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Scuola di Politica
                                      lezione IV
                          Democrazia Assembleare e Democrazia
                                               rappresentativa
                                           Parlamento e Dieta
Gli è facil cosa a chi esamina con diligenza le cose passate, prevedere
in ogni republica le future e farvi quegli rimedi che dagli antichi sono
stati usati, o non ne trovando degli usati, pensare de' nuovi per la
similitudine degli esempi.
(Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, III, 43)
   Per Democrazia Assembleare si intende
    quella esercitata da una Assemblea di tutti
    coloro che hanno diritto di intervenire su
    un determinato argomento (es.
    Assemblea di Condominio).
   Ciascun membro dell’assemblea ha uguali
    diritti ed uguali doveri.
   Si accede all’assemblea per caratteristiche
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Democrazia Assembleare
   Si definisce Democrazia Rappresentativa
    quella esercitata da rappresentanti di
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   È l’esempio più classico dei parlamenti
    nazionali, infatti i membri vengono eletti
    secondo metodologie indicate dalle leggi
    vigenti e in quantità solitamente
    dipendente dal numero dei cittadini
    rappresentati.



Democrazia Rappresentativa
   Nelle piccole città dell’antica Grecia le
    decisioni venivano prese dall’assemblea
    dei Cittadini.
   Come si è detto “Cittadini” erano coloro
    che erano in rado di contribuire per il bene
    dello stato.
   Nelle associazioni l’assemblea plenaria è
    sovrana.


Applicabilità della Democrazia
Assembleare
   Per grandi numeri di amministrati diventa
    difficile convocare tutti gli aventi diritto.
   Una assemblea troppo numerosa risulta
    dispersiva anche su elementi banali.
   Il vero potere è detenuto da chi determina
    l’ordine del giorno (prendere gli altri per
    stanchezza)




Limiti della democrazia
Assembleare
   La democrazia rappresentativa diventa
    fondamentale quando si passa
    dall’amministrazione di una città a quella
    di uno Stato.
   Poiché trattasi di rappresentanti, spesso si
    usano dei sistemi di controllo e
    bilanciamento.
   Spesso diventa fondamentale la figura di
    un leader capace di convogliare gli altri su
    argomenti definiti.

Applicabilità della Democrazia
Rappresentativa
   Negli Stati occidentali si fa spesso ricorso
    a sistemi Bicamerali perfetti.



        Inghilterra                  Italia
      Camera dei lords              Senato
     Camera dei Comuni         Camera dei Deputati




Scelta dei Rappresentanti
 Fino a poco tempo fa si accedeva alla Camera
  dei Lords per discendenza. Ora è prevista
  una modifica costituzionale che renda elettivi
  anche i seggi alla Camera dei Lords.
 La camera dei Comuni è composta da
  membri liberamente eletti tra tutti i cittadini.
 Si parla di bicameralismo perfetto perché
  ogni legge viene verificata da entrambe le
  camere e deve essere approvata da
  entrambe.


Il caso Inglese
   Attualmente Senato e Camera dei Deputati sono
    eletti a suffragio universale con la sola differenza
    dell’età di accesso al voto.
   Al Senato possono accedere solo 7 senatori a vita
    che si siano distinti nell’interesse della nazione.
   Prima della nuova costituzione il senato era
    interamente composto da membri nominati dal
    Re per meriti verso la nazione.
   Anche in Italia esiste il sistema bicamerale
    perfetto anche se si prevede la trasformazione
    del Senato in Camera delle Regioni con
    competenze differenti dalla Camera dei Deputati.




Il caso italiano
I rappresentanti possono essere eletti
  secondo quattro metodi prevalenti:
 Collegi uninominali;
 Liste proporzionali a preferenza multipla;
 Liste proporzionali senza preferenza;
 Lista unica senza preferenza.




Il sistema di scelta dei
rappresentanti
È il sistema che:
 massimizza il controllo da parte degli elettori sul
  proprio eletto;
 Collega l’eletto al proprio collegio;
 Da maggiore rappresentatività al singolo
  piuttosto che ai partiti;
 Penalizza i partiti piccoli che solo in rari casi
  riescono ad esprimere candidati capaci di vincere
  in un collegio;
 Raramente si sente la necessità di un premio di
  maggioranza per garantire la governabilità;
 Diventa fondamentale il controllo sulla
  determinazione dei collegi.



Collegi uninominali
È il sistema utilizzato nella prima repubblica e,
  come abbiamo visto relativamente al paradosso
  di Sen, permette, ragionando sui grandi numeri,
  di creare una maggioranza pilotata all’interno di
  una lista.
È indifferente l’ordine di lista. Viene eletto chi ha
  più voti personali.
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  rappresentanti ottiene la lista.
È fondamentale l’adesione ad un partito che può
  ricattare gli eletti in quanto nessuno degli eletti
  può asserire di essere eletto indipendentemente
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Lista proporzionale a preferenza
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  segreterie dei partiti.
Gli eletti vengono scelti nell’ambito della lista
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Crea una discrasia tra i cittadini e gli eletti e
  elimina totalmente il controllo elettore-eletto


Lista proporzionale senza
preferenza
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La lista viene predisposta dai comitati
 centrali e sottoposta al voto del popolo
 che può solo approvare o rifiutare la lista
 senza poter proporre alternative.




Lista unica senza preferenza
Sistema bicamerale in azzurro
 Il Bundestag è composto da 622 deputati, eletti con un sistema misto: per
  metà in collegi uninominali con il sistema maggioritario plurality e per
  l'altra metà con il sistema proporzionale del quoziente. Ogni elettore ha a
  disposizione due voti: con il primo voto sceglie un candidato della propria
  circoscrizione (sistema maggioritario), con il secondo voto sceglie un
  partito e con ciò decide sull'assegnazione dei seggi parlamentari ai singoli
  partiti (sistema proporzionale). Entrano nel Bundestag solo i partiti che
  hanno ottenuto il 5% dei voti o che abbiano eletto almeno tre deputati nei
  collegi maggioritari.
 Il periodo di legislatura del Bundestag dura quattro anni.
 Il presidente del Bundestag viene eletto di regola nella seduta costituente
  del parlamento, è espressione della Fraktion più numerosa. È affiancato
  da un praesidium composto da un certo numero di vicepresidenti, in modo
  che tutti i gruppi siano in esso rappresentati.
 Il sistema legislativo tedesco prevede la presenza, oltre al Bundestag,
  anche del Bundesrat, il Consiglio federale: si tratta di un sistema che per
  quanto riguarda le leggi federali è quindi simile a quello bicamerale in uso
  in Italia.



Dieta federale tedesca
Il Bundestag ha quattro funzioni principali:
 È l'organo decisivo per la formazione del
   governo: qui viene eletto il cancelliere.
 È il fulcro del procedimento legislativo: nel
   Bundestag il testo definitivo di ogni singola legge
   viene approvata dopo varie discussioni.
 È l'organo di controllo del governo e della politica
   governativa: può chiedere e sollecitare il governo
   a rendere conto del proprio operato.
 È l'organo di rappresentanza di tutto il popolo: il
   Bundestag ha il compito di occuparsi dei problemi
   di tutti i gruppi sociali discutendoli
   pubblicamente.



Funzioni del Bundestag
 Riksdag, ossia Dieta reale o Assemblea del Regno. Riksdag
  è anche il nome utilizzato per definire, in svedese, il
  Parlamento finlandese e dell'Estonia. In Svezia, è anche
  utilizzato per riferirsi al parlamento tedesco di Berlino.
 Dopo aver ascoltato i leaders dei vari gruppi parlamentari,
  il Presidente del Riksdag nomina un Primo Ministro. La
  nomina è approvata se entro quattro giorni non viene
  respinta dalla maggioranza assoluta del Parlamento. Il
  Primo Ministro presenta quindi la lista dei Ministri. Il
  Parlamento può votare la sfiducia contro ogni singolo
  membro del Governo, obbligandolo in tal modo alle
  dimissioni. Se il voto di sfiducia è posto contro il Primo
  Ministro (Statsminister), l'interno governo deve dimettersi
  e inizia la procedura di insediamento di un nuovo governo,
  a meno che, entro una settimana, il governo sfiduciato
  decida di indire le elezioni.




Riksdag Svedese
 Le radici dell'attuale Riksdag affondano nella riunione del 1435
  della nobiltà svedese nella città di Arboga. Questa organizzazione
  informale fu modificata nel 1527 dal primo re moderno della
  Svezia, Gustavo I Vasa, per includere le rappresentanze anche
  degli altri stati: nobiltà, clero, borghesia e proletariato. Questa
  forma di rappresentazione Ständestaat durò fino al 1865, anche
  se il Parlamento nel senso moderno del termine fu stabilito verso
  la fine del primo decennio del XX secolo.
 Prima della riforma costituzionale del 1974, il Riksdag fu
  modificato in modo sensibile nel 1970. Nel 1865 si era costituito
  come assemblea politica con due camere, ma nel 1970
  l'assemblea divenne unicamerale, con 350 seggi. Le elezioni
  seguenti per il Riksdag del 1973 diedero al governo il supporto di
  soli 175 membri, mentre l'opposizione poteva contare su
  altrettanti membri del Parlamento. Per evitare di incorrere di
  nuovo in simili sconvenienti, il numero di seggi fu ridotto a 349
  nel 1976.




Storia del Riksdag

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  • 1. Scuola di Politica lezione IV Democrazia Assembleare e Democrazia rappresentativa Parlamento e Dieta Gli è facil cosa a chi esamina con diligenza le cose passate, prevedere in ogni republica le future e farvi quegli rimedi che dagli antichi sono stati usati, o non ne trovando degli usati, pensare de' nuovi per la similitudine degli esempi. (Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, III, 43)
  • 2. Per Democrazia Assembleare si intende quella esercitata da una Assemblea di tutti coloro che hanno diritto di intervenire su un determinato argomento (es. Assemblea di Condominio).  Ciascun membro dell’assemblea ha uguali diritti ed uguali doveri.  Si accede all’assemblea per caratteristiche specifiche (Es. Titolo di proprietà, appartenenza ad una categoria sociale) Democrazia Assembleare
  • 3. Si definisce Democrazia Rappresentativa quella esercitata da rappresentanti di gruppi specifici.  È l’esempio più classico dei parlamenti nazionali, infatti i membri vengono eletti secondo metodologie indicate dalle leggi vigenti e in quantità solitamente dipendente dal numero dei cittadini rappresentati. Democrazia Rappresentativa
  • 4. Nelle piccole città dell’antica Grecia le decisioni venivano prese dall’assemblea dei Cittadini.  Come si è detto “Cittadini” erano coloro che erano in rado di contribuire per il bene dello stato.  Nelle associazioni l’assemblea plenaria è sovrana. Applicabilità della Democrazia Assembleare
  • 5. Per grandi numeri di amministrati diventa difficile convocare tutti gli aventi diritto.  Una assemblea troppo numerosa risulta dispersiva anche su elementi banali.  Il vero potere è detenuto da chi determina l’ordine del giorno (prendere gli altri per stanchezza) Limiti della democrazia Assembleare
  • 6. La democrazia rappresentativa diventa fondamentale quando si passa dall’amministrazione di una città a quella di uno Stato.  Poiché trattasi di rappresentanti, spesso si usano dei sistemi di controllo e bilanciamento.  Spesso diventa fondamentale la figura di un leader capace di convogliare gli altri su argomenti definiti. Applicabilità della Democrazia Rappresentativa
  • 7. Negli Stati occidentali si fa spesso ricorso a sistemi Bicamerali perfetti. Inghilterra Italia Camera dei lords Senato Camera dei Comuni Camera dei Deputati Scelta dei Rappresentanti
  • 8.  Fino a poco tempo fa si accedeva alla Camera dei Lords per discendenza. Ora è prevista una modifica costituzionale che renda elettivi anche i seggi alla Camera dei Lords.  La camera dei Comuni è composta da membri liberamente eletti tra tutti i cittadini.  Si parla di bicameralismo perfetto perché ogni legge viene verificata da entrambe le camere e deve essere approvata da entrambe. Il caso Inglese
  • 9. Attualmente Senato e Camera dei Deputati sono eletti a suffragio universale con la sola differenza dell’età di accesso al voto.  Al Senato possono accedere solo 7 senatori a vita che si siano distinti nell’interesse della nazione.  Prima della nuova costituzione il senato era interamente composto da membri nominati dal Re per meriti verso la nazione.  Anche in Italia esiste il sistema bicamerale perfetto anche se si prevede la trasformazione del Senato in Camera delle Regioni con competenze differenti dalla Camera dei Deputati. Il caso italiano
  • 10. I rappresentanti possono essere eletti secondo quattro metodi prevalenti:  Collegi uninominali;  Liste proporzionali a preferenza multipla;  Liste proporzionali senza preferenza;  Lista unica senza preferenza. Il sistema di scelta dei rappresentanti
  • 11. È il sistema che:  massimizza il controllo da parte degli elettori sul proprio eletto;  Collega l’eletto al proprio collegio;  Da maggiore rappresentatività al singolo piuttosto che ai partiti;  Penalizza i partiti piccoli che solo in rari casi riescono ad esprimere candidati capaci di vincere in un collegio;  Raramente si sente la necessità di un premio di maggioranza per garantire la governabilità;  Diventa fondamentale il controllo sulla determinazione dei collegi. Collegi uninominali
  • 12. È il sistema utilizzato nella prima repubblica e, come abbiamo visto relativamente al paradosso di Sen, permette, ragionando sui grandi numeri, di creare una maggioranza pilotata all’interno di una lista. È indifferente l’ordine di lista. Viene eletto chi ha più voti personali. I voti di lista complessivi indicano quanti rappresentanti ottiene la lista. È fondamentale l’adesione ad un partito che può ricattare gli eletti in quanto nessuno degli eletti può asserire di essere eletto indipendentemente dalla lista stessa. Lista proporzionale a preferenza multipla.
  • 13. È il sistema attualmente in uso in Italia. Il cittadino sceglie la lista in base alle proprie preferenze, ma non può esprimere un giudizio sui candidati. I candidati sono inseriti direttamente dalle segreterie dei partiti. Gli eletti vengono scelti nell’ambito della lista in funzione della loro posizione nella lista stessa. Crea una discrasia tra i cittadini e gli eletti e elimina totalmente il controllo elettore-eletto Lista proporzionale senza preferenza
  • 14. Tipica dei sistemi totalitari. La lista viene predisposta dai comitati centrali e sottoposta al voto del popolo che può solo approvare o rifiutare la lista senza poter proporre alternative. Lista unica senza preferenza
  • 16.  Il Bundestag è composto da 622 deputati, eletti con un sistema misto: per metà in collegi uninominali con il sistema maggioritario plurality e per l'altra metà con il sistema proporzionale del quoziente. Ogni elettore ha a disposizione due voti: con il primo voto sceglie un candidato della propria circoscrizione (sistema maggioritario), con il secondo voto sceglie un partito e con ciò decide sull'assegnazione dei seggi parlamentari ai singoli partiti (sistema proporzionale). Entrano nel Bundestag solo i partiti che hanno ottenuto il 5% dei voti o che abbiano eletto almeno tre deputati nei collegi maggioritari.  Il periodo di legislatura del Bundestag dura quattro anni.  Il presidente del Bundestag viene eletto di regola nella seduta costituente del parlamento, è espressione della Fraktion più numerosa. È affiancato da un praesidium composto da un certo numero di vicepresidenti, in modo che tutti i gruppi siano in esso rappresentati.  Il sistema legislativo tedesco prevede la presenza, oltre al Bundestag, anche del Bundesrat, il Consiglio federale: si tratta di un sistema che per quanto riguarda le leggi federali è quindi simile a quello bicamerale in uso in Italia. Dieta federale tedesca
  • 17. Il Bundestag ha quattro funzioni principali:  È l'organo decisivo per la formazione del governo: qui viene eletto il cancelliere.  È il fulcro del procedimento legislativo: nel Bundestag il testo definitivo di ogni singola legge viene approvata dopo varie discussioni.  È l'organo di controllo del governo e della politica governativa: può chiedere e sollecitare il governo a rendere conto del proprio operato.  È l'organo di rappresentanza di tutto il popolo: il Bundestag ha il compito di occuparsi dei problemi di tutti i gruppi sociali discutendoli pubblicamente. Funzioni del Bundestag
  • 18.  Riksdag, ossia Dieta reale o Assemblea del Regno. Riksdag è anche il nome utilizzato per definire, in svedese, il Parlamento finlandese e dell'Estonia. In Svezia, è anche utilizzato per riferirsi al parlamento tedesco di Berlino.  Dopo aver ascoltato i leaders dei vari gruppi parlamentari, il Presidente del Riksdag nomina un Primo Ministro. La nomina è approvata se entro quattro giorni non viene respinta dalla maggioranza assoluta del Parlamento. Il Primo Ministro presenta quindi la lista dei Ministri. Il Parlamento può votare la sfiducia contro ogni singolo membro del Governo, obbligandolo in tal modo alle dimissioni. Se il voto di sfiducia è posto contro il Primo Ministro (Statsminister), l'interno governo deve dimettersi e inizia la procedura di insediamento di un nuovo governo, a meno che, entro una settimana, il governo sfiduciato decida di indire le elezioni. Riksdag Svedese
  • 19.  Le radici dell'attuale Riksdag affondano nella riunione del 1435 della nobiltà svedese nella città di Arboga. Questa organizzazione informale fu modificata nel 1527 dal primo re moderno della Svezia, Gustavo I Vasa, per includere le rappresentanze anche degli altri stati: nobiltà, clero, borghesia e proletariato. Questa forma di rappresentazione Ständestaat durò fino al 1865, anche se il Parlamento nel senso moderno del termine fu stabilito verso la fine del primo decennio del XX secolo.  Prima della riforma costituzionale del 1974, il Riksdag fu modificato in modo sensibile nel 1970. Nel 1865 si era costituito come assemblea politica con due camere, ma nel 1970 l'assemblea divenne unicamerale, con 350 seggi. Le elezioni seguenti per il Riksdag del 1973 diedero al governo il supporto di soli 175 membri, mentre l'opposizione poteva contare su altrettanti membri del Parlamento. Per evitare di incorrere di nuovo in simili sconvenienti, il numero di seggi fu ridotto a 349 nel 1976. Storia del Riksdag