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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELL'AQUILA


 FACOLTA' DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
                   PRIMARIA




              Dalla FaD
          all‟e-Learning


          Anno Accademico 2010 / 2011




Professoressa: V. Pellegrino
Studentessa: Cerini Giulia
Matricola:     206977
e-mail:        cerinigiulia@inwind.it
Indice
    INDICE......................................................................................................... 1

    PREMESSA .................................................................................................. 1

    SVILUPPO ED EVOLUZIONE DELL’E-LEARNING ............................................. 7

    LE TEORIE DI BASE DELL’APPRENDIMENTO ................................................. 9

    FAD DI PRIMA GENERAZIONE: IL DISTANCE
    SCHOOLING............................................................................................... 13

    FAD DI SECONDA GENERAZIONE: IL DISTANCE
    LEARNING ................................................................................................. 17

    IL PASSAGGIO TRA LA SECONDA E LA TERZA
    GENERAZIONE........................................................................................... 21

    LA FAD DI TERZA GENERAZIONE E L’E-LEARNING ...................................... 23

    L’E-LEARNING ........................................................................................... 31

    L’E-LEARNING NEL PANORAMA ATTUALE ................................................. 43

    IL RUOLO DEL NUOVO FORMATORE ......................................................... 50

    BIBLIOGRAFIA ........................................................................................... 54




Premessa


                                         1
L‟       espressione di formazione a distanza è stata
         utilizzata   per    identificare   i    processi
formazione in cui docente e studente non si trovano
                                                            di


fisicamente nello stesso posto, ma svolgono le proprie
attività in luoghi e tempi diversi.
Questa definizione include tutte le modalità che sono
state utilizzate: dalla posta come mezzo per veicolare
formazione, agli attuali esperimenti di blended learning
come    modalità      di    integrazione    di    formazione
tradizionale e e-Learning. Per capire, quindi, il
significato e le innovazioni introdotte dall‟e-Learning
non si può prescindere dal considerare la storia e
l‟evoluzione dei suoi precursori.
L‟insegnamento per corrispondenza attraverso la posta
classica si caratterizzava per le seguenti peculiarità:
•   scelta dei corsi da frequentare tramite guida ed
    elenco ricevuto direttamente a casa via posta,
•   ricezione tramite posta ordinaria del materiale
    didattico presso la propria abitazione,
•   possibilità conseguente di studiare e fare esercizi
    secondo le disponibilità di tempo e luogo dei vari
    soggetti,
•   presenza e supporto da parte di un equipe di
docenti, che, tramite numero telefonico, rispondeva a
problematiche e dubbi degli studenti in difficoltà.
Questo sistema di apprendimento per corrispondenza
metteva già in evidenza come l‟insegnamento a
distanza si sviluppa secondo una modalità che prevede
il contatto, anche se non fisico, stretto e continuo tra




                              2
emittente e ricevente: caratteristica essenziale per
questo tipo di approccio alla conoscenza.
L‟emittente    andava     a       ricoprire    una   funzione
fondamentale nell‟apprendimento a distanza in quanto
il soggetto ricevente poteva richiedere ad esso aiuto
ogni qual volta si trovasse di fronte una reale difficoltà.
Da questo primo rudimentale approccio di formazione a
distanza si sono evoluti modelli di comunicazione
elettronica in grado di metterci in contatto con tutto il
mondo e di superare incredibili distanze.
L‟educazione     a   distanza       presenta    innumerevoli
definizioni quante più sono le modalità del fare
educazione. Principalmente viene considerata come un
processo che utilizza il PC, o la tecnologia video, per
eliminare la distanza tra istruttori e studenti, concetto
questo che, molto spesso, viene attribuito alla Distance
Learning, generando così confusione nel significato e
nell‟interpretazione tra i due termini.
La Distance Education (DE) si occupa di proporre e
fornire programmi per corsi di laurea, per diplomi di
scuola superiore e di adempiere a scopi pratici
aziendali, offrendo materiale didattico per classi e per
singoli fruitori e supportandoli con programmi di
verifica delle capacità raggiunte.
L‟obiettivo è quello di rendere mobili le conoscenze
nelle varie discipline per risolvere i problemi reali,
adottando in modo razionale i mezzi di controllo messi
a disposizione ed abituando i fruitori ad utilizzare un
linguaggio tecnico corretto. La comunicazione è
sostanzialmente bidirezionale e grazie a questo sistema
la valutazione delle capacità di apprendimento avviene




                              3
tramite esercizi ed esami in rete utili ad evidenziare
eventuali lacune nell‟iter formativo dell‟utente.
Le motivazioni che hanno portato all‟introduzione della
FaD nei diversi periodi sono diverse a seconda del
contesto storico: nel‟Ottocento, la principale finalità era
di permettere di completare la propria formazione
anche a coloro che per motivi geografici non potevano
usufruire di strutture scolastiche e formative. Oggi il
significato attribuito alla FaD e in particolare all‟e-
Learning è diverso ed è legato al bisogno di continuos
learning.
Nell‟era dell‟informazione, il ruolo svolto dalle nuove
tecnologie è diventato cruciale per soddisfare i bisogni
di formazione continua.1
Nella società attuale, identificata come società della
conoscenza,      viene    enfatizzata     l‟importanza della
formazione non solo nella fase iniziale del processo di
crescita degli individuo, ma all‟interno di tutto l‟arco
della prima esistenza.
Indipendentemente dal tipo di tecnologia usata per
l‟erogazione del prodotto di formazione a distanza, il
principale merito attribuito alla FaD fin dall‟origine è
stata la possibilità di sciogliere la formazione dai
vincoli spazio temporali.
Oggi, le innovazioni introdotte dalle nuove tecnologie
hanno permesso di superare definitivamente i vincoli
legati a spazio e tempo e hanno, contemporaneamente,
favorito la creazione di materiali didattici più vicini alle
esigenze degli studenti e supportato la possibilità di



1
 Marinensi G. (2002). Corporate e-Learning: la sfida della qualità,
Linf@.



                                4
articolare il percorso formativo secondo le necessità dei
discenti.
Nonostante lo sviluppo delle nuove tecnologie abbia
contribuito alla diffusione della FaD, sarebbe erroneo
pensare che la sua evoluzione sia esclusivamente
collegata    e   dipendente       dall‟avanzamento       degli
strumenti utilizzati: sicuramente, lo sviluppo di nuovi
tools e supporti ha favorito la diffusione di modelli di
formazione a distanza, ma anche l‟interazione con
nuove teorie dell‟apprendimento e nuovi modelli
pedagogici ha completato il passaggio dalla formazione
a distanza all‟e-Learning.
I passaggi storici attraverso cui si è articolata la storia
della FaD evidenziano che così come per la diffusione
della cultura, anche le modalità attraverso cui si
diffonde la conoscenza sono dipendenti dalle tecnologie
utilizzate. La storia della FaD è quindi condizionata
dallo    sviluppo     tecnologico     ma     è      soprattutto
l‟espressione    delle    esigenze     culturali,     storiche,
                                              2
economiche della società in cui si colloca.




2
 Eletti V. (2002). Dalla formazione a distanza all‟extended e-
Learning, Next, 14, Roma.



                              5
Media           Qualità della
                Periodo
                                utilizzati      interazione


                Dal 1830 alla
                metà
                                Materiali
Prima           degli anni
                                cartacei
                ‟60 del                         Bassa
generazione                     spediti per
                secolo
                                posta.
                successivo.

                                Tecnologie
                Dalla
                                della
                seconda metà
                                comunicazio
                degli anni
Seconda                         ne mature
                ‟60 alla
                                (radio,         Media
generazione     prima metà
                                telefono,
                degli anni
                                video
                ‟80 del XX
                                cassette).
                secolo.

                                Nuove
                                tecnologie
                                dell‟informa
                Dalla
                                zione e della
Terza           seconda metà
                                comunicazio
                degli anni                      Alta
generazione                     ne (TV
                ‟80 fino ad
                                satellitare,
                oggi.
                                reti
                                telematiche).



Tabella 1 Dalla formazione a distanza all’e-learning: passaggio
storico.




                                6
Sviluppo ed evoluzione dell’e-Learning




A      ffinché si possa parlare di un efficace sistema di
       formazione a distanza occorre che si realizzino
diverse condizioni.
Calvani3 le individua in: “separazione fisica tra
insegnante e studente e lo svincolo dell‟attività
formativa        dalla        contemporaneità          rispetto
all‟erogazione; un‟organizzazione didattica strutturata
(che la contraddistingue dallo studio individuale);
presenza di una tecnologia per collegare l‟insegnante e
il discente (carattere mediato della comunicazione);
impiego sistematico di formazione remota, virtuale e
vicaria; disponibilità di una comunicazione a due vie;
un forma industrializzata di istruzione; esplicitezza
formale circa criteri e regole di studio”.
I vari autori che hanno analizzato nel tempo l‟evolversi
della Formazione a distanza concordano sul fatto che,
in sostanza, la FaD è condizionata dallo sviluppo
tecnologico, che avrebbe favorito l‟evoluzione delle
metodologie di erogazione dei contenuti. Accanto
all‟innovazione tecnologica viaggiano             ovviamente
anche fattori di tipo culturale, storico ed economico.
Per comprendere quali sono gli elementi caratterizzanti
lo   sviluppo     e      l‟evoluzione   dell‟e-Learning,      è
indispensabile considerare i passaggi storici che
costituiscono un ciclo esteso di esso4, e per ognuna
delle quattro fasi identificate si possono associare non
3
  Calvani A. (2005). Rete, comunità e conoscenza. Costruire e
gestire dinamiche collaborative, Erickson, Trento, p. 28
4
  Nacamulli, R.C.D. (2003). La formazione, il cemento e la rete,
EtasLibri, Milano.


                               7
solo alcuni cambiamenti sociali ed economici ma anche
le teorie dell‟apprendimento che ne stanno alla base:
      FaD      di   prima     generazione:       identificata   da
      Nacamulli5 come Distance Schooling, si sviluppa
      durante la rivoluzione industriale di fine Ottocento
      con     l‟istruzione    per       corrispondenza,   ed    era
      costituita dall‟invio di materiali didattici agli
      studenti. Un modello didattico basato sulle teorie
      comportamentiste, dove si presupponeva che ad uno
      stimolo (un libro, una serie di letture, ecc.)
      corrispondesse automaticamente l‟apprendimento;
      FaD di seconda generazione o Distance Learning:
      rappresenta l‟evoluzione della formazione per
      corrispondenza e si               riassume nell‟uso delle
      tecnologie come mezzo di formazione: televisione,
      radio, telefono, cassette, videocassette;
      FaD di terza generazione o e-Learning: formazione
      online, emersa all‟inizio degli anni Novanta, con il
      ricorso ai PC e alle reti di computer, caratterizzata
      da multimedialità, interattività e collaborative
      learning;
      Il tentativo di sfruttare le potenzialità dell‟ICT
      combinandole         con le risorse della formazione
      d‟aula sta portando all‟affermazione di un nuovo
      modello di formazione integrata: il complex
      learning, che può dunque essere considerato con la
      più recente evoluzione dell‟e-Learning verso un
      modello dove sia possibile integrare “in modo
      sinergico e flessibile diversi sistemi di formazione:



5
    Nacamulli, R.C.D. (2003). Op. cit.



                                    8
Integrazione tra modalità tradizionale di
               formazione e e-Learning;
                Integrazione digitale dei codici comunicativi
                e la learnativity;
                Integrazione della attività di formazione con
                la catena della produzione di valore”6.




Figura 1 Gli stadi storici dello sviluppo dell'e-learning
(Nacamulli, 2003)




    Le teorie di base dell’apprendimento




D         alla storia della formazione a distanza passiamo
          ad un breve excursus delle teorie che sono alla
base dell‟apprendimento.

6
    Nacamulli, R.C.D. (2003). op. cit.



                                     9
L‟apprendimento è il processo di acquisizione di una
conoscenza, di una competenza o di una particolare
capacità    attraverso   lo        studio,   l‟esperienza    o
l‟insegnamento.
Dal punto di vista psicologico, l‟apprendimento è una
funzione dell‟adattamento nel comportamento di un
soggetto, risultato da una esperienza.
Il concetto di apprendimento ha subito delle variazioni
nel tempo: si è passati, sostanzialmente, da una visione
passiva del discente fino alle teorie attuali che
prevedono un coinvolgimento attivo e consapevole da
parte di chi apprende.
Il   comportamentismo,        o       behaviourismo,       vede
l‟apprendimento     come      un      processo    legato     al
condizionamento: il docente trasmette le proprie
conoscenze al discente tramite meccanismi di stimolo e
di ricompensa. Famosi gli esperimenti condotti dagli
studiosi su animali, in particolare topolini, i quali
apprendevano che, se avessero agito in un determinato
modo, avrebbero avuto una ricompensa in cibo.
Si tratta evidentemente di un metodo efficace per
indurre all‟apprendimento, ma resta una strada troppo
legata a processi meccanici, poco spontanei e lontani da
un vero e proprio metodo che consente di acquisire e
consolidare nuove nozioni in modo naturale e
ragionato. La coscienza del discente ha un ruolo troppo
marginale, ed è relegato ad un mero contenitore da
riempire.
I fondamenti teorici del comportamentismo devono
esser ricercati nelle teorie del funzionalismo, teorizzato
da William James, e nella riflessologia, fondata da Ivan
Sečenov, Vladimir Bechterv e dal più noto Ivan Pavlov.



                              10
Dal pensiero di questi studiosi nasce, agli inizi del
novecento in America, il comportamentismo, ad opera
dello psicologo John Watson7; con lui, sono Ernest
Thorndike e Burrhus Frederic Skinner i maggiori
teorici      e    studiosi      delle     dinamiche        legate
all‟apprendimento, i quali hanno condotto i loro studi
sino agli anni sessanta del 1900.
In   quest‟epoca       si    affermò     una     nuova      teoria
dell‟apprendimento, nota con il cognitivismo, nato
negli Stati Uniti verso la metà degli anni cinquanta.
Eletti8, dà questa definizione delle differenze che
intercorrono tra il comportamentismo e il cognitivismo:
“Le differenze sostanziali [...] investono, innanzitutto,
la concezione della struttura mentale dell‟individuo.
Mentre il comportamentismo assimila gli atteggiamenti
intellettivi a stimoli fisiologici, derivati dall‟interazione
con l‟ambiente, il cognitivismo dà rilievo alla
componente mentalistica, alle capacità cognitive,
all‟intelligenza:     caratteristiche     proprie     dell‟essere
umano”.
In sostanza, l‟individuo crea delle interrelazioni fra le
informazioni attraverso l‟esperienza, le reti di relazioni
fra concetti. Il discente inizia ad avere una sua identità,
un suo ruolo definito, e non apprende più solo
meccanicamente, ma acquisisce nozioni in modo
ragionato.
Anche il comportamentismo affonda le radici nella
psicologia di fine Ottocento, in particolare nella Gestalt
Psycologie e nelle opere di Lev Vygotskij e Jean
7
  Con la pubblicazione dell‟articolo intitolato Psycology as the
behaviourists views it, nel 1913, nasce, secondo la convenzione, il
comportamentismo.
8
  Eletti V. (2002). Che cos‟è l‟e-learning, Carocci, Roma, p. 34.




                                11
Piaget, ma siamo ancora lontani dalle teorie del
costruttivismo che hanno influenzato il modo di
intendere l‟apprendimento negli ultimi decenni del
Novecento.
Il costruttivismo fa un passo avanti rispetto al
cognitivismo, accettando in parte i dettami per i quali la
percezione della realtà da parte di un individuo non
sono solo un processo mentale soggettivo, ma esso
aggiunge la componente relazionale, per la quale un
individuo deve apprendere anche attraverso la relazione
e l‟interazione con altri individui. La comunicazione
interpersonale    e    la     collaborazione    sociale   sono
determinanti     per    l‟ambiente        di   apprendimento;
quest‟ultimo deve essere analizzato da chi progetta
sistemi di apprendimento in quanto è in base ad esso
che avrà successo o meno un‟offerta formativa. Il
paradigma del learner centered trova in ambito
costruttivista terreno fertile per il suo sviluppo.
Le stesse nozioni vanno ovviamente applicate ai gruppi,
alle comunità di apprendimento, nelle quali è il discente
il fulcro intorno al quale si sviluppano i contesti di
costruzione cooperativa del sapere.
L‟apprendimento             costruttivista,    in     qualsiasi
formulazione, ha come punto in comune la costruzione
cooperativa del sapere. Tale caratteristica permette, in
particolare nella formazione a distanza, e pertanto
nell‟e-learning, di rendere efficace l‟apprendimento e
anche di supplire della mancanza di contatto diretto
interpersonale fra discenti e fra docenti e discenti. La
dimensione collaborativa/cooperativa è alla base di tutti




                                 12
i sistemi e le applicazioni che permettono di creare
community virtuali, spazi virtuali di apprendimento e,
in generale, delle reti sociali.
Le teorie costruttiviste sono alla base dell‟e-learning di
ultima generazione.




FaD di prima generazione: il Distance
Schooling9




L     e origini della formazione a distanza si possono
      ritrovare alla fine dell‟ottocento: la necessità di
raggiungere studenti sparsi in diverse zone geografiche,
che non potevano accedere all‟istruzione tradizionale,
aveva spinto l‟utilizzo del sevizio postale come veicolo
di formazione. Nasce l‟istruzione per corrispondenza.
Questa aveva il fine di fornire, soprattutto agli adulti,
un‟istruzione di base ed una preparazione professionale
altrimenti impossibili, specialmente per i residenti in
zone isolate.
La FaD di prima generazione si basava sull‟invio per
posta di libri, dispense e testi. Ai corsisti era richiesto
di restituire dei moduli compilati che servivano per
verificare i loro progressi.



9
  Esposito G., Mantese G. (2003). E-Learning: guida operativa,
Franco Angeli, Milano.


                               13
L‟evoluzione delle tecniche di stampa, la creazione di
una rete capillare di uffici postali, l‟estensione della
linea ferroviaria avevano permesso una diffusione
adeguata del servizio postale. Queste condizioni
avevano favorito la produzione e la distribuzione del
materiale didattico in quantità sufficienti a gruppi di
studenti dislocati territorialmente in località diverse e
lontane. In tempi rapidi, potevano essere recapitati
materiali   diversi    anche     su      grandi   distanze:
l‟apprendimento, di conseguenza, non poteva che
basarsi su uno studio di tipo individuale di materiali
cartacei corredati spesso da indicazioni su come
studiare, e su una interazione fra studente e docente
caratterizzata dalla corrispondenza scritta, limitata
prevalentemente alle fasi di verifica.
La FaD di prima generazione era connotata da
un‟offerta formativa strutturata in modo rigido, con
contenuti di tipo prevalentemente tecnico specifico o di
alfabetizzazione di base, progettata a priori senza
considerare le necessità specifiche dello studente. Il
processo di apprendimento non era oggetto di
particolari attenzioni: l‟interazione tra studenti e
docenti era molto limitata e bidirezionale, orientata
fortemente alla verifica dell‟apprendimento.
In questo modello gli studenti sono considerati come
soggetti prevalentemente passivi, che, in seguito allo
studio di materiali didattici appositamente costruiti,
rispondevano con un adeguato apprendimento e
ampliamento delle proprie conoscenze.
L‟utilizzo dell‟istruzione a distanza a supporto della
formazione scolastica trova un degno esempio nel 1873
negli Stati Uniti, dove l‟Illinois Weslayan University



                            14
progettò ed erogò il primo corso universitario a
distanza, mentre nel 1905 a Baltimora viene fondato il
primo istituto privato sperimentale per la vendita di
formazione primaria a una popolazione di cinquemila
studenti.
Solo all‟inizio del secolo scorso, la didattica per
corrispondenza viene utilizzata in modo più specifico
come        strumento   di   formazione     scolastica   e
professionale, destinata a giovani e non più agli adulti
ed erogata da enti e istituzioni, e non semplici tentativi
di singoli individui.
In particolare, negli anni venti e trenta un nuovo mezzo
di comunicazione si diffonde: la radio, uno strumento
che non si avvale di supporti fisici per la trasmissione
delle informazioni, ma dell‟aria, e che permette a tutti
coloro che possiedono uno strumento radiofonico di
raccogliere     informazioni.     Nonostante   il    nuovo
strumento favorisca il passaggio da una comunicazione
one to one (tipica dell‟istruzione per corrispondenza) a
una one to many, le caratteristiche intrinseche del
modello non permettevano l‟interazione degli studenti
tra loro e con l‟istituzione promotrice del corso.
Anche il telefono inizierà verso gli anni quaranta a
essere utilizzato come strumento di supporto alla
formazione: nel 1939, l‟università dello Iowa realizzò
un corso via telefono per gli studenti disabili,
impossibilitati a frequentare le lezioni.
In Italia, nel periodo immediatamente successivo alla
Seconda Guerra Mondiale, la necessità di favorire una
ripresa sociale veloce e di supportare l‟istruzione
professionale parallela a quella scolastica, porterà ad




                             15
utilizzare la radio come strumento di formazione a
distanza.
La Scuola Radio Elettra rappresenta l‟esperienza
italiana di uso della radio come mezzo di istruzione a
distanza associato alla didattica per corrispondenza.
Essa fu fondata nel 1951 con corsi per l‟avviamento
professionale,    si    orienterà     successivamente       alla
formazione di professioni tecniche e poi a corsi
finalizzati all‟ottenimento della qualifica di scuola
media inferiore e soprattutto dei diplomi, professionali
e dell‟istruzione tecnica.
Le esperienze finora presentate e incluse nella prima
fase di sviluppo della formazione a distanza possono
essere ricondotte a un unico modello di apprendimento:
a comportamentismo, ovvero un insieme di teorie nate
all‟inizio del novecento focalizzate sul comportamento
espresso e osservabile degli esseri umani. L‟approccio
comportamentista vede l‟uomo come prodotto delle
proprie esperienze e interazioni con l‟ambiente e il suo
comportamento è la risultante di una relazione
automatica stimolo-risposta.
Il funzionalismo di James e la riflessologia di Pavlov
prima, e le seguenti teorie comportamentiste di
Thorndike con la legge dell‟effetto, ovvero il modello
secondo cui l‟apprendimento è un processo graduale
condotto per tentativi ed errori, costituiscono le basi
pedagogiche a questo modello.
La formazione in autoapprendimento, tipica della FaD
di prima generazione e in parte anche della seconda
generazione,     si    basa    proprio     su    queste   teorie
dell‟apprendimento:           l‟utilizzo        di    materiali
preconfezionati utilizzabili in posti e in tempi diversi



                               16
infatti risponde a una concezione stimolo-risposta,
senza        considerare       l‟importanza    dell‟interazione
dell‟individuo nella costruzione attiva del proprio
bagaglio cognitivo.
L‟apprendimento è fondamentalmente passivo perché
basato su una struttura e un percorso organizzato da
terzi, senza tenere in considerazione caratteristiche,
bisogni, esigenze del singolo. L‟attenzione è quasi
esclusivamente concentrata sull‟utilizzo di un mezzo ce
meglio di altri permetta di superare i vincoli spazio-
temporali e sulla progettazione e realizzazione di
materiali didattici adeguati e coerenti con i mezzi di
comunicazione utilizzati.
Questi materiali in realtà sono semplici e lineari e non
permettono in alcun modo integrazioni fra loro:la
multimedialità e l‟interattività saranno invece le
caratteristiche della FaD di seconda generazione.




FaD di seconda generazione: il
Distance Learning10



          egli anni sessanta, l‟utilizzo di nuovi mezzi
N         tecnologici, quali la televisione prima, le audio e
videocassette poi, hanno favorito l‟evoluzione di un
nuovo modello di formazione a distanza, dove

10
     Esposito G., Mantese G. (2003).op. cit.


                                  17
l‟apprendimento veniva agevolato dalla presentazione
di   immagini        ed    esemplificazioni       visive,     che
permettevano l‟acquisizione di informazioni molto più
comprensibili a un pubblico analfabeta o con un baso
livello di istruzione.
Con la nascita del mezzo televisivo queste prime
metodologie vennero affiancate dai cosiddetti sistemi di
FaD di seconda generazione, basati sull‟uso di lezioni
pre-registrate    su      cassette   audio    e     video       e,
successivamente, software didattici, Cd- Rom, e-mail
ed altri supporti.
Nei sistemi di prima e seconda generazione gli obiettivi
principali sono la copertura di ampie distanze
geografiche ed il raggiungimento di un gran numero di
utenti. L‟apprendimento non è definito come un fatto
sociale in cui privilegiare le interazioni fra docenti e
studenti quanto, piuttosto, un fatto prevalentemente
individuale.
In un periodo in cui la ricostruzione economica e
sociale   post-bellica      impegnava    tutti,     le      grandi
istituzioni sentivano la necessità di favorire l‟istruzione
come mezzo per la crescita sociale. L‟Italia identificò il
mezzo televisivo sin dalla sua introduzione nel 1954
come lo strumento che avrebbe favorito la promozione
e la diffusione della cultura: la penetrazione della
televisione a tutti gli strati sociali anche attraverso la
visione in luoghi pubblici favoriva l‟educazione e
l‟istruzione a larghe fasce della popolazione.
La trasmissione Non è mai troppo tardi (1960) condotta
dal maestro Alberto Manzi, rappresenta per il contesto
italiano l‟esperienza più rappresentava del tentativo
nazionale di usare il messo televisivo come strumento



                               18
di alfabetizzazione di base e la sua programmazione
verrà promossa ininterrottamente fino al 1968, quando
verrà sospesa per l‟incremento della frequenza alla
scuola dell‟obbligo.
Così come era avvenuto per la radio, anche il mezzo
televisivo, ha favorito un apprendimento one to many
ma l‟elemento innovativo è stato l‟introduzione di
nuove       modalità     non           basate    esclusivamente
sull‟interazione di natura testuale ma anche visiva: un
primo tentativo di approccio multimediale, ovvero
l‟utilizzo di strumenti e modalità diverse per supportare
l‟apprendimento. Il termine multimediale ha qui un
significato limitato, perché identifica in realtà un
prodotto didattico che consente “di passare facilmente
da un mezzo all‟altro, di dire la stessa cosa in modi
diversi, di fare ricorso, secondo i casi, all‟uno o all‟altro
dei nostri sensi.11
Il modello in questione è caratterizzato ancora da una
bassa interattività dello studente: l‟apprendimento è
ancora limitato all‟esperienza individuale e non si
riescono     a    percepite        i     vantaggi     provenienti
dall‟interazione del gruppo.
L‟altro elemento caratterizzate il Distance Learning è la
massificazione della produzione formativa, ovvero una
struttura    didattica      “che        rimane       una   forma
industrializzata di istruzione finalizzata alla produzione
e    alla   distribuzione     di       massa    di   prodotti   di




11
  Negroponte, N. (1995). Esseri digitali, Sperling & Kupfer,
Milano.



                               19
autoformazione, caratterizzata da bassa interattività tra i
partecipanti”12.
La FaD di seconda generazione è fortemente legata alla
realizzazione in grossi volumi di prodotti di formazione
a distanza, essendo correlata a una logica di
standardizzazione produttiva e distributiva.
Questa caratteristica è ritrovabile in un nuovo
strumento di formazione a distanza: la videocassetta. La
commercializzazione delle videocassette ha offerto a
possibilità   attraverso   la    registrazione   di   vedere
trasmissioni televisive in modalità asincrona e di
realizzare corsi a distanza che potevano essere
acquistati secondo le proprie necessità.
Come per il Distance Schooling anche il Distance
Learning, il modello di apprendimento di riferimento è,
almeno agli inizi, il modello comportamentista:
interazione tra studente e docente è prevalentemente
unidirezionale, senza un ruolo partecipativo e attivo
dello studente nella costruzione del proprio sapere.
La Distance Learning (DL) è, anzitutto, utilizzata per
focalizzare l‟attenzione sulle esperienze dello studente
piuttosto che sull‟insegnamento, dipende dall‟istruttore,
dallo studente, dal materiale che essi studiano e da
come in ultimo questo viene assimilato. Essa può
esplicarsi in modo sincrono e asincrono: questo sta a
significare che lo studente può interagire con
l‟istruttore e altri studenti nel medesimo tempo,
secondo gli orari stabiliti dai programmatori dei corsi,
oppure durante il giorno, secondo le proprie personali



12
  Vescovi, T. (2002). (a cura di) e-Learning. La formazione
manageriale nella rete. Il Sole 24 ore, Milano.



                            20
necessità di chiarimento o do consulenza, contattando i
docenti.




Il passaggio tra la seconda e la terza
generazione13




I     l passaggio della FaD di seconda generazione alla
      FaD di terza generazione può essere identificato
dalla nascita del Consorzio Nettuno, ovvero la prima
esperienza italiana di teledidattica, basato su una
partnership tra università e aziende per la realizzazione
di corsi universitari a distanza mediante l‟utilizzazione
di trasmissioni televisive. La caratteristica principale
del Consorzio Nettuno è stata fin dall‟inizio il tentativo
di integrare diversi mezzi e supporti per favorire
l‟apprendimento           individuale,     anche     se    l‟offerta
formativa continuava ad essere standardizzata.
Il modello di riferimento sono ancora le teorie
comportamentiste           tradizionali    ma      fanno   la   oro
apparizione le prime esperienze progettate utilizzando
come teoria di riferimento              il modello di istruzione
programmata di Skinner. Secondo il modello proposto
da Skinner, l‟istruzione programmata per esser efficace
deve prevedere una significatività dei contenuti , la

13
     Calvani A. (2005). Op. cit.


                                   21
logicità della loro successione, l‟interesse dello
studente,       la     revisione     della   formulazione     del
programma a seconda dei risultati raggiunti, la
valutazione degli obiettivi attraverso l‟uso dei test.
Il processo di           apprendimento è quindi fortemente
strutturato con un approccio tutoriale, finalizzato
all‟acquisizione di determinate competenze: per ogni
azione corretta lo studente riceve un feedback/rinforzo
che condiziona le azioni successive, quindi maggiore è
il condizionamento maggiore è l‟apprendimento.
I CAI (Computer Aided Instruction) e i CBT
(Computer Based Training) rappresentano i primi
tentativi, basati su questa teoria, di utilizzo dei supporti
informatici: la modalità prevalentemente utilizzata era
il     self-learning       per      cui   possono   idealmente
rappresentare il passaggio tra la FaD di seconda
generazione e quella di terza generazione.
Il CAI è un programma supportato dagli strumenti
informatici, dove lo studente attraverso il monitor deve
compiere una serie di operazioni strutturate in
sequenza: il programma è molto rigido perché la
prosecuzione del percorso è possibile solo quando
vengono date le risposte corrette alle domande e quesiti
posti dal percorso.
L‟interazione è limitata in quanta l‟unica operazione
possibile riguarda la risposta alle istruzioni date dal
programma.
Il CBT è un prodotto più avanzato perché utilizza
supporti quali il Cd-Rom anche se rispetto ai prodotti di
FaD successivi presenta meno multimedialità e
interattività. Il modello pedagogico di riferimento è in
ogni     caso        l‟istruzione    programmata,   che     verrà



                                    22
affiancata da modalità meno rigide come gli HCBT
(Hyper Computer Based Training) e gli ICBT
(Intelligent Computer Based Training).




La FaD di terza generazione e l’e-
Learning



       alla metà degli anni ottanta, l‟introduzione del
D      PC in ambito formativo, e, successivamente
negli anni novanta, l‟utilizzo delle reti ha comportato
una rivoluzione in toto del modo di imparare e del
metodo di insegnamento, insieme alla concezione
stessa del processo di apprendimento come modalità
interattiva e multimediale e personalizzata.
I sistemi di terza generazione considerano il processo
sociale l‟idea chiave dello sviluppo della formazione a
distanza, in questo caso chiamata anche online
education. In tal caso, la maggior parte del processo
formativo avviene in rete attraverso l‟interazione dei
partecipanti in una vera e propria comunità di
apprendimento che favorisce sia il superamento
dell‟isolamento del singolo che la valorizzazione dei
suoi rapporti con il gruppo. Si supera la definizione di
Formazione a Distanza per sostituirla con quella di e-
Learning che denota la possibilità di apprendere
assieme, anche se distanti per luogo e per tempo, in un


                           23
rapporto paritetico e di scambio non solo tra discenti,
ma secondo un modello che prevede un rapporto
dinamico, policentrico, tra i diversi soggetti della rete.
L‟e-learning modifica sensibilmente i modelli erogativi
dell‟istruzione    a     distanza    classica,    integrando
caratteristiche fisiche della didattica a distanza e
caratteristiche psicologiche di quella in presenza o
tradizionale, accentuando nuove dimensioni con un
ruolo maggiormente attivo e partecipativo assegnato ai
soggetti, un forte senso di appartenenza e presenza
(comunità di apprendimento, classi virtuali) e la
possibilità di una maggiore personalizzazione del
percorso di apprendimento. Con l‟e-learning emerge
una nuova filosofia della formazione basata più sul
riutilizzo/condivisione della conoscenza già posseduta
dai partecipanti e meno sulla trasmissione dal docente
al discente.
Il termine e-learning attualmente è contraddistinto
da una numerosa costellazione di definizioni spesso
incomplete e fortemente caratterizzate dallo scenario
storico di riferimento nel quale sono state generate.
La recente adozione del termine e-learning, per
identificare i sistemi di formazione a distanza di
terza generazione, nasce inizialmente per descrivere
l‟ampio    ventaglio     di     soluzioni   tecnologiche
disponibili grazie al supporto degli strumenti propri
dell‟ICT e delle reti.
La FAD di terza generazione si avvale, quindi, delle
reti telematiche, sfruttando tutte le risorse       dell‟ICT
(Information      and     Communication          Technology)
attualmente       disponibili       ed      in      continua
evoluzione,grazie alle quali non è più l‟utente a



                              24
dirigersi verso la formazione, ma è la formazione a
plasmarsi in base alle esigenze e alle conoscenze
dell‟utente.
La     caratteristica     principale   dell‟e-Learning     è
rappresentata dalla capacità, non soltanto di utilizzare
tecnologie in grado di amplificare il concetto di
interattività, ma anche di favorire “una concezione
essenzialmente psicologico-sociale del processo di
apprendimento, orientata e guidata dalle esigenze dei
formandi”14.
Oggi l‟e-Learning è entrato nel vocabolario dei
formatori      per indicare una nuova modalità di
apprendimento (in sostituzione del termine sistemi di
Formazione a Distanza di terza generazione e/o di rete)
che definisce soluzioni formative (processi, logiche di
progettazione di prodotti, servizi e relativi strumenti
tecnologici) erogate in rete, contraddistinte dai seguenti
aspetti:
     completamente a distanza, ossia in modalità full-
     distance learning;
     in modalità blended learning, ovvero forme di
     carattere misto basate sull‟integrazione di momenti
     di formazione in aula e a distanza;
     a supporto delle attività formative tradizionali, o
     didattica web enhanced, in tal senso predispone di
     aree di accesso ai materiali condivisi e tools di
     comunicazione.
Grazie all‟e-Learning, attraverso le reti, possono essere
accolte     tutte   le    precedenti   modalità   di     FaD
(autoapprendimento, formazione assistita) erogate nei

14
  Brown J.S., Duguid P. (2000). The social life information,
Harvard University Press, Cambridge.



                              25
precedenti sistemi di formazione a distanza e
valorizzate all‟interno di un unico ambiente integrato.
Il modello psicologico di riferimento va in crisi: le
teorie    comportamentiste        in    cui     lo     studente   è
essenzialmente visto come attore passivo, vengono
sostituite da modelli cognitivisti prima e costruttivisti
poi.
Mentre nelle teorie di Thorndike e Skinner il soggetto
rispondeva        in   modo     condizionato         allo   stimolo
(materiale di apprendimento), il cognitivismo introduce
il     concetto    secondo      cui    il     comportamento       e
l‟apprendimento          dell‟individuo              non      sono
semplicemente una risposta automatica a uno stimolo,
ma sono una stratega attivata per soddisfare uno scopo.
L‟apprendimento diventa un mezzo per interagire con
l‟ambiente mediante una capacità sempre più efficace
di risolvere i problemi e ristrutturare i propri schemi
cognitivi.
Per la prima volta, si iniziano a considerare le
specificità dello studente e del suo ruolo attivo
nell‟apprendimento e nella costruzione della propria
rappresentazione del mondo circostante.
Le teorie che hanno condizionato l‟evoluzione della
FaD in e-Learning sono raggruppate nel filone
appartenente al costruttivismo: nate negli anni ottanta,
le prospettive costruttiviste evidenziano il ruolo attivo
dello     studente,    centro    del        processo    educativo.
L‟interazione tra studenti e docente, assente nel
comportamentismo, viene introdotta nel cognitivismo
ma enfatizzata nelle teorie costruttiviste: ogni soggetto
è caratterizzato da modelli di apprendimento diversi e
attiva stili di apprendimento coerenti con il contesto



                                26
specifico anche in riferimento alle propensioni che
derivano dalle proprie esperienze di vita.
Il riferimento al processo ciclico di Kolb15 è inevitabile:
il processo circolare dell‟apprendimento che continua a
trasformare conoscenze acquisite in punto di partenza
per nuove interpretazioni attraverso quattro fasi
(esperienza concreta, riflessioni, formulazione di nuovi
concetti,    verifica)   si   attiva   partendo     da   una
situazione/esperienza concreta.
È proprio all‟interno delle teorie del costruttivismo che
è possibile ritrovare il concetto di apprendimento
collaborativo, ovvero la costruzione della conoscenza a
partire dalla condivisione del sapere comune a più
individui.
A tal proposito, Kaye16 così definisce l‟apprendimento
collaborativo: “collaborare vuol dire lavorare insieme,
il che implica una condivisione di compiti e
un‟esplicita intenzione di aggiungere valore, per creare
qualcosa di nuovo o differente attraverso un processo
collaborativo deliberato e sfruttato, in contrasto con un
semplice scambio di informazioni o esecuzione di
istruzione. Un‟ampia definizione di apprendimento
collaborativo potrebbe essere l‟acquisizione da parte
degli individui di conoscenze, abilità o atteggiamenti
che sono il risultato di un‟interazione di un gruppo o,
detto più chiaramente, un apprendimento individuale
come risultato di un processo di gruppo”.



15
   Kolb. D. A. and Fry, R. (1975) 'Toward an applied theory of
experiential learning;, in C. Cooper (ed.) Theories of Group
Process, London: John Wiley.
16
   Kaye A. (1994). L‟apprendimento collaborativo basato sul
computer, Tecnologie didattiche, 4.



                              27
17
Hooper         ritiene che “le teorie costruttiviste devono
essere    poste      alla    base        di   questo    modello     di
apprendimento, in quanto la conoscenza non è tanto il
risultato dell‟attività di studio individuale quanto il
frutto di un processo di interpretazione della realtà che
avviene attraverso l‟interazione di gruppo di pari”.
Pur partendo dalla considerazione che ognuno ha un
proprio     modello         di    apprendimento,        è    possibile
individuare strutture cognitive comuni a più soggetti
che permettono la costruzione di una conoscenza
condivisa. L‟interazione con gli altri è fondamentale
per promuovere il processo                    di apprendimento: il
confronto      con     gli       altri    diventa      un    momento
fondamentale per costruire le proprie conoscenze.
Secondo         Nacamulli18,             partendo       da     queste
considerazioni inevitabilmente il concetto di e-Learning
va oltre quello di formazione a distanza , in quanto
attraverso le nuove tecnologie web, viene recuperata la
dimensione interattiva e collaborativa ricollegabile alle
teorie psicologiche costruttiviste, che prende spunto
dalla relazione formativa.
Le definizioni dell‟e-Learning hanno spesso enfatizzato
solo alcuni aspetti che lo caratterizzano, quali la parte
tecnologica, la componente formativa, gli aspetti
economico-organizzativi: è possibile però declinare
alcuni elementi caratteristici 19:
     L‟utilizzo di mezzi tecnologici digitali;


17
   Hooper S., Simon. (1992). Cooperative Learning and Computer-
Based Instruction. Educational Technology Research and
Development, 40(3), pp. 21-38.
18
   Op. cit.
19
   Keegan D. (1990). Principi di istruzione a distanza, La Nuova
Italia, Firenze.



                                    28
la separazione tra studente e tutor per tutto il
    processo formativo;
    l‟investimento iniziale dell‟organizzazione per la
    progettazione     e    preparazione      di   materiale
    multimediali     e della piattaforma informatica di
    riferimento;
    la strutturazione di strumenti di comunicazione a
    due vie per favorire l‟interattività degli studenti in
    modalità sia sincrona che asincrona;
    la costruzione di una comunità virtuale di
    apprendimento costituita dal gruppo di studenti del
    percorso.
L‟e-Learning è una modalità di formazione continua
non limitata, nella quale non si considera l‟utilizzo
della rete come veicolo di informazioni, ma come
strumento per pensare e riprogettare i contenuti
formativi, modificare le modalità di archiviazione e
organizzazione, le modalità di fruizione e scelta dello
studente e di erogazione dei contenuti.
I WBT (Web Based Training) sono stati il primo
esempio di strumenti elettronici in rete che si
proponevano alcuni di questi elementi: lo studente in
questi casi, imparava a costruire in modo autonomo la
propria conoscenza ma anche a individuare e
raggiungere le informazioni più necessarie al proprio
sviluppo e crescita. Le limitate possibilità iniziali di
Internet hanno permesso la diffusione di questi supporti
nonostante la loro interattività limitata e la possibilità di
trasferire dati numericamente inferiori rispetto alle
possibilità offerte dalla rete.
Lo sviluppo delle tecnologie legate a internet ha
permesso di utilizzare la rete come strumento di



                             29
comunicazione sincrona e asincrona, mettendo in
condivisione e comunicazione studenti diversi. La posta
elettronica, i forum e le bacheche elettroniche sono
alcuni strumenti che hanno facilitato il confronto
studenti-docenti.
La possibilità di rispondere da qualsiasi luogo e in
qualsiasi momento alle domande dei propri studenti (e-
mail), la creazione di spazi per scambiarsi opinioni e
conoscenze (in modalità asincrona e sincrona), gli
scambi in tempo reale di brevi messaggi testuali (chat)
hanno ampliato le possibilità di interazione.




Figura 2 Diverse modalità di FaD (adattato da Bioghini D.,
Cengarle M., 2000)




                           30
L’E-Learning



      on il termine e-Learning si vuole indicare l‟uso
C     della tecnologia per progettare, distribuire,
selezionare, amministrare, supportare e diffondere la
formazione,      realizzando       percorsi        formativi
personalizzati; è il nuovo modo di studiare reso
possibile dalle tecnologie dell‟informazione e della
comunicazione.
In un processo di e-learning l‟attenzione è incentrata
sull‟utente. L‟idea di fondo è che la formazione
dovrebbe essere intesa come un percorso al quale
l‟utente partecipa attivamente; concezione del tutto
diversa rispetto a quella promossa dai precedenti
sistemi di educazione a distanza, dove la formazione
era vista come un processo unidirezionale che partiva
dal docente per arrivare al discente.
L‟e-Learning utilizza per definizione in modo
intensivo le opportunità offerte dalla telematica. Si
distingue dalla FaD di prima generazione (giocata
sostanzialmente per vie postali) e dalla FaD di
seconda generazione (già in grado di utilizzare
strumenti multimediali e di telecomunicazione,
queste ultime non ancora informatizzate) non solo
per la qualificazione delle relazioni (in termini di
velocizzazione    e   intensificazione)   e   per      la
quantità/qualità dei materiali informativi messi in
rete, bensì prevalentemente per la possibilità di
adottare   modalità    di   apprendimento     di     tipo
costruttivista e di consentire la costruzione sociale




                            31
delle conoscenze attraverso forme telematiche di
lavoro collaborativo tra gli studenti/utenti.
L‟e-Learning, utilizzando le reti, può accogliere tutte
le precedenti modalità di FaD (autoapprendimento,
formazione assistita) erogate nei sistemi passati e
valorizzarle all‟interno di un ambiente integrato che,
nelle sue forme più evolute, è in grado di mobilitare
l‟utente finale verso l‟attivazione di una esperienza
formativa efficace.
All‟utente vengono garantiti, in particolare:
    un    costante    supporto        tecnico     informatico,
    predisponendo qualificate figure di assistenza
    (tutor, amministratori di sistema);
    un    adeguato         supporto     ai      contenuti   di
    individualizzazione                dell‟apprendimento,
    affiancando l‟attività di studio indipendente a
    esperienze di relazione con i tutor, i docenti o i
    pari (peer tutoring) per favorire l‟acquisizione
    d‟informazioni dal valore formativo;
    un qualificato supporto ai contenuti (materiali) di
    personalizzazione        dell‟apprendimento,        e   di
    cooperative learning.
Se nelle attività rivolte all‟individualizzazione
dell‟apprendimento         promosse      dal     docente,    la
riproduzione culturale continua a ricoprire una
funzione primaria, nelle attività secondarie, rivolte
alla personalizzazione dell‟apprendimento, iniziano
a profilarsi le nuove vere frontiere dell‟e- learning.
L‟approccio metodologico adottato da un corso in
modalità e-Learning dovrebbe essere capace di
sfruttare tutte le specificità della rete, in particolare
l‟interattività   e   la    multimedialità.       Il   corsista



                               32
dovrebbe essere stimolato a giocare un ruolo attivo
disponendo di materiali interattivi come strutture
ipertestuali navigabili, laboratori virtuali e materiali
strutturati in un percorso formativo che sia
contestualizzato rispetto all‟esperienza personale dei
corsisti (life-centered), rispetto ai compiti operativi
(task-centered) e basato sulla risoluzione di problemi
(problem-centered).
L‟ erogazione di un‟attività di e-learning può avvenire,
secondo diverse modalità:
   online in modalità sincrona, attraverso lo strumento
   della classe virtuale in cui gli utenti interagiscono
   con un docente o tutor della materia. Durante le
   lezioni     live     gli   utenti      possono   comunicare,
   utilizzare materiali in vari formati, navigare sul web
   sotto la guida del tutor, scrivere su una lavagna, fare
   dei test, formare gruppi di lavoro guidati;
   online in modalità asincrona, con una fruizione di
   contenuti          interattivi        che   favoriscono   la
   partecipazione attiva dell‟utente singolo, o della
   classe virtuale, al processo di apprendimento;
   off line, con l‟utilizzo di supporti quali testi
   cartacei, cd-rom, video, dvd o altri materiali
   scaricabili e con possibilità di stampa dei contenuti
   in formato testo o immagine.
Le risorse umane, intese come capacità di generare
nuova conoscenza, sono essenziali per risolvere i
problemi complessi della società contemporanea ed
internet condivide e costruisce conoscenza fornendo un
ambiente standardizzato per l‟e-Learning.
Per fare dell‟e-Learning un sistema di formazione
che utilizza le tecnologie di rete per progettare,



                                    33
distribuire, gestire e ampliare l‟apprendimento
occorre, oltre che cambiare il modo di pensare e
progettare i contenuti formativi, realizzare un
ambiente di formazione integrato che utilizzi
particolari strumenti per rendere disponibili tali
contenuti20.
Con l‟introduzione dei nuovi strumenti elettronici la
comunicazione si sta modificando e le discipline che
se    ne   occupano     non     possono     esimersi     dal
confrontarsi con tali cambiamenti.
La didattica deve confrontarsi con i nuovi strumenti
che sostengono lo scambio comunicativo per:
     analizzarne le potenzialità;
     individuare gli ambiti nei quali possono essere
     introdotti efficacemente;
     definirne le caratteristiche principali;
     educare ad un uso attivo;
     personalizzare il processo d‟apprendimento.
Una definizione iniziale di comunicazione potrebbe
indicarla come uno scambio di informazioni,
intenzionalmente orientate, da un emittente ad un
ricevente. Numerosi studi, appartenenti a diversi
ambiti disciplinari, mostrano una particolare chiave
di lettura del fenomeno.
Secondo la prospettiva psicologica più orientata al
sociale, si interpreta la comunicazione come
un‟interazione tra soggetti che condividono un
significato, finalizzata a rispondere a specifiche
necessità fondamentali per la persona ed utile sia a

20
  V. Eletti, Che cos’è l’e-learning, Carocci, Roma, 2002, pp 64-
65.




                              34
soddisfare necessità di tipo fisico sia a sviluppare il
senso di identità.
Secondo un approccio sociologico, invece, la
comunicazione viene vista come strumento di
elaborazione dell‟identità di gruppo (per consentire
la reciproca riconoscibilità, per fondare la propria
intersoggettività, per dare voce al dissenso).
Secondo un approccio pedagogico,21 infine, la
comunicazione viene vista come strumento per la
fondazione dell‟identità personale (come forma di
valorizzazione del soggetto, come strumento di
costruzione della realtà).22
La Comunicazione Mediata dal Computer (CMC) si
riferisce alla comunicazione che si può instaurare tra
due o più persone attraverso l‟utilizzo del computer.
La CMC nasce come applicazione dell‟informatica
agli strumenti tradizionali della comunicazione ed è
definibile anche come comunicazione telematica.
Ogni      forma      di    CMC        ha    delle     specifiche
caratteristiche ed é quindi necessario rilevarne le
singole peculiarità e analizzarle in funzione dell‟uso
che la didattica può farne per potenziare e migliorare
i classici sistemi di trasmissione del sapere, di
elaborazione delle conoscenze e di espressione della
propria     fantasia.     Diverse      sono     le   forme      di
comunicazione interpersonale che possono essere
attivate attraverso una rete di computer, sia nel caso

21
   Guerra L., Educazione e tecnologie, i nuovi strumenti della
mediazione didattica, Junior, Bergamo, 2002, pp.171-189.
22
   Calvani A., Rotta M., Comunicazione e apprendimento in
Internet, didattica costruttivistica in rete, Edizioni Centro Studi
Erickson, Trento, 1999, pp109-147




                                 35
di comunicazione sincrona, quando, cioè, avviene in
simultanea ed é necessario che le persone siano
contemporaneamente          collegate           alle      rete,   sia
asincrona,       quando,   invece,         la    comunicazione
telematica avviene in differita e non é necessario che
le persone siano contemporaneamente collegate.
A seconda del mezzo o della modalità d‟uso dello
stesso, la comunicazione può essere di tre tipi: uno a
uno, uno a molti, molti a molti. Nel primo caso
parliamo di messaggistica personale, negli altri due
di    e-conferencing.      A      seconda          del     tipo    di
comunicazione instaurata, saranno differenti i tools
utilizzati.23
Tra i tools di comunicazione di tipo asincrono
solitamente impiegati nel processo di costruzione, di
scambio         dell„informazione         e     in       quello    di
soddisfazione dei bisogni quotidiani, possiamo
evidenziare:
     la   posta     elettronica        (e-mail),       simile     alla
     spedizione e ricezione di messaggi attraverso il
     servizio postale, si caratterizza in particolare per
     il fatto che il messaggio spedito è in formato
     elettronico (e quindi facilmente riutilizzabile e
     rieditabile), il recapito è molto più veloce ed
     economico, permette di allegare qualsiasi altro
     tipo di file multimediale, la circolazione dei
     messaggi può essere organizzata per aree di
     interesse;
     il forum, gruppo di discussione attraverso il
     quale è possibile scambiare messaggi su un

23
 Trentin G. (1998). Insegnare e apprendere in rete, Zanichelli,
Bologna, pp. 27-33 e 65- 83.



                                  36
particolare    argomento          di    interesse    e   che
   garantisce      una       visualizzazione           accurata
   dell‟andamento della discussione in corso;
   la newsletter, una sorta di bacheca elettronica a
   tema cui è possibile accedere con un‟apposita
   iscrizione che permette ai partecipanti di leggere
   i messaggi inviati via e-mail dagli altri utenti del
   servizio e di inviarne i propri;
   la mailing-list, utilizzata da un gruppo di utenti
   che si scambia messaggi via e-mail e che
   garantisce a ciascun utente di poter ricevere e
   inviare messaggi da e a tutti gli altri membri del
   gruppo permettendo così una completa visibilità
   reciproca in paritetica coabitazione;
   il blog, pagina web contenenti annotazioni e
   commenti personali simile ad un diario personale
   o con focus su argomenti specifici e utilizzabile
   per diversi scopi (es. propaganda o discussione
   politica, mezzo di comunicazione aziendale
   interna, supporto per la didattica, giornalismo)
Tra i tools di comunicazione di tipo sincrono
solitamente     ricondotti    alla        dimensione     socio-
pedagogica, in quanto facilitano la costruzione sia
del senso di identità di gruppo, sia di quello
personale, possiamo evidenziare:
   la chat, lo scambio dei messaggi avviene in
   tempo reale all‟interno di stanze in cui ciascun
   utente può comunicare liberamente, su qualsiasi
   argomento, con gli altri membri della chat;
   l‟instant messaging, sistema di comunicazione
   che consente di scambiare in tempo reale, fra
   utenti di due computer connessi in rete, frasi e



                              37
brevi testi e spesso offre anche altri servizi oltre
    al semplice invio di messaggi;
    la videoconferenza, permette di trasmettere
    contemporaneamente immagini e suono ma
    necessita per questo di appositi dispositivi
    hardware.           Si     può        attuare   sia   per     una
    comunicazione molti a molti, riproducendo a
    distanza le stesse situazioni che si avrebbero in
    una      riunione          in    presenza,      sia    per    una
    comunicazione uno a uno, riproponendo una
    situazione analoga a quella di una telefonata con
    in    più      il        supporto         dell‟immagine      degli
    interlocutori, sia, infine, per una comunicazione
    uno a molti, riproponendo ad esempio una
    lezione frontale ma con il totale abbattimento
    delle distanze spaziali.
Dal punto di vista delle singole esperienze, le soluzioni
adottabili dal punto di vista tecnico per realizzare
formazione in rete possono essere molto differenziate
per quanto riguarda i contenuti, le modalità di fruizione,
gli strumenti utilizzati, i tempi. Naturalmente, le scelte
dipendono tanto dalle finalità e dalle caratteristiche
degli utenti quanto dalle risorse a disposizione del
fornitore.
Tuttavia, i        principi         di        fondo che ispirano la
progettazione della formazione in rete implicano la
presenza      di    caratteristiche             comuni    alle   diverse
tipologie: l‟interattività, la modularità, la flessibilità, il
ricorso a più figure professionali e in particolare a più
figure tutoriali.
L‟interattività, ovvero la presenza di una forte
componente comunicativa, si realizza con la possibilità



                                         38
di relazionarsi in ogni momento con i docenti/tutor e
all‟interno del gruppo dei pari per                scambiare
informazioni, esperienze e materiali: l‟esperienza
formativa ê basata sulla condivisione delle conoscenze
e sul confronto.
Le soluzioni tecniche per consentire l‟interscambio
sono plurime (ambienti di comunicazione asincrona
come forum, mailing list, e-mail o sincrona, come chat,
videoconfereze ecc.), ciascuna         delle quali presenta
punti di forza e aspetti di criticità. L‟interattività si
realizza anche attraverso una            organizzazione e
articolazione dei contenuti che preveda la libera
esplorazione ipertestuale dei materiali offerti ed infine
attraverso la possibilità di verificare il proprio
personale percorso attraverso una gamma articolata di
operazioni di feed-back.
La modularità, ovvero la suddivisione dei contenuti
dell‟apprendimento in moduli didattici.
Per   modulo       didattico   si   intende   un   segmento
significativo e unitario di un più esteso percorso
disciplinare o interdisciplinare in grado di far
perseguire, in un arco di tempo definito, obiettivi i
individuati verificabili ed eventualmente certificabili .
Il modulo è a sua volta articolato in ulteriori segmenti
unitari (unità didattiche) di numero variabile. Requisito
fondamentale del modulo è la sua componibilità,
ovvero la sua capacità di interagire con altri moduli e di
essere suscettibile di progressivi approfondimenti.
Nell‟ambito della formazione online, generalmente il
termine modulo designa non soltanto la porzione di
curricolo con le caratteristiche sopra definite di
omogeneità,        unitarietà e rispondenza a specifici



                               39
obiettivi da raggiungere in termini di conoscenza e
competenza, ma anche la forma nella quale sono
articolati      i       diversi      segmenti.      Le    specifiche
caratteristiche del modulo online sono quindi da un lato
mutuate dalla didattica modulare, dall‟altro designano
anche le modalità in cui i contenuti sono rappresentati
in una struttura informatizzata.
Rispetto al modulo didattico in presenza, il modulo
informatizzato presenta una maggiore rigidità nel senso
che     deve        essere        compiutamente     organizzato     e
predisposto preventivamente.
Tuttavia, nelle soluzioni tecnologicamente più avanzate
è prevista la possibilità da parte dei docenti                      di
intervenire in modo agile anche in corso d‟opera con
integrazioni e aggiustamenti dei materiali offerti sulla
base dei risultati ottenuti dai singoli allievi.
La struttura informatizzata e le potenzialità della rete
Internet facilitare:
      le operazioni di controllo in itinere, attraverso la
      possibilità di offrire una vasta gamma di test e
      verifiche intermittenti (sia a risposta chiusa che
      aperta)       e      la       tracciabilità   dei       percorsi
      d‟apprendimento;
      la verifica e valutazione delle funzionalità del
      modulo attraverso l‟analisi della memoria del
      percorso didattico. L‟informatizzazione consente
      infatti una automatica (e perciò altamente accurata e
      costante) documentazione dell‟operatività di tutte le
      componenti del sistema;
      la realizzazione da parte degli allievi di percorsi
      differenti,        attraverso        l‟ampliamento         dello
      scaffolding            di       supporto       (piste       per



                                     40
l‟approfondimento,       possibilità   di   esplorazione
    ipertestuale di risorse e materiali variamente
    collegati al modulo.
L‟utente in questo modo può muoversi liberamente
all‟interno di più sistemi ed anche selezionare risorse
educative da sistemi differenti. Per raggiungere questo
traguardo è stato necessario pensare a dei modelli
modulari    e   condivisi     di   rappresentazione    della
conoscenza e di descrizione dei contenuti che hanno
portato all‟affermazione del concetto di oggetto di
apprendimento o learning object.
Gli attributi essenziali di un learning object (LO) sono
la modularità e la riusabilità e si rifanno ad esigenze di
efficienza ed efficacia nel processo didattico online.
L‟esigenza di dover avere a disposizione contenuti
formativi prodotti e riutilizzati facilmente ha fatto si
che il termine modularità diventasse una parola chiave
dell‟apprendimento in rete, intendendo con questo
termine la possibilità, per l‟appunto, di riorganizzare i
contenuti di un corso secondo gli obiettivi formativi e
le necessità del soggetto.
L‟unità learning object più che un semplice prodotto
tecnologico esprime un modo diverso di pensare e di
fruire la conoscenza secondo cui i contenuti, svincolati
dai supporti tradizionali di comunicazione, diventano
fruibili attraverso modalità fluide e immateriali che
consentono una riusabilità in situazioni e contesti molto
diversi.
La flessibilità, tipici elementi di flessibilità che la FaD
introduce nel processo formativo sono:
    la flessibilità di tempo: ciascuno può seguire i corsi
    negli orari maggiormente compatibili con le proprie



                              41
disponibilità e secondo i ritmi individuali di
   apprendimento;
   la flessibilità di spazio: ciascuno segue il corso
   della propria sede, evitando spostamenti dispersivi
   e spesso costosi;
   la flessibilità dei materiali proposti: i materiali
   didattici vengono pubblicati e rilasciati in modalità
   modulare,     per    una     fruizione     agevole   e
   personalizzata e possono essere integrati in itinere.
Il salto di qualità, pertanto, che distingue la terza
generazione    dalle   precedenti   è    lo   spostamento
dell‟attenzione dai contenuti erogati ai processi che
realizzano l‟apprendimento basato su una dimensione
sociale e costruttiva che vede l‟allievo protagonista
attivo del proprio percorso formativo.
Il concetto chiave intorno al quale ruotano tutti gli
aspetti del processo è quello dell‟interazione, definibile
come possibilità che ha l‟utente di influire su di un
percorso didattico ed essere a sua volta influenzato in
modo più o meno efficace e rispondente alle proprie
necessità.




                           42
L’e-learning nel panorama attuale




A      ttualmente     le   persone    hanno     bisogno
       apprendere più cose che in passato: si registra,
infatti, una forte crescita del bagaglio di conoscenze ed
                                                           di




informazioni necessarie agli individui per assumere un
ruolo attivo nelle attività sociali e professionali cui
partecipano.
Contemporaneamente, decresce il periodo di validità
temporale delle conoscenze e delle competenze da loro
possedute. Ciò comporta l‟esigenza sempre più
pressante di soddisfare un bisogno d‟apprendimento e
di formazione continua nel corso della vita di ciascuno.
Se le nuove tecnologie, con la loro presenza sempre più
sfacciata all‟interno della vita privata e professionale
degli individui, non fanno che aumentare questo
bisogno, allo stesso tempo, forniscono dei mezzi che
aiutano ad affrontare questa sfida.
Uno di questi è certamente la multimedialità.
Il termine multimedialità o multimediale deriva dal
latino medium ovvero mezzo, qui inteso come mezzo di
comunicazione, e si può grossolanamente tradurre con
molti mezzi.
Si parla di contenuti multimediali quando per
comunicare un‟informazione riguardo a qualcosa ci si
avvale di molti media diversi: immagini in movimento
(video), immagini statiche (fotografie), musica e testo.
Ancora, il Multimedia è definito da Di Bari24 come
“l‟accesso contemporaneo e integrato a contributi

24
   Di Bari V.(2000). Management multimediale, Milano, Edizioni
Il Sole 24 ore, pp. 4-5, 17


                             43
paritetici realizzati con tecniche mediali differenti e in
relazione interattiva con l‟utente. Il multimedia è
pertanto   codificabile   in    relazione   alle   seguenti
caratteristiche:
    contemporaneità e molteplicità dei media: il
    prodotto è costruito da più media presenti
    simultaneamente;
    complementarietà dei media: i media presenti
    contemporaneamente collaborano alla creazione di
    un unico messaggio;
    integrazione dei media: l‟innovazione più rilevante
    che l‟informatica ha apportato alla comunicazione è
    la possibilità di rendere compatibili tutti i media in
    un unico formato, quello digitale, per poterli
    comprimere,     manipolare,      ed     effettivamente
    compattare in un unico nuovo media;
    interattività dei media: l‟utente del prodotto
    multimediale è in grado di determinare attivamente
    il proprio percorso informativo, scegliendo nel
    corso della navigazione i dati ai quali accedere ed
    alternando il flusso della fruizione. Grazie a tale
    opportunità l‟utente può intervenire sul messaggio
    che sta ricevendo per conformarne la struttura;
    pariteticità dei media: nessun media ha la funzione
    guida rispetto agli altri. Questo non implica che in
    un prodotto tutti i media devono essere utilizzati in
    parti uguali, ma che la presenza dell‟uno sia
    essenzialmente legata alla maggiore capacità di altri
    di esprimere un contenuto”.
Le tecnologie multimediali hanno dunque superato il
limite bimediale testo-immagine. Inoltre i progressi




                           44
della    grafica    e   delle    sue     applicazioni        hanno
notevolmente modificato la trasmissione del sapere e
hanno arricchito i contenuti con rappresentazioni in
grafica tridimensionale, animazioni e simulazioni.
La multimedialità permette di velocizzare i tempi della
trasmissione delle informazioni, supporta le imprese e
le istituzioni scolastiche nella formazione, garantisce ad
un numero sempre maggiore di persone un acceso
veloce    e    semplificato      all‟informazione       ed     alla
formazione facilitando il processo di democratizzazione
della conoscenza.
La peculiarità della formazione e-Learning rispetto alla
più tradizionale formazione a distanza e a quella
classica consiste nella maggior attenzione che si pone
all‟interazione tra gli attori del processo formativo.
L‟elemento chiave dello sviluppo concettuale di questo
modello è l‟idea di comunicazione e apprendimento
come processi sociali.
La recente adozione del termine e-learning, per
identificare i sistemi di formazione a distanza di terza
generazione, nasce inizialmente per descrivere l‟ampio
ventaglio di soluzioni tecnologiche disponibili grazie al
supporto degli strumenti propri dell‟ICT e delle reti.
In merito alla particolare definizione di e-learning tratta
dalla pubblicazione del rapporto ANEE 200425, dopo
una attenta analisi della formazione on-line nei suoi
diversi ambiti applicativi, emerge una complessa
interpretazione/definizione del concetto di e-learning,


25
  L‟Associazione nazionale produttori di tecnologie e servizi per
l‟informazione e la comunicazione (ASSINFORM) aderente a
Confindustria avvalendosi della Commissione dei contenuti
multimediali (ANEE) realizza periodicamente un osservatorio
sull‟e-learning (il riferimento è alla pubblicazione dell‟edizione
2004).


                                45
inteso come “una metodologia di insegnamento e
apprendimento che coinvolge sia il prodotto sia il
processo formativo. Per prodotto formativo si intende
ogni tipologia di materiale o contenuto messo a
disposizione in formato digitale attraverso supporti
informatici o di rete. Per processo formativo si intende
invece la gestione dell‟intero iter didattico che
coinvolge      gli    aspetti    di    erogazione,       fruizione,
interazione, valutazione. In questa dimensione il vero
valore aggiunto dell‟e-Learning emerge nei servizi di
assistenza e tutorship, nelle modalità di interazione
sincrona e asincrona, di condivisione e collaborazione a
livello di community”.26
Questo tipo di formazione non ha alcuna pretesa di
sostituire né la modalità di formazione a distanza di
seconda generazione. Ciascun tipo di formazione,
infatti, è più funzionale a determinati contesti formativi
e non ad altri. Inoltre, anche la più rigorosa formazione
a distanza di terza          generazione, comprende degli
incontri in presenza (di solito all‟inizio e alla fine del
ciclo di formazione online) a testimonianza del fatto
che una modalità di formazione non necessariamente
esclude l‟altra.
La    tradizionale       formazione        in    aula     presenta,
certamente, alcuni vantaggi indiscutibili: prima di tutto
la familiarità con questo tipo di situazione sia per il
docente che per il discente; in secondo luogo la
possibilità per il docente di correggere il tiro nel corso
della lezione grazie alle reazioni immediate che gli
rivelano le domande, i gesti e le espressioni dei visi dei

26
  Liscia R., (a cura di) E-learning, stato dell‟arte e prospettive di
sviluppo, Apogeo, Milano, 2002, p. 12



                                 46
discenti; infine la vicinanza fisica dei discenti che
riescono a creare gruppi d‟interesse e a collaborare
insieme per il conseguimento degli obiettivi formativi.
Tuttavia, nel caso in cui la classe degli allievi sia troppo
numerosa si perdono tutti i vantaggi legati al rapporto
faccia a faccia e la gestione dei feedback da parte del
docente diventa difficile se non impossibile.
Inoltre, il mezzo aiuta la riflessione mentre il trambusto
della classe non permette altrettanto. Gli studenti con
l‟e-Learning possono ottenere più tempo e attenzione
per le loro idee di quanto non avvenga solitamente
nell‟ambito della formazione tradizionale.
Uno dei vantaggi indiscutibili dell‟e-learning è la
possibilità che i contenuti siano disponibili e fruibili nei
momenti e nei luoghi scelti dagli utenti. Si potrebbe
affermare che questa possibilità era già fornita dai
modelli    di   formazione     a   distanza    di     seconda
generazione.     Esiste,     tuttavia,   una        differenza
fondamentale tra i due: i modelli di terza generazione
permettono a discenti e docenti di             dialogare e
collaborare tra di loro. I messaggi sono di tipo
bidirezionale e la comunicazione, che può essere del
tipo uno ad uno, uno a molti, molti a molti,27 ha la
possibilità di divenire interattiva. La comunicazione
può essere sincrona o asincrona. Nel primo caso gli
studenti possono comunicare col docente o con i
colleghi via internet in tempo reale, sia in modo testuale
(via chat) che audio. La formazione è asincrona, invece,
nel caso in cui gli studenti comunicano con i docenti o

27
  Harasim L. (1989). On-Line Education: A New Domain. In
Mason R., Kaye. A (Eds.), Mindweave: Communication,
Computers and Distance Education, pp.50-62, Pergamon Press,
Oxford.



                             47
tra di loro in modalità differita attraverso le e-mail o i
forum di discussione.
Nello specifico Harasim sostiene che la computer-
conferenza è molto di più di un semplice strumento
tecnico per     lo scambio di informazioni; infatti,
promuove la condivisione della conoscenza e la
comprensione dei messaggi dei vari utenti collegati in
rete. Ogni conferenza è un file o archivio costruito e
condiviso dai membri della conferenza; il sistema
archivia automaticamente i commenti, li classifica in
funzione dell‟argomento e consente ai membri di
tenersi aggiornati su eventuali nuovi commenti relativi
ad una determinata area di           interesse. L‟archivio
comune di una conferenza rappresenta un oggetto
condiviso che stimola ed organizza le discussioni di
gruppo e le dinamiche interattive.
Un fondamentale punto di forza della formazione a
distanza di terza generazione, oltre al superamento delle
barriere spazio temporali, è la gran flessibilità nei modi
e negli stili d‟apprendimento, la possibilità di
personalizzare il proprio percorso formativo alla luce
delle proprie competenze e degli obiettivi specifici da
raggiungere, adattandolo anche a chi è in situazioni di
partenza svantaggiate.
L‟e-Learning supporta il modello di sviluppo che Boot
e Hodgson28 hanno definito come “lo sviluppo
dell‟intera persona e    specialmente dalla capacità di
continuare a dare un senso a se stessi e al mondo in cui
viviamo”.

28
  Boot R., Hodgson V. (1987). Open Learning: Meaning and
Experience. Beyond Distance Teaching-Towards Open
Learning. Hodgson V., Mann S., Snell R., Milton Keynes,
SRHE/OU Press, p. 25



                            48
Nonostante i numerosi vantaggi, l‟e-Learning non è
esente da limiti. Gli ostacoli più immediati sono quelli
legati a problemi tecnologici (possibilità di accedere
alla rete, velocità di trasmissione dei dati, costi delle
bollette, ecc) e alle conoscenze informatiche degli
utenti (abilità nell‟uso di una        interfaccia grafica,
capacità di elaborare testi attraverso programmi di
videoscrittura, di salvare dei file ed archiviarli, ecc.).
Tra i limiti più difficili da superare vi sono quelli legati
alle abilità proprie di ogni singolo studente. Fanno parte
di queste abilità quella di saper leggere i messaggi degli
altri studenti, anche se lunghi e complessi e di
formulare risposte appropriate attraverso un mezzo che
non consente un contatto diretto.
Anche la gestione del tempo fa parte di queste capacità:
non tutti sono capaci di gestirlo in maniera flessibile ma
programmata, di leggere il materiale dei corsi nei tempi
più opportuni e di svolgere entro i limiti i compiti
assegnati.
Un‟altra importante capacità che dovrebbero possedere
gli utenti per sfruttare al meglio le potenzialità dell‟e-
learning e quella di saper interagire interattivamente
con gli altri studenti. Questa consiste nel considerare
idee alternative e fornire contro esempi, saper
condividere il lavoro con gli altri in maniera
collaborativa, incoraggiare la partecipazione degli altri
studenti.
Non si può negare il fatto che una comunicazione
scritta, soprattutto se asincrona, può non interessare
tutti gli studenti che da alcuni viene percepita come
fredda . Inoltre, se non si ha la possibilità di accedere
spesso alla rete si rischia di rimanere indietro, portando



                             49
inevitabilmente all‟alienazione di alcuni componenti
dell‟aula virtuale soprattutto se non preparati sin
dall‟inizio ad un tipo di apprendimento collaborativo e
costruttivista.




Il ruolo del nuovo formatore29




G      li strumenti tipici delle comunità funzionali ad
       assicurare l‟interattività e, quindi, ad alimentare
la motivazione ad apprendere e la partecipazione sono:
i forum online, che costituiscono dei momenti di
approfondimento nei quali i soggetti in formazione
scambiano informazioni su argomenti specifici; le chat
e le mailing-list che, collocati al di fuori dei tempi e
degli spazi del corso, rappresentano momenti di
socializzazione.
Tuttavia il rischio di isolamento e di demotivazione, in
particolare per gli studenti che partono svantaggiati
riguardo al possesso delle abilità necessarie perseguire
il percorso formativo, è sempre dietro l‟angolo.
Favorire lo sviluppo armonico delle relazioni sociali
all‟interno del di un gruppo di allievi è il miglior
sistema per creare partecipazione e motivazione nei
soggetti impegnati nel processo di formazione.


29
   La Prova A. (2008). Apprendimento cooperativo e differenze
individuali, Edizioni Erickson, Trento


                             50
A questo riguardo ricopre un ruolo fondamentale il
tutor: guardare all‟e-Learning dal punto di vista del
nuovo formatore significa considerare principalmente
la   dimensione     relazionale,    senza          trascurare,
naturalmente, le conoscenze in campo tecnico e
tecnologico che lo contraddistinguono rispetto ad un
formatore di stampo tradizionale.
Al tutor di rete è riservato l‟arduo compito di
facilitatore degli apprendimenti curricolari. A tal fine,
egli può utilizzare i due canali comunicativi del forum
comune e della posta elettronica privata per tessere
relazioni con i corsisti e supportare le attività
didattiche. Il tutor deve saper motivare, incoraggiare,
animare e, allo stesso tempo, dirigere sapientemente il
gruppo di studio, nella consapevolezza delle dinamiche
interne. Infatti, questa figura deve lavorare duramente
per evitare che il corso proceda unicamente grazie
all‟attività collaborativa di un ristretto nucleo di
membri che scrivono quasi tutti i messaggi, mentre
studenti estranei al nucleo si limitano a leggerli, si
collegano sempre meno e, sentendosi esclusi, sono
sempre più inclini ad abbandonare completamente. In
questo senso il tutor si rivolge più ai processi che ai
contenuti.
Il tutor deve essere un buon conoscitore degli aspetti
emozionali, cognitivi e sociali della comunicazione
online e deve essere in grado di gestire l‟apprendimento
collaborativo non solo del singolo discente ma di tutto
il gruppo e deve essere in grado di animare il clima
virtuale che potrebbe spersonalizzarsi ed astrarsi, a
causa della distanza fisica degli interlocutori.




                            51
Di seguito verranno descritti in breve i principali
vantaggi dell‟apprendimento collaborativo in rete.
   Vantaggi      cognitivi        e    motivazionali:     la
   comunicazione di gruppo di tipo virtuale facilita
   l‟attivazione di livelli cognitivi superiori (ad
   esempio lo sviluppo del pensiero critico, la
   valutazione delle strategie di risoluzione dei
   problemi, ecc.), elicita l‟interesse verso le attività di
   studio e promuove l‟assunzione di responsabilità
   del proprio ed altrui processo di apprendimento.
   Rimozione      dei     limiti      spazio-temporali:    i
   partecipanti apprezzano l‟opportunità di potersi
   collegare e di partecipare nel momento da loro
   prescelto.
   Possibilità di accedere al sistema per tutta la
   giornata: questa modalità consente agli studenti di
   concentrarsi efficacemente sulle discussioni ,
   poiché possono scegliere i tempi di partecipazione.
   La disponibilità dei resoconti memorizzati delle
   discussioni, rende la rete un prezioso strumento di
   ricerca e di apprendimento, funzionante sia come
   base- dati che come archivio.
   Le attività educative online (a cui gli utenti
   accedono attraverso il loro computer a casa o al
   lavoro) promuovono una connessione significativa
   tra lavoro e apprendimento. I partecipanti trovano
   questa caratteristica molto significativa in relazione
   alle attività di sviluppo professionale, a quelle di
   ricerca, dato che il medium elettronico porta il
   materiale del corso e i partecipanti direttamente
   nell‟ambiente dello studio (casa-scuola-lavoro).




                             52
L‟apprendimento      di        gruppo   favorisce   la
circolazione di un vasto insieme di informazioni e
la realizzazione di esperienze rilevanti: la rete
funziona come uno strumento efficace per la
gestione delle informazioni poiché facilita il
recupero e la selezione dei dati che verranno
sottoposti a processi di valutazione e di riflessione
critica.




                          53
Bibliografia



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della qualità, Linf@.


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formazione manageriale nella rete. Il Sole 24 ore,
Milano.




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Dalla fa d

  • 1. UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELL'AQUILA FACOLTA' DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Dalla FaD all‟e-Learning Anno Accademico 2010 / 2011 Professoressa: V. Pellegrino Studentessa: Cerini Giulia Matricola: 206977 e-mail: cerinigiulia@inwind.it
  • 2. Indice INDICE......................................................................................................... 1 PREMESSA .................................................................................................. 1 SVILUPPO ED EVOLUZIONE DELL’E-LEARNING ............................................. 7 LE TEORIE DI BASE DELL’APPRENDIMENTO ................................................. 9 FAD DI PRIMA GENERAZIONE: IL DISTANCE SCHOOLING............................................................................................... 13 FAD DI SECONDA GENERAZIONE: IL DISTANCE LEARNING ................................................................................................. 17 IL PASSAGGIO TRA LA SECONDA E LA TERZA GENERAZIONE........................................................................................... 21 LA FAD DI TERZA GENERAZIONE E L’E-LEARNING ...................................... 23 L’E-LEARNING ........................................................................................... 31 L’E-LEARNING NEL PANORAMA ATTUALE ................................................. 43 IL RUOLO DEL NUOVO FORMATORE ......................................................... 50 BIBLIOGRAFIA ........................................................................................... 54 Premessa 1
  • 3. L‟ espressione di formazione a distanza è stata utilizzata per identificare i processi formazione in cui docente e studente non si trovano di fisicamente nello stesso posto, ma svolgono le proprie attività in luoghi e tempi diversi. Questa definizione include tutte le modalità che sono state utilizzate: dalla posta come mezzo per veicolare formazione, agli attuali esperimenti di blended learning come modalità di integrazione di formazione tradizionale e e-Learning. Per capire, quindi, il significato e le innovazioni introdotte dall‟e-Learning non si può prescindere dal considerare la storia e l‟evoluzione dei suoi precursori. L‟insegnamento per corrispondenza attraverso la posta classica si caratterizzava per le seguenti peculiarità: • scelta dei corsi da frequentare tramite guida ed elenco ricevuto direttamente a casa via posta, • ricezione tramite posta ordinaria del materiale didattico presso la propria abitazione, • possibilità conseguente di studiare e fare esercizi secondo le disponibilità di tempo e luogo dei vari soggetti, • presenza e supporto da parte di un equipe di docenti, che, tramite numero telefonico, rispondeva a problematiche e dubbi degli studenti in difficoltà. Questo sistema di apprendimento per corrispondenza metteva già in evidenza come l‟insegnamento a distanza si sviluppa secondo una modalità che prevede il contatto, anche se non fisico, stretto e continuo tra 2
  • 4. emittente e ricevente: caratteristica essenziale per questo tipo di approccio alla conoscenza. L‟emittente andava a ricoprire una funzione fondamentale nell‟apprendimento a distanza in quanto il soggetto ricevente poteva richiedere ad esso aiuto ogni qual volta si trovasse di fronte una reale difficoltà. Da questo primo rudimentale approccio di formazione a distanza si sono evoluti modelli di comunicazione elettronica in grado di metterci in contatto con tutto il mondo e di superare incredibili distanze. L‟educazione a distanza presenta innumerevoli definizioni quante più sono le modalità del fare educazione. Principalmente viene considerata come un processo che utilizza il PC, o la tecnologia video, per eliminare la distanza tra istruttori e studenti, concetto questo che, molto spesso, viene attribuito alla Distance Learning, generando così confusione nel significato e nell‟interpretazione tra i due termini. La Distance Education (DE) si occupa di proporre e fornire programmi per corsi di laurea, per diplomi di scuola superiore e di adempiere a scopi pratici aziendali, offrendo materiale didattico per classi e per singoli fruitori e supportandoli con programmi di verifica delle capacità raggiunte. L‟obiettivo è quello di rendere mobili le conoscenze nelle varie discipline per risolvere i problemi reali, adottando in modo razionale i mezzi di controllo messi a disposizione ed abituando i fruitori ad utilizzare un linguaggio tecnico corretto. La comunicazione è sostanzialmente bidirezionale e grazie a questo sistema la valutazione delle capacità di apprendimento avviene 3
  • 5. tramite esercizi ed esami in rete utili ad evidenziare eventuali lacune nell‟iter formativo dell‟utente. Le motivazioni che hanno portato all‟introduzione della FaD nei diversi periodi sono diverse a seconda del contesto storico: nel‟Ottocento, la principale finalità era di permettere di completare la propria formazione anche a coloro che per motivi geografici non potevano usufruire di strutture scolastiche e formative. Oggi il significato attribuito alla FaD e in particolare all‟e- Learning è diverso ed è legato al bisogno di continuos learning. Nell‟era dell‟informazione, il ruolo svolto dalle nuove tecnologie è diventato cruciale per soddisfare i bisogni di formazione continua.1 Nella società attuale, identificata come società della conoscenza, viene enfatizzata l‟importanza della formazione non solo nella fase iniziale del processo di crescita degli individuo, ma all‟interno di tutto l‟arco della prima esistenza. Indipendentemente dal tipo di tecnologia usata per l‟erogazione del prodotto di formazione a distanza, il principale merito attribuito alla FaD fin dall‟origine è stata la possibilità di sciogliere la formazione dai vincoli spazio temporali. Oggi, le innovazioni introdotte dalle nuove tecnologie hanno permesso di superare definitivamente i vincoli legati a spazio e tempo e hanno, contemporaneamente, favorito la creazione di materiali didattici più vicini alle esigenze degli studenti e supportato la possibilità di 1 Marinensi G. (2002). Corporate e-Learning: la sfida della qualità, Linf@. 4
  • 6. articolare il percorso formativo secondo le necessità dei discenti. Nonostante lo sviluppo delle nuove tecnologie abbia contribuito alla diffusione della FaD, sarebbe erroneo pensare che la sua evoluzione sia esclusivamente collegata e dipendente dall‟avanzamento degli strumenti utilizzati: sicuramente, lo sviluppo di nuovi tools e supporti ha favorito la diffusione di modelli di formazione a distanza, ma anche l‟interazione con nuove teorie dell‟apprendimento e nuovi modelli pedagogici ha completato il passaggio dalla formazione a distanza all‟e-Learning. I passaggi storici attraverso cui si è articolata la storia della FaD evidenziano che così come per la diffusione della cultura, anche le modalità attraverso cui si diffonde la conoscenza sono dipendenti dalle tecnologie utilizzate. La storia della FaD è quindi condizionata dallo sviluppo tecnologico ma è soprattutto l‟espressione delle esigenze culturali, storiche, 2 economiche della società in cui si colloca. 2 Eletti V. (2002). Dalla formazione a distanza all‟extended e- Learning, Next, 14, Roma. 5
  • 7. Media Qualità della Periodo utilizzati interazione Dal 1830 alla metà Materiali Prima degli anni cartacei ‟60 del Bassa generazione spediti per secolo posta. successivo. Tecnologie Dalla della seconda metà comunicazio degli anni Seconda ne mature ‟60 alla (radio, Media generazione prima metà telefono, degli anni video ‟80 del XX cassette). secolo. Nuove tecnologie dell‟informa Dalla zione e della Terza seconda metà comunicazio degli anni Alta generazione ne (TV ‟80 fino ad satellitare, oggi. reti telematiche). Tabella 1 Dalla formazione a distanza all’e-learning: passaggio storico. 6
  • 8. Sviluppo ed evoluzione dell’e-Learning A ffinché si possa parlare di un efficace sistema di formazione a distanza occorre che si realizzino diverse condizioni. Calvani3 le individua in: “separazione fisica tra insegnante e studente e lo svincolo dell‟attività formativa dalla contemporaneità rispetto all‟erogazione; un‟organizzazione didattica strutturata (che la contraddistingue dallo studio individuale); presenza di una tecnologia per collegare l‟insegnante e il discente (carattere mediato della comunicazione); impiego sistematico di formazione remota, virtuale e vicaria; disponibilità di una comunicazione a due vie; un forma industrializzata di istruzione; esplicitezza formale circa criteri e regole di studio”. I vari autori che hanno analizzato nel tempo l‟evolversi della Formazione a distanza concordano sul fatto che, in sostanza, la FaD è condizionata dallo sviluppo tecnologico, che avrebbe favorito l‟evoluzione delle metodologie di erogazione dei contenuti. Accanto all‟innovazione tecnologica viaggiano ovviamente anche fattori di tipo culturale, storico ed economico. Per comprendere quali sono gli elementi caratterizzanti lo sviluppo e l‟evoluzione dell‟e-Learning, è indispensabile considerare i passaggi storici che costituiscono un ciclo esteso di esso4, e per ognuna delle quattro fasi identificate si possono associare non 3 Calvani A. (2005). Rete, comunità e conoscenza. Costruire e gestire dinamiche collaborative, Erickson, Trento, p. 28 4 Nacamulli, R.C.D. (2003). La formazione, il cemento e la rete, EtasLibri, Milano. 7
  • 9. solo alcuni cambiamenti sociali ed economici ma anche le teorie dell‟apprendimento che ne stanno alla base: FaD di prima generazione: identificata da Nacamulli5 come Distance Schooling, si sviluppa durante la rivoluzione industriale di fine Ottocento con l‟istruzione per corrispondenza, ed era costituita dall‟invio di materiali didattici agli studenti. Un modello didattico basato sulle teorie comportamentiste, dove si presupponeva che ad uno stimolo (un libro, una serie di letture, ecc.) corrispondesse automaticamente l‟apprendimento; FaD di seconda generazione o Distance Learning: rappresenta l‟evoluzione della formazione per corrispondenza e si riassume nell‟uso delle tecnologie come mezzo di formazione: televisione, radio, telefono, cassette, videocassette; FaD di terza generazione o e-Learning: formazione online, emersa all‟inizio degli anni Novanta, con il ricorso ai PC e alle reti di computer, caratterizzata da multimedialità, interattività e collaborative learning; Il tentativo di sfruttare le potenzialità dell‟ICT combinandole con le risorse della formazione d‟aula sta portando all‟affermazione di un nuovo modello di formazione integrata: il complex learning, che può dunque essere considerato con la più recente evoluzione dell‟e-Learning verso un modello dove sia possibile integrare “in modo sinergico e flessibile diversi sistemi di formazione: 5 Nacamulli, R.C.D. (2003). Op. cit. 8
  • 10. Integrazione tra modalità tradizionale di formazione e e-Learning; Integrazione digitale dei codici comunicativi e la learnativity; Integrazione della attività di formazione con la catena della produzione di valore”6. Figura 1 Gli stadi storici dello sviluppo dell'e-learning (Nacamulli, 2003) Le teorie di base dell’apprendimento D alla storia della formazione a distanza passiamo ad un breve excursus delle teorie che sono alla base dell‟apprendimento. 6 Nacamulli, R.C.D. (2003). op. cit. 9
  • 11. L‟apprendimento è il processo di acquisizione di una conoscenza, di una competenza o di una particolare capacità attraverso lo studio, l‟esperienza o l‟insegnamento. Dal punto di vista psicologico, l‟apprendimento è una funzione dell‟adattamento nel comportamento di un soggetto, risultato da una esperienza. Il concetto di apprendimento ha subito delle variazioni nel tempo: si è passati, sostanzialmente, da una visione passiva del discente fino alle teorie attuali che prevedono un coinvolgimento attivo e consapevole da parte di chi apprende. Il comportamentismo, o behaviourismo, vede l‟apprendimento come un processo legato al condizionamento: il docente trasmette le proprie conoscenze al discente tramite meccanismi di stimolo e di ricompensa. Famosi gli esperimenti condotti dagli studiosi su animali, in particolare topolini, i quali apprendevano che, se avessero agito in un determinato modo, avrebbero avuto una ricompensa in cibo. Si tratta evidentemente di un metodo efficace per indurre all‟apprendimento, ma resta una strada troppo legata a processi meccanici, poco spontanei e lontani da un vero e proprio metodo che consente di acquisire e consolidare nuove nozioni in modo naturale e ragionato. La coscienza del discente ha un ruolo troppo marginale, ed è relegato ad un mero contenitore da riempire. I fondamenti teorici del comportamentismo devono esser ricercati nelle teorie del funzionalismo, teorizzato da William James, e nella riflessologia, fondata da Ivan Sečenov, Vladimir Bechterv e dal più noto Ivan Pavlov. 10
  • 12. Dal pensiero di questi studiosi nasce, agli inizi del novecento in America, il comportamentismo, ad opera dello psicologo John Watson7; con lui, sono Ernest Thorndike e Burrhus Frederic Skinner i maggiori teorici e studiosi delle dinamiche legate all‟apprendimento, i quali hanno condotto i loro studi sino agli anni sessanta del 1900. In quest‟epoca si affermò una nuova teoria dell‟apprendimento, nota con il cognitivismo, nato negli Stati Uniti verso la metà degli anni cinquanta. Eletti8, dà questa definizione delle differenze che intercorrono tra il comportamentismo e il cognitivismo: “Le differenze sostanziali [...] investono, innanzitutto, la concezione della struttura mentale dell‟individuo. Mentre il comportamentismo assimila gli atteggiamenti intellettivi a stimoli fisiologici, derivati dall‟interazione con l‟ambiente, il cognitivismo dà rilievo alla componente mentalistica, alle capacità cognitive, all‟intelligenza: caratteristiche proprie dell‟essere umano”. In sostanza, l‟individuo crea delle interrelazioni fra le informazioni attraverso l‟esperienza, le reti di relazioni fra concetti. Il discente inizia ad avere una sua identità, un suo ruolo definito, e non apprende più solo meccanicamente, ma acquisisce nozioni in modo ragionato. Anche il comportamentismo affonda le radici nella psicologia di fine Ottocento, in particolare nella Gestalt Psycologie e nelle opere di Lev Vygotskij e Jean 7 Con la pubblicazione dell‟articolo intitolato Psycology as the behaviourists views it, nel 1913, nasce, secondo la convenzione, il comportamentismo. 8 Eletti V. (2002). Che cos‟è l‟e-learning, Carocci, Roma, p. 34. 11
  • 13. Piaget, ma siamo ancora lontani dalle teorie del costruttivismo che hanno influenzato il modo di intendere l‟apprendimento negli ultimi decenni del Novecento. Il costruttivismo fa un passo avanti rispetto al cognitivismo, accettando in parte i dettami per i quali la percezione della realtà da parte di un individuo non sono solo un processo mentale soggettivo, ma esso aggiunge la componente relazionale, per la quale un individuo deve apprendere anche attraverso la relazione e l‟interazione con altri individui. La comunicazione interpersonale e la collaborazione sociale sono determinanti per l‟ambiente di apprendimento; quest‟ultimo deve essere analizzato da chi progetta sistemi di apprendimento in quanto è in base ad esso che avrà successo o meno un‟offerta formativa. Il paradigma del learner centered trova in ambito costruttivista terreno fertile per il suo sviluppo. Le stesse nozioni vanno ovviamente applicate ai gruppi, alle comunità di apprendimento, nelle quali è il discente il fulcro intorno al quale si sviluppano i contesti di costruzione cooperativa del sapere. L‟apprendimento costruttivista, in qualsiasi formulazione, ha come punto in comune la costruzione cooperativa del sapere. Tale caratteristica permette, in particolare nella formazione a distanza, e pertanto nell‟e-learning, di rendere efficace l‟apprendimento e anche di supplire della mancanza di contatto diretto interpersonale fra discenti e fra docenti e discenti. La dimensione collaborativa/cooperativa è alla base di tutti 12
  • 14. i sistemi e le applicazioni che permettono di creare community virtuali, spazi virtuali di apprendimento e, in generale, delle reti sociali. Le teorie costruttiviste sono alla base dell‟e-learning di ultima generazione. FaD di prima generazione: il Distance Schooling9 L e origini della formazione a distanza si possono ritrovare alla fine dell‟ottocento: la necessità di raggiungere studenti sparsi in diverse zone geografiche, che non potevano accedere all‟istruzione tradizionale, aveva spinto l‟utilizzo del sevizio postale come veicolo di formazione. Nasce l‟istruzione per corrispondenza. Questa aveva il fine di fornire, soprattutto agli adulti, un‟istruzione di base ed una preparazione professionale altrimenti impossibili, specialmente per i residenti in zone isolate. La FaD di prima generazione si basava sull‟invio per posta di libri, dispense e testi. Ai corsisti era richiesto di restituire dei moduli compilati che servivano per verificare i loro progressi. 9 Esposito G., Mantese G. (2003). E-Learning: guida operativa, Franco Angeli, Milano. 13
  • 15. L‟evoluzione delle tecniche di stampa, la creazione di una rete capillare di uffici postali, l‟estensione della linea ferroviaria avevano permesso una diffusione adeguata del servizio postale. Queste condizioni avevano favorito la produzione e la distribuzione del materiale didattico in quantità sufficienti a gruppi di studenti dislocati territorialmente in località diverse e lontane. In tempi rapidi, potevano essere recapitati materiali diversi anche su grandi distanze: l‟apprendimento, di conseguenza, non poteva che basarsi su uno studio di tipo individuale di materiali cartacei corredati spesso da indicazioni su come studiare, e su una interazione fra studente e docente caratterizzata dalla corrispondenza scritta, limitata prevalentemente alle fasi di verifica. La FaD di prima generazione era connotata da un‟offerta formativa strutturata in modo rigido, con contenuti di tipo prevalentemente tecnico specifico o di alfabetizzazione di base, progettata a priori senza considerare le necessità specifiche dello studente. Il processo di apprendimento non era oggetto di particolari attenzioni: l‟interazione tra studenti e docenti era molto limitata e bidirezionale, orientata fortemente alla verifica dell‟apprendimento. In questo modello gli studenti sono considerati come soggetti prevalentemente passivi, che, in seguito allo studio di materiali didattici appositamente costruiti, rispondevano con un adeguato apprendimento e ampliamento delle proprie conoscenze. L‟utilizzo dell‟istruzione a distanza a supporto della formazione scolastica trova un degno esempio nel 1873 negli Stati Uniti, dove l‟Illinois Weslayan University 14
  • 16. progettò ed erogò il primo corso universitario a distanza, mentre nel 1905 a Baltimora viene fondato il primo istituto privato sperimentale per la vendita di formazione primaria a una popolazione di cinquemila studenti. Solo all‟inizio del secolo scorso, la didattica per corrispondenza viene utilizzata in modo più specifico come strumento di formazione scolastica e professionale, destinata a giovani e non più agli adulti ed erogata da enti e istituzioni, e non semplici tentativi di singoli individui. In particolare, negli anni venti e trenta un nuovo mezzo di comunicazione si diffonde: la radio, uno strumento che non si avvale di supporti fisici per la trasmissione delle informazioni, ma dell‟aria, e che permette a tutti coloro che possiedono uno strumento radiofonico di raccogliere informazioni. Nonostante il nuovo strumento favorisca il passaggio da una comunicazione one to one (tipica dell‟istruzione per corrispondenza) a una one to many, le caratteristiche intrinseche del modello non permettevano l‟interazione degli studenti tra loro e con l‟istituzione promotrice del corso. Anche il telefono inizierà verso gli anni quaranta a essere utilizzato come strumento di supporto alla formazione: nel 1939, l‟università dello Iowa realizzò un corso via telefono per gli studenti disabili, impossibilitati a frequentare le lezioni. In Italia, nel periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale, la necessità di favorire una ripresa sociale veloce e di supportare l‟istruzione professionale parallela a quella scolastica, porterà ad 15
  • 17. utilizzare la radio come strumento di formazione a distanza. La Scuola Radio Elettra rappresenta l‟esperienza italiana di uso della radio come mezzo di istruzione a distanza associato alla didattica per corrispondenza. Essa fu fondata nel 1951 con corsi per l‟avviamento professionale, si orienterà successivamente alla formazione di professioni tecniche e poi a corsi finalizzati all‟ottenimento della qualifica di scuola media inferiore e soprattutto dei diplomi, professionali e dell‟istruzione tecnica. Le esperienze finora presentate e incluse nella prima fase di sviluppo della formazione a distanza possono essere ricondotte a un unico modello di apprendimento: a comportamentismo, ovvero un insieme di teorie nate all‟inizio del novecento focalizzate sul comportamento espresso e osservabile degli esseri umani. L‟approccio comportamentista vede l‟uomo come prodotto delle proprie esperienze e interazioni con l‟ambiente e il suo comportamento è la risultante di una relazione automatica stimolo-risposta. Il funzionalismo di James e la riflessologia di Pavlov prima, e le seguenti teorie comportamentiste di Thorndike con la legge dell‟effetto, ovvero il modello secondo cui l‟apprendimento è un processo graduale condotto per tentativi ed errori, costituiscono le basi pedagogiche a questo modello. La formazione in autoapprendimento, tipica della FaD di prima generazione e in parte anche della seconda generazione, si basa proprio su queste teorie dell‟apprendimento: l‟utilizzo di materiali preconfezionati utilizzabili in posti e in tempi diversi 16
  • 18. infatti risponde a una concezione stimolo-risposta, senza considerare l‟importanza dell‟interazione dell‟individuo nella costruzione attiva del proprio bagaglio cognitivo. L‟apprendimento è fondamentalmente passivo perché basato su una struttura e un percorso organizzato da terzi, senza tenere in considerazione caratteristiche, bisogni, esigenze del singolo. L‟attenzione è quasi esclusivamente concentrata sull‟utilizzo di un mezzo ce meglio di altri permetta di superare i vincoli spazio- temporali e sulla progettazione e realizzazione di materiali didattici adeguati e coerenti con i mezzi di comunicazione utilizzati. Questi materiali in realtà sono semplici e lineari e non permettono in alcun modo integrazioni fra loro:la multimedialità e l‟interattività saranno invece le caratteristiche della FaD di seconda generazione. FaD di seconda generazione: il Distance Learning10 egli anni sessanta, l‟utilizzo di nuovi mezzi N tecnologici, quali la televisione prima, le audio e videocassette poi, hanno favorito l‟evoluzione di un nuovo modello di formazione a distanza, dove 10 Esposito G., Mantese G. (2003).op. cit. 17
  • 19. l‟apprendimento veniva agevolato dalla presentazione di immagini ed esemplificazioni visive, che permettevano l‟acquisizione di informazioni molto più comprensibili a un pubblico analfabeta o con un baso livello di istruzione. Con la nascita del mezzo televisivo queste prime metodologie vennero affiancate dai cosiddetti sistemi di FaD di seconda generazione, basati sull‟uso di lezioni pre-registrate su cassette audio e video e, successivamente, software didattici, Cd- Rom, e-mail ed altri supporti. Nei sistemi di prima e seconda generazione gli obiettivi principali sono la copertura di ampie distanze geografiche ed il raggiungimento di un gran numero di utenti. L‟apprendimento non è definito come un fatto sociale in cui privilegiare le interazioni fra docenti e studenti quanto, piuttosto, un fatto prevalentemente individuale. In un periodo in cui la ricostruzione economica e sociale post-bellica impegnava tutti, le grandi istituzioni sentivano la necessità di favorire l‟istruzione come mezzo per la crescita sociale. L‟Italia identificò il mezzo televisivo sin dalla sua introduzione nel 1954 come lo strumento che avrebbe favorito la promozione e la diffusione della cultura: la penetrazione della televisione a tutti gli strati sociali anche attraverso la visione in luoghi pubblici favoriva l‟educazione e l‟istruzione a larghe fasce della popolazione. La trasmissione Non è mai troppo tardi (1960) condotta dal maestro Alberto Manzi, rappresenta per il contesto italiano l‟esperienza più rappresentava del tentativo nazionale di usare il messo televisivo come strumento 18
  • 20. di alfabetizzazione di base e la sua programmazione verrà promossa ininterrottamente fino al 1968, quando verrà sospesa per l‟incremento della frequenza alla scuola dell‟obbligo. Così come era avvenuto per la radio, anche il mezzo televisivo, ha favorito un apprendimento one to many ma l‟elemento innovativo è stato l‟introduzione di nuove modalità non basate esclusivamente sull‟interazione di natura testuale ma anche visiva: un primo tentativo di approccio multimediale, ovvero l‟utilizzo di strumenti e modalità diverse per supportare l‟apprendimento. Il termine multimediale ha qui un significato limitato, perché identifica in realtà un prodotto didattico che consente “di passare facilmente da un mezzo all‟altro, di dire la stessa cosa in modi diversi, di fare ricorso, secondo i casi, all‟uno o all‟altro dei nostri sensi.11 Il modello in questione è caratterizzato ancora da una bassa interattività dello studente: l‟apprendimento è ancora limitato all‟esperienza individuale e non si riescono a percepite i vantaggi provenienti dall‟interazione del gruppo. L‟altro elemento caratterizzate il Distance Learning è la massificazione della produzione formativa, ovvero una struttura didattica “che rimane una forma industrializzata di istruzione finalizzata alla produzione e alla distribuzione di massa di prodotti di 11 Negroponte, N. (1995). Esseri digitali, Sperling & Kupfer, Milano. 19
  • 21. autoformazione, caratterizzata da bassa interattività tra i partecipanti”12. La FaD di seconda generazione è fortemente legata alla realizzazione in grossi volumi di prodotti di formazione a distanza, essendo correlata a una logica di standardizzazione produttiva e distributiva. Questa caratteristica è ritrovabile in un nuovo strumento di formazione a distanza: la videocassetta. La commercializzazione delle videocassette ha offerto a possibilità attraverso la registrazione di vedere trasmissioni televisive in modalità asincrona e di realizzare corsi a distanza che potevano essere acquistati secondo le proprie necessità. Come per il Distance Schooling anche il Distance Learning, il modello di apprendimento di riferimento è, almeno agli inizi, il modello comportamentista: interazione tra studente e docente è prevalentemente unidirezionale, senza un ruolo partecipativo e attivo dello studente nella costruzione del proprio sapere. La Distance Learning (DL) è, anzitutto, utilizzata per focalizzare l‟attenzione sulle esperienze dello studente piuttosto che sull‟insegnamento, dipende dall‟istruttore, dallo studente, dal materiale che essi studiano e da come in ultimo questo viene assimilato. Essa può esplicarsi in modo sincrono e asincrono: questo sta a significare che lo studente può interagire con l‟istruttore e altri studenti nel medesimo tempo, secondo gli orari stabiliti dai programmatori dei corsi, oppure durante il giorno, secondo le proprie personali 12 Vescovi, T. (2002). (a cura di) e-Learning. La formazione manageriale nella rete. Il Sole 24 ore, Milano. 20
  • 22. necessità di chiarimento o do consulenza, contattando i docenti. Il passaggio tra la seconda e la terza generazione13 I l passaggio della FaD di seconda generazione alla FaD di terza generazione può essere identificato dalla nascita del Consorzio Nettuno, ovvero la prima esperienza italiana di teledidattica, basato su una partnership tra università e aziende per la realizzazione di corsi universitari a distanza mediante l‟utilizzazione di trasmissioni televisive. La caratteristica principale del Consorzio Nettuno è stata fin dall‟inizio il tentativo di integrare diversi mezzi e supporti per favorire l‟apprendimento individuale, anche se l‟offerta formativa continuava ad essere standardizzata. Il modello di riferimento sono ancora le teorie comportamentiste tradizionali ma fanno la oro apparizione le prime esperienze progettate utilizzando come teoria di riferimento il modello di istruzione programmata di Skinner. Secondo il modello proposto da Skinner, l‟istruzione programmata per esser efficace deve prevedere una significatività dei contenuti , la 13 Calvani A. (2005). Op. cit. 21
  • 23. logicità della loro successione, l‟interesse dello studente, la revisione della formulazione del programma a seconda dei risultati raggiunti, la valutazione degli obiettivi attraverso l‟uso dei test. Il processo di apprendimento è quindi fortemente strutturato con un approccio tutoriale, finalizzato all‟acquisizione di determinate competenze: per ogni azione corretta lo studente riceve un feedback/rinforzo che condiziona le azioni successive, quindi maggiore è il condizionamento maggiore è l‟apprendimento. I CAI (Computer Aided Instruction) e i CBT (Computer Based Training) rappresentano i primi tentativi, basati su questa teoria, di utilizzo dei supporti informatici: la modalità prevalentemente utilizzata era il self-learning per cui possono idealmente rappresentare il passaggio tra la FaD di seconda generazione e quella di terza generazione. Il CAI è un programma supportato dagli strumenti informatici, dove lo studente attraverso il monitor deve compiere una serie di operazioni strutturate in sequenza: il programma è molto rigido perché la prosecuzione del percorso è possibile solo quando vengono date le risposte corrette alle domande e quesiti posti dal percorso. L‟interazione è limitata in quanta l‟unica operazione possibile riguarda la risposta alle istruzioni date dal programma. Il CBT è un prodotto più avanzato perché utilizza supporti quali il Cd-Rom anche se rispetto ai prodotti di FaD successivi presenta meno multimedialità e interattività. Il modello pedagogico di riferimento è in ogni caso l‟istruzione programmata, che verrà 22
  • 24. affiancata da modalità meno rigide come gli HCBT (Hyper Computer Based Training) e gli ICBT (Intelligent Computer Based Training). La FaD di terza generazione e l’e- Learning alla metà degli anni ottanta, l‟introduzione del D PC in ambito formativo, e, successivamente negli anni novanta, l‟utilizzo delle reti ha comportato una rivoluzione in toto del modo di imparare e del metodo di insegnamento, insieme alla concezione stessa del processo di apprendimento come modalità interattiva e multimediale e personalizzata. I sistemi di terza generazione considerano il processo sociale l‟idea chiave dello sviluppo della formazione a distanza, in questo caso chiamata anche online education. In tal caso, la maggior parte del processo formativo avviene in rete attraverso l‟interazione dei partecipanti in una vera e propria comunità di apprendimento che favorisce sia il superamento dell‟isolamento del singolo che la valorizzazione dei suoi rapporti con il gruppo. Si supera la definizione di Formazione a Distanza per sostituirla con quella di e- Learning che denota la possibilità di apprendere assieme, anche se distanti per luogo e per tempo, in un 23
  • 25. rapporto paritetico e di scambio non solo tra discenti, ma secondo un modello che prevede un rapporto dinamico, policentrico, tra i diversi soggetti della rete. L‟e-learning modifica sensibilmente i modelli erogativi dell‟istruzione a distanza classica, integrando caratteristiche fisiche della didattica a distanza e caratteristiche psicologiche di quella in presenza o tradizionale, accentuando nuove dimensioni con un ruolo maggiormente attivo e partecipativo assegnato ai soggetti, un forte senso di appartenenza e presenza (comunità di apprendimento, classi virtuali) e la possibilità di una maggiore personalizzazione del percorso di apprendimento. Con l‟e-learning emerge una nuova filosofia della formazione basata più sul riutilizzo/condivisione della conoscenza già posseduta dai partecipanti e meno sulla trasmissione dal docente al discente. Il termine e-learning attualmente è contraddistinto da una numerosa costellazione di definizioni spesso incomplete e fortemente caratterizzate dallo scenario storico di riferimento nel quale sono state generate. La recente adozione del termine e-learning, per identificare i sistemi di formazione a distanza di terza generazione, nasce inizialmente per descrivere l‟ampio ventaglio di soluzioni tecnologiche disponibili grazie al supporto degli strumenti propri dell‟ICT e delle reti. La FAD di terza generazione si avvale, quindi, delle reti telematiche, sfruttando tutte le risorse dell‟ICT (Information and Communication Technology) attualmente disponibili ed in continua evoluzione,grazie alle quali non è più l‟utente a 24
  • 26. dirigersi verso la formazione, ma è la formazione a plasmarsi in base alle esigenze e alle conoscenze dell‟utente. La caratteristica principale dell‟e-Learning è rappresentata dalla capacità, non soltanto di utilizzare tecnologie in grado di amplificare il concetto di interattività, ma anche di favorire “una concezione essenzialmente psicologico-sociale del processo di apprendimento, orientata e guidata dalle esigenze dei formandi”14. Oggi l‟e-Learning è entrato nel vocabolario dei formatori per indicare una nuova modalità di apprendimento (in sostituzione del termine sistemi di Formazione a Distanza di terza generazione e/o di rete) che definisce soluzioni formative (processi, logiche di progettazione di prodotti, servizi e relativi strumenti tecnologici) erogate in rete, contraddistinte dai seguenti aspetti: completamente a distanza, ossia in modalità full- distance learning; in modalità blended learning, ovvero forme di carattere misto basate sull‟integrazione di momenti di formazione in aula e a distanza; a supporto delle attività formative tradizionali, o didattica web enhanced, in tal senso predispone di aree di accesso ai materiali condivisi e tools di comunicazione. Grazie all‟e-Learning, attraverso le reti, possono essere accolte tutte le precedenti modalità di FaD (autoapprendimento, formazione assistita) erogate nei 14 Brown J.S., Duguid P. (2000). The social life information, Harvard University Press, Cambridge. 25
  • 27. precedenti sistemi di formazione a distanza e valorizzate all‟interno di un unico ambiente integrato. Il modello psicologico di riferimento va in crisi: le teorie comportamentiste in cui lo studente è essenzialmente visto come attore passivo, vengono sostituite da modelli cognitivisti prima e costruttivisti poi. Mentre nelle teorie di Thorndike e Skinner il soggetto rispondeva in modo condizionato allo stimolo (materiale di apprendimento), il cognitivismo introduce il concetto secondo cui il comportamento e l‟apprendimento dell‟individuo non sono semplicemente una risposta automatica a uno stimolo, ma sono una stratega attivata per soddisfare uno scopo. L‟apprendimento diventa un mezzo per interagire con l‟ambiente mediante una capacità sempre più efficace di risolvere i problemi e ristrutturare i propri schemi cognitivi. Per la prima volta, si iniziano a considerare le specificità dello studente e del suo ruolo attivo nell‟apprendimento e nella costruzione della propria rappresentazione del mondo circostante. Le teorie che hanno condizionato l‟evoluzione della FaD in e-Learning sono raggruppate nel filone appartenente al costruttivismo: nate negli anni ottanta, le prospettive costruttiviste evidenziano il ruolo attivo dello studente, centro del processo educativo. L‟interazione tra studenti e docente, assente nel comportamentismo, viene introdotta nel cognitivismo ma enfatizzata nelle teorie costruttiviste: ogni soggetto è caratterizzato da modelli di apprendimento diversi e attiva stili di apprendimento coerenti con il contesto 26
  • 28. specifico anche in riferimento alle propensioni che derivano dalle proprie esperienze di vita. Il riferimento al processo ciclico di Kolb15 è inevitabile: il processo circolare dell‟apprendimento che continua a trasformare conoscenze acquisite in punto di partenza per nuove interpretazioni attraverso quattro fasi (esperienza concreta, riflessioni, formulazione di nuovi concetti, verifica) si attiva partendo da una situazione/esperienza concreta. È proprio all‟interno delle teorie del costruttivismo che è possibile ritrovare il concetto di apprendimento collaborativo, ovvero la costruzione della conoscenza a partire dalla condivisione del sapere comune a più individui. A tal proposito, Kaye16 così definisce l‟apprendimento collaborativo: “collaborare vuol dire lavorare insieme, il che implica una condivisione di compiti e un‟esplicita intenzione di aggiungere valore, per creare qualcosa di nuovo o differente attraverso un processo collaborativo deliberato e sfruttato, in contrasto con un semplice scambio di informazioni o esecuzione di istruzione. Un‟ampia definizione di apprendimento collaborativo potrebbe essere l‟acquisizione da parte degli individui di conoscenze, abilità o atteggiamenti che sono il risultato di un‟interazione di un gruppo o, detto più chiaramente, un apprendimento individuale come risultato di un processo di gruppo”. 15 Kolb. D. A. and Fry, R. (1975) 'Toward an applied theory of experiential learning;, in C. Cooper (ed.) Theories of Group Process, London: John Wiley. 16 Kaye A. (1994). L‟apprendimento collaborativo basato sul computer, Tecnologie didattiche, 4. 27
  • 29. 17 Hooper ritiene che “le teorie costruttiviste devono essere poste alla base di questo modello di apprendimento, in quanto la conoscenza non è tanto il risultato dell‟attività di studio individuale quanto il frutto di un processo di interpretazione della realtà che avviene attraverso l‟interazione di gruppo di pari”. Pur partendo dalla considerazione che ognuno ha un proprio modello di apprendimento, è possibile individuare strutture cognitive comuni a più soggetti che permettono la costruzione di una conoscenza condivisa. L‟interazione con gli altri è fondamentale per promuovere il processo di apprendimento: il confronto con gli altri diventa un momento fondamentale per costruire le proprie conoscenze. Secondo Nacamulli18, partendo da queste considerazioni inevitabilmente il concetto di e-Learning va oltre quello di formazione a distanza , in quanto attraverso le nuove tecnologie web, viene recuperata la dimensione interattiva e collaborativa ricollegabile alle teorie psicologiche costruttiviste, che prende spunto dalla relazione formativa. Le definizioni dell‟e-Learning hanno spesso enfatizzato solo alcuni aspetti che lo caratterizzano, quali la parte tecnologica, la componente formativa, gli aspetti economico-organizzativi: è possibile però declinare alcuni elementi caratteristici 19: L‟utilizzo di mezzi tecnologici digitali; 17 Hooper S., Simon. (1992). Cooperative Learning and Computer- Based Instruction. Educational Technology Research and Development, 40(3), pp. 21-38. 18 Op. cit. 19 Keegan D. (1990). Principi di istruzione a distanza, La Nuova Italia, Firenze. 28
  • 30. la separazione tra studente e tutor per tutto il processo formativo; l‟investimento iniziale dell‟organizzazione per la progettazione e preparazione di materiale multimediali e della piattaforma informatica di riferimento; la strutturazione di strumenti di comunicazione a due vie per favorire l‟interattività degli studenti in modalità sia sincrona che asincrona; la costruzione di una comunità virtuale di apprendimento costituita dal gruppo di studenti del percorso. L‟e-Learning è una modalità di formazione continua non limitata, nella quale non si considera l‟utilizzo della rete come veicolo di informazioni, ma come strumento per pensare e riprogettare i contenuti formativi, modificare le modalità di archiviazione e organizzazione, le modalità di fruizione e scelta dello studente e di erogazione dei contenuti. I WBT (Web Based Training) sono stati il primo esempio di strumenti elettronici in rete che si proponevano alcuni di questi elementi: lo studente in questi casi, imparava a costruire in modo autonomo la propria conoscenza ma anche a individuare e raggiungere le informazioni più necessarie al proprio sviluppo e crescita. Le limitate possibilità iniziali di Internet hanno permesso la diffusione di questi supporti nonostante la loro interattività limitata e la possibilità di trasferire dati numericamente inferiori rispetto alle possibilità offerte dalla rete. Lo sviluppo delle tecnologie legate a internet ha permesso di utilizzare la rete come strumento di 29
  • 31. comunicazione sincrona e asincrona, mettendo in condivisione e comunicazione studenti diversi. La posta elettronica, i forum e le bacheche elettroniche sono alcuni strumenti che hanno facilitato il confronto studenti-docenti. La possibilità di rispondere da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento alle domande dei propri studenti (e- mail), la creazione di spazi per scambiarsi opinioni e conoscenze (in modalità asincrona e sincrona), gli scambi in tempo reale di brevi messaggi testuali (chat) hanno ampliato le possibilità di interazione. Figura 2 Diverse modalità di FaD (adattato da Bioghini D., Cengarle M., 2000) 30
  • 32. L’E-Learning on il termine e-Learning si vuole indicare l‟uso C della tecnologia per progettare, distribuire, selezionare, amministrare, supportare e diffondere la formazione, realizzando percorsi formativi personalizzati; è il nuovo modo di studiare reso possibile dalle tecnologie dell‟informazione e della comunicazione. In un processo di e-learning l‟attenzione è incentrata sull‟utente. L‟idea di fondo è che la formazione dovrebbe essere intesa come un percorso al quale l‟utente partecipa attivamente; concezione del tutto diversa rispetto a quella promossa dai precedenti sistemi di educazione a distanza, dove la formazione era vista come un processo unidirezionale che partiva dal docente per arrivare al discente. L‟e-Learning utilizza per definizione in modo intensivo le opportunità offerte dalla telematica. Si distingue dalla FaD di prima generazione (giocata sostanzialmente per vie postali) e dalla FaD di seconda generazione (già in grado di utilizzare strumenti multimediali e di telecomunicazione, queste ultime non ancora informatizzate) non solo per la qualificazione delle relazioni (in termini di velocizzazione e intensificazione) e per la quantità/qualità dei materiali informativi messi in rete, bensì prevalentemente per la possibilità di adottare modalità di apprendimento di tipo costruttivista e di consentire la costruzione sociale 31
  • 33. delle conoscenze attraverso forme telematiche di lavoro collaborativo tra gli studenti/utenti. L‟e-Learning, utilizzando le reti, può accogliere tutte le precedenti modalità di FaD (autoapprendimento, formazione assistita) erogate nei sistemi passati e valorizzarle all‟interno di un ambiente integrato che, nelle sue forme più evolute, è in grado di mobilitare l‟utente finale verso l‟attivazione di una esperienza formativa efficace. All‟utente vengono garantiti, in particolare: un costante supporto tecnico informatico, predisponendo qualificate figure di assistenza (tutor, amministratori di sistema); un adeguato supporto ai contenuti di individualizzazione dell‟apprendimento, affiancando l‟attività di studio indipendente a esperienze di relazione con i tutor, i docenti o i pari (peer tutoring) per favorire l‟acquisizione d‟informazioni dal valore formativo; un qualificato supporto ai contenuti (materiali) di personalizzazione dell‟apprendimento, e di cooperative learning. Se nelle attività rivolte all‟individualizzazione dell‟apprendimento promosse dal docente, la riproduzione culturale continua a ricoprire una funzione primaria, nelle attività secondarie, rivolte alla personalizzazione dell‟apprendimento, iniziano a profilarsi le nuove vere frontiere dell‟e- learning. L‟approccio metodologico adottato da un corso in modalità e-Learning dovrebbe essere capace di sfruttare tutte le specificità della rete, in particolare l‟interattività e la multimedialità. Il corsista 32
  • 34. dovrebbe essere stimolato a giocare un ruolo attivo disponendo di materiali interattivi come strutture ipertestuali navigabili, laboratori virtuali e materiali strutturati in un percorso formativo che sia contestualizzato rispetto all‟esperienza personale dei corsisti (life-centered), rispetto ai compiti operativi (task-centered) e basato sulla risoluzione di problemi (problem-centered). L‟ erogazione di un‟attività di e-learning può avvenire, secondo diverse modalità: online in modalità sincrona, attraverso lo strumento della classe virtuale in cui gli utenti interagiscono con un docente o tutor della materia. Durante le lezioni live gli utenti possono comunicare, utilizzare materiali in vari formati, navigare sul web sotto la guida del tutor, scrivere su una lavagna, fare dei test, formare gruppi di lavoro guidati; online in modalità asincrona, con una fruizione di contenuti interattivi che favoriscono la partecipazione attiva dell‟utente singolo, o della classe virtuale, al processo di apprendimento; off line, con l‟utilizzo di supporti quali testi cartacei, cd-rom, video, dvd o altri materiali scaricabili e con possibilità di stampa dei contenuti in formato testo o immagine. Le risorse umane, intese come capacità di generare nuova conoscenza, sono essenziali per risolvere i problemi complessi della società contemporanea ed internet condivide e costruisce conoscenza fornendo un ambiente standardizzato per l‟e-Learning. Per fare dell‟e-Learning un sistema di formazione che utilizza le tecnologie di rete per progettare, 33
  • 35. distribuire, gestire e ampliare l‟apprendimento occorre, oltre che cambiare il modo di pensare e progettare i contenuti formativi, realizzare un ambiente di formazione integrato che utilizzi particolari strumenti per rendere disponibili tali contenuti20. Con l‟introduzione dei nuovi strumenti elettronici la comunicazione si sta modificando e le discipline che se ne occupano non possono esimersi dal confrontarsi con tali cambiamenti. La didattica deve confrontarsi con i nuovi strumenti che sostengono lo scambio comunicativo per: analizzarne le potenzialità; individuare gli ambiti nei quali possono essere introdotti efficacemente; definirne le caratteristiche principali; educare ad un uso attivo; personalizzare il processo d‟apprendimento. Una definizione iniziale di comunicazione potrebbe indicarla come uno scambio di informazioni, intenzionalmente orientate, da un emittente ad un ricevente. Numerosi studi, appartenenti a diversi ambiti disciplinari, mostrano una particolare chiave di lettura del fenomeno. Secondo la prospettiva psicologica più orientata al sociale, si interpreta la comunicazione come un‟interazione tra soggetti che condividono un significato, finalizzata a rispondere a specifiche necessità fondamentali per la persona ed utile sia a 20 V. Eletti, Che cos’è l’e-learning, Carocci, Roma, 2002, pp 64- 65. 34
  • 36. soddisfare necessità di tipo fisico sia a sviluppare il senso di identità. Secondo un approccio sociologico, invece, la comunicazione viene vista come strumento di elaborazione dell‟identità di gruppo (per consentire la reciproca riconoscibilità, per fondare la propria intersoggettività, per dare voce al dissenso). Secondo un approccio pedagogico,21 infine, la comunicazione viene vista come strumento per la fondazione dell‟identità personale (come forma di valorizzazione del soggetto, come strumento di costruzione della realtà).22 La Comunicazione Mediata dal Computer (CMC) si riferisce alla comunicazione che si può instaurare tra due o più persone attraverso l‟utilizzo del computer. La CMC nasce come applicazione dell‟informatica agli strumenti tradizionali della comunicazione ed è definibile anche come comunicazione telematica. Ogni forma di CMC ha delle specifiche caratteristiche ed é quindi necessario rilevarne le singole peculiarità e analizzarle in funzione dell‟uso che la didattica può farne per potenziare e migliorare i classici sistemi di trasmissione del sapere, di elaborazione delle conoscenze e di espressione della propria fantasia. Diverse sono le forme di comunicazione interpersonale che possono essere attivate attraverso una rete di computer, sia nel caso 21 Guerra L., Educazione e tecnologie, i nuovi strumenti della mediazione didattica, Junior, Bergamo, 2002, pp.171-189. 22 Calvani A., Rotta M., Comunicazione e apprendimento in Internet, didattica costruttivistica in rete, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 1999, pp109-147 35
  • 37. di comunicazione sincrona, quando, cioè, avviene in simultanea ed é necessario che le persone siano contemporaneamente collegate alle rete, sia asincrona, quando, invece, la comunicazione telematica avviene in differita e non é necessario che le persone siano contemporaneamente collegate. A seconda del mezzo o della modalità d‟uso dello stesso, la comunicazione può essere di tre tipi: uno a uno, uno a molti, molti a molti. Nel primo caso parliamo di messaggistica personale, negli altri due di e-conferencing. A seconda del tipo di comunicazione instaurata, saranno differenti i tools utilizzati.23 Tra i tools di comunicazione di tipo asincrono solitamente impiegati nel processo di costruzione, di scambio dell„informazione e in quello di soddisfazione dei bisogni quotidiani, possiamo evidenziare: la posta elettronica (e-mail), simile alla spedizione e ricezione di messaggi attraverso il servizio postale, si caratterizza in particolare per il fatto che il messaggio spedito è in formato elettronico (e quindi facilmente riutilizzabile e rieditabile), il recapito è molto più veloce ed economico, permette di allegare qualsiasi altro tipo di file multimediale, la circolazione dei messaggi può essere organizzata per aree di interesse; il forum, gruppo di discussione attraverso il quale è possibile scambiare messaggi su un 23 Trentin G. (1998). Insegnare e apprendere in rete, Zanichelli, Bologna, pp. 27-33 e 65- 83. 36
  • 38. particolare argomento di interesse e che garantisce una visualizzazione accurata dell‟andamento della discussione in corso; la newsletter, una sorta di bacheca elettronica a tema cui è possibile accedere con un‟apposita iscrizione che permette ai partecipanti di leggere i messaggi inviati via e-mail dagli altri utenti del servizio e di inviarne i propri; la mailing-list, utilizzata da un gruppo di utenti che si scambia messaggi via e-mail e che garantisce a ciascun utente di poter ricevere e inviare messaggi da e a tutti gli altri membri del gruppo permettendo così una completa visibilità reciproca in paritetica coabitazione; il blog, pagina web contenenti annotazioni e commenti personali simile ad un diario personale o con focus su argomenti specifici e utilizzabile per diversi scopi (es. propaganda o discussione politica, mezzo di comunicazione aziendale interna, supporto per la didattica, giornalismo) Tra i tools di comunicazione di tipo sincrono solitamente ricondotti alla dimensione socio- pedagogica, in quanto facilitano la costruzione sia del senso di identità di gruppo, sia di quello personale, possiamo evidenziare: la chat, lo scambio dei messaggi avviene in tempo reale all‟interno di stanze in cui ciascun utente può comunicare liberamente, su qualsiasi argomento, con gli altri membri della chat; l‟instant messaging, sistema di comunicazione che consente di scambiare in tempo reale, fra utenti di due computer connessi in rete, frasi e 37
  • 39. brevi testi e spesso offre anche altri servizi oltre al semplice invio di messaggi; la videoconferenza, permette di trasmettere contemporaneamente immagini e suono ma necessita per questo di appositi dispositivi hardware. Si può attuare sia per una comunicazione molti a molti, riproducendo a distanza le stesse situazioni che si avrebbero in una riunione in presenza, sia per una comunicazione uno a uno, riproponendo una situazione analoga a quella di una telefonata con in più il supporto dell‟immagine degli interlocutori, sia, infine, per una comunicazione uno a molti, riproponendo ad esempio una lezione frontale ma con il totale abbattimento delle distanze spaziali. Dal punto di vista delle singole esperienze, le soluzioni adottabili dal punto di vista tecnico per realizzare formazione in rete possono essere molto differenziate per quanto riguarda i contenuti, le modalità di fruizione, gli strumenti utilizzati, i tempi. Naturalmente, le scelte dipendono tanto dalle finalità e dalle caratteristiche degli utenti quanto dalle risorse a disposizione del fornitore. Tuttavia, i principi di fondo che ispirano la progettazione della formazione in rete implicano la presenza di caratteristiche comuni alle diverse tipologie: l‟interattività, la modularità, la flessibilità, il ricorso a più figure professionali e in particolare a più figure tutoriali. L‟interattività, ovvero la presenza di una forte componente comunicativa, si realizza con la possibilità 38
  • 40. di relazionarsi in ogni momento con i docenti/tutor e all‟interno del gruppo dei pari per scambiare informazioni, esperienze e materiali: l‟esperienza formativa ê basata sulla condivisione delle conoscenze e sul confronto. Le soluzioni tecniche per consentire l‟interscambio sono plurime (ambienti di comunicazione asincrona come forum, mailing list, e-mail o sincrona, come chat, videoconfereze ecc.), ciascuna delle quali presenta punti di forza e aspetti di criticità. L‟interattività si realizza anche attraverso una organizzazione e articolazione dei contenuti che preveda la libera esplorazione ipertestuale dei materiali offerti ed infine attraverso la possibilità di verificare il proprio personale percorso attraverso una gamma articolata di operazioni di feed-back. La modularità, ovvero la suddivisione dei contenuti dell‟apprendimento in moduli didattici. Per modulo didattico si intende un segmento significativo e unitario di un più esteso percorso disciplinare o interdisciplinare in grado di far perseguire, in un arco di tempo definito, obiettivi i individuati verificabili ed eventualmente certificabili . Il modulo è a sua volta articolato in ulteriori segmenti unitari (unità didattiche) di numero variabile. Requisito fondamentale del modulo è la sua componibilità, ovvero la sua capacità di interagire con altri moduli e di essere suscettibile di progressivi approfondimenti. Nell‟ambito della formazione online, generalmente il termine modulo designa non soltanto la porzione di curricolo con le caratteristiche sopra definite di omogeneità, unitarietà e rispondenza a specifici 39
  • 41. obiettivi da raggiungere in termini di conoscenza e competenza, ma anche la forma nella quale sono articolati i diversi segmenti. Le specifiche caratteristiche del modulo online sono quindi da un lato mutuate dalla didattica modulare, dall‟altro designano anche le modalità in cui i contenuti sono rappresentati in una struttura informatizzata. Rispetto al modulo didattico in presenza, il modulo informatizzato presenta una maggiore rigidità nel senso che deve essere compiutamente organizzato e predisposto preventivamente. Tuttavia, nelle soluzioni tecnologicamente più avanzate è prevista la possibilità da parte dei docenti di intervenire in modo agile anche in corso d‟opera con integrazioni e aggiustamenti dei materiali offerti sulla base dei risultati ottenuti dai singoli allievi. La struttura informatizzata e le potenzialità della rete Internet facilitare: le operazioni di controllo in itinere, attraverso la possibilità di offrire una vasta gamma di test e verifiche intermittenti (sia a risposta chiusa che aperta) e la tracciabilità dei percorsi d‟apprendimento; la verifica e valutazione delle funzionalità del modulo attraverso l‟analisi della memoria del percorso didattico. L‟informatizzazione consente infatti una automatica (e perciò altamente accurata e costante) documentazione dell‟operatività di tutte le componenti del sistema; la realizzazione da parte degli allievi di percorsi differenti, attraverso l‟ampliamento dello scaffolding di supporto (piste per 40
  • 42. l‟approfondimento, possibilità di esplorazione ipertestuale di risorse e materiali variamente collegati al modulo. L‟utente in questo modo può muoversi liberamente all‟interno di più sistemi ed anche selezionare risorse educative da sistemi differenti. Per raggiungere questo traguardo è stato necessario pensare a dei modelli modulari e condivisi di rappresentazione della conoscenza e di descrizione dei contenuti che hanno portato all‟affermazione del concetto di oggetto di apprendimento o learning object. Gli attributi essenziali di un learning object (LO) sono la modularità e la riusabilità e si rifanno ad esigenze di efficienza ed efficacia nel processo didattico online. L‟esigenza di dover avere a disposizione contenuti formativi prodotti e riutilizzati facilmente ha fatto si che il termine modularità diventasse una parola chiave dell‟apprendimento in rete, intendendo con questo termine la possibilità, per l‟appunto, di riorganizzare i contenuti di un corso secondo gli obiettivi formativi e le necessità del soggetto. L‟unità learning object più che un semplice prodotto tecnologico esprime un modo diverso di pensare e di fruire la conoscenza secondo cui i contenuti, svincolati dai supporti tradizionali di comunicazione, diventano fruibili attraverso modalità fluide e immateriali che consentono una riusabilità in situazioni e contesti molto diversi. La flessibilità, tipici elementi di flessibilità che la FaD introduce nel processo formativo sono: la flessibilità di tempo: ciascuno può seguire i corsi negli orari maggiormente compatibili con le proprie 41
  • 43. disponibilità e secondo i ritmi individuali di apprendimento; la flessibilità di spazio: ciascuno segue il corso della propria sede, evitando spostamenti dispersivi e spesso costosi; la flessibilità dei materiali proposti: i materiali didattici vengono pubblicati e rilasciati in modalità modulare, per una fruizione agevole e personalizzata e possono essere integrati in itinere. Il salto di qualità, pertanto, che distingue la terza generazione dalle precedenti è lo spostamento dell‟attenzione dai contenuti erogati ai processi che realizzano l‟apprendimento basato su una dimensione sociale e costruttiva che vede l‟allievo protagonista attivo del proprio percorso formativo. Il concetto chiave intorno al quale ruotano tutti gli aspetti del processo è quello dell‟interazione, definibile come possibilità che ha l‟utente di influire su di un percorso didattico ed essere a sua volta influenzato in modo più o meno efficace e rispondente alle proprie necessità. 42
  • 44. L’e-learning nel panorama attuale A ttualmente le persone hanno bisogno apprendere più cose che in passato: si registra, infatti, una forte crescita del bagaglio di conoscenze ed di informazioni necessarie agli individui per assumere un ruolo attivo nelle attività sociali e professionali cui partecipano. Contemporaneamente, decresce il periodo di validità temporale delle conoscenze e delle competenze da loro possedute. Ciò comporta l‟esigenza sempre più pressante di soddisfare un bisogno d‟apprendimento e di formazione continua nel corso della vita di ciascuno. Se le nuove tecnologie, con la loro presenza sempre più sfacciata all‟interno della vita privata e professionale degli individui, non fanno che aumentare questo bisogno, allo stesso tempo, forniscono dei mezzi che aiutano ad affrontare questa sfida. Uno di questi è certamente la multimedialità. Il termine multimedialità o multimediale deriva dal latino medium ovvero mezzo, qui inteso come mezzo di comunicazione, e si può grossolanamente tradurre con molti mezzi. Si parla di contenuti multimediali quando per comunicare un‟informazione riguardo a qualcosa ci si avvale di molti media diversi: immagini in movimento (video), immagini statiche (fotografie), musica e testo. Ancora, il Multimedia è definito da Di Bari24 come “l‟accesso contemporaneo e integrato a contributi 24 Di Bari V.(2000). Management multimediale, Milano, Edizioni Il Sole 24 ore, pp. 4-5, 17 43
  • 45. paritetici realizzati con tecniche mediali differenti e in relazione interattiva con l‟utente. Il multimedia è pertanto codificabile in relazione alle seguenti caratteristiche: contemporaneità e molteplicità dei media: il prodotto è costruito da più media presenti simultaneamente; complementarietà dei media: i media presenti contemporaneamente collaborano alla creazione di un unico messaggio; integrazione dei media: l‟innovazione più rilevante che l‟informatica ha apportato alla comunicazione è la possibilità di rendere compatibili tutti i media in un unico formato, quello digitale, per poterli comprimere, manipolare, ed effettivamente compattare in un unico nuovo media; interattività dei media: l‟utente del prodotto multimediale è in grado di determinare attivamente il proprio percorso informativo, scegliendo nel corso della navigazione i dati ai quali accedere ed alternando il flusso della fruizione. Grazie a tale opportunità l‟utente può intervenire sul messaggio che sta ricevendo per conformarne la struttura; pariteticità dei media: nessun media ha la funzione guida rispetto agli altri. Questo non implica che in un prodotto tutti i media devono essere utilizzati in parti uguali, ma che la presenza dell‟uno sia essenzialmente legata alla maggiore capacità di altri di esprimere un contenuto”. Le tecnologie multimediali hanno dunque superato il limite bimediale testo-immagine. Inoltre i progressi 44
  • 46. della grafica e delle sue applicazioni hanno notevolmente modificato la trasmissione del sapere e hanno arricchito i contenuti con rappresentazioni in grafica tridimensionale, animazioni e simulazioni. La multimedialità permette di velocizzare i tempi della trasmissione delle informazioni, supporta le imprese e le istituzioni scolastiche nella formazione, garantisce ad un numero sempre maggiore di persone un acceso veloce e semplificato all‟informazione ed alla formazione facilitando il processo di democratizzazione della conoscenza. La peculiarità della formazione e-Learning rispetto alla più tradizionale formazione a distanza e a quella classica consiste nella maggior attenzione che si pone all‟interazione tra gli attori del processo formativo. L‟elemento chiave dello sviluppo concettuale di questo modello è l‟idea di comunicazione e apprendimento come processi sociali. La recente adozione del termine e-learning, per identificare i sistemi di formazione a distanza di terza generazione, nasce inizialmente per descrivere l‟ampio ventaglio di soluzioni tecnologiche disponibili grazie al supporto degli strumenti propri dell‟ICT e delle reti. In merito alla particolare definizione di e-learning tratta dalla pubblicazione del rapporto ANEE 200425, dopo una attenta analisi della formazione on-line nei suoi diversi ambiti applicativi, emerge una complessa interpretazione/definizione del concetto di e-learning, 25 L‟Associazione nazionale produttori di tecnologie e servizi per l‟informazione e la comunicazione (ASSINFORM) aderente a Confindustria avvalendosi della Commissione dei contenuti multimediali (ANEE) realizza periodicamente un osservatorio sull‟e-learning (il riferimento è alla pubblicazione dell‟edizione 2004). 45
  • 47. inteso come “una metodologia di insegnamento e apprendimento che coinvolge sia il prodotto sia il processo formativo. Per prodotto formativo si intende ogni tipologia di materiale o contenuto messo a disposizione in formato digitale attraverso supporti informatici o di rete. Per processo formativo si intende invece la gestione dell‟intero iter didattico che coinvolge gli aspetti di erogazione, fruizione, interazione, valutazione. In questa dimensione il vero valore aggiunto dell‟e-Learning emerge nei servizi di assistenza e tutorship, nelle modalità di interazione sincrona e asincrona, di condivisione e collaborazione a livello di community”.26 Questo tipo di formazione non ha alcuna pretesa di sostituire né la modalità di formazione a distanza di seconda generazione. Ciascun tipo di formazione, infatti, è più funzionale a determinati contesti formativi e non ad altri. Inoltre, anche la più rigorosa formazione a distanza di terza generazione, comprende degli incontri in presenza (di solito all‟inizio e alla fine del ciclo di formazione online) a testimonianza del fatto che una modalità di formazione non necessariamente esclude l‟altra. La tradizionale formazione in aula presenta, certamente, alcuni vantaggi indiscutibili: prima di tutto la familiarità con questo tipo di situazione sia per il docente che per il discente; in secondo luogo la possibilità per il docente di correggere il tiro nel corso della lezione grazie alle reazioni immediate che gli rivelano le domande, i gesti e le espressioni dei visi dei 26 Liscia R., (a cura di) E-learning, stato dell‟arte e prospettive di sviluppo, Apogeo, Milano, 2002, p. 12 46
  • 48. discenti; infine la vicinanza fisica dei discenti che riescono a creare gruppi d‟interesse e a collaborare insieme per il conseguimento degli obiettivi formativi. Tuttavia, nel caso in cui la classe degli allievi sia troppo numerosa si perdono tutti i vantaggi legati al rapporto faccia a faccia e la gestione dei feedback da parte del docente diventa difficile se non impossibile. Inoltre, il mezzo aiuta la riflessione mentre il trambusto della classe non permette altrettanto. Gli studenti con l‟e-Learning possono ottenere più tempo e attenzione per le loro idee di quanto non avvenga solitamente nell‟ambito della formazione tradizionale. Uno dei vantaggi indiscutibili dell‟e-learning è la possibilità che i contenuti siano disponibili e fruibili nei momenti e nei luoghi scelti dagli utenti. Si potrebbe affermare che questa possibilità era già fornita dai modelli di formazione a distanza di seconda generazione. Esiste, tuttavia, una differenza fondamentale tra i due: i modelli di terza generazione permettono a discenti e docenti di dialogare e collaborare tra di loro. I messaggi sono di tipo bidirezionale e la comunicazione, che può essere del tipo uno ad uno, uno a molti, molti a molti,27 ha la possibilità di divenire interattiva. La comunicazione può essere sincrona o asincrona. Nel primo caso gli studenti possono comunicare col docente o con i colleghi via internet in tempo reale, sia in modo testuale (via chat) che audio. La formazione è asincrona, invece, nel caso in cui gli studenti comunicano con i docenti o 27 Harasim L. (1989). On-Line Education: A New Domain. In Mason R., Kaye. A (Eds.), Mindweave: Communication, Computers and Distance Education, pp.50-62, Pergamon Press, Oxford. 47
  • 49. tra di loro in modalità differita attraverso le e-mail o i forum di discussione. Nello specifico Harasim sostiene che la computer- conferenza è molto di più di un semplice strumento tecnico per lo scambio di informazioni; infatti, promuove la condivisione della conoscenza e la comprensione dei messaggi dei vari utenti collegati in rete. Ogni conferenza è un file o archivio costruito e condiviso dai membri della conferenza; il sistema archivia automaticamente i commenti, li classifica in funzione dell‟argomento e consente ai membri di tenersi aggiornati su eventuali nuovi commenti relativi ad una determinata area di interesse. L‟archivio comune di una conferenza rappresenta un oggetto condiviso che stimola ed organizza le discussioni di gruppo e le dinamiche interattive. Un fondamentale punto di forza della formazione a distanza di terza generazione, oltre al superamento delle barriere spazio temporali, è la gran flessibilità nei modi e negli stili d‟apprendimento, la possibilità di personalizzare il proprio percorso formativo alla luce delle proprie competenze e degli obiettivi specifici da raggiungere, adattandolo anche a chi è in situazioni di partenza svantaggiate. L‟e-Learning supporta il modello di sviluppo che Boot e Hodgson28 hanno definito come “lo sviluppo dell‟intera persona e specialmente dalla capacità di continuare a dare un senso a se stessi e al mondo in cui viviamo”. 28 Boot R., Hodgson V. (1987). Open Learning: Meaning and Experience. Beyond Distance Teaching-Towards Open Learning. Hodgson V., Mann S., Snell R., Milton Keynes, SRHE/OU Press, p. 25 48
  • 50. Nonostante i numerosi vantaggi, l‟e-Learning non è esente da limiti. Gli ostacoli più immediati sono quelli legati a problemi tecnologici (possibilità di accedere alla rete, velocità di trasmissione dei dati, costi delle bollette, ecc) e alle conoscenze informatiche degli utenti (abilità nell‟uso di una interfaccia grafica, capacità di elaborare testi attraverso programmi di videoscrittura, di salvare dei file ed archiviarli, ecc.). Tra i limiti più difficili da superare vi sono quelli legati alle abilità proprie di ogni singolo studente. Fanno parte di queste abilità quella di saper leggere i messaggi degli altri studenti, anche se lunghi e complessi e di formulare risposte appropriate attraverso un mezzo che non consente un contatto diretto. Anche la gestione del tempo fa parte di queste capacità: non tutti sono capaci di gestirlo in maniera flessibile ma programmata, di leggere il materiale dei corsi nei tempi più opportuni e di svolgere entro i limiti i compiti assegnati. Un‟altra importante capacità che dovrebbero possedere gli utenti per sfruttare al meglio le potenzialità dell‟e- learning e quella di saper interagire interattivamente con gli altri studenti. Questa consiste nel considerare idee alternative e fornire contro esempi, saper condividere il lavoro con gli altri in maniera collaborativa, incoraggiare la partecipazione degli altri studenti. Non si può negare il fatto che una comunicazione scritta, soprattutto se asincrona, può non interessare tutti gli studenti che da alcuni viene percepita come fredda . Inoltre, se non si ha la possibilità di accedere spesso alla rete si rischia di rimanere indietro, portando 49
  • 51. inevitabilmente all‟alienazione di alcuni componenti dell‟aula virtuale soprattutto se non preparati sin dall‟inizio ad un tipo di apprendimento collaborativo e costruttivista. Il ruolo del nuovo formatore29 G li strumenti tipici delle comunità funzionali ad assicurare l‟interattività e, quindi, ad alimentare la motivazione ad apprendere e la partecipazione sono: i forum online, che costituiscono dei momenti di approfondimento nei quali i soggetti in formazione scambiano informazioni su argomenti specifici; le chat e le mailing-list che, collocati al di fuori dei tempi e degli spazi del corso, rappresentano momenti di socializzazione. Tuttavia il rischio di isolamento e di demotivazione, in particolare per gli studenti che partono svantaggiati riguardo al possesso delle abilità necessarie perseguire il percorso formativo, è sempre dietro l‟angolo. Favorire lo sviluppo armonico delle relazioni sociali all‟interno del di un gruppo di allievi è il miglior sistema per creare partecipazione e motivazione nei soggetti impegnati nel processo di formazione. 29 La Prova A. (2008). Apprendimento cooperativo e differenze individuali, Edizioni Erickson, Trento 50
  • 52. A questo riguardo ricopre un ruolo fondamentale il tutor: guardare all‟e-Learning dal punto di vista del nuovo formatore significa considerare principalmente la dimensione relazionale, senza trascurare, naturalmente, le conoscenze in campo tecnico e tecnologico che lo contraddistinguono rispetto ad un formatore di stampo tradizionale. Al tutor di rete è riservato l‟arduo compito di facilitatore degli apprendimenti curricolari. A tal fine, egli può utilizzare i due canali comunicativi del forum comune e della posta elettronica privata per tessere relazioni con i corsisti e supportare le attività didattiche. Il tutor deve saper motivare, incoraggiare, animare e, allo stesso tempo, dirigere sapientemente il gruppo di studio, nella consapevolezza delle dinamiche interne. Infatti, questa figura deve lavorare duramente per evitare che il corso proceda unicamente grazie all‟attività collaborativa di un ristretto nucleo di membri che scrivono quasi tutti i messaggi, mentre studenti estranei al nucleo si limitano a leggerli, si collegano sempre meno e, sentendosi esclusi, sono sempre più inclini ad abbandonare completamente. In questo senso il tutor si rivolge più ai processi che ai contenuti. Il tutor deve essere un buon conoscitore degli aspetti emozionali, cognitivi e sociali della comunicazione online e deve essere in grado di gestire l‟apprendimento collaborativo non solo del singolo discente ma di tutto il gruppo e deve essere in grado di animare il clima virtuale che potrebbe spersonalizzarsi ed astrarsi, a causa della distanza fisica degli interlocutori. 51
  • 53. Di seguito verranno descritti in breve i principali vantaggi dell‟apprendimento collaborativo in rete. Vantaggi cognitivi e motivazionali: la comunicazione di gruppo di tipo virtuale facilita l‟attivazione di livelli cognitivi superiori (ad esempio lo sviluppo del pensiero critico, la valutazione delle strategie di risoluzione dei problemi, ecc.), elicita l‟interesse verso le attività di studio e promuove l‟assunzione di responsabilità del proprio ed altrui processo di apprendimento. Rimozione dei limiti spazio-temporali: i partecipanti apprezzano l‟opportunità di potersi collegare e di partecipare nel momento da loro prescelto. Possibilità di accedere al sistema per tutta la giornata: questa modalità consente agli studenti di concentrarsi efficacemente sulle discussioni , poiché possono scegliere i tempi di partecipazione. La disponibilità dei resoconti memorizzati delle discussioni, rende la rete un prezioso strumento di ricerca e di apprendimento, funzionante sia come base- dati che come archivio. Le attività educative online (a cui gli utenti accedono attraverso il loro computer a casa o al lavoro) promuovono una connessione significativa tra lavoro e apprendimento. I partecipanti trovano questa caratteristica molto significativa in relazione alle attività di sviluppo professionale, a quelle di ricerca, dato che il medium elettronico porta il materiale del corso e i partecipanti direttamente nell‟ambiente dello studio (casa-scuola-lavoro). 52
  • 54. L‟apprendimento di gruppo favorisce la circolazione di un vasto insieme di informazioni e la realizzazione di esperienze rilevanti: la rete funziona come uno strumento efficace per la gestione delle informazioni poiché facilita il recupero e la selezione dei dati che verranno sottoposti a processi di valutazione e di riflessione critica. 53
  • 55. Bibliografia Biolghini D., Cengarle M (2000). Net learning. Imparare attraverso la rete, EtasLibri, Milano. Boot R., Hodgson V. (1987). Open Learning: Meaning and Experience. Beyond Distance Teaching - Towards Open Learning. Hodgson V., Mann S., Snell R., Milton Keynes, SRHE/OU Press. Brown J.S., Duguid P. (2000). The social life information, Harvard University Press, Cambridge. Calvani A., Rotta M. (1999). Comunicazione e apprendimento in Internet, didattica costruttivistica in rete, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento. Calvani A. (2005). Rete, comunità e conoscenza. Costruire e gestire dinamiche collaborative, Erickson, Trento. Di Bari V.(2000). Management multimediale, Milano, Edizioni Il Sole 24 ore. Eletti V. (2002). Dalla formazione a distanza all‟extended e-Learning, Next, 14, Roma. Eletti V. (2002). Che cos‟è l‟e-learning, Carocci, Roma. 54
  • 56. Esposito G., Mantese G. (2003). E-Learning: guida operativa, Franco Angeli, Milano. Guerra L. (2002). Educazione e tecnologie, i nuovi strumenti della mediazione didattica, Junior, Bergamo. Harasim L. (1989). On-Line Education: A New Domain. In Mason R., Kaye. A (Eds.), Mindweave: Communication, Computers and Distance Education, pp.50-62, Pergamon Press, Oxford. Hooper S., Simon. (1992). Cooperative Learning and Computer-Based Instruction. Educational Technology Research and Development, 40(3), pp. 21-38. Kaye A. (1994). L‟apprendimento collaborativo basato sul computer, Tecnologie didattiche, 4. Keegan D. (1990). Principi di istruzione a distanza, La Nuova Italia, Firenze. Kolb D.A., Fry R. (1975). Toward an applied theory of experiential learning, in C. Cooper (ed.) Theories of Group Process, John Wiley, London. La Prova A. (2008). Apprendimento cooperativo e differenze individuali, Edizioni Erickson, Trento Liscia R.(2002). (a cura di) E-learning, stato dell‟arte e prospettive di sviluppo, Apogeo, Milano. Marinensi G. (2002). Corporate e-Learning: la sfida della qualità, Linf@. 55
  • 57. Nacamulli, R.C.D. (2003). La formazione, il cemento e la rete, EtasLibri, Milano. Negroponte, N. (1995). Esseri digitali, Sperling & Kupfer, Milano. Trentin G. (1998). Insegnare e apprendere in rete, Zanichelli, Bologna. Vescovi, T. (2002). (a cura di) e-Learning. La formazione manageriale nella rete. Il Sole 24 ore, Milano. 56