SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  27
Télécharger pour lire hors ligne
Diapositiva 1
Approccio geofisico multi-metodologico per la
modellazione geologica e geotecnica del sottosuolo
Tra geologia e geofisica – Museo Civico di Rovereto XII Workshop in geofisica
Rovereto, 4 dicembre 2015
METODI GEOFISICI A SUPPORTO DEL MODELLO GEOLOGICO E DEL
MODELLO GEOTECNICO
Mario Naldi –info@techgea.eu
Diego Barbero - diego-barbero@libero.it
Gabriella Forno - gabriella.forno@unito.it
Diapositiva 2
LE PROBLEMATICHE DELLA MODELLAZIONE DEL SOTTOSUOLO
DA DATI GEOFISICI
La definizione di un ragionevole modello geologico a partire dalla distribuzione
quantitativa di una o più proprietà fisiche misurate con un’indagine geofisica può
essere definito come «PROBLEMA INVERSO»
A differenza della diagnostica medica per immagini o della diagnostica di strutture
(che valutano differenze rispetto ad un modello noto «a priori» con un modello
parametrico deterministico), la diagnostica geofisica del sottosuolo deve fornire un
modello geologico credibile e realistico a partire da un modello di inversione
numerica che raramente può riferirsi ad un modello di riferimento
I dati di calibrazione del modello finale non sono sempre disponibili o hanno costi
elevati e difficoltà realizzative (accessibilità per perforazione di sondaggi
geognostici)
L’ottimizzazione del modello geofisico attraverso un’analisi multi-parametrica
(multi-metodologica) consente di ridurre notevolmente l’incertezza interpretativa
Diapositiva 3
IL PROBLEMA INVERSO
Modello deterministico  calcolo delle variazioni da un modello
noto per la verifica di anomalie (modello di riferimento di un
diaframma bentonitico con inversione numerica di dati geoelettrici
cross-hole)
Modello di inversione  modello di distribuzione di un parametro
fisico da cui definire un modello geologico (PROBLEMA
INVERSO – modello tomografico di resistività elettrica)
Calcolo deterministico
Inversione numerica
?Senza una calibrazione del
sottosuolo è impossibile
definire un modello geologico
Diapositiva 4
IL PASSAGGIO DAL MODELLO FISICO AL MODELLO GEOLOGICO
Per definire un modello geologico realistico a partire da un modello delle proprietà
fisiche del sottosuolo occorre ridurre la «ambiguità interpretativa» mediante
calibrazione con:
• Sondaggi geognostici (funzione della disponibilità economica, della
accessibilità ai mezzi d’opera, ecc.)
• Geologia di superficie (funzione del grado di affioramento)
• analisi geofisica multiparametrica  Utilizzo combinato di metodi
geofisici differenti (funzione dei contrasti attesi dei principali parametri
fisici):
 Resistività elettrica
 IP
 Velocità delle onde di compressione
 Velocità delle onde di taglio
 Suscettività magnetica
 Eccetera..
Diapositiva 5
UTILIZZO DI METODI GEOFISICI DIFFERENTI 
LA CORRELAZIONE INCROCIATA (1)
Il confronto tra diversi metodi di indagine (ovvero tra diversi parametri fisici) riduce il grado
di incertezza sia per ESCLUSIONE (marker negativo) e sia per INCLUSIONE (marker
positivo)
Indagine EM a fianco di sito industriale
Conducibilità elettrica Suscettività magnetica
Forte anomalia di conducibilità elettrica
(inclusione)
Anomalia di suscettività magnetica determinata
dal sottofondo in ciottoli di serpentinite di una
strada sterrata
Incrocio negativo con anomalia di conducibilità
elettrica (esclusione)
Diapositiva 6
I dati non sono sufficienti a definire un modello realistico del sottosuolo
IMPLEMENTAZIONE DI ALTRI PARAMETRI FISICI
Sezione di resistività elettrica
Sezione di polarizzazione indotta
UTILIZZO DI METODI GEOFISICI DIFFERENTI 
LA CORRELAZIONE INCROCIATA (2)
Diapositiva 7
ANALISI LOGICA DEL CONFRONTO INCROCIATO
1. Conducibilità elettrica apparente (mappa X-Y)  marker attivo
che individua una struttura allungata ad elevata conducibilità
elettrica
2. Suscettività magnetica (mappa X-Y)  marker sterile che esclude
la correlazione con il corpo conduttivo
3. Resistività elettrica (sezione X-Z)  marker attivo che individua
una zona a bassa resistività elettrica sotto il livello di falda. Valori
di resistività elettrica incompatibili con la stratigrafia attesa del
sottosuolo (ghiaie e sabbie)
4. Polarizzazione indotta (sezione X-Z)  marker attivo che
individua una anomalia localizzata in corrispondenza del livello di
falda. Valori di IP incompatibili con la stratigrafia attesa del
sottosuolo (ghiaie e sabbie)
Diapositiva 8
INTERPRETAZIONE DEL MODELLO E ANALISI A RITROSO
Risultati indagine multiparametrica (correlazione incrociata)
RISULTATO  Notevole alterazione di alcune proprietà fisiche
del sottosuolo (IP e conducibilità elettrica apparente)  assetto
geologico omogeneo, ghiaie e sabbie, incompatibile con valori IP e
di conducibilità elettrica misurati
Verifica diretta (scavo  calibrazione modello)
 LOCALIZZAZIONE PRODOTTO LIBERO SURNATANTE
(alterazione IP per biodegradazione e elevato contenuto ionico)
Modello interpretativo (back-analysis)
 PENNACCHIO DI CONTAMINAZIONE in falda determinato da idrocarburi
(oli) in parte degradati ( elevato contenuto ionico  elevati valori di IP)
Diapositiva 9
Analisi geofisica multi-parametrica
Esempi di caratterizzazione geologica e geotecnica
Masw2D
(Vs - m/s)
Rifrazione (Vp - m/s)
Obiettivo di indagine:
verificare la profondità del substrato lapideo
metamorfico in relazione a scavi per parcheggio
interrato (max profondità scavo = 10 m)
Entrambe i metodi di indagine escludono la presenza
del substrato lapideo entro i 10 m di profondità,
perché:
• Vp < 1200 m/s
• 200 < Vs < 300 m/s
La combinazione dei due metodi permette di
ottenere ulteriori risultati:
• Il metodo sismico a rifrazione individua a circa
10 m un gradiente elevato delle isotache 
probabile falda
• il metodo MASW2D individua
• delle zone «lente» (Vs < 200 m/s) nelle
zone di scavo, con caratteristiche
geotecniche scadenti
• il substrato lapideo a circa 25 m di
profondità (Vs > 800 m/s)
Vs < 200
m/s
ESEMPIO 1 – modello geologico per scavo
parcheggio interrato - Confronto Vp - Vs
Diapositiva 10
Obiettivo di indagine:
1. Valutare le cause di un dissesto di versante con
crollo di un muro di sostegno (L = 80 m; H = 4 m)
2. Definire il modello geologico e geotecnico per gli
interventi di consolidamento
ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana
Confronto tra tre parametri (Vp ,Vs e r) e taratura con sondaggio geognostico
Est
Ovest
Parametri fisici valutati:
1. Presenza d’acqua  resistività elettrica
2. Profilo stratigrafico  resistività elettrica
3. Addensamento del terreno (rigidità)  profilo
MASW (Vs)/sismica a rifrazione (Vp)
Analisi geofisica multi-parametrica
Esempi di caratterizzazione geologica e geotecnica
Diapositiva 11
Dettaglio indagini:
1.N° 2 sezioni geoelettriche
trasversali ai possibili deflussi idrici
sotterranei (deflussi canalizzati)
2.N° 2 sezioni sismiche a rifrazione in
onde di compressione disposte a
croce nella zona di massimo dissesto
3.Un profilo MASW nella zona di
massimo dissesto su cui è stato
posizionato un sondaggio geognostico
ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana
Progettazione indagine
Analisi geofisica multi-parametrica
Esempi di caratterizzazione geologica e geotecnica
Diapositiva 12
ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana
Indagini geoelettriche  resistività elettrica per 1) caratterizzazione idrogeologica; 2) caratterizzazione stratigrafica
Risultati:
1. STRATIGRAFIA
Alternanza di strati
sabbioso-ghiaiosi e
limosi. Probabile
substrato a 10-20 m
(sezione di valle) 
INCERTEZZA
(RESISTIVITA’
ELETTRICA
SIMILE ALLE
SABBIE/GHIAIE)
2. IDROGEOLOGIA
Lenti di limi saturi
tra 3 e 5-6 m
Analisi geofisica multi-parametrica
Esempi di caratterizzazione geologica e geotecnica
Diapositiva 13
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (2)
ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana
Indagini sismiche  Velocità onde di compressione Vp e Onde di taglio Vs (localizzazione zone allentate)
Rifrazione (Vp - m/s)
Stralcio sezione geoelettrica per confronto
Superficie di
scivolamento
Diapositiva 14
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (2)
ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana
Calibrazione con il sondaggio geognostico - Confronto con il profilo di rigidità (MASW)
8
12
16
20
24
28
32
36
40
44
48
52
56
60
64
-15
-14
-13
-12
-11
-10
-9
-8
-7
-6
-5
-4
-3
-2
-1
0
100 400 700 1000
Frequenza[Hz]
Profondità[m]
Velocità onde di taglio Vs [m/s]
RIPORTO
COMPLETAMENTE
ALLENTATO
Limi saturi
Sabbia limosa
Sabbia limosa
addensata
Diapositiva 15
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (2)
ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana
MODELLO GEOLOGICO
«Soil creep» con ribaltamento/rottura
del muro di contenimento
Scivolamento al contatto tra terreno di riporto e terreno
naturale (saturo)
Potenziale superficie di
scivolamento profonda
Substrato lapideo profondo
Limi saturi e sabbie dilavate
Diapositiva 16
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (3)
ESEMPIO 3 – caratterizzazione delle principali strutture geologiche di un versante in frana di
grandi dimensioni
Il versante è stato oggetto in passato di diversi fenomeni di
smottamento di varia entità: quello più recente e consistente
è avvenuto nel novembre 2010 coinvolgendo un volume di
circa 23.000m3.
Il sito è oggetto di monitoraggio geologico e distometrico
costante: dal 2004 in avanti i dati derivanti dal controllo di
estensimetri in foro, estensimetri di superficie, inclinometri
e TDR sono stati sistematicamente raccolti ed elaborati.
Dal giugno 2010 è inoltre attivo un sistema di monitoraggio
distometrico continuo da Stazione Robotizzata, con letture
a frequenza oraria di circa 30 prismi ottici distribuiti
sull’area.
L’intero versante è infatti soggetto ad un continuo e
relativamente lento scivolamento verso Est, con entità di
spostamento dell’ordine dei 15-20mm/anno. Tale
movimento comporta importanti interferenze con due tratti
di pubblica viabilità.
Nicchia di distacco (frattura di trazione)
Sovrascorrimento
tettonico
Diapositiva 17
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (3)
ESEMPIO 3 – caratterizzazione delle principali strutture geologiche di un versante in frana di
grandi dimensioni – Progettazione indagine
Dettaglio indagini:
1.N° 2 sezioni geoelettriche trasversali associate a N° 2 sezioni sismiche a rifrazione in onde di compressione
disposte a croce nella zona di distacco.
2.Linee a 72 sensori (geofoni e elettrodi) per una lunghezza di linea pari a 355 m
3.Energizzazione sismica con esplosivo
Diapositiva 18
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (3)
ESEMPIO 3 – caratterizzazione delle principali strutture geologiche di un versante in frana di
grandi dimensioni – Linea trasversale al corpo di frana
Diapositiva 19
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (3)
Diapositiva 20
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (3)
C
D
Risultati:
Il confronto incrociato tra l’indagine geoelettrica ha
consentito una interpretazione del modello geologico con
un minor grado di incertezza. In particolare:
• La superficie di scivolamento della frana superficiale
(20-25 m)
• Una struttura di potenziale svincolo dell’ammasso
roccioso su superficie di scivolamento profonde
Diapositiva 21
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4)
ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi
PROBLEMA
La posa di dispersori di corrente nel sottosuolo ha efficacia solo in presenza di terreni a
bassa resistività elettrica (conduttivi).
Il caso in esame riguarda il posizionamento di un dispersore anodico in zona pedemontana
(Pinerolo) per la posa di un nuovo gasdotto (DNG, Gruppo Acea Pinerolese).
Dopo vari tentativi senza risultato (perforazioni che hanno intercettato il substrato lapideo
a bassa profondità  20-30 m) è stata condotta una campagna di indagini geofisiche per
individuare un orizzonte «dispersivo» sufficientemente potente (almeno 50-60 m)
Diapositiva 22
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4)
ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi
PROGETTAZIONE
Bersaglio di indagine  depositi
«Villafranchiani» a matrice limosa
compresi tra i depositi alluvionali
recenti (ghiaia e ciottoli) e il substrato
lapideo (scisti)
Parametri fisici caratterizzanti
Resistività elettrica (alluvioni  alta;
Villafranchiano  bassa; substrato
(scisti)  bassa
Come distinguere il substrato (scisti)
dal Villafranchiano (depositi
argillosi)? 
Prova HVSR (contrasto di impedenza
profondo)
Sezione sismica a riflessione 
geometrie delle strutture sedimentarie
Diapositiva 23
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4)
ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi
???
Indagine geoelettrica
Individuazione dell’orizzonte alluvionale superficiale ghiaioso-sabbioso
Rimane l’incertezza sulla formazione sottostante: Villafranchiano (il nostro bersaglio) o substrato lapideo (scisti)?
Diapositiva 24
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4)
ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi
Alluvioni grossolane
Depositi stratificati (limi
lacustri - varve) passanti a
alternanza di livelli
sabbioso-ghiaiosi e livelli
argillosi
???
Non si rileva un riflettore
corrispondente con il
substrato lapideo
Confronto indagine geoelettrica con indagine sismica a riflessione
Individuazione dell’orizzonte alluvionale superficiale
Individuazione di uno strato finemente stratificato (varve lacustri) e di
probabili depositi alluvionali (Villafranchiano). Non si è identifica
una superficie di riflessione assimilabile al contatto con il substrato
lapideo
Diapositiva 25
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4)
ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi
Velocità onde di taglio
[m/s]
Profondità interfaccia risonante [m]
A 500 67
B 550 73
C 600 80
H
V s
4
0


0
4
v
H
V s 

4
0vV
H
s 


Mediante l’applicazione della relazione che lega la frequenza di risonanza alla
velocità (valutata secondo tre diverse ipotesi) ed alla profondità ([1]) si ricavano i
valori elencati nella seguente tabella.
[1]
dalla quale derivano:
e
Indagine HVSR
Profondità del «substrato sismico» compresa tra 67 e 80 m 
probabile contatto con il substrato lapideo
Diapositiva 26
Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4)
ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi
Confronto incrociato
ANALISI LOGICA DEL CONFRONTO INCROCIATO
Tomografia elettrica  spessore depositi alluvionali 25-30 m sopra
Substrato (scisti) o depositi fluvio-lacustri (Villafranchiano)
Sismica a riflessione spessore depositi alluvionali 25-30 m sopra
depositi fluvio-lacustri (Villafranchiano) NON SI RICONOSCE IL
SUBSTRATO (profondità massima raggiunta = 80 m)
HVSR Frequenza caratteristica = 1.87 Hz. Per un intervallo di
velocità di onde di taglio compreso tra 500 e 600 m/s (velocità tipiche
Villafranchiano) si ottiene una profondità di substrato compresa tra 67
e 80 m
Velocità onde di
taglio [m/s]
Profondità interfaccia
risonante [m]
A 500 67
B 550 73
C 600 80
Esito indagine  perforazione di pozzo per posa dispersore con
localizzazione substrato a 78 m. Depositi villafranchiani da -25 a -78 m.
ESITO POSITIVO
Diapositiva 27
Grazie per l’attenzione

Contenu connexe

Tendances

Studio sperimentale dei campi di pressione e velocità su un
Studio sperimentale dei campi di pressione e velocità su unStudio sperimentale dei campi di pressione e velocità su un
Studio sperimentale dei campi di pressione e velocità su un
Fabio Tantalo
 
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte I a.a. 2013/2014
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte I a.a. 2013/2014Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte I a.a. 2013/2014
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte I a.a. 2013/2014
Franco Bontempi Org Didattica
 
Company Profile Envicom
Company Profile EnvicomCompany Profile Envicom
Company Profile Envicom
giapet71
 
Caratteriz. Geotecnica
Caratteriz. GeotecnicaCaratteriz. Geotecnica
Caratteriz. Geotecnica
Angelo Piras
 
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte II a.a. 2013/2014
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte II a.a. 2013/2014Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte II a.a. 2013/2014
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte II a.a. 2013/2014
Franco Bontempi Org Didattica
 

Tendances (14)

Cavità dei centri storici partenopei
Cavità dei centri storici partenopeiCavità dei centri storici partenopei
Cavità dei centri storici partenopei
 
Suscettibilitá al dissesto: contributi metodologici
Suscettibilitá al dissesto: contributi metodologiciSuscettibilitá al dissesto: contributi metodologici
Suscettibilitá al dissesto: contributi metodologici
 
Studio sperimentale dei campi di pressione e velocità su un
Studio sperimentale dei campi di pressione e velocità su unStudio sperimentale dei campi di pressione e velocità su un
Studio sperimentale dei campi di pressione e velocità su un
 
09 fp frane
09 fp frane09 fp frane
09 fp frane
 
08 fp amplificazioni: geomorfologia e terremoti
08 fp amplificazioni: geomorfologia e terremoti08 fp amplificazioni: geomorfologia e terremoti
08 fp amplificazioni: geomorfologia e terremoti
 
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte I a.a. 2013/2014
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte I a.a. 2013/2014Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte I a.a. 2013/2014
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte I a.a. 2013/2014
 
Una panoramica sulla geofisica. Capitolo 13 - An overview of geophysics. Chap...
Una panoramica sulla geofisica. Capitolo 13 - An overview of geophysics. Chap...Una panoramica sulla geofisica. Capitolo 13 - An overview of geophysics. Chap...
Una panoramica sulla geofisica. Capitolo 13 - An overview of geophysics. Chap...
 
Articolo_Prog-Sism
Articolo_Prog-SismArticolo_Prog-Sism
Articolo_Prog-Sism
 
Company Profile Envicom
Company Profile EnvicomCompany Profile Envicom
Company Profile Envicom
 
Tesi di Laurea magistrale - Francesco Cavalieri
Tesi di Laurea magistrale - Francesco CavalieriTesi di Laurea magistrale - Francesco Cavalieri
Tesi di Laurea magistrale - Francesco Cavalieri
 
Elaborazione di immagini satellitari ad alta risoluzione per l’analisi multis...
Elaborazione di immagini satellitari ad alta risoluzione per l’analisi multis...Elaborazione di immagini satellitari ad alta risoluzione per l’analisi multis...
Elaborazione di immagini satellitari ad alta risoluzione per l’analisi multis...
 
Caratteriz. Geotecnica
Caratteriz. GeotecnicaCaratteriz. Geotecnica
Caratteriz. Geotecnica
 
Lez. 4 - Corso di modelli e GIS per l'ambiente
Lez. 4 - Corso di modelli e GIS per l'ambienteLez. 4 - Corso di modelli e GIS per l'ambiente
Lez. 4 - Corso di modelli e GIS per l'ambiente
 
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte II a.a. 2013/2014
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte II a.a. 2013/2014Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte II a.a. 2013/2014
Lezione Costruzioni Metalliche - sismica parte II a.a. 2013/2014
 

Plus de Mario Naldi (7)

Combined use of geophysical methods
Combined use of geophysical methodsCombined use of geophysical methods
Combined use of geophysical methods
 
Geophysical survey for the risk management
Geophysical survey for the risk managementGeophysical survey for the risk management
Geophysical survey for the risk management
 
Geophysical survey for the risk management
Geophysical survey for the risk managementGeophysical survey for the risk management
Geophysical survey for the risk management
 
Geofluid 2014 - geophysical methods for groundwater research
Geofluid 2014 - geophysical methods for groundwater researchGeofluid 2014 - geophysical methods for groundwater research
Geofluid 2014 - geophysical methods for groundwater research
 
S24 naldi
S24 naldiS24 naldi
S24 naldi
 
S24 naldi
S24 naldiS24 naldi
S24 naldi
 
S24 naldi
S24 naldiS24 naldi
S24 naldi
 

Dernier

Dernier (9)

GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO SerenaGIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
 
Presentzione Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
Presentzione  Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptxPresentzione  Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
Presentzione Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
 
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA SimoneGIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE LEO Antonio
GIORNATA TECNICA 18/04  | DE LEO AntonioGIORNATA TECNICA 18/04  | DE LEO Antonio
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE LEO Antonio
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI MassimoGIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI AlessandroGIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA RobertoGIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO RaffaeleGIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
 
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptxDescrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
 

Combined use of geophysical methods

  • 1. Diapositiva 1 Approccio geofisico multi-metodologico per la modellazione geologica e geotecnica del sottosuolo Tra geologia e geofisica – Museo Civico di Rovereto XII Workshop in geofisica Rovereto, 4 dicembre 2015 METODI GEOFISICI A SUPPORTO DEL MODELLO GEOLOGICO E DEL MODELLO GEOTECNICO Mario Naldi –info@techgea.eu Diego Barbero - diego-barbero@libero.it Gabriella Forno - gabriella.forno@unito.it
  • 2. Diapositiva 2 LE PROBLEMATICHE DELLA MODELLAZIONE DEL SOTTOSUOLO DA DATI GEOFISICI La definizione di un ragionevole modello geologico a partire dalla distribuzione quantitativa di una o più proprietà fisiche misurate con un’indagine geofisica può essere definito come «PROBLEMA INVERSO» A differenza della diagnostica medica per immagini o della diagnostica di strutture (che valutano differenze rispetto ad un modello noto «a priori» con un modello parametrico deterministico), la diagnostica geofisica del sottosuolo deve fornire un modello geologico credibile e realistico a partire da un modello di inversione numerica che raramente può riferirsi ad un modello di riferimento I dati di calibrazione del modello finale non sono sempre disponibili o hanno costi elevati e difficoltà realizzative (accessibilità per perforazione di sondaggi geognostici) L’ottimizzazione del modello geofisico attraverso un’analisi multi-parametrica (multi-metodologica) consente di ridurre notevolmente l’incertezza interpretativa
  • 3. Diapositiva 3 IL PROBLEMA INVERSO Modello deterministico  calcolo delle variazioni da un modello noto per la verifica di anomalie (modello di riferimento di un diaframma bentonitico con inversione numerica di dati geoelettrici cross-hole) Modello di inversione  modello di distribuzione di un parametro fisico da cui definire un modello geologico (PROBLEMA INVERSO – modello tomografico di resistività elettrica) Calcolo deterministico Inversione numerica ?Senza una calibrazione del sottosuolo è impossibile definire un modello geologico
  • 4. Diapositiva 4 IL PASSAGGIO DAL MODELLO FISICO AL MODELLO GEOLOGICO Per definire un modello geologico realistico a partire da un modello delle proprietà fisiche del sottosuolo occorre ridurre la «ambiguità interpretativa» mediante calibrazione con: • Sondaggi geognostici (funzione della disponibilità economica, della accessibilità ai mezzi d’opera, ecc.) • Geologia di superficie (funzione del grado di affioramento) • analisi geofisica multiparametrica  Utilizzo combinato di metodi geofisici differenti (funzione dei contrasti attesi dei principali parametri fisici):  Resistività elettrica  IP  Velocità delle onde di compressione  Velocità delle onde di taglio  Suscettività magnetica  Eccetera..
  • 5. Diapositiva 5 UTILIZZO DI METODI GEOFISICI DIFFERENTI  LA CORRELAZIONE INCROCIATA (1) Il confronto tra diversi metodi di indagine (ovvero tra diversi parametri fisici) riduce il grado di incertezza sia per ESCLUSIONE (marker negativo) e sia per INCLUSIONE (marker positivo) Indagine EM a fianco di sito industriale Conducibilità elettrica Suscettività magnetica Forte anomalia di conducibilità elettrica (inclusione) Anomalia di suscettività magnetica determinata dal sottofondo in ciottoli di serpentinite di una strada sterrata Incrocio negativo con anomalia di conducibilità elettrica (esclusione)
  • 6. Diapositiva 6 I dati non sono sufficienti a definire un modello realistico del sottosuolo IMPLEMENTAZIONE DI ALTRI PARAMETRI FISICI Sezione di resistività elettrica Sezione di polarizzazione indotta UTILIZZO DI METODI GEOFISICI DIFFERENTI  LA CORRELAZIONE INCROCIATA (2)
  • 7. Diapositiva 7 ANALISI LOGICA DEL CONFRONTO INCROCIATO 1. Conducibilità elettrica apparente (mappa X-Y)  marker attivo che individua una struttura allungata ad elevata conducibilità elettrica 2. Suscettività magnetica (mappa X-Y)  marker sterile che esclude la correlazione con il corpo conduttivo 3. Resistività elettrica (sezione X-Z)  marker attivo che individua una zona a bassa resistività elettrica sotto il livello di falda. Valori di resistività elettrica incompatibili con la stratigrafia attesa del sottosuolo (ghiaie e sabbie) 4. Polarizzazione indotta (sezione X-Z)  marker attivo che individua una anomalia localizzata in corrispondenza del livello di falda. Valori di IP incompatibili con la stratigrafia attesa del sottosuolo (ghiaie e sabbie)
  • 8. Diapositiva 8 INTERPRETAZIONE DEL MODELLO E ANALISI A RITROSO Risultati indagine multiparametrica (correlazione incrociata) RISULTATO  Notevole alterazione di alcune proprietà fisiche del sottosuolo (IP e conducibilità elettrica apparente)  assetto geologico omogeneo, ghiaie e sabbie, incompatibile con valori IP e di conducibilità elettrica misurati Verifica diretta (scavo  calibrazione modello)  LOCALIZZAZIONE PRODOTTO LIBERO SURNATANTE (alterazione IP per biodegradazione e elevato contenuto ionico) Modello interpretativo (back-analysis)  PENNACCHIO DI CONTAMINAZIONE in falda determinato da idrocarburi (oli) in parte degradati ( elevato contenuto ionico  elevati valori di IP)
  • 9. Diapositiva 9 Analisi geofisica multi-parametrica Esempi di caratterizzazione geologica e geotecnica Masw2D (Vs - m/s) Rifrazione (Vp - m/s) Obiettivo di indagine: verificare la profondità del substrato lapideo metamorfico in relazione a scavi per parcheggio interrato (max profondità scavo = 10 m) Entrambe i metodi di indagine escludono la presenza del substrato lapideo entro i 10 m di profondità, perché: • Vp < 1200 m/s • 200 < Vs < 300 m/s La combinazione dei due metodi permette di ottenere ulteriori risultati: • Il metodo sismico a rifrazione individua a circa 10 m un gradiente elevato delle isotache  probabile falda • il metodo MASW2D individua • delle zone «lente» (Vs < 200 m/s) nelle zone di scavo, con caratteristiche geotecniche scadenti • il substrato lapideo a circa 25 m di profondità (Vs > 800 m/s) Vs < 200 m/s ESEMPIO 1 – modello geologico per scavo parcheggio interrato - Confronto Vp - Vs
  • 10. Diapositiva 10 Obiettivo di indagine: 1. Valutare le cause di un dissesto di versante con crollo di un muro di sostegno (L = 80 m; H = 4 m) 2. Definire il modello geologico e geotecnico per gli interventi di consolidamento ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana Confronto tra tre parametri (Vp ,Vs e r) e taratura con sondaggio geognostico Est Ovest Parametri fisici valutati: 1. Presenza d’acqua  resistività elettrica 2. Profilo stratigrafico  resistività elettrica 3. Addensamento del terreno (rigidità)  profilo MASW (Vs)/sismica a rifrazione (Vp) Analisi geofisica multi-parametrica Esempi di caratterizzazione geologica e geotecnica
  • 11. Diapositiva 11 Dettaglio indagini: 1.N° 2 sezioni geoelettriche trasversali ai possibili deflussi idrici sotterranei (deflussi canalizzati) 2.N° 2 sezioni sismiche a rifrazione in onde di compressione disposte a croce nella zona di massimo dissesto 3.Un profilo MASW nella zona di massimo dissesto su cui è stato posizionato un sondaggio geognostico ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana Progettazione indagine Analisi geofisica multi-parametrica Esempi di caratterizzazione geologica e geotecnica
  • 12. Diapositiva 12 ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana Indagini geoelettriche  resistività elettrica per 1) caratterizzazione idrogeologica; 2) caratterizzazione stratigrafica Risultati: 1. STRATIGRAFIA Alternanza di strati sabbioso-ghiaiosi e limosi. Probabile substrato a 10-20 m (sezione di valle)  INCERTEZZA (RESISTIVITA’ ELETTRICA SIMILE ALLE SABBIE/GHIAIE) 2. IDROGEOLOGIA Lenti di limi saturi tra 3 e 5-6 m Analisi geofisica multi-parametrica Esempi di caratterizzazione geologica e geotecnica
  • 13. Diapositiva 13 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (2) ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana Indagini sismiche  Velocità onde di compressione Vp e Onde di taglio Vs (localizzazione zone allentate) Rifrazione (Vp - m/s) Stralcio sezione geoelettrica per confronto Superficie di scivolamento
  • 14. Diapositiva 14 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (2) ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana Calibrazione con il sondaggio geognostico - Confronto con il profilo di rigidità (MASW) 8 12 16 20 24 28 32 36 40 44 48 52 56 60 64 -15 -14 -13 -12 -11 -10 -9 -8 -7 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 100 400 700 1000 Frequenza[Hz] Profondità[m] Velocità onde di taglio Vs [m/s] RIPORTO COMPLETAMENTE ALLENTATO Limi saturi Sabbia limosa Sabbia limosa addensata
  • 15. Diapositiva 15 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (2) ESEMPIO 2 – stabilizzazione versante in frana MODELLO GEOLOGICO «Soil creep» con ribaltamento/rottura del muro di contenimento Scivolamento al contatto tra terreno di riporto e terreno naturale (saturo) Potenziale superficie di scivolamento profonda Substrato lapideo profondo Limi saturi e sabbie dilavate
  • 16. Diapositiva 16 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (3) ESEMPIO 3 – caratterizzazione delle principali strutture geologiche di un versante in frana di grandi dimensioni Il versante è stato oggetto in passato di diversi fenomeni di smottamento di varia entità: quello più recente e consistente è avvenuto nel novembre 2010 coinvolgendo un volume di circa 23.000m3. Il sito è oggetto di monitoraggio geologico e distometrico costante: dal 2004 in avanti i dati derivanti dal controllo di estensimetri in foro, estensimetri di superficie, inclinometri e TDR sono stati sistematicamente raccolti ed elaborati. Dal giugno 2010 è inoltre attivo un sistema di monitoraggio distometrico continuo da Stazione Robotizzata, con letture a frequenza oraria di circa 30 prismi ottici distribuiti sull’area. L’intero versante è infatti soggetto ad un continuo e relativamente lento scivolamento verso Est, con entità di spostamento dell’ordine dei 15-20mm/anno. Tale movimento comporta importanti interferenze con due tratti di pubblica viabilità. Nicchia di distacco (frattura di trazione) Sovrascorrimento tettonico
  • 17. Diapositiva 17 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (3) ESEMPIO 3 – caratterizzazione delle principali strutture geologiche di un versante in frana di grandi dimensioni – Progettazione indagine Dettaglio indagini: 1.N° 2 sezioni geoelettriche trasversali associate a N° 2 sezioni sismiche a rifrazione in onde di compressione disposte a croce nella zona di distacco. 2.Linee a 72 sensori (geofoni e elettrodi) per una lunghezza di linea pari a 355 m 3.Energizzazione sismica con esplosivo
  • 18. Diapositiva 18 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (3) ESEMPIO 3 – caratterizzazione delle principali strutture geologiche di un versante in frana di grandi dimensioni – Linea trasversale al corpo di frana
  • 19. Diapositiva 19 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (3)
  • 20. Diapositiva 20 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (3) C D Risultati: Il confronto incrociato tra l’indagine geoelettrica ha consentito una interpretazione del modello geologico con un minor grado di incertezza. In particolare: • La superficie di scivolamento della frana superficiale (20-25 m) • Una struttura di potenziale svincolo dell’ammasso roccioso su superficie di scivolamento profonde
  • 21. Diapositiva 21 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4) ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi PROBLEMA La posa di dispersori di corrente nel sottosuolo ha efficacia solo in presenza di terreni a bassa resistività elettrica (conduttivi). Il caso in esame riguarda il posizionamento di un dispersore anodico in zona pedemontana (Pinerolo) per la posa di un nuovo gasdotto (DNG, Gruppo Acea Pinerolese). Dopo vari tentativi senza risultato (perforazioni che hanno intercettato il substrato lapideo a bassa profondità  20-30 m) è stata condotta una campagna di indagini geofisiche per individuare un orizzonte «dispersivo» sufficientemente potente (almeno 50-60 m)
  • 22. Diapositiva 22 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4) ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi PROGETTAZIONE Bersaglio di indagine  depositi «Villafranchiani» a matrice limosa compresi tra i depositi alluvionali recenti (ghiaia e ciottoli) e il substrato lapideo (scisti) Parametri fisici caratterizzanti Resistività elettrica (alluvioni  alta; Villafranchiano  bassa; substrato (scisti)  bassa Come distinguere il substrato (scisti) dal Villafranchiano (depositi argillosi)?  Prova HVSR (contrasto di impedenza profondo) Sezione sismica a riflessione  geometrie delle strutture sedimentarie
  • 23. Diapositiva 23 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4) ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi ??? Indagine geoelettrica Individuazione dell’orizzonte alluvionale superficiale ghiaioso-sabbioso Rimane l’incertezza sulla formazione sottostante: Villafranchiano (il nostro bersaglio) o substrato lapideo (scisti)?
  • 24. Diapositiva 24 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4) ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi Alluvioni grossolane Depositi stratificati (limi lacustri - varve) passanti a alternanza di livelli sabbioso-ghiaiosi e livelli argillosi ??? Non si rileva un riflettore corrispondente con il substrato lapideo Confronto indagine geoelettrica con indagine sismica a riflessione Individuazione dell’orizzonte alluvionale superficiale Individuazione di uno strato finemente stratificato (varve lacustri) e di probabili depositi alluvionali (Villafranchiano). Non si è identifica una superficie di riflessione assimilabile al contatto con il substrato lapideo
  • 25. Diapositiva 25 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4) ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi Velocità onde di taglio [m/s] Profondità interfaccia risonante [m] A 500 67 B 550 73 C 600 80 H V s 4 0   0 4 v H V s   4 0vV H s    Mediante l’applicazione della relazione che lega la frequenza di risonanza alla velocità (valutata secondo tre diverse ipotesi) ed alla profondità ([1]) si ricavano i valori elencati nella seguente tabella. [1] dalla quale derivano: e Indagine HVSR Profondità del «substrato sismico» compresa tra 67 e 80 m  probabile contatto con il substrato lapideo
  • 26. Diapositiva 26 Analisi geofisica multi-parametrica per caratterizzazioni geologiche (4) ESEMPIO 4 – individuazione corpi conduttivi per posa dispersori elettrici profondi Confronto incrociato ANALISI LOGICA DEL CONFRONTO INCROCIATO Tomografia elettrica  spessore depositi alluvionali 25-30 m sopra Substrato (scisti) o depositi fluvio-lacustri (Villafranchiano) Sismica a riflessione spessore depositi alluvionali 25-30 m sopra depositi fluvio-lacustri (Villafranchiano) NON SI RICONOSCE IL SUBSTRATO (profondità massima raggiunta = 80 m) HVSR Frequenza caratteristica = 1.87 Hz. Per un intervallo di velocità di onde di taglio compreso tra 500 e 600 m/s (velocità tipiche Villafranchiano) si ottiene una profondità di substrato compresa tra 67 e 80 m Velocità onde di taglio [m/s] Profondità interfaccia risonante [m] A 500 67 B 550 73 C 600 80 Esito indagine  perforazione di pozzo per posa dispersore con localizzazione substrato a 78 m. Depositi villafranchiani da -25 a -78 m. ESITO POSITIVO
  • 27. Diapositiva 27 Grazie per l’attenzione