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PROGETTARE
                        LE OPERE DI SOSTEGNO
                          IN TERRA RINFORZATA
                     ALLA LUCE DELLE NTC 2008

Ing. MASSIMILIANO NART                          1
INDICE ARGOMENTI

A.     INTRODUZIONE AL CONCETTO DI RINFORZO SINTETICO
B.     CARATTERISTICHE, COMPORTAMENTO NEL TEMPO
C.     IL CONCETTO DI FATTORE RIDUTTIVO
D.     CALCOLO DELLA RESISTENZA AMMISSIBILE
E.     INTRODUZIONE DEL CONCETTO DELLA TERRA RINFORZATA
F.     ELEMENTI COSTITUTIVI IL SISTEMA
G.     MODALITA’ DI INSTALLAZIONE
H.     NORMATIVA DI SETTORE
I.     INTRODUZIONE ALLA NATURA DELLE VERIFICHE
J.     CASI STUDIO


                       Ing. MASSIMILIANO NART             2
ORIGINI DELL’INTUIZIONE

• inclusione di rinforzi nel terreno risale al 3000 – 4000 a.C. (materiali naturali
bambu’, salici,….)(Yamanouchi, 1993)
• opere imponenti realizzate con tale principio sono: la grande muraglia cinese, la
Ziggurat di AgarQuf, la torre di Dunhuang in Cina…
• utilizzo ingegneristico delle opere di sostegno con rinforzi sintetici e metallici
nasce con Henri Vidal in Francia negli anni ’60 (1966)




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GEOSINTETICI MATERIALI DA COSTRUZIONE ?

• negli anni’90 si sono registrate 150 differenti applicazioni dei geosintetici
nell’ambito delle opere di ingegneria civile (Holtz, 2001)
• 1.500 Mm2 di geosintetici utilizzati su scala mondiale pari a 3.950 M$ (Koerner,
2005)

• dal 1989 al 2007 in Giappone (area altamente sismica) risultano costruite opere
di sostegno a pannello rigido pari a 100 km lineari




                         Ing. MASSIMILIANO NART                                      4
LE ORIGINI DEI GEOSINTETICI

• 1958: i GEOTESSILI TESSUTI NON TESSUTI a fibra corta in Francia;
• 1968: nascono i primi impianti a livello industriale per produrre TNT in Francia e
Austria;
• 1972: primo muro in terra rinforzata in UK (Jones, 1978)
•1974: prima terra rinforzata realizzata in USA (Holtz, 1978)
• 1970: produzione di geogriglie estruse in PE in UK
• 1980: esportazione della tecnologia per produrre geogriglie dagli UK agli USA
• 1982: stabilizzazione pendio in Texas con geogriglie




                           Ing. MASSIMILIANO NART                                      5
LE ORIGINI DEI GEOSINTETICI


                          • 1986: rilevato rinforzato a Modena e presso la
                          base NATO a Sigonella




          ?


                 Ing. MASSIMILIANO NART                                      6
ORIGINI MATERIALI PLASTICI

• 1869: Hyatt impasto’ cellulosa e canfora per produrre palle da biliardo con
nitrato di cellulosa;
• 1924: viene creato il rayon di viscosa, detto seta artificiale;
• 1926: inizia l’impiego del PVC come elastomero;
• 1933: viene sintetizzato il LDPE e nel 1939 inizia la sua produzione;
• 1938: scoperta delle PA e nascita del Nylon 66;
• 1941: data di produzione del PET in UK;
• 1950: produzione delle prime fibre acriliche e metacriliche;
• 1953: Ziegler insieme a Natta sintetizzano il HDPE;
• 1954: Natta sintetizza il PP;



                          Ing. MASSIMILIANO NART                                7
IGS – International Geosynthetic Society




                  Ing. MASSIMILIANO NART   8
CONCETTO DI RINFORZO




                      I° PARTE
CARATTERISTICHE DEI MATERIALI GEOSINTETICI
        UTILIZZATI PER RINFORZARE
                 I TERRENI




                Ing. MASSIMILIANO NART       9
CONCETTO DI RINFORZO

La funzione di rinforzo consiste nel miglioramento delle caratteristiche di
resistenza al taglio dei terreni e di deformabilità per effetto dell’inserimento
all’interno dello stesso di un geosintetico di elevata resistenza e rigidezza a
trazione.
trazione




                          Ing. MASSIMILIANO NART                                   10
RESISTENZA A TRAZIONE

La caratteristica più significativa di un elemento geosintetico di rinforzo è
ovviamente la sua capacità di resistere a sforzi di trazione (a deformazioni
contenute).
La prova di riferimento che calcola la resistenza a trazione nominale è la “UNI EN
ISO 10319 Prova di trazione a banda larga”




                         Ing. MASSIMILIANO NART                                      11
RESISTENZA A TRAZIONE

Nel corso della vita utile di un’opera la tensione a cui è sottoposto il geosintetico
può variare in funzione del campo di applicazione.




                         Ing. MASSIMILIANO NART                                     12
PRINCIPIO DEL RINFORZO DEI TERRENI

CASO SENZA RINFORZO
Sottoponendo un campione di terreno ad uno sforzo di taglio, il provino rimane
indisturbato fintanto che non si raggiunge la resistenza di trazione limite al di la
della quale si registra la rottura del provino.


                                                     Pres = Pv tanφ
                                                               tanφ


                                                     Pv = carico verticale
                                                     φ = angolo di attrito interno




                        Ing. MASSIMILIANO NART                                         13
PRINCIPIO DEL RINFORZO DEI TERRENI

CASO CON RINFORZO
L’inserimento all’interno della matrice solida di un rinforzo (geosintetico), di
fatto “arma” il terreno garantendogli una soglia di resistenza a trazione
maggiore.




                       Ing. MASSIMILIANO NART                                  14
PRINCIPIO DEL RINFORZO DEI TERRENI

CASO CON RINFORZO

   Componente
   ORIZZONTALE



P’res = Pr senθ
           senθ


   Componente
    VERTICALE



P’res = Pr cosθ
           cosθ


                  Ing. MASSIMILIANO NART   15
PRINCIPIO DEL RINFORZO DEI TERRENI

CASO SENZA RINFORZO

                                                 Pres = Pvtanφ

CASO CON RINFORZO

                       P’’res = Pvtanφ + Pr( senθ + cosθ tanφ)




                Ing. MASSIMILIANO NART                           16
GEOSINTETICI DI RINFORZO

Elementi piani bidimensionali di natura artificiale, capaci di interagire con il
terreno conferendogli maggiore resistenza a trazione.




                       Ing. MASSIMILIANO NART                                      17
GEOSINTETICI DI RINFORZO




                Ing. MASSIMILIANO NART   18
GEOSINTETICI DI RINFORZO




                Ing. MASSIMILIANO NART   19
GEOSINTETICI DI RINFORZO




                Ing. MASSIMILIANO NART   20
GEOSINTETICI DI RINFORZO




                Ing. MASSIMILIANO NART   21
GEOSINTETICI DI RINFORZO




                Ing. MASSIMILIANO NART   22
GEOSINTETICI DI RINFORZO




                Ing. MASSIMILIANO NART   23
COMPATIBILITA’ TERRENO RINFORZO




               Ing. MASSIMILIANO NART   24
INTERAZIONE TRA TERRENO E GSY

Perché il rinforzo geosintetico possa attivare la sua azione migliorativa nei riguardi
del terreno che lo circonda, è necessario che ci sia interazione tra i due materiali
(terreno/GSY).
Il problema dell’interazione terreno/geosintetico viene affrontato, introducendo il
concetto di tensione tangenziale di attrito equivalente
                                            equivalente.
La tensione tangenziale che si genera all’interfaccia, rappresenta la resistenza allo
scorrimento del geosintetico nei confronti del terreno in cui è inserito.
Attraverso la stima di questa grandezza (che si traduce nell’introduzione di
opportuni coefficienti), è possibile valutare quindi l’entità della resistenza
mobilitata dal geosintetico.




                         Ing. MASSIMILIANO NART                                         25
MECCANISMI DI INTERAZIONE



                                        PULLOUT




                   DIRECT SLIDING




               Ing. MASSIMILIANO NART             26
MECCANISMI DI INTERAZIONE

La tensione tangenziale di attrito equivalente la si valuta in rapporto a due possibili
cinematismi critici:


• DIRECT SLIDING                      Tds = Lr * Wr * σ n * f ds * tan (φ )


• PULLOUT                             Tb = 2 * Lr * Wr * σ n * f b * tan (φ )


Wr = larghezza del rinforzo;
Lr = lunghezza del rinforzo;
σ’n = tensione efficace in direzione ortogonale al piano del rinforzo;
fds = coefficiente di attrito equivalente per scorrimento;
                                              scorrimento;
                                             sfilamento;
fb = coefficiente di attrito equivalente per sfilamento;
φ = angolo di attrito interno.



                                   Ing. MASSIMILIANO NART                            27
COEFFICIENTI DI INTERAZIONE

I coefficienti di interazione (fds e fb) che rientrano nel calcolo delle rispettive
tensioni tangenziali di attrito equivalente sono i seguenti:

                                                          tan (δ ) 
• DIRECT SLIDING                       f ds = 1 − α s 1 −
                                                                   
                                                          tan (φ ) 
                                                                    

                                                   tan (δ )   α b * B   σ b
                                                                               '
                                                                                                   1
• PULLOUT                              fb = α s * 
                                                   tan (φ )  +  S  *  σ '
                                                                          
                                                                                             *
                                                                                              2 * tan (φ )
                                                                        n               

αs = frazione solida della superficie della geogriglia;
αb = quota parte della larghezza della geogriglia capace di mobilitare resistenza passiva;
S = distanza tra gli elementi trasversali capaci di mobilitare resistenza passiva;
B = spessore degli elementi trasversali;
σ’b = pressione limite passiva lungo la direzione di sfilamento;
d = angolo di attrito tra parte solida della geogriglia e terreno.


                                     Ing. MASSIMILIANO NART                                                   28
TENSIONE DI PROGETTO

La tensione o resistenza a trazione a lungo termine (tensione ammissibile)
corrisponde allo stato tensionale a cui sarà sottoposto l’elemento geosintetico
all’istante di tempo tD (vita utile dell’opera) da stabilirsi in fase progettuale.
Si deve sostanzialmente verificare che le tensioni richieste sia sempre rese
disponibili dal rinforzo sintetico, nel corso del tempo.

              UK     T_des = F_creep*T_ult / (fm*fd*fe)             BS8006

     GERMANIA        F_d = F_k / (A1*A2*A3*A4*γB)                   EBGEO

            USA      T_all = T_ult / (RFCR*RFID*RFD*RFJT*FS)        FHWA GRI

       FRANCIA       T_adm = T_ik / (γgeo*Fflu*Fviel*Finstal)        NF G 38064



                         Ing. MASSIMILIANO NART                                      29
TENSIONE DI PROGETTO o AMMISSIBILE




               Ing. MASSIMILIANO NART   30
PROPRIETA’ DEI RINFORZI

Per poter valutare la resistenza ammissibile, partendo dal dato di resistenza di
breve periodo (resistenza a trazione nominale) occorre introdurre una serie di
fattori riduttivi
FATTORI RIDUTTIVI sono correlati alle caratteristiche chimico-fisiche-
meccaniche della tipologia di rinforzo adotatta


• CARATTERISTICHE TEMPO INVARIANTI
      • danneggiamento in fase di posa
• CARATTERISTICHE TEMPO VARIANTI
      • creep
      • condizioni ambientali al contorno



                         Ing. MASSIMILIANO NART                                    31
DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA

Per la valutazione del grado di danneggiamento a cui un materiale GSY è
sottoposto in fase di posa, esiste un test “UNI EN ISO 10722 Procedimento di
                                            UNI
prova indice per la valutazione del danneggiamento meccanico sotto carico
ripetuto (causato da materiale granulare)”




                       Ing. MASSIMILIANO NART                                  32
DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA




               Ing. MASSIMILIANO NART   33
DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA




               Ing. MASSIMILIANO NART   34
DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA




               Ing. MASSIMILIANO NART   35
DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA




               Ing. MASSIMILIANO NART   36
DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA




               Ing. MASSIMILIANO NART   37
CREEP

Per la valutazione del grado di viscosità a trazione (tensile creep e
                                                      tensile creep)
comportamento a rottura (creep ropture di un GSY esiste la norma “UNI EN
                           creep ropture)                             UNI
ISO 13431 Determinazione delle proprietà di viscosità a trazione e
comportamento a rottura”
La norma UNI EN ISO 13431 prevede la misura dell’allungamento del provino
nel tempo in condizioni di carico e temperatura costanti.
La prova di creep va protratta almeno per 1000 ore, oppure fino alla rottura del
provino, con almeno 4 carichi compresi tra il 5% e il 60% della resistenza a
trazione nominale.
Le prove solitamente vengono eseguite alla temperatura di 20°C ma anche a
10° e a 40°C.
Mediante le stesse procedure si possono svolgere prove di creep rupture con
                                                                   rupture,
carichi compresi tra il 50% e il 90% del carico nominale di rottura e si misura il
tempo necessario per giungere a rottura.

                       Ing. MASSIMILIANO NART                                        38
CREEP




        Ing. MASSIMILIANO NART   39
CREEP




        Ing. MASSIMILIANO NART   40
CREEP




        Ing. MASSIMILIANO NART   41
CREEP




        Ing. MASSIMILIANO NART   42
CREEP




        Ing. MASSIMILIANO NART   43
CREEP del PET Vs PP/PE




                Ing. MASSIMILIANO NART   44
CONDIZIONI AMBIENTALI

Per la valutazione del grado di aggressività dell’ambiente in cui viene inserito il
prodotto di rinforzo, occorre particolarmente prendere in considerazione la
temperatura e il livello di acidità (pH) del terreno.




                         Ing. MASSIMILIANO NART                                       45
CONDIZIONI AMBIENTALI




               Ing. MASSIMILIANO NART   46
II°
                II PARTE
IL CONCETTO DI DURABILITA’ DEI RINFORZI
            GEOSINTETICI




           Ing. MASSIMILIANO NART         47
DURABILITA’

I fenomeni di degradazione dei geosintetici sono dovuti essenzialmente
all’ossidazione (prodotti poliolefinici-PE/PP all’idrolisi (prodotti a base di
    ossidazione                         PE/PP), idrolisi
                                        PE/PP
PET)
PET e alle sollecitazioni ambientali.
I prodotti di poliolefine (polipropilene, polietilene) devono essere sottoposti
alla prova di ossidazione descritta nella norma UNI EN ISO 13438 mentre i
                                                              13438,
prodotti a base di poliestere devono essere sottoposti alla prova di idrolisi
descritta nella UNI EN 12447 i prodotti di poliammide devono essere
                         12447;
sottoposti a entrambe le prove.
Queste prove sono ritenute sufficienti se il geosintetico è fatto di uno dei
materiali indicati, non contiene materiale riciclato post-consumatore, il pH del
terreno è compreso tra 4 e 9, e la temperatura del terreno è minore di 25°C.


Previsione di durabilità minima (suoli naturali con 4<pH<9 e T<25°C)
                                                             T<25 C)
25 anni

                        Ing. MASSIMILIANO NART                                     48
DURABILITA’

Per condizioni di impiego differenti (ad esempio, temperature del terreno
maggiori di 25°C, utilizzo in terreni contaminati, materiali riciclati), sono
disponibili altre prove:
• resistenza agli agenti microbiologici (UNI EN 12225
                                         UNI 12225),
• resistenza ai liquidi acidi e alcalini (UNI EN 14030
                                          UNI 14030).




                        Ing. MASSIMILIANO NART                                  49
DURABILITA’

Determinare la durabilità dei prodotti per periodi maggiori di 25 anni è molto
più complesso (ISO/TS 13434:2008 occorre innanzitutto definire il materiale
                    ISO/TS 13434:2008):
(polimero ed eventuali additivi e rivestimenti), l’ambiente di utilizzo
(temperatura, terreno, carichi statici e dinamici, contenuto e flusso di acqua
del terreno, presenza di eventuali contaminanti, presenza di altre strutture,
esposizione alla luce, attività biologica del terreno), la funzione del
geosintetico (filtrazione, drenaggio, rinforzo, controllo dell’erosione, barriera ai
fluidi), la vita di progetto, la fine della vita in servizio.
E’ possibile poi effettuare delle prove accelerate, nelle quali il tasso di
degradazione viene aumentato aumentando la frequenza dell’agente degradante
(ad esempio, per applicazioni soggette al carico del traffico), la severità della
sollecitazione (ad esempio, aumentando la disponibilità dell’ossigeno) e la
temperatura.




                        Ing. MASSIMILIANO NART                                         50
III°
        III PARTE
 LE OPERE DI SOSTEGNO
  IN TERRA RINFORZATA

CONSIDERAZIONI GENERALI




    Ing. MASSIMILIANO NART   51
CONCETTI INTRODUTTIVI

• opera di sostegno
• opera a basso impatto ambientale
• opera flessibile
• opera economicamente vantaggiosa
• opera che tende a utilizzare il materiale presente in cantiere (ATTENZIONE)
• opera semplice da realizzarsi
• …….




                       Ing. MASSIMILIANO NART                                   52
CONSIDERAZIONI ECONOMICHE




                                       GRI report # 20
                                       Giugno 1998



              Ing. MASSIMILIANO NART                     53
TERRA RINFORZATA Vs TERRA ARMATA

                                          TERRA RINFORZATA




  TERRA ARMATA
                 Ing. MASSIMILIANO NART                      54
TERRA RINFORZATA Vs TERRA ARMATA




               Ing. MASSIMILIANO NART   55
TERRA RINFORZATA VS TERRA ARMATA




              Ing. MASSIMILIANO NART   56
TERRA RINFORZATA VS TERRA ARMATA




              Ing. MASSIMILIANO NART   57
CONCETTI INTRODUTTIVI




               Ing. MASSIMILIANO NART   58
CONCETTI INTRODUTTIVI




               Ing. MASSIMILIANO NART   59
ELEMENTI COSTITUTIVI PRINCIPALI




                Ing. MASSIMILIANO NART   60
RINFORZI SINTETICI




                 Ing. MASSIMILIANO NART   61
PARAMENTO FRONTALE




             Ing. MASSIMILIANO NART   62
PARAMENTO FRONTALE




             Ing. MASSIMILIANO NART   63
PARAMENTO FRONTALE




             Ing. MASSIMILIANO NART   64
PARAMENTO FRONTALE




             Ing. MASSIMILIANO NART   65
PARAMENTO FRONTALE




             Ing. MASSIMILIANO NART   66
PARAMENTO FRONTALE




             Ing. MASSIMILIANO NART   67
PARAMENTO FRONTALE

                                            PROBLEMI DI
                                       ESTRUSIONE AL FRONTE
                                      IN ASSENZA DI PANNELLI
                                         DI CONTENIMENTO




             Ing. MASSIMILIANO NART                            68
PARAMENTO FRONTALE




             Ing. MASSIMILIANO NART   69
PARAMENTO FRONTALE




             Ing. MASSIMILIANO NART   70
PARAMENTO FRONTALE




             Ing. MASSIMILIANO NART   71
PARAMENTO FRONTALE




             Ing. MASSIMILIANO NART   72
PARAMENTO FRONTALE




             Ing. MASSIMILIANO NART   73
ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE




Biorete in juta
                                                         Geostuoia sintetica in PP




Microretina in fibra di vetro
                                                            Biofeltro preseminato

                                Ing. MASSIMILIANO NART                               74
ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE




              Ing. MASSIMILIANO NART   75
ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE


                                         temperatura di
                                       fusione della fibra
                                          di vetro 850
                                                   850°




              Ing. MASSIMILIANO NART                         76
ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE




              Ing. MASSIMILIANO NART   77
ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE




              Ing. MASSIMILIANO NART   78
ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE




              Ing. MASSIMILIANO NART   79
ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE




              Ing. MASSIMILIANO NART   80
ELEMENTO DI DRENAGGIO A TERGO




              Ing. MASSIMILIANO NART   81
ELEMENTO DI DRENAGGIO A TERGO




              Ing. MASSIMILIANO NART   82
ELEMENTO DI DRENAGGIO A TERGO




              Ing. MASSIMILIANO NART   83
III°
       III PARTE
MODALITA’ REALIZZATIVA




   Ing. MASSIMILIANO NART   84
POSA IN OPERA DEL SISTEMA

Preparazione del piano di posa: verificata e realizzata il tipo di fondazione
necessaria (diretta o indiretta) in relazione alle condizioni geotecniche del sito,
occorrerà procedere . alla preparazione del piano di posa. Sarà necessario prestare
adeguata cura affinché non siano presenti oggetti sporgenti o in genere materiale
non idoneo che potrebbero danneggiare i componenti del primo strato.




                         Ing. MASSIMILIANO NART                                   85
POSA IN OPERA DEL SISTEMA

Tracciamento della prima fila di casseri: impostato il piano di fondazione, sarà
necessario provvedere al tracciamento della prima fila di casseri, verificando
opportunamente spazi utili disponibili e impedimenti eventuali che potrebbero
inficiare l’intervento nel corso della realizzazione dell’opera.




                          Ing. MASSIMILIANO NART                                   86
POSA IN OPERA DEL SISTEMA

Posizionamento della prima fila di casseri metallici: i casseri metallici verranno
posizionati, affiancandoli l’uno con l’altro previa sovrapposizione laterale per
almeno 10 cm. Si ritiene opportuno assicurare la zona di sovrapposizione
mediante legatura con filo di ferro.




                          Ing. MASSIMILIANO NART                                     87
POSA IN OPERA DEL SISTEMA

INERTE FINE PER BLOCCARE I
CASSERI




                     Ing. MASSIMILIANO NART   88
POSA IN OPERA DEL SISTEMA

Taglio a misura delle geogriglie di rinforzo : l’elemento strutturale di rinforzo
geosintetico viene fornito in cantiere in rotoli protetti da film plastico. Ciascun
rotolo riporta, mediante etichetta, le informazioni necessarie atte ad individuare la
classe di resistenza a trazione della geogriglia al fine di scongiurare il
posizionamento di classi di resistenze non adeguate rispetto alle indicazioni
progettuali. Una volta che il materiale è stato consegnato presso il cantiere, la
prima operazione che dovrà essere eseguita consisterà nel taglio a misura delle
geogriglie. Eseguiti i tagli necessari a predisporre il tratto d’opera per cui
precedentemente erano stati allestiti i casseri metallici, l’operatore è pronto a
posizionare l’elemento di rinforzo.




                          Ing. MASSIMILIANO NART                                        89
POSA IN OPERA DEL SISTEMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   90
POSA IN OPERA DEL SISTEMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   91
POSA IN OPERA DEL SISTEMA

Installazione dell’elemento per il controllo dell’erosione : posizionati i casseri
occorrerà posizionare l’elemento per il controllo dell’erosione. Il prodotto andrà
fissato al cassero metallico mediante fascette in plastica.




                          Ing. MASSIMILIANO NART                                     92
POSA IN OPERA DEL SISTEMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   93
POSA IN OPERA DEL SISTEMA

Installazione dell’elemento di rinforzo: l’operatore, installato l’elemento di
controllo dell’erosione, posizionerà l’elemento di rinforzo sintetico. Una volta che
l’elemento sarà stato posizionato e opportunamente fissato mediante picchetti
metallici sagomati ad U in corrispondenza della parte posteriore dell’elemento,
l’operatore dovrà far aderire la geogriglia alla parte inclinata del cassero metallico,
ancorandola mediante fascette in plastica e quindi risvoltare esternamente la
rimanente parte (che dovrà necessariamente risultare uguale alla lunghezza del
risvolto) del telo. Prima di risvoltare esternamente la geogriglia sulla parte
superiore del cassero, sarà buona norma ricoprire la zona sommitale del cassero
metallico con dei profili ad U in alluminio o con semplici guaine in gomma, al fine
di evitare che la geogriglia possa danneggiarsi, al momento del suo “richiamo”
nella parte interna dell’opera. L’eventualità che la geogriglia si incastri tra gli
elementi metallici, nel momento in cui il tratto esterno viene posizionato
internamente a chiusura dello strato, è assolutamente da evitare. Cio’
comporterebbe un inutile danneggiamento sia dell’elemento geosintetico che
dell’elemento metallico.

                          Ing. MASSIMILIANO NART                                      94
POSA IN OPERA DEL SISTEMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   95
POSA IN OPERA DEL SISTEMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   96
POSA IN OPERA DEL SISTEMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   97
POSA IN OPERA DEL SISTEMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   98
POSA IN OPERA DEL SISTEMA

Installazione dei tiranti di ancoraggio: prima di procedere con il successivo riporto
di terreno, occorrerà installare i tiranti di ancoraggio. Realizzati con tondini di ferro
diametro 8 mm, saranno forniti in ragione delle dimensioni della casserature
metallica (inclinazione e sviluppo del fronte) al fine di potersi inserire
correttamente e garantire il necessario irrigidimento in previsione delle successive
fasi di compattazione.




                           Ing. MASSIMILIANO NART                                       99
POSA IN OPERA DEL SISTEMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   100
POSA IN OPERA DEL SISTEMA

Stesa del terreno di riempimento: una volta installate tutte le componenti
metalliche e geosintetiche, è possibile procedere con le fasi di riempimento. È
consigliabile procedere per strati di 30 cm al fine di ottimizzare il processo di
compattazione. Abitualmente infatti gli strati sono spessi 60 cm. Il processo dovrà
ottenere un indice di costipazione non inferiore al 95% dello Standard Proctor. Per
evitare il danneggiamento delle componenti frontali, sarà opportuno ricorrere
all’utilizzo di vibrocostipatori oppure piastre vibranti per la compattazione del
primo metro in facciata. Per la restante parte interessata dai rinforzi si potrà
procedere con rulli di idonee caratteristiche.




                         Ing. MASSIMILIANO NART                                   101
POSA IN OPERA DEL SISTEMA

TERRA VEGETALE DA
 POSARE CON CURA




                    Ing. MASSIMILIANO NART   102
POSA IN OPERA DEL SISTEMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   103
POSA IN OPERA DEL SISTEMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   104
POSA IN OPERA DEL SISTEMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   105
POSA IN OPERA DEL SISTEMA

Chiusura dello strato: una volta ultimato il riempimento dello strato sarà cura
dell’installatore riportare verso l’interno l’elemento di rinforzo temporaneamente
risvoltato verso l’esterno e fissarlo al terreno con picchetti metallici sagomati ad
U.




                          Ing. MASSIMILIANO NART                                       106
IV°
               IV PARTE
EFFETTI NEGATIVI CAUSATI DA UNA ERRATA
            INSTALLAZIONE




           Ing. MASSIMILIANO NART        107
ERRATE INSTALLAZIONI




               Ing. MASSIMILIANO NART   108
ERRATE INSTALLAZIONI

GANCI MAL POSIZIONATI
MANCA TERRA VEGETALE




                   Ing. MASSIMILIANO NART   109
ERRATE INSTALLAZIONI

NIENTE DRENAGGIO
SUPERATA
VERTICALITA’
LIVELLETTE MAL
ESEGUITE




                   Ing. MASSIMILIANO NART   110
ERRATE INSTALLAZIONI




               Ing. MASSIMILIANO NART   111
ERRATE INSTALLAZIONI




               Ing. MASSIMILIANO NART   112
ERRATE INSTALLAZIONI




               Ing. MASSIMILIANO NART   113
V° PARTE
  LE OPERE DI SOSTEGNO
   IN TERRA RINFORZATA

CONSIDERAZIONI NORMATIVE




    Ing. MASSIMILIANO NART   114
NORMATIVA DI SETTORE

•     UNI EN 13251:2005 “ Geotessili e prodotti affini - Caratteristiche richieste per
               13251:
      l'impiego nelle costruzioni di terra, nelle fondazioni e nelle strutture di sostegno”
•     EN 14475:2006 “Execution of special geotechnical works – Reinforced fill”
         14475:
•     UNI EN 14475:2006 “Esecuzioni di lavori geotecnici speciali: Terra rinforzata”
             14475:
•     ISO/TR 20432:2007 “Guidelines for the determination of the long-term strength of
             20432:
      geosynthetics for soil reinforcement”
•     BS 8006:2010 “Code of practice for strengthened/reinforced soils and other fills”
         8006:
•     FHWA – NHI -00 – 043 “Mechanically stabilized earth walls and reinforced soil
      slopes design & construction guidelines”
•      DIN 1054 - EBGEO “Recommendations for design and analysis of earth structures
      using geosynthetic reinforcements” (Germania 2009),
•     NF P94-270 “Renforcement des sols. Ouvrages en sol renforcè par armatures ou
          94-
      nappes estensibles et souples. Dimensionement” (Francia)


                            Ing. MASSIMILIANO NART                                            115
UNI EN 13251

La norma specifica le caratteristiche di geotessili e prodotti affini utilizzati in
costruzioni di terra, fondazioni e strutture di sostegno, e i relativi metodi di prova.




                          Ing. MASSIMILIANO NART                                      116
UNI EN 13251




               Ing. MASSIMILIANO NART   117
UNI EN 14475

EN 14475:2006 “Execution of special geotechnical works – Reinforced fill”
   14475:
La norma stabilisce i principi generali per la costruzione della terra rinforzata e
riguarda terreni che sono rinforzati mediante inclusione di elementi di rinforzo
orizzontali o suborizzontali, posti tra gli strati di terreno durante la costruzione.


PREMESSA: [..]
PREMESSA:               La progettazione di strutture di terra rinforzata viene attualmente eseguita
utilizzando norme nazionali come la BS 8006 (1995) e la NF P 94-220 (1998) e altre norme. In
realtà, la EN 1997-1, Eurocodice 7 (Progettazione geotecnica) attualmente non riguarda la
progettazione di dettaglio di strutture di terra rinforzata. I valori dei fattori parziali e dei fattori di
carico riportati nella EN 1997-1 non sono stati tarati per strutture di terra rinforzata.




                                Ing. MASSIMILIANO NART                                                        118
UNI EN 14475

6.2.3 - Funzione e ambiente della struttura e comportamento a lungo termine
Alcuni tipi di struttura hanno una funzione critica, in cui l’assestamento dopo la
costruzione è molto importante, per esempio spalle di ponti, muri che sostengono
binari ferroviari ed edifici, oppure strutture di contenimento del terreno, ecc. In questi
casi, deve essere scelto un materiale della terra che sia facile da compattare e che avrà
di conseguenza una bassa compressibilità (vedere appendice A per una guida).
Quando una struttura è esposta ad allagamenti e successivi ritiri rapidi, le proprietà di
drenaggio della terra devono essere controllate per quanto riguarda la compatibilità con
le ipotesi di progetto. Il comportamento di alcuni terreni con granulometria fine deve
essere considerato per quanto riguarda la vita di progetto, la prestazione a lungo
termine e la funzione della struttura del terreno rinforzato. I materiali della terra
degradabili e i terreni friabili non devono essere utilizzati, a meno che non siano
condotti specifici studi per validare il loro impiego In particolare, le proprietà dei
                                               impiego.
materiali suscettibili di crollo devono essere valutate a partire da prove preliminari, o
prove eseguite sul materiale dopo la compattazione.



                           Ing. MASSIMILIANO NART                                            119
UNI EN 14475

TERRENI NON RITENUTI IDONEI
Terre non idonee, come terreni organici, materiali solubili, e materiali molto
rigonfianti non devono essere utilizzate.




                         Ing. MASSIMILIANO NART                                  120
NORMATIVA

1. Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 "Istruzioni per l'applicazione delle "Nuove norme
   tecniche per le costruzioni" di cui al D.M. 14 gennaio 2008;
2. D.M. 14/01/2008 “Norme Tecniche per le Costruzioni”;
3. Decreto Ministeriale LL.PP 11/3/1988 – “Norme tecniche riguardanti le indagini sui
                                .
   terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii e delle scarpate naturali, i criteri generali e
   le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno
   delle terre e delle opere di fondazione”;
4. Circolare LL.PP 24/9/1988 n.30483 - L.2.2.1974, n.64 - art.1 - Istruzioni per
                  .
   l’applicazione del D.M. 11/3/1988;
5. D.M. 16.01.1996 “Norme Tecniche relative ai criteri generali per la verifica di
   sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”;
6. Circolare 156 del 04.07.1996 “Istruzioni per l'applicazione delle Norme tecniche
   relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e
   sovraccarichi”;



                             Ing. MASSIMILIANO NART                                              121
STATI LIMITE

STATO LIMITE DEF
È la condizione superata la quale la struttura non soddisfa più le esigenze per le
quali è stata progettata

    STATO LIMITE ULTIMO, SLU
    crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali, che possano
    compromettere l’incolumità delle persone ovvero comportare la perdita di
    beni, ovvero provocare gravi danni ambientali e sociali,ovvero mettere
    fuori servizio l’opera

    STATO LIMITE DI ESERCIZIO, SLE
    tutti i requisiti atti a garantire le prestazioni previste per le condizioni di
    esercizio




                         Ing. MASSIMILIANO NART                                       122
STATI LIMITE ULTIMO - SLU

per ogni SLU deve essere rispettata la condizione




                       Ing. MASSIMILIANO NART       123
APPROCCI PROGETTUALI

La verifica della suddetta condizione deve essere effettuata impiegando
differenti combinazioni di gruppi di coeff. parziali, rispettivamente definiti
per le AZIONI (A1, A2 per i PAR. GEOTECNICI (M1,M2 e per le
                A1, A2),                            M1,M2)
                                                    M1,M2
RESISTENZE (R1,R2,R3
                R1,R2,R3)
                R1,R2,R3


          APPROCCIO 1                               APPROCCIO 2

  (A1, M1, R1) combinazione 1                        (A1, M1, R3)
  (A2, M2, R2) combinazione 2




                         Ing. MASSIMILIANO NART                                  124
NORMATIVA – CONDIZIONI STATICHE

NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (NTC)
Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
14 gennaio 2008

CAP. 6 – PROGETTAZIONE GEOTECNICA
CAP 6.5 – OPERE DI SOSTEGNO
  .

 Le norme si applicano a tutte le opere geotecniche e agli interventi atti a sostenere in sicurezza un
corpo di terreno o di materiale con comportamento simile:
- muri, per i quali la funzione di sostegno è affidata al peso proprio del muro e a quello del terreno
direttamente agente su di esso (ad esempio muri a gravità, muri a mensola, muri a contrafforti);
- paratie, per le quali la funzione di sostegno è assicurata principalmente dalla resistenza del
volume di terreno posto innanzi l’opera e da eventuali ancoraggi e puntoni;
- strutture miste, che esplicano la funzione di sostegno anche per effetto di trattamenti di
            miste
miglioramento e per la presenza di particolari elementi di rinforzo e collegamento (ad esempio, ture,
terra rinforzata, muri cellulari).

                               Ing. MASSIMILIANO NART                                                    125
NORMATIVA – CONDIZIONI STATICHE

CAP. 6 – PROGETTAZIONE GEOTECNICA
6.5.3 – VERIFICHE AGLI STATI LIMITE

6.5.3.1.1 – MURI DI SOSTEGNO

 Per i muri di sostegno o per altre strutture miste ad essi assimilabili devono essere effettuate le
verifiche con riferimento almeno ai seguenti stati limite:
SLU di tipo geotecnico (GEO) e di equilibrio di corpo rigido (EQU)
- stabilità globale del complesso opera di sostegno-terreno;
- scorrimento sul piano di posa;
- collasso per carico limite dell’insieme fondazione-terreno;
- ribaltamento;
SLU di tipo strutturale (STR)
- raggiungimento della resistenza negli elementi strutturali,


                                Ing. MASSIMILIANO NART                                                 126
NORMATIVA – CONDIZIONI SISMICHE

NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (NTC)
Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
14 gennaio 2008


CAP. 7.11.6.2 – MURI DI SOSTEGNO
CAP. 7.11.6.2.1 – METODI DI ANALISI


1.   METODI PSEUDOSTATICI
2.   METODO DEGLI SPOSTAMENTI




                         Ing. MASSIMILIANO NART              127
METODI PSEUDOSTATICI




              Ing. MASSIMILIANO NART   128
VI°
      VI PARTE
LE OPERE DI SOSTEGNO
 IN TERRA RINFORZATA

VERIFICHE DI STABILITA’




  Ing. MASSIMILIANO NART   129
STATI LIMITE ESTERNI AL BLOCCO RINFORZATO




               Ing. MASSIMILIANO NART       130
STATI LIMITE INTERNI AL BLOCCO RINFORZATO




                Ing. MASSIMILIANO NART      131
VII°
     VII PARTE
LE OPERE DI SOSTEGNO
 IN TERRA RINFORZATA

       CASI STUDIO




  Ing. MASSIMILIANO NART   132
CASI STUDIO – VERBANIA VALLO PARAMASSI




               Ing. MASSIMILIANO NART    133
CASI STUDIO – VERBANIA VALLO PARAMASSI




               Ing. MASSIMILIANO NART    134
CASI STUDIO – VERBANIA VALLO PARAMASSI




               Ing. MASSIMILIANO NART    135
CASI STUDIO – VERBANIA VALLO PARAMASSI




               Ing. MASSIMILIANO NART    136
CASI STUDIO – VERBANIA VALLO PARAMASSI




               Ing. MASSIMILIANO NART    137
CASI STUDIO – IVREA MOVIMENTO FRANOSO




               Ing. MASSIMILIANO NART   138
CASI STUDIO – COLLEFERRO




               Ing. MASSIMILIANO NART   139
CASI STUDIO – MASSA MARITTIMA




               Ing. MASSIMILIANO NART   140
CASI STUDIO – TREVISO




                Ing. MASSIMILIANO NART   141
CASI STUDIO – MASSA CARRARA




              Ing. MASSIMILIANO NART   142
CASI STUDIO – UDINE




                Ing. MASSIMILIANO NART   143
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   144
CASI STUDIO

                                       ALTEZZE DA 6 FINO A
                                             16,8 m




              Ing. MASSIMILIANO NART                         145
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   146
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   147
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   148
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   149
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   150
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   151
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   152
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   153
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   154
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   155
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   156
CASI STUDIO




              Ing. MASSIMILIANO NART   157
GRAZIE
 DELL’ATTENZIONE

massimiliano.nart@temageo.com




      Ing. MASSIMILIANO NART    158

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terre rinforzate

  • 1. PROGETTARE LE OPERE DI SOSTEGNO IN TERRA RINFORZATA ALLA LUCE DELLE NTC 2008 Ing. MASSIMILIANO NART 1
  • 2. INDICE ARGOMENTI A. INTRODUZIONE AL CONCETTO DI RINFORZO SINTETICO B. CARATTERISTICHE, COMPORTAMENTO NEL TEMPO C. IL CONCETTO DI FATTORE RIDUTTIVO D. CALCOLO DELLA RESISTENZA AMMISSIBILE E. INTRODUZIONE DEL CONCETTO DELLA TERRA RINFORZATA F. ELEMENTI COSTITUTIVI IL SISTEMA G. MODALITA’ DI INSTALLAZIONE H. NORMATIVA DI SETTORE I. INTRODUZIONE ALLA NATURA DELLE VERIFICHE J. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 2
  • 3. ORIGINI DELL’INTUIZIONE • inclusione di rinforzi nel terreno risale al 3000 – 4000 a.C. (materiali naturali bambu’, salici,….)(Yamanouchi, 1993) • opere imponenti realizzate con tale principio sono: la grande muraglia cinese, la Ziggurat di AgarQuf, la torre di Dunhuang in Cina… • utilizzo ingegneristico delle opere di sostegno con rinforzi sintetici e metallici nasce con Henri Vidal in Francia negli anni ’60 (1966) Ing. MASSIMILIANO NART 3
  • 4. GEOSINTETICI MATERIALI DA COSTRUZIONE ? • negli anni’90 si sono registrate 150 differenti applicazioni dei geosintetici nell’ambito delle opere di ingegneria civile (Holtz, 2001) • 1.500 Mm2 di geosintetici utilizzati su scala mondiale pari a 3.950 M$ (Koerner, 2005) • dal 1989 al 2007 in Giappone (area altamente sismica) risultano costruite opere di sostegno a pannello rigido pari a 100 km lineari Ing. MASSIMILIANO NART 4
  • 5. LE ORIGINI DEI GEOSINTETICI • 1958: i GEOTESSILI TESSUTI NON TESSUTI a fibra corta in Francia; • 1968: nascono i primi impianti a livello industriale per produrre TNT in Francia e Austria; • 1972: primo muro in terra rinforzata in UK (Jones, 1978) •1974: prima terra rinforzata realizzata in USA (Holtz, 1978) • 1970: produzione di geogriglie estruse in PE in UK • 1980: esportazione della tecnologia per produrre geogriglie dagli UK agli USA • 1982: stabilizzazione pendio in Texas con geogriglie Ing. MASSIMILIANO NART 5
  • 6. LE ORIGINI DEI GEOSINTETICI • 1986: rilevato rinforzato a Modena e presso la base NATO a Sigonella ? Ing. MASSIMILIANO NART 6
  • 7. ORIGINI MATERIALI PLASTICI • 1869: Hyatt impasto’ cellulosa e canfora per produrre palle da biliardo con nitrato di cellulosa; • 1924: viene creato il rayon di viscosa, detto seta artificiale; • 1926: inizia l’impiego del PVC come elastomero; • 1933: viene sintetizzato il LDPE e nel 1939 inizia la sua produzione; • 1938: scoperta delle PA e nascita del Nylon 66; • 1941: data di produzione del PET in UK; • 1950: produzione delle prime fibre acriliche e metacriliche; • 1953: Ziegler insieme a Natta sintetizzano il HDPE; • 1954: Natta sintetizza il PP; Ing. MASSIMILIANO NART 7
  • 8. IGS – International Geosynthetic Society Ing. MASSIMILIANO NART 8
  • 9. CONCETTO DI RINFORZO I° PARTE CARATTERISTICHE DEI MATERIALI GEOSINTETICI UTILIZZATI PER RINFORZARE I TERRENI Ing. MASSIMILIANO NART 9
  • 10. CONCETTO DI RINFORZO La funzione di rinforzo consiste nel miglioramento delle caratteristiche di resistenza al taglio dei terreni e di deformabilità per effetto dell’inserimento all’interno dello stesso di un geosintetico di elevata resistenza e rigidezza a trazione. trazione Ing. MASSIMILIANO NART 10
  • 11. RESISTENZA A TRAZIONE La caratteristica più significativa di un elemento geosintetico di rinforzo è ovviamente la sua capacità di resistere a sforzi di trazione (a deformazioni contenute). La prova di riferimento che calcola la resistenza a trazione nominale è la “UNI EN ISO 10319 Prova di trazione a banda larga” Ing. MASSIMILIANO NART 11
  • 12. RESISTENZA A TRAZIONE Nel corso della vita utile di un’opera la tensione a cui è sottoposto il geosintetico può variare in funzione del campo di applicazione. Ing. MASSIMILIANO NART 12
  • 13. PRINCIPIO DEL RINFORZO DEI TERRENI CASO SENZA RINFORZO Sottoponendo un campione di terreno ad uno sforzo di taglio, il provino rimane indisturbato fintanto che non si raggiunge la resistenza di trazione limite al di la della quale si registra la rottura del provino. Pres = Pv tanφ tanφ Pv = carico verticale φ = angolo di attrito interno Ing. MASSIMILIANO NART 13
  • 14. PRINCIPIO DEL RINFORZO DEI TERRENI CASO CON RINFORZO L’inserimento all’interno della matrice solida di un rinforzo (geosintetico), di fatto “arma” il terreno garantendogli una soglia di resistenza a trazione maggiore. Ing. MASSIMILIANO NART 14
  • 15. PRINCIPIO DEL RINFORZO DEI TERRENI CASO CON RINFORZO Componente ORIZZONTALE P’res = Pr senθ senθ Componente VERTICALE P’res = Pr cosθ cosθ Ing. MASSIMILIANO NART 15
  • 16. PRINCIPIO DEL RINFORZO DEI TERRENI CASO SENZA RINFORZO Pres = Pvtanφ CASO CON RINFORZO P’’res = Pvtanφ + Pr( senθ + cosθ tanφ) Ing. MASSIMILIANO NART 16
  • 17. GEOSINTETICI DI RINFORZO Elementi piani bidimensionali di natura artificiale, capaci di interagire con il terreno conferendogli maggiore resistenza a trazione. Ing. MASSIMILIANO NART 17
  • 18. GEOSINTETICI DI RINFORZO Ing. MASSIMILIANO NART 18
  • 19. GEOSINTETICI DI RINFORZO Ing. MASSIMILIANO NART 19
  • 20. GEOSINTETICI DI RINFORZO Ing. MASSIMILIANO NART 20
  • 21. GEOSINTETICI DI RINFORZO Ing. MASSIMILIANO NART 21
  • 22. GEOSINTETICI DI RINFORZO Ing. MASSIMILIANO NART 22
  • 23. GEOSINTETICI DI RINFORZO Ing. MASSIMILIANO NART 23
  • 24. COMPATIBILITA’ TERRENO RINFORZO Ing. MASSIMILIANO NART 24
  • 25. INTERAZIONE TRA TERRENO E GSY Perché il rinforzo geosintetico possa attivare la sua azione migliorativa nei riguardi del terreno che lo circonda, è necessario che ci sia interazione tra i due materiali (terreno/GSY). Il problema dell’interazione terreno/geosintetico viene affrontato, introducendo il concetto di tensione tangenziale di attrito equivalente equivalente. La tensione tangenziale che si genera all’interfaccia, rappresenta la resistenza allo scorrimento del geosintetico nei confronti del terreno in cui è inserito. Attraverso la stima di questa grandezza (che si traduce nell’introduzione di opportuni coefficienti), è possibile valutare quindi l’entità della resistenza mobilitata dal geosintetico. Ing. MASSIMILIANO NART 25
  • 26. MECCANISMI DI INTERAZIONE PULLOUT DIRECT SLIDING Ing. MASSIMILIANO NART 26
  • 27. MECCANISMI DI INTERAZIONE La tensione tangenziale di attrito equivalente la si valuta in rapporto a due possibili cinematismi critici: • DIRECT SLIDING Tds = Lr * Wr * σ n * f ds * tan (φ ) • PULLOUT Tb = 2 * Lr * Wr * σ n * f b * tan (φ ) Wr = larghezza del rinforzo; Lr = lunghezza del rinforzo; σ’n = tensione efficace in direzione ortogonale al piano del rinforzo; fds = coefficiente di attrito equivalente per scorrimento; scorrimento; sfilamento; fb = coefficiente di attrito equivalente per sfilamento; φ = angolo di attrito interno. Ing. MASSIMILIANO NART 27
  • 28. COEFFICIENTI DI INTERAZIONE I coefficienti di interazione (fds e fb) che rientrano nel calcolo delle rispettive tensioni tangenziali di attrito equivalente sono i seguenti:  tan (δ )  • DIRECT SLIDING f ds = 1 − α s 1 −    tan (φ )    tan (δ )   α b * B   σ b '  1 • PULLOUT fb = α s *   tan (φ )  +  S  *  σ '   *  2 * tan (φ )      n  αs = frazione solida della superficie della geogriglia; αb = quota parte della larghezza della geogriglia capace di mobilitare resistenza passiva; S = distanza tra gli elementi trasversali capaci di mobilitare resistenza passiva; B = spessore degli elementi trasversali; σ’b = pressione limite passiva lungo la direzione di sfilamento; d = angolo di attrito tra parte solida della geogriglia e terreno. Ing. MASSIMILIANO NART 28
  • 29. TENSIONE DI PROGETTO La tensione o resistenza a trazione a lungo termine (tensione ammissibile) corrisponde allo stato tensionale a cui sarà sottoposto l’elemento geosintetico all’istante di tempo tD (vita utile dell’opera) da stabilirsi in fase progettuale. Si deve sostanzialmente verificare che le tensioni richieste sia sempre rese disponibili dal rinforzo sintetico, nel corso del tempo. UK T_des = F_creep*T_ult / (fm*fd*fe) BS8006 GERMANIA F_d = F_k / (A1*A2*A3*A4*γB) EBGEO USA T_all = T_ult / (RFCR*RFID*RFD*RFJT*FS) FHWA GRI FRANCIA T_adm = T_ik / (γgeo*Fflu*Fviel*Finstal) NF G 38064 Ing. MASSIMILIANO NART 29
  • 30. TENSIONE DI PROGETTO o AMMISSIBILE Ing. MASSIMILIANO NART 30
  • 31. PROPRIETA’ DEI RINFORZI Per poter valutare la resistenza ammissibile, partendo dal dato di resistenza di breve periodo (resistenza a trazione nominale) occorre introdurre una serie di fattori riduttivi FATTORI RIDUTTIVI sono correlati alle caratteristiche chimico-fisiche- meccaniche della tipologia di rinforzo adotatta • CARATTERISTICHE TEMPO INVARIANTI • danneggiamento in fase di posa • CARATTERISTICHE TEMPO VARIANTI • creep • condizioni ambientali al contorno Ing. MASSIMILIANO NART 31
  • 32. DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA Per la valutazione del grado di danneggiamento a cui un materiale GSY è sottoposto in fase di posa, esiste un test “UNI EN ISO 10722 Procedimento di UNI prova indice per la valutazione del danneggiamento meccanico sotto carico ripetuto (causato da materiale granulare)” Ing. MASSIMILIANO NART 32
  • 33. DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA Ing. MASSIMILIANO NART 33
  • 34. DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA Ing. MASSIMILIANO NART 34
  • 35. DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA Ing. MASSIMILIANO NART 35
  • 36. DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA Ing. MASSIMILIANO NART 36
  • 37. DANNEGGIAMENTO IN FASE DI POSA Ing. MASSIMILIANO NART 37
  • 38. CREEP Per la valutazione del grado di viscosità a trazione (tensile creep e tensile creep) comportamento a rottura (creep ropture di un GSY esiste la norma “UNI EN creep ropture) UNI ISO 13431 Determinazione delle proprietà di viscosità a trazione e comportamento a rottura” La norma UNI EN ISO 13431 prevede la misura dell’allungamento del provino nel tempo in condizioni di carico e temperatura costanti. La prova di creep va protratta almeno per 1000 ore, oppure fino alla rottura del provino, con almeno 4 carichi compresi tra il 5% e il 60% della resistenza a trazione nominale. Le prove solitamente vengono eseguite alla temperatura di 20°C ma anche a 10° e a 40°C. Mediante le stesse procedure si possono svolgere prove di creep rupture con rupture, carichi compresi tra il 50% e il 90% del carico nominale di rottura e si misura il tempo necessario per giungere a rottura. Ing. MASSIMILIANO NART 38
  • 39. CREEP Ing. MASSIMILIANO NART 39
  • 40. CREEP Ing. MASSIMILIANO NART 40
  • 41. CREEP Ing. MASSIMILIANO NART 41
  • 42. CREEP Ing. MASSIMILIANO NART 42
  • 43. CREEP Ing. MASSIMILIANO NART 43
  • 44. CREEP del PET Vs PP/PE Ing. MASSIMILIANO NART 44
  • 45. CONDIZIONI AMBIENTALI Per la valutazione del grado di aggressività dell’ambiente in cui viene inserito il prodotto di rinforzo, occorre particolarmente prendere in considerazione la temperatura e il livello di acidità (pH) del terreno. Ing. MASSIMILIANO NART 45
  • 46. CONDIZIONI AMBIENTALI Ing. MASSIMILIANO NART 46
  • 47. II° II PARTE IL CONCETTO DI DURABILITA’ DEI RINFORZI GEOSINTETICI Ing. MASSIMILIANO NART 47
  • 48. DURABILITA’ I fenomeni di degradazione dei geosintetici sono dovuti essenzialmente all’ossidazione (prodotti poliolefinici-PE/PP all’idrolisi (prodotti a base di ossidazione PE/PP), idrolisi PE/PP PET) PET e alle sollecitazioni ambientali. I prodotti di poliolefine (polipropilene, polietilene) devono essere sottoposti alla prova di ossidazione descritta nella norma UNI EN ISO 13438 mentre i 13438, prodotti a base di poliestere devono essere sottoposti alla prova di idrolisi descritta nella UNI EN 12447 i prodotti di poliammide devono essere 12447; sottoposti a entrambe le prove. Queste prove sono ritenute sufficienti se il geosintetico è fatto di uno dei materiali indicati, non contiene materiale riciclato post-consumatore, il pH del terreno è compreso tra 4 e 9, e la temperatura del terreno è minore di 25°C. Previsione di durabilità minima (suoli naturali con 4<pH<9 e T<25°C) T<25 C) 25 anni Ing. MASSIMILIANO NART 48
  • 49. DURABILITA’ Per condizioni di impiego differenti (ad esempio, temperature del terreno maggiori di 25°C, utilizzo in terreni contaminati, materiali riciclati), sono disponibili altre prove: • resistenza agli agenti microbiologici (UNI EN 12225 UNI 12225), • resistenza ai liquidi acidi e alcalini (UNI EN 14030 UNI 14030). Ing. MASSIMILIANO NART 49
  • 50. DURABILITA’ Determinare la durabilità dei prodotti per periodi maggiori di 25 anni è molto più complesso (ISO/TS 13434:2008 occorre innanzitutto definire il materiale ISO/TS 13434:2008): (polimero ed eventuali additivi e rivestimenti), l’ambiente di utilizzo (temperatura, terreno, carichi statici e dinamici, contenuto e flusso di acqua del terreno, presenza di eventuali contaminanti, presenza di altre strutture, esposizione alla luce, attività biologica del terreno), la funzione del geosintetico (filtrazione, drenaggio, rinforzo, controllo dell’erosione, barriera ai fluidi), la vita di progetto, la fine della vita in servizio. E’ possibile poi effettuare delle prove accelerate, nelle quali il tasso di degradazione viene aumentato aumentando la frequenza dell’agente degradante (ad esempio, per applicazioni soggette al carico del traffico), la severità della sollecitazione (ad esempio, aumentando la disponibilità dell’ossigeno) e la temperatura. Ing. MASSIMILIANO NART 50
  • 51. III° III PARTE LE OPERE DI SOSTEGNO IN TERRA RINFORZATA CONSIDERAZIONI GENERALI Ing. MASSIMILIANO NART 51
  • 52. CONCETTI INTRODUTTIVI • opera di sostegno • opera a basso impatto ambientale • opera flessibile • opera economicamente vantaggiosa • opera che tende a utilizzare il materiale presente in cantiere (ATTENZIONE) • opera semplice da realizzarsi • ……. Ing. MASSIMILIANO NART 52
  • 53. CONSIDERAZIONI ECONOMICHE GRI report # 20 Giugno 1998 Ing. MASSIMILIANO NART 53
  • 54. TERRA RINFORZATA Vs TERRA ARMATA TERRA RINFORZATA TERRA ARMATA Ing. MASSIMILIANO NART 54
  • 55. TERRA RINFORZATA Vs TERRA ARMATA Ing. MASSIMILIANO NART 55
  • 56. TERRA RINFORZATA VS TERRA ARMATA Ing. MASSIMILIANO NART 56
  • 57. TERRA RINFORZATA VS TERRA ARMATA Ing. MASSIMILIANO NART 57
  • 58. CONCETTI INTRODUTTIVI Ing. MASSIMILIANO NART 58
  • 59. CONCETTI INTRODUTTIVI Ing. MASSIMILIANO NART 59
  • 60. ELEMENTI COSTITUTIVI PRINCIPALI Ing. MASSIMILIANO NART 60
  • 61. RINFORZI SINTETICI Ing. MASSIMILIANO NART 61
  • 62. PARAMENTO FRONTALE Ing. MASSIMILIANO NART 62
  • 63. PARAMENTO FRONTALE Ing. MASSIMILIANO NART 63
  • 64. PARAMENTO FRONTALE Ing. MASSIMILIANO NART 64
  • 65. PARAMENTO FRONTALE Ing. MASSIMILIANO NART 65
  • 66. PARAMENTO FRONTALE Ing. MASSIMILIANO NART 66
  • 67. PARAMENTO FRONTALE Ing. MASSIMILIANO NART 67
  • 68. PARAMENTO FRONTALE PROBLEMI DI ESTRUSIONE AL FRONTE IN ASSENZA DI PANNELLI DI CONTENIMENTO Ing. MASSIMILIANO NART 68
  • 69. PARAMENTO FRONTALE Ing. MASSIMILIANO NART 69
  • 70. PARAMENTO FRONTALE Ing. MASSIMILIANO NART 70
  • 71. PARAMENTO FRONTALE Ing. MASSIMILIANO NART 71
  • 72. PARAMENTO FRONTALE Ing. MASSIMILIANO NART 72
  • 73. PARAMENTO FRONTALE Ing. MASSIMILIANO NART 73
  • 74. ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE Biorete in juta Geostuoia sintetica in PP Microretina in fibra di vetro Biofeltro preseminato Ing. MASSIMILIANO NART 74
  • 75. ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE Ing. MASSIMILIANO NART 75
  • 76. ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE temperatura di fusione della fibra di vetro 850 850° Ing. MASSIMILIANO NART 76
  • 77. ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE Ing. MASSIMILIANO NART 77
  • 78. ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE Ing. MASSIMILIANO NART 78
  • 79. ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE Ing. MASSIMILIANO NART 79
  • 80. ELEMENTO DI CONTROLLO EROSIONE Ing. MASSIMILIANO NART 80
  • 81. ELEMENTO DI DRENAGGIO A TERGO Ing. MASSIMILIANO NART 81
  • 82. ELEMENTO DI DRENAGGIO A TERGO Ing. MASSIMILIANO NART 82
  • 83. ELEMENTO DI DRENAGGIO A TERGO Ing. MASSIMILIANO NART 83
  • 84. III° III PARTE MODALITA’ REALIZZATIVA Ing. MASSIMILIANO NART 84
  • 85. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Preparazione del piano di posa: verificata e realizzata il tipo di fondazione necessaria (diretta o indiretta) in relazione alle condizioni geotecniche del sito, occorrerà procedere . alla preparazione del piano di posa. Sarà necessario prestare adeguata cura affinché non siano presenti oggetti sporgenti o in genere materiale non idoneo che potrebbero danneggiare i componenti del primo strato. Ing. MASSIMILIANO NART 85
  • 86. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Tracciamento della prima fila di casseri: impostato il piano di fondazione, sarà necessario provvedere al tracciamento della prima fila di casseri, verificando opportunamente spazi utili disponibili e impedimenti eventuali che potrebbero inficiare l’intervento nel corso della realizzazione dell’opera. Ing. MASSIMILIANO NART 86
  • 87. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Posizionamento della prima fila di casseri metallici: i casseri metallici verranno posizionati, affiancandoli l’uno con l’altro previa sovrapposizione laterale per almeno 10 cm. Si ritiene opportuno assicurare la zona di sovrapposizione mediante legatura con filo di ferro. Ing. MASSIMILIANO NART 87
  • 88. POSA IN OPERA DEL SISTEMA INERTE FINE PER BLOCCARE I CASSERI Ing. MASSIMILIANO NART 88
  • 89. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Taglio a misura delle geogriglie di rinforzo : l’elemento strutturale di rinforzo geosintetico viene fornito in cantiere in rotoli protetti da film plastico. Ciascun rotolo riporta, mediante etichetta, le informazioni necessarie atte ad individuare la classe di resistenza a trazione della geogriglia al fine di scongiurare il posizionamento di classi di resistenze non adeguate rispetto alle indicazioni progettuali. Una volta che il materiale è stato consegnato presso il cantiere, la prima operazione che dovrà essere eseguita consisterà nel taglio a misura delle geogriglie. Eseguiti i tagli necessari a predisporre il tratto d’opera per cui precedentemente erano stati allestiti i casseri metallici, l’operatore è pronto a posizionare l’elemento di rinforzo. Ing. MASSIMILIANO NART 89
  • 90. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Ing. MASSIMILIANO NART 90
  • 91. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Ing. MASSIMILIANO NART 91
  • 92. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Installazione dell’elemento per il controllo dell’erosione : posizionati i casseri occorrerà posizionare l’elemento per il controllo dell’erosione. Il prodotto andrà fissato al cassero metallico mediante fascette in plastica. Ing. MASSIMILIANO NART 92
  • 93. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Ing. MASSIMILIANO NART 93
  • 94. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Installazione dell’elemento di rinforzo: l’operatore, installato l’elemento di controllo dell’erosione, posizionerà l’elemento di rinforzo sintetico. Una volta che l’elemento sarà stato posizionato e opportunamente fissato mediante picchetti metallici sagomati ad U in corrispondenza della parte posteriore dell’elemento, l’operatore dovrà far aderire la geogriglia alla parte inclinata del cassero metallico, ancorandola mediante fascette in plastica e quindi risvoltare esternamente la rimanente parte (che dovrà necessariamente risultare uguale alla lunghezza del risvolto) del telo. Prima di risvoltare esternamente la geogriglia sulla parte superiore del cassero, sarà buona norma ricoprire la zona sommitale del cassero metallico con dei profili ad U in alluminio o con semplici guaine in gomma, al fine di evitare che la geogriglia possa danneggiarsi, al momento del suo “richiamo” nella parte interna dell’opera. L’eventualità che la geogriglia si incastri tra gli elementi metallici, nel momento in cui il tratto esterno viene posizionato internamente a chiusura dello strato, è assolutamente da evitare. Cio’ comporterebbe un inutile danneggiamento sia dell’elemento geosintetico che dell’elemento metallico. Ing. MASSIMILIANO NART 94
  • 95. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Ing. MASSIMILIANO NART 95
  • 96. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Ing. MASSIMILIANO NART 96
  • 97. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Ing. MASSIMILIANO NART 97
  • 98. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Ing. MASSIMILIANO NART 98
  • 99. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Installazione dei tiranti di ancoraggio: prima di procedere con il successivo riporto di terreno, occorrerà installare i tiranti di ancoraggio. Realizzati con tondini di ferro diametro 8 mm, saranno forniti in ragione delle dimensioni della casserature metallica (inclinazione e sviluppo del fronte) al fine di potersi inserire correttamente e garantire il necessario irrigidimento in previsione delle successive fasi di compattazione. Ing. MASSIMILIANO NART 99
  • 100. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Ing. MASSIMILIANO NART 100
  • 101. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Stesa del terreno di riempimento: una volta installate tutte le componenti metalliche e geosintetiche, è possibile procedere con le fasi di riempimento. È consigliabile procedere per strati di 30 cm al fine di ottimizzare il processo di compattazione. Abitualmente infatti gli strati sono spessi 60 cm. Il processo dovrà ottenere un indice di costipazione non inferiore al 95% dello Standard Proctor. Per evitare il danneggiamento delle componenti frontali, sarà opportuno ricorrere all’utilizzo di vibrocostipatori oppure piastre vibranti per la compattazione del primo metro in facciata. Per la restante parte interessata dai rinforzi si potrà procedere con rulli di idonee caratteristiche. Ing. MASSIMILIANO NART 101
  • 102. POSA IN OPERA DEL SISTEMA TERRA VEGETALE DA POSARE CON CURA Ing. MASSIMILIANO NART 102
  • 103. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Ing. MASSIMILIANO NART 103
  • 104. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Ing. MASSIMILIANO NART 104
  • 105. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Ing. MASSIMILIANO NART 105
  • 106. POSA IN OPERA DEL SISTEMA Chiusura dello strato: una volta ultimato il riempimento dello strato sarà cura dell’installatore riportare verso l’interno l’elemento di rinforzo temporaneamente risvoltato verso l’esterno e fissarlo al terreno con picchetti metallici sagomati ad U. Ing. MASSIMILIANO NART 106
  • 107. IV° IV PARTE EFFETTI NEGATIVI CAUSATI DA UNA ERRATA INSTALLAZIONE Ing. MASSIMILIANO NART 107
  • 108. ERRATE INSTALLAZIONI Ing. MASSIMILIANO NART 108
  • 109. ERRATE INSTALLAZIONI GANCI MAL POSIZIONATI MANCA TERRA VEGETALE Ing. MASSIMILIANO NART 109
  • 111. ERRATE INSTALLAZIONI Ing. MASSIMILIANO NART 111
  • 112. ERRATE INSTALLAZIONI Ing. MASSIMILIANO NART 112
  • 113. ERRATE INSTALLAZIONI Ing. MASSIMILIANO NART 113
  • 114. V° PARTE LE OPERE DI SOSTEGNO IN TERRA RINFORZATA CONSIDERAZIONI NORMATIVE Ing. MASSIMILIANO NART 114
  • 115. NORMATIVA DI SETTORE • UNI EN 13251:2005 “ Geotessili e prodotti affini - Caratteristiche richieste per 13251: l'impiego nelle costruzioni di terra, nelle fondazioni e nelle strutture di sostegno” • EN 14475:2006 “Execution of special geotechnical works – Reinforced fill” 14475: • UNI EN 14475:2006 “Esecuzioni di lavori geotecnici speciali: Terra rinforzata” 14475: • ISO/TR 20432:2007 “Guidelines for the determination of the long-term strength of 20432: geosynthetics for soil reinforcement” • BS 8006:2010 “Code of practice for strengthened/reinforced soils and other fills” 8006: • FHWA – NHI -00 – 043 “Mechanically stabilized earth walls and reinforced soil slopes design & construction guidelines” • DIN 1054 - EBGEO “Recommendations for design and analysis of earth structures using geosynthetic reinforcements” (Germania 2009), • NF P94-270 “Renforcement des sols. Ouvrages en sol renforcè par armatures ou 94- nappes estensibles et souples. Dimensionement” (Francia) Ing. MASSIMILIANO NART 115
  • 116. UNI EN 13251 La norma specifica le caratteristiche di geotessili e prodotti affini utilizzati in costruzioni di terra, fondazioni e strutture di sostegno, e i relativi metodi di prova. Ing. MASSIMILIANO NART 116
  • 117. UNI EN 13251 Ing. MASSIMILIANO NART 117
  • 118. UNI EN 14475 EN 14475:2006 “Execution of special geotechnical works – Reinforced fill” 14475: La norma stabilisce i principi generali per la costruzione della terra rinforzata e riguarda terreni che sono rinforzati mediante inclusione di elementi di rinforzo orizzontali o suborizzontali, posti tra gli strati di terreno durante la costruzione. PREMESSA: [..] PREMESSA: La progettazione di strutture di terra rinforzata viene attualmente eseguita utilizzando norme nazionali come la BS 8006 (1995) e la NF P 94-220 (1998) e altre norme. In realtà, la EN 1997-1, Eurocodice 7 (Progettazione geotecnica) attualmente non riguarda la progettazione di dettaglio di strutture di terra rinforzata. I valori dei fattori parziali e dei fattori di carico riportati nella EN 1997-1 non sono stati tarati per strutture di terra rinforzata. Ing. MASSIMILIANO NART 118
  • 119. UNI EN 14475 6.2.3 - Funzione e ambiente della struttura e comportamento a lungo termine Alcuni tipi di struttura hanno una funzione critica, in cui l’assestamento dopo la costruzione è molto importante, per esempio spalle di ponti, muri che sostengono binari ferroviari ed edifici, oppure strutture di contenimento del terreno, ecc. In questi casi, deve essere scelto un materiale della terra che sia facile da compattare e che avrà di conseguenza una bassa compressibilità (vedere appendice A per una guida). Quando una struttura è esposta ad allagamenti e successivi ritiri rapidi, le proprietà di drenaggio della terra devono essere controllate per quanto riguarda la compatibilità con le ipotesi di progetto. Il comportamento di alcuni terreni con granulometria fine deve essere considerato per quanto riguarda la vita di progetto, la prestazione a lungo termine e la funzione della struttura del terreno rinforzato. I materiali della terra degradabili e i terreni friabili non devono essere utilizzati, a meno che non siano condotti specifici studi per validare il loro impiego In particolare, le proprietà dei impiego. materiali suscettibili di crollo devono essere valutate a partire da prove preliminari, o prove eseguite sul materiale dopo la compattazione. Ing. MASSIMILIANO NART 119
  • 120. UNI EN 14475 TERRENI NON RITENUTI IDONEI Terre non idonee, come terreni organici, materiali solubili, e materiali molto rigonfianti non devono essere utilizzate. Ing. MASSIMILIANO NART 120
  • 121. NORMATIVA 1. Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 "Istruzioni per l'applicazione delle "Nuove norme tecniche per le costruzioni" di cui al D.M. 14 gennaio 2008; 2. D.M. 14/01/2008 “Norme Tecniche per le Costruzioni”; 3. Decreto Ministeriale LL.PP 11/3/1988 – “Norme tecniche riguardanti le indagini sui . terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii e delle scarpate naturali, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione”; 4. Circolare LL.PP 24/9/1988 n.30483 - L.2.2.1974, n.64 - art.1 - Istruzioni per . l’applicazione del D.M. 11/3/1988; 5. D.M. 16.01.1996 “Norme Tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”; 6. Circolare 156 del 04.07.1996 “Istruzioni per l'applicazione delle Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”; Ing. MASSIMILIANO NART 121
  • 122. STATI LIMITE STATO LIMITE DEF È la condizione superata la quale la struttura non soddisfa più le esigenze per le quali è stata progettata STATO LIMITE ULTIMO, SLU crolli, perdite di equilibrio e dissesti gravi, totali o parziali, che possano compromettere l’incolumità delle persone ovvero comportare la perdita di beni, ovvero provocare gravi danni ambientali e sociali,ovvero mettere fuori servizio l’opera STATO LIMITE DI ESERCIZIO, SLE tutti i requisiti atti a garantire le prestazioni previste per le condizioni di esercizio Ing. MASSIMILIANO NART 122
  • 123. STATI LIMITE ULTIMO - SLU per ogni SLU deve essere rispettata la condizione Ing. MASSIMILIANO NART 123
  • 124. APPROCCI PROGETTUALI La verifica della suddetta condizione deve essere effettuata impiegando differenti combinazioni di gruppi di coeff. parziali, rispettivamente definiti per le AZIONI (A1, A2 per i PAR. GEOTECNICI (M1,M2 e per le A1, A2), M1,M2) M1,M2 RESISTENZE (R1,R2,R3 R1,R2,R3) R1,R2,R3 APPROCCIO 1 APPROCCIO 2 (A1, M1, R1) combinazione 1 (A1, M1, R3) (A2, M2, R2) combinazione 2 Ing. MASSIMILIANO NART 124
  • 125. NORMATIVA – CONDIZIONI STATICHE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (NTC) Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 14 gennaio 2008 CAP. 6 – PROGETTAZIONE GEOTECNICA CAP 6.5 – OPERE DI SOSTEGNO . Le norme si applicano a tutte le opere geotecniche e agli interventi atti a sostenere in sicurezza un corpo di terreno o di materiale con comportamento simile: - muri, per i quali la funzione di sostegno è affidata al peso proprio del muro e a quello del terreno direttamente agente su di esso (ad esempio muri a gravità, muri a mensola, muri a contrafforti); - paratie, per le quali la funzione di sostegno è assicurata principalmente dalla resistenza del volume di terreno posto innanzi l’opera e da eventuali ancoraggi e puntoni; - strutture miste, che esplicano la funzione di sostegno anche per effetto di trattamenti di miste miglioramento e per la presenza di particolari elementi di rinforzo e collegamento (ad esempio, ture, terra rinforzata, muri cellulari). Ing. MASSIMILIANO NART 125
  • 126. NORMATIVA – CONDIZIONI STATICHE CAP. 6 – PROGETTAZIONE GEOTECNICA 6.5.3 – VERIFICHE AGLI STATI LIMITE 6.5.3.1.1 – MURI DI SOSTEGNO Per i muri di sostegno o per altre strutture miste ad essi assimilabili devono essere effettuate le verifiche con riferimento almeno ai seguenti stati limite: SLU di tipo geotecnico (GEO) e di equilibrio di corpo rigido (EQU) - stabilità globale del complesso opera di sostegno-terreno; - scorrimento sul piano di posa; - collasso per carico limite dell’insieme fondazione-terreno; - ribaltamento; SLU di tipo strutturale (STR) - raggiungimento della resistenza negli elementi strutturali, Ing. MASSIMILIANO NART 126
  • 127. NORMATIVA – CONDIZIONI SISMICHE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (NTC) Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 14 gennaio 2008 CAP. 7.11.6.2 – MURI DI SOSTEGNO CAP. 7.11.6.2.1 – METODI DI ANALISI 1. METODI PSEUDOSTATICI 2. METODO DEGLI SPOSTAMENTI Ing. MASSIMILIANO NART 127
  • 128. METODI PSEUDOSTATICI Ing. MASSIMILIANO NART 128
  • 129. VI° VI PARTE LE OPERE DI SOSTEGNO IN TERRA RINFORZATA VERIFICHE DI STABILITA’ Ing. MASSIMILIANO NART 129
  • 130. STATI LIMITE ESTERNI AL BLOCCO RINFORZATO Ing. MASSIMILIANO NART 130
  • 131. STATI LIMITE INTERNI AL BLOCCO RINFORZATO Ing. MASSIMILIANO NART 131
  • 132. VII° VII PARTE LE OPERE DI SOSTEGNO IN TERRA RINFORZATA CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 132
  • 133. CASI STUDIO – VERBANIA VALLO PARAMASSI Ing. MASSIMILIANO NART 133
  • 134. CASI STUDIO – VERBANIA VALLO PARAMASSI Ing. MASSIMILIANO NART 134
  • 135. CASI STUDIO – VERBANIA VALLO PARAMASSI Ing. MASSIMILIANO NART 135
  • 136. CASI STUDIO – VERBANIA VALLO PARAMASSI Ing. MASSIMILIANO NART 136
  • 137. CASI STUDIO – VERBANIA VALLO PARAMASSI Ing. MASSIMILIANO NART 137
  • 138. CASI STUDIO – IVREA MOVIMENTO FRANOSO Ing. MASSIMILIANO NART 138
  • 139. CASI STUDIO – COLLEFERRO Ing. MASSIMILIANO NART 139
  • 140. CASI STUDIO – MASSA MARITTIMA Ing. MASSIMILIANO NART 140
  • 141. CASI STUDIO – TREVISO Ing. MASSIMILIANO NART 141
  • 142. CASI STUDIO – MASSA CARRARA Ing. MASSIMILIANO NART 142
  • 143. CASI STUDIO – UDINE Ing. MASSIMILIANO NART 143
  • 144. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 144
  • 145. CASI STUDIO ALTEZZE DA 6 FINO A 16,8 m Ing. MASSIMILIANO NART 145
  • 146. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 146
  • 147. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 147
  • 148. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 148
  • 149. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 149
  • 150. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 150
  • 151. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 151
  • 152. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 152
  • 153. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 153
  • 154. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 154
  • 155. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 155
  • 156. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 156
  • 157. CASI STUDIO Ing. MASSIMILIANO NART 157