SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  49
Télécharger pour lire hors ligne
Cop Santa Maria De Mattias :Copertina     26-04-2011      10:01    Pagina 1




                                                                                                                Santa Maria
                                                                                                                De Mattias
                                                                                                                     Una vita riuscita
                                                                                                           ANNA MARIA VISSANI
                                                                                                           E EMILIA SALVI




                          1 - Vallecorsa (FR).




                                                                                  Santa Maria De Mattias
                             Maria Matilde De Mattias nasce il 4 febbraio 1805.
                             Nel 1822, durante una missione popolare,
                             è colpita dalla predicazione di don Gaspare
                             del Bufalo e comincia a farsi largo in lei
                             il desiderio di offrire la sua vita al Signore.
                             Due anni più tardi si affida alla direzione
                             spirituale di don Giovanni Merlini.
                             Maria progetta la fondazione di un nuovo
                             Istituto di vita consacrata.

                          2 - Acuto (FR).
                             Il 2 marzo 1834 giunge ad Acuto, chiamata
                             dal Vescovo per un posto di maestra di scuola.
                             Nel paese, due giorni dopo, fonda la
                             Congregazione delle Adoratrici del
                             Preziosissimo Sangue di Gesù, che presto
                             si espanderà in Italia e all’estero.

                          3 - Roma.
                             Consumata dalle fatiche, ma felice di aver
                             donato la sua vita a Dio, Madre Maria De Mattias
                             muore il 20 agosto 1866.
                             Nel 1950 Pio XII la proclama Beata e il 18 maggio
                             2003 è canonizzata da Giovanni Paolo II.




                                        € 3,50
Anna Maria Vissani e Emilia Salvi


Santa Maria De Mattias
      Una vita riuscita
In copertina.
In primo piano: ritratto di Santa Maria De Mattias.
Sullo sfondo: Vallecorsa (Fr).
acuto (Fr), Casa Madre, facciata.

 anna Maria Vissani e Emilia Salvi, adoratrici del
 Sangue di Cristo, sono figlie spirituali di Santa Maria
 De Mattias. Esperte in teologia spirituale e cultura
 contemporanea, hanno approfondito e scritto molto
 su Santa Maria De Mattias e il carisma dell’Istituto.
 Dedicano questo libro a tutti i giovani che incontrano
 ogni giorno, perché risveglino l’entusiasmo di donare
 se stessi per progetti di vita “alti” e duraturi. Vogliono
 far conoscere questa donna, pienamente riuscita, a tutti
 coloro che non smettono di sognare un futuro pieno di
 luce e di pace nella forza del Sangue di Cristo.

TesTi
Anna Maria Vissani e Emilia Salvi

impaginazione
Patrizia Cesareni

FoTograFie
Archivio Velar
Archivio Istituto Suore Adoratrici del Sangue di Cristo

CoperTina
Augusto Maraffa

© 2011 Editrice VElar
24020 Gorle, Bg
www.velar.it
ISBN 978-88-7135-649-5

Esclusiva per la distribuzione in libreria
Elledici
10098 Cascine Vica, To
www.elledici.org
ISBN 978-88-01-04862-9

Tutti i diritti di traduzione e riproduzione
del testo e delle immagini,
eseguiti con qualsiasi mezzo,
sono riservati in tutti i Paesi.

I.V.A. assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma,
lettera C, D.P.R. 633/72 e D.M. 09/04/93.


Finito di stampare nel mese di maggio 2011
Presentazione

A    ccolgo con gioia la pubblicazione di questo piccolo li-
     bro, che si propone di far conoscere una donna speciale
come è Santa Maria De Mattias. La storia che viene narrata,
ci riporta ad un’epoca in cui la Provvidenza aveva stabilito
di far conoscere al mondo, in modo più chiaro ed esperien-
ziale, l’amore di Dio, che è stato crocifisso per dare la vita a
tutti. Maria, infatti, non ha fatto altro, lungo l’arco della sua
esistenza, che correre ad annunciare l’amore di Gesù, che le
aveva rubato il cuore e l’aveva resa libera di amare e procla-
mare le meraviglie del Signore.
    Lo Spirito Santo, nella Chiesa, si è servito di questa santa,
per entrare nelle “viscere” delle persone e depositarvi l’amo-
re di Dio, mediante la generosità di un cuore di donna e la
parola illuminante di una madre che ama i suoi figli. Dalla
contemplazione del Sangue prezioso di Cristo, in ginocchio,
ai piedi della Croce, Maria ha attinto la forza per realizzare il
progetto che aveva sognato all’inizio della sua avventura apo-
stolica: quello di “portare anime a Dio”, perché ogni essere
umano trovasse in Lui la felicità che andava e va cercando.
    La Congregazione, che Maria De Mattias ha fondato, ha
camminato e continua a camminare nella storia, seguendo
le sue orme su questo stesso sentiero. Ancora oggi, attraver-
so le Adoratrici sparse nel mondo, propone a tutti, come
Maria nel suo tempo, uno stile di vita evangelicamente cen-
trato sui valori del mistero pasquale e del Sangue di Cristo.
    L’invito che rivolgo al lettore è di accogliere l’esperienza
di Santa Maria De Mattias, qui raccontata, come una chia-
mata ad allargare lo spazio del cuore perché l’amore di Cri-
sto, entrandovi più liberamente, tocchi la vita di ciascuno e
abiliti a costruire un futuro più umano, in cui vivere come
amici, fratelli e sorelle in Cristo Gesù.
    Ad ogni costo.
                                        Suor Bernarda Krištic, asc
                                               Superiora Generale

                                Santa Maria De Mattias   3
Introduzione

    Una serie di racconti
       abbiamo raccolto in nove storie la vicenda
    di Maria De Mattias.
       Narrare l’esistenza di una persona come lei
    permette di emozionarsi e di sentirsi coinvolti.
    Se poi si tratta di una vita toccata dal “divi-
    no” se ne coglie anche il segreto come eco del
    Mistero.


    Messaggi
        Il racconto è l’arte di comunicare le verità
    più profonde e perciò inesprimibili. Gli avve-
    nimenti della vita colti nella loro trama inte-
    riore parlano più di ogni concetto. E parlano
    al cuore.
        afferma rabbi Nahaman di Bratislava:
              “Dio ha creato l’uomo perché gli piac-
              ciono le storie”. Dunque dalla vita
              emerge sempre un messaggio di Dio
              che sta a noi cogliere.


                 Una vita riuscita
                     Sembra difficile oggi trovare una
                 vita riuscita. Emergono in noi gli
                 aspetti difficili, a volte contraddittori,
                 oppure gli errori, tanto che ci siamo
                 rassegnati alla nostra mediocrità. Ci
                 incantiamo davanti ai personaggi
                 che i mass-media rendono “perfetti”
                 illudendoci che siano realtà. E così

4   Santa Maria De Mattias
non apprezziamo noi stessi. la riuscita di una
vita – di ogni creatura – passa sempre attra-
verso difficoltà e prove che mirabilmente fanno
trasparire la forza interiore, dono dall’alto.
    “Ad ogni costo” ripeteva Maria De Mattias
di fronte alla sua responsabilità nei confronti
della storia.
    Fai così anche tu!




                               Santa Maria De Mattias   5
Profilo della vita di
                      Santa Maria De Mattias

                      F    iglia di Giovanni e Ottavia De Angelis,
                           Maria Matilde De Mattias è l’ottava di
                      dieci figli, sei dei quali morti in tenera età.
                          Maria nasce il 4 febbraio 1805 a Valle-
                      corsa, in provincia di Frosinone. Eredita
                      dalla sua gente un carattere forte e voliti-
                      vo. Vivace e irrequieta, viene spesso rim-
                      proverata dalla mamma che la vorrebbe
                      più quieta e assennata.
                          Il babbo, accanto al focolare, nelle lun-
                      ghe serate d’inverno, le racconta episodi
                      della Sacra Scrittura, che la bambina ascol-
                      ta avidamente.
                          A otto anni circa, il giorno di Pasqua,
                      sente parlare in chiesa, dell’Agnello pa-
                      squale e ne chiede il significato al padre.
                      È questo il primo approccio al mistero
Vallecorsa            della redenzione. Da allora avverte più vi-
(FR).                 vamente di essere attratta dall’amore per
Chiesa di             Gesù.
San Martino.
Battistero dove
fu battezzata
la santa.




Vallecorsa.
Panorama.

                  6   Santa Maria De Mattias
Come le altre ragazze del tempo, an-
che lei ama curare la sua persona e ador-
narsi in maniera piacevole, prendere par-
te a qualche festicciola, ma tutto ciò non
la lascia soddisfatta.
    Davanti all’immagine della Madonna
si trattiene volentieri, ripetendo la pre-
ghiera insegnatale dal babbo: “Maria San-
tissima, datemi lume”.
    La Vergine non delude le sue attese e
le pone davanti Gesù, “il suo caro Figlio e il
desiderio che Egli ha di farsi amare dalle anime
da lui ricomprate col suo Prezioso Sangue”.
    È l’inizio di una graduale conversione
che la condurrà alla rinuncia di tutto ciò
che non è Gesù e la sua croce. Spesso si ri-
volge alla Vergine: “Maria aiutatemi, fatemi             Vallecorsa.
ardere dell’amore di Gesù e di Voi; ditemi che           Casa
ho da fare per piacere al vostro Figlio”. Ingag-         De Mattias.




                                Santa Maria De Mattias   7
Vallecorsa.         gia una dura battaglia per vincere il suo
Chiesa di           egoismo, con alterne vittorie e sconfitte.
San Michele.        Gesù, però, “con l’amabilità infinita la tira-
Pulpito dal         va a sé”.
quale parlò             Vinta da questo amore e fiduciosa
San Gaspare;        nell’aiuto di Maria Santissima, fa “una to-
sul frontone        tale offerta a Dio con un perfetto abbandono
l’immagine          al Divin volere” e sente il cuore cambiato e
dell’agnello.       pieno di coraggio.
a destra:               Si trova in quest’alternarsi di speranza
ritratto di         e sconforto, quando la grazia di Dio le vie-
San Gaspare         ne incontro, nel marzo 1822, con l’arrivo
del Bufalo.         a Vallecorsa di Gaspare del Bufalo, sacer-
                    dote romano e fondatore dei Missionari
                    del Preziosissimo Sangue, e dei suoi com-
                    pagni, per la predicazione di una missio-
                    ne popolare.
                        Ella accorre puntualmente a tutte le
                    prediche, seguendo ogni parola. Un gior-
                    no ha l’impressione che Gaspare le rivol-
                    ga “uno sguardo penetrante”, indicandole il
                    crocifisso che ha in mano. Si sveglia in lei
                8   Santa Maria De Mattias
la brama di imitare i Missionari e di colla-
borare con il Signore per la salvezza delle
anime.
   Intensificando la vita di penitenza e
di preghiera, divenuta ormai colloquio
con il Signore, in cui comprendere me-
glio la sua volontà, comincia a ricercare
e gustare la solitudine della sua
cameretta. Ma vive nel timore
di essere ingannata e “che le fosse
impossibile durare in quello stato di
vita nel quale sentivasi fortemente
chiamata”.
   Nel maggio dello stesso 1822,
arriva a Vallecorsa un altro Mis-
sionario del Preziosissimo San-
gue, don Turribio Lenta, per
trattare della fondazione di una
casa di missione e per predica-
re il mese mariano. Maria, pro-
fondamente bisognosa di luce,
ricorre a lui per consiglio. Il
sacerdote intuisce, nella giova-
ne, la chiamata ad una vita di
totale donazione e, come primo
distacco, la esorta a rinunciare agli orna-           Vallecorsa.
menti che indossa. Ella obbedisce pron-               Casa
                                                      natale
                                                      dove visse
                                                      Maria
                                                      De Mattias.




                             Santa Maria De Mattias   9
tamente, provocando i rimproveri della
                     mamma e le dicerie della gente; ma
                       nel cuore sperimenta una grande
                       consolazione che l’aiuta a non re-
                      trocedere.
                           Quando in seguito don Gaspare
                         del Bufalo torna di nuovo a Valle-
                          corsa, gli espone la sua titubanza
                            nell’abbracciare una vita dedita
                            alle attività apostoliche, di cui
                            però avverte l’urgenza, senten-
                           dosi più attratta dalla vita clau-
                        strale.
                    Egli la dissuade dall’entrare in clausu-
                ra, assicurandole che si può diventare san-
                ti ovunque; la esorta a recitare l’Ufficio
                della Beata Vergine e a leggere il testo del
                Padre gesuita Alfonso Rodriguez Esercizio
                di perfezione e di cristiane virtù; le suggerisce
                inoltre di consigliarsi con qualche perso-
Vallecorsa.     na dotta e saggia. Così Maria sale al San-
Santuario       tuario della Civita, non molto lontano da
della Madonna   casa sua, dove vive “un gran servo di Dio”,
della Civita.   il quale dopo averla ascoltata, le assicura




           10   Santa Maria De Mattias
“che il pensiero di occuparsi della salvez-
za delle anime era da Dio”, e le ingiunge
di mandarlo quanto prima ad esecuzione.
    Maria sente il bisogno di una direzione
spirituale, per portare avanti il discerni-
mento e l’impegno di una vita totalmente
nuova. Provvidenzialmente, nel 1824 arri-
va a Vallecorsa don Giovanni Merlini, Mis-
sionario del Preziosissimo Sangue, per la
predicazione del quaresimale. Maria, assi-
dua alle sue prediche, prova fin dall’inizio
il desiderio di esporgli quanto aveva nel
cuore e chiede al Missionario di potergli             Don Giovanni
parlare. Manifesta, così, con semplicità              Merlini.
tutto il suo intimo.
    Giovanni Merlini intravede
in questa giovane la disponi-
bilità a lasciarsi plasmare dalla
grazia di Dio e, dopo previo
consenso di don Gaspare del
Bufalo, diventa direttore spiri-
tuale della ragazza e s’impegna
ad aiutarla a percorrere il sen-
tiero della vita spirituale con
assiduità e profondità. Così ha
inizio la direzione spirituale
alla quale, come dice lo stesso
Merlini, ella “fu così costante, che
soleva poi dire, che se un angelo le
avesse suggerito l’opposto di quel-
lo che le diceva la guida, non gli
avrebbe affatto creduto, perché Id-
dio le aveva data questa per farle
conoscere la sua volontà. E diceva
ancora che era certa di averla rice-
vuta da Dio, perché vi aveva tro-
vato sempre spine, chiodi e croci”.
    Mentre attende qualche oc-
casione favorevole per realizza-
re concretamente la chiamata
                             Santa Maria De Mattias   11
di Dio e darsi tutta a tutti, imitando i Mis-
                    sionari del Preziosissimo Sangue, comin-
                    cia a riunire in casa le giovani del paese,
                    “per istruirle e animarle a far vita devota”.
                        Non mancano nel frattempo richie-
                    ste dai vescovi dello Stato Pontificio che
                    cercano maestre per le scuole comunali
                    soggette alla loro giurisdizione, ma le vi-
                    cissitudini della storia non permettono
                    l’immediata realizzazione dei progetti.
                        Soltanto nel 1833 il Vescovo di Feren-
                    tino, Mons. Giuseppe Maria Lais, scrive a
                    Maria per proporle un posto di maestra
                    nella scuola di Santo Stefano o in quella
                    di Acuto. Maria sceglie Acuto. Risponde
                    a Mons. Lais con semplicità filiale: “Dopo
regole              che vi avrà fatto un poco di orazione, se si sente
manoscritte         ispirato a mandarmici, ci andrò volentieri”.
dalla santa.            In quella lettera Maria espone il pro-
                               getto che ha in mente: la creazio-
                               ne di un “Pio Istituto”, del quale
                               indica il titolo, “Preziosissimo San-
                               gue”, e il vestiario. Definisce con
                               precisione le finalità e le manife-
                               sta con chiarezza: “le regole presso
                               a poco le medesime delle Maestre Pie,
                               per ciò che riguarda la vita di spirito
                               e la scuola, con questo di più di pro-
                               muovere la dottrina cristiana nelle
                               figliole, e nelle più grandi l’orazione
                               mentale nella medesima Scuola Pia.
                               Inoltre vi è luogo alle Convittrici, ov-
                               vero figliole che volessero essere rite-
                               nute alla Scuola Pia anche la notte,
                               onde dar loro più soda educazione,
                               tanto civile che morale, ed infine se
                               vi è comodo, si ritengano per 10 gior-
                               ni in casa quelle donne che amassero
                               stare un poco ritirate, ed applicarsi
                               un poco allo spirito”.

               12   Santa Maria De Mattias
Consapevole dell’arditezza di questo                  Vallecorsa.
programma, ella stessa rassicura il vesco-                la medioevale
vo: “Da ciò V.S. rev.ma rileva che l’impresa              porta Missoria
sembra un poco troppo complessa, ma ciò vorrà             dalla quale
dire che si andrà facendo quel che si potrà, e            passò la santa
crescendo i mezzi, crescendo ancora il numero             per recarsi ad
delle Maestre, si farebbe quel di più che non si          acuto.
potrà fare da una o da due”.
    Ed ecco la chiave del suo
ardimento: “Io confido tanto
in Dio, che se è sua Volontà,
che faccia questo bene nel modo
accennato, mi darà tutti i mez-
zi necessari al fine”.
    È il primo giorno del
mese di marzo del 1834,
quando Maria, dopo aver
ottenuto la benedizione
del padre e di Gaspare del
Bufalo, parte alla volta di
Acuto.
    Arrivata al paese, fa le
visite di convenienza alle
autorità e viene ospitata
in casa del priore Antonio
Longo.
    “accomodò la scuola come
meglio poté, e nel dì seguente 4 di marzo e pri-
mo della Novena del patrocinio di San France-
sco Saverio Protettore del novello Istituto, diede
incominciamento all’opera di Dio. E fu questo
il giorno natalizio dell’Istituto delle adoratrici
del Preziosissimo Sangue” (giovanni merlini,
Compendio della vita di Maria De Mattias).
    In Acuto si susseguono alterne vicen-
de, anche dure, per trovare una sede sta-
bile alla nuova opera e il sostentamento
per la scuola.
    Quando nel 1835 arriva in aiuto una
maestra di Albano, Anna Farotti, Maria
                                 Santa Maria De Mattias   13
vede che può realizzarsi quel pro-
                               getto per il quale è partita da casa.
                                   Il 5 luglio 1835 Maria De Mat-
                               tias e Anna Farotti si riuniscono:
                               “Dopo aver invocato l’aiuto del Padre
                               de’ lumi ed aver innalzato fervide
                               preghiere al Cielo, la prima Maestra
                               Maria De Mattias venne a comuni-
                               care i propri sentimenti sopra la Fon-
                               dazione dell’Istituto all’altra Maestra
                               compagna anna Farotti. Qui le fece
                               conoscere il vantaggio, che sarebbe per
                               riportarsi all’anime dall’ideato Istitu-
                               to a gloria grande di Dio; giacché si
                               vedeva questo onor di Dio vilipeso, e
                               che molte anime correvano la via del-
Acuto (FR).          la perdizione. Per riparare sì l’uno, che l’altro
Casa Madre.          gran male, solo questo Istituto avrebbe potuto
Quadro               far argine alla corrente precipitosa dei vizi. Si
raffigurante         unì la Farotti a tali Santi pensieri, e si venne
il miracolo della    alla risoluzione scambievole di fondare questo
luce, in cantina.    pio Istituto sotto lo stendardo del Divin San-
Sotto:               gue, giacché al fine di questo bagno salutare
Panorama             si unisce il fine dell’Istituto. Da tali pensieri e
di acuto.            risoluzioni, si venne anche all’altra del Titolo,




                14   Santa Maria De Mattias
Acuto.
                                                         Casa Pilozzi,
                                                         prima sede
                                                         dell’Istituto
                                                         fondato
                                                         dalla santa.




che dovevano prendere e dare all’Istituto, e fu
dato il nome: ‘Istituto delle adoratrici del Di-
vin Sangue’”.
    Qualche mese dopo, alcune ragazze                    Acuto.
di Acuto chiedono e ottengono di essere                  Orto con
ammesse nel nuovo Istituto. Con il passa-                un leccio nella
re del tempo, a queste ne seguono altre,                 Casa Madre.
provenienti dalle zone limitro-
fe, e le Adoratrici diventano un
gruppo in crescita. Maria le for-
ma alla vita religiosa e le prepara
perché diventino abili maestre.
Nel 1840, su invito del comune
di Vallecorsa, che chiede suore
insegnanti per la locale scuola
femminile, la fondatrice apre
una comunità in questo paese.
    La seconda, dopo quella di
Acuto. La buona fama che le
religiose si guadagnano, contri-
buisce a far conoscere l’Istituto
in varie parti del Centro Italia,
e diversi vescovi chiedono di po-
ter avere le suore come maestre
anche nelle loro diocesi. Quan-
do ha suore ben preparate, Ma-
ria apre altre comunità e alla sua

                                Santa Maria De Mattias   15
morte se ne contano sessanta, in Italia e
                   all’estero.
                       Dovendo discernere quali richieste
                   accogliere tra le molteplici, non potendo
                   accontentare tutti, ella preferisce fonda-
                   zioni nei paesi più isolati, spesso miseri,
                   dove più urgente è il bisogno.
                       Nelle scuole, le suore impartiscono
                   alle ragazze poche nozioni elementari,
                   ma in compenso danno loro una solida
                   formazione religiosa, basata soprattutto
                   sulla pratica della preghiera e delle virtù
                   cristiane. Esse continuano l’opera delle
                   associazioni, istituite di solito dai Mis-
                   sionari del Preziosissimo Sangue nelle
Acuto.             missioni popolari, e le istruzioni e i ritiri
Casa Frasca        spirituali per le donne, che la Fondatrice
in vicolo          stessa inizia ad Acuto.
Gaudente.              Quando Maria si reca nei vari paesi per
                            dare inizio a una nuova opera o
                            per incoraggiare le suore, si ferma
                            alcune settimane e svolge il mini-
                            stero apostolico diretto col popo-
                            lo. Così don Giovanni Merlini la
                            descrive nell’omelia, mai pronun-
                            ciata, scritta per il suo funerale: “È
                            un angelo che parla, con semplicità sì,
                            ma tutta ripiena di amor di Dio. Gli
                            argomenti che tratta sono per lo più
                            della Passione di Gesù Cristo, di Ma-
                            ria SS. o di qualche massima eterna, e
                            se ne investe totalmente che l’udienza
                            commuove, la fa lacrimare, e cercare
                            un confessore... E notate che non par-
                            la alla rinfusa, ma con ordine e come
                            si trattasse di cose imparate a memo-
                            ria, e pur non erano che sentimenti li
                            quali le uscivano dal cuore, e direste
                            quasi che avesse il dono della parola...
                            Non parla di rado, ma talvolta fino a

              16   Santa Maria De Mattias
tre volte in un dì; né per pochi istanti, perché
spesso la dura fino ad un’ora, ed anche di più.
Non sa saziarsi, e tutto il suo contento è parlare
di Dio”.
    Il Merlini va avanti e dice ancora: “È
consumata dalle fatiche, ed è contenta di dar
per Iddio anche il sangue, la vita”.
    Maria si spegne il 20 agosto 1866 a
Roma, in Via Rasella.
    Nel 1936, Pio XI proclama solenne-
mente le virtù eroiche di Maria De Mat-
tias. Nel 1950, viene proclamata Beata
da Pio XII. Nel 2003 Giovanni Paolo II la
proclama Santa.




                                                          Acuto.
                                                          Casa Madre,
                                                          la facciata,
                                                          oggi.

                                 Santa Maria De Mattias   17
L’Agnello

                     C    i sono delle parole che tutti sentono
                          e ripetono e che ti rimangono miste-
                     riose finché non hai il coraggio di chiede-
                     re: “Che significa?”.
                         La fortuna è quando trovi una persona
                     saggia che ti sappia rispondere.
                         Era la mattina di Pasqua e Giovanni De
                     Mattias stava tornando a casa dalla Messa
                     solenne. Naturalmente sua figlia Maria
                     era con lui. “Ma che significa – gli chiese
Acuto.               improvvisamente – quando il sacerdote
Casa Madre.          parla dell’Agnello Pasquale?”. Lì per lì
Camera di            Giovanni rimase in un certo imbarazzo.
Maria                Perché questa domanda? Era solo curiosi-
De Mattias,          tà? Possibile che la sua Maria non sapesse
il Crocifisso        cosa significava? E rispose deciso: “Si trat-
della santa.         ta di Gesù Cristo, il quale come Agnello
                         mansueto fu condotto alla morte, dan-
                         do così il suo Sangue e la vita per la
                         nostra salvezza”. Mentre diceva queste
                         cose, vide che Maria si faceva straordi-
                         nariamente attenta, come se le parole
                         che lui aveva detto avessero toccato la
                         sensibilità più profonda della bambi-
                         na. Ne seguì un silenzio attonito.
                             Poi la conversazione proseguì. O
                         meglio, Giovanni continuava a ricor-
                         darle quanto, più volte, le aveva rac-
                         contato la sera attorno al fuoco. Le
                         narrava di Abele, ucciso dal fratello
                         come si uccide una pecora troppo
                         buona... E poi, “Ricordi? – le diceva
                         – quando ti ho raccontato di Giusep-
                         pe, anche lui venduto dai fratelli per

                18   Santa Maria De Mattias
invidia? Venne rinchiuso in una cisterna,
venduto ai mercanti... e non si ribellava,
finché giunse in Egitto e lì divenne sal-
vatore dei suoi fratelli, accorsi là a causa
della carestia che infuriava nel loro pae-
se”. E Maria riascoltava volentieri queste
storie. Ma quella del sacrificio di Isacco la
riempiva ancora di commozione. Quando
il padre arrivò a raccontare la domanda di
Isacco: “Dov’è l’agnello per l’olocausto?” e
la risposta di Abramo: “Sul monte il Signo-
re provvede, figlio mio!”, questa volta si
commosse e pianse. Il padre, che la cono-
sceva bene, sapeva della sua profonda at-
tenzione, ma non poteva immaginare che
quanto stava dicendo la toccasse così for-
temente. Non le chiese alcuna spiegazio-
ne. Comprese che l’immagine dell’Agnel-
lo Gesù era la più forte per la sua Maria.
    Giunsero a casa per il pranzo di Pasqua
e Maria era particolarmente esuberante,
come fosse avvolta da un’intuizione fortis-
sima.
    A sera sul letto, davanti all’immagi-
ne del Crocifisso, le venne da dire que-
sta semplice preghiera: “Gesù mio caro,
quanti colpi crudeli al tuo cuore...!”. E si
addormentò con il desiderio di divenire
anch’essa capace di dare anche il suo san-
gue per i peccatori, senza ribellarsi. Mite
come agnella.




                              Santa Maria De Mattias   19
Lo specchio

                   U    na stanza, una ragazza... uno spec-
                        chio! Tre protagonisti di una storia
                   forse lontana, ma non per questo meno
                   reale. Quindici anni, d’altra parte, è
                   un’età universale; la voglia di vivere scop-
                   pia dentro con tale prepotenza che nean-
                   che si riesce a contenerla.
                      Maria De Mattias, che nel 1820 aveva
                   appunto 15 anni, essendo nata a Vallecor-
                   sa (FR) nel 1805, in fatto di vitalità non
                   era da meno dei suoi coetanei. Correre in
                   una distesa senza orizzonti o fare una gita,
                   andare ad una festa o stare con le amiche
                   erano i desideri più ricorrenti quando,
                   nelle ore di solitudine, sognava ad occhi
                   aperti. A volte passava pomeriggi interi
                   chiusa nella sua stanza. Non perché fosse
                   in castigo, ma semplicemente perché al-
                   lora non si usava che le ragazze andassero
                   troppo in giro. D’altra parte i tempi erano




Vallecorsa.
Cameretta
di Maria
De Mattias.

              20   Santa Maria De Mattias
così poco raccomandabili che mettere il
naso fuori di casa poteva persino costare
la pelle. Quella stanza era diventata il suo
mondo, anche perché conteneva quel-
lo che sentiva più suo: il suo letto, i suoi
vestiti, i suoi sogni, le sue speranze... e
uno specchio ovale sopra il comò, gran-
de quanto basta perché il suo faccino da
adolescente vi entrasse tutto, senza sforzo.
Era l’unico interlocutore della sua solitu-
dine.
    Un giorno, stufa di stare sdraiata sul
letto, prese una sedia e vi si piazzò davan-
ti. Guardò di sfuggita l’immagine che lo
specchio le rimandava: non le piaceva per
niente. Non che fosse una novità, poiché
avrebbe voluto essere più bella e invece...
Disfece piano piano la treccia e lasciò
che i capelli scendessero lungo le spal-
le. Dopo averli pettinati accuratamente,              lo specchio
li sistemò come facevano le ragazze alla              nella cameretta
moda. Si guardò di nuovo. Ora, dentro lo              di Maria.
specchio, non c’era più la Ma-
ria di prima, ma una ragazza
molto più bella, di quelle che
possiedono tanti vestiti, colla-
ne, bracciali, che vanno spesso
alle feste e magari hanno un
fidanzato su misura.
    Un bel sogno insomma!
Bruscamente interrotto dalla
voce della mamma che la chia-
mava.
    Questo gioco diventò ben
presto una specie di rito, ripe-
tuto spesso, specialmente nei
lunghi pomeriggi d’inverno.
Tuttavia, passando il tempo, il
sogno dello specchio si scon-
trava con una realtà sempre
                             Santa Maria De Mattias   21
più dura e difficile. Le domande che Ma-
                 ria aveva in testa erano sempre lì, senza
                 risposta: perché la vita faceva soffrire così
                 tanto? Cosa avrebbe riservato il futuro?
                 C’era qualcosa per cui valesse la pena vi-
                 vere?
                    Sentiva tutto il peso e la precarietà
                 di quello che stava vivendo. Chi poteva
                 aiutarla? In uno dei momenti più critici
                 accadde qualcosa di molto importante.
                 Aveva appena avuto un’accesa discussio-
Acuto.           ne con la mamma; divergenze di opinio-
Casa Madre.      ni su ciò che può essere permesso ai figli.
Maria della      Lei aveva lottato come una leonessa per
Divina           ottenere qualche concessione, ma aven-
Maternità;       do avuto la peggio si era ritirata nella sua
l’immagine       stanza a curarsi le ferite. Lo sfogo iniziale
è stata          lasciò il posto ad un sottile senso di impo-
restaurata di    tenza. Aveva una voglia matta di scappar
recente da       via. Ormai colma abbastanza, si avvicinò
Suor lucia       allo specchio e si guardò. Era la faccia
D’andrea, aSC.   più spaventosa che avesse mai visto. Quasi
                                d’istinto, in preda alla rab-
                                bia, afferrò il primo oggetto
                                pesante a portata di mano
                                e stava per sferrare il colpo
                                che lo avrebbe mandato in
                                frantumi, quando, qualco-
                                sa, da dentro lo specchio,
                                attirò la sua attenzione.
                                Cos’era quel quadro sospe-
                                so al muro? Si avvicinò di
                                più aguzzando gli occhi per
                                vedere meglio, ma non riu-
                                scì ad identificarlo. Si voltò
                                lentamente verso la parete
                                bianca che aveva alle spal-
                                le. Ecco cos’era: il quadro
                                della Madonna! Pareva non
                                l’avesse mai visto prima, ep-

            22   Santa Maria De Mattias
pure era lì da un sacco di tempo. In un
baleno saltò sul letto e lo ebbe subito
davanti. Un volto pallido e sorridente di
donna la fissava. Avvertì tutta la dolcezza
di quello sguardo posato su di lei; nean-
che sua madre l’aveva mai guardata così.
Si sentiva come afferrata nell’intimo. For-
se la Madre di Gesù poteva fare qualcosa
per lei. Senza quasi pensarci si ritrovò in
ginocchio sul letto. Le sue labbra mor-
morarono piano: Vergine Santa, aiutami!
Sembrò come se l’immagine si animasse
all’improvviso. “Non avere paura, ti aiute-
rò”, si sentì rispondere.
    Quella voce interiore la scosse non
poco. Ebbe la certezza di non essere più
sola: qualcuno la conosceva meglio di se
stessa e l’amava così com’era. Nel fondo
del cuore provò una pace che non avreb-
be mai saputo spiegare con le parole. Da-
vanti a quell’immagine di giovane donna
dallo sguardo dolce, era pronta a fare la
domanda più decisiva, quella che, incon-
sapevolmente, la stava tormentando: che
cosa vuoi che io faccia della mia vita?




                            Santa Maria De Mattias   23
La sedia

                 Q     uando una ragazza con una gran vo-
                       glia di vivere ha il coraggio di dirti:
                 “Mi piacerebbe proprio andare in Africa
                 come missionaria per insegnare, per rac-
                 contare di Gesù...”, senti che è giunto nel
                 suo cuore il forte desiderio di dare la vita.
                 Attende solo di maturare. L’adolescente
                 sogna anche avventure impossibili. Ma è
                 proprio dell’amore non fare calcoli, come
                 invece fanno gli adulti. Anche un deside-
                 rio impossibile, se trova spazio per cresce-
                 re, diventa realtà.
                     Maria De Mattias, dalla sua casa di
                 Vallecorsa, si chiedeva spesso: “Come po-
                 trò contenere nel cuore tanta passione
                 d’amore per il mio Signore? Che cosa po-
                 trò fare perché tutti, proprio tutti, cono-
                 scano che Dio ci ama fino a dare la sua
                 vita per noi?”.
Tina Tempesta,
interprete del
film “Maria
De Mattias:
una vita un
confronto”.




            24   Santa Maria De Mattias
Mentre stava pensando e un po’ so-
gnando... ecco nella sua chiesa la predi-
cazione di una missione popolare. Pre-
dicatore: don Gaspare del Bufalo.
Lo ascoltava con entusiamo e più
passavano i giorni e più
cresceva in lei quel de-
siderio di essere mis-
sionaria. “Non si può
stare – pensava – senza
che tutti, proprio tutti, sappiano
quanto sangue Gesù ha sparso per
salvarci”. E non poteva trattenere per sé
questo desiderio. Era infatti una ragazza
dotata di una straordinaria comunicativa
e di un bisogno incolmabile di incontra-
re gli altri. Pur giovanissima era diventata          la croce
centro di attrazione per le sue compagne;             appartenuta a
la sua casa era ormai il luogo di incontri,           San Gaspare
di piccole conferenze e di momenti di                 del Bufalo.
preghiera.
    Prendeva una sedia, la mette-
va in mezzo alla sala e la faceva
diventare un altare. Sopra, su
una tovaglia, vi adagiava un Gesù
Bambino. “Ora mettiamoci a pre-
gare” diceva, invitando le compa-
gne a raccogliersi in silenzio e poi
ad effondere il loro amore per
Lui. Le invitava ad ascoltare la
voce di Dio, di Colui che si è fatto
piccolo come noi ed è morto per
amore nostro.
    Invenzione di ragazza pia e
chiusa in paese sperduto della
Ciociaria? No! Arditezza di una
donna missionaria, capace di tra-
scinare le folle, perché innamora-
ta del suo Signore Gesù Crocifis-
so e della salvezza dell’umanità!
                             Santa Maria De Mattias   25
Diventata suora sviluppò grandemen-
                 te quel medesimo coraggio nella carità e
                 quello spirito profetico d’iniziativa che ne
                 avevano caratterizzato la gioventù: viaggia-
                 va, incontrava ogni categoria di persone;
                 alla sera stava con i pastori per fare loro
                 un po’ di catechismo; cercava di risolvere
                 problemi di case e di scuole; scriveva lette-
                 re in continuazione...
                     Tutto questo in un’epoca, a dir poco,
                 diffidente verso le donne.
                     Le scuole che organizzava erano so-
                 prattutto un mezzo per incontrare fan-
                 ciulle, giovani e famiglie e iniziarle alla
                 vita cristiana. Appena terminata la scuola,
                 infatti, liberava i locali e li metteva a di-
                 sposizione di tutti perché s’incontrassero
Immaginetta di   e si istruissero. Al centro sempre il Croci-
Santa Maria      fisso e il Vangelo.
De Mattias.          Non si accontentava di parlare a ragaz-
                             zette e a donne. Voleva il popo-
                             lo. “Potessi avere una chieset-
                             ta, dove radunare tanta gente,
                             soprattutto i pastori!”, pensava
                             ogni tanto Maria la sera, prima
                             di coricarsi. Aveva adocchiato
                             una chiesa attigua alla casa, in
                             Acuto. Ottenutala, vi fece aprire
                             un passaggio tra la navata e la
                             casa, in modo da poter radunare
                             contemporaneamente le donne
                             nell’oratorio, e gli uomini nella
                             chiesa. E lei, ritta, con una sedia
                             davanti alla quale si appoggiava,
                             oppure salendovi addirittura so-
                             pra, predicava il mese mariano o
                             il mese dedicato al Preziosissimo
                             Sangue. In quel luogo si molti-
                             plicavano gli incontri, le novene,
                             i ritiri e gli esercizi spirituali.

            26   Santa Maria De Mattias
Non si era mai visto nulla di simile in
Acuto, né in altri luoghi vicini. Ad ascol-
tarla c’erano persino preti e frati. C’era
gente cenciosa, povera e sfinita dalla fati-
ca, ma anche il clero che, sottomesso alle
idee napoleoniche, era ridotto ad una vita
superficiale e mondana.
   Ben presto la meraviglia passò alla Cu-
ria, e poi al Vescovo in persona. Questi
volle mandare in Acuto un Padre Gesuita
con l’impegno di ascoltare di nascosto e
poi di riferire. “Parla meglio di un prete
– riferì il sacerdote –; annuncia con tanta
passione l’amore che Gesù ha per tutti noi
fino allo spargimento del Suo Sangue!”. Il
Vescovo dovette lasciarla predicare.
   Ma un giorno, in quella amata chie-
setta di Acuto, quand’era tutto pronto
per iniziare la sua predicazione, un altro
sacerdote del luogo le ingiunse di non
aprire bocca. Ella sorrise tra sé e tacque
in quel momento! Ma il giorno dopo ri-
cominciò a parlare, tanto era l’ardore che
portava dentro. Era come un fiume in pie-
na che non sa trattenersi.                            Acuto.
   Il coraggio apostolico e missionario               Cappella
non trova ostacoli se il cuore è colmo di             di Maria
fede, tanto è stato afferrato dal Signore             De Mattias,
che dona la vita.                                     mosaico.




                             Santa Maria De Mattias   27
Il mulo

                 D     a sempre il viaggio ha segnato la sto-
                       ria di quanti vogliono uscire dalla
                 massa dei mediocri e conquistare i valori
                 più alti della vita.
                     1° marzo 1834: tutto era pronto per la
                 partenza da Vallecorsa. La giovane Maria
                 aveva sistemato i suoi bagagli; ora il suo
                 animo era rassicurato dalla benedizio-
                 ne di papà Giovanni, mentre il mulo era
                 pronto per questo viaggio attraverso bo-
                 schi insidiosi e sentieri impervi. Destina-
                 zione: Acuto. Non per fare scuola soltan-
                 to, ma per fondare un Istituto di donne
                 animate dalla forza del Sangue prezioso
                 di Cristo.
                     La prima partenza ha delle caratteri-
                 stiche particolari. “Quanta strada dovrò
                 fare?”, mormorava Maria nel suo cuore.
                 Anche il mulo non conosceva il percorso,
                 ma certamente era un buon compagno di




Tina Tempesta,
interprete del
film “Maria
De Mattias:
una vita un
confronto”.

            28   Santa Maria De Mattias
viaggio per questa ragazza diversa da tut-
te le altre. Docile lei e docile anche lui.
Quando si accostò troppo ai rovi del bo-
sco, Maria si ferì all’occhio; uscì una goc-
cia di sangue, e lei pensò subito: “Il primo
sangue versato per il mio Amato Gesù,
che mi chiama a dare anche la vita”.
    Anni dopo, quando l’Istituto era già
stato fondato ed era una realtà diffusa in
diverse regioni del Centro Italia, e molte
case e scuole erano state aperte, le ormai
numerose suore la chiamavano da un pa-
ese all’altro per sciogliere conflitti e rap-
pacificare gli animi. Maria andava appena
possibile. I suoi viaggi furono numerosi e
sempre più difficili.
    Il mulo, che lei cavalcava, era spettato-
re delle tante difficoltà – alcune non pic-
cole – in quegli spostamenti, pieni di spe-
ranze e di attese. Certo, erano tempi duri!
    Spesso doveva attraversare montagne
dove avvenivano continuamente episodi
di violenza. “Dio ci condurrà là dove ci
attendono fatiche e speranze di bene”, ri-
peteva spesso all’inserviente che viaggiava
con lei.
    2 novembre 1841! Maria si mise in
viaggio con altre quattro compagne per
recarsi a Morino, sempre con il suo mulo!
Ad un certo punto il sentiero non fu più
visibile. La notte era buia e il bosco pie-
no di rovi. Non poteva andare né avanti
né indietro. Mancò poco che una di loro
precipitasse in un burrone. Il mulo si ac-
casciò per stanchezza o forse per fame.
Tutto rendeva impossibile quel viaggio!
“Come fare? Chi ci aiuterà ad uscire da
qui?”, affermò Maria con voce tremante.
Le altre compagne, ricordando le esorta-
zioni della Madre in tempi difficili, ripete-
                              Santa Maria De Mattias   29
vano: “Dio ci aiuterà e ci condurrà fuori
                                       da questo buio pericoloso.
                                        Confidiamo in Lui”. E si
                                        misero a pregare la Ma-
                                        donna, perché le aiutasse
                            a ritrovare il sentiero. “Non possia-
                             mo passare la notte in questo bosco
                             pieno di pericoli e di soldati”, mor-
                             morò Maria.
                                 Molto spaventata, cercava con
                             ansia una luce dall’alto che le gui-
                             dasse. Anche il mulo era irrequieto
                            e sembrava non voler riprendere il
                           cammino. Tuttavia incoraggiato ri-
                         prese a trottare spedito in quel grovi-
                        glio di alberi e fratte spinose.
                           Improvvisamente un fanciullo, da
                       lontano, le chiamò invitandole a seguir-
                       lo e a fidarsi di lui. Maria, raggiante di
Il Crocifisso        gioia, si affidò a quella voce. Alcuni sol-
dell’antico          dati, nascosti nel bosco, si fecero avanti.
Seminario.           Le ingiunsero di non fidarsi del bambino
                     e di non proseguire perché il bosco era
                     troppo pericoloso! “Non possiamo tor-
                     nare indietro – affermò Maria con voce
                     decisa, per incoraggiare le sue compagne
                     – dobbiamo raggiungere quel paese, dove
                     ci attendono. Il Sangue di Gesù ci spinge
                     ad andare oltre. Dio è con noi”. Anche il
                     mulo percepì la sua decisione e continuò
                     ad andare dietro a quel fanciullo.
                         Finalmente erano fuori da quella be-
                     nedetta fratta che impediva di scorgere la
                     strada giusta! Ferite dai rovi si ritrovarono
                     dopo poco al di là del fossato, mentre la
                     luce del mattino rendeva più forte il cuo-
                     re di Maria. Tante volte aveva detto alle
                     sue suore che occorreva fidarsi di Dio nelle
                     situazioni impossibili della vita. Ora era lei
                     ad essere messa alla prova! La sua fiducia

                30   Santa Maria De Mattias
illimitata venne ripagata – come altre vol-
te – dalla gioia di aver ritrovato il sentiero
della sua missione. Da quella notte in poi,
in pochi giorni percorse oltre cento miglia
a piedi e a cavallo del suo mulo.
    Non è mai troppa la distanza e la fati-
ca per chi corre con il pensiero e desidera
raggiungere tutto il mondo per portare
l’annuncio di salvezza e di speranza. È suf-
ficiente un mulo da cavalcare.
    Una volta, avendo bisogno di una ca-
valcatura, Maria ne comprò uno. All’ap-
parenza sembrava buono, ma poi rivelò
un comportamento singolare: si lasciava
cavalcare solo da lei. Al contrario, quando
qualche suora provava a salirvi, l’animale
si imbizzarriva e rischiava di farle male. Fu
costretta a venderlo.
    Come San Francesco, anche questa
santa trasmetteva amore a tutte le creatu-
re. Era fratello mulo a portare sulla sua
groppa quella donna coraggiosa, là dove
i poveri bussavano per la fame, dove i gio-
vani attendevano l’istruzione per vivere
in società, dove le folle si assiepavano per
ascoltare almeno una parola della predi-
catrice di Acuto, dove le suore gemevano
per le fatiche quotidiane della carità e
dell’insegnamento!




                              Santa Maria De Mattias   31
Le scarpe

                   Q     uando una donna ama non trattiene
                         nulla per sé. È la generosità della ma-
                   dre, pronta a dare anche la vita per i suoi
                   figli. È la generosità dei santi, che solo
                   nella nudità si sentono felici, perché più
                   somiglianti all’Amore. Gesù aveva detto:
                   “A chi vuole toglierti la tunica, tu lascia
                   anche il mantello” (Mt 5,40).
                       E Maria De Mattias serbava nel suo
                   cuore questa grande Parola. Chi entrava
                   nella sua piccola camera si accorgeva che
                   non c’erano indumenti personali. Perfi-
                   no la coperta era stata tagliata a metà.
                       Le sue suore spesso le rimproveravano
                   la generosità senza limiti. Maria sorrideva
                   e con poche dolci parole, faceva loro capi-
                   re che i poveri hanno bisogno di ciò che si
                   possiede, anche della nostra vita.
                       “Non posso agire diversamente! – ripe-
                   teva spesso – Gesù ha dato tutto per noi,
                   fino allo spargimento del suo sangue”.




Vallecorsa.
registro delle
cresime dove è
stata registrata
Santa Maria
De Mattias.

              32   Santa Maria De Mattias
La coperta, le scarpe, i suoi vestiti: tutto
quanto aveva lo donava a chi era più po-
vero di lei.
    Incontrò un giorno una poveretta ir-
rigidita dal freddo. Veniva scalza, dalle
nude rocce dei monti Lepini, e Maria non
poté trattenere il suo impeto di carità: si
tolse le scarpe che indossava e con un ge-
sto delicato le diede alla poveretta. “Lei
ha più biosgno di me! – disse tra sé Ma-
ria – Da parte mia posso sperimentare la
nudità e la privazione. Tutto per dar gusto
al mio Gesù”. Una suora la vide con i pie-
di scalzi e subito commentò con le altre:
“La nostra fondatrice è sempre esagerata!
Non trattiene nulla per sé. Come farà a
camminare tanto senza le sue scarpe? I
suoi piedi, poi, sono così provati dalla fati-
ca che non può indossare qualsiasi cosa!”.
    Quelle scarpe, infatti, avevano percor-
so tanta strada ed erano consumate dai
sassi dei sentieri impervi delle montagne
che dividevano un paese dall’altro. Ma-
ria era spesso costretta a scendere
dal suo mulo per fare il cammino
a piedi. Anche se sfinita e spes-
so ammalata, non poteva re-
stare lontana dalle sue figlie
che avevano problemi da ri-
solvere. Lei doveva andare,
doveva insegnare a servire
i poveri, a tenere le porte
aperte a chiunque avesse
avuto bisogno di una paro-
la, di un vestito, delle scar-
pe, anche dell’unica coperta
che si aveva sul proprio letto.
    Graffiata dai sassi appuntiti
e dai rovi dei viottoli di campa-
gna, il sangue le usciva come segno
                              Santa Maria De Mattias   33
visibile di amore. Quell’amore che, sof-
                    frendo, sana le piaghe dell’umanità de-
                    turpata dall’angoscia e dal male.
                        Mentre i briganti, che a quel tempo
                    infestavano le montagne della Ciociaria,
                    percorrevano gli stessi sentieri per sfuggi-
                    re all’arresto e per commettere ogni sorta
                    di violenze sui viaggiatori, Maria si affati-
                    cava per arrivare là dove era necessario
                    consolare, aprire scuole e oratori a favore
                    di giovani e famiglie in ricerca di un senso
                    più profondo della vita.
                        “Chissà dove pretende di andare que-
                    sta donna! – gridò un giorno uno di loro,
                    appollaiato dietro un cespuglio della
                    montagna – Il sentiero è così pericoloso!”.
                    Ella ascoltò e non si lasciò intimorire; il
                    Sangue di Cristo era la sua unica forza.
                        L’ansia della salvezza dell’umanità tra-
                    sportava Maria là dove qualcuno attende-
                    va di conoscere il Cristo. Anche lei, come
                    donna grande e spoglia di sé, poteva do-
                    nare tutto ciò che era ed aveva. Nella nu-
                    dità del cuore e nella povertà di vita, dava
                    gloria all’Amore infinito di Dio, reso visi-
                    bile nel Sangue Prezioso di Gesù.




Briganti,
incisione di
Bartolomeo
Pinelli.

               34   Santa Maria De Mattias
Le lacrime

Q    uando si è innamorati e innamorati
     sul serio, il cuore non trova più pace
finché non riposa in quello dell’ama-
to. Che sia inondato di gioia o la piena
dell’angoscia lo travolga, le lacrime diven-
tano un dolce prezzo da pagare all’amore.
   Maria era innamorata di Gesù Crocifis-
so. Da quando si era lasciata prendere da
Lui, le era penetrato così profondamente
dentro da non riuscire più a cacciarlo via
neanche a volerlo.
   “Tutto il giorno vado spasimando per
trovare Gesù – scriveva un giorno alla sua
guida spirituale –. Questa mia ricerca ap-
passionata non mi toglie la pace del cuo-
re. Anzi, all’occasione, canto, rido, suono
l’organo con serenità!”.
   Lo andava cercando in ogni luogo. Lo
intravedeva nei volti scarni e stanchi de-




                                                      Acuto.
                                                      altare della
                                                      Cappella
                                                      di Maria
                                                      De Mattias.

                             Santa Maria De Mattias   35
gli anziani, lo riconosceva nel sorriso
                                       allegro dei bambini, lo
                                        leggeva nello sguardo
                                         sereno delle sue suo-
                                        re. Lo sentiva palpitare
                                        persino dentro le cose.
                                          A notte fonda, in un
                                     silenzio quasi irreale, rot-
                                     to soltanto da un latrare
                                   di cani, un’ombra furtiva
                                   scivolava giù per le scale
                                    fino alla cappella della
                                   casa. In quel luogo avve-
                                  niva l’incontro più atteso
                                della giornata. Qui, alla luce
                   flebile di una candela, diritta davanti al
Santa Maria        Crocifisso, Maria si sentiva libera di espri-
De Mattias         mere al Signore il suo grande desiderio
davanti al         di amarlo.
Crocifisso.           Una sottile angoscia si accompagna-
                                       va talvolta alla paura
                                       di non arrivare a pos-
                                       sederlo: così, immersa
                                       nel timore e nell’amore,
                                       dava sfogo a tutti i suoi
                                       sentimenti. Gli occhi le
                                       si riempivano di lacri-
                                       me mentre diceva: “Mio
                                       Gesù, io sto qui ai tuoi
                                       piedi. Anche se tu mi
                                       cacciassi con la spada
                                       della giustizia, io voglio
                                       sempre sperare in te che
                                       sei il mio Salvatore”.
                                           Una notte rimase
                                       due ore in questo sta-
                                       to. Aveva avuto una
                                       giornata carica di ten-
                                       sioni poiché questioni
                                       urgenti ed importanti

              36   Santa Maria De Mattias
le erano piombate addosso all’improvvi-
so. Mai prima di allora si era sentita così
impotente di fronte alla vita! Appena fu
davanti a Lui, in un’ora molto tarda, sentì
come se un grido prorompente le si fa-
cesse strada dentro il petto: “Ho bisogno
di Te e dell’unica forza del Tuo Sangue
Prezioso”, bisbigliò allora, quasi soffocata
dall’emozione. Ai piedi di Gesù Crocifisso
le pareva di essere uno dei tanti poveri del
Vangelo e mentre diceva: “Figlio di David,
abbi pietà di me!”, scoppiò in un pianto
dirotto. Non seppe mai spiegare cosa le
fosse successo in quel momento. Le sem-
brò di sentire il suo Gesù entrarle dentro,           Stemma della
ferirle il cuore con una tale dolcezza da             Congregazione
non poter fare a meno di amarlo e di vo-              delle adoratrici
lerlo trattenere in sé. Una sottile paura             del Sangue
di perderlo la fece piangere e pregare a              di Cristo.
lungo finché gustò una profonda pace
interiore.
    Dopo quella notte Maria ver-
sò molte altre lacrime per ot-
tenere la grazia di dare gusto
a Gesù e ripeteva spesso tra
sé: “Sì, Gesù solo, solo Gesù
voglio nel mio cuore e
niente più”. Erano lacrime
di una donna totalmente
aperta all’amore che vive
in profonda comunione
con il suo Signore.
    La pace e la consolazio-
ne sono doni di Dio che si
esprimono fortemente at-
traverso le lacrime, fiumi che
fecondano la terra arida della
violenza uomina. Come le ac-
que del grembo di una madre che
custodiscono e nutrono la vita.
                             Santa Maria De Mattias   37
La pietra

               I  primi tempi, si sa, sono duri per tutti
                  quando si vuole realizzare qualcosa di
               grande e di importante. Lo scoraggiamen-
               to è sempre in agguato. Maria aveva pas-
               sato molti momenti difficili, ma l’ostina-
               zione del carattere e la convinzione che
               il Signore volesse proprio quello per cui
               stava lottando, l’avevano resa testarda e
               risoluta a continuare l’opera. Scarsità di
               mezzi, inesperienza, contrasti, erano sta-
               ti ed erano ancora all’ordine del giorno.
               “Adesso ci mancava anche lo sfratto” pen-
               sò, mentre si distendeva sul letto, a tarda
               notte, con le ossa rotte per la fatica. “For-
Monumento a    tuna che non sono sola!”. Tornando con
Santa Maria    la mente alla giornata trascorsa le ven-
De Mattias.    ne spontaneo ringraziare il Signore per
                                  quanto andava facen-
                                         do. Il suo sogno
                                           di veder sorge-
                                             re un Istitu-
                                              to di suore
                                              all’insegna




          38   Santa Maira De Mattias
del Sangue di Cristo, tutto dedito alla cari-
tà verso i più poveri, stava ormai diventan-
do realtà. Provava una specie di stupore
mentre ci pensava. Da sola che era, all’ini-
zio, si ritrovava con un discreto numero di
compagne. Insieme a loro stava costruen-
do il futuro. Le passò in rassegna una per
una: erano ragazze di paese, abituate alla
fatica e al sacrificio, innamorate della vita
e del Sangue di Cristo. Ottime pietre vive
nelle mani di Dio.
    “Già, le pietre!”, sospirò prima di chiu-
dere gli occhi.
    Al mattino ci si vedeva appena quan-
do un folto gruppo di uomini e donne di
Acuto partirono diretti verso la montagna,
dove andavano a prendere le pietre per la
ristrutturazione del vecchio ospedale che
doveva diventare la casa delle suore. In
fila indiana una processione silenziosa di
uomini, donne e bambini, saliva per i di-
rupi scoscesi, fino alla cava. Era una scena
che si ripeteva ormai da qualche giorno.
In testa c’era sempre Maria, con un basto-
ne per appoggio in una mano e il rosario
nell’altra. Il fiato grosso non le impediva
di animare tutta quella moltitudine: “Il
Signore ricompenserà a tempo debito la
vostra generosità. Il monastero che stia-
mo costruendo sarà anche una bella scuo-
la per i vostri figli. Vedrete quanto bene
si farà per questo paese di Acuto e per il
mondo!”. La gente era entusiasta. Quella
donna sapeva come prendere le persone.
La sentivano una di loro in quel suo non
risparmiarsi mai nelle fatiche e nella vici-
nanza che tante volte aveva dimostrato a
quanti si trovavano nel dolore. Per Maria,
trasportare sassi insieme agli altri e per lo
stesso scopo, era il segno più chiaro che
                              Santa Maria De Mattias   39
il Signore stava costruendo un bell’edifi-
                   cio spirituale. La gioia che ne provava le
                   impediva persino di sentire il dolore delle
                   mani ferite. Da una piccola sbucciatura
                   il sangue colava verso il braccio. “Non è
                   lavoro per una maestra questo”, disse un
                   robusto giovanotto che gli camminava ac-
                   canto. Maria sorrise. “Ci sono abituata –
                   rispose – l’ho fatto al mio paese quando
                   ero più giovane; ricostruivamo la casa che
                   poi ha ospitato i Missionari del Preziosissi-
                   mo Sangue. Hanno fatto del bene anche
                   loro!”. Associò mentalmente quel traspor-
                   tare pietre di allora con quello di adesso.
                   Per un attimo le venne da ridere. Chissà
                   quante altre volte, nel futuro, avrebbe
                   dovuto fare quel lavoro così faticoso! Ma
                   faticoso o no, se glielo avesse chiesto il Si-
                   gnore, lo avrebbe fatto senza pensarci due
                   volte. E si lanciò di nuovo lungo il sentie-
                   ro, con più baldanza di prima.




Acuto.
Chiesetta
dell’Immacolata.
altare Maggiore.

              40   Santa Maria De Mattias
41
Lo scalpello

     I  l caldo di quell’estate del 1866 era ve-
        ramente afoso. E per Maria De Mattias
     lo era ancora di più perché dal 30 aprile
     non s’era più rialzata dal letto per i tanti
     malanni. Ricordava bene quella data: era
     la festa della sua Santa Caterina.
         Forte era, ormai da tanti giorni, la sua
     calma interiore quanto confusa e piena




42   Santa Maria De Mattias
di conflitti la situazione politica.
Nella sua giovinezza Maria si sareb-
be ribellata e avrebbe fatto qual-
cosa; ora non faceva che ripetere:
“Non più sangue, Gesù mio, non più
sangue!”. E ripiegava la testa sul cuscino
bagnato di sudore.
   Sembrava come una pietra im-
mobile, infossata nel letto del fiu-
me, levigata dall’acqua che scorre
continuamente. O meglio, pensando
a tutta la sua vicenda, più d’una delle
sue suore la paragonava ad una pietra,
tratta dalla montagna, grezza e senza for-             Siena.
ma, che la storia ormai aveva ben model-               Basilica di
lato. Si poteva collocarla al suo posto nella          San Domenico.
costruzione del Regno di Dio.                          Santa Caterina
   Dio era stato per lei come quello scal-             e una devota,
pellino che stava lavorando sotto la sua               1330 circa,
finestra da diversi giorni. Batti e ribatti,           andrea Vanni.
ogni pietra è pronta per fare la casa.
   “Vuole che lo facciamo smettere?”,
chiese premurosa una suora. “No, no, lui
deve pur lavorare per la sua famiglia – ri-
spondeva la Madre –. Per me è come una
parabola che il Signore, sentendo questo
rumore, racconterebbe così: Il Regno dei
cieli è simile a un uomo che tutte le mat-
tine esce di casa per fare il suo lavoro di
scalpellino. Siede davanti ad un mucchio
di pietre senza forma e con martello e
scalpello le fa diventare un piccolo pezzo
di casa. Così Dio fa con i suoi figli, pie-
tre vive su Cristo, la pietra posta a fonda-
mento. Io sto per essere definitivamente
collocata al mio posto. La calcina che mi
unisce a Lui e a tutte voi è il Sangue pre-
zioso di Cristo”.
   Diceva questo con affanno, ma con
pace. E le sue figlie ascoltavano attente,
                              Santa Maria De Mattias   43
quasi scorgendo sul volto della loro Ma-
                       dre il volto di Cristo.
                           Qualcuna di loro l’aveva conosciuta in
                       altri momenti, quando manifestava tutto
                       il suo vigore e la sua intraprendenza, a
                       volte anche durezza. Vedevano in lei ora
                       un capolavoro dello Spirito che con lo
                       scalpello della Croce l’aveva ben model-
                       lata.
Acuto.                     Sul letto di morte Maria benediceva il
Cappella               Padre anche per averle dato una guida spi-
di Maria               rituale – don Giovanni – che non si era ar-
De Mattias.            reso di fronte alle sue durezze. “Le parole
Il reliquiario.        di lui – raccontava – erano per me come
                                            spine o come chiodi o
                                            addirittura come cro-
                                            ci”. Da don Giovanni,
                                            dai suoi consigli, aveva
                                            appreso a conoscere e
                                            a fare la volontà di Dio,
                                            ad ogni costo.
                                                Batte e ribatte lo
                                            scalpello sulla pietra.
                                                Maria ormai senza
                                            più voce, senza più for-
                                            za, si immergeva nel
                                            canto delle sue suore:
                                            “O Crux, ave spes uni-
                                            ca”. E si lasciò come
                                            sgretolare nel fiume
                                            che la portava al Padre.
                                                Morì come aveva
                                            sempre vissuto: con la
                                            croce sulle spalle e un
                                            canto di grazie nel cuo-
                                            re, per i tanti segni di
                                            redenzione che aveva
                                            visto operare dal suo
                                            Signore Crocifisso e Ri-
                                            sorto.

                  44   Santa Maria De Mattias
La lettera

M     aria De Mattias ha scritto tantissime let-
      tere: al suo direttore spirituale, a vescovi,
sacerdoti, sindaci e anche al Papa. la maggior
parte, come quella che possiamo leggere qui di
seguito, sono indirizzate alle sue suore.

   Viva il Sangue di Gesù Cristo
   Carissima figliuola in Gesù
   Viene Maria, la sua buona Madre e So-
rella. Auguro a tutte, ma in specie a Lei
un amor grande a Gesù Crocifisso, onde
possa accendere l’altre di sì dolce amore,
ed un totale distacco da tutti e da tutto,
che la faccia vivere della vita santissima di
Gesù…
   Preghi assai per me… Dica a Maria
Fortunata, ed a Maria Leonora che in ap-
presso ci scriverò; ma prima aspetto che
mi scrivano loro. Iddio le benedica tutte.
Sono in Gesù Crocifisso.
   acuto 21 aprile 1851
                                    Sua Serva
                              Maria De Mattias
                                    della Croce




                                  Santa Maria De Mattias   45
46   Santa Maria De Mattias
Santa Maria De Mattias   47
Indice

Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .       3

Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .    4

Profilo della vita di
Santa Maria De Mattias . . . . . . . . . . . . . . .            6

L’Agnello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Lo specchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

La sedia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .      24

Il mulo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .   28

Le scarpe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32

Le lacrime . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

La pietra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .     38

Lo scalpello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .      42

La lettera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .    45



             Per saperne di più:
              www.asc.pcn.net
           www.adoratrici-asc.org
             www.ascitalia.org
      Via San Giovanni in laterano, 73
               00184 rOMa
             Tel. 06 70450974

Contenu connexe

Tendances

Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 dicembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 dicembre 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 dicembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 dicembre 2020 itaMaike Loes
 
La madonna e don bosco
La madonna e don boscoLa madonna e don bosco
La madonna e don boscoFCorapi77
 
Fra Umile Fidanza anno 2012 - n.2
Fra Umile Fidanza  anno 2012 - n.2Fra Umile Fidanza  anno 2012 - n.2
Fra Umile Fidanza anno 2012 - n.2fraumile
 
Fra Umile Fidanza anno 2012 - n.1
Fra Umile Fidanza   anno 2012 - n.1Fra Umile Fidanza   anno 2012 - n.1
Fra Umile Fidanza anno 2012 - n.1fraumile
 
R. Villano - La morale cristiana nella professione farmaceutica
R. Villano - La morale cristiana nella professione farmaceutica R. Villano - La morale cristiana nella professione farmaceutica
R. Villano - La morale cristiana nella professione farmaceutica Raimondo Villano
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 aprile 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 aprile 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 aprile 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 aprile 2020 itaMaike Loes
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni - Sr. Alaide Deretti__14 luglio 2...
Messaggio della Consigliera per le Missioni - Sr. Alaide Deretti__14 luglio 2...Messaggio della Consigliera per le Missioni - Sr. Alaide Deretti__14 luglio 2...
Messaggio della Consigliera per le Missioni - Sr. Alaide Deretti__14 luglio 2...Maike Loes
 
Bollettino parrocchiale ottobre_2010
Bollettino parrocchiale ottobre_2010Bollettino parrocchiale ottobre_2010
Bollettino parrocchiale ottobre_2010Acastions
 
Bollettino parrocchiale maggio 2010
Bollettino parrocchiale maggio 2010Bollettino parrocchiale maggio 2010
Bollettino parrocchiale maggio 2010Acastions
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni _ ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni _ ITAMessaggio della Consigliera per le Missioni _ ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni _ ITAMaike Loes
 
CSI Pavia notizie n.9 del 03.03.20
CSI Pavia notizie n.9 del 03.03.20CSI Pavia notizie n.9 del 03.03.20
CSI Pavia notizie n.9 del 03.03.20CSI PAVIA
 
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Penne
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-PenneLinementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Penne
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Pennecomunicazionisociali
 
Carmen Hernandez - la vittoria certa - shema.it - rassegna stampa
Carmen Hernandez - la vittoria certa - shema.it - rassegna stampaCarmen Hernandez - la vittoria certa - shema.it - rassegna stampa
Carmen Hernandez - la vittoria certa - shema.it - rassegna stampaGiovanni Nocera
 

Tendances (20)

Carlo Maria Martini
Carlo Maria MartiniCarlo Maria Martini
Carlo Maria Martini
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 dicembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 dicembre 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 dicembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 dicembre 2020 ita
 
La madonna e don bosco
La madonna e don boscoLa madonna e don bosco
La madonna e don bosco
 
Fra Umile Fidanza anno 2012 - n.2
Fra Umile Fidanza  anno 2012 - n.2Fra Umile Fidanza  anno 2012 - n.2
Fra Umile Fidanza anno 2012 - n.2
 
Fra Umile Fidanza anno 2012 - n.1
Fra Umile Fidanza   anno 2012 - n.1Fra Umile Fidanza   anno 2012 - n.1
Fra Umile Fidanza anno 2012 - n.1
 
R. Villano - La morale cristiana nella professione farmaceutica
R. Villano - La morale cristiana nella professione farmaceutica R. Villano - La morale cristiana nella professione farmaceutica
R. Villano - La morale cristiana nella professione farmaceutica
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 aprile 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 aprile 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 aprile 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 aprile 2020 ita
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni - Sr. Alaide Deretti__14 luglio 2...
Messaggio della Consigliera per le Missioni - Sr. Alaide Deretti__14 luglio 2...Messaggio della Consigliera per le Missioni - Sr. Alaide Deretti__14 luglio 2...
Messaggio della Consigliera per le Missioni - Sr. Alaide Deretti__14 luglio 2...
 
Bollettino parrocchiale ottobre_2010
Bollettino parrocchiale ottobre_2010Bollettino parrocchiale ottobre_2010
Bollettino parrocchiale ottobre_2010
 
N. 240 marzo aprile
N. 240   marzo aprileN. 240   marzo aprile
N. 240 marzo aprile
 
Crociate di preghiera secondo i giorni della settimana Versione semplificata ...
Crociate di preghiera secondo i giorni della settimana Versione semplificata ...Crociate di preghiera secondo i giorni della settimana Versione semplificata ...
Crociate di preghiera secondo i giorni della settimana Versione semplificata ...
 
Bollettino parrocchiale maggio 2010
Bollettino parrocchiale maggio 2010Bollettino parrocchiale maggio 2010
Bollettino parrocchiale maggio 2010
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni _ ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni _ ITAMessaggio della Consigliera per le Missioni _ ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni _ ITA
 
Bollettino (I/2006)
Bollettino (I/2006)Bollettino (I/2006)
Bollettino (I/2006)
 
CSI Pavia notizie n.9 del 03.03.20
CSI Pavia notizie n.9 del 03.03.20CSI Pavia notizie n.9 del 03.03.20
CSI Pavia notizie n.9 del 03.03.20
 
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Penne
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-PenneLinementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Penne
Linementi pastorali dell'arcidiocesi di Pescara-Penne
 
Tc 76
Tc 76Tc 76
Tc 76
 
Come api spirituali
Come api spiritualiCome api spirituali
Come api spirituali
 
Carmen Hernandez - la vittoria certa - shema.it - rassegna stampa
Carmen Hernandez - la vittoria certa - shema.it - rassegna stampaCarmen Hernandez - la vittoria certa - shema.it - rassegna stampa
Carmen Hernandez - la vittoria certa - shema.it - rassegna stampa
 
Bollettino (II/2006)
Bollettino (II/2006)Bollettino (II/2006)
Bollettino (II/2006)
 

En vedette

LUI SOLO, Santa Maria de Mattias, 2010_
LUI SOLO, Santa Maria de Mattias, 2010_LUI SOLO, Santa Maria de Mattias, 2010_
LUI SOLO, Santa Maria de Mattias, 2010_SulMonte
 
Sposo e re, di Anna Maria Vissani, editrice Velar
Sposo e re, di Anna Maria Vissani, editrice VelarSposo e re, di Anna Maria Vissani, editrice Velar
Sposo e re, di Anna Maria Vissani, editrice VelarSulMonte
 
Maria De Mattias- 4 febbraio
Maria De Mattias- 4 febbraio Maria De Mattias- 4 febbraio
Maria De Mattias- 4 febbraio SulMonte
 
Coroncina sangue di cristo
Coroncina sangue di cristo Coroncina sangue di cristo
Coroncina sangue di cristo SulMonte
 
Sangue di cristo fonte di misericordia
Sangue di cristo fonte di misericordiaSangue di cristo fonte di misericordia
Sangue di cristo fonte di misericordiaSulMonte
 
Sia benedetto il sangue di cristo
Sia benedetto il sangue di cristoSia benedetto il sangue di cristo
Sia benedetto il sangue di cristoSulMonte
 
Stupore eucaristico, della collana Stupore, Centro di Spiritualità sul monte
Stupore eucaristico, della collana Stupore, Centro di Spiritualità sul monteStupore eucaristico, della collana Stupore, Centro di Spiritualità sul monte
Stupore eucaristico, della collana Stupore, Centro di Spiritualità sul monteSulMonte
 

En vedette (7)

LUI SOLO, Santa Maria de Mattias, 2010_
LUI SOLO, Santa Maria de Mattias, 2010_LUI SOLO, Santa Maria de Mattias, 2010_
LUI SOLO, Santa Maria de Mattias, 2010_
 
Sposo e re, di Anna Maria Vissani, editrice Velar
Sposo e re, di Anna Maria Vissani, editrice VelarSposo e re, di Anna Maria Vissani, editrice Velar
Sposo e re, di Anna Maria Vissani, editrice Velar
 
Maria De Mattias- 4 febbraio
Maria De Mattias- 4 febbraio Maria De Mattias- 4 febbraio
Maria De Mattias- 4 febbraio
 
Coroncina sangue di cristo
Coroncina sangue di cristo Coroncina sangue di cristo
Coroncina sangue di cristo
 
Sangue di cristo fonte di misericordia
Sangue di cristo fonte di misericordiaSangue di cristo fonte di misericordia
Sangue di cristo fonte di misericordia
 
Sia benedetto il sangue di cristo
Sia benedetto il sangue di cristoSia benedetto il sangue di cristo
Sia benedetto il sangue di cristo
 
Stupore eucaristico, della collana Stupore, Centro di Spiritualità sul monte
Stupore eucaristico, della collana Stupore, Centro di Spiritualità sul monteStupore eucaristico, della collana Stupore, Centro di Spiritualità sul monte
Stupore eucaristico, della collana Stupore, Centro di Spiritualità sul monte
 

Similaire à Santa Maria De Mattias

Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 marzo 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 marzo 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 marzo 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 marzo 2020 itaMaike Loes
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 luglio 2021 ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 luglio 2021 ITAMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 luglio 2021 ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 luglio 2021 ITAMaike Loes
 
Messaggio della Consigliera _ Sr. Alaíde Deretti (italiano)
Messaggio della Consigliera _ Sr. Alaíde Deretti (italiano)Messaggio della Consigliera _ Sr. Alaíde Deretti (italiano)
Messaggio della Consigliera _ Sr. Alaíde Deretti (italiano)Maike Loes
 
“Eccomi, manda me!” _ 14 ottobre 2020 ita
“Eccomi, manda me!” _ 14 ottobre 2020 ita“Eccomi, manda me!” _ 14 ottobre 2020 ita
“Eccomi, manda me!” _ 14 ottobre 2020 itaMaike Loes
 
Donne della pasqua, di Anna Maria Vissani
Donne della pasqua, di Anna Maria VissaniDonne della pasqua, di Anna Maria Vissani
Donne della pasqua, di Anna Maria VissaniSulMonte
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni - ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni - ITAMessaggio della Consigliera per le Missioni - ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni - ITAMaike Loes
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 maggio 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 maggio 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 maggio 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 maggio 2020 itaMaike Loes
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni_ITAMessaggio della Consigliera per le Missioni_ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni_ITAMaike Loes
 
Santa Caterina da Siena.pptx
Santa Caterina da Siena.pptxSanta Caterina da Siena.pptx
Santa Caterina da Siena.pptxMartin M Flynn
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 novembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 novembre 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 novembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 novembre 2020 itaMaike Loes
 
Il decano e la comunicazione
Il decano e la comunicazioneIl decano e la comunicazione
Il decano e la comunicazioneCanonizzazione
 
Il decano e la comunicazione
Il decano e la comunicazioneIl decano e la comunicazione
Il decano e la comunicazioneCanonizzazione
 
1 gennaio 2014 angela vallese
1 gennaio 2014 angela vallese1 gennaio 2014 angela vallese
1 gennaio 2014 angela valleseMaike Loes
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2020 itaMaike Loes
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni _14 settembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni _14 settembre 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni _14 settembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni _14 settembre 2020 itaMaike Loes
 
Saint Martín de Porres (italiano).pptx
Saint Martín de Porres (italiano).pptxSaint Martín de Porres (italiano).pptx
Saint Martín de Porres (italiano).pptxMartin M Flynn
 
Pieghevole sd c_2017-2018 [bologna]_web
Pieghevole sd c_2017-2018 [bologna]_webPieghevole sd c_2017-2018 [bologna]_web
Pieghevole sd c_2017-2018 [bologna]_webMECGEN
 
Basilica di s. rita da cascia
Basilica di s. rita da casciaBasilica di s. rita da cascia
Basilica di s. rita da casciaMy own sweet home
 

Similaire à Santa Maria De Mattias (20)

Mombirone classi quinte
Mombirone   classi quinteMombirone   classi quinte
Mombirone classi quinte
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 marzo 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 marzo 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 marzo 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 marzo 2020 ita
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 luglio 2021 ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 luglio 2021 ITAMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 luglio 2021 ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 luglio 2021 ITA
 
Messaggio della Consigliera _ Sr. Alaíde Deretti (italiano)
Messaggio della Consigliera _ Sr. Alaíde Deretti (italiano)Messaggio della Consigliera _ Sr. Alaíde Deretti (italiano)
Messaggio della Consigliera _ Sr. Alaíde Deretti (italiano)
 
“Eccomi, manda me!” _ 14 ottobre 2020 ita
“Eccomi, manda me!” _ 14 ottobre 2020 ita“Eccomi, manda me!” _ 14 ottobre 2020 ita
“Eccomi, manda me!” _ 14 ottobre 2020 ita
 
Donne della pasqua, di Anna Maria Vissani
Donne della pasqua, di Anna Maria VissaniDonne della pasqua, di Anna Maria Vissani
Donne della pasqua, di Anna Maria Vissani
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni - ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni - ITAMessaggio della Consigliera per le Missioni - ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni - ITA
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 maggio 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 maggio 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 maggio 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 maggio 2020 ita
 
Il santo rosario E-book
Il santo rosario E-bookIl santo rosario E-book
Il santo rosario E-book
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni_ITAMessaggio della Consigliera per le Missioni_ITA
Messaggio della Consigliera per le Missioni_ITA
 
Santa Caterina da Siena.pptx
Santa Caterina da Siena.pptxSanta Caterina da Siena.pptx
Santa Caterina da Siena.pptx
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 novembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 novembre 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 novembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 novembre 2020 ita
 
Il decano e la comunicazione
Il decano e la comunicazioneIl decano e la comunicazione
Il decano e la comunicazione
 
Il decano e la comunicazione
Il decano e la comunicazioneIl decano e la comunicazione
Il decano e la comunicazione
 
1 gennaio 2014 angela vallese
1 gennaio 2014 angela vallese1 gennaio 2014 angela vallese
1 gennaio 2014 angela vallese
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2020 ita
 
Messaggio della Consigliera per le Missioni _14 settembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni _14 settembre 2020 itaMessaggio della Consigliera per le Missioni _14 settembre 2020 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni _14 settembre 2020 ita
 
Saint Martín de Porres (italiano).pptx
Saint Martín de Porres (italiano).pptxSaint Martín de Porres (italiano).pptx
Saint Martín de Porres (italiano).pptx
 
Pieghevole sd c_2017-2018 [bologna]_web
Pieghevole sd c_2017-2018 [bologna]_webPieghevole sd c_2017-2018 [bologna]_web
Pieghevole sd c_2017-2018 [bologna]_web
 
Basilica di s. rita da cascia
Basilica di s. rita da casciaBasilica di s. rita da cascia
Basilica di s. rita da cascia
 

Plus de SulMonte

Pentecoste 2015
Pentecoste 2015Pentecoste 2015
Pentecoste 2015SulMonte
 
Maria donna della nuova alleanza, della collana STUPORE
Maria donna della nuova alleanza, della collana STUPOREMaria donna della nuova alleanza, della collana STUPORE
Maria donna della nuova alleanza, della collana STUPORESulMonte
 
Pubblicazioni centro di spiritualita' SULMONTE
Pubblicazioni centro di spiritualita' SULMONTEPubblicazioni centro di spiritualita' SULMONTE
Pubblicazioni centro di spiritualita' SULMONTESulMonte
 
Novita' collna stupore
Novita' collna stuporeNovita' collna stupore
Novita' collna stuporeSulMonte
 
Programma 2014 2015
Programma 2014 2015Programma 2014 2015
Programma 2014 2015SulMonte
 
La preghiera che è in te, di Anna Maria Vissani, ed. Velar e Elledici, Gorle ...
La preghiera che è in te, di Anna Maria Vissani, ed. Velar e Elledici, Gorle ...La preghiera che è in te, di Anna Maria Vissani, ed. Velar e Elledici, Gorle ...
La preghiera che è in te, di Anna Maria Vissani, ed. Velar e Elledici, Gorle ...SulMonte
 
Centro di spiritualita' sul monte depliant
Centro di spiritualita' sul monte depliantCentro di spiritualita' sul monte depliant
Centro di spiritualita' sul monte depliantSulMonte
 
è Tempo dimisericordia
è Tempo dimisericordia è Tempo dimisericordia
è Tempo dimisericordia SulMonte
 
Estate 2014
Estate 2014Estate 2014
Estate 2014SulMonte
 
6 aprile 2014 religiose in convegno
6 aprile 2014  religiose in convegno6 aprile 2014  religiose in convegno
6 aprile 2014 religiose in convegnoSulMonte
 
COLLANA STUPORE
COLLANA STUPORECOLLANA STUPORE
COLLANA STUPORESulMonte
 
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...SulMonte
 
Invito 9 marzo 2014
Invito 9 marzo 2014Invito 9 marzo 2014
Invito 9 marzo 2014SulMonte
 
Coroncina sangue di cristo
Coroncina sangue di cristo Coroncina sangue di cristo
Coroncina sangue di cristo SulMonte
 
Buon anno2014
Buon anno2014Buon anno2014
Buon anno2014SulMonte
 
Ritiro di natale
Ritiro di nataleRitiro di natale
Ritiro di nataleSulMonte
 
Avvento 2013
Avvento 2013 Avvento 2013
Avvento 2013 SulMonte
 
Centro di spiritualità
Centro di spiritualitàCentro di spiritualità
Centro di spiritualitàSulMonte
 
Novembre 2013
Novembre 2013Novembre 2013
Novembre 2013SulMonte
 
Famiglie ferite 2013 2014
Famiglie ferite 2013 2014Famiglie ferite 2013 2014
Famiglie ferite 2013 2014SulMonte
 

Plus de SulMonte (20)

Pentecoste 2015
Pentecoste 2015Pentecoste 2015
Pentecoste 2015
 
Maria donna della nuova alleanza, della collana STUPORE
Maria donna della nuova alleanza, della collana STUPOREMaria donna della nuova alleanza, della collana STUPORE
Maria donna della nuova alleanza, della collana STUPORE
 
Pubblicazioni centro di spiritualita' SULMONTE
Pubblicazioni centro di spiritualita' SULMONTEPubblicazioni centro di spiritualita' SULMONTE
Pubblicazioni centro di spiritualita' SULMONTE
 
Novita' collna stupore
Novita' collna stuporeNovita' collna stupore
Novita' collna stupore
 
Programma 2014 2015
Programma 2014 2015Programma 2014 2015
Programma 2014 2015
 
La preghiera che è in te, di Anna Maria Vissani, ed. Velar e Elledici, Gorle ...
La preghiera che è in te, di Anna Maria Vissani, ed. Velar e Elledici, Gorle ...La preghiera che è in te, di Anna Maria Vissani, ed. Velar e Elledici, Gorle ...
La preghiera che è in te, di Anna Maria Vissani, ed. Velar e Elledici, Gorle ...
 
Centro di spiritualita' sul monte depliant
Centro di spiritualita' sul monte depliantCentro di spiritualita' sul monte depliant
Centro di spiritualita' sul monte depliant
 
è Tempo dimisericordia
è Tempo dimisericordia è Tempo dimisericordia
è Tempo dimisericordia
 
Estate 2014
Estate 2014Estate 2014
Estate 2014
 
6 aprile 2014 religiose in convegno
6 aprile 2014  religiose in convegno6 aprile 2014  religiose in convegno
6 aprile 2014 religiose in convegno
 
COLLANA STUPORE
COLLANA STUPORECOLLANA STUPORE
COLLANA STUPORE
 
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...
E' tempo dimisericordia, collana STUPORE, a cura del Centro di Spiritualità "...
 
Invito 9 marzo 2014
Invito 9 marzo 2014Invito 9 marzo 2014
Invito 9 marzo 2014
 
Coroncina sangue di cristo
Coroncina sangue di cristo Coroncina sangue di cristo
Coroncina sangue di cristo
 
Buon anno2014
Buon anno2014Buon anno2014
Buon anno2014
 
Ritiro di natale
Ritiro di nataleRitiro di natale
Ritiro di natale
 
Avvento 2013
Avvento 2013 Avvento 2013
Avvento 2013
 
Centro di spiritualità
Centro di spiritualitàCentro di spiritualità
Centro di spiritualità
 
Novembre 2013
Novembre 2013Novembre 2013
Novembre 2013
 
Famiglie ferite 2013 2014
Famiglie ferite 2013 2014Famiglie ferite 2013 2014
Famiglie ferite 2013 2014
 

Santa Maria De Mattias

  • 1. Cop Santa Maria De Mattias :Copertina 26-04-2011 10:01 Pagina 1 Santa Maria De Mattias Una vita riuscita ANNA MARIA VISSANI E EMILIA SALVI 1 - Vallecorsa (FR). Santa Maria De Mattias Maria Matilde De Mattias nasce il 4 febbraio 1805. Nel 1822, durante una missione popolare, è colpita dalla predicazione di don Gaspare del Bufalo e comincia a farsi largo in lei il desiderio di offrire la sua vita al Signore. Due anni più tardi si affida alla direzione spirituale di don Giovanni Merlini. Maria progetta la fondazione di un nuovo Istituto di vita consacrata. 2 - Acuto (FR). Il 2 marzo 1834 giunge ad Acuto, chiamata dal Vescovo per un posto di maestra di scuola. Nel paese, due giorni dopo, fonda la Congregazione delle Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù, che presto si espanderà in Italia e all’estero. 3 - Roma. Consumata dalle fatiche, ma felice di aver donato la sua vita a Dio, Madre Maria De Mattias muore il 20 agosto 1866. Nel 1950 Pio XII la proclama Beata e il 18 maggio 2003 è canonizzata da Giovanni Paolo II. € 3,50
  • 2. Anna Maria Vissani e Emilia Salvi Santa Maria De Mattias Una vita riuscita
  • 3. In copertina. In primo piano: ritratto di Santa Maria De Mattias. Sullo sfondo: Vallecorsa (Fr). acuto (Fr), Casa Madre, facciata. anna Maria Vissani e Emilia Salvi, adoratrici del Sangue di Cristo, sono figlie spirituali di Santa Maria De Mattias. Esperte in teologia spirituale e cultura contemporanea, hanno approfondito e scritto molto su Santa Maria De Mattias e il carisma dell’Istituto. Dedicano questo libro a tutti i giovani che incontrano ogni giorno, perché risveglino l’entusiasmo di donare se stessi per progetti di vita “alti” e duraturi. Vogliono far conoscere questa donna, pienamente riuscita, a tutti coloro che non smettono di sognare un futuro pieno di luce e di pace nella forza del Sangue di Cristo. TesTi Anna Maria Vissani e Emilia Salvi impaginazione Patrizia Cesareni FoTograFie Archivio Velar Archivio Istituto Suore Adoratrici del Sangue di Cristo CoperTina Augusto Maraffa © 2011 Editrice VElar 24020 Gorle, Bg www.velar.it ISBN 978-88-7135-649-5 Esclusiva per la distribuzione in libreria Elledici 10098 Cascine Vica, To www.elledici.org ISBN 978-88-01-04862-9 Tutti i diritti di traduzione e riproduzione del testo e delle immagini, eseguiti con qualsiasi mezzo, sono riservati in tutti i Paesi. I.V.A. assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma, lettera C, D.P.R. 633/72 e D.M. 09/04/93. Finito di stampare nel mese di maggio 2011
  • 4. Presentazione A ccolgo con gioia la pubblicazione di questo piccolo li- bro, che si propone di far conoscere una donna speciale come è Santa Maria De Mattias. La storia che viene narrata, ci riporta ad un’epoca in cui la Provvidenza aveva stabilito di far conoscere al mondo, in modo più chiaro ed esperien- ziale, l’amore di Dio, che è stato crocifisso per dare la vita a tutti. Maria, infatti, non ha fatto altro, lungo l’arco della sua esistenza, che correre ad annunciare l’amore di Gesù, che le aveva rubato il cuore e l’aveva resa libera di amare e procla- mare le meraviglie del Signore. Lo Spirito Santo, nella Chiesa, si è servito di questa santa, per entrare nelle “viscere” delle persone e depositarvi l’amo- re di Dio, mediante la generosità di un cuore di donna e la parola illuminante di una madre che ama i suoi figli. Dalla contemplazione del Sangue prezioso di Cristo, in ginocchio, ai piedi della Croce, Maria ha attinto la forza per realizzare il progetto che aveva sognato all’inizio della sua avventura apo- stolica: quello di “portare anime a Dio”, perché ogni essere umano trovasse in Lui la felicità che andava e va cercando. La Congregazione, che Maria De Mattias ha fondato, ha camminato e continua a camminare nella storia, seguendo le sue orme su questo stesso sentiero. Ancora oggi, attraver- so le Adoratrici sparse nel mondo, propone a tutti, come Maria nel suo tempo, uno stile di vita evangelicamente cen- trato sui valori del mistero pasquale e del Sangue di Cristo. L’invito che rivolgo al lettore è di accogliere l’esperienza di Santa Maria De Mattias, qui raccontata, come una chia- mata ad allargare lo spazio del cuore perché l’amore di Cri- sto, entrandovi più liberamente, tocchi la vita di ciascuno e abiliti a costruire un futuro più umano, in cui vivere come amici, fratelli e sorelle in Cristo Gesù. Ad ogni costo. Suor Bernarda Krištic, asc Superiora Generale Santa Maria De Mattias 3
  • 5. Introduzione Una serie di racconti abbiamo raccolto in nove storie la vicenda di Maria De Mattias. Narrare l’esistenza di una persona come lei permette di emozionarsi e di sentirsi coinvolti. Se poi si tratta di una vita toccata dal “divi- no” se ne coglie anche il segreto come eco del Mistero. Messaggi Il racconto è l’arte di comunicare le verità più profonde e perciò inesprimibili. Gli avve- nimenti della vita colti nella loro trama inte- riore parlano più di ogni concetto. E parlano al cuore. afferma rabbi Nahaman di Bratislava: “Dio ha creato l’uomo perché gli piac- ciono le storie”. Dunque dalla vita emerge sempre un messaggio di Dio che sta a noi cogliere. Una vita riuscita Sembra difficile oggi trovare una vita riuscita. Emergono in noi gli aspetti difficili, a volte contraddittori, oppure gli errori, tanto che ci siamo rassegnati alla nostra mediocrità. Ci incantiamo davanti ai personaggi che i mass-media rendono “perfetti” illudendoci che siano realtà. E così 4 Santa Maria De Mattias
  • 6. non apprezziamo noi stessi. la riuscita di una vita – di ogni creatura – passa sempre attra- verso difficoltà e prove che mirabilmente fanno trasparire la forza interiore, dono dall’alto. “Ad ogni costo” ripeteva Maria De Mattias di fronte alla sua responsabilità nei confronti della storia. Fai così anche tu! Santa Maria De Mattias 5
  • 7. Profilo della vita di Santa Maria De Mattias F iglia di Giovanni e Ottavia De Angelis, Maria Matilde De Mattias è l’ottava di dieci figli, sei dei quali morti in tenera età. Maria nasce il 4 febbraio 1805 a Valle- corsa, in provincia di Frosinone. Eredita dalla sua gente un carattere forte e voliti- vo. Vivace e irrequieta, viene spesso rim- proverata dalla mamma che la vorrebbe più quieta e assennata. Il babbo, accanto al focolare, nelle lun- ghe serate d’inverno, le racconta episodi della Sacra Scrittura, che la bambina ascol- ta avidamente. A otto anni circa, il giorno di Pasqua, sente parlare in chiesa, dell’Agnello pa- squale e ne chiede il significato al padre. È questo il primo approccio al mistero Vallecorsa della redenzione. Da allora avverte più vi- (FR). vamente di essere attratta dall’amore per Chiesa di Gesù. San Martino. Battistero dove fu battezzata la santa. Vallecorsa. Panorama. 6 Santa Maria De Mattias
  • 8. Come le altre ragazze del tempo, an- che lei ama curare la sua persona e ador- narsi in maniera piacevole, prendere par- te a qualche festicciola, ma tutto ciò non la lascia soddisfatta. Davanti all’immagine della Madonna si trattiene volentieri, ripetendo la pre- ghiera insegnatale dal babbo: “Maria San- tissima, datemi lume”. La Vergine non delude le sue attese e le pone davanti Gesù, “il suo caro Figlio e il desiderio che Egli ha di farsi amare dalle anime da lui ricomprate col suo Prezioso Sangue”. È l’inizio di una graduale conversione che la condurrà alla rinuncia di tutto ciò che non è Gesù e la sua croce. Spesso si ri- volge alla Vergine: “Maria aiutatemi, fatemi Vallecorsa. ardere dell’amore di Gesù e di Voi; ditemi che Casa ho da fare per piacere al vostro Figlio”. Ingag- De Mattias. Santa Maria De Mattias 7
  • 9. Vallecorsa. gia una dura battaglia per vincere il suo Chiesa di egoismo, con alterne vittorie e sconfitte. San Michele. Gesù, però, “con l’amabilità infinita la tira- Pulpito dal va a sé”. quale parlò Vinta da questo amore e fiduciosa San Gaspare; nell’aiuto di Maria Santissima, fa “una to- sul frontone tale offerta a Dio con un perfetto abbandono l’immagine al Divin volere” e sente il cuore cambiato e dell’agnello. pieno di coraggio. a destra: Si trova in quest’alternarsi di speranza ritratto di e sconforto, quando la grazia di Dio le vie- San Gaspare ne incontro, nel marzo 1822, con l’arrivo del Bufalo. a Vallecorsa di Gaspare del Bufalo, sacer- dote romano e fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, e dei suoi com- pagni, per la predicazione di una missio- ne popolare. Ella accorre puntualmente a tutte le prediche, seguendo ogni parola. Un gior- no ha l’impressione che Gaspare le rivol- ga “uno sguardo penetrante”, indicandole il crocifisso che ha in mano. Si sveglia in lei 8 Santa Maria De Mattias
  • 10. la brama di imitare i Missionari e di colla- borare con il Signore per la salvezza delle anime. Intensificando la vita di penitenza e di preghiera, divenuta ormai colloquio con il Signore, in cui comprendere me- glio la sua volontà, comincia a ricercare e gustare la solitudine della sua cameretta. Ma vive nel timore di essere ingannata e “che le fosse impossibile durare in quello stato di vita nel quale sentivasi fortemente chiamata”. Nel maggio dello stesso 1822, arriva a Vallecorsa un altro Mis- sionario del Preziosissimo San- gue, don Turribio Lenta, per trattare della fondazione di una casa di missione e per predica- re il mese mariano. Maria, pro- fondamente bisognosa di luce, ricorre a lui per consiglio. Il sacerdote intuisce, nella giova- ne, la chiamata ad una vita di totale donazione e, come primo distacco, la esorta a rinunciare agli orna- Vallecorsa. menti che indossa. Ella obbedisce pron- Casa natale dove visse Maria De Mattias. Santa Maria De Mattias 9
  • 11. tamente, provocando i rimproveri della mamma e le dicerie della gente; ma nel cuore sperimenta una grande consolazione che l’aiuta a non re- trocedere. Quando in seguito don Gaspare del Bufalo torna di nuovo a Valle- corsa, gli espone la sua titubanza nell’abbracciare una vita dedita alle attività apostoliche, di cui però avverte l’urgenza, senten- dosi più attratta dalla vita clau- strale. Egli la dissuade dall’entrare in clausu- ra, assicurandole che si può diventare san- ti ovunque; la esorta a recitare l’Ufficio della Beata Vergine e a leggere il testo del Padre gesuita Alfonso Rodriguez Esercizio di perfezione e di cristiane virtù; le suggerisce inoltre di consigliarsi con qualche perso- Vallecorsa. na dotta e saggia. Così Maria sale al San- Santuario tuario della Civita, non molto lontano da della Madonna casa sua, dove vive “un gran servo di Dio”, della Civita. il quale dopo averla ascoltata, le assicura 10 Santa Maria De Mattias
  • 12. “che il pensiero di occuparsi della salvez- za delle anime era da Dio”, e le ingiunge di mandarlo quanto prima ad esecuzione. Maria sente il bisogno di una direzione spirituale, per portare avanti il discerni- mento e l’impegno di una vita totalmente nuova. Provvidenzialmente, nel 1824 arri- va a Vallecorsa don Giovanni Merlini, Mis- sionario del Preziosissimo Sangue, per la predicazione del quaresimale. Maria, assi- dua alle sue prediche, prova fin dall’inizio il desiderio di esporgli quanto aveva nel cuore e chiede al Missionario di potergli Don Giovanni parlare. Manifesta, così, con semplicità Merlini. tutto il suo intimo. Giovanni Merlini intravede in questa giovane la disponi- bilità a lasciarsi plasmare dalla grazia di Dio e, dopo previo consenso di don Gaspare del Bufalo, diventa direttore spiri- tuale della ragazza e s’impegna ad aiutarla a percorrere il sen- tiero della vita spirituale con assiduità e profondità. Così ha inizio la direzione spirituale alla quale, come dice lo stesso Merlini, ella “fu così costante, che soleva poi dire, che se un angelo le avesse suggerito l’opposto di quel- lo che le diceva la guida, non gli avrebbe affatto creduto, perché Id- dio le aveva data questa per farle conoscere la sua volontà. E diceva ancora che era certa di averla rice- vuta da Dio, perché vi aveva tro- vato sempre spine, chiodi e croci”. Mentre attende qualche oc- casione favorevole per realizza- re concretamente la chiamata Santa Maria De Mattias 11
  • 13. di Dio e darsi tutta a tutti, imitando i Mis- sionari del Preziosissimo Sangue, comin- cia a riunire in casa le giovani del paese, “per istruirle e animarle a far vita devota”. Non mancano nel frattempo richie- ste dai vescovi dello Stato Pontificio che cercano maestre per le scuole comunali soggette alla loro giurisdizione, ma le vi- cissitudini della storia non permettono l’immediata realizzazione dei progetti. Soltanto nel 1833 il Vescovo di Feren- tino, Mons. Giuseppe Maria Lais, scrive a Maria per proporle un posto di maestra nella scuola di Santo Stefano o in quella di Acuto. Maria sceglie Acuto. Risponde a Mons. Lais con semplicità filiale: “Dopo regole che vi avrà fatto un poco di orazione, se si sente manoscritte ispirato a mandarmici, ci andrò volentieri”. dalla santa. In quella lettera Maria espone il pro- getto che ha in mente: la creazio- ne di un “Pio Istituto”, del quale indica il titolo, “Preziosissimo San- gue”, e il vestiario. Definisce con precisione le finalità e le manife- sta con chiarezza: “le regole presso a poco le medesime delle Maestre Pie, per ciò che riguarda la vita di spirito e la scuola, con questo di più di pro- muovere la dottrina cristiana nelle figliole, e nelle più grandi l’orazione mentale nella medesima Scuola Pia. Inoltre vi è luogo alle Convittrici, ov- vero figliole che volessero essere rite- nute alla Scuola Pia anche la notte, onde dar loro più soda educazione, tanto civile che morale, ed infine se vi è comodo, si ritengano per 10 gior- ni in casa quelle donne che amassero stare un poco ritirate, ed applicarsi un poco allo spirito”. 12 Santa Maria De Mattias
  • 14. Consapevole dell’arditezza di questo Vallecorsa. programma, ella stessa rassicura il vesco- la medioevale vo: “Da ciò V.S. rev.ma rileva che l’impresa porta Missoria sembra un poco troppo complessa, ma ciò vorrà dalla quale dire che si andrà facendo quel che si potrà, e passò la santa crescendo i mezzi, crescendo ancora il numero per recarsi ad delle Maestre, si farebbe quel di più che non si acuto. potrà fare da una o da due”. Ed ecco la chiave del suo ardimento: “Io confido tanto in Dio, che se è sua Volontà, che faccia questo bene nel modo accennato, mi darà tutti i mez- zi necessari al fine”. È il primo giorno del mese di marzo del 1834, quando Maria, dopo aver ottenuto la benedizione del padre e di Gaspare del Bufalo, parte alla volta di Acuto. Arrivata al paese, fa le visite di convenienza alle autorità e viene ospitata in casa del priore Antonio Longo. “accomodò la scuola come meglio poté, e nel dì seguente 4 di marzo e pri- mo della Novena del patrocinio di San France- sco Saverio Protettore del novello Istituto, diede incominciamento all’opera di Dio. E fu questo il giorno natalizio dell’Istituto delle adoratrici del Preziosissimo Sangue” (giovanni merlini, Compendio della vita di Maria De Mattias). In Acuto si susseguono alterne vicen- de, anche dure, per trovare una sede sta- bile alla nuova opera e il sostentamento per la scuola. Quando nel 1835 arriva in aiuto una maestra di Albano, Anna Farotti, Maria Santa Maria De Mattias 13
  • 15. vede che può realizzarsi quel pro- getto per il quale è partita da casa. Il 5 luglio 1835 Maria De Mat- tias e Anna Farotti si riuniscono: “Dopo aver invocato l’aiuto del Padre de’ lumi ed aver innalzato fervide preghiere al Cielo, la prima Maestra Maria De Mattias venne a comuni- care i propri sentimenti sopra la Fon- dazione dell’Istituto all’altra Maestra compagna anna Farotti. Qui le fece conoscere il vantaggio, che sarebbe per riportarsi all’anime dall’ideato Istitu- to a gloria grande di Dio; giacché si vedeva questo onor di Dio vilipeso, e che molte anime correvano la via del- Acuto (FR). la perdizione. Per riparare sì l’uno, che l’altro Casa Madre. gran male, solo questo Istituto avrebbe potuto Quadro far argine alla corrente precipitosa dei vizi. Si raffigurante unì la Farotti a tali Santi pensieri, e si venne il miracolo della alla risoluzione scambievole di fondare questo luce, in cantina. pio Istituto sotto lo stendardo del Divin San- Sotto: gue, giacché al fine di questo bagno salutare Panorama si unisce il fine dell’Istituto. Da tali pensieri e di acuto. risoluzioni, si venne anche all’altra del Titolo, 14 Santa Maria De Mattias
  • 16. Acuto. Casa Pilozzi, prima sede dell’Istituto fondato dalla santa. che dovevano prendere e dare all’Istituto, e fu dato il nome: ‘Istituto delle adoratrici del Di- vin Sangue’”. Qualche mese dopo, alcune ragazze Acuto. di Acuto chiedono e ottengono di essere Orto con ammesse nel nuovo Istituto. Con il passa- un leccio nella re del tempo, a queste ne seguono altre, Casa Madre. provenienti dalle zone limitro- fe, e le Adoratrici diventano un gruppo in crescita. Maria le for- ma alla vita religiosa e le prepara perché diventino abili maestre. Nel 1840, su invito del comune di Vallecorsa, che chiede suore insegnanti per la locale scuola femminile, la fondatrice apre una comunità in questo paese. La seconda, dopo quella di Acuto. La buona fama che le religiose si guadagnano, contri- buisce a far conoscere l’Istituto in varie parti del Centro Italia, e diversi vescovi chiedono di po- ter avere le suore come maestre anche nelle loro diocesi. Quan- do ha suore ben preparate, Ma- ria apre altre comunità e alla sua Santa Maria De Mattias 15
  • 17. morte se ne contano sessanta, in Italia e all’estero. Dovendo discernere quali richieste accogliere tra le molteplici, non potendo accontentare tutti, ella preferisce fonda- zioni nei paesi più isolati, spesso miseri, dove più urgente è il bisogno. Nelle scuole, le suore impartiscono alle ragazze poche nozioni elementari, ma in compenso danno loro una solida formazione religiosa, basata soprattutto sulla pratica della preghiera e delle virtù cristiane. Esse continuano l’opera delle associazioni, istituite di solito dai Mis- sionari del Preziosissimo Sangue nelle Acuto. missioni popolari, e le istruzioni e i ritiri Casa Frasca spirituali per le donne, che la Fondatrice in vicolo stessa inizia ad Acuto. Gaudente. Quando Maria si reca nei vari paesi per dare inizio a una nuova opera o per incoraggiare le suore, si ferma alcune settimane e svolge il mini- stero apostolico diretto col popo- lo. Così don Giovanni Merlini la descrive nell’omelia, mai pronun- ciata, scritta per il suo funerale: “È un angelo che parla, con semplicità sì, ma tutta ripiena di amor di Dio. Gli argomenti che tratta sono per lo più della Passione di Gesù Cristo, di Ma- ria SS. o di qualche massima eterna, e se ne investe totalmente che l’udienza commuove, la fa lacrimare, e cercare un confessore... E notate che non par- la alla rinfusa, ma con ordine e come si trattasse di cose imparate a memo- ria, e pur non erano che sentimenti li quali le uscivano dal cuore, e direste quasi che avesse il dono della parola... Non parla di rado, ma talvolta fino a 16 Santa Maria De Mattias
  • 18. tre volte in un dì; né per pochi istanti, perché spesso la dura fino ad un’ora, ed anche di più. Non sa saziarsi, e tutto il suo contento è parlare di Dio”. Il Merlini va avanti e dice ancora: “È consumata dalle fatiche, ed è contenta di dar per Iddio anche il sangue, la vita”. Maria si spegne il 20 agosto 1866 a Roma, in Via Rasella. Nel 1936, Pio XI proclama solenne- mente le virtù eroiche di Maria De Mat- tias. Nel 1950, viene proclamata Beata da Pio XII. Nel 2003 Giovanni Paolo II la proclama Santa. Acuto. Casa Madre, la facciata, oggi. Santa Maria De Mattias 17
  • 19. L’Agnello C i sono delle parole che tutti sentono e ripetono e che ti rimangono miste- riose finché non hai il coraggio di chiede- re: “Che significa?”. La fortuna è quando trovi una persona saggia che ti sappia rispondere. Era la mattina di Pasqua e Giovanni De Mattias stava tornando a casa dalla Messa solenne. Naturalmente sua figlia Maria era con lui. “Ma che significa – gli chiese Acuto. improvvisamente – quando il sacerdote Casa Madre. parla dell’Agnello Pasquale?”. Lì per lì Camera di Giovanni rimase in un certo imbarazzo. Maria Perché questa domanda? Era solo curiosi- De Mattias, tà? Possibile che la sua Maria non sapesse il Crocifisso cosa significava? E rispose deciso: “Si trat- della santa. ta di Gesù Cristo, il quale come Agnello mansueto fu condotto alla morte, dan- do così il suo Sangue e la vita per la nostra salvezza”. Mentre diceva queste cose, vide che Maria si faceva straordi- nariamente attenta, come se le parole che lui aveva detto avessero toccato la sensibilità più profonda della bambi- na. Ne seguì un silenzio attonito. Poi la conversazione proseguì. O meglio, Giovanni continuava a ricor- darle quanto, più volte, le aveva rac- contato la sera attorno al fuoco. Le narrava di Abele, ucciso dal fratello come si uccide una pecora troppo buona... E poi, “Ricordi? – le diceva – quando ti ho raccontato di Giusep- pe, anche lui venduto dai fratelli per 18 Santa Maria De Mattias
  • 20. invidia? Venne rinchiuso in una cisterna, venduto ai mercanti... e non si ribellava, finché giunse in Egitto e lì divenne sal- vatore dei suoi fratelli, accorsi là a causa della carestia che infuriava nel loro pae- se”. E Maria riascoltava volentieri queste storie. Ma quella del sacrificio di Isacco la riempiva ancora di commozione. Quando il padre arrivò a raccontare la domanda di Isacco: “Dov’è l’agnello per l’olocausto?” e la risposta di Abramo: “Sul monte il Signo- re provvede, figlio mio!”, questa volta si commosse e pianse. Il padre, che la cono- sceva bene, sapeva della sua profonda at- tenzione, ma non poteva immaginare che quanto stava dicendo la toccasse così for- temente. Non le chiese alcuna spiegazio- ne. Comprese che l’immagine dell’Agnel- lo Gesù era la più forte per la sua Maria. Giunsero a casa per il pranzo di Pasqua e Maria era particolarmente esuberante, come fosse avvolta da un’intuizione fortis- sima. A sera sul letto, davanti all’immagi- ne del Crocifisso, le venne da dire que- sta semplice preghiera: “Gesù mio caro, quanti colpi crudeli al tuo cuore...!”. E si addormentò con il desiderio di divenire anch’essa capace di dare anche il suo san- gue per i peccatori, senza ribellarsi. Mite come agnella. Santa Maria De Mattias 19
  • 21. Lo specchio U na stanza, una ragazza... uno spec- chio! Tre protagonisti di una storia forse lontana, ma non per questo meno reale. Quindici anni, d’altra parte, è un’età universale; la voglia di vivere scop- pia dentro con tale prepotenza che nean- che si riesce a contenerla. Maria De Mattias, che nel 1820 aveva appunto 15 anni, essendo nata a Vallecor- sa (FR) nel 1805, in fatto di vitalità non era da meno dei suoi coetanei. Correre in una distesa senza orizzonti o fare una gita, andare ad una festa o stare con le amiche erano i desideri più ricorrenti quando, nelle ore di solitudine, sognava ad occhi aperti. A volte passava pomeriggi interi chiusa nella sua stanza. Non perché fosse in castigo, ma semplicemente perché al- lora non si usava che le ragazze andassero troppo in giro. D’altra parte i tempi erano Vallecorsa. Cameretta di Maria De Mattias. 20 Santa Maria De Mattias
  • 22. così poco raccomandabili che mettere il naso fuori di casa poteva persino costare la pelle. Quella stanza era diventata il suo mondo, anche perché conteneva quel- lo che sentiva più suo: il suo letto, i suoi vestiti, i suoi sogni, le sue speranze... e uno specchio ovale sopra il comò, gran- de quanto basta perché il suo faccino da adolescente vi entrasse tutto, senza sforzo. Era l’unico interlocutore della sua solitu- dine. Un giorno, stufa di stare sdraiata sul letto, prese una sedia e vi si piazzò davan- ti. Guardò di sfuggita l’immagine che lo specchio le rimandava: non le piaceva per niente. Non che fosse una novità, poiché avrebbe voluto essere più bella e invece... Disfece piano piano la treccia e lasciò che i capelli scendessero lungo le spal- le. Dopo averli pettinati accuratamente, lo specchio li sistemò come facevano le ragazze alla nella cameretta moda. Si guardò di nuovo. Ora, dentro lo di Maria. specchio, non c’era più la Ma- ria di prima, ma una ragazza molto più bella, di quelle che possiedono tanti vestiti, colla- ne, bracciali, che vanno spesso alle feste e magari hanno un fidanzato su misura. Un bel sogno insomma! Bruscamente interrotto dalla voce della mamma che la chia- mava. Questo gioco diventò ben presto una specie di rito, ripe- tuto spesso, specialmente nei lunghi pomeriggi d’inverno. Tuttavia, passando il tempo, il sogno dello specchio si scon- trava con una realtà sempre Santa Maria De Mattias 21
  • 23. più dura e difficile. Le domande che Ma- ria aveva in testa erano sempre lì, senza risposta: perché la vita faceva soffrire così tanto? Cosa avrebbe riservato il futuro? C’era qualcosa per cui valesse la pena vi- vere? Sentiva tutto il peso e la precarietà di quello che stava vivendo. Chi poteva aiutarla? In uno dei momenti più critici accadde qualcosa di molto importante. Aveva appena avuto un’accesa discussio- Acuto. ne con la mamma; divergenze di opinio- Casa Madre. ni su ciò che può essere permesso ai figli. Maria della Lei aveva lottato come una leonessa per Divina ottenere qualche concessione, ma aven- Maternità; do avuto la peggio si era ritirata nella sua l’immagine stanza a curarsi le ferite. Lo sfogo iniziale è stata lasciò il posto ad un sottile senso di impo- restaurata di tenza. Aveva una voglia matta di scappar recente da via. Ormai colma abbastanza, si avvicinò Suor lucia allo specchio e si guardò. Era la faccia D’andrea, aSC. più spaventosa che avesse mai visto. Quasi d’istinto, in preda alla rab- bia, afferrò il primo oggetto pesante a portata di mano e stava per sferrare il colpo che lo avrebbe mandato in frantumi, quando, qualco- sa, da dentro lo specchio, attirò la sua attenzione. Cos’era quel quadro sospe- so al muro? Si avvicinò di più aguzzando gli occhi per vedere meglio, ma non riu- scì ad identificarlo. Si voltò lentamente verso la parete bianca che aveva alle spal- le. Ecco cos’era: il quadro della Madonna! Pareva non l’avesse mai visto prima, ep- 22 Santa Maria De Mattias
  • 24. pure era lì da un sacco di tempo. In un baleno saltò sul letto e lo ebbe subito davanti. Un volto pallido e sorridente di donna la fissava. Avvertì tutta la dolcezza di quello sguardo posato su di lei; nean- che sua madre l’aveva mai guardata così. Si sentiva come afferrata nell’intimo. For- se la Madre di Gesù poteva fare qualcosa per lei. Senza quasi pensarci si ritrovò in ginocchio sul letto. Le sue labbra mor- morarono piano: Vergine Santa, aiutami! Sembrò come se l’immagine si animasse all’improvviso. “Non avere paura, ti aiute- rò”, si sentì rispondere. Quella voce interiore la scosse non poco. Ebbe la certezza di non essere più sola: qualcuno la conosceva meglio di se stessa e l’amava così com’era. Nel fondo del cuore provò una pace che non avreb- be mai saputo spiegare con le parole. Da- vanti a quell’immagine di giovane donna dallo sguardo dolce, era pronta a fare la domanda più decisiva, quella che, incon- sapevolmente, la stava tormentando: che cosa vuoi che io faccia della mia vita? Santa Maria De Mattias 23
  • 25. La sedia Q uando una ragazza con una gran vo- glia di vivere ha il coraggio di dirti: “Mi piacerebbe proprio andare in Africa come missionaria per insegnare, per rac- contare di Gesù...”, senti che è giunto nel suo cuore il forte desiderio di dare la vita. Attende solo di maturare. L’adolescente sogna anche avventure impossibili. Ma è proprio dell’amore non fare calcoli, come invece fanno gli adulti. Anche un deside- rio impossibile, se trova spazio per cresce- re, diventa realtà. Maria De Mattias, dalla sua casa di Vallecorsa, si chiedeva spesso: “Come po- trò contenere nel cuore tanta passione d’amore per il mio Signore? Che cosa po- trò fare perché tutti, proprio tutti, cono- scano che Dio ci ama fino a dare la sua vita per noi?”. Tina Tempesta, interprete del film “Maria De Mattias: una vita un confronto”. 24 Santa Maria De Mattias
  • 26. Mentre stava pensando e un po’ so- gnando... ecco nella sua chiesa la predi- cazione di una missione popolare. Pre- dicatore: don Gaspare del Bufalo. Lo ascoltava con entusiamo e più passavano i giorni e più cresceva in lei quel de- siderio di essere mis- sionaria. “Non si può stare – pensava – senza che tutti, proprio tutti, sappiano quanto sangue Gesù ha sparso per salvarci”. E non poteva trattenere per sé questo desiderio. Era infatti una ragazza dotata di una straordinaria comunicativa e di un bisogno incolmabile di incontra- re gli altri. Pur giovanissima era diventata la croce centro di attrazione per le sue compagne; appartenuta a la sua casa era ormai il luogo di incontri, San Gaspare di piccole conferenze e di momenti di del Bufalo. preghiera. Prendeva una sedia, la mette- va in mezzo alla sala e la faceva diventare un altare. Sopra, su una tovaglia, vi adagiava un Gesù Bambino. “Ora mettiamoci a pre- gare” diceva, invitando le compa- gne a raccogliersi in silenzio e poi ad effondere il loro amore per Lui. Le invitava ad ascoltare la voce di Dio, di Colui che si è fatto piccolo come noi ed è morto per amore nostro. Invenzione di ragazza pia e chiusa in paese sperduto della Ciociaria? No! Arditezza di una donna missionaria, capace di tra- scinare le folle, perché innamora- ta del suo Signore Gesù Crocifis- so e della salvezza dell’umanità! Santa Maria De Mattias 25
  • 27. Diventata suora sviluppò grandemen- te quel medesimo coraggio nella carità e quello spirito profetico d’iniziativa che ne avevano caratterizzato la gioventù: viaggia- va, incontrava ogni categoria di persone; alla sera stava con i pastori per fare loro un po’ di catechismo; cercava di risolvere problemi di case e di scuole; scriveva lette- re in continuazione... Tutto questo in un’epoca, a dir poco, diffidente verso le donne. Le scuole che organizzava erano so- prattutto un mezzo per incontrare fan- ciulle, giovani e famiglie e iniziarle alla vita cristiana. Appena terminata la scuola, infatti, liberava i locali e li metteva a di- sposizione di tutti perché s’incontrassero Immaginetta di e si istruissero. Al centro sempre il Croci- Santa Maria fisso e il Vangelo. De Mattias. Non si accontentava di parlare a ragaz- zette e a donne. Voleva il popo- lo. “Potessi avere una chieset- ta, dove radunare tanta gente, soprattutto i pastori!”, pensava ogni tanto Maria la sera, prima di coricarsi. Aveva adocchiato una chiesa attigua alla casa, in Acuto. Ottenutala, vi fece aprire un passaggio tra la navata e la casa, in modo da poter radunare contemporaneamente le donne nell’oratorio, e gli uomini nella chiesa. E lei, ritta, con una sedia davanti alla quale si appoggiava, oppure salendovi addirittura so- pra, predicava il mese mariano o il mese dedicato al Preziosissimo Sangue. In quel luogo si molti- plicavano gli incontri, le novene, i ritiri e gli esercizi spirituali. 26 Santa Maria De Mattias
  • 28. Non si era mai visto nulla di simile in Acuto, né in altri luoghi vicini. Ad ascol- tarla c’erano persino preti e frati. C’era gente cenciosa, povera e sfinita dalla fati- ca, ma anche il clero che, sottomesso alle idee napoleoniche, era ridotto ad una vita superficiale e mondana. Ben presto la meraviglia passò alla Cu- ria, e poi al Vescovo in persona. Questi volle mandare in Acuto un Padre Gesuita con l’impegno di ascoltare di nascosto e poi di riferire. “Parla meglio di un prete – riferì il sacerdote –; annuncia con tanta passione l’amore che Gesù ha per tutti noi fino allo spargimento del Suo Sangue!”. Il Vescovo dovette lasciarla predicare. Ma un giorno, in quella amata chie- setta di Acuto, quand’era tutto pronto per iniziare la sua predicazione, un altro sacerdote del luogo le ingiunse di non aprire bocca. Ella sorrise tra sé e tacque in quel momento! Ma il giorno dopo ri- cominciò a parlare, tanto era l’ardore che portava dentro. Era come un fiume in pie- na che non sa trattenersi. Acuto. Il coraggio apostolico e missionario Cappella non trova ostacoli se il cuore è colmo di di Maria fede, tanto è stato afferrato dal Signore De Mattias, che dona la vita. mosaico. Santa Maria De Mattias 27
  • 29. Il mulo D a sempre il viaggio ha segnato la sto- ria di quanti vogliono uscire dalla massa dei mediocri e conquistare i valori più alti della vita. 1° marzo 1834: tutto era pronto per la partenza da Vallecorsa. La giovane Maria aveva sistemato i suoi bagagli; ora il suo animo era rassicurato dalla benedizio- ne di papà Giovanni, mentre il mulo era pronto per questo viaggio attraverso bo- schi insidiosi e sentieri impervi. Destina- zione: Acuto. Non per fare scuola soltan- to, ma per fondare un Istituto di donne animate dalla forza del Sangue prezioso di Cristo. La prima partenza ha delle caratteri- stiche particolari. “Quanta strada dovrò fare?”, mormorava Maria nel suo cuore. Anche il mulo non conosceva il percorso, ma certamente era un buon compagno di Tina Tempesta, interprete del film “Maria De Mattias: una vita un confronto”. 28 Santa Maria De Mattias
  • 30. viaggio per questa ragazza diversa da tut- te le altre. Docile lei e docile anche lui. Quando si accostò troppo ai rovi del bo- sco, Maria si ferì all’occhio; uscì una goc- cia di sangue, e lei pensò subito: “Il primo sangue versato per il mio Amato Gesù, che mi chiama a dare anche la vita”. Anni dopo, quando l’Istituto era già stato fondato ed era una realtà diffusa in diverse regioni del Centro Italia, e molte case e scuole erano state aperte, le ormai numerose suore la chiamavano da un pa- ese all’altro per sciogliere conflitti e rap- pacificare gli animi. Maria andava appena possibile. I suoi viaggi furono numerosi e sempre più difficili. Il mulo, che lei cavalcava, era spettato- re delle tante difficoltà – alcune non pic- cole – in quegli spostamenti, pieni di spe- ranze e di attese. Certo, erano tempi duri! Spesso doveva attraversare montagne dove avvenivano continuamente episodi di violenza. “Dio ci condurrà là dove ci attendono fatiche e speranze di bene”, ri- peteva spesso all’inserviente che viaggiava con lei. 2 novembre 1841! Maria si mise in viaggio con altre quattro compagne per recarsi a Morino, sempre con il suo mulo! Ad un certo punto il sentiero non fu più visibile. La notte era buia e il bosco pie- no di rovi. Non poteva andare né avanti né indietro. Mancò poco che una di loro precipitasse in un burrone. Il mulo si ac- casciò per stanchezza o forse per fame. Tutto rendeva impossibile quel viaggio! “Come fare? Chi ci aiuterà ad uscire da qui?”, affermò Maria con voce tremante. Le altre compagne, ricordando le esorta- zioni della Madre in tempi difficili, ripete- Santa Maria De Mattias 29
  • 31. vano: “Dio ci aiuterà e ci condurrà fuori da questo buio pericoloso. Confidiamo in Lui”. E si misero a pregare la Ma- donna, perché le aiutasse a ritrovare il sentiero. “Non possia- mo passare la notte in questo bosco pieno di pericoli e di soldati”, mor- morò Maria. Molto spaventata, cercava con ansia una luce dall’alto che le gui- dasse. Anche il mulo era irrequieto e sembrava non voler riprendere il cammino. Tuttavia incoraggiato ri- prese a trottare spedito in quel grovi- glio di alberi e fratte spinose. Improvvisamente un fanciullo, da lontano, le chiamò invitandole a seguir- lo e a fidarsi di lui. Maria, raggiante di Il Crocifisso gioia, si affidò a quella voce. Alcuni sol- dell’antico dati, nascosti nel bosco, si fecero avanti. Seminario. Le ingiunsero di non fidarsi del bambino e di non proseguire perché il bosco era troppo pericoloso! “Non possiamo tor- nare indietro – affermò Maria con voce decisa, per incoraggiare le sue compagne – dobbiamo raggiungere quel paese, dove ci attendono. Il Sangue di Gesù ci spinge ad andare oltre. Dio è con noi”. Anche il mulo percepì la sua decisione e continuò ad andare dietro a quel fanciullo. Finalmente erano fuori da quella be- nedetta fratta che impediva di scorgere la strada giusta! Ferite dai rovi si ritrovarono dopo poco al di là del fossato, mentre la luce del mattino rendeva più forte il cuo- re di Maria. Tante volte aveva detto alle sue suore che occorreva fidarsi di Dio nelle situazioni impossibili della vita. Ora era lei ad essere messa alla prova! La sua fiducia 30 Santa Maria De Mattias
  • 32. illimitata venne ripagata – come altre vol- te – dalla gioia di aver ritrovato il sentiero della sua missione. Da quella notte in poi, in pochi giorni percorse oltre cento miglia a piedi e a cavallo del suo mulo. Non è mai troppa la distanza e la fati- ca per chi corre con il pensiero e desidera raggiungere tutto il mondo per portare l’annuncio di salvezza e di speranza. È suf- ficiente un mulo da cavalcare. Una volta, avendo bisogno di una ca- valcatura, Maria ne comprò uno. All’ap- parenza sembrava buono, ma poi rivelò un comportamento singolare: si lasciava cavalcare solo da lei. Al contrario, quando qualche suora provava a salirvi, l’animale si imbizzarriva e rischiava di farle male. Fu costretta a venderlo. Come San Francesco, anche questa santa trasmetteva amore a tutte le creatu- re. Era fratello mulo a portare sulla sua groppa quella donna coraggiosa, là dove i poveri bussavano per la fame, dove i gio- vani attendevano l’istruzione per vivere in società, dove le folle si assiepavano per ascoltare almeno una parola della predi- catrice di Acuto, dove le suore gemevano per le fatiche quotidiane della carità e dell’insegnamento! Santa Maria De Mattias 31
  • 33. Le scarpe Q uando una donna ama non trattiene nulla per sé. È la generosità della ma- dre, pronta a dare anche la vita per i suoi figli. È la generosità dei santi, che solo nella nudità si sentono felici, perché più somiglianti all’Amore. Gesù aveva detto: “A chi vuole toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello” (Mt 5,40). E Maria De Mattias serbava nel suo cuore questa grande Parola. Chi entrava nella sua piccola camera si accorgeva che non c’erano indumenti personali. Perfi- no la coperta era stata tagliata a metà. Le sue suore spesso le rimproveravano la generosità senza limiti. Maria sorrideva e con poche dolci parole, faceva loro capi- re che i poveri hanno bisogno di ciò che si possiede, anche della nostra vita. “Non posso agire diversamente! – ripe- teva spesso – Gesù ha dato tutto per noi, fino allo spargimento del suo sangue”. Vallecorsa. registro delle cresime dove è stata registrata Santa Maria De Mattias. 32 Santa Maria De Mattias
  • 34. La coperta, le scarpe, i suoi vestiti: tutto quanto aveva lo donava a chi era più po- vero di lei. Incontrò un giorno una poveretta ir- rigidita dal freddo. Veniva scalza, dalle nude rocce dei monti Lepini, e Maria non poté trattenere il suo impeto di carità: si tolse le scarpe che indossava e con un ge- sto delicato le diede alla poveretta. “Lei ha più biosgno di me! – disse tra sé Ma- ria – Da parte mia posso sperimentare la nudità e la privazione. Tutto per dar gusto al mio Gesù”. Una suora la vide con i pie- di scalzi e subito commentò con le altre: “La nostra fondatrice è sempre esagerata! Non trattiene nulla per sé. Come farà a camminare tanto senza le sue scarpe? I suoi piedi, poi, sono così provati dalla fati- ca che non può indossare qualsiasi cosa!”. Quelle scarpe, infatti, avevano percor- so tanta strada ed erano consumate dai sassi dei sentieri impervi delle montagne che dividevano un paese dall’altro. Ma- ria era spesso costretta a scendere dal suo mulo per fare il cammino a piedi. Anche se sfinita e spes- so ammalata, non poteva re- stare lontana dalle sue figlie che avevano problemi da ri- solvere. Lei doveva andare, doveva insegnare a servire i poveri, a tenere le porte aperte a chiunque avesse avuto bisogno di una paro- la, di un vestito, delle scar- pe, anche dell’unica coperta che si aveva sul proprio letto. Graffiata dai sassi appuntiti e dai rovi dei viottoli di campa- gna, il sangue le usciva come segno Santa Maria De Mattias 33
  • 35. visibile di amore. Quell’amore che, sof- frendo, sana le piaghe dell’umanità de- turpata dall’angoscia e dal male. Mentre i briganti, che a quel tempo infestavano le montagne della Ciociaria, percorrevano gli stessi sentieri per sfuggi- re all’arresto e per commettere ogni sorta di violenze sui viaggiatori, Maria si affati- cava per arrivare là dove era necessario consolare, aprire scuole e oratori a favore di giovani e famiglie in ricerca di un senso più profondo della vita. “Chissà dove pretende di andare que- sta donna! – gridò un giorno uno di loro, appollaiato dietro un cespuglio della montagna – Il sentiero è così pericoloso!”. Ella ascoltò e non si lasciò intimorire; il Sangue di Cristo era la sua unica forza. L’ansia della salvezza dell’umanità tra- sportava Maria là dove qualcuno attende- va di conoscere il Cristo. Anche lei, come donna grande e spoglia di sé, poteva do- nare tutto ciò che era ed aveva. Nella nu- dità del cuore e nella povertà di vita, dava gloria all’Amore infinito di Dio, reso visi- bile nel Sangue Prezioso di Gesù. Briganti, incisione di Bartolomeo Pinelli. 34 Santa Maria De Mattias
  • 36. Le lacrime Q uando si è innamorati e innamorati sul serio, il cuore non trova più pace finché non riposa in quello dell’ama- to. Che sia inondato di gioia o la piena dell’angoscia lo travolga, le lacrime diven- tano un dolce prezzo da pagare all’amore. Maria era innamorata di Gesù Crocifis- so. Da quando si era lasciata prendere da Lui, le era penetrato così profondamente dentro da non riuscire più a cacciarlo via neanche a volerlo. “Tutto il giorno vado spasimando per trovare Gesù – scriveva un giorno alla sua guida spirituale –. Questa mia ricerca ap- passionata non mi toglie la pace del cuo- re. Anzi, all’occasione, canto, rido, suono l’organo con serenità!”. Lo andava cercando in ogni luogo. Lo intravedeva nei volti scarni e stanchi de- Acuto. altare della Cappella di Maria De Mattias. Santa Maria De Mattias 35
  • 37. gli anziani, lo riconosceva nel sorriso allegro dei bambini, lo leggeva nello sguardo sereno delle sue suo- re. Lo sentiva palpitare persino dentro le cose. A notte fonda, in un silenzio quasi irreale, rot- to soltanto da un latrare di cani, un’ombra furtiva scivolava giù per le scale fino alla cappella della casa. In quel luogo avve- niva l’incontro più atteso della giornata. Qui, alla luce flebile di una candela, diritta davanti al Santa Maria Crocifisso, Maria si sentiva libera di espri- De Mattias mere al Signore il suo grande desiderio davanti al di amarlo. Crocifisso. Una sottile angoscia si accompagna- va talvolta alla paura di non arrivare a pos- sederlo: così, immersa nel timore e nell’amore, dava sfogo a tutti i suoi sentimenti. Gli occhi le si riempivano di lacri- me mentre diceva: “Mio Gesù, io sto qui ai tuoi piedi. Anche se tu mi cacciassi con la spada della giustizia, io voglio sempre sperare in te che sei il mio Salvatore”. Una notte rimase due ore in questo sta- to. Aveva avuto una giornata carica di ten- sioni poiché questioni urgenti ed importanti 36 Santa Maria De Mattias
  • 38. le erano piombate addosso all’improvvi- so. Mai prima di allora si era sentita così impotente di fronte alla vita! Appena fu davanti a Lui, in un’ora molto tarda, sentì come se un grido prorompente le si fa- cesse strada dentro il petto: “Ho bisogno di Te e dell’unica forza del Tuo Sangue Prezioso”, bisbigliò allora, quasi soffocata dall’emozione. Ai piedi di Gesù Crocifisso le pareva di essere uno dei tanti poveri del Vangelo e mentre diceva: “Figlio di David, abbi pietà di me!”, scoppiò in un pianto dirotto. Non seppe mai spiegare cosa le fosse successo in quel momento. Le sem- brò di sentire il suo Gesù entrarle dentro, Stemma della ferirle il cuore con una tale dolcezza da Congregazione non poter fare a meno di amarlo e di vo- delle adoratrici lerlo trattenere in sé. Una sottile paura del Sangue di perderlo la fece piangere e pregare a di Cristo. lungo finché gustò una profonda pace interiore. Dopo quella notte Maria ver- sò molte altre lacrime per ot- tenere la grazia di dare gusto a Gesù e ripeteva spesso tra sé: “Sì, Gesù solo, solo Gesù voglio nel mio cuore e niente più”. Erano lacrime di una donna totalmente aperta all’amore che vive in profonda comunione con il suo Signore. La pace e la consolazio- ne sono doni di Dio che si esprimono fortemente at- traverso le lacrime, fiumi che fecondano la terra arida della violenza uomina. Come le ac- que del grembo di una madre che custodiscono e nutrono la vita. Santa Maria De Mattias 37
  • 39. La pietra I primi tempi, si sa, sono duri per tutti quando si vuole realizzare qualcosa di grande e di importante. Lo scoraggiamen- to è sempre in agguato. Maria aveva pas- sato molti momenti difficili, ma l’ostina- zione del carattere e la convinzione che il Signore volesse proprio quello per cui stava lottando, l’avevano resa testarda e risoluta a continuare l’opera. Scarsità di mezzi, inesperienza, contrasti, erano sta- ti ed erano ancora all’ordine del giorno. “Adesso ci mancava anche lo sfratto” pen- sò, mentre si distendeva sul letto, a tarda notte, con le ossa rotte per la fatica. “For- Monumento a tuna che non sono sola!”. Tornando con Santa Maria la mente alla giornata trascorsa le ven- De Mattias. ne spontaneo ringraziare il Signore per quanto andava facen- do. Il suo sogno di veder sorge- re un Istitu- to di suore all’insegna 38 Santa Maira De Mattias
  • 40. del Sangue di Cristo, tutto dedito alla cari- tà verso i più poveri, stava ormai diventan- do realtà. Provava una specie di stupore mentre ci pensava. Da sola che era, all’ini- zio, si ritrovava con un discreto numero di compagne. Insieme a loro stava costruen- do il futuro. Le passò in rassegna una per una: erano ragazze di paese, abituate alla fatica e al sacrificio, innamorate della vita e del Sangue di Cristo. Ottime pietre vive nelle mani di Dio. “Già, le pietre!”, sospirò prima di chiu- dere gli occhi. Al mattino ci si vedeva appena quan- do un folto gruppo di uomini e donne di Acuto partirono diretti verso la montagna, dove andavano a prendere le pietre per la ristrutturazione del vecchio ospedale che doveva diventare la casa delle suore. In fila indiana una processione silenziosa di uomini, donne e bambini, saliva per i di- rupi scoscesi, fino alla cava. Era una scena che si ripeteva ormai da qualche giorno. In testa c’era sempre Maria, con un basto- ne per appoggio in una mano e il rosario nell’altra. Il fiato grosso non le impediva di animare tutta quella moltitudine: “Il Signore ricompenserà a tempo debito la vostra generosità. Il monastero che stia- mo costruendo sarà anche una bella scuo- la per i vostri figli. Vedrete quanto bene si farà per questo paese di Acuto e per il mondo!”. La gente era entusiasta. Quella donna sapeva come prendere le persone. La sentivano una di loro in quel suo non risparmiarsi mai nelle fatiche e nella vici- nanza che tante volte aveva dimostrato a quanti si trovavano nel dolore. Per Maria, trasportare sassi insieme agli altri e per lo stesso scopo, era il segno più chiaro che Santa Maria De Mattias 39
  • 41. il Signore stava costruendo un bell’edifi- cio spirituale. La gioia che ne provava le impediva persino di sentire il dolore delle mani ferite. Da una piccola sbucciatura il sangue colava verso il braccio. “Non è lavoro per una maestra questo”, disse un robusto giovanotto che gli camminava ac- canto. Maria sorrise. “Ci sono abituata – rispose – l’ho fatto al mio paese quando ero più giovane; ricostruivamo la casa che poi ha ospitato i Missionari del Preziosissi- mo Sangue. Hanno fatto del bene anche loro!”. Associò mentalmente quel traspor- tare pietre di allora con quello di adesso. Per un attimo le venne da ridere. Chissà quante altre volte, nel futuro, avrebbe dovuto fare quel lavoro così faticoso! Ma faticoso o no, se glielo avesse chiesto il Si- gnore, lo avrebbe fatto senza pensarci due volte. E si lanciò di nuovo lungo il sentie- ro, con più baldanza di prima. Acuto. Chiesetta dell’Immacolata. altare Maggiore. 40 Santa Maria De Mattias
  • 42. 41
  • 43. Lo scalpello I l caldo di quell’estate del 1866 era ve- ramente afoso. E per Maria De Mattias lo era ancora di più perché dal 30 aprile non s’era più rialzata dal letto per i tanti malanni. Ricordava bene quella data: era la festa della sua Santa Caterina. Forte era, ormai da tanti giorni, la sua calma interiore quanto confusa e piena 42 Santa Maria De Mattias
  • 44. di conflitti la situazione politica. Nella sua giovinezza Maria si sareb- be ribellata e avrebbe fatto qual- cosa; ora non faceva che ripetere: “Non più sangue, Gesù mio, non più sangue!”. E ripiegava la testa sul cuscino bagnato di sudore. Sembrava come una pietra im- mobile, infossata nel letto del fiu- me, levigata dall’acqua che scorre continuamente. O meglio, pensando a tutta la sua vicenda, più d’una delle sue suore la paragonava ad una pietra, tratta dalla montagna, grezza e senza for- Siena. ma, che la storia ormai aveva ben model- Basilica di lato. Si poteva collocarla al suo posto nella San Domenico. costruzione del Regno di Dio. Santa Caterina Dio era stato per lei come quello scal- e una devota, pellino che stava lavorando sotto la sua 1330 circa, finestra da diversi giorni. Batti e ribatti, andrea Vanni. ogni pietra è pronta per fare la casa. “Vuole che lo facciamo smettere?”, chiese premurosa una suora. “No, no, lui deve pur lavorare per la sua famiglia – ri- spondeva la Madre –. Per me è come una parabola che il Signore, sentendo questo rumore, racconterebbe così: Il Regno dei cieli è simile a un uomo che tutte le mat- tine esce di casa per fare il suo lavoro di scalpellino. Siede davanti ad un mucchio di pietre senza forma e con martello e scalpello le fa diventare un piccolo pezzo di casa. Così Dio fa con i suoi figli, pie- tre vive su Cristo, la pietra posta a fonda- mento. Io sto per essere definitivamente collocata al mio posto. La calcina che mi unisce a Lui e a tutte voi è il Sangue pre- zioso di Cristo”. Diceva questo con affanno, ma con pace. E le sue figlie ascoltavano attente, Santa Maria De Mattias 43
  • 45. quasi scorgendo sul volto della loro Ma- dre il volto di Cristo. Qualcuna di loro l’aveva conosciuta in altri momenti, quando manifestava tutto il suo vigore e la sua intraprendenza, a volte anche durezza. Vedevano in lei ora un capolavoro dello Spirito che con lo scalpello della Croce l’aveva ben model- lata. Acuto. Sul letto di morte Maria benediceva il Cappella Padre anche per averle dato una guida spi- di Maria rituale – don Giovanni – che non si era ar- De Mattias. reso di fronte alle sue durezze. “Le parole Il reliquiario. di lui – raccontava – erano per me come spine o come chiodi o addirittura come cro- ci”. Da don Giovanni, dai suoi consigli, aveva appreso a conoscere e a fare la volontà di Dio, ad ogni costo. Batte e ribatte lo scalpello sulla pietra. Maria ormai senza più voce, senza più for- za, si immergeva nel canto delle sue suore: “O Crux, ave spes uni- ca”. E si lasciò come sgretolare nel fiume che la portava al Padre. Morì come aveva sempre vissuto: con la croce sulle spalle e un canto di grazie nel cuo- re, per i tanti segni di redenzione che aveva visto operare dal suo Signore Crocifisso e Ri- sorto. 44 Santa Maria De Mattias
  • 46. La lettera M aria De Mattias ha scritto tantissime let- tere: al suo direttore spirituale, a vescovi, sacerdoti, sindaci e anche al Papa. la maggior parte, come quella che possiamo leggere qui di seguito, sono indirizzate alle sue suore. Viva il Sangue di Gesù Cristo Carissima figliuola in Gesù Viene Maria, la sua buona Madre e So- rella. Auguro a tutte, ma in specie a Lei un amor grande a Gesù Crocifisso, onde possa accendere l’altre di sì dolce amore, ed un totale distacco da tutti e da tutto, che la faccia vivere della vita santissima di Gesù… Preghi assai per me… Dica a Maria Fortunata, ed a Maria Leonora che in ap- presso ci scriverò; ma prima aspetto che mi scrivano loro. Iddio le benedica tutte. Sono in Gesù Crocifisso. acuto 21 aprile 1851 Sua Serva Maria De Mattias della Croce Santa Maria De Mattias 45
  • 47. 46 Santa Maria De Mattias
  • 48. Santa Maria De Mattias 47
  • 49. Indice Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Profilo della vita di Santa Maria De Mattias . . . . . . . . . . . . . . . 6 L’Agnello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Lo specchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 La sedia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Il mulo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 Le scarpe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 Le lacrime . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 La pietra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 Lo scalpello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 La lettera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 Per saperne di più: www.asc.pcn.net www.adoratrici-asc.org www.ascitalia.org Via San Giovanni in laterano, 73 00184 rOMa Tel. 06 70450974