2. 1992: viene introdotta la tassazione sugli immobili
La tassazione sugli immobili è stata introdotta in Italia nel
luglio 1992 dal Governo Amato.
Era inizialmente concepita come un’imposta di carattere
straordinario (Imposta Straordinaria Immobiliare-ISI), che
avrebbe dovuto applicarsi esclusivamente per l’anno 1993.
L’ISI:
! era a carico dei proprietari di fabbricati, indipendentemente
dalla destinazione d’uso, e aree fabbricabili;
! aveva un’aliquota dello 0,2% per l’abitazione principale e
dello 0,3% per gli altri immobili.
Con il riordino della finanza degli enti territoriali del dicembre
1992, la tassazione perde il carattere di straordinarietà:
viene istituita l’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI).
3. L’ICI: come funzionava?
Si applicava
a fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli,
destinati a qualsiasi uso.
Era a carico
dei proprietari di immobili e titolari di diritti reali.
Era riscossa
direttamente dai Comuni.
Aveva un’aliquota
determinata dai singoli Comuni, tra un minimo dello 0,4%
e un massimo dello 0,7%.
4. L’ICI: le detrazioni
Per le abitazioni principali i Comuni potevano applicare una
detrazione d’imposta fino a Lire 200.000 (€ 103,29).
La Legge Finanziaria del 2008 ha introdotto un’ulteriore
detrazione dell’ICI sulle abitazioni principali dello 0,133%, fino
a € 200, in aggiunta a quella già prevista di € 103,29.
Il Governo Berlusconi IV, nel maggio 2008,
ha abolito
il pagamento dell’ICI
per la prima casa.
5. L’Imposta Municipale Unica (IMU)
Il Governo Berlusconi IV ha introdotto, nel marzo 2011,
l’Imposta Municipale Unica (IMU). Era prevista:
! l’entrata in vigore nel 2014;
! l’applicabilità agli immobili diversi dall’abitazione principale.
La cosiddetta manovra “Salva Italia” del Governo Monti, del
dicembre 2011:
! ha anticipato l’introduzione dell’IMU al 2012, in via
sperimentale. L’applicazione a regime era prevista dal 2015;
! ha esteso l’applicabilità dell’IMU alle abitazioni principali e
incrementato sensibilmente la base imponibile, mediante
specifici moltiplicatori delle rendite catastali (per l’abitazione
principale il moltiplicatore previsto era 160);
! riservava allo Stato una quota pari al 50% del gettito
IMU dagli immobili diversi dall’abitazione principale.
6. L’IMU
La base imponibile si otteneva moltiplicando la rendita catastale
o il reddito dominicale, con una rivalutazione rispettivamente del
5% e del 25%, con lo specifico moltiplicatore della categoria
catastale.
Le aliquote applicate alla base imponibile erano:
! 0,4% per l’abitazione principale, modificabile dai Comuni dello 0,2%;
! 0,2% per i fabbricati rurali a uso del coltivatore diretto. I
Comuni potevano ridurla a 0,1%;
! 0,76% per gli immobili che non producono reddito fondiario e in
locazione, modificabile fino a 0,4%;
! 0,76% per i restanti casi, modificabile con un minimo pari a
0,46% e un massimo pari a 1,06%.
Il gettito IMU per il 2012 è stato di circa € 4 miliardi per le
abitazioni principali e € 19,7 miliardi per gli altri immobili.
7. ICI e IMU, una tassazione incostituzionale?
L’ICI è stata oggetto di critiche, dal momento che teneva conto
esclusivamente del valore dell’immobile e non del reddito del
proprietario. Ciò prefigurerebbe una violazione dell’articolo 53
della Costituzione, relativo all’obbligo di progressività della
tassazione con la capacità contributiva del cittadino.
Con l’IMU si è cercato di risolvere questa presunta
incostituzionalità, introducendo:
! un sistema di esenzioni in base al numero di componenti del
nucleo familiare;
! una rivalutazione delle categorie catastali e delle
rendite, per avvicinarle ai reali valori di mercato. La riforma
del sistema catastale non è stata però ancora messa in atto;
! una sensibile differenza fra l’aliquota dell’abitazione
principale e quelle per gli altri immobili.
8. L’abolizione della prima rata
sull’abitazione principale…
L’abolizione dell’IMU, tra le priorità nell’agenda politica del PdL,
venne posta dal partito
di Silvio Berlusconi come una delle
condizioni per il sostegno al Governo di coalizione guidato
da Enrico Letta, insediato dopo le elezioni del febbraio 2013.
Maggio 2013
Il Governo Letta sospende il pagamento della prima rata del
2013 per l’abitazione principale, per poi abolirla definitivamente
nell’agosto successivo.
A copertura finanziaria dell’abolizione della prima rata, il
Governo prevedeva:
! una riduzione della spesa pubblica;
! una maggiore tassazione sui giochi;
! un aumento del gettito IVA derivante dal pagamento per €
10 miliardi dei debiti vantati dalle imprese nei confronti della
Pubblica Amministrazione.
9. … e della seconda rata
Il 27 novembre 2013, il Consiglio dei Ministri abolisce anche la
seconda rata IMU del 2013.
Il mancato gettito fiscale, calcolato in € 2,15 miliardi,
sarà compensato:
! da un aumento al 130% dell’acconto IRES e IRAP dovuto
dalle banche e compagnie assicurative per il 2013. Le altre
società pagheranno un acconto del 102,5%;
! da un aumento dell’8,5% dell’aliquota IRES pagata da
banche e assicurazioni, limitatamente all’anno 2013;
! da un anticipo del 100% a carico degli intermediari
finanziari sulle ritenute relative al risparmio amministrato.
10. Legge di stabilità 2014
Dal TRISE…
La Bozza della Legge di
Stabilità 2014 approvata dal Consiglio
dei Ministri prevedeva l’introduzione di una nuova imposta
in sostituzione dell’IMU, il Tributo sui Servizi (TRISE).
Il TRISE, si sarebbe dovuto comporre:
! della TASI, Tributo sui Servizi Indivisibili;
! della TARI, Tassa sui Rifiuti.
La riscossione, da parte dei Comuni, avrebbe dovuto coprire
il gettito IMU e finanziare quei servizi realizzati dai Comuni
nell’interesse della collettività, dall’illuminazione pubblica alla
raccolta dei rifiuti.
11. … alla IUC
Nel corso dell’esame sulla Bozza di Legge di Stabilità 2014, la
Commissione Bilancio del Senato ha evidenziato che il TRISE
avrebbe eliminato le detrazioni e le esenzioni previste per
l’IMU. Si profilava inoltre un’imposizione ritenuta eccessiva sulle
seconde case, che avrebbe compensato il minore gettito in
arrivo dalle abitazioni principali.
Si è quindi proposto di sostituire il TRISE con il TUC, Tributo
Unico Comunale, poi ribattezzato IUC, Imposta Unica Comunale.
26 novembre 2013
il Senato ha approvato la Bozza di Legge di Stabilità, e quindi
l’introduzione della IUC. Il testo è ora sottoposto all’esame
della Camera dei Deputati.
12. Come funzionerebbe la IUC?
Qualora definitivamente approvata, la IUC si baserebbe su due
presupposti impositivi:
! uno di natura patrimoniale. L’IMU, dovuta dai possessori di
immobili, escluse le abitazioni principali. La base imponibile
sarebbe quella stabilita dal Governo Monti nel dicembre
2011;
! uno legato alla fruizione dei servizi comunali. La TASI, a
carico di proprietario ed eventuale inquilino, e la TARI, a
carico dell’utilizzatore del servizio di raccolta e smaltimento
dei rifiuti.
La IUC sarebbe riscossa direttamente dai Comuni.
La Bozza della Legge di Stabilità 2014 prevede che la
somma delle aliquote IMU e TASI non possa superare
l’aliquota massima prevista precedentemente per l’IMU,
ovvero 1,06%. In ogni caso, per il 2014, l’aliquota massima
TASI non potrà superare lo 0,25%.