai vari televisori della famiglia-campione alla
centrale attraverso la linea telefonica.
34
Può capitare che un programma trasmesso in particolari orari, abbia ascolti inferiori al monoscopio
trasmesso nel medesimo momento su un altro canale. Da più parti e con motivazioni diverse le scelte e i criteri
dell'Auditel per fissare i dati di ascolto sono stati contestati. I primi rilievi sono stati posti dalle Associazioni dei
Consumatori che hanno investito il Tar del Lazio (Sentenza n.200305024 del 04/06/2003). Alcuni studi effettuati
da istituti di statistica indipendenti hanno poi sostenuto la totale inattendibilità dei dati. Fra le numerose voci
critiche, cfr da ADUC, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, di Roberta Gisotti (Portavoce del
'Tavolo permanente sulla questione Auditel') e autrice de ‘La favola dell'Auditel’ “…Nata nel dicembre 1986, per
spartire la torta degli investimenti pubblicitari, l’Auditel è il frutto di un‘malaugurato’ patto stretto tra la Rai ,
l’allora Fininvest SpA e l’Upa, la società che rappresenta gli utenti della pubblicità. Un patto che ha sancito il
duopolio televisivo e l’ha reso inattaccabile, impedendo di fatto la nascita di un terzo, quarto, quinto polo come
era auspicabile e impedendo lo sviluppo dell’emittenza locale, privata dei necessari finanziamenti pubblicitari,
assorbiti per circa il 97 per cento da Rai e Mediaset, che in base ai dati Auditel raccolgono il 90 per cento e più
dell’audience totale. Ma quali garanzie abbiamo sull’equità di spartizione di tali cospicui investimenti che
confluiscono nella Televisione? Alcuna garanzia, eppure l’Auditel è l’unico sistema di rilevamento accettato da
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Al di là di polemiche e critiche che possono anche
essere conseguenza di strumentalizzazioni, è evidente che la
metodologia fin qui utilizzata non riesce a cogliere il
comportamento dell’utente, almeno di tutte le sue sfaccettature,
ma in attesa di un diverso sistema di riscontro, questo rimane il
metodo maggiormente condiviso35
.
E' da poco tempo che la piattaforma social Twitter e la
società di demoscopica Nielsen hanno stretto un accordo
pluriennale, negli Stati Uniti, per creare un parametro di
valutazione della tv che si basi sul coinvolgimento degli utenti
del social network, esso si chiamerà “Nielsen Twitter Tv Rating”
e sarà disponibile dall’autunno 201336.
La nuova misurazione rappresenta un significativo passo
avanti per l’industria televisiva; in particolare per i broadcaster,
per realizzare contenuti sempre più accattivanti e per gli
inserzionisti per creare campagne pubblicitarie integrate e più
persuasive.
Sin dai primi dati Auditel disponibili, la platea degli
spettatori televisivi, e quindi il relativo mercato pubblicitario, è
stata sostanzialmente ripartita in misura equivalente fra Rai e
Mediaset che hanno assorbito circa il 90% dell’intero mercato
delineando in tal modo un panorama pressoché statico. Ciò non
Rai, Mediaset e Upa per contrattare i finanziamenti pubblicitari. Questo perché attraverso l’Auditel si è
instaurato di fatto un regime di finta concorrenza, dove le quote della pubblicità tra Rai e Mediaset sono rimaste
sostanzialmente invariate da 18 anni, offrendo stabilità ad un mercato lievitato di anno in anno e monopolizzato
da un gruppo ristretto di grandi Marchi, che producono beni di largo consumo. Poco importa dunque ai grandi
investitori che il dato Auditel sia veritiero o no e sapere con esattezza se un programma sia stato visto da un
milione in più o in meno di spettatori: l’importante è mantenere l’esclusiva del più vasto mercato mediatico…”
35
Oltre l’Auditel, esistono anche i dati AudiRai che, pur essendo elaborazioni prodotte dalla Rai,
mantengono ampia affidabilità, e forniscono valori sostanzialmente sovrapponibili con quelli dell'Auditel. Tale
consonanza fra le elaborazioni tuttavia non certificano l'esattezza dei dati stessi in quanto frutto di metodologie
sostanzialmente simili e non considerano altri device, ossia dispositivi atti a visualizzare contenuti televisivi, con
le quali si può fruire del programma televisivo..
36
Cfr: Social Tv: Twitter e Nielsen insieme per il rating di quezal (Matteo Bayre),
Pubblicato il 19 dic 2012 su www.digidivide,it
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significa che non vi siano state in passato trasmissioni che
hanno riscosso un séguito di pubblico37
molto maggiore delle
proprie dirette concorrenti, e altre che a causa dei modesti
ascolti siano state spostate nel palinsesto o addirittura annullate,
ma tali episodi non hanno modificato i rapporti di forza fra i due
principali broadcast.
Tale situazione permane tuttora in larga misura ma,
così come abbiamo visto38
, l’introduzione del sistema di
trasmissione del digitale terreste e le mutate abitudini di
fruizione, da parte degli utenti italiani, sia per ciò che riguarda
l’intrattenimento e sia nei confronti dell’Informazione, hanno
determinato e determinano una parcellizzazione della platea che
rende molto più fluido e dinamico l’attuale quadro di riferimento.
E’ evidente che oramai molto più di rado rispetto al
passato vengono raggiunte elevate percentuali di share e in
ogni caso, queste si realizzano con ascolti, assai più modesti in
termini numerici39
.
In un tale contesto, da un lato sarà
probabilmente sempre più marcata la tendenza degli
inserzionisti pubblicitari a indirizzare messaggi via via più mirati
verso gruppi di potenziali acquirenti ben individuati e definiti,
dall’altro, anche spostamenti di pubblico non numericamente
rilevanti in termini assoluti, da una trasmissione ad un’altra
concorrente, potranno incidere in modo preponderante sulle
scelte di palinsesto dei singoli broadcast.
Prima di fornire alcuni elementi concreti, valori assoluti e
37
La trasmissione più seguita nella storia dell'Auditel è la semifinale del Campionato mondiale di calcio
1990 la nazionale azzurra e l'Argentina: 27 milioni 537 000 telespettatori, con uno share dell'87,25%. Il
programma di informazione con maggiori ascolti è il TG1 del 6 aprile 2009, nell’edizione delle 9,30 (in occasione
del terremoto in Abruzzo) con uno share del 43,1%
38
Cfr. supra
39
Eccezion fatta per eventi mediatici di massimo impatto quali terremoti, catastrofi, conflitti, in atto in
luoghi relativamente vicini allo spettatore
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andamento, in merito all’audience dei principali contenitori
informativi italiani, occorre precisare che:
- così come ricordato in precedenza,40
i dati forniti da Auditel e
AudiRai sono generalmente pressoché sovrapponibili41
, e
anche ove si discostino con valori numericamente
significativi, questa distonia non inficia le tesi del presente
lavoro.
- le fasce orarie nella quale è suddivisa la programmazione
sono le medesime per entrambe le fonti di rilevazione tranne
che per la notte, tra le 02,01 e le 06,59, orario non previsto
dall’Auditel e invece monitorato da AudiRai.
- un confronto puntuale degli ascolti fra i diversi contenitori
informativi italiani risulta difficile a causa dei differenti orari di
programmazione, sovrapposizioni, o mancate
sovrapposizioni fra gli stessi, “traino” di trasmissioni di
intrattenimento con maggiore o minore audience, eventuali
polemiche o appuntamenti mediatici contingenti42
Si riportano qui di seguito i grafici, suddivisi per Testata
(generalista), di Tg1, Tg3, TG5, Tg La7, elaborati sulla base dei
dati di ascolto, che mostrano il numero, in media, degli spettatori
di ciascun broadcast considerato, nel periodo preso a campione
della 4a
settimana del mese di gennaio per gli anni 2006-201343
.
40
Cfr. nota 36
41
Tutte le tabelle di dati, sia di fonte Auditel che AudiRai, alla base del presente studio sono riportati in
Appendice
42
Per esempio una querelle legata a un direttore di Testata oppure una querela da parte di un esponente
politico, ecc..
43
La fonte dei dati è quella AudiRai.
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Tg1 Fonte: AudiRai, elaborazione dell’autore
7857
1
8454
7563
7413
7034
6349
5595
5988
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
26/01/2006 31/01/2007 31/01/2008 29/01/2009 28/01/2010 31/01/2011 30/01/2012 30/01/13
Serie1 Tg1 20,00 dati x 1000
Come si nota dal grafico n°1, il Tg1 delle 20,00 negli ultimi
sei anni risulta aver avuto una flessione degli ascolti di quasi 2,5
milioni di spettatori, (periodo 2007-2012), passando da circa 8,5
milioni del 2007 a circa 6.0 milioni del corrispondente periodo
del 2012, recuperando poi quest’anno 400 mila unità.44
Tg3 Fonte: AudiRai, elaborazione dell’autore
3107
1
2585
2392
2865
2449
2721
3148
2474
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
26/01/2006 31/01/2007 31/01/2008 29/01/2009 28/01/2010 31/01/2011 30/01/2012 30/01/13
Serie1 Tg3 19,00 dati x 1000
La curva dell’ascolto del Tg3 nel periodo considerato è
44
Recupero forse dovuto al particolare clima pre-elettorale di questo periodo
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assimilabile a una sinusoide, con valori oscillanti attorno ai 2,5
milioni di telespettatori. Attualmente il sèguito è di circa 3,0
milioni di individui.
Tg5 Fonte: AudiRai, elaborazione dell’autore
7930
1
7313
6181
6539
6023 5890 6134
5612
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
26/01/2006 31/01/2007 31/01/2008 29/01/2009 28/01/2010 31/01/2011 30/01/2012 30/01/13
Serie1 TG5 dati x 1000
Come si nota dal grafico n°3, il Tg5 delle 20,00 nel
periodo considerato 2006-2013 fa registrare una flessione degli
ascolti di quasi 2,3 milioni di spettatori.
TG La7 Fonte: AudiRai, elaborazione dell’autore
523
1
486 454 436
656
2563
2708
2090
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
26/01/2006 31/01/2007 31/01/2008 29/01/2009 28/01/2010 31/01/2011 30/01/2012 30/01/13
Serie1 Tg La7 dati x 1000
Dall’osservazione del grafico sopra riportato si può vedere
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come gli ascolti del principale telegiornale de La7 siano
quadruplicati in concomitanza dell’arrivo di Enrico Mentana, in
qualità di direttore e conduttore. Si può notare altresì che il
periodo di minor conflittualità politica, coincidente con il
Governo-Monti, ha fatto registrare una flessione in termini di
audience di circa il 30% rispetto ai precedenti periodi condotti
sempre da Mentana.
Si può rilevare inoltre che anche in Italia si sta verificando
un fenomeno in parte simile a quello registrato Oltreoceano 45
.
Le trasmissioni di approfondimento politico che registrano il
maggior successo sono quelle dove è prevalente lo scontro e “la
rissa verbale”. A questo proposito appare interessante l’analisi
condotta da Christian Ruggiero, del Dipartimento di
Comunicazione e Ricerca Sociale presso l’Università degli Studi
di Roma “La Sapienza”, sulla puntata della trasmissione “Il
raggio verde”, del 24/4/2009. In quella trasmissione, condotta da
Michele Santoro, presenti in studio Marco Travaglio e Vittorio
Feltri e con l’intervento telefonico di Indro Montanelli - osserva
Ruggiero - nessuno dei partecipanti interrompe l’altro e la
discussione è pacata, anche se le tesi sostenute sono
contrarie.46
Comportamento questo, di soltanto quattro anni fa,
assimilabile più a quello usuale durante le Tribune elettorali
degli anni ’50 e ’60 piuttosto che al confronto acceso, con
dialoghi costantemente interrotti, accuse reciproche, talvolta
anche insulti e abbandoni dello studio a cui si è spesso assistito
nelle trasmissioni di approfondimento politico andate in onda
durante gli ultimi due anni, e in particolar modo nel corso del
2011. In generale, dall’esame dei dati di ascolto, si può
registrare la tendenza da parte del pubblico a preferire
programmi e notiziari ove vi è una semplificazione degli
argomenti trattati, una riduzione della complessità, la
spiegazione delle notizie e dei fatti, una caratterizzazione (a
45
Si veda infra, note 49 e 52
46
E’ evidente quindi il confronto con trasmissioni attuali, anche con medesimi partecipanti, tranne
naturalmente Montanelli scomparso il 22/7/2001
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volte anche esagerata) delle opposte fazioni al fianco dei quali
lo spettatore è chiamato/indotto a schierarsi.
Per ciò che riguarda le Testate all news, è opportuno
notare che di queste raramente si conoscono i reali dati di
ascolto47
e che la grandezza maggiormente considerata è il
numero dei contatti giornalieri (RCH) di “utenti unici” 48
Tuttavia, seppur con detti limiti
e le consequenziali approssimazioni, si può osservare che:
- Il broadcast di all news più conosciuto al mondo, la CNN,
ha dimezzato i propri ascolti nell’anno 201249
. Oltre che a
causa della crisi generalizzata e di alcuni avvicendamenti
fra i conduttori di Infotainment, quali i programmi di
interviste50
, il calo di audience per la Tv di Atlanta, risulta
maggiore di quello dei suoi più diretti concorrenti51
, ed è
47
Ne’ France 24, ne’ 24 Horas hanno mai rivelato i dati dei loro ascolti, per BBC World news gli ascolti
sono accorpati a quelli degli altri canali della BBC; soltanto negli Stati Uniti (si veda infra) sono costantemente
pubblicate le performance d’ascolto dei tre principali concorrenti, CNN, Fox News e MSNBC. In Italia Audirai
esamina Rainews24 e SkyTg24, mentre Tgcom24 non ha fino ad oggi reso noti i propri dati di ascolto.
48
Numero di persone diverse che nell’arco della giornata hanno visto la TV per almeno un minuto. A
differenza dell’ascolto medio giornaliero (AMR) che è il prodotto fra i contatti giornalieri (RCH) e il tempo
medio di visione giornaliero in minuti di coloro che nell’arco della giornata hanno visto la TV (ATS), ossia AMR
= RCH x ATS/durata, per i RCH non viene distinto quanto l’ascoltatore sia rimasto a guardare il programma, ma
tale grandezza è la sommatoria, nel periodo di tempo considerato, di nuovi ascoltatori, anche se i primi hanno
abbandonato la rete. Cfr.: Misurazione degli ascolti televisivi , http://www.comunicazione.uniroma1.it/materiali
49
Rilevazioni Nielsen: dal 30 aprile al 27 maggio, la media registrata è stata di 389mila telespettatori in
prima serata. Solo un anno fa i dati, sebbene già premonitori di un declino, facevano segnare cifre più che doppie;
dal 2011, la Cnn ha perso, strada facendo, il 51% del suo pubblico
50
“In particolare, soffre la fascia che un tempo era occupata da Larry King e che oggi, ospita Piers
Morgan e le sue interviste con una media di 429mila spettatori, molto meno dei 657mila di Larry King della fine
del 2010. e anche la trasmissione di Anderson Cooper, uno dei volti più amati del canale, in onda alle 20, nello
stesso periodo considerato, ha attirato solo 352mila spettatori, di cui solo 95mila nella fascia fra i 25 e 54 ann”i.
Cfr.: Angela Vitaliano, C’era una volta il mito della Cnn, oggi in crisi di ascolti, http://www.linkiesta.it/cnn
oppure www.blitzquotidiano.it/tv/cnn-crisi-ascolti-tv-stati-uniti-1253354
51
Nella fascia di prime-time, la tv con sede ad Atlanta è stata vista, in media, da soli 389 mila spettatori
dal 30 aprile al 27 maggio. In confronto, la progressista MSNBC ha avuto una media di 674.000 telespettatori
totali, mentre Fox News, nello stesso periodo ha potuto vantare una media di 1,692,000 telespettatori totali
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probabilmente legato a una disaffezione del pubblico
verso uno stile equilibrato e moderato di trattare le notizie,
soprattutto l’informazione politica52
.
-Le Testate all news, proprio per la loro specificità di essere
un flusso informativo continuo, fanno registrare i maggiori
ascolti durante il verificarsi di eventi eccezionali.
-In Italia il confronto tra i dati d’ascolto di Rainews24 e Sky
Tg24 non è di immediata lettura poiché quest’ultimo è
principalmente diffuso su satellite, non è gratuito ma
all’interno di un bouchet di offerte in abbonamento53
.
Si riporta qui di seguito l’intervento, espressamente redatto
per il presente lavoro, di Claudio Borelli54
quale analisi e
riflessione su alcuni aspetti delle Testate all news in generale, e
su Rainews24 in particolare.
Una rete all news può essere considerata un
canale distributivo mono prodotto. L’informazione, sebbene
costituita da una pluralità di ‘oggetti’: dirette, telegiornali,
approfondimenti, reportage, eccetera, soddisfa una domanda di
informazione istantanea, cioè una domanda che non vuole
essere soddisfatta nel tempo (negli orari canonici di diffusione
52
Cfr.: La Stampa del 28/6/2012. “Se la Cnn è andata peggio degli altri una ragione deve esserci. Le
spiegazioni abituali sono due: primo, per fare grandi ascolti la tv di Atlanta ha bisogno di crisi epocali tipo la
guerra in Iraq; secondo, la linea molto più partigiana scelta dalle rivali, con la «Fox» megafono della destra
repubblicana e la «Msnbc» portavoce della sinistra liberai, paga di più. La gente è stanca dell'informazione
obiettiva, anche se è più corretta, precisa e approfondita: vuole la rissa partitica, rispecchiando il clima politico
a Washington”. E ancora: Il Corriere della sera del 27/9/2012: “Le difficoltà della all news più famosa del mondo,
il cui modello di giornalismo (presenza continua 24 ore su 24 e imparzialità quasi istituzionale) avrebbe dovuto
fare scuola in tutto il mondo, ci aiutano però a capire meglio la crisi che l' informazione sta attraversando. Il
motivo principale è che sia Fox che Msnbc hanno costruito il loro successo su una squadra di commentatori
ultrapoliticizzati (da Glenn Beck a Keith Olbermann, a Chris Matthews), finendo per diventare rispettivamente la
rete della destra e della sinistra. In un momento in cui prevalgono la tv schierata, il giornale-partito e, con esso,
un giornalismo che chiede il sangue dell' avversario spesso con processi sommari e lapidazioni mediatiche, chi
conserva la vecchia idea liberal dell' informazione super partes fa la figura di non avere opinioni politiche”.
53
Soltanto di recente viene rilanciato “in chiaro”, in orari prestabiliti, sul canale Cielo del digitale
terrestre.
54
Vice caporedattore della Fascia notte di Rainews24
Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 24
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dei telegiornali delle reti generaliste) e risponde quindi alle
seguenti richieste del consumatore televisivo, indicativamente:
- cosa sta succedendo ora,
- come si sta evolvendo un certo fatto e, solo in via
subordinata,
- qual è la sintesi degli avvenimenti della giornata.
In sostanza è come fosse un programma che
dura 24 ore. Così come avviene per qualsiasi distribuzione di
articoli mono-prodotto dove si scontano i costi delle mancate
sinergie, anche per la diffusione del “prodotto informativo” si ha
una carenza di “traino” di spettatori interessati ad altre tipologie
di programmi (per chiarire, nelle Televisioni generaliste: il
pubblico interessato all’intrattenimento diventa, per effetto traino,
il pubblico che segue un telegiornale, un film o viceversa).
RaiNews24, un caso emblematico55
Per i motivi su esposti, al fine di misurare la
performance della rete, appare più corretto utilizzare il concetto
di contatti giornalieri di utenti unici piuttosto che non l’ascolto
medio giornaliero, ma verrebbe precluso il confronto con i
risultati delle altre reti generaliste negli orari di trasmissione dei
notiziari. A parere di chi scrive risulta illogico il confronto tra due
reti specialistiche. Confrontare l’offerta di informazione e l’offerta
di intrattenimento è come confrontare l’offerta di generi
alimentari con quella dei prodotti per la casa… dal punto di vista
delle performance, del sèguito che crea nel proprio segmento di
pubblico. Prendiamo brevemente in esame il confronto, in
termini di ascolto, tra RaiNews24 e Rai3, una rete fortemente
55
anche per la scelta aziendale di non promuovere in misura adeguata l’attività della rete negli oltre
14 anni dalla sua nascita
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caratterizzata dalla missione di servizio pubblico sulle cui
frequenze va in onda il segnale di RaiNews24 tra le 2.30 e le
7.00.
Tab 1, Rai3 - RaiNews24, periodo 11 Maggio 2012 - 10 Maggio 2013 Fonte: Audirai, Elaborazione dell’autore
I dati, espressi in termini di share, si riferiscono al
periodo 10 Ottobre 2012 – 10 Maggio 2013. Il contributo di
Rainews è determinante al risultato medio di Rai3 nella fascia
mattutina (indicativamente nell’arco orario 5.00 – 7.00). I picchi
di share raggiunti sono comparabili a quelli realizzati dal tg3
delle 19 e quello delle 14.20. Al momento del distacco del
segnale di RaiNews24 da Rai3, com’è da attendersi, lo share
precipita a valori che si mantengono comunque superiori all’1%
nella mattina fino alle 11.00. Da questo momento i risultati
peggiorano sistematicamente fino al minimi di ascolto ottenuti in
seconda serata. Flessioni significative si notano soprattutto negli
orari tradizionalmente occupati dai Tg delle reti generaliste: l’ora
di pranzo, quella di cena e l’ora dopo la mezzanotte. Emerge qui
la caratteristica di supplenza che la rete all news della RAI
svolge nei confronti dell’informazione televisiva: riesce a trovare
propri spazi di visibilità solo nelle fasce orarie meno presidiate.
Ne risalta la propria capacità di intercettare la domanda di
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informazione istantanea, meno quella di fornire sintesi degli
avvenimenti. Una possibile spiegazione è che i TG generalisti
vanno in onda una sola volta, quelli di RaiNews24 vengono
ripetuti ogni ora, per cui prevale la logica: “il tg di Rainews24 lo
posso sempre vedere più tardi”.
Nella fascia oraria 5.00 – 6.30 RaiNews24 è in concorrenza
con il cosiddetto ‘rullo’ di Canale 5 che, come noto, propone una
rotazione molto veloce di notizie e rassegna stampa. I dati
mostrano che Canale 5 ha uno share medio di oltre il 21%
nettamente superiore rispetto al 14% di Rainews24. Ma solo 5
anni fa Canale5 otteneva un risultato superiore al 30% e
RaiNews24 poco inferiore al 10%! (tab. 2)
Tab 2, RaiNews24 – Canale5, periodo 1 maggio 2012 - 1 maggio 2013 Fonte: Audirai, Elaborazione dell’autore
Negli ultimi anni RaiNews24 si è sempre più caratterizzata
come rete che segue gli eventi in diretta. Eventi previsti ed
eventi imprevisti. Le due circostanze riflettono un
comportamento significativamente diverso da parte degli
ascoltatori. Nel caso di eventi previsti: elezioni, processi,
conferenze e più in generale grandi fatti di cronaca annunciati,
la ricchezza dell’informazione fornita dipende fortemente dai
mezzi tecnici impiegati e dalla possibilità di inviare molti
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giornalisti sul campo. Le testate tradizionali sono imbattibili nella
capacità di dispiegare mezzi e uomini e trasformarli in
un’informazione accattivante. Seppure non sia un testata
tradizionale, tra questi può esser e annoverata anche SkyTg24.
La velocità di reazione di una testata, la flessibilità della sua
organizzazione del lavoro, è invece decisiva nell’affrontare in
brevissimo tempo una catastrofe naturale, un incidente o tutto
ciò che non è preventivabile. RaiNews24 ha saputo costruire,
negli anni, un’immagine di velocità e credibilità anche in
situazioni precarie. Mettere in piedi una diretta sulla base di
poche informazioni frammentarie, con a disposizione solo poche
immagini, è stato possibile avendo in gran parte rinunciato al
requisito di ‘pulizia dell’immagine’. La risposta degli ascolti è
stata esemplare: Rainews24 guadagna molto nei casi di eventi
imprevisti, molto meno quando la concorrenza ha avuto tempo
di organizzarsi.
Pur conservando le osservazioni testé elaborate da
Claudio Borelli in merito all’estrema difficoltà di operare un
confronto puntuale e omogeneo fra Testate all news56
, si ritiene
comunque opportuno fornire qualche dato sul numero, in termini
assoluti, degli spettatori che seguono questa tipologia di canale
suddividendo i risultati delle rilevazioni in tre casi campione: A)
assenza eventi eccezionali57
; B) eventi eccezionali previsti in
anticipo58
; C) eventi eccezionali non previsti59
.
56
Anche per una diversa composizione di pubblico, specialmente in termini di età, fra le Testate
57
Valore medio degli spettatori che hanno seguito un determinato notiziario in assenza di eventi
eccezionali
58
Valore medio degli spettatori che hanno seguito una particolare diretta preannunciata, come ad esempio
l’elezione del papa oppure del presidente della Repubblica.
59
Valore medio degli spettatori che hanno seguito una particolare diretta per raccontare un evento
imprevisto, come ad esempio l’annuncio delle dimissioni del papa oppure la cronaca di un terremoto.
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Caso A1
60
:
Testata N° individui Share
Rainews24 193.000 4,23%
Sky Tg24 75.000 7.00-7.25
59.000 7.25-7.55
1,60%
0,98%
Fonte: Audirai
Caso A2
61
:
Testata N° individui Share
Rainews24 156.000 3,27%
Sky Tg24 50.000 valore approssimato
1,10%
Fonte: Audirai
Caso B1
62
:
Testata Utenti unici N° individui Share
Rainews24 135.000 0.54%
Sky Tg24 3.131.901 209.331 1,10%
60
Dati di ascolto relativi a giovedì 10 maggio 2012, nella fascia oraria 7.00-7.59
61
Dati di ascolto relativi a giovedì 9 maggio 2013, nella fascia oraria 7.00-7.59.
62
Dati di ascolto relativi a giovedì 18 aprile 2013, in occasione della prima giornata di votazione per
l’elezione del presidente della Repubblica, ora 20.30 (secondo scrutinio).
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Caso B2
63
Testata Utenti unici N° individui Share
Rainews24 106.000 0.66%
Sky Tg24 4.049.681 218.146 1,45%
Caso B3
64
Testata Utenti unici N° individui Share
Rainews24 500.000 2.21%
Sky Tg24 4.531.567 837.867 4.08%
63
Dati di ascolto relativi a martedì 26 febbraio 2013, durante la diretta per le elezioni politiche
64
Dati di ascolto relativi a martedì 13 marzo 2013, in occasione dell’elezione di papa Francesco
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Caso C1
65
Testata Utenti unici N° individui Share
Rainews24 4.194.000 140.000 1.14%
Sky Tg24 100.000 0.41%
Dall’analisi di queste tabelle risulta evidente che le all
news, così come osservato precedentemente da Claudio
Borelli, fanno registrare i valori di massima audience durante
l’accadimento di eventi eccezionali, inusuali e fortemente
coinvolgenti dal punto di vista psicologico. Nella comparazione
fra Rainews24 e Sky Tg24 emerge poi che laddove la
copertura mediatica dell’evento può essere programmata in
anticipo, magari con la partecipazione di ospiti che
intervengono durante la trasmissione in diretta, l’emittente
guidata da Sarah Varetto raggiunge ascolti quasi doppi della
Testata Rai.
65
Dati di ascolto relativi a lunedì 11 febbraio 2013, in occasione dell’annuncio di dimissioni di Benedetto
XVI
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Le ragioni di tali differenze, tralasciando le pur
notevoli differenziazioni di pubblico66
, possono essere
ricercate in un vantaggio di Sky in termini di:
- maggiore capacità organizzativa per mezzi tecnici e
personale
- maggiore riconoscibilità
- maggiore cura dell’immagine e della veste grafica.
Il confronto fra le tabelle A1 e A2 ci permette
anche di osservare che la Testata della Rai ha perso, nella
fascia oraria 7.00-7.59, dedicata alla Rassegna stampa,
mediamente circa l’1% di share. Tale regressione coincide con
l’abbandono della conduzione della Rassegna stessa da parte
dell’allora direttore Corradino Mineo e conferma la tendenza,
già sottolineata, dell’effetto “anchorman”, ove quindi il
conduttore si fa carico della narrazione degli accadimenti,
della loro spiegazione e, spesso, della loro semplificazione.
66
La platea di Sky Tg24 è tendenzialmente più giovane di coloro che seguono Rainews24
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4. - Internet e social networks
- Da elementi di minaccia a strumenti di lavoro,
- Il concetto di Diffusione
- La “virality
Da quanto visto finora, lo sviluppo di internet e le
innovazioni tecnologiche hanno profondamente modificato
quello che in misura omnicomprensiva possiamo chiamare “il
mondo dei Media”, fornendo da un lato alcuni strumenti volti a
migliorare l’attività informativa, e dall’altro producendo
condizioni, già realizzate o in fieri,67
che possono determinare
una completa revisione della funzione stessa della professione
giornalistica, in special modo per quella televisiva. La sfida in
atto e per il prossimo futuro è quindi quella di adeguare l’attività
informativa televisiva alle mutate condizioni, introducendo e/o
portando a compimento una trasformazione del linguaggio
informativo, comprendendo con tale termine l’insieme di
contenuti, il processo produttivo, gli strumenti di diffusione e
l’atteggiamento verso il fruitore.
Di fronte a un programma televisivo, il comportamento
dell’utente può essere molto diversificato: partecipazione
passiva, semplice apatia, interesse, coinvolgimento attivo a
diversi livelli.
Oltre al coinvolgimento “dal basso”, cui si è già
accennato68
, altra strategia per una maggiore fidelizzazione
67
E’ in corso anche l’utilizzazione della Rete quale strumento per incrementare le capacità di
immagazzinamento dati e/o calcolo. Tali soluzioni permettono che sia specifiche applicazioni, sia ingenti quantità
di memoria, non siano più allocate su singoli elaboratori (personal computer o CED, centri elaborazione dati
aziendali) ma risiedano sul Web oppure su potenti elaboratori collegati alle singole utenze tramite reti internet o
intranet. Tali soluzioni comportano notevoli economie di scala e nel lungo periodo possono portare a una
destrutturazione del centro produttivo, anche di quello mediatico.
68
Cfr. supra, p.12
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dell’utenza è un coinvolgimento partecipativo attraverso uno
strumento analogo, per esempio, a quanto avviene già per
l’industria di beni di largo consumo e manifatturiera69
con
l’utilizzo di Community e forum online specializzati su
determinati argomenti.
Secondo le più recenti teorie psicologiche, laddove è
maggiore la partecipazione dell’individuo nel sistema
comunicativo, maggiore è la sua comprensione, sia questo un
processo di apprendimento oppure uno spettacolo70
. Nel caso di
programmi televisivi, quindi, a una maggiore partecipazione
corrisponderebbe una maggiore fidelizzazione dello spettatore
al programma al quale ha assistito. Il raggiungimento di un tale
obiettivo si può perciò ottenere anche attraverso l’adozione di
uno schema produttivo mutuato dal modello comunicativo
sistemico. Questo modello non è lineare ma circolare, analizza
l’interazione continua, tra più soggetti, che si realizza all’interno
di un sistema definito della comprensione e del feedback71
. Qui
il messaggio è la risultante di elementi che interagiscono
reciprocamente e quindi il messaggio di ciascuno condiziona
l'altro ed è da esso a sua volta condizionato; perciò l’analisi si
sposta dal messaggio in se’ e la sua ricezione, alla
comprensione di questo e a ciò che essa provoca nel soggetto
ricevente.
In altre parole, secondo tale teoria la comunicazione
si determina e si attua con il contributo e l’analisi
69
Un esempio in tal senso è la Community “InnoCentive” costituita da oltre un milione e mezzo di
partecipanti, tra i quali numerosi sono gli esperti scientifici e gli studenti di varie Facoltà scientifiche che è stata
più volte interpellata da grandi multinazionali quali, ad esempio, la Procter & Gamble.
70
Cfr.a vario titolo, tra i tanti: D.H. Jonassen; G.A. Miller e, in particolare, P. Watzlavich,
71
Cfr. Watzlavitck, Beavin, Jackson, “La Pragmatica della comunicazione umana”, Scuola di Palo Alto,
1971
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dell’atteggiamento, del comportamento, e della reazione
dell’interlocutore; vi è quindi un passaggio dall’approccio “fisico”
a quello psicologico e sociologico. Nell’applicazione pratica del
sistema di comunicazione massmediatico si tratterebbe perciò,
di focalizzare l’attenzione, anziché sul tipo di informazione
trasmessa, su ciò che da quel messaggio viene compreso e di
cui il destinatario ci rende partecipi attraverso le sue reazioni.
Si può così immaginare un sistema di circolarità
imperfetta e spiraliforme ove l’informazione originata
dall’emittente raggiunge un primo destinatario che con il proprio
comportamento (positivo/negativo, consenso/dissenso) invia un
feedback all’emittente e rimanda l’informazione ricevuta,
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modificandola e/o condizionandola, verso un secondo
destinatario che può così ricevere una doppia informazione:
quella originata dall’emittente e quella modificata dal primo
destinatario, e così via per un terzo destinatario, un quarto, ecc..
Modello sistemico della comunicazione
Primo utente
Secondo utente
Terzo utente
Quarto utente
Settimo utente
Sesto utente
Quinto utente
Ottavo utente
Informazione
Feedback
Reazione primaria
Broadcast
Reazione secondaria
Elaborazione dell’autore
Al concetto di Diffusione usualmente adoperato nei Media
quale estensione geografica e/o insieme di persone raggiunte
da un determinato messaggio, viene da qualche tempo attribuito
anche un ulteriore significato: il numero di persone che hanno
creato un commento relativo al post di una determinata Pagina
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web, sia in numero assoluto, sia come percentuale del numero
di persone che l'hanno visto. Tale concetto è, per estensione,
applicato anche al numero di persone che hanno ri-twittato,
ossia re-inviato sulla piattaforma Twitter, un determinato post.
La diffusione può essere perciò considerata un parametro per
misurare, in termini quantitativi, l’interesse suscitato da un
determinato messaggio, quindi un esempio di feedback
(positivo) in uno modello di analisi sistemica, ed è strettamente
connesso con il fenomeno definito virality.
In questo contesto con il termine Virality si
definisce il desiderio di parlare e condividere con altri, le proprie
emozioni e le proprie riflessioni mentre le si stanno vivendo;
ossia quel comportamento sociale molto diffuso fra gli utenti del
web di scambiarsi le impressioni e le suggestioni provocate da
qualsiasi contenuto stiano osservando, e di esprimerle il più
rapidamente possibile tramite social network.
Dalla ricerca TweeTelection, di Marzia Antenore per
Mediamonitor Politica della Facoltà di Scienze Sociali
dell’università di Roma, emerge chiaramente, per particolari
trasmissioni, un’attività molto intensa su Twitter e su Facebook
da parte degli spettatori relativamente al programma televisivo
cui stanno assistendo72
.
Un tale scambio di impressioni e commenti si
autoalimenta e coinvolge anche utenti che non stanno seguendo
il programma in oggetto, inducendoli in qualche caso a
sintonizzarsi a loro volta su di esso73
.
72
il numero di tweet comincia a crescere all’inizio di puntata, raggiunge il valore massimo in
corrispondenza di uno specifico evento (frase shock, scontro verbale o altro simile) e decresce rapidamente in
concomitanza con il termine della trasmissione. Cfr. pp. 8 e 10: Tweet Telection, Marzia Antenore, Mediamonitor
Politica, Università di Roma, La Sapienza,.
73
Cfr. supra, nota 14
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Assecondare e incoraggiare lo sviluppo di questi
fenomeni, può rappresentare un ulteriore strumento per
coinvolgere e fidelizzare il fruitore, consente al tempo stesso di
analizzare le platee coinvolte e, soprattutto, permette di
contribuire alla formazione autonoma di una consapevolezza
della realtà da parte dell’utente. Funzione, quest’ultima, troppo
spesso dimenticata fra le mission dei Media.
Per raggiungere tali obiettivi è necessario
che all’interno di ciascuna Testata vi siano specifiche risorse
dedicate a questa particolare modalità comunicativa: giornalisti
che possano mantenere vivo il dialogo con gli utenti attraverso il
sito internet e ogni piattaforma di social network coinvolta;
piattaforme web che abbiano contenuti diversificati e
complementari con quanto trasmesso dal broadcast, costanti
aggiornamenti, ricerche, approfondimenti e inchieste che non
trovano spazio altrove.
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Appendice
Panoramica su le principali “All news”
La prima e più nota esperienza di Testata televisiva mondiale, di sola
informazione, è stata la CNN (Cable News Network), Televisione via cavo nata ad
Atlanta (Georgia) nel 1980. Il canale fondato dall’editore statunitense Ted Turner
raggiunse la sua maggior audience nel 1991 raccontando “in diretta” la cosiddetta
Desert Storm, la Guerra del Golfo (Persico) che gli Stati Uniti combatterono contro
l’Iraq che aveva occupato militarmente il Kwait.
In aperta concorrenza con la CNN, sempre negli Stati Uniti, nell’ottobre 1996 è
stata creata Fox News, dell’imprenditore australiano Rupert Murdoch. Da molti
osservatori statunitensi viene considerata filo-repubblicana.
Tra i canali “all news” monotematici, ossia dedicati ad un solo argomento,
molto diffusa, specie negli ambienti finanziari statunitensi, è Bloomberg tv. La
televisione, che si occupa di informazione economica e finanziaria, è di proprietà del
finanziere statunitense Michael Bloomberg, attualmente anche sindaco di New York.
In Europa il primo esempio di “all news” è stata Euronews, nata il 1º gennaio
1993 con sede operativa a Ecully, vicino Lione (Francia). Frutto della collaborazione
di diverse televisioni nazionali europee tra le quali la RAI e di alcuni Paesi del
Continente africano che si affacciano sul Mediterraneo74
, trasmette nelle lingue:
italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, russo e arabo. Da gennaio
2001 la programmazione, diffusa in 102 Paesi nel mondo, è di 24 ore su 24 con
telegiornali ogni 30 minuti, costituiti da servizi filmati senza giornalisti in video, ossia
con il cosiddetto “fuori campo”75
e approfondimenti su temi di attualità e di interesse
europeo.
Una delle più autorevoli “all news” a livello mondiale è la BBC World con sede
a Londra, nata dalla più conosciuta BBC, la Televisione pubblica del Regno unito.
Dal novembre 1996 trasmette anche la televisione satellitare araba di
sola informzione, Al Jazeera (La Penisola), con sede a Doha, capitale del Qatar, Stato
degli Emirati Arabi Uniti. In alternativa <<alle tradizionali televisioni arabe oppresse da
74
Da notare che Euronews rappresenta anche il primo esempio di collaborazione tra emittenti televisive
europee e Televisioni arabe. Attualmente, le Televisioni partecipanti sono 19: Rai (Italia), France Television
(Francia), TMC-Monte Carlo (P.to di Monaco), RTBF (Belgio), RTE (Irlanda), SSR (Svizzera), TVE (Spagna),
RTP (Portogallo), ERT (Grecia), RTVSLO (Slovenia), CT (Rep. Ceca), PBS TVM (Malta), YLE (Finlandia),
RTR (Russia), TVR (Romania), ENT (Algeria), ERTV (Egitto), ERTT (Tunisia), CYBC (Cipro).
75
Servizi filmati con voce “fuori campo” del giornalista che legge il testo.
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tabù e censura76
>> e che non superavano e superano i limitati confini nazionali, ora,
le popolazioni arabe <<possono vedere loro stesse e il mondo attraverso gli occhi
degli Arabi77
>>. Al Jazeera rappresenta la prima televisione non occidentale che
attraverso la sua programmazione dà voce e identità a larga parte dell’opinione
pubblica araba. Dalle sue prime trasmissioni, quando è stata
considerata dagli osservatori della realtà mediorientale come un primo esempio di
Informazione libera e indipendente, l’emittente del Qatar è stata via via accusata di
collusione con il terrorismo e l’estremismo islamico, in quanto strumento di diffusione
e amplificazione dei comunicati di Osama bin Laden, e comunque portatrice di verità
non sempre gradite al mondo occidentale78
. La presenza poi nel suo Consiglio di
Amministrazione dello sceicco al-Qardawi, importante figura dell’ortodossia islamica e
il fatto <<che sia rimasta una certa ambiguità di fondo nel non denunciare
chiaramente il fenomeno dei terroristi kamikaze (…) rendono complessa l’analisi del
fenomeno Al Jazeera79
>>. E’ comunque da considerare che buona parte del suo
personale giornalistico e tutti i caporedattori, sino ad oggi, ha avuto esperienze presso
la BBC inglese80
.
A partire dal 2007 l’emittente di Doha ha reso operativa un canale
internazionale in lingua inglese che trasme da Londra notiziari 24 ore su 24 in tutto il
mondo, costituendo in tal modo il primo esempio di televisione araba rivolta alla vasta
platea occidentale che comprende la lingua inglese.
Sempre negli Emirati Arabi Uniti, dal 3 marzo 2003 trasmette un’altra emittente
satellitare “all news”, Al Arabyia con sede a Dubai City, capitale del Dubai.
Le All news in Italia, l’esperienza di Rainews 24.
RAINEWS 24 è una Testata giornalistica televisiva digitale satellitare della Rai-
Radiotelevisione italiana, che trasmette 24 ore su 24, 7 giorni su 781
, ideata da
76
Wadah Khanfar, direttore generale di Al Jazeera, intervento in occasione della presentazione a Roma
del libro di Donatella Della Ratta, Al Jazeera. Media e società arabe nel nuovo millennio, Roma 2005, citato in
“InnovAzioni”, Rivista di cultura politica, gennaio-febbraio 2006, pag. 143.
77
Wadah Khanfar, Ibidem, pag. 145
78
E’ da ricordare a questo proposito che militari statunitensi hanno bombardato la sede di Al Jazeera a
Baghdad durante l’offensiva militare contro Saddam Hussein.
79
Khaled Fuad Allam, Una tv al di là della Koiné araba, in “InnovAzioni”, op.cit., pag. 148
80
Cfr. Wadah Khanfar, Op. cit., pag. 145
81
Tramite il satellite geostazionario “Hot bird”, il segnale può essere captato in tutta l’Europa
continentale, i Paesi del Maghreb e del Bacino del Mediterraneo, nel Vicino Oriente e nel Medio Oriente sino alla
regione occidentale del Pakistan.
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Michele Mezza e con Roberto Morrione che ne è stato il direttore, ininterrottamente,
sino al 2 giugno 2006 giorno del proprio pensionamento per raggiunti limiti di età. Le
trasmissioni regolari della Testata sono iniziate il 26 aprile 1999, con una
programmazione che, pur coprendo le 24 ore, fino al luglio del 2000 è stata di cinque
giorni la settimana, dal lunedì al venerdì.
Il palinsesto “tipo” fu pensato in blocchi di 30 minuti: un notiziario di nove
minuti, un appuntamento di 2 minuti con l’informazione meteorologica, un
collegamento di 3 minuti con il CCISS – viaggiare informati, (Centro Coordinamento
Informazione Sicurezza Stradale), uno spazio pubblicitario, un approfondimento di
cinque minuti in diretta o in replica, su un argomento legato all’attualità e un
magazine di 12 minuti che completa l’arco della mezz’ora. Nel corso degli anni la
durata dei notiziari si è dilatata sino a raggiungere, di norma, i 30 minuti, con la
prevalenza di approfondimenti in diretta per completare l’ora. Si è perciò accentuata la
caratteristica di flusso informativo continuo.
L’immagine del canale, sul video, fu inizialmente caratterizzata dal multiscreen,
ossia lo schermo suddiviso in riquadri. Accanto a quello principale, nel quale appare il
conduttore, a destra ci sono altre due spazi sovrapposti, nel riquadro superiore
vengono pubblicate le foto o le grafiche inerenti l’argomento trattato in quel momento
nel notiziario, oppure da un titolo flash quale ultim’ora se c’è una notizia
particolarmente importante. Nello spazio sottostante appaiono alternamente gli
indirizzi internet su alcuni dei principali argomenti del giorno. Nella fascia alta del
teleschermo scorrevano i dieci titoli di maggior evidenza e, in basso, gli indici delle
principali borse mondiali. Attualmente l’immagine del canale è a schermo intero con,
in basso, i titoli a scorrimento delle principali notizie e il logo della Testata in alto a
destra.
Altra caratteristica di RAINEWS 24 è di essere un canale multimediale, nel
senso che utilizza molteplici tipi di media, sia come fonti di informazione (agenzie
stampa, agenzie video, immagini televisive, notiziari video o radiofonici italiani ed
esteri, giornali, video e foto pubblicati via internet, web-cam), sia come strumento di
diffusione (segnale televisivo, giornale on line, dotato di una propria Redazione,
notiziario video in streaming82
su internet, invio di notizie in forma di sms (short
message sistem) ricevibili sul telefono cellulare, notiziario video su videofonino in
collaborazione con la compagnia telefonica Wind83
).
Lo stesso segnale televisivo digitale viene diffuso con molteplici tecnologie: sia
per mezzo di un satellite geostazionario, sia tramite il sistema digitale terrestre, sia su
internet, così come già ricordato, in modalità streaming. L’utilizzo del digitale terrestre
permette inoltre, attraverso comandi interattivi, una più immediata fruizione delle
informazioni che maggiormente interessano l’utente con la possibilità di selezionare
notizie e foto.
82
Tecnologia che permette di scaricare un file (audio o video) mentre lo si ascolta o lo si vede, evitando di
doverlo salvare interamente in precedenza e permettendo così un certo risparmio di tempo
83
Cfr. infra, stesso paragrafo
Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 41
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La missione editoriale del canale, diversamente dai telegiornali tradizionali, è in
buona parte rivolta a descrivere e raccontare gli eventi che avvengono in Italia e nel
mondo in un flusso costante di informazioni, con un uso frequente della diretta, ossia
della trasmissione dell’evento contemporaneamente a quando accade, per fornire una
“copertura informativa”, immediata, per ogni emergenza e/o avvenimento.
La capacità innovativa dalla Testata si è tradotta anche nella realizzazione di
prodotti informativi originali, in special modo per l’uso delle immagini:
- Decoder.
Programma giornalistico quotidiano della durata di 12 minuti in onda su
RAINEWS 24, nato quindi nell’aprile del 1999. Il sottotitolo del programma è: “le
immagini che fanno notizia”, infatti, si tratta di un filmato ininterrotto costituito dalle
sequenze più significative tra quelle giunte in Redazione. Il giornalista autore di
Decoder opera una selezione e giustapposizione delle immagini, con il loro audio
originale, accompagnandole con semplici didascalie esplicative in sovrimpressione.
- Servizio Teleport.
Si tratta di un servizio televisivo nel quale il giornalista, in collegamento da
una particolare postazione della Redazione, commenta un filmato, da lui stesso
selezionato e montato, nel quale le immagini sono particolarmente significative e
spettacolari (esempi: l’esplosione di un aereo in fase di atterraggio, l’eruzione lavica di
un vulcano, ecc.).
- Rassegna Stampa.
Il “format” della rassegna stampa, già introdotto in tempi relativamente recenti
all’interno di notiziari e programmi informativi televisivi, pur non essendo quindi un
prodotto originale della Testata, viene qui ricordato poiché può offrire un proprio
contenuto giornalistico anche soltanto con l’inquadratura dei singoli quotidiani, della
loro prima pagina e di alcuni servizi interni, con l’esclusione di qualsiasi commento84
.
La Rassegna viene realizzata in autonomia e svincolata da ulteriori figure
professionali oltre quella del giornalista. Infatti, egli stesso, se prima scansionava85
le
pagine dei quotidiani giudicate più interessanti, ora mostra le stesse evidenziandole
sul touchscreen oppure tramite un tablet collegato direttamente alla regia video.
84
L’intervento giornalistico si realizza nella collazione e nella giustapposizione dei singoli articoli
all’interno del medesimo quotidiano e fra le diverse Testate
85
RAINEWS 24 rappresenta un’esperienza di avanguardia nell’integrazione delle potenzialità di Internet
nel canale televisivo. In quest’ottica, la rassegna stampa internazionale è, forse, uno dei prodotti più originali di
RAINEWS 24 proprio perché realizzata interamente navigando nel web e mandando in onda i siti online di
giornali e tv estere.
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Accanto al canale tv e internet, successivamente, si è aggiunta
l’infomobilità ossia l’insieme di servizi informativi per i clienti di telefonia mobile (Gprs
di Wind). Nello specifico si tratta di video-notiziari, della durata di circa 2 minuti, che
sono prodotti giornalistici pensati e creati appositamente per i telefonini. RAINEWS 24
ha avuto parte, inoltre, nella sperimentazione della tecnologia Umts in collaborazione
con Alcatel.
La Testata è stata inizialmente ideata senza Redazioni tematiche, tranne che
per quella economica che ha sede a Milano, ma Redazioni dedicate al prodotto da
realizzare: una per notiziari e approfondimenti, una per i magazine, una per internet,
una per la sperimentazione e lo sviluppo dei servizi di infomobilità e una, creata nel
primo semestre 2006, dedicata al giornalismo d’inchiesta e formata da soli inviati.
Tutte queste Redazioni, tranne quella con sede a Milano e l’ultima nata, sono
permeabili tra di loro prevedendo uno scambio di redattori. Attualmente, a queste
suddivisioni, si sono aggiunte la Redazione interni, esteri e il nucleo politico.
Legato e simile a RAINEWS 24 è Rai Med, canale satellitare che trasmette su
un trasponder di Eutelsat coprendo un’area nella quale vive una numerosa
popolazione di religione e cultura musulmana, in buona parte di lingua araba. Dal
punto di vista grafico, Rai Med ricalca le orme del fratello maggiore, RAINEWS 24,
all’interno del quale ha anche una propria produzione operando in sinergia con
questo nell’analisi di temi inerenti il mondo arabo e islamico.
Le altre “all news” nel panorama televisivo italiano.
Tralasciando l’esempio di Euronews, di cui si è già detto86
, dopo Rainews24 la
seconda Testata “all news”, nata in Italia, dedicata ad un’informazione generalista,
ossia non dedicata a uno specifico argomento, è Sky TG24, della rete televisiva
satellitare Sky facente capo all’editore australiano Rupert Murdoch. Questa trasmette
dal 31 agosto 2003, con la direzione di Ennio Carelli fino al 3 luglio 2011, dal giorno
successivo la direzione è affidata a Sara Varetto, già caporedattore della Redazione
economica.
Dal 28 novembre 2011 è presente anche TGcom24 canale All news del gruppo
Mediaset, direttore Mario Giordano, che assorbe e implementa la Redazione della
Testata online Tgcom, nato l’8 marzo del 2001.
Tra le televisioni monotematiche che trasmettono 24 ore su 24, ossia che
hanno un solo campo d’interesse informativo, una delle prime apparse in Italia è stata
Ventiquattrore. tv. E’ un canale di informazione economica e finanziaria, appartiene
alla medesima proprietà della Testata giornalistica de Il Sole 24 ORE, (maggior
azionista: la Confindustria). Ha iniziato le proprie trasmissioni nell’aprile del 2001,
affiancando i già presenti canale radiofonico e portale su internet. Attualmente
86
Cfr. supra.
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Ventiquattrore. Tv è trasmesso, oltre che tramite il satellite e per mezzo del digitale
terrestre, anche su internet (in streaming), e a Siena attraverso una rete civica87
.
Altra “all news” monotematica, anch’essa di informazione finanziaria è Class
CNBC-Class News. Della medesima proprietà delle Testate giornalistiche MF/Milano
Finanza e Italia Oggi, si avvale della collaborazione di istituzioni finanziarie e Media
statunitensi quali CNBC e Down Jones Newswires. E’ presente, oltre che tramite il
satellite e per mezzo del digitale terrestre, anche in 35 aeroporti italiani e nella
metropolitana di Milano mediante il sistema di videocomunicazione del gruppo
Telesia.
Da ricordare anche SportItalia, il primo canale italiano ed europeo interamente
sportivo gratuito, in chiaro, finanziato dalla pubblicità; diffuso prima con tecnica
analogica e ora in digitale, sia sul satellite che tramite digitale terrestre. Nato il 6
febbraio 2004 per volere dell’imprenditore tunisino Tarak Ben Ammar e di Patrick Le
Lay, presidente del gruppo francese Tf1, intende diventare un canale all-sport sul
modello di Eurosport e ha come obiettivo l'1% di ascolto con grande attenzione per i
cosiddetti “sport minori88
”, quali basket, sci, boxe, equitazione, golf, tennis, rugby,
wrestling.
Tra i fattori che contraddistinguono Sportitalia vi sono la selezione delle
informazioni fornite, l’uso frequente della trasmissione in diretta degli avvenimenti, il
reperimento di notizie e dati tramite internet e da tutte le altre fonti disponibili alla
Redazione, l’ampia programmazione delle manifestazioni sportive che non trovano
spazio nelle Televisioni generaliste.
Cenni tecnici sull’immagine televisiva89
La televisione. In questo capitolo s’intende per “televisione” quella particolare
tecnologia che ci permette di riprendere alcune immagini e suoni per mezzo di una
telecamera e riprodurre su di un apparecchio televisivo, anche a diversi chilometri
di distanza, ciò che è stato ripreso.
- La tecnologia televisiva può essere: analogica, digitale satellitare, digitale
terrestre.
- La televisione analogica.
Una telecamera riprende un’immagine e la trasforma in un segnale elettrico
televisivo che va a un trasmettitore. Da qui il segnale elettrico viene diffuso via
87
Fonte: Il Sole 24 ORE. com
88
Ossia sport che pur godendo di un certo numero di appassionati, non hanno, in Italia, la medesima
audience del calcio.
89
Non essendo il presente un manuale scientifico, si sono semplificati gli argomenti più specificatamente
tecnici
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cavo (tv via cavo) oppure posto su di una determinata radiofrequenza e
trasmesso via etere da un’antenna (trasmissione via etere). Per coprire lunghe
distanze il segnale elettrico può essere inviato ad un satellite geostazionario che
lo rimanda ad un’altra antenna, oppure ci può essere un sistema di antenne
terrestri che “rilanciano” il segnale (ripetitori). Al termine di questo percorso
un’antenna ricevente, sintonizzata sulla frequenza della stazione trasmittente,
capta il segnale elettrico che l’apparecchio televisivo ritrasforma in immagine
uguale a quella ripresa dalla telecamera. E’ la tecnologia ancora maggiormente
diffusa.
- Riproduzione dell’immagine. Esistono tre differenti sistemi di riproduzione di
immagini televisive a colori: quello secondo lo standard NTSC (National
Television System Committee) creato negli Stati Uniti nel 195390
; quello secondo
lo standard SECAM (Sequentiel Couleur A Mèmoire) messo a punto in Francia
nel 196791
; quello secondo lo standard PAL (Phase Alternation Line), inventato
dalla tedesca “Telefunken” sempre nel 196792
. Nei sistemi di riproduzione che
usano uno dei tre standard, il segnale elettrico ricevuto dal televisore “illumina” lo
schermo mediante un cosiddetto pennello elettronico che forma l’immagine
costituita da 625 righe componendosi sullo schermo da sinistra verso destra e
dall’alto verso il basso. Queste righe appaiono alternamente, prima le dispari poi
le pari con una frequenza di 50 volte, ottenendo in tal modo 25 immagini
complete al secondo93
. Nella frazione di un secondo vengono trasmesse quindi
625 x 25 = 15.625 righe94
. Il video televisivo è formato perciò da una
successione di immagini fisse e il movimento è dovuto al fenomeno della
permanenza dell’immagine sulla retina dell’occhio umano, grazie al quale una
successione più rapida di dieci immagini statiche per secondo dà la sensazione
del movimento; ciò è analogo alla tecnica di proiezione nel cinema, ove è una
successione di 24 immagini al secondo a conferire l’illusione del movimento
- La televisione digitale satellitare.
Questa tecnologia è interamente basata sul sistema della codifica matematica
binaria95
di ogni dato informativo. L’immagine televisiva ripresa dalla telecamera
digitale viene scomposta in molteplici punti (pixel), aventi caratteristiche proprie
definite da una sequenza numerica, che viene trasmessa sotto forma di impulsi
90
Diffuso, oltre che negli USA, anche in Canada, Giappone e parte dell’America Latina.
91
Utilizzato in Francia, Est europeo e Russia.
92
È adottato in Italia e nel resto dell’Europa.
93
Frequenza nota anche come 25 frame al secondo,.
94
Lo standard statunitense compone l’immagine con 525 righe con una frequenza di 60 volte ottenendo 30
immagini per secondo.
95
Costituito da due sole cifre numeriche: 0 e 1 variamente combinate tra loro.
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elettrici (positivo/negativo) mediante uno o più satelliti geostazionari sino
all’antenna parabolica collegata all’apparecchio televisivo. Qui, tramite un
decoder, (decodificatore) il codice matematico viene riconvertito in immagine
composta dai medesimi punti (pixel) di quella ripresa dalla telecamera.
- La televisione digitale terrestre.
La televisione digitale terrestre è un segnale televisivo digitale (audio e video)
che viene trasmesso, per mezzo di una particolare codifica, via etere così come
accade per il segnale analogico. La codifica che ha permesso lo sviluppo di tale
tecnologia di trasmissione è la compressione di dati audio e video MPEG
(Moving Pictures Experts Group)96
, in particolare si tratta dello standard MPEG-
297
, per ridurre lo spazio occupato dal segnale.
Il segnale digitale di un avvenimento, nei suoi dati video e audio, viene
compresso in MPEG-2, (all’occorrenza si possono aggregare da quattro a otto
differenti segnali da trasmettere sulla medesima frequenza), e posto su una
frequenza intermedia (70 MHz); viene poi convertito a microonde per essere
inviato dalla Stazione di emissione ad un ripetitore terrestre. Il segnale così
ricevuto (a microonde) viene riconvertito ad una frequenza di 36 o 44 MHz e
diffuso, sulle bande VHF e UHF98
, dall’antenna di trasmissione in modo tale da
poter essere captato per mezzo della normale antenna ricevente il segnale
analogico. A questo punto un decoder collegato al normale televisore analogico
permette di visualizzare e ascoltare i dati digitali trasmessi.
Nelle reti SFN tutti i trasmettitori operano sulla stessa
frequenza e contribuiscono a determinare l’area di copertura totale; questa
modalità operativa è consentita dalle particolari prestazioni della modulazione
digitale multiportante COFDM che consente di operare su un canale di diffusione
terrestre affetto da propagazione multicammino imputabile agli echi dovuti ai
segnali provenienti dai vari trasmettitori isofrequenziali della rete. Nelle reti MFN,
che caratterizzano l’attuale servizio televisivo analogico, ciascun trasmettitore
impiega una frequenza diversa e quindi opera in modo indipendente e con una
sua copertura; è ovviamente possibile utilizzare le stesse frequenze purché gli
impianti siano sufficientemente lontani onde evitare possibili reciproche
interferenze.
Le convenienze del sistema possono essere quindi così sintetizzate:
- aumento sostanziale e diversificazione dell’offerta;
- interattività e multimedialità;
96
Comitato formatosi nel 1988 per stabilire una serie di specifiche per la compressione dei dati, video e
audio, in digitale mediante algoritmi matematici.
97
Ideato dall’ingegnere italiano Leonardo Chiariglione
98
Bande di frequenza sulle quali usualmente si trovano i segnali analogici, rispettivamente, del primo
canale della Rai e i canali Rai 2, Rai 3 e delle emittenti private.
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- elevata qualità di ricezione anche con terminali portatili e possibilità di servire
l’utenza mobile;
- diverse tipologie di servizi: su base nazionale, regionale e locale;
- sfruttamento ottimale dello spettro di frequenza con possibilità di introdurre reti
a singola frequenza (SFN) oltre alle reti convenzionali multi-frequenza (MFN);
- ricezione degli impianti condominali in cavo con costi marginali per l’utente.
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Glossario
- AVI Acronimo di Audio Video Interleave. Formato standard di Microsoft per video e
audio digitali.
- AVI Type 1 Versione di base dei file AVI. I file AVI Type 1 aggiungono un’intestazione
AVI al flusso di dati e introducono il flusso di dati DV nel file AVI senza
apportare alcuna modifica.
- AVI Type 2 I file AVI Type 2 aggiungono un’intestazione AVI al flusso di dati. L’audio
viene rimosso dal flusso DV e inserito come flusso di formato AVI aggiuntivo
nel file AVI.
- CD-R Compact Disc - Recordable. Tecnologia per supporti CD-R (registrabili).
- CODEC (EnCOder/DECoder) Metodo grazie al quale un video viene codificato per la
registrazione o il salvataggio su disco e poi decodificato per la riproduzione.
- DV Acronimo di Digital Video, è il formato per la memorizzazione e il salvataggio di
video e audio per prodotti DV, quali ad esempio fotocamere e videocamere.
- DVD Acronimo di Digital Versatile o Video Disc.
- DVD-R Originariamente il DVD era noto solo per il mercato cinematografico e dei
videogiochi; attualmente, è possibile scrivere dati e registrare home video su un
disco DVD che può essere riprodotto da tutte le unità DVD-ROM. Il vantaggio è
che su questo disco possono essere archiviati molti più dati che su un normale
CD-R/RW. Il DVD-R è un formato non riscrivibile compatibile con le principali
unità DVD-ROM e con quasi tutti i lettori DVD.
- DVD+RWFormato riscrivibile sviluppato in collaborazione con Hewlett-Packard,
Mitsubishi Chemical, Philips, Ricoh, Sony e Yamaha. È un formato riscrivibile
che offre piena compatibilità con i lettori DVD Video e le unità DVD-ROM
esistenti sia per la registrazione di video in tempo reale sia per la registrazione
casuale di dati in molte applicazioni software PC e per il tempo libero.
- DVD-RW Acronimo di DVD ReWriteable. Il disco DVD-RW è riscrivibile e svolge le
stesse funzioni del DVD-R. Tuttavia, la compatibilità con diverse unità DVD-
ROM e lettori DVD è inferiore. Per eventuali problemi di compatibilità,
rivolgersi al produttore.
- Fotogramma Un fotogramma (o frame) è un’immagine fissa. Negli standard televisivi PAL
e SECAM sistema o ve ne sono 25 in un secondo; nel sistema televisivo NTSC
ce ne sono 30 nella medesima unità di tempo. Nel cinema, la pellicola è
costituita da 24 fotogrammi che scorrono in un secondo.
Autorevolezza e audience
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Autorevolezza e audience

  • 1. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 1 Riproduzione riservata a.a. 2012/2013 Autorevolezza e Audience 13 - 14 maggio, ore 14.00 - 16.00, via Salaria 113, Roma Relatore: dott. Stefano Mariano 1. Panoramica sull’offerta informativa - Dalla tv generalista alla proliferazione di “fonti informative”: il cambiamento, conseguenze e criticità 2 . Informare: un mestiere che cambia - Da news-hunter a news-maker: conseguenze e criticità - Oltre il citizen journalism: l’informazione implementata dagli esperti 3 . La fruizione dell’informazione: Share e Audience - Ascolto. Fidelizzazione e partecipazione - Un “mercato” statico o dinamico? 4 .Internet e social networks - Da elementi di minaccia a strumenti di lavoro, - Il concetto di Diffusione - La “virality
  • 2. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 2 Riproduzione riservata Appunti per il seminario 1. Panoramica sull’offerta informativa - Dalla tv generalista alla proliferazione di “fonti informative”: il cambiamento , conseguenze e criticità Nel corso di questi ultimi cinquant’anni1 , si è passati dalla Televisione2 mono-canale degli anni Sessanta, con funzione prevalentemente educativa, alle Televisioni distraenti degli anni Ottanta, sino alla molteplicità delle fonti informative, con la diffusione sempre più capillare di internet a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, ove le Televisioni (generaliste e non) sono soltanto uno degli strumenti per conoscere e formarsi un’opinione. Relativamente al quadriennio 1976-19803 è doveroso inoltre osservare l’inizio di un duplice fenomeno. Da un lato, la nascita delle cosiddette Televisioni commerciali ha prodotto il già accennato effetto distraente, con l’offerta da parte di questi nuovi soggetti nel panorama televisivo italiano di programmi mirati al puro intrattenimento e assecondanti i gusti del pubblico, divenendo in tal modo veri e propri contenitori per inserzioni pubblicitarie; dall’altro, si può registrare il definitivo abbandono dell’informazione unica e governativa,4 con la nascita di una 1 Vedremo nel corso della trattazione che i periodi in cui si sono avuti mutamenti profondi, sia di tecnologie e offerte, sia di comportamenti da parte dei potenziali fruitori, occupano spazi temporali assai più ridotti 2 Qui s’intende nell’accezione più ampia, come insieme della programmazione veicolata attraverso l’apparecchio televisivo. Più oltre il sostantivo viene usato per indicare sia le Emittenti televisive (Broascasting e Network televisivi), sia i singoli canali appartenenti a una medesima emittente 3 Nel ristretto periodo che inizia con il 1976, quando una sentenza della Corte Costituzionale, la 202 del 28 luglio, autorizza le trasmissioni via etere purché di ambito locale (Da questa esperienza nasce Telemilano 58, che successivamente diventa Canale 5) e il 15 dicembre 1979, data di inizio delle trasmissioni di Rai3 e del relativo telegiornale 4 In primis con l’attuazione della legge 103/75, la cosiddetta legge di riforma della RAI, che segna un cambiamento nella storia della televisione; da questo momento la TV di Stato passa dal controllo del Governo a quello del Parlamento: nasce così ufficialmente la lottizzazione.
  • 3. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 3 Riproduzione riservata pluralità di notiziari televisivi sia pubblici che privati5 La diffusione di internet L’ultimo periodo di questa sommaria divisione cronologica, ossia quello che è stato individuato dalla metà degli anni Novanta in poi, è caratterizzato da una grande diffusione di internet quale bacino di “contenuti” e dalla contemporanea crescita esponenziale del numero dei suoi possibili utenti, trasformando il “World Wide Web” da prerogativa di pochi (“tecnici e informatici”) in luogo pubblico e condiviso nel quale reperire, fornire e scambiarsi informazioni. Tale fenomeno ha determinato una serie di problematiche legate alla libertà di espressione, al diritto d’autore, al diritto all’informazione, all’attendibilità dei dati e delle notizie, a un diverso modo di fruizione dell’informazione stessa, al ruolo dei Media e alle necessarie o inevitabili trasformazioni dei Media stessi e di chi ci lavora. Alcuni di questi aspetti saranno osservati nel prosieguo della trattazione. Anche le innovazione tecnologiche6 di questo stesso periodo hanno permesso e contribuito significativamente a mutare l’offerta informativa televisiva. In primo luogo lo sviluppo della trasmissione satellitare, unitamente ad internet, ha permesso la creazione di Network con nuovi modelli informativi: quello delle Testate All news”. Queste emittenti trasmettono notiziari e informazioni, di contenuto generale, o riguardanti uno specifico argomento, 24 ore su 24, sette giorni su sette, ossia si caratterizzano per l’adozione del flusso informativo continuo come forma di programmazione. La diffusione poi del segnale, tramite un 5 Nel 1980, con la nascita del primo telegiornale privato (Contatto, direttore Maurizio Costanzo) sul Network Primarete Indipendente del gruppo Rizzoli, futuro acquisto di Silvio Berlusconi). 6 Oltre al già ricordato sviluppo di internet, ci si riferisce qui alla diffusione della tecnologia per la trasmissione satellitare del segnale video e, successivamente, alla tecnologia digitale.
  • 4. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 4 Riproduzione riservata satellite geostazionario, le rende anche strumento che travalica i confini nazionali e contribuisce a creare una “rete mediatica” che raggiunge e mette in relazione una vasta parte del mondo. Nelle Redazioni dei canali televisivi “all news”, tranne che per gli inviati (qualora la Testata li preveda), il lavoro giornalistico consiste, in prevalenza, nella cosiddetta “cucina redazionale” sfruttando tutte le possibilità di reperimento delle notizie; si esplica perciò nella redazione di “pezzi” audio-video tramite la selezione, l’integrazione, la cernita e la verifica tra l’insieme del materiale informativo scritto e/o audio proveniente in Redazione, unito a quello di ricerca, selezione e montaggio del materiale video che diviene parte integrante della notizia.7 In secondo luogo, l’introduzione della tecnologia del digitale terrestre8 oltre a ridurre lo spazio occupato da ciascun segnale sulle frequenze dedicate alla trasmissione televisiva, così da moltiplicare la possibilità di accesso a più soggetti emittenti9 , determina anche altri cambiamenti. Sono necessarie apparecchiature di dimensioni più ridotte rispetto al passato, più leggere e meno onerose; con costi industriali, da parte dell'emittente televisiva, relativamente più contenuti rispetto a quelli degli impianti analogici e quindi anche per quest'aspetto il digitale terrestre favorisce il pluralismo. Per gli utenti, poi, i principali benefici derivanti dall’introduzione della DTT sono: 7 Il lavoro giornalistico è prevalentemente di desk (selezione, integrazione cernita e confronto tra l’insieme del materiale informativo scritto e/o audio proveniente in Redazione) e post-produttivo. Con l’ausilio di programmi di post produzione video si ha sullo schermo del proprio computer materiale che viene selezionato e montato dal giornalista senza la presenza di altre figure professionali, ciò facilita una più stretta corrispondenza tra testo e immagine e riduce in misura sensibile tempi e costi di produzione. Inoltre è ormai una realtà l’uso, da parte di alcuni redattori della Testata, di un sistema di ripresa video, montaggio e trasmissione del materiale audio-video tramite comunicazione satellitare o per mezzo di internet (protocollo ftp). L’inviato dispone di una telecamera digitale, quindi molto più leggera, maneggevole e di dimensioni ridotte rispetto alle telecamere tradizionali e di una valigetta delle dimensioni di una “ventiquattrore” contenente un computer portatile che permette il montaggio delle immagini acquisite, il mixaggio di più piste audio e la compressione dei file in modo da essere inviate tramite telefono satellitare a un indirizzo internet per poi essere riversati su qualsiasi supporto e/o trasmessi nei notiziari. 8 Per alcune informazioni tecniche sul digitale terrestre si veda anche l’Appendice 9 Ciascuna frequenza può ospitare sino a cinque segnali televisivi distinti
  • 5. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 5 Riproduzione riservata  Una migliore qualità sia dell’immagine che dell’audio: la trasmissione digitale, rispetto a quella analogica, è particolarmente resistente a disturbi quali echi e interferenze, anche se generalmente si è notata una maggiore sensibilità alle condizioni atmosferiche;  La possibilità di partecipazione attiva e immediata ai programmi televisivi (come esprimere preferenze o selezionare prodotti) tramite un collegamento telefonico, per mezzo di un modem (letteralmente: modulatore/demodulatore), una linea ISDN oppure ADSL o fibra ottica.  La possibilità di adoperare il mezzo televisivo per la fruizione di servizi di informazione e di pubblica utilità ora accessibili solo con mezzi più complessi (ad esempio reti aziendali oppure PC domestico collegato a Internet); Anche se attualmente ancora poco sfruttata, l’interattività può consentire di “leggere” ed “ascoltare” un notiziario iniziando dagli argomenti che interessano maggiormente, oppure selezionarli secondo personali criteri eliminando quelli che si ritengono inutili. E’ inoltre da poco attivo, e soltanto per alcuni canali televisivi, il sistema denominato Epg10 che fornisce informazioni dettagliate sul programma che è in onda in quel momento; un sistema che agevola quindi una scelta consapevole da parte dell’utente fra la molteplice offerta televisiva. 10 Il termine Guida EPG è utilizzato per indicare una funzione nei televisori digitali di nuova generazione. La sigla EPG è l'acronimo di Electronic Program Guide, ossia "guida elettronica dei programmi". La funzione Guida EPG possiamo ritrovarla nei decoder digitali e negli apparecchi televisivi iDTV. Consiste nella capacità dell'apparecchio di ricevere informazioni sui programmi di una emittente televisiva. La guida EPG permette di conoscere il titolo della trasmissione, l'ora di inizio e di fine, il programma successivo. Il sistema EPG può essere utilizzato anche per trasmettere informazioni sulla guida settimanale dei programmi televisivi dell'emittente, la trama del film ed altri dati utili per il telespettatore. Non tutte le emittenti tv utilizzano il sistema della Guida EPG..
  • 6. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 6 Riproduzione riservata Conseguenze. Alla luce di queste innovazioni, cambia la dieta mediatica di chi quotidianamente cerca informazione. In parte abbandonati i vecchi tg, il palinsesto informativo oggi può essere un mosaico, composto di tanti singoli elementi, di cui lo stesso utente ne diviene un componente importante (si pensi ai social network, Facebook e Twitter in primo luogo; oppure alla diffusione di micro-informazioni che vengono diffuse nell’ambito degli “amici”, gruppi più o meno omogenei di persone collegate tra loro; oppure si considerino i blog, veri e propri “manifesti” personali lanciati nel mare magnum della rete, etc...). Se fino a ieri l'informazione dipendeva ed era in parte “controllata” da chi la proponeva e la metteva in circolo, oggi, con la quantità di strumenti che sono a disposizione di un qualsiasi utente, l'informazione che si trova è spesso un insieme caotico di notizie, suggerimenti e illazioni su di un medesimo argomento, risultante da reiterati copia e incolla di cui è difficile trovare la fonte originaria. Tutto ciò ha comportato e comporta una diminuzione dell'impatto mediatico della televisione tradizionale. Alcuni osservatori si sono spinti a dichiarare prossima la fine della tv in generale e dell'informazione televisiva in particolare, soprattutto di quella generalista, convinzione questa basata sull'esperienza di quanto è in atto nel mondo della carta stampata11 . Attualmente, comunque, nonostante il calo costante degli ascolti registrato in questi ultimi anni, la posizione dominante della televisione è ancora netta, soprattutto per ciò che riguarda la sua funzione di orientamento al consumo12 . Probabilmente non 11 Fonte Auditel: Dal 2001, in dieci anni, le sei reti del duopolio RAI-Mediaset hanno perso quasi il 20% di share del loro ascolto. Televisioni o Reti cosiddette generaliste, tutte preesistenti alla diffusione di internet, hanno reagito con ritardo alle mutate condizioni di mercato, applicando sostanzialmente strategie già messe in atto nei decenni precedenti; ad esempio, utilizzando sinergie tra televisione e carta stampata, giornali, riviste, libri. 12 Cfr. Nielsen-Politecnico di Milano: Italiani consumatori "multicanale" Ricerca 2012: la pubblicità continua (comunque) a giocare un ruolo chiave nel processo decisionale d’acquisto, analizzando più in dettaglio i mezzi, la televisione non solo si mantiene il mezzo che invoglia maggiormente all’acquisto, ma risulta anche in
  • 7. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 7 Riproduzione riservata ci sarà alcuna morte dell’informazione televisiva, almeno in un futuro prossimo, in forza di tre considerazioni: un "effetto abitudine” sull'uso dell'apparecchio televisivo, rafforzato dal fatto che sta diventando “lo schermo-interfaccia” di numerosi dispositivi informatici13 ; esiste poi quello che potremmo definire "un effetto piazza", ossia la necessità di avere esperienze e cognizioni comuni da condividere per confrontarsi ed eventualmente dividersi con opinioni discordanti.14 C'è infine “un effetto traino e megafono” nei riguardi di un evento mediatico-televisivo, ossia l'amplificazione della popolarità dell'evento stesso da parte degli altri soggetti, giornali e radio, oppure dal passaparola e dal dibattito preventivo e successivo aperto sul web o su Twitter.15 La controtendenza registrata nel 201216 , con il raggiungimento di un ascolto medio annuale mai registrato aumento rispetto al 2011 (dal 37% al 40%). Al secondo posto, stabile, si trova il punto vendita (22%), seguito da internet, che mostra una crescita quasi del 50%. Relativamente alla televisione come elettrodomestico si può vedere anche quanto afferma Patrizia Licata http://www.itmedia-consulting.com: L’evoluzione del modello broadcast verso un futuro broadband-and-mobile sempre connesso non intacca il successo della tv, perché se il contenuto è ovunque e Internet è la piattaforma che può offrire la scelta più ampia, il televisore resta la piattaforma preferita per guardare i programmi, che siano on-demand, imposti dal vecchio palinsesto generalista, o, sempre più spesso, offerti dalla pay-tv. 13 Si vedano le cosiddette smartv, in grado di connettersi tramite collegamento wireless (senza fili) a pc, fotocamere, tablet, smartphone, e direttamente alla rete internet. 14 E' noto un esperimento condotto negli anni Ottanta, durante il quale studiosi osservarono il comportamento di un gruppo di scolari al quale era stata preclusa la visione di qualsiasi programma televisivo: la loro socialità diminuì sensibilmente fino ad essere quasi completamente emarginati dal resto della scolaresca che aveva continuato a guardare la televisione. Simili esperimenti sono stati più volte ripetuti, anche recentemente (per esempio a Cavriglia (Arezzo) nel 2004 e nel 2010 in Francia, a Saint-Martin di Le Mans, nella regione dell’Alsazia), ma per la maggior parte tesi a dimostrare gli effetti negativi della Televisione sugli adolescenti. 15 E' significativo a questo proposito quanto accaduto in occasione della partecipazione di Silvio Berlusconi a “Spazio pubblico” condotto da Michele Santoro sull'emittente televisiva La7 andato in onda il 10 gennaio 2013 con un'audience di 8.670.000 spettatori e uno share di oltre il 33%. Lo show è stato anche il più commentato di sempre sui social network. In particolare durante la trasmissione si sono registrati su Twitter 204.636 tweet riguardanti il dibattito, con un picco di 1.885 “cinguettii” al minuto (fonte Blogmeter) 16 Fonte MF: Il 2012 è stato l’anno dell’era Auditel con i più alti valori di ascolto di sempre. La media della platea televisiva nelle 24 ore è stata di 10.369.000 ascoltatori, mentre nella fascia di prima serata, dalle 20h30 alle 22h30, si è superata per la prima volta la soglia dei 26 milioni di ascolto medio.
  • 8. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 8 Riproduzione riservata prima, rappresenta probabilmente un fatto episodico derivante dalla contingente crisi economica, così come osservato da più parti17 . In definitiva possiamo affermare di trovarci nel mezzo di una transizione da un sistema dominato dalla televisione (digitale terrestre) generalista, che si sostiene con il canone e la pubblicità, ad uno più diversificato, ove alla Tv tradizionale, si affiancano, oltre a differenti strumenti di informazione, anche canali televisivi con singole specificità e modelli di offerta diversi18 , segnati dalla progressiva convergenza tra televisione, informatica e telecomunicazioni. In questa situazione è in mutazione anche il modello di soggetto emittente, fino ad oggi previsto con un solo interprete che svolge l’intero arco delle funzioni: dalla creazione dei contenuti, alla aggregazione in palinsesti rigidi e preordinati, fino alla distribuzione del segnale. Questi incontri hanno anche l'intento di aprire una riflessione-dibattito sulle possibili contromisure per “tenere il passo” dei concorrenti mediatici in campo. 17 Per Giovanna Cosenza del Fatto Quotidiano l’exploit senza precedenti della tv è strettamente connesso alla crisi economica che imperversa nel Paese già di per se’ storicamente telecentrico. Hai meno soldi – scrive la giornalista – non puoi permetterti il ristorante, il locale di grido e nemmeno il cinema, perciò te ne stai a casa e festeggi – quando va bene – con la famiglia o gli amici. In ogni caso la televisione funge da sottofondo. Nei casi peggiori è l’unica compagnia. Fonte: Il Fatto quotidiano 18 Canali monotematici e tendenzialmente orientati ad una maggiore interattività con l'utente provando a sfruttare appieno le potenzialità di questa tecnologia di trasmissione, contrariamente alla maggior parte delle emittenti televisive che, almeno per ora tendono a trascurare l'interattività
  • 9. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 9 Riproduzione riservata 2. - Informare: un mestiere che cambia - Da news-hunter a news-maker: conseguenze e criticità - Oltre il citizen journalism: l’informazione implementata dagli esperti Lo scenario fin qui descritto ha un impatto immediato sul modello produttivo degli operatori nel campo dell'informazione. In altre parole se il modo di informarsi e il modo di produrre notizie è cambiato, anche il modo di fare informazione deve cambiare e in parte sta già cambiando. Un vecchio adagio sentenziava che il mestiere del giornalista si fa con le scarpe, per indicare che era essenziale, per essere un buon cronista, andare a scovare le notizie, cercare personalmente le fonti e le informazioni, anche le più nascoste. Parte del giornalismo d'inchiesta è ancora innegabilmente basato anche su una tale modalità, tuttavia è altresì incontestabile che questo rappresenti una minima percentuale rispetto all'intera attività giornalistica, prevalentemente svolta al desk. E' qui infatti, nella cosiddetta "cucina redazionale", della quale si è accennato in precedenza, che convergono tutte le possibili informazioni: note di agenzia, comunicati stampa, informative di eventuali corrispondenti e/o inviati, giornali a stampa, anteprime delle prime pagine delle prossime edizioni, agenzie video19 , giornali online, collegamenti 19 Le agenzie video sono agenzie di informazione che offrono servizi filmati semi-lavorati sui più importanti avvenimenti che si verificano nel mondo. Insieme al documento filmato, l’agenzia fornisce un testo scritto ad esso relativo, denominato dopesheet. Il dopesheet contiene: - i dati identificativi del video: titolo, numero progressivo, data di emissione, lingua nella quale si esprimono le persone riprese, dateline, ossia data e luogo nel quale si sono verificati gli episodi oggetto del video; - le eventuali restrizioni alla diffusione - la shootlist, ossia la descrizione delle sequenze principali, con la traduzione in inglese di eventuali dichiarazioni contenute nel video; - la story, ossia la sintesi dell’avvenimento ripreso.
  • 10. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 10 Riproduzione riservata alla rete di qualsiasi natura (http, ftp e simili, per la ricezione di contenuti audio-video, o più semplicemente a social network o blog). L’intero sistema dell’informazione può essere schematicamente paragonato ad una clessidra. L'enorme quantità di informazioni disponibile giunge al collo della clessidra che rappresenta il Media (in questo contesto, la Redazione del broadcast televisivo), ma solo una parte (molto piccola) di questo materiale viene poi irradiato e diffuso, secondo specifici criteri di scelta. E' quindi evidente che se le informazioni disponibili sono di gran lunga maggiori di quelle che possono essere rilasciate da un qualsiasi operatore, anche se questi diffondesse notizie sempre diverse nell'arco delle ventiquattrore, la prima caratteristica di differenziazione fra Media consiste nella scelta delle notizie da dare. Tali criteri dipendono da molteplici fattori:  Illuminazione del segnale: ossia estensione dell'area nella quale il segnale televisivo viene captato, il bacino d'utenza teorico. Sarà certamente differente l'interesse suscitato dalla notizia di un nubrifragio sul lungomare di Ostia (Roma) per un utente di Rabah (Marocco) collegato ad una TV satellitare, rispetto all'interesse di uno spettatore di Fiumicino (provincia di Roma) sintonizzato su Canale 10 (emittente locale con sede nel litorale laziale).  Target di riferimento: tipologia di persone alle quali si Sebbene siano a volte considerati come fossero fonti primarie, i filmati forniti dalle agenzie sono sempre fonti secondarie. Inoltre, tali documenti video, tranne rare eccezioni, sono sempre dei semi- lavorati; poiché prima della pubblicazione in agenzia, nel montaggio, vengono eliminate le sequenze dei cambi di campo e degli spostamenti nel cambio dei soggetti ripresi.
  • 11. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 11 Riproduzione riservata ipotizza di rivolgersi e/o ci si vorrebbe rivolgere20 .  Tipologia di emittente e quindi di palinsesto: lo spazio, ossia il tempo da dedicare all'informazione21 ,  Linea editoriale: rappresenta l'orientamento e la sensibilità personale del direttore e dell'editore, sia quest'ultimo espressione della Proprietà del canale, oppure soltanto "di riferimento" come nel caso delle Reti della Tv pubblica o di Testate con una proprietà diffusa. Ecco quindi che l’attività maggiore dell’operatore dell’informazione diventa sempre più quella di selezionatore e di “confezionatore” della notizia, con le responsabilità di sempre e anche maggiori del passato, soprattutto per ciò che riguarda l’attendibilità dei dati che vengono diffusi e il diritto d’autore. Esemplare a proposito dell’attendibilità e del controllo delle fonti, è l’episodio avvenuto il 10 gennaio 2013: un redattore di Rainews24, abitualmente impegnato nei commenti della giornata politica, era circa l’una di notte, scrive su Facebook avvertendo la Redazione della diffusione in rete di un filmato di Beppe Grillo che dialoga con rappresentanti di Casa Pound. Cogliendo soltanto alcune sequenze-video del dialogo tra il comico genovese e il rappresentante del movimento di estrema destra, alcuni utenti della rete interpretavano il colloquio come “un’apertura” del Movimento 5 stelle a detti soggetti politici. In breve tempo, circa un’ora, inizia a diffondersi come certezza ciò che in un primo momento poteva essere soltanto un sospetto o un’illazione, che Grillo accogliesse rappresentanti di Casa 20 Apposite aziende di sondaggi forniscono le caratteristiche della platea di utenti di ciascuna emittente, durante l’arco dell’intera giornata, suddivisa per classi di età, istruzione, occupazione lavorativa. Come vedremo più avanti, questo criterio incide anche sul linguaggio stesso usato nella comunicazione. 21 Sarà differente per esempio, fra le reti generaliste, quello dedicato su Italia 1 rispetto a quello su Rai 1 o su Canale 5, così come c’è differenza, fra le emittenti specifiche, fra un canale come Nuvolari e uno come Class tv. Il tempo riservato all'informazione incide anche sulla lunghezza di ciascuna notizia
  • 12. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 12 Riproduzione riservata Pound nelle proprie liste elettorali22 . I colleghi in Redazione cominciano ad effettuare le prime verifiche e a cercare una testimonianza-video “forte”, ossia inequivoca, per sostenere tale tesi e farne eventualmente un “pezzo”. In breve viene rintracciato il video integrale23 e si accorgono che non si trattava di alcuna “apertura” ma semplicemente di un civile confronto fra rappresentanti di liste diverse mentre attendono l’apertura degli uffici del Ministero dell’Interno per il deposito delle liste elettorali. In base a ciò hanno deciso di non preparare alcun “pezzo”.24 L’attesa, che potrebbe da qualcuno essere scambiata per ritardo rispetto alla rete, ha permesso di verificare la fondatezza di quelle interpretazioni. La rapidità della risposta alla propagazione di una notizia, pur essendo molto importante, non per questo può essere minimamente sacrificata a favore della verifica delle fonti e al controllo sulla fondatezza delle informazioni che giungono. L’attestazione di veridicità e la contestualizzazione sono due delle funzioni che i Media nel loro complesso sono chiamati a svolgere25 . E sono la base fondante sulla quale è costruita l’autorevolezza dei Media stessi. Nell’attuale panorama, segnato da forte concorrenza26 , la 22 Filmato “postato”, ossia pubblicato in rete attraverso youtube.com, nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 2013 dove Beppe Grillo dialoga con rappresentanti di Casa Pound davanti al Viminale in attesa del deposito delle liste elettorali. Durata: 3’49”. 23 Durata del filmato 16’40” 24 Soltanto successivamente, nel servizio di commento alla giornata politica, sono state utilizzate, contestualizzate, alcune scene del dialogo. 25 Funzioni comprese nella “mediazione giornalistica”, attività fondamentale questa, ma che è spesso anche (a torto o a ragione) interpretazione, spiegazione, esegesi, e come tale non unanimamente accettata e condivisa. 26 Fonte Adnkronos: La televisione generalista viene sacrificata sull’altare di Internet, in particolare dalla generazioni più giovani, e su quello del digitale terrestre, che ha comportato l’esplosione dei canali gratuiti disponibili. E’ quanto sottolinea il 24° Rapporto Italia dell’Eurispes, secondo il quale soprattutto fra giovanissimi e giovani la Rete rappresenta uno strumento di erosione del primato televisivo sui tempi dello svago, una valida alternativa ed un fortissimo polo di attrazione. Il 52,6% dei ragazzi tra i 12 ed i 18 anni afferma di
  • 13. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 13 Riproduzione riservata sfida fra operatori dell’informazione si gioca anche sulla propria autorevolezza e credibilità, sulla “sintonia con l’utente”, sull’appeal del mezzo. Se per appeal del mezzo possiamo considerare la risultante dell’aspetto grafico, la chiarezza e leggibilità della grafica di supporto, la riconoscibilità della Testata attraverso la scenografia del proprio studio, la facilità di individuazione per posizionamento fra i molteplici canali e la semplicità di consultazione del proprio sito internet, per “sintonia con l’utente” si intende la capacità di offrirgli le informazioni che cerca e/o di cui ha bisogno, facendo sì che le raggiunga nel minor tempo possibile. Si tratta quindi di “intercettare” le richieste di informazione espresse e implicite del target di utenza al quale si rivolge l’emittente. Non è un caso, infatti, che da alcuni anni si sia affermata anche una comunicazione per segmenti, ossia rivolta a gruppi omogenei di utenti. Una delle possibili risposte, già in uso, a una tale esigenza può essere quello di implementare “dal basso” l’informazione, facendo partecipare al processo mediatico anche l’esperto o lo stesso cittadino interessato al fatto di cui si parla27 . Anche l’utilizzo di Twitter da parte di un numero sempre maggiore di operatori interessati alla diffusione di qualsivoglia informazione (commerciale, politica, ecc.) può essere letta, in ultima analisi, come una evoluzione su telefonini e smartphone della mailing list, ed essere considerata perciò una vera e propria comunicazione ad personam. guardare meno la Tv da quando utilizza Internet. Solo per il 47,9% la televisione costituisce il principale canale di informazione (dati Eurispes-Telefono Azzurro, 2011). La parcellizzazione degli ascolti ha poi investito, negli ultimi anni, in misura crescente il mondo della televisione, ed è ben rappresentato dall‘erosione degli ascolti delle reti generaliste, seguito al passaggio al digitale terrestre. «Mai come nell’ultimo anno si è presa coscienza -sostiene l’Eurispes- del fatto che la televisione, come era stata intesa per tanti decenni, non esiste più e che il meccanismo degli ascolti è già irreversibilmente mutato». (Adnkronos). 27 Partecipazione del cittadino a vario titolo coinvolto nel fatto: testimone, vittima, interessato. Oppure attraverso il citizen journalism ossia il contributo audio-video prodotto dal testimone stesso (non giornalista) preventivamente registratosi ed accreditatosi presso il broadcast, sull’esempio degli “Osservatori” di France24. Oppure, come sempre più spesso accade, chiamare un esperto perché fornisca la propria interpretazione del fatto descritto. Si vedranno in seguito altre possibili strategie per la fidelizzazione dell’utente.
  • 14. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 14 Riproduzione riservata 3 .- La fruizione dell’informazione: Share e Audience - Ascolto. Fidelizzazione e partecipazione - Un “mercato” statico o dinamico? - Il concetto di Diffusione Premessa In un panorama radiotelevisivo di cosiddetto regime misto28 quale quello italiano, e ancor più in un sistema ove tutti i concorrenti si sostengono essenzialmente tramite la vendita di spazi pubblicitari, la rilevazione degli ascolti dei programmi televisivi consente in primo luogo alle emittenti di attribuire un valore economico all’unità di tempo per ciascuna fascia oraria nella quale sono suddivise le ventiquattr’ore di programmazione e, secondariamente, orienta gli inserzionisti pubblicitari verso trasmissioni in grado di richiamare un pubblico corrispondente alle loro attese, individuato sia per dimensioni, sia per configurazione tipologica (genere, età, istruzione, capacità di spesa, etc.). La necessità di dati di ascolto affidabili, oggi essenziale e indispensabile sia per le emittenti sia per i pianificatori di pubblicità e gli inserzionisti, è stata importante sin dagli albori della storia televisiva29 . Tali indagini, che furono progressivamente raffinate nel corso degli anni, vennero condotte inizialmente dalla Rai, sino a quando, per rispondere in modo imparziale all’esigenza di conoscere l’impatto delle inserzioni pubblicitarie nei programmi delle emittenti commerciali, nel luglio del 1984 venne fondata un’apposita società: la Auditel, società di rilevazioni televisive, incaricata di raccogliere e pubblicare dati sull'ascolto televisivo italiano. 28 Per la presenza di Broadcasting pubblico e privati 29 Già nel 1959 la RAI diede inizio – tramite il Servizio Opinioni – a una indagine campionaria quotidiana, chiamata “Barometro di ascolto”, di 1.000 persone con almeno 18 anni di età, con una propria rete di intervistatori. Cfr: Giorgio Marbach*, Alfredo Rizzi**, LE RILEVAZIONI DEGLI ASCOLTI TELEVISIVI, Passato, presente, prospettive., convegno Roma, maggio 2010, * Rettore di Universitas Mercatorum. ** Professore di Inferenza Statistica, Sapienza Università di Roma
  • 15. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 15 Riproduzione riservata Costituita con tali esigenze, l’Auditel30 dal 7 dicembre 1986, data dei primi rilevamenti disponibili, ha decretato il successo o l'insuccesso delle trasmissioni del piccolo schermo semplicemente rendendo noto il numero, frutto di una proiezione matematica31 , di persone che “hanno seguito”32 un determinato programma in una data fascia oraria, ossia l’audience e la relativa percentuale rispetto al totale degli utenti davanti alla televisione in quella medesima fascia oraria, il cosiddetto share. Nonostante le precisazioni della società in merito alla esattezza e al grado di affidabilità dei dati che fornisce33 esistono contestazioni e forti perplessità34 . 30 La cui proprietà è divisa in quote del 33% per le tre componenti fondamentali: televisione pubblica (RAI), emittenza privata (Mediaset, che detiene la quota di controllo), aziende che investono in pubblicità (UPA) con agenzie e centrali media (AssoComunicazione, UNICOM); il restante 1% è di proprietà della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG), 31 Il sistema di rilevazione avviene attraverso un dispositivo, installato nella casa di circa 5.200 famiglie italiane (corrispondenti a 14.000 individui), collegato alla linea telefonica, che registra su quale canale è sintonizzato il televisore. Il comportamento di tale campione di persone viene “proiettato” su tutto il bacino di potenziali spettatori. 32 Il termine è stato messo tra virgolette poiché con l’auditel viene registrato il canale su cui è sintonizzato il televisore, senza conoscere il modo, la partecipazione, con la quale il programma viene visto, né tantomeno il gradimento. 33 Ogni membro della famiglia deve segnalare la propria presenza davanti al televisore tramite un particolare telecomando: in questo modo il meter registra sia quale programma è visto, ed anche da chi è visto. Il meter è composto da 3 unità: il monitor detection unit (MDU), che rileva lo stato di accensione e spegnimento dell'apparecchio televisivo, il canale su cui esso è sintonizzato; l'handset ("telecomando"), attraverso il quale la famiglia-campione seleziona il numero di persone che guardano la televisione; il meter vero e proprio, unità centrale di memoria, che trasmette i dati degli MDU provenienti dai vari televisori della famiglia-campione alla centrale attraverso la linea telefonica. 34 Può capitare che un programma trasmesso in particolari orari, abbia ascolti inferiori al monoscopio trasmesso nel medesimo momento su un altro canale. Da più parti e con motivazioni diverse le scelte e i criteri dell'Auditel per fissare i dati di ascolto sono stati contestati. I primi rilievi sono stati posti dalle Associazioni dei Consumatori che hanno investito il Tar del Lazio (Sentenza n.200305024 del 04/06/2003). Alcuni studi effettuati da istituti di statistica indipendenti hanno poi sostenuto la totale inattendibilità dei dati. Fra le numerose voci critiche, cfr da ADUC, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, di Roberta Gisotti (Portavoce del 'Tavolo permanente sulla questione Auditel') e autrice de ‘La favola dell'Auditel’ “…Nata nel dicembre 1986, per spartire la torta degli investimenti pubblicitari, l’Auditel è il frutto di un‘malaugurato’ patto stretto tra la Rai , l’allora Fininvest SpA e l’Upa, la società che rappresenta gli utenti della pubblicità. Un patto che ha sancito il duopolio televisivo e l’ha reso inattaccabile, impedendo di fatto la nascita di un terzo, quarto, quinto polo come era auspicabile e impedendo lo sviluppo dell’emittenza locale, privata dei necessari finanziamenti pubblicitari, assorbiti per circa il 97 per cento da Rai e Mediaset, che in base ai dati Auditel raccolgono il 90 per cento e più dell’audience totale. Ma quali garanzie abbiamo sull’equità di spartizione di tali cospicui investimenti che confluiscono nella Televisione? Alcuna garanzia, eppure l’Auditel è l’unico sistema di rilevamento accettato da
  • 16. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 16 Riproduzione riservata Al di là di polemiche e critiche che possono anche essere conseguenza di strumentalizzazioni, è evidente che la metodologia fin qui utilizzata non riesce a cogliere il comportamento dell’utente, almeno di tutte le sue sfaccettature, ma in attesa di un diverso sistema di riscontro, questo rimane il metodo maggiormente condiviso35 . E' da poco tempo che la piattaforma social Twitter e la società di demoscopica Nielsen hanno stretto un accordo pluriennale, negli Stati Uniti, per creare un parametro di valutazione della tv che si basi sul coinvolgimento degli utenti del social network, esso si chiamerà “Nielsen Twitter Tv Rating” e sarà disponibile dall’autunno 201336. La nuova misurazione rappresenta un significativo passo avanti per l’industria televisiva; in particolare per i broadcaster, per realizzare contenuti sempre più accattivanti e per gli inserzionisti per creare campagne pubblicitarie integrate e più persuasive. Sin dai primi dati Auditel disponibili, la platea degli spettatori televisivi, e quindi il relativo mercato pubblicitario, è stata sostanzialmente ripartita in misura equivalente fra Rai e Mediaset che hanno assorbito circa il 90% dell’intero mercato delineando in tal modo un panorama pressoché statico. Ciò non Rai, Mediaset e Upa per contrattare i finanziamenti pubblicitari. Questo perché attraverso l’Auditel si è instaurato di fatto un regime di finta concorrenza, dove le quote della pubblicità tra Rai e Mediaset sono rimaste sostanzialmente invariate da 18 anni, offrendo stabilità ad un mercato lievitato di anno in anno e monopolizzato da un gruppo ristretto di grandi Marchi, che producono beni di largo consumo. Poco importa dunque ai grandi investitori che il dato Auditel sia veritiero o no e sapere con esattezza se un programma sia stato visto da un milione in più o in meno di spettatori: l’importante è mantenere l’esclusiva del più vasto mercato mediatico…” 35 Oltre l’Auditel, esistono anche i dati AudiRai che, pur essendo elaborazioni prodotte dalla Rai, mantengono ampia affidabilità, e forniscono valori sostanzialmente sovrapponibili con quelli dell'Auditel. Tale consonanza fra le elaborazioni tuttavia non certificano l'esattezza dei dati stessi in quanto frutto di metodologie sostanzialmente simili e non considerano altri device, ossia dispositivi atti a visualizzare contenuti televisivi, con le quali si può fruire del programma televisivo.. 36 Cfr: Social Tv: Twitter e Nielsen insieme per il rating di quezal (Matteo Bayre), Pubblicato il 19 dic 2012 su www.digidivide,it
  • 17. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 17 Riproduzione riservata significa che non vi siano state in passato trasmissioni che hanno riscosso un séguito di pubblico37 molto maggiore delle proprie dirette concorrenti, e altre che a causa dei modesti ascolti siano state spostate nel palinsesto o addirittura annullate, ma tali episodi non hanno modificato i rapporti di forza fra i due principali broadcast. Tale situazione permane tuttora in larga misura ma, così come abbiamo visto38 , l’introduzione del sistema di trasmissione del digitale terreste e le mutate abitudini di fruizione, da parte degli utenti italiani, sia per ciò che riguarda l’intrattenimento e sia nei confronti dell’Informazione, hanno determinato e determinano una parcellizzazione della platea che rende molto più fluido e dinamico l’attuale quadro di riferimento. E’ evidente che oramai molto più di rado rispetto al passato vengono raggiunte elevate percentuali di share e in ogni caso, queste si realizzano con ascolti, assai più modesti in termini numerici39 . In un tale contesto, da un lato sarà probabilmente sempre più marcata la tendenza degli inserzionisti pubblicitari a indirizzare messaggi via via più mirati verso gruppi di potenziali acquirenti ben individuati e definiti, dall’altro, anche spostamenti di pubblico non numericamente rilevanti in termini assoluti, da una trasmissione ad un’altra concorrente, potranno incidere in modo preponderante sulle scelte di palinsesto dei singoli broadcast. Prima di fornire alcuni elementi concreti, valori assoluti e 37 La trasmissione più seguita nella storia dell'Auditel è la semifinale del Campionato mondiale di calcio 1990 la nazionale azzurra e l'Argentina: 27 milioni 537 000 telespettatori, con uno share dell'87,25%. Il programma di informazione con maggiori ascolti è il TG1 del 6 aprile 2009, nell’edizione delle 9,30 (in occasione del terremoto in Abruzzo) con uno share del 43,1% 38 Cfr. supra 39 Eccezion fatta per eventi mediatici di massimo impatto quali terremoti, catastrofi, conflitti, in atto in luoghi relativamente vicini allo spettatore
  • 18. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 18 Riproduzione riservata andamento, in merito all’audience dei principali contenitori informativi italiani, occorre precisare che: - così come ricordato in precedenza,40 i dati forniti da Auditel e AudiRai sono generalmente pressoché sovrapponibili41 , e anche ove si discostino con valori numericamente significativi, questa distonia non inficia le tesi del presente lavoro. - le fasce orarie nella quale è suddivisa la programmazione sono le medesime per entrambe le fonti di rilevazione tranne che per la notte, tra le 02,01 e le 06,59, orario non previsto dall’Auditel e invece monitorato da AudiRai. - un confronto puntuale degli ascolti fra i diversi contenitori informativi italiani risulta difficile a causa dei differenti orari di programmazione, sovrapposizioni, o mancate sovrapposizioni fra gli stessi, “traino” di trasmissioni di intrattenimento con maggiore o minore audience, eventuali polemiche o appuntamenti mediatici contingenti42 Si riportano qui di seguito i grafici, suddivisi per Testata (generalista), di Tg1, Tg3, TG5, Tg La7, elaborati sulla base dei dati di ascolto, che mostrano il numero, in media, degli spettatori di ciascun broadcast considerato, nel periodo preso a campione della 4a settimana del mese di gennaio per gli anni 2006-201343 . 40 Cfr. nota 36 41 Tutte le tabelle di dati, sia di fonte Auditel che AudiRai, alla base del presente studio sono riportati in Appendice 42 Per esempio una querelle legata a un direttore di Testata oppure una querela da parte di un esponente politico, ecc.. 43 La fonte dei dati è quella AudiRai.
  • 19. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 19 Riproduzione riservata Tg1 Fonte: AudiRai, elaborazione dell’autore 7857 1 8454 7563 7413 7034 6349 5595 5988 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 26/01/2006 31/01/2007 31/01/2008 29/01/2009 28/01/2010 31/01/2011 30/01/2012 30/01/13 Serie1 Tg1 20,00 dati x 1000 Come si nota dal grafico n°1, il Tg1 delle 20,00 negli ultimi sei anni risulta aver avuto una flessione degli ascolti di quasi 2,5 milioni di spettatori, (periodo 2007-2012), passando da circa 8,5 milioni del 2007 a circa 6.0 milioni del corrispondente periodo del 2012, recuperando poi quest’anno 400 mila unità.44 Tg3 Fonte: AudiRai, elaborazione dell’autore 3107 1 2585 2392 2865 2449 2721 3148 2474 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 26/01/2006 31/01/2007 31/01/2008 29/01/2009 28/01/2010 31/01/2011 30/01/2012 30/01/13 Serie1 Tg3 19,00 dati x 1000 La curva dell’ascolto del Tg3 nel periodo considerato è 44 Recupero forse dovuto al particolare clima pre-elettorale di questo periodo
  • 20. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 20 Riproduzione riservata assimilabile a una sinusoide, con valori oscillanti attorno ai 2,5 milioni di telespettatori. Attualmente il sèguito è di circa 3,0 milioni di individui. Tg5 Fonte: AudiRai, elaborazione dell’autore 7930 1 7313 6181 6539 6023 5890 6134 5612 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 26/01/2006 31/01/2007 31/01/2008 29/01/2009 28/01/2010 31/01/2011 30/01/2012 30/01/13 Serie1 TG5 dati x 1000 Come si nota dal grafico n°3, il Tg5 delle 20,00 nel periodo considerato 2006-2013 fa registrare una flessione degli ascolti di quasi 2,3 milioni di spettatori. TG La7 Fonte: AudiRai, elaborazione dell’autore 523 1 486 454 436 656 2563 2708 2090 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 26/01/2006 31/01/2007 31/01/2008 29/01/2009 28/01/2010 31/01/2011 30/01/2012 30/01/13 Serie1 Tg La7 dati x 1000 Dall’osservazione del grafico sopra riportato si può vedere
  • 21. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 21 Riproduzione riservata come gli ascolti del principale telegiornale de La7 siano quadruplicati in concomitanza dell’arrivo di Enrico Mentana, in qualità di direttore e conduttore. Si può notare altresì che il periodo di minor conflittualità politica, coincidente con il Governo-Monti, ha fatto registrare una flessione in termini di audience di circa il 30% rispetto ai precedenti periodi condotti sempre da Mentana. Si può rilevare inoltre che anche in Italia si sta verificando un fenomeno in parte simile a quello registrato Oltreoceano 45 . Le trasmissioni di approfondimento politico che registrano il maggior successo sono quelle dove è prevalente lo scontro e “la rissa verbale”. A questo proposito appare interessante l’analisi condotta da Christian Ruggiero, del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, sulla puntata della trasmissione “Il raggio verde”, del 24/4/2009. In quella trasmissione, condotta da Michele Santoro, presenti in studio Marco Travaglio e Vittorio Feltri e con l’intervento telefonico di Indro Montanelli - osserva Ruggiero - nessuno dei partecipanti interrompe l’altro e la discussione è pacata, anche se le tesi sostenute sono contrarie.46 Comportamento questo, di soltanto quattro anni fa, assimilabile più a quello usuale durante le Tribune elettorali degli anni ’50 e ’60 piuttosto che al confronto acceso, con dialoghi costantemente interrotti, accuse reciproche, talvolta anche insulti e abbandoni dello studio a cui si è spesso assistito nelle trasmissioni di approfondimento politico andate in onda durante gli ultimi due anni, e in particolar modo nel corso del 2011. In generale, dall’esame dei dati di ascolto, si può registrare la tendenza da parte del pubblico a preferire programmi e notiziari ove vi è una semplificazione degli argomenti trattati, una riduzione della complessità, la spiegazione delle notizie e dei fatti, una caratterizzazione (a 45 Si veda infra, note 49 e 52 46 E’ evidente quindi il confronto con trasmissioni attuali, anche con medesimi partecipanti, tranne naturalmente Montanelli scomparso il 22/7/2001
  • 22. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 22 Riproduzione riservata volte anche esagerata) delle opposte fazioni al fianco dei quali lo spettatore è chiamato/indotto a schierarsi. Per ciò che riguarda le Testate all news, è opportuno notare che di queste raramente si conoscono i reali dati di ascolto47 e che la grandezza maggiormente considerata è il numero dei contatti giornalieri (RCH) di “utenti unici” 48 Tuttavia, seppur con detti limiti e le consequenziali approssimazioni, si può osservare che: - Il broadcast di all news più conosciuto al mondo, la CNN, ha dimezzato i propri ascolti nell’anno 201249 . Oltre che a causa della crisi generalizzata e di alcuni avvicendamenti fra i conduttori di Infotainment, quali i programmi di interviste50 , il calo di audience per la Tv di Atlanta, risulta maggiore di quello dei suoi più diretti concorrenti51 , ed è 47 Ne’ France 24, ne’ 24 Horas hanno mai rivelato i dati dei loro ascolti, per BBC World news gli ascolti sono accorpati a quelli degli altri canali della BBC; soltanto negli Stati Uniti (si veda infra) sono costantemente pubblicate le performance d’ascolto dei tre principali concorrenti, CNN, Fox News e MSNBC. In Italia Audirai esamina Rainews24 e SkyTg24, mentre Tgcom24 non ha fino ad oggi reso noti i propri dati di ascolto. 48 Numero di persone diverse che nell’arco della giornata hanno visto la TV per almeno un minuto. A differenza dell’ascolto medio giornaliero (AMR) che è il prodotto fra i contatti giornalieri (RCH) e il tempo medio di visione giornaliero in minuti di coloro che nell’arco della giornata hanno visto la TV (ATS), ossia AMR = RCH x ATS/durata, per i RCH non viene distinto quanto l’ascoltatore sia rimasto a guardare il programma, ma tale grandezza è la sommatoria, nel periodo di tempo considerato, di nuovi ascoltatori, anche se i primi hanno abbandonato la rete. Cfr.: Misurazione degli ascolti televisivi , http://www.comunicazione.uniroma1.it/materiali 49 Rilevazioni Nielsen: dal 30 aprile al 27 maggio, la media registrata è stata di 389mila telespettatori in prima serata. Solo un anno fa i dati, sebbene già premonitori di un declino, facevano segnare cifre più che doppie; dal 2011, la Cnn ha perso, strada facendo, il 51% del suo pubblico 50 “In particolare, soffre la fascia che un tempo era occupata da Larry King e che oggi, ospita Piers Morgan e le sue interviste con una media di 429mila spettatori, molto meno dei 657mila di Larry King della fine del 2010. e anche la trasmissione di Anderson Cooper, uno dei volti più amati del canale, in onda alle 20, nello stesso periodo considerato, ha attirato solo 352mila spettatori, di cui solo 95mila nella fascia fra i 25 e 54 ann”i. Cfr.: Angela Vitaliano, C’era una volta il mito della Cnn, oggi in crisi di ascolti, http://www.linkiesta.it/cnn oppure www.blitzquotidiano.it/tv/cnn-crisi-ascolti-tv-stati-uniti-1253354 51 Nella fascia di prime-time, la tv con sede ad Atlanta è stata vista, in media, da soli 389 mila spettatori dal 30 aprile al 27 maggio. In confronto, la progressista MSNBC ha avuto una media di 674.000 telespettatori totali, mentre Fox News, nello stesso periodo ha potuto vantare una media di 1,692,000 telespettatori totali
  • 23. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 23 Riproduzione riservata probabilmente legato a una disaffezione del pubblico verso uno stile equilibrato e moderato di trattare le notizie, soprattutto l’informazione politica52 . -Le Testate all news, proprio per la loro specificità di essere un flusso informativo continuo, fanno registrare i maggiori ascolti durante il verificarsi di eventi eccezionali. -In Italia il confronto tra i dati d’ascolto di Rainews24 e Sky Tg24 non è di immediata lettura poiché quest’ultimo è principalmente diffuso su satellite, non è gratuito ma all’interno di un bouchet di offerte in abbonamento53 . Si riporta qui di seguito l’intervento, espressamente redatto per il presente lavoro, di Claudio Borelli54 quale analisi e riflessione su alcuni aspetti delle Testate all news in generale, e su Rainews24 in particolare. Una rete all news può essere considerata un canale distributivo mono prodotto. L’informazione, sebbene costituita da una pluralità di ‘oggetti’: dirette, telegiornali, approfondimenti, reportage, eccetera, soddisfa una domanda di informazione istantanea, cioè una domanda che non vuole essere soddisfatta nel tempo (negli orari canonici di diffusione 52 Cfr.: La Stampa del 28/6/2012. “Se la Cnn è andata peggio degli altri una ragione deve esserci. Le spiegazioni abituali sono due: primo, per fare grandi ascolti la tv di Atlanta ha bisogno di crisi epocali tipo la guerra in Iraq; secondo, la linea molto più partigiana scelta dalle rivali, con la «Fox» megafono della destra repubblicana e la «Msnbc» portavoce della sinistra liberai, paga di più. La gente è stanca dell'informazione obiettiva, anche se è più corretta, precisa e approfondita: vuole la rissa partitica, rispecchiando il clima politico a Washington”. E ancora: Il Corriere della sera del 27/9/2012: “Le difficoltà della all news più famosa del mondo, il cui modello di giornalismo (presenza continua 24 ore su 24 e imparzialità quasi istituzionale) avrebbe dovuto fare scuola in tutto il mondo, ci aiutano però a capire meglio la crisi che l' informazione sta attraversando. Il motivo principale è che sia Fox che Msnbc hanno costruito il loro successo su una squadra di commentatori ultrapoliticizzati (da Glenn Beck a Keith Olbermann, a Chris Matthews), finendo per diventare rispettivamente la rete della destra e della sinistra. In un momento in cui prevalgono la tv schierata, il giornale-partito e, con esso, un giornalismo che chiede il sangue dell' avversario spesso con processi sommari e lapidazioni mediatiche, chi conserva la vecchia idea liberal dell' informazione super partes fa la figura di non avere opinioni politiche”. 53 Soltanto di recente viene rilanciato “in chiaro”, in orari prestabiliti, sul canale Cielo del digitale terrestre. 54 Vice caporedattore della Fascia notte di Rainews24
  • 24. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 24 Riproduzione riservata dei telegiornali delle reti generaliste) e risponde quindi alle seguenti richieste del consumatore televisivo, indicativamente: - cosa sta succedendo ora, - come si sta evolvendo un certo fatto e, solo in via subordinata, - qual è la sintesi degli avvenimenti della giornata. In sostanza è come fosse un programma che dura 24 ore. Così come avviene per qualsiasi distribuzione di articoli mono-prodotto dove si scontano i costi delle mancate sinergie, anche per la diffusione del “prodotto informativo” si ha una carenza di “traino” di spettatori interessati ad altre tipologie di programmi (per chiarire, nelle Televisioni generaliste: il pubblico interessato all’intrattenimento diventa, per effetto traino, il pubblico che segue un telegiornale, un film o viceversa). RaiNews24, un caso emblematico55 Per i motivi su esposti, al fine di misurare la performance della rete, appare più corretto utilizzare il concetto di contatti giornalieri di utenti unici piuttosto che non l’ascolto medio giornaliero, ma verrebbe precluso il confronto con i risultati delle altre reti generaliste negli orari di trasmissione dei notiziari. A parere di chi scrive risulta illogico il confronto tra due reti specialistiche. Confrontare l’offerta di informazione e l’offerta di intrattenimento è come confrontare l’offerta di generi alimentari con quella dei prodotti per la casa… dal punto di vista delle performance, del sèguito che crea nel proprio segmento di pubblico. Prendiamo brevemente in esame il confronto, in termini di ascolto, tra RaiNews24 e Rai3, una rete fortemente 55 anche per la scelta aziendale di non promuovere in misura adeguata l’attività della rete negli oltre 14 anni dalla sua nascita
  • 25. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 25 Riproduzione riservata caratterizzata dalla missione di servizio pubblico sulle cui frequenze va in onda il segnale di RaiNews24 tra le 2.30 e le 7.00. Tab 1, Rai3 - RaiNews24, periodo 11 Maggio 2012 - 10 Maggio 2013 Fonte: Audirai, Elaborazione dell’autore I dati, espressi in termini di share, si riferiscono al periodo 10 Ottobre 2012 – 10 Maggio 2013. Il contributo di Rainews è determinante al risultato medio di Rai3 nella fascia mattutina (indicativamente nell’arco orario 5.00 – 7.00). I picchi di share raggiunti sono comparabili a quelli realizzati dal tg3 delle 19 e quello delle 14.20. Al momento del distacco del segnale di RaiNews24 da Rai3, com’è da attendersi, lo share precipita a valori che si mantengono comunque superiori all’1% nella mattina fino alle 11.00. Da questo momento i risultati peggiorano sistematicamente fino al minimi di ascolto ottenuti in seconda serata. Flessioni significative si notano soprattutto negli orari tradizionalmente occupati dai Tg delle reti generaliste: l’ora di pranzo, quella di cena e l’ora dopo la mezzanotte. Emerge qui la caratteristica di supplenza che la rete all news della RAI svolge nei confronti dell’informazione televisiva: riesce a trovare propri spazi di visibilità solo nelle fasce orarie meno presidiate. Ne risalta la propria capacità di intercettare la domanda di
  • 26. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 26 Riproduzione riservata informazione istantanea, meno quella di fornire sintesi degli avvenimenti. Una possibile spiegazione è che i TG generalisti vanno in onda una sola volta, quelli di RaiNews24 vengono ripetuti ogni ora, per cui prevale la logica: “il tg di Rainews24 lo posso sempre vedere più tardi”. Nella fascia oraria 5.00 – 6.30 RaiNews24 è in concorrenza con il cosiddetto ‘rullo’ di Canale 5 che, come noto, propone una rotazione molto veloce di notizie e rassegna stampa. I dati mostrano che Canale 5 ha uno share medio di oltre il 21% nettamente superiore rispetto al 14% di Rainews24. Ma solo 5 anni fa Canale5 otteneva un risultato superiore al 30% e RaiNews24 poco inferiore al 10%! (tab. 2) Tab 2, RaiNews24 – Canale5, periodo 1 maggio 2012 - 1 maggio 2013 Fonte: Audirai, Elaborazione dell’autore Negli ultimi anni RaiNews24 si è sempre più caratterizzata come rete che segue gli eventi in diretta. Eventi previsti ed eventi imprevisti. Le due circostanze riflettono un comportamento significativamente diverso da parte degli ascoltatori. Nel caso di eventi previsti: elezioni, processi, conferenze e più in generale grandi fatti di cronaca annunciati, la ricchezza dell’informazione fornita dipende fortemente dai mezzi tecnici impiegati e dalla possibilità di inviare molti
  • 27. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 27 Riproduzione riservata giornalisti sul campo. Le testate tradizionali sono imbattibili nella capacità di dispiegare mezzi e uomini e trasformarli in un’informazione accattivante. Seppure non sia un testata tradizionale, tra questi può esser e annoverata anche SkyTg24. La velocità di reazione di una testata, la flessibilità della sua organizzazione del lavoro, è invece decisiva nell’affrontare in brevissimo tempo una catastrofe naturale, un incidente o tutto ciò che non è preventivabile. RaiNews24 ha saputo costruire, negli anni, un’immagine di velocità e credibilità anche in situazioni precarie. Mettere in piedi una diretta sulla base di poche informazioni frammentarie, con a disposizione solo poche immagini, è stato possibile avendo in gran parte rinunciato al requisito di ‘pulizia dell’immagine’. La risposta degli ascolti è stata esemplare: Rainews24 guadagna molto nei casi di eventi imprevisti, molto meno quando la concorrenza ha avuto tempo di organizzarsi. Pur conservando le osservazioni testé elaborate da Claudio Borelli in merito all’estrema difficoltà di operare un confronto puntuale e omogeneo fra Testate all news56 , si ritiene comunque opportuno fornire qualche dato sul numero, in termini assoluti, degli spettatori che seguono questa tipologia di canale suddividendo i risultati delle rilevazioni in tre casi campione: A) assenza eventi eccezionali57 ; B) eventi eccezionali previsti in anticipo58 ; C) eventi eccezionali non previsti59 . 56 Anche per una diversa composizione di pubblico, specialmente in termini di età, fra le Testate 57 Valore medio degli spettatori che hanno seguito un determinato notiziario in assenza di eventi eccezionali 58 Valore medio degli spettatori che hanno seguito una particolare diretta preannunciata, come ad esempio l’elezione del papa oppure del presidente della Repubblica. 59 Valore medio degli spettatori che hanno seguito una particolare diretta per raccontare un evento imprevisto, come ad esempio l’annuncio delle dimissioni del papa oppure la cronaca di un terremoto.
  • 28. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 28 Riproduzione riservata Caso A1 60 : Testata N° individui Share Rainews24 193.000 4,23% Sky Tg24 75.000 7.00-7.25 59.000 7.25-7.55 1,60% 0,98% Fonte: Audirai Caso A2 61 : Testata N° individui Share Rainews24 156.000 3,27% Sky Tg24 50.000 valore approssimato 1,10% Fonte: Audirai Caso B1 62 : Testata Utenti unici N° individui Share Rainews24 135.000 0.54% Sky Tg24 3.131.901 209.331 1,10% 60 Dati di ascolto relativi a giovedì 10 maggio 2012, nella fascia oraria 7.00-7.59 61 Dati di ascolto relativi a giovedì 9 maggio 2013, nella fascia oraria 7.00-7.59. 62 Dati di ascolto relativi a giovedì 18 aprile 2013, in occasione della prima giornata di votazione per l’elezione del presidente della Repubblica, ora 20.30 (secondo scrutinio).
  • 29. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 29 Riproduzione riservata Caso B2 63 Testata Utenti unici N° individui Share Rainews24 106.000 0.66% Sky Tg24 4.049.681 218.146 1,45% Caso B3 64 Testata Utenti unici N° individui Share Rainews24 500.000 2.21% Sky Tg24 4.531.567 837.867 4.08% 63 Dati di ascolto relativi a martedì 26 febbraio 2013, durante la diretta per le elezioni politiche 64 Dati di ascolto relativi a martedì 13 marzo 2013, in occasione dell’elezione di papa Francesco
  • 30. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 30 Riproduzione riservata Caso C1 65 Testata Utenti unici N° individui Share Rainews24 4.194.000 140.000 1.14% Sky Tg24 100.000 0.41% Dall’analisi di queste tabelle risulta evidente che le all news, così come osservato precedentemente da Claudio Borelli, fanno registrare i valori di massima audience durante l’accadimento di eventi eccezionali, inusuali e fortemente coinvolgenti dal punto di vista psicologico. Nella comparazione fra Rainews24 e Sky Tg24 emerge poi che laddove la copertura mediatica dell’evento può essere programmata in anticipo, magari con la partecipazione di ospiti che intervengono durante la trasmissione in diretta, l’emittente guidata da Sarah Varetto raggiunge ascolti quasi doppi della Testata Rai. 65 Dati di ascolto relativi a lunedì 11 febbraio 2013, in occasione dell’annuncio di dimissioni di Benedetto XVI
  • 31. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 31 Riproduzione riservata Le ragioni di tali differenze, tralasciando le pur notevoli differenziazioni di pubblico66 , possono essere ricercate in un vantaggio di Sky in termini di: - maggiore capacità organizzativa per mezzi tecnici e personale - maggiore riconoscibilità - maggiore cura dell’immagine e della veste grafica. Il confronto fra le tabelle A1 e A2 ci permette anche di osservare che la Testata della Rai ha perso, nella fascia oraria 7.00-7.59, dedicata alla Rassegna stampa, mediamente circa l’1% di share. Tale regressione coincide con l’abbandono della conduzione della Rassegna stessa da parte dell’allora direttore Corradino Mineo e conferma la tendenza, già sottolineata, dell’effetto “anchorman”, ove quindi il conduttore si fa carico della narrazione degli accadimenti, della loro spiegazione e, spesso, della loro semplificazione. 66 La platea di Sky Tg24 è tendenzialmente più giovane di coloro che seguono Rainews24
  • 32. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 32 Riproduzione riservata 4. - Internet e social networks - Da elementi di minaccia a strumenti di lavoro, - Il concetto di Diffusione - La “virality Da quanto visto finora, lo sviluppo di internet e le innovazioni tecnologiche hanno profondamente modificato quello che in misura omnicomprensiva possiamo chiamare “il mondo dei Media”, fornendo da un lato alcuni strumenti volti a migliorare l’attività informativa, e dall’altro producendo condizioni, già realizzate o in fieri,67 che possono determinare una completa revisione della funzione stessa della professione giornalistica, in special modo per quella televisiva. La sfida in atto e per il prossimo futuro è quindi quella di adeguare l’attività informativa televisiva alle mutate condizioni, introducendo e/o portando a compimento una trasformazione del linguaggio informativo, comprendendo con tale termine l’insieme di contenuti, il processo produttivo, gli strumenti di diffusione e l’atteggiamento verso il fruitore. Di fronte a un programma televisivo, il comportamento dell’utente può essere molto diversificato: partecipazione passiva, semplice apatia, interesse, coinvolgimento attivo a diversi livelli. Oltre al coinvolgimento “dal basso”, cui si è già accennato68 , altra strategia per una maggiore fidelizzazione 67 E’ in corso anche l’utilizzazione della Rete quale strumento per incrementare le capacità di immagazzinamento dati e/o calcolo. Tali soluzioni permettono che sia specifiche applicazioni, sia ingenti quantità di memoria, non siano più allocate su singoli elaboratori (personal computer o CED, centri elaborazione dati aziendali) ma risiedano sul Web oppure su potenti elaboratori collegati alle singole utenze tramite reti internet o intranet. Tali soluzioni comportano notevoli economie di scala e nel lungo periodo possono portare a una destrutturazione del centro produttivo, anche di quello mediatico. 68 Cfr. supra, p.12
  • 33. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 33 Riproduzione riservata dell’utenza è un coinvolgimento partecipativo attraverso uno strumento analogo, per esempio, a quanto avviene già per l’industria di beni di largo consumo e manifatturiera69 con l’utilizzo di Community e forum online specializzati su determinati argomenti. Secondo le più recenti teorie psicologiche, laddove è maggiore la partecipazione dell’individuo nel sistema comunicativo, maggiore è la sua comprensione, sia questo un processo di apprendimento oppure uno spettacolo70 . Nel caso di programmi televisivi, quindi, a una maggiore partecipazione corrisponderebbe una maggiore fidelizzazione dello spettatore al programma al quale ha assistito. Il raggiungimento di un tale obiettivo si può perciò ottenere anche attraverso l’adozione di uno schema produttivo mutuato dal modello comunicativo sistemico. Questo modello non è lineare ma circolare, analizza l’interazione continua, tra più soggetti, che si realizza all’interno di un sistema definito della comprensione e del feedback71 . Qui il messaggio è la risultante di elementi che interagiscono reciprocamente e quindi il messaggio di ciascuno condiziona l'altro ed è da esso a sua volta condizionato; perciò l’analisi si sposta dal messaggio in se’ e la sua ricezione, alla comprensione di questo e a ciò che essa provoca nel soggetto ricevente. In altre parole, secondo tale teoria la comunicazione si determina e si attua con il contributo e l’analisi 69 Un esempio in tal senso è la Community “InnoCentive” costituita da oltre un milione e mezzo di partecipanti, tra i quali numerosi sono gli esperti scientifici e gli studenti di varie Facoltà scientifiche che è stata più volte interpellata da grandi multinazionali quali, ad esempio, la Procter & Gamble. 70 Cfr.a vario titolo, tra i tanti: D.H. Jonassen; G.A. Miller e, in particolare, P. Watzlavich, 71 Cfr. Watzlavitck, Beavin, Jackson, “La Pragmatica della comunicazione umana”, Scuola di Palo Alto, 1971
  • 34. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 34 Riproduzione riservata dell’atteggiamento, del comportamento, e della reazione dell’interlocutore; vi è quindi un passaggio dall’approccio “fisico” a quello psicologico e sociologico. Nell’applicazione pratica del sistema di comunicazione massmediatico si tratterebbe perciò, di focalizzare l’attenzione, anziché sul tipo di informazione trasmessa, su ciò che da quel messaggio viene compreso e di cui il destinatario ci rende partecipi attraverso le sue reazioni. Si può così immaginare un sistema di circolarità imperfetta e spiraliforme ove l’informazione originata dall’emittente raggiunge un primo destinatario che con il proprio comportamento (positivo/negativo, consenso/dissenso) invia un feedback all’emittente e rimanda l’informazione ricevuta,
  • 35. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 35 Riproduzione riservata modificandola e/o condizionandola, verso un secondo destinatario che può così ricevere una doppia informazione: quella originata dall’emittente e quella modificata dal primo destinatario, e così via per un terzo destinatario, un quarto, ecc.. Modello sistemico della comunicazione Primo utente Secondo utente Terzo utente Quarto utente Settimo utente Sesto utente Quinto utente Ottavo utente Informazione Feedback Reazione primaria Broadcast Reazione secondaria Elaborazione dell’autore Al concetto di Diffusione usualmente adoperato nei Media quale estensione geografica e/o insieme di persone raggiunte da un determinato messaggio, viene da qualche tempo attribuito anche un ulteriore significato: il numero di persone che hanno creato un commento relativo al post di una determinata Pagina
  • 36. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 36 Riproduzione riservata web, sia in numero assoluto, sia come percentuale del numero di persone che l'hanno visto. Tale concetto è, per estensione, applicato anche al numero di persone che hanno ri-twittato, ossia re-inviato sulla piattaforma Twitter, un determinato post. La diffusione può essere perciò considerata un parametro per misurare, in termini quantitativi, l’interesse suscitato da un determinato messaggio, quindi un esempio di feedback (positivo) in uno modello di analisi sistemica, ed è strettamente connesso con il fenomeno definito virality. In questo contesto con il termine Virality si definisce il desiderio di parlare e condividere con altri, le proprie emozioni e le proprie riflessioni mentre le si stanno vivendo; ossia quel comportamento sociale molto diffuso fra gli utenti del web di scambiarsi le impressioni e le suggestioni provocate da qualsiasi contenuto stiano osservando, e di esprimerle il più rapidamente possibile tramite social network. Dalla ricerca TweeTelection, di Marzia Antenore per Mediamonitor Politica della Facoltà di Scienze Sociali dell’università di Roma, emerge chiaramente, per particolari trasmissioni, un’attività molto intensa su Twitter e su Facebook da parte degli spettatori relativamente al programma televisivo cui stanno assistendo72 . Un tale scambio di impressioni e commenti si autoalimenta e coinvolge anche utenti che non stanno seguendo il programma in oggetto, inducendoli in qualche caso a sintonizzarsi a loro volta su di esso73 . 72 il numero di tweet comincia a crescere all’inizio di puntata, raggiunge il valore massimo in corrispondenza di uno specifico evento (frase shock, scontro verbale o altro simile) e decresce rapidamente in concomitanza con il termine della trasmissione. Cfr. pp. 8 e 10: Tweet Telection, Marzia Antenore, Mediamonitor Politica, Università di Roma, La Sapienza,. 73 Cfr. supra, nota 14
  • 37. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 37 Riproduzione riservata Assecondare e incoraggiare lo sviluppo di questi fenomeni, può rappresentare un ulteriore strumento per coinvolgere e fidelizzare il fruitore, consente al tempo stesso di analizzare le platee coinvolte e, soprattutto, permette di contribuire alla formazione autonoma di una consapevolezza della realtà da parte dell’utente. Funzione, quest’ultima, troppo spesso dimenticata fra le mission dei Media. Per raggiungere tali obiettivi è necessario che all’interno di ciascuna Testata vi siano specifiche risorse dedicate a questa particolare modalità comunicativa: giornalisti che possano mantenere vivo il dialogo con gli utenti attraverso il sito internet e ogni piattaforma di social network coinvolta; piattaforme web che abbiano contenuti diversificati e complementari con quanto trasmesso dal broadcast, costanti aggiornamenti, ricerche, approfondimenti e inchieste che non trovano spazio altrove.
  • 38. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 38 Riproduzione riservata Appendice Panoramica su le principali “All news” La prima e più nota esperienza di Testata televisiva mondiale, di sola informazione, è stata la CNN (Cable News Network), Televisione via cavo nata ad Atlanta (Georgia) nel 1980. Il canale fondato dall’editore statunitense Ted Turner raggiunse la sua maggior audience nel 1991 raccontando “in diretta” la cosiddetta Desert Storm, la Guerra del Golfo (Persico) che gli Stati Uniti combatterono contro l’Iraq che aveva occupato militarmente il Kwait. In aperta concorrenza con la CNN, sempre negli Stati Uniti, nell’ottobre 1996 è stata creata Fox News, dell’imprenditore australiano Rupert Murdoch. Da molti osservatori statunitensi viene considerata filo-repubblicana. Tra i canali “all news” monotematici, ossia dedicati ad un solo argomento, molto diffusa, specie negli ambienti finanziari statunitensi, è Bloomberg tv. La televisione, che si occupa di informazione economica e finanziaria, è di proprietà del finanziere statunitense Michael Bloomberg, attualmente anche sindaco di New York. In Europa il primo esempio di “all news” è stata Euronews, nata il 1º gennaio 1993 con sede operativa a Ecully, vicino Lione (Francia). Frutto della collaborazione di diverse televisioni nazionali europee tra le quali la RAI e di alcuni Paesi del Continente africano che si affacciano sul Mediterraneo74 , trasmette nelle lingue: italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, russo e arabo. Da gennaio 2001 la programmazione, diffusa in 102 Paesi nel mondo, è di 24 ore su 24 con telegiornali ogni 30 minuti, costituiti da servizi filmati senza giornalisti in video, ossia con il cosiddetto “fuori campo”75 e approfondimenti su temi di attualità e di interesse europeo. Una delle più autorevoli “all news” a livello mondiale è la BBC World con sede a Londra, nata dalla più conosciuta BBC, la Televisione pubblica del Regno unito. Dal novembre 1996 trasmette anche la televisione satellitare araba di sola informzione, Al Jazeera (La Penisola), con sede a Doha, capitale del Qatar, Stato degli Emirati Arabi Uniti. In alternativa <<alle tradizionali televisioni arabe oppresse da 74 Da notare che Euronews rappresenta anche il primo esempio di collaborazione tra emittenti televisive europee e Televisioni arabe. Attualmente, le Televisioni partecipanti sono 19: Rai (Italia), France Television (Francia), TMC-Monte Carlo (P.to di Monaco), RTBF (Belgio), RTE (Irlanda), SSR (Svizzera), TVE (Spagna), RTP (Portogallo), ERT (Grecia), RTVSLO (Slovenia), CT (Rep. Ceca), PBS TVM (Malta), YLE (Finlandia), RTR (Russia), TVR (Romania), ENT (Algeria), ERTV (Egitto), ERTT (Tunisia), CYBC (Cipro). 75 Servizi filmati con voce “fuori campo” del giornalista che legge il testo.
  • 39. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 39 Riproduzione riservata tabù e censura76 >> e che non superavano e superano i limitati confini nazionali, ora, le popolazioni arabe <<possono vedere loro stesse e il mondo attraverso gli occhi degli Arabi77 >>. Al Jazeera rappresenta la prima televisione non occidentale che attraverso la sua programmazione dà voce e identità a larga parte dell’opinione pubblica araba. Dalle sue prime trasmissioni, quando è stata considerata dagli osservatori della realtà mediorientale come un primo esempio di Informazione libera e indipendente, l’emittente del Qatar è stata via via accusata di collusione con il terrorismo e l’estremismo islamico, in quanto strumento di diffusione e amplificazione dei comunicati di Osama bin Laden, e comunque portatrice di verità non sempre gradite al mondo occidentale78 . La presenza poi nel suo Consiglio di Amministrazione dello sceicco al-Qardawi, importante figura dell’ortodossia islamica e il fatto <<che sia rimasta una certa ambiguità di fondo nel non denunciare chiaramente il fenomeno dei terroristi kamikaze (…) rendono complessa l’analisi del fenomeno Al Jazeera79 >>. E’ comunque da considerare che buona parte del suo personale giornalistico e tutti i caporedattori, sino ad oggi, ha avuto esperienze presso la BBC inglese80 . A partire dal 2007 l’emittente di Doha ha reso operativa un canale internazionale in lingua inglese che trasme da Londra notiziari 24 ore su 24 in tutto il mondo, costituendo in tal modo il primo esempio di televisione araba rivolta alla vasta platea occidentale che comprende la lingua inglese. Sempre negli Emirati Arabi Uniti, dal 3 marzo 2003 trasmette un’altra emittente satellitare “all news”, Al Arabyia con sede a Dubai City, capitale del Dubai. Le All news in Italia, l’esperienza di Rainews 24. RAINEWS 24 è una Testata giornalistica televisiva digitale satellitare della Rai- Radiotelevisione italiana, che trasmette 24 ore su 24, 7 giorni su 781 , ideata da 76 Wadah Khanfar, direttore generale di Al Jazeera, intervento in occasione della presentazione a Roma del libro di Donatella Della Ratta, Al Jazeera. Media e società arabe nel nuovo millennio, Roma 2005, citato in “InnovAzioni”, Rivista di cultura politica, gennaio-febbraio 2006, pag. 143. 77 Wadah Khanfar, Ibidem, pag. 145 78 E’ da ricordare a questo proposito che militari statunitensi hanno bombardato la sede di Al Jazeera a Baghdad durante l’offensiva militare contro Saddam Hussein. 79 Khaled Fuad Allam, Una tv al di là della Koiné araba, in “InnovAzioni”, op.cit., pag. 148 80 Cfr. Wadah Khanfar, Op. cit., pag. 145 81 Tramite il satellite geostazionario “Hot bird”, il segnale può essere captato in tutta l’Europa continentale, i Paesi del Maghreb e del Bacino del Mediterraneo, nel Vicino Oriente e nel Medio Oriente sino alla regione occidentale del Pakistan.
  • 40. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 40 Riproduzione riservata Michele Mezza e con Roberto Morrione che ne è stato il direttore, ininterrottamente, sino al 2 giugno 2006 giorno del proprio pensionamento per raggiunti limiti di età. Le trasmissioni regolari della Testata sono iniziate il 26 aprile 1999, con una programmazione che, pur coprendo le 24 ore, fino al luglio del 2000 è stata di cinque giorni la settimana, dal lunedì al venerdì. Il palinsesto “tipo” fu pensato in blocchi di 30 minuti: un notiziario di nove minuti, un appuntamento di 2 minuti con l’informazione meteorologica, un collegamento di 3 minuti con il CCISS – viaggiare informati, (Centro Coordinamento Informazione Sicurezza Stradale), uno spazio pubblicitario, un approfondimento di cinque minuti in diretta o in replica, su un argomento legato all’attualità e un magazine di 12 minuti che completa l’arco della mezz’ora. Nel corso degli anni la durata dei notiziari si è dilatata sino a raggiungere, di norma, i 30 minuti, con la prevalenza di approfondimenti in diretta per completare l’ora. Si è perciò accentuata la caratteristica di flusso informativo continuo. L’immagine del canale, sul video, fu inizialmente caratterizzata dal multiscreen, ossia lo schermo suddiviso in riquadri. Accanto a quello principale, nel quale appare il conduttore, a destra ci sono altre due spazi sovrapposti, nel riquadro superiore vengono pubblicate le foto o le grafiche inerenti l’argomento trattato in quel momento nel notiziario, oppure da un titolo flash quale ultim’ora se c’è una notizia particolarmente importante. Nello spazio sottostante appaiono alternamente gli indirizzi internet su alcuni dei principali argomenti del giorno. Nella fascia alta del teleschermo scorrevano i dieci titoli di maggior evidenza e, in basso, gli indici delle principali borse mondiali. Attualmente l’immagine del canale è a schermo intero con, in basso, i titoli a scorrimento delle principali notizie e il logo della Testata in alto a destra. Altra caratteristica di RAINEWS 24 è di essere un canale multimediale, nel senso che utilizza molteplici tipi di media, sia come fonti di informazione (agenzie stampa, agenzie video, immagini televisive, notiziari video o radiofonici italiani ed esteri, giornali, video e foto pubblicati via internet, web-cam), sia come strumento di diffusione (segnale televisivo, giornale on line, dotato di una propria Redazione, notiziario video in streaming82 su internet, invio di notizie in forma di sms (short message sistem) ricevibili sul telefono cellulare, notiziario video su videofonino in collaborazione con la compagnia telefonica Wind83 ). Lo stesso segnale televisivo digitale viene diffuso con molteplici tecnologie: sia per mezzo di un satellite geostazionario, sia tramite il sistema digitale terrestre, sia su internet, così come già ricordato, in modalità streaming. L’utilizzo del digitale terrestre permette inoltre, attraverso comandi interattivi, una più immediata fruizione delle informazioni che maggiormente interessano l’utente con la possibilità di selezionare notizie e foto. 82 Tecnologia che permette di scaricare un file (audio o video) mentre lo si ascolta o lo si vede, evitando di doverlo salvare interamente in precedenza e permettendo così un certo risparmio di tempo 83 Cfr. infra, stesso paragrafo
  • 41. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 41 Riproduzione riservata La missione editoriale del canale, diversamente dai telegiornali tradizionali, è in buona parte rivolta a descrivere e raccontare gli eventi che avvengono in Italia e nel mondo in un flusso costante di informazioni, con un uso frequente della diretta, ossia della trasmissione dell’evento contemporaneamente a quando accade, per fornire una “copertura informativa”, immediata, per ogni emergenza e/o avvenimento. La capacità innovativa dalla Testata si è tradotta anche nella realizzazione di prodotti informativi originali, in special modo per l’uso delle immagini: - Decoder. Programma giornalistico quotidiano della durata di 12 minuti in onda su RAINEWS 24, nato quindi nell’aprile del 1999. Il sottotitolo del programma è: “le immagini che fanno notizia”, infatti, si tratta di un filmato ininterrotto costituito dalle sequenze più significative tra quelle giunte in Redazione. Il giornalista autore di Decoder opera una selezione e giustapposizione delle immagini, con il loro audio originale, accompagnandole con semplici didascalie esplicative in sovrimpressione. - Servizio Teleport. Si tratta di un servizio televisivo nel quale il giornalista, in collegamento da una particolare postazione della Redazione, commenta un filmato, da lui stesso selezionato e montato, nel quale le immagini sono particolarmente significative e spettacolari (esempi: l’esplosione di un aereo in fase di atterraggio, l’eruzione lavica di un vulcano, ecc.). - Rassegna Stampa. Il “format” della rassegna stampa, già introdotto in tempi relativamente recenti all’interno di notiziari e programmi informativi televisivi, pur non essendo quindi un prodotto originale della Testata, viene qui ricordato poiché può offrire un proprio contenuto giornalistico anche soltanto con l’inquadratura dei singoli quotidiani, della loro prima pagina e di alcuni servizi interni, con l’esclusione di qualsiasi commento84 . La Rassegna viene realizzata in autonomia e svincolata da ulteriori figure professionali oltre quella del giornalista. Infatti, egli stesso, se prima scansionava85 le pagine dei quotidiani giudicate più interessanti, ora mostra le stesse evidenziandole sul touchscreen oppure tramite un tablet collegato direttamente alla regia video. 84 L’intervento giornalistico si realizza nella collazione e nella giustapposizione dei singoli articoli all’interno del medesimo quotidiano e fra le diverse Testate 85 RAINEWS 24 rappresenta un’esperienza di avanguardia nell’integrazione delle potenzialità di Internet nel canale televisivo. In quest’ottica, la rassegna stampa internazionale è, forse, uno dei prodotti più originali di RAINEWS 24 proprio perché realizzata interamente navigando nel web e mandando in onda i siti online di giornali e tv estere.
  • 42. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 42 Riproduzione riservata Accanto al canale tv e internet, successivamente, si è aggiunta l’infomobilità ossia l’insieme di servizi informativi per i clienti di telefonia mobile (Gprs di Wind). Nello specifico si tratta di video-notiziari, della durata di circa 2 minuti, che sono prodotti giornalistici pensati e creati appositamente per i telefonini. RAINEWS 24 ha avuto parte, inoltre, nella sperimentazione della tecnologia Umts in collaborazione con Alcatel. La Testata è stata inizialmente ideata senza Redazioni tematiche, tranne che per quella economica che ha sede a Milano, ma Redazioni dedicate al prodotto da realizzare: una per notiziari e approfondimenti, una per i magazine, una per internet, una per la sperimentazione e lo sviluppo dei servizi di infomobilità e una, creata nel primo semestre 2006, dedicata al giornalismo d’inchiesta e formata da soli inviati. Tutte queste Redazioni, tranne quella con sede a Milano e l’ultima nata, sono permeabili tra di loro prevedendo uno scambio di redattori. Attualmente, a queste suddivisioni, si sono aggiunte la Redazione interni, esteri e il nucleo politico. Legato e simile a RAINEWS 24 è Rai Med, canale satellitare che trasmette su un trasponder di Eutelsat coprendo un’area nella quale vive una numerosa popolazione di religione e cultura musulmana, in buona parte di lingua araba. Dal punto di vista grafico, Rai Med ricalca le orme del fratello maggiore, RAINEWS 24, all’interno del quale ha anche una propria produzione operando in sinergia con questo nell’analisi di temi inerenti il mondo arabo e islamico. Le altre “all news” nel panorama televisivo italiano. Tralasciando l’esempio di Euronews, di cui si è già detto86 , dopo Rainews24 la seconda Testata “all news”, nata in Italia, dedicata ad un’informazione generalista, ossia non dedicata a uno specifico argomento, è Sky TG24, della rete televisiva satellitare Sky facente capo all’editore australiano Rupert Murdoch. Questa trasmette dal 31 agosto 2003, con la direzione di Ennio Carelli fino al 3 luglio 2011, dal giorno successivo la direzione è affidata a Sara Varetto, già caporedattore della Redazione economica. Dal 28 novembre 2011 è presente anche TGcom24 canale All news del gruppo Mediaset, direttore Mario Giordano, che assorbe e implementa la Redazione della Testata online Tgcom, nato l’8 marzo del 2001. Tra le televisioni monotematiche che trasmettono 24 ore su 24, ossia che hanno un solo campo d’interesse informativo, una delle prime apparse in Italia è stata Ventiquattrore. tv. E’ un canale di informazione economica e finanziaria, appartiene alla medesima proprietà della Testata giornalistica de Il Sole 24 ORE, (maggior azionista: la Confindustria). Ha iniziato le proprie trasmissioni nell’aprile del 2001, affiancando i già presenti canale radiofonico e portale su internet. Attualmente 86 Cfr. supra.
  • 43. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 43 Riproduzione riservata Ventiquattrore. Tv è trasmesso, oltre che tramite il satellite e per mezzo del digitale terrestre, anche su internet (in streaming), e a Siena attraverso una rete civica87 . Altra “all news” monotematica, anch’essa di informazione finanziaria è Class CNBC-Class News. Della medesima proprietà delle Testate giornalistiche MF/Milano Finanza e Italia Oggi, si avvale della collaborazione di istituzioni finanziarie e Media statunitensi quali CNBC e Down Jones Newswires. E’ presente, oltre che tramite il satellite e per mezzo del digitale terrestre, anche in 35 aeroporti italiani e nella metropolitana di Milano mediante il sistema di videocomunicazione del gruppo Telesia. Da ricordare anche SportItalia, il primo canale italiano ed europeo interamente sportivo gratuito, in chiaro, finanziato dalla pubblicità; diffuso prima con tecnica analogica e ora in digitale, sia sul satellite che tramite digitale terrestre. Nato il 6 febbraio 2004 per volere dell’imprenditore tunisino Tarak Ben Ammar e di Patrick Le Lay, presidente del gruppo francese Tf1, intende diventare un canale all-sport sul modello di Eurosport e ha come obiettivo l'1% di ascolto con grande attenzione per i cosiddetti “sport minori88 ”, quali basket, sci, boxe, equitazione, golf, tennis, rugby, wrestling. Tra i fattori che contraddistinguono Sportitalia vi sono la selezione delle informazioni fornite, l’uso frequente della trasmissione in diretta degli avvenimenti, il reperimento di notizie e dati tramite internet e da tutte le altre fonti disponibili alla Redazione, l’ampia programmazione delle manifestazioni sportive che non trovano spazio nelle Televisioni generaliste. Cenni tecnici sull’immagine televisiva89 La televisione. In questo capitolo s’intende per “televisione” quella particolare tecnologia che ci permette di riprendere alcune immagini e suoni per mezzo di una telecamera e riprodurre su di un apparecchio televisivo, anche a diversi chilometri di distanza, ciò che è stato ripreso. - La tecnologia televisiva può essere: analogica, digitale satellitare, digitale terrestre. - La televisione analogica. Una telecamera riprende un’immagine e la trasforma in un segnale elettrico televisivo che va a un trasmettitore. Da qui il segnale elettrico viene diffuso via 87 Fonte: Il Sole 24 ORE. com 88 Ossia sport che pur godendo di un certo numero di appassionati, non hanno, in Italia, la medesima audience del calcio. 89 Non essendo il presente un manuale scientifico, si sono semplificati gli argomenti più specificatamente tecnici
  • 44. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 44 Riproduzione riservata cavo (tv via cavo) oppure posto su di una determinata radiofrequenza e trasmesso via etere da un’antenna (trasmissione via etere). Per coprire lunghe distanze il segnale elettrico può essere inviato ad un satellite geostazionario che lo rimanda ad un’altra antenna, oppure ci può essere un sistema di antenne terrestri che “rilanciano” il segnale (ripetitori). Al termine di questo percorso un’antenna ricevente, sintonizzata sulla frequenza della stazione trasmittente, capta il segnale elettrico che l’apparecchio televisivo ritrasforma in immagine uguale a quella ripresa dalla telecamera. E’ la tecnologia ancora maggiormente diffusa. - Riproduzione dell’immagine. Esistono tre differenti sistemi di riproduzione di immagini televisive a colori: quello secondo lo standard NTSC (National Television System Committee) creato negli Stati Uniti nel 195390 ; quello secondo lo standard SECAM (Sequentiel Couleur A Mèmoire) messo a punto in Francia nel 196791 ; quello secondo lo standard PAL (Phase Alternation Line), inventato dalla tedesca “Telefunken” sempre nel 196792 . Nei sistemi di riproduzione che usano uno dei tre standard, il segnale elettrico ricevuto dal televisore “illumina” lo schermo mediante un cosiddetto pennello elettronico che forma l’immagine costituita da 625 righe componendosi sullo schermo da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso. Queste righe appaiono alternamente, prima le dispari poi le pari con una frequenza di 50 volte, ottenendo in tal modo 25 immagini complete al secondo93 . Nella frazione di un secondo vengono trasmesse quindi 625 x 25 = 15.625 righe94 . Il video televisivo è formato perciò da una successione di immagini fisse e il movimento è dovuto al fenomeno della permanenza dell’immagine sulla retina dell’occhio umano, grazie al quale una successione più rapida di dieci immagini statiche per secondo dà la sensazione del movimento; ciò è analogo alla tecnica di proiezione nel cinema, ove è una successione di 24 immagini al secondo a conferire l’illusione del movimento - La televisione digitale satellitare. Questa tecnologia è interamente basata sul sistema della codifica matematica binaria95 di ogni dato informativo. L’immagine televisiva ripresa dalla telecamera digitale viene scomposta in molteplici punti (pixel), aventi caratteristiche proprie definite da una sequenza numerica, che viene trasmessa sotto forma di impulsi 90 Diffuso, oltre che negli USA, anche in Canada, Giappone e parte dell’America Latina. 91 Utilizzato in Francia, Est europeo e Russia. 92 È adottato in Italia e nel resto dell’Europa. 93 Frequenza nota anche come 25 frame al secondo,. 94 Lo standard statunitense compone l’immagine con 525 righe con una frequenza di 60 volte ottenendo 30 immagini per secondo. 95 Costituito da due sole cifre numeriche: 0 e 1 variamente combinate tra loro.
  • 45. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 45 Riproduzione riservata elettrici (positivo/negativo) mediante uno o più satelliti geostazionari sino all’antenna parabolica collegata all’apparecchio televisivo. Qui, tramite un decoder, (decodificatore) il codice matematico viene riconvertito in immagine composta dai medesimi punti (pixel) di quella ripresa dalla telecamera. - La televisione digitale terrestre. La televisione digitale terrestre è un segnale televisivo digitale (audio e video) che viene trasmesso, per mezzo di una particolare codifica, via etere così come accade per il segnale analogico. La codifica che ha permesso lo sviluppo di tale tecnologia di trasmissione è la compressione di dati audio e video MPEG (Moving Pictures Experts Group)96 , in particolare si tratta dello standard MPEG- 297 , per ridurre lo spazio occupato dal segnale. Il segnale digitale di un avvenimento, nei suoi dati video e audio, viene compresso in MPEG-2, (all’occorrenza si possono aggregare da quattro a otto differenti segnali da trasmettere sulla medesima frequenza), e posto su una frequenza intermedia (70 MHz); viene poi convertito a microonde per essere inviato dalla Stazione di emissione ad un ripetitore terrestre. Il segnale così ricevuto (a microonde) viene riconvertito ad una frequenza di 36 o 44 MHz e diffuso, sulle bande VHF e UHF98 , dall’antenna di trasmissione in modo tale da poter essere captato per mezzo della normale antenna ricevente il segnale analogico. A questo punto un decoder collegato al normale televisore analogico permette di visualizzare e ascoltare i dati digitali trasmessi. Nelle reti SFN tutti i trasmettitori operano sulla stessa frequenza e contribuiscono a determinare l’area di copertura totale; questa modalità operativa è consentita dalle particolari prestazioni della modulazione digitale multiportante COFDM che consente di operare su un canale di diffusione terrestre affetto da propagazione multicammino imputabile agli echi dovuti ai segnali provenienti dai vari trasmettitori isofrequenziali della rete. Nelle reti MFN, che caratterizzano l’attuale servizio televisivo analogico, ciascun trasmettitore impiega una frequenza diversa e quindi opera in modo indipendente e con una sua copertura; è ovviamente possibile utilizzare le stesse frequenze purché gli impianti siano sufficientemente lontani onde evitare possibili reciproche interferenze. Le convenienze del sistema possono essere quindi così sintetizzate: - aumento sostanziale e diversificazione dell’offerta; - interattività e multimedialità; 96 Comitato formatosi nel 1988 per stabilire una serie di specifiche per la compressione dei dati, video e audio, in digitale mediante algoritmi matematici. 97 Ideato dall’ingegnere italiano Leonardo Chiariglione 98 Bande di frequenza sulle quali usualmente si trovano i segnali analogici, rispettivamente, del primo canale della Rai e i canali Rai 2, Rai 3 e delle emittenti private.
  • 46. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 46 Riproduzione riservata - elevata qualità di ricezione anche con terminali portatili e possibilità di servire l’utenza mobile; - diverse tipologie di servizi: su base nazionale, regionale e locale; - sfruttamento ottimale dello spettro di frequenza con possibilità di introdurre reti a singola frequenza (SFN) oltre alle reti convenzionali multi-frequenza (MFN); - ricezione degli impianti condominali in cavo con costi marginali per l’utente.
  • 47. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 47 Riproduzione riservata -
  • 48. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 48 Riproduzione riservata -
  • 49. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 49 Riproduzione riservata
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  • 70. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 70 Riproduzione riservata 1 2 3
  • 71. Stefano Mariano – ste.mariano@virgilio.it 71 Riproduzione riservata Glossario - AVI Acronimo di Audio Video Interleave. Formato standard di Microsoft per video e audio digitali. - AVI Type 1 Versione di base dei file AVI. I file AVI Type 1 aggiungono un’intestazione AVI al flusso di dati e introducono il flusso di dati DV nel file AVI senza apportare alcuna modifica. - AVI Type 2 I file AVI Type 2 aggiungono un’intestazione AVI al flusso di dati. L’audio viene rimosso dal flusso DV e inserito come flusso di formato AVI aggiuntivo nel file AVI. - CD-R Compact Disc - Recordable. Tecnologia per supporti CD-R (registrabili). - CODEC (EnCOder/DECoder) Metodo grazie al quale un video viene codificato per la registrazione o il salvataggio su disco e poi decodificato per la riproduzione. - DV Acronimo di Digital Video, è il formato per la memorizzazione e il salvataggio di video e audio per prodotti DV, quali ad esempio fotocamere e videocamere. - DVD Acronimo di Digital Versatile o Video Disc. - DVD-R Originariamente il DVD era noto solo per il mercato cinematografico e dei videogiochi; attualmente, è possibile scrivere dati e registrare home video su un disco DVD che può essere riprodotto da tutte le unità DVD-ROM. Il vantaggio è che su questo disco possono essere archiviati molti più dati che su un normale CD-R/RW. Il DVD-R è un formato non riscrivibile compatibile con le principali unità DVD-ROM e con quasi tutti i lettori DVD. - DVD+RWFormato riscrivibile sviluppato in collaborazione con Hewlett-Packard, Mitsubishi Chemical, Philips, Ricoh, Sony e Yamaha. È un formato riscrivibile che offre piena compatibilità con i lettori DVD Video e le unità DVD-ROM esistenti sia per la registrazione di video in tempo reale sia per la registrazione casuale di dati in molte applicazioni software PC e per il tempo libero. - DVD-RW Acronimo di DVD ReWriteable. Il disco DVD-RW è riscrivibile e svolge le stesse funzioni del DVD-R. Tuttavia, la compatibilità con diverse unità DVD- ROM e lettori DVD è inferiore. Per eventuali problemi di compatibilità, rivolgersi al produttore. - Fotogramma Un fotogramma (o frame) è un’immagine fissa. Negli standard televisivi PAL e SECAM sistema o ve ne sono 25 in un secondo; nel sistema televisivo NTSC ce ne sono 30 nella medesima unità di tempo. Nel cinema, la pellicola è costituita da 24 fotogrammi che scorrono in un secondo.