XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
La mistica femminile nel Medioevo
1. L mistica femminile nel M
a
edioevo
SANTA CATERINA DA SIENA (Siena, 25 marzo 1347 – Roma, 29 aprile 1380) è patrona
d’Italia, compatrona d’Europa e dottore della Chiesa. Ventiquattresima dei figlia dei 25 figli di
Jacopo Benincasa, tintore, e di Lapa Piagenti. Grande mistica medievale (ebbe visioni a partire
dai 6 anni di età), benefattrice di poveri e ammalati, in molte lettere da lei scritte perorò il ritorno
della sede papale a Roma, durante lo scisma d’Avignone. Ricevette le stimmate invisibili nella
chiesa di Santa Cristina a Pisa.
P
rof.ssa L
ucia Gangale
2. L mistica femminile nel M
a
edioevo
SANTA CHIARA D’ASSISI (Assisi, c.ca 1193 – Assisi, 11 agosto 1253), collaboratrice di San
Francesco, fondatrice delle suore Clarisse. Di nobile famiglia, fuggì di casa per abbracciare la
vita religiosa. La fuga (da una porta secondaria della casa paterna) si svolse nella notte delle
Palme del 1211 o 1212. Chiara aveva solo 18 anni. Ottenne da Francesco una prima regola
fondata sulla povertà. Tommaso da Celano scrisse una sua biografia. Si dedicò alla preghiera,
al silenzio, al digiuno ed alla mortificazione del suo corpo. E’ patrona delle telecomunicazioni.
P
rof.ssa L
ucia Gangale
3. L mistica femminile nel M
a
edioevo
ILDEGARDA DI BINGEN (Bermersheim vor der Höhe, 1098 – Bingen am Rhein, 17 settembre 1179).
Religiosa, naturalista, prima donna musicista della storia. Ha lasciato 155 monodie (canto senza
accompagnamento musicale). Ultima di dieci fratelli, ebbe visioni mistiche dalla tenera età. Molte le
descrisse dettagliatamente nei suoi scritti. Nella sua visione religiosa, l‘uomo rappresenta la divinità di
Dio, la donna l‘umanità di Cristo. Elaborò una Lingua ignota per fini mistici. Madre superiora nei
conventi, predicò all‘aria aperta, scontrandosi per questo spesso con la Chiesa. Sfidò il suo protettore
Federico Barbarossa, che aveva opposto due antipapi ad Alessandro III. Fu autorizzata da papa
Eugenio III a scrivere le sue visioni e a parlare in pubblico. Autrice di ricette e cure varie. Dottore della
Chiesa.
P
rof.ssa L
ucia Gangale
4. L mistica femminile nel M
a
edioevo
SANTA BRIGIDA DI SVEZIA (Finsta, 3 giugno 1303 – Roma, 23 luglio 1373), religiosa e mistica, fondatrice
dell'Ordine del Santissimo Salvatore. Proclamata da Giovanni Paolo II (1999) compatrona d’Europa insieme a
santa Caterina da Siena e santa Teresa Benedetta della Croce. Sposatasi, per volontà del padre, ebbe otto
figli. Fondò un piccolo ospedale ed assisté i poveri. Sia lei che il marito divennero terziari francescani. Rimasta
vedova nel 1344, seguì la sua vocazione religiosa e, lasciata la Svezia, si stabilì a Roma. Fece pellegrinaggi in
luoghi dov’erano reliquie di santi, come Milano, Napoli, Benevento, Amalfi. Infine fu in Terra Santa. Dio le
avrebbe rivelato il corso degli avvenimenti storici e Gesù il numero dei colpi ricevuti: 5480. Famose le orazioni
e il rosario brigidino.
P
rof.ssa L
ucia Gangale
5. L mistica femminile nel M
a
edioevo
MARGHERITA DI SAVOIA (Pinerolo, 21 giugno 1390 – Alba, 23 novembre 1464), del casato dei
Savoia-Acaia. Sposata nel 1403 con Teodoro II marchese di Monferrato, già vedovo e molti più
anziano di lei. Matrimonio pacificatore tra Piemonte e Monferrato, voluto dallo zio Ludovico di Savoia
(Margherita era rimasta orfana in tenera età). Il matrimonio durò cinque anni. I due non ebbero figli.
Rimasta vedova lasciò il marchesato al figlio che il marito aveva avuto dalla seconda moglie e si ritirò
ad Alba, dove con alcune dame fondò un monastero di suore domenicane, presso l’edificio della
Maddalena in Via Maestra. Un giorno ebbe una visione di Cristo, che le porse tre frecce recanti
ciascuna una scritta: malattia, calunnia e persecuzione. Tormenti che ella patì in vita. Scrisse ai papi
del tempo (era nipote di Clemente VII papa di Avignone) per il ritorno della sede papale a Roma.
P
rof.ssa L
ucia Gangale
6. L mistica femminile nel M
a
edioevo
MARGHERITA DI SAVOIA (Pinerolo, 21 giugno 1390 – Alba, 23 novembre 1464), del casato dei
Savoia-Acaia. Sposata nel 1403 con Teodoro II marchese di Monferrato, già vedovo e molti più
anziano di lei. Matrimonio pacificatore tra Piemonte e Monferrato, voluto dallo zio Ludovico di Savoia
(Margherita era rimasta orfana in tenera età). Il matrimonio durò cinque anni. I due non ebbero figli.
Rimasta vedova lasciò il marchesato al figlio che il marito aveva avuto dalla seconda moglie e si ritirò
ad Alba, dove con alcune dame fondò un monastero di suore domenicane, presso l’edificio della
Maddalena in Via Maestra. Un giorno ebbe una visione di Cristo, che le porse tre frecce recanti
ciascuna una scritta: malattia, calunnia e persecuzione. Tormenti che ella patì in vita. Scrisse ai papi
del tempo (era nipote di Clemente VII papa di Avignone) per il ritorno della sede papale a Roma.
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