Keynote inaugurale dei Seminari SISSCO Nuove frontiere della Public and Digital History (martedì 23 novembre 2021)
Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali - UniMoRe - Modena
4. ✤ Testo +D elaborazione testuale; linguistica computazionale; edizioni digitali; progetti ipertestuali;
fi
lologia ed ecdotica digitali; fonti archivistiche; corpora; lessici digitali; documenti digitali
(codi
fi
ca, informatizzazione, archiviazione); collezioni digitali; scrittura digitale e distance reading; textual scholarly publishing; editoria digitale;
✤ Arti +D arte digitale; tecnologie digitali per il mondo dell’arte; artefatti, produzioni e riproduzioni digitali, imaging, beni culturali digitali; NFT (Non Fungible Token) e cryptoart; computer vision;
3DArt; accessibilità reale e virtuale; l’esperienza artistica digitale e le scienze cognitive;
✤ Filoso
fi
a +D
fi
loso
fi
a dell’informazione; epistemologia del digitale; etica del digitale; società nell’era digitale; documedialità (registrazione, memoria, scrittura); agentività; pervasività digitale;
human turn (body-hacking, miglioramento e adattabilità, post-umanesimo); logiche emergenti; ermeneutica digitale fra
fi
loso
fi
a e
fi
lologia;
✤ Contenuti +D realtà virtuale e aumentata; contenuti multimediali e transmediali; culture digitali e spatial turn in DH: spazio dei media e delle comunità (plenitudine), spazi narrativi
(ambienti, mondi, ecosistemi, universi, paesaggi); diritto d’autore e proprietà intellettuale; protezione dei dati digitali e diritti digitali; cybersecurity;open data; scienza aperta;
✤ Intelligenza +D apprendimento automatico e intelligenza arti
fi
ciale; Human-Computer Interaction; comunicazione mediata da computer (CMC), web semantico e rappresentazione
della conoscenza; apprendimento digitale; critical digital humanities; computational humanities; discipline umanistiche digitali generative; data science e ricerca sociale; sistemi di traduzione automatizzata; sistemi di
monitoraggio.
5
TEMI
5. DH
2
0
1
9
Utrecht
✤ "Digital Scolarship in the Humanities” numero speciale con selezione di
articoli da DH2019 Utrecht, l'ultima grande conferenza internazionale di
DH prima della pandemia.
✤ 24 articoli, 8 fortemente correlati alla Storia, 0 ispirati da una domanda di
storia
7. DHy: due definizioni a confronto
✤ Deborah Paci: «la storia digitale è un settore di ricerca che impiega nel settore
scienti
fi
co delle discipline storiche, metodologie, strumenti computazionali e
tecniche informatiche tese al trattamento automatico o semi-automatico dei
dati, i quali vengono visualizzati e restituiti allo studioso attraverso analisi di
tipo quantitativo» (D. Paci, Introduzione, a La storia in digitale. Teorie e metodologie, a cura di D. Paci,
Milano 2019, p. 19)
✤ Enrica Salvatori: «la storia digitale è un settore di ricerca che impiega nel settore
scienti
fi
co delle discipline storiche, metodologie, strumenti e tecniche
informatiche tese a rispondere ef
fi
cacemente a domande di tipo storico» (E.
Salvatori, Digital Public History Inside and Outside the Box, in «Magazén. International Journal for Digital
and Public Humanities» 1 (2): p. 220)
8. Aree nel buio e Intersezioni
PUBLIC HISTORY DIGITAL HISTORY
DIGITAL PUBLIC HISTORY
HISTORY
10. ✤ Prima realizzazione: Universidade de Brasília (Tiago Gil)
✤ Implementazione: Laboratorio di Cultura Digitale dell'Università di Pisa e
l'Associazione culturale Diacronie
✤ numerose pagine scritte da studenti di Informatica Umanistica Magistrale
11. obbligatorio alla triennale
obbligatorio alla magistrale
opzionale
L’università è adeguatamente attrezzata? (C. Ottaviano, 2017. «La ‘crisi della storia’ e la Public
History». in Rivista dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea, 1, 41-56)
13. DPHy
✤ Non può esistere un progetto di DHy di un solo autore
✤ Nella DPHy l’attenzione e gli sforzi sono indirizzati verso il pubblico - CON il
pubblico
✤ i progetti comportano quindi sempre un CERTO GRADO di autorità condivisa
✤ le DOMANDE DI STORIA non possono che essere plurali
✤ il grado di interesse e di “impegno” (commitment) varia molto in %
✤ DELICATISSIMA la questione della trasparenza e del codice etico
14. la Public History non è soltanto divulgazione della storia,
ma anche interazione con il pubblico in ogni fase della ricerca storica,
dalla scelta delle domande alla raccolta delle fonti,
all’elaborazione della metodologia da adottare.
La Public History include anche la storia applicata,
in cui il pubblico svolge il ruolo
del committente e stabilisce il tema stesso della ricerca o in cui la
metodologia e la conoscenza della storia
vengono impiegate per affrontare le questioni poste dal presente.
(S. Dall’Aglio, 2021. «Public History e università italiana: esperienze, criticità e prospettive». in
Knowledgescape Insights on Public Humanities, a cura di Eugenio Burgio, Franz Fischer e Marco Sartor,
25: Chapter_6087. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari)
15. Quanto è vero? Quanto è possibile?
✤ in che modo i media
digitali resistono a o
problematizzano gli
approcci ermeneutici?
✤ quantitativo e qualitativo
✤ front end / back end.
✤ storico professionista e
appassionato
17. Storia e Infosfera
✤ Disintermediazione avanzata e “star” della
comunicazione
✤ Camere d’eco e polarizzazione dei
contenuti
✤ Storie di comunità… ma quali comunità?
✤ Chi sono (saranno) i punti di riferimento?
18. I filosofi rispondono..
Edgar Morin
✤ contesta il paradigma della separazione dei
saperi: in tutti fattori di complessità e
creatività che devono rientrare nella
formazione (il soggetto al centro)
✤ il pensiero multidimensionale aiuta ad
affrontare la complessità del reale
✤ organizzazione vs singolo, causalità
circolare, causalità dialogica
✤ ragionamento sui saperi fondamentali e
approccio transdisciplinare
19. I filosofi rispondono..
Luciano Floridi
✤ elaborazione del concetto stesso di infosfera:
ONLIFE, MANGROVIE
✤
fi
loso
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a dell’informazione: l'indagine critica
sulla natura concettuale e i principi basilari
dell’informazione
✤ etica informatica: affronta le nuove questioni
morali e culturali generate dall'impatto sulla
società delle tecnologie informatiche
20. E gli storici?
✤ non possono certo più offrire una lettura unitaria della Storia—> hanno
giustamente e fortemente risentito del secolo breve: post modernismo; post
strutturalismo, relativismo, pensiero debole
✤ sono, come ha detto Manfred Thaller, affetti da due blandi disordini mentali:
✤ paranoia-> sospettano che ogni fonte sia stata creata speci
fi
camente per
portarli fuori strada;
✤ schizofrenia sospettano che il loro modo di ragionare originato
dall’appartenza alla società contemporanea possa fondersi alla cospirazione
delle fonti suddetta
21. ma la comunità deve/vuole raccontarsi
✤ il mondo delle mangrovie fatto di canali comunicanti che devono potersi
raccontare per interagire
✤ quali narrazioni (d’Europa) proporre al dialogo? mediterranea, nordica,
economie forti, modello latino.. E soprattutto come discuterle?
✤ quali valori proporre per un nuovo umanesimo: cooperazione, accoglienza,
diritti umani, ambiente, uomo inteso come rete di relazioni
22. Ruolo degli storici
✤ la progettazione del futuro passa dalla comprensione del presente e lo storico
è colui che può aiutare la comunità a interpretare collettivamente il suo presente
✤ lavorando nel g-locale la comunità locale si riconosce (riconosce un suo ruolo)
nelle relazioni globali—> riattribuzione di valore alla forza della storia nella
vita sociale
✤ ruolo concreto perché basato sulla raccolta e il confronto tra fonti, su un
metodo che poggia su solide basi e in cui la soggettività è limitata (arricchita)
dalla condivisione e dal dialogo tra le parti —> la storia può tornare a essere
fonte di signi
fi
cato
23. Siamo tenuti a dare risposte
S
fi
da 1: chiarezza su competenze (discipline) —>
corsi /settori di DPHy
S
fi
da 2: codice etico in risposta a problemi concreti
S
fi
da 3: linee guida su metodi e pratiche + accordo
sui valori fondanti