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L'emergenza in caso di emergenza
m a ke thing s ha p p e n
2
Le “misure di emergenza da attuare in caso di
primo soccorso, di lotta antincendio, di
evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e
immediato” rientrano tra le misure generali di
tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei
luoghi di lavoro.
L'emergenza in caso di emergenza
m a ke thing s ha p p e n
3
Al Datore di Lavoro o ai Dirigenti spetta l'obbligo
di:

designare preventivamente i lavoratori incaricati
dell’attuazione delle misure di […] gestione
dell'emergenza;

adottare le misure per il controllo delle situazioni
di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni
[…];
art. 18
“Obblighi” in caso di emergenza
m a ke thing s ha p p e n
4
Al Preposto spetta l'obbligo di:

richiedere l'osservanza delle misure per il
controllo delle situazioni di rischio in caso di
emergenza e dare istruzioni […];
art. 19
Al Lavoratore spetta l'obbligo di:

osservare le disposizioni e le istruzioni impartite
dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai
fini della protezione collettiva ed individuale;
art. 20
“Obblighi” in caso di emergenza
m a ke thing s ha p p e n
5
Omessa predisposizione del piano di emergenza
ed evacuazione; omessa adozione di misure per il
controllo delle situazioni d’emergenza ed istruzioni
ai lavoratori per l’abbandono del luogo di lavoro
art. 43, co. 4: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 822 a 4.384 €
“Sanzioni” in caso di emergenza
m a ke thing s ha p p e n
6
Omessa adozione delle misure di Prevenzione
Incendi per la tutela dell’incolumità dei lavoratori,
della mancata effettuazione annuale della prova
nelle attività soggette a certificato di prevenzione
incendi con più di 10 addetti
art. 46, co. 2: arresto da due a quattro mesi o ammenda 1.315,20 -
5.699,20 €
“Sanzioni” in caso di emergenza
m a ke thing s ha p p e n
7
La mancata elaborazione del Piano di Emergenza
ed Evacuazione costituisce GRAVE
VIOLAZIONE ai fini dell'adozione del
provvedimento di sospensione dell'attività
imprenditoriale.
art. 14 comma 1: violazioni gravi e reiterate
Si ha reiterazione quando, nei cinque anni successivi alla commissione di una violazione
oggetto di prescrizione dell’organo di vigilanza ottemperata dal contravventore o di una
violazione accertata con sentenza definitiva, lo stesso soggetto commette più violazioni
della stessa indole
“Sanzioni” in caso di emergenza
m a ke thing s ha p p e n
8
Il Datore di Lavoro:
a) organizza i necessari rapporti con i servizi
pubblici competenti in materia di [...] gestione
dell’emergenza;
b) designa preventivamente i lavoratori “addetti
all'emergenza”;
c)informa tutti i lavoratori che possono essere
esposti a un pericolo grave e immediato circa le
misure predisposte e i comportamenti da adottare;
Gestione dell'emergenza
m a ke thing s ha p p e n
9
Il Datore di Lavoro:
d) programma gli interventi, prende i
provvedimenti e dà istruzioni affinché i lavoratori,
in caso di pericolo grave e immediato che non può
essere evitato, possano cessare la loro attività, o
mettersi al sicuro, abbandonando
immediatamente il luogo di lavoro;
Gestione dell'emergenza
m a ke thing s ha p p e n
10
Il Datore di Lavoro:
e) adotta i provvedimenti necessari affinché
qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed
immediato per la propria sicurezza o per quella di
altre persone e nell’impossibilità di contattare il
competente superiore gerarchico, possa prendere
le misure adeguate per evitare le conseguenze di
tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze
e dei mezzi tecnici disponibili.
Gestione dell'emergenza
m a ke thing s ha p p e n
11
Il Datore di Lavoro:
e-bis) garantisce la presenza di mezzi di
estinzione idonei alla classe di incendio ed al
livello di rischio presenti sul luogo di lavoro,
tenendo anche conto delle particolari condizioni in
cui possono essere usati. L’obbligo si applica
anche agli impianti di estinzione fissi, manuali o
automatici, individuati in relazione alla valutazione
dei rischi.
art. 43
Gestione dell'emergenza
m a ke thing s ha p p e n
12
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
1. All’esito della valutazione dei rischi d’incendio, il datore di
lavoro adotta le necessarie misure organizzative e gestionali
da attuare in caso di incendio riportandole in un piano di
emergenza elaborato in conformità ai criteri di cui all’allegato
VIII.
2. Ad eccezione delle aziende di cui all’articolo 3, comma 2
(aziende soggette a controllo VVF), per i luoghi di lavoro ove sono
occupati meno di 10 dipendenti, il datore di lavoro non è
tenuto alla redazione del piano di emergenza, ferma restando
l’adozione delle necessarie misure organizzative e gestionali
da attuare in caso di incendio.
art. 5 DM 10/03/1998m a ke thing s ha p p e n
13
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
Il DM 10 marzo 1998 indica che debba essere
predisposto e tenuto aggiornato un piano di
emergenza, che deve contenere nei dettagli:
a) le azioni che i lavoratori devono mettere in atto
in caso di incendio;
b) le procedure per l’evacuazione del luogo di
lavoro che devono essere attuate dai lavoratori e
dalle altre persone presenti;
c) le disposizioni per chiedere l’intervento dei
vigili del fuoco e per fornire le necessariem a ke thing s ha p p e n
14
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
Nei luoghi di lavoro obbligati ad avere un Piano di
Emergenza, i lavoratori devono partecipare ad
esercitazioni antincendio, effettuate almeno una
volta l’anno, per mettere in pratica le procedure di
esodo e di primo intervento.
Il DM 10/03/1998 dà inoltre indicazioni sulle modalità di
pianificazione delle misure d'emergenza nei luoghi di lavoro di
piccole dimensioni o di grandi dimensioni.
m a ke thing s ha p p e n
15
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro
Specifiche misure per assistere le persone disabili
L’obbligo di valutazione dei rischi previsto all’art. 17 del D.Lgs.
81/2008 e s.m.i. è ulteriormente rafforzato dall’art. 28 – oggetto
della valutazione dei rischi – laddove si prevede che essa deve
riguardare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi
compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi
particolari…”
A tal proposito il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso
Pubblico e della Difesa Civile del Ministero dell’Interno ha emanato
la Circolare n. 4 del 01/03/2002 che contiene indicazioni risolutive
a garanzia della migliore gestione delle emergenze in presenza di
lavoratori con disabilità e la lettera Circolare prot. P880/4122 sott.
54/3C del 18/08/2006 riguardante la sicurezza antincendio neim a ke thing s ha p p e n
16
Scenari di Emergenza
Spesso siamo abituati a
parlare principalmente di
“emergenza incendio”, ma
per la tutela della salute e
sicurezza nei luoghi di
lavori non basta prendere
in considerazione solo tale
scenario.
m a ke thing s ha p p e n
17
Scenari di Emergenza
L'emergenza è legata alla combinazione di un
“pericolo” e di una “vulnerabilità”

PERICOLO: un evento di causa naturale o
umana che rischia di incidere negativamente
sulla vita umana o sull'attività al punto di
provocare un disastro

VULNERABILITA': predisposizione a subire
danni a causa di eventi esterni
m a ke thing s ha p p e n
18
Scenari di Emergenza

Eventi interni:

Incendi

Esplosioni

Crolli, cedimenti di impianti e strutture

Infortuni

Malori

Fuga di sostanze pericolose

...
m a ke thing s ha p p e n
19
Casi “particolari” di emergenze interne

Emergenze legate all'uso di attrezzature per
lavori in quota (art. 111)

Emergenze legate ad agenti chimici,
cancerogeni e mutageni, amianto (Titolo IX, artt. 226,
237, 258)

Emergenza legata al rischio biologico (Titolo X, art.
271, 272, 277)

Ambienti sospetti di inquinamento o confinati
(DPR 177/2011)

Cantieri “stradali” (DM 4 marzo 2013)
m a ke thing s ha p p e n
20
Scenari di Emergenza

Eventi esterni:

Attività confinanti: aziende RIR, aereoporti, ferrovie...

Rischi “territoriali”: incendi boschivi, valanghe, collasso
grandi dighe...

Rischi dovuti a dolo o eventi criminosi: atti vandalici,
rapine...

Rischi tecnologici: mancanza collegamento telefonico,
mancanza energia elettrica...

Eventi sismici

Eventi meteorologici estremi:

Allagamenti, esondazionim a ke thing s ha p p e n
21
Scenari di Emergenza
Per una corretta individuazione degli scenari di
emergenza e delle migliori modalità di gestione
va fatto quindi un “risk assessment”:
1)Considerare i pericoli

Cause naturali

Cause umane
m a ke thing s ha p p e n
22
Scenari di Emergenza
2) Valutare gli elementi a rischio

Persone

Strutture, etc
3) Valutare la loro vulnerabilità

Età, sesso, etc

Tipologia di costruzione, etc
m a ke thing s ha p p e n
23
Scenari di Emergenza
Può essere utile utilizzare una “griglia” di
valutazione, mutuata ad esempio dalla matrice
S.M.U.G.
- Seriousness: impatto relativo di un pericolo, in termini di
costi finanziari o di numero di persone colpite o entrambi,
valutato anche con riferimento agli impatti su salute e
sicurezza
- Manageability: possibilità di gestire l'impatto: se il pericolo
può essere ridotto prima del suo manifestarsi, la gestibilità
è classificabile come “alta”, divesamente se può essere
gestito solo dopo che il pericolo si è manifestato, la
gestibilità è classificata come “bassa”
m a ke thing s ha p p e n
24
Scenari di Emergenza
Valutazione del rischio
Caratteristiche ALTO MEDIO BASSO
SERIOUSNESS
Quanto è seria l'emergenza?
Può uccidere persone?
MANAGEABILITY
Quanto è gestibile?
Esistono misure di prevenzione attuabili?
URGENCY
Quanto è urgente l'intervento?
Un'azione tempestiva può limitare i danni?
GROWTH
Che andamento può avere l'emergenza?
Può peggiorare nel tempo?
m a ke thing s ha p p e n
25
Conclusioni
E' necessario un nuovo approccio ai Piani di Emergenza,
andando ad indagare e delineare in modo migliore gli scenari,
senza limitarsi al classico "rischio incendio", e poi mettere a
sistema la gestione di questi scenari ed il controllo periodico sia
del funzionamento di attrezzature e infrastrutture, sia del
personale, attraverso prove di emergenza ed evacuazione serie
e realistiche.
Perchè il rischio è una funzione dei pericoli a cui una "comunità"
è esposta e delle vulnerabilità di quella comunità.
Il rischio è modificato dal livello di preparazione della comunità e
quindi diventano letteralmente di vitale importanza la
preparazione alle emergenze, attraverso la formazione del
personale e le esercitazioni periodiche.
m a ke thing s ha p p e n
26
Conclusioni
Tutto questo senza dimenticare che, ad oggi, il DM 10/03/1998
prescrive comunque, per le aziende con più di 10 dipendenti,
una prova annuale specificatamente dedicata all'emergenza
incendio.
Nella bozza del nuovo Testo Unico di Prevenzione Incendi, la
periodicità di tale prova potrà essere stabilita dal Datore di
Lavoro: ad oggi la soluzione ottimale è di condurre una prova
annuale “antincendio” alla quale affiancare almeno una prova
per uno degli ulteriori scenari di emergenza individuati.
Solo in tale modo, a nostro avviso, si può gestire in maniera
seria ed efficace l'emergenza in caso di emergenza: attraverso
una costante e precisa preparazione!
m a ke thing s ha p p e n
27
Contatti
m a ke thing s ha p p e n
Ing. Marco Cigolotti
via Custodi 5, Novara
via Ronchetti 11/a, Oleggio Castello
mc@studiocigolotti.it
tel. 0321.1696458

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L'emergenza dell'emergenza

  • 1. L'emergenza in caso di emergenza m a ke thing s ha p p e n
  • 2. 2 Le “misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato” rientrano tra le misure generali di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. L'emergenza in caso di emergenza m a ke thing s ha p p e n
  • 3. 3 Al Datore di Lavoro o ai Dirigenti spetta l'obbligo di:  designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di […] gestione dell'emergenza;  adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni […]; art. 18 “Obblighi” in caso di emergenza m a ke thing s ha p p e n
  • 4. 4 Al Preposto spetta l'obbligo di:  richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni […]; art. 19 Al Lavoratore spetta l'obbligo di:  osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; art. 20 “Obblighi” in caso di emergenza m a ke thing s ha p p e n
  • 5. 5 Omessa predisposizione del piano di emergenza ed evacuazione; omessa adozione di misure per il controllo delle situazioni d’emergenza ed istruzioni ai lavoratori per l’abbandono del luogo di lavoro art. 43, co. 4: arresto da due a quattro mesi o ammenda da 822 a 4.384 € “Sanzioni” in caso di emergenza m a ke thing s ha p p e n
  • 6. 6 Omessa adozione delle misure di Prevenzione Incendi per la tutela dell’incolumità dei lavoratori, della mancata effettuazione annuale della prova nelle attività soggette a certificato di prevenzione incendi con più di 10 addetti art. 46, co. 2: arresto da due a quattro mesi o ammenda 1.315,20 - 5.699,20 € “Sanzioni” in caso di emergenza m a ke thing s ha p p e n
  • 7. 7 La mancata elaborazione del Piano di Emergenza ed Evacuazione costituisce GRAVE VIOLAZIONE ai fini dell'adozione del provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale. art. 14 comma 1: violazioni gravi e reiterate Si ha reiterazione quando, nei cinque anni successivi alla commissione di una violazione oggetto di prescrizione dell’organo di vigilanza ottemperata dal contravventore o di una violazione accertata con sentenza definitiva, lo stesso soggetto commette più violazioni della stessa indole “Sanzioni” in caso di emergenza m a ke thing s ha p p e n
  • 8. 8 Il Datore di Lavoro: a) organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di [...] gestione dell’emergenza; b) designa preventivamente i lavoratori “addetti all'emergenza”; c)informa tutti i lavoratori che possono essere esposti a un pericolo grave e immediato circa le misure predisposte e i comportamenti da adottare; Gestione dell'emergenza m a ke thing s ha p p e n
  • 9. 9 Il Datore di Lavoro: d) programma gli interventi, prende i provvedimenti e dà istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave e immediato che non può essere evitato, possano cessare la loro attività, o mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro; Gestione dell'emergenza m a ke thing s ha p p e n
  • 10. 10 Il Datore di Lavoro: e) adotta i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per la propria sicurezza o per quella di altre persone e nell’impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili. Gestione dell'emergenza m a ke thing s ha p p e n
  • 11. 11 Il Datore di Lavoro: e-bis) garantisce la presenza di mezzi di estinzione idonei alla classe di incendio ed al livello di rischio presenti sul luogo di lavoro, tenendo anche conto delle particolari condizioni in cui possono essere usati. L’obbligo si applica anche agli impianti di estinzione fissi, manuali o automatici, individuati in relazione alla valutazione dei rischi. art. 43 Gestione dell'emergenza m a ke thing s ha p p e n
  • 12. 12 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro 1. All’esito della valutazione dei rischi d’incendio, il datore di lavoro adotta le necessarie misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio riportandole in un piano di emergenza elaborato in conformità ai criteri di cui all’allegato VIII. 2. Ad eccezione delle aziende di cui all’articolo 3, comma 2 (aziende soggette a controllo VVF), per i luoghi di lavoro ove sono occupati meno di 10 dipendenti, il datore di lavoro non è tenuto alla redazione del piano di emergenza, ferma restando l’adozione delle necessarie misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio. art. 5 DM 10/03/1998m a ke thing s ha p p e n
  • 13. 13 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro Il DM 10 marzo 1998 indica che debba essere predisposto e tenuto aggiornato un piano di emergenza, che deve contenere nei dettagli: a) le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso di incendio; b) le procedure per l’evacuazione del luogo di lavoro che devono essere attuate dai lavoratori e dalle altre persone presenti; c) le disposizioni per chiedere l’intervento dei vigili del fuoco e per fornire le necessariem a ke thing s ha p p e n
  • 14. 14 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro Nei luoghi di lavoro obbligati ad avere un Piano di Emergenza, i lavoratori devono partecipare ad esercitazioni antincendio, effettuate almeno una volta l’anno, per mettere in pratica le procedure di esodo e di primo intervento. Il DM 10/03/1998 dà inoltre indicazioni sulle modalità di pianificazione delle misure d'emergenza nei luoghi di lavoro di piccole dimensioni o di grandi dimensioni. m a ke thing s ha p p e n
  • 15. 15 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro Specifiche misure per assistere le persone disabili L’obbligo di valutazione dei rischi previsto all’art. 17 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. è ulteriormente rafforzato dall’art. 28 – oggetto della valutazione dei rischi – laddove si prevede che essa deve riguardare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari…” A tal proposito il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile del Ministero dell’Interno ha emanato la Circolare n. 4 del 01/03/2002 che contiene indicazioni risolutive a garanzia della migliore gestione delle emergenze in presenza di lavoratori con disabilità e la lettera Circolare prot. P880/4122 sott. 54/3C del 18/08/2006 riguardante la sicurezza antincendio neim a ke thing s ha p p e n
  • 16. 16 Scenari di Emergenza Spesso siamo abituati a parlare principalmente di “emergenza incendio”, ma per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavori non basta prendere in considerazione solo tale scenario. m a ke thing s ha p p e n
  • 17. 17 Scenari di Emergenza L'emergenza è legata alla combinazione di un “pericolo” e di una “vulnerabilità”  PERICOLO: un evento di causa naturale o umana che rischia di incidere negativamente sulla vita umana o sull'attività al punto di provocare un disastro  VULNERABILITA': predisposizione a subire danni a causa di eventi esterni m a ke thing s ha p p e n
  • 18. 18 Scenari di Emergenza  Eventi interni:  Incendi  Esplosioni  Crolli, cedimenti di impianti e strutture  Infortuni  Malori  Fuga di sostanze pericolose  ... m a ke thing s ha p p e n
  • 19. 19 Casi “particolari” di emergenze interne  Emergenze legate all'uso di attrezzature per lavori in quota (art. 111)  Emergenze legate ad agenti chimici, cancerogeni e mutageni, amianto (Titolo IX, artt. 226, 237, 258)  Emergenza legata al rischio biologico (Titolo X, art. 271, 272, 277)  Ambienti sospetti di inquinamento o confinati (DPR 177/2011)  Cantieri “stradali” (DM 4 marzo 2013) m a ke thing s ha p p e n
  • 20. 20 Scenari di Emergenza  Eventi esterni:  Attività confinanti: aziende RIR, aereoporti, ferrovie...  Rischi “territoriali”: incendi boschivi, valanghe, collasso grandi dighe...  Rischi dovuti a dolo o eventi criminosi: atti vandalici, rapine...  Rischi tecnologici: mancanza collegamento telefonico, mancanza energia elettrica...  Eventi sismici  Eventi meteorologici estremi:  Allagamenti, esondazionim a ke thing s ha p p e n
  • 21. 21 Scenari di Emergenza Per una corretta individuazione degli scenari di emergenza e delle migliori modalità di gestione va fatto quindi un “risk assessment”: 1)Considerare i pericoli  Cause naturali  Cause umane m a ke thing s ha p p e n
  • 22. 22 Scenari di Emergenza 2) Valutare gli elementi a rischio  Persone  Strutture, etc 3) Valutare la loro vulnerabilità  Età, sesso, etc  Tipologia di costruzione, etc m a ke thing s ha p p e n
  • 23. 23 Scenari di Emergenza Può essere utile utilizzare una “griglia” di valutazione, mutuata ad esempio dalla matrice S.M.U.G. - Seriousness: impatto relativo di un pericolo, in termini di costi finanziari o di numero di persone colpite o entrambi, valutato anche con riferimento agli impatti su salute e sicurezza - Manageability: possibilità di gestire l'impatto: se il pericolo può essere ridotto prima del suo manifestarsi, la gestibilità è classificabile come “alta”, divesamente se può essere gestito solo dopo che il pericolo si è manifestato, la gestibilità è classificata come “bassa” m a ke thing s ha p p e n
  • 24. 24 Scenari di Emergenza Valutazione del rischio Caratteristiche ALTO MEDIO BASSO SERIOUSNESS Quanto è seria l'emergenza? Può uccidere persone? MANAGEABILITY Quanto è gestibile? Esistono misure di prevenzione attuabili? URGENCY Quanto è urgente l'intervento? Un'azione tempestiva può limitare i danni? GROWTH Che andamento può avere l'emergenza? Può peggiorare nel tempo? m a ke thing s ha p p e n
  • 25. 25 Conclusioni E' necessario un nuovo approccio ai Piani di Emergenza, andando ad indagare e delineare in modo migliore gli scenari, senza limitarsi al classico "rischio incendio", e poi mettere a sistema la gestione di questi scenari ed il controllo periodico sia del funzionamento di attrezzature e infrastrutture, sia del personale, attraverso prove di emergenza ed evacuazione serie e realistiche. Perchè il rischio è una funzione dei pericoli a cui una "comunità" è esposta e delle vulnerabilità di quella comunità. Il rischio è modificato dal livello di preparazione della comunità e quindi diventano letteralmente di vitale importanza la preparazione alle emergenze, attraverso la formazione del personale e le esercitazioni periodiche. m a ke thing s ha p p e n
  • 26. 26 Conclusioni Tutto questo senza dimenticare che, ad oggi, il DM 10/03/1998 prescrive comunque, per le aziende con più di 10 dipendenti, una prova annuale specificatamente dedicata all'emergenza incendio. Nella bozza del nuovo Testo Unico di Prevenzione Incendi, la periodicità di tale prova potrà essere stabilita dal Datore di Lavoro: ad oggi la soluzione ottimale è di condurre una prova annuale “antincendio” alla quale affiancare almeno una prova per uno degli ulteriori scenari di emergenza individuati. Solo in tale modo, a nostro avviso, si può gestire in maniera seria ed efficace l'emergenza in caso di emergenza: attraverso una costante e precisa preparazione! m a ke thing s ha p p e n
  • 27. 27 Contatti m a ke thing s ha p p e n Ing. Marco Cigolotti via Custodi 5, Novara via Ronchetti 11/a, Oleggio Castello mc@studiocigolotti.it tel. 0321.1696458