Cos'è il conflitto, come origina e strategie per la sua risoluzione.
di Ada Moscarella, psicologa, mediatrice familiare
http://mifacciobene.wordpress.com
www.psicologicampani.it
2. INFORMAZIONE
Dott.ssa Ada Moscarella - Psicologa, Mediatrice Familiare
www.ampsico.it - ada.moscarella@libero.it - 334 9057714
«L’uomo deve elaborare per ogni conflitto un metodo che
rifiuti la vendetta, l’aggressione e la rappresaglia»
(Martin Luther King)
3. Il conflitto origina dall’incontro di due desideri
contraddittori che appaiono vitali a coloro ai
quali appartengono.
Il conflitto può nascere tra individui e
comunità.
CARATTERISTICHE DEL CONFLITTO
a) Opposte posizioni
b) Bisogno contraddittori
c) Diritti
d) Poteri
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4. Il conflitto inizia con un vissuto di un’esperienza
offensiva, alla quale si reagisce con un ulteriore
attacco, fino al raggiungimento del conflitto
conclamato.
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5. 1. Inizialmente gli attori del conflitto conservano
ancora l’idea di cooperare e credono ancora di
poter trovare una soluzione al conflitto.
2. L’idea di cooperazione viene abbandonata e
subentra la COMPETIZIONE, per cui non è più
importante la soluzione del conflitto, ma è
preponderante il bisogno di vincere sull’altro.
3. Il conflitto si fa violento e l’unico obiettivo dei
due configgenti è danneggiare l’altro, anche
se ciò dovesse implicare sofferenza per sé.
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6. UNA PARTE PREVALE SULL’ALTRA.
RITIRO: si rinuncia ad affrontare la situazione.
COMPROMESSO: si effettua una divisione dell’oggetto del contendere,
si trova una soluzione a metà strada tra le posizioni delle parti.
TRASFORMAZIONE DEL CONFLITTO
- negoziazione
- mediazione
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7. Apertura di un nuovo canale di comunicazione con l’altra
parte (può essere necessario l’intervento di un terzo
neutrale);
Ridefinire il conflitto;
Sospensione o alterazione di sanzioni o azioni coercitive;
Riconoscimento pubblico di una corresponsabilità per
l’esistenza e la continuazione del conflitto;
Modifica o abbandono di aspetti della propria ideologia
che hanno giustificato l’escalation conflittuale;
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8. SEPARARE LE PERSONE DAL PROBLEMA: il conflitto nasce sempre dall’incapacità delle
parti coinvolte di distinguere le due componenti fondamentali del conflitto stesso: la
componente soggettiva del rapporto interpersonale; la componente oggettiva del problema
da risolvere => Il contenuto dalla relazione.
INTERESSI NON POSIZIONI: la posizione è ciò che affermo, ciò che dico; l’interesse è il
motivo per cui faccio quell’affermazione (la posizione è:voglio l’arancia; l’interesse è:
perché mi serve la buccia per insaporire la torta). Gli interessi sono i moventi silenziosi
dietro il baccano delle posizioni.
3) BRAINSTORMING: separare l’atto di inventare opzioni da quello di giudicarle; creare più
opzioni possibili piuttosto che mirare subito alla soluzione; cercare il vantaggio di ambo le
parti; inventare modi per facilitare alla controparte le decisioni che deve prendere.
4) UTILIZZARE CRITERI OGGETTIVI OVVERO INDIPENDENTI DALLA VOLONTA’ DELLE PARTI:
ricorrere a criteri imparziali, ossia che non provengano dalla opinione delle parti in gioco,
ma da un terzo affidabile riconosciuto come tale dalle parti (ex. il prezzo di mercato, il
costo di sostituzione, i prezzi della concorrente, etc...)
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Domande da fare
a) Regola delle 5 W (chi dove come quando cosa)
b) Domande aperte (ex. Che cosa ne pensa…Come potremmo fare per
trovare una soluzione , etc…)
c) Domande ipotetiche(ex. Che cosa succede se non trovate un
accordo?)
Domande da evitare
a) chiuse:finiscono con un si o un no
b) multiple:non fare mai una domanda dietro l’altra o dentro l’altra
c) tendenziose:domande che presuppongono un giudizio
d) alternative:non fare mai domande tipo preferisce questo o quello?
e) domande che iniziano con un perché:in quanto possono portare ad
una autogiustificazione degli atteggiamenti assunti dalle parti.
10. Il conflitto, di Ada Moscarella, disponibile su
www.ampsico.it, sezione Psicoblog ;
Ti piacciono i tuoi vicini? Manuale di
educazione socioaffettiva, di Novara Daniele e
Passerini Elena,EGA, Torino 2006
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