2. Vilfredo Pareto
Prof.ssa Lucia Gangale
Vilfredo Pareto (1848-1923)
Nel Trattato di sociologia generale (1916) elabora la
«teoria delle élites»:
■ Élites sociale: è formata da un piccolo gruppo di
individui che nella loro sfera di attività hanno raggiunto i
gradini più alti.
■ Élites di governo: è formata da un numero ancora
più ristretto di individui, che agisce, all’interno dell’élite
sociale, con funzioni di direzione politica dello Stato e
della società.
3. Vilfredo Pareto
Prof.ssa Lucia Gangale
Massa ed élites
In tutte le società una minoranza governa sulla
massa e sugli individui, usando:
-l’astuzia
-oppure la forza
La élites politiche che adoperano la forza mostrano
di preferire la brutalità (la forza del leone di
Machiavelli).
Quelle che privilegiano l’astuzia e l’inganno
ricordano la volpe di Machiavelli.
4. Vilfredo Pareto
Prof.ssa Lucia Gangale
La lotta di classe
Pareto, come Marx, ritiene che la lotta di classe
caratterizzi tutto il corso della storia, ma essa, secondo
Pareto, non è determinata solo dall’economia e dalla
proprietà dei mezzi di produzione. Infatti, anche il
controllo dello Stato e del potere militare, possono
anch’essi causare lo scontro tra élite e massa.
La lotta di classe non porta alla dittatura del
proletariato, ma al dominio di persone, anch’esse una
élite privilegiata, che parlano a nome del proletariato.
Piuttosto, storicamente più importante della lotta di
classe, è il fenomeno della vita e della morte delle
minoranze di governo. Ogni minoranza privilegiata è
destinata ad essere sostituita da altre. La storia è un
«cimitero di aristocrazie».
5. Vilfredo Pareto
Prof.ssa Lucia Gangale
La lotta di classe
Infatti, le aristocrazie, dopo alcune generazioni,
sono destinate ad essere rimpiazzate da altre,
poiché perdono la loro vitalità e capacità di
impiegare la forza che serve per attuare la pratica
di governo. Indebolendosi, tali aristocrazie
divengono più tolleranti nei confronti del popoli,
incapaci di mantenere l’ordine e quindi destinate ad
essere spazzate via da una rivolta, che imporrà
una nuova élite. Si veda il caso della Rivoluzione
francese, dove l’ancièn régime fu sostituito dalla
nuova borghesia.
6. Vilfredo Pareto
Prof.ssa Lucia Gangale
Le posizioni sociali
Sono quelle che gli individui occupano all’interno della
società. Esse derivano da quelle occupate
precedentemente dai genitori, ma comunque non è detto
che i figli abbiano sempre le stesse capacità dei padri.
Nell’élite spesso vi sono individui indegni di farne parte,
mentre nella massa vi sono individui con le qualità
necessarie per far parte di un’élite. Questo, all’interno della
società, provoca instabilità e agitazione. Le élites al potere
si indeboliscono, favorendo la scalata di individui capaci e
violenti, cresciuti nella massa, che si organizzano contro le
élites per scalare il potere. La storia è così fatta di
oscillazioni. Nelle fasi di stabilità, in cui le élites detengono
il potere, per evitare rivoluzioni esse devono conservare
intelligenza ed energia, in modo da ottenere dalle masse
l’attaccamento verso le istituzioni di governo.
7. Gaetano Mosca
Prof.ssa Lucia Gangale
Gaetano Mosca (1858-1941)
■ Sulla teorica dei governanti e del governo parlamentare (1884)
■ Elementi di scienza politica (1896)
■ Storia delle dottrine politiche (1933)
In queste opere egli elabora la
teoria della classe politica
Classe politica. Minoranza organizzata, formata da un
ristretto gruppo di persone, classe dirigente coesa intorno
ad interessi comuni e solidale fra i suoi membri.
L’accordo tra i più, però, non è realizzato attraverso la
socializzazione, dal momento che ognuno ha gusti ed
interessi personali, ma attraverso la lotta continua di tutti
contro tutti.
Secondo Mosca, gli uomini hanno una «naturale
tendenza alla lotta».
8. Gaetano Mosca
Prof.ssa Lucia Gangale
Gaetano Mosca (1858-1941)
Gli uomini si combattono a gruppi o individualmente, e lo fanno
per presunzione, onore e soprattutto per sete di potere.
Machiavellicamente, la pace e l’ordine sociale esistono solo
quando una gerarchia stabilisce quali siano gli interessi
superiori. L’unità sociale è raggiunta con la forza da una
gerarchia, senza la quale non ci sarebbe alcuna forma di
organizzazione umana. Nella società vi sono solo due classi:
quelli che comandano e quelli che ubbidiscono.
Nella storia le moltitudini di poveri e ignoranti non hanno mai
esercitato forme di potere sui ricchi e gli intellettuali. La stessa
dittatura del proletariato, di cui parla Marx, è la dittatura di una
minoranza, che agisce in nome della classe operaia.
Diventano classe dominante gli individui idonei ad assumere
posizioni di guida. Presso ogni popolo civile la direzione dello
Stato è nelle mani di una minoranza organizzata.
La politica può, per alcuni individui, essere servizio alla
collettività. Per altri servirsi della collettività per i propri interessi
personali.
9. Gaetano Mosca
Prof.ssa Lucia Gangale
Come si forma una classe politica
In tre fasi:
1)Intorno ad un nucleo primario che elabora e annuncia una
nuova dottrina politica. Gruppo più o meno numeroso di persone;
2)Il gruppo si allarga e si rinnova attraverso un processo di
cooptazione, cioè nella scelta ed accettazione nel gruppo
originario, di altri individui ritenuti indonei;
3)I nuovi arrivati si amalgamano nel gruppo primario, per un
processo di assimilazione.
10. Gaetano Mosca
Prof.ssa Lucia Gangale
■ Per dominare le masse, la nuova classe politica può
usare la forza, oppure la persuasione e l’inganno. La
politica, per sua natura, corrompe e costringe ad
accantonare i propri nobili sentimenti, proprio per
evitare di essere schiacciati da concorrenti senza
scrupoli.
■ La classe politica deve sempre adottare una formula
politica, cioè una determinata dottrina, adeguandosi alla
situazione esistente ed ai valori comunemente accettati
dalla maggioranza dei componenti della società.
■ Chi governa non è tenuto a credere ai valori di cui
sono portatori i più, ma deve accettarli perché esiste
l’esigenza generale di una morale condivisa. Quindi il
potere deve sembrare compatibile con tale principio.
11. Gaetano Mosca
Prof.ssa Lucia Gangale
■ La circolazione delle élites
Principio aristocratico. Il monopolio esercitato da una
classe politica può bloccare per un lungo periodo il
possesso del potere, impedendo completamente ogni
cambiamento di governo. Quando, però, questa élite ha
realizzato completamente i suoi fini inizia a decadere e
così riprende la dura lotta fra élites per l’affermazione di
una nuova classe politica.
Principio democratico. La classe politica è portata a
favorire un rapido ricambio di élites, ma se esso è
troppo veloce il rischio è l’instabilità sociale.
L’ideale, per Mosca, è un regime misto, dove la classe politica non è
completamente separata dalla società e dove il ricambio delle élites non è così
veloce da annullare la differenza tra governanti e governati.
12. Gaetano Mosca
Prof.ssa Lucia Gangale
Occorre inserire gradualmente gli elementi delle classi
inferiori all’interno delle élites, per evitare il divario tra i
privilegiati e chi è oppresso da miseria e ignoranza. Il
continuo rinnovamento è segno di salute del sistema
politico. Mosca porta l’esempio dell’Inghilterra, dove,
grazie al continuo rinnovamento, la classe politica ha
attuato la separazione tra Stato e Chiesa, il libero
accesso all’istruzione, la liberalizzazione economica,
l’utilizzo di strumenti per frenare gli istinti della folla
come anche la sete di potere delle classi superiori.
Esisteranno sempre uomini con sentimenti elevati. Per
cui la classe politica andrebbe educata ai nobili
sentimenti che evitano la smania di potere, lo smodato
egoismo e quindi la rovina della società.
13. Altri sociologi
Prof.ssa Lucia Gangale
ÉMILE DURKHEIM (1858-1917)
Solidarietà meccanica. Tipica delle
società primitive, è quella in cui il
consenso si basa sulla somgilanza degli
individui.
Solidarietà organica. Propria delle
società moderne, è basata sulla
differenziazione. In questo tipo di
società individui e gruppi sono molto
diversi tra loro.
Teoria generale della società
Coscienza collettiva. L’insieme di
sentimenti e credenze comuni alla
maggioranza degli individui.
Primato della società sull’individuo.
Deriva dal fatto che l’individuo nasce dalla
società e non la società dagli individui. La
società non potrebbe porsi al di sopra degli
individui senza imperativi, divieti, valori
collettivi, fedi religiose.
14. Altri sociologi
Prof.ssa Lucia Gangale
CHARLES WRIGHT MILLS (1916-1962)
Ne L’immaginazione sociologica (1959), Mills si
oppone alle analisi asettiche della sociologia
accademica. La sociologia cosiddetta «neutra» non
è capace di individuare il disagio presente nella vita
dell’uomo contemporaneo.
Ne I colletti bianchi (1951) e L’élite al potere
(1956), Mills sostiene che il sogno della mobilità
sociale e della parità dei diritti è ostacolato dal
perpetuarsi dei privilegi in seno ai gruppi dirigenti e
dall’esistenza di larghe fasce di emarginati
15. Altri sociologi
Prof.ssa Lucia Gangale
FERDINAD TÖNNIES (1855-1936)
Si è occupato del passaggio dalla società feudale a
quella capitalistica, distinguendo tra comunità e
società.
■ Comunità. Il vincolo comunitario principale è basato
sul legame di sangue. La famiglia è il modello di
riferimento. Vige il principio di solidarietà, per cui in
economia lo scopo non è l’utile o il profitto, bensì
soddisfare le necessità dell’esistenza.
■ Società. È basata sull’interesse economico ed il
denaro, che favorisce gli scambi, ha il massimo rilievo
sociale.
Entrambe le forme nascono dalla volontà.
La comunità dalla volontà essenziale, che deriva
dall’istinto vitale. La società dalla volontà arbitraria,
basata sulla ragione e il calcolo.
16. Altri sociologi
Prof.ssa Lucia Gangale
GEORGE SIMMEL (1858-1918)
■ La sociologia deve avere come
oggetto di studio la sociazione, cioè
forme di rapporti sociali che restano
invariate anche se i contenuti storici
cambiano.
■ Ha dato grande rilievo agli
individui, in quanto la società non
può assorbirli, in nome di «leggi»
capaci di definire ogni
comportamento umano.
■ Si è occupato di due temi tipici
della società industriale: il denaro e
la società metropolitana.
La filosofia del denaro
Chi possiede poco denaro
pensa alla sussistenza. Chi ne
ha molto diventa cinico.
La società metropolitana è un
ambiente dominato dallo
scambio.
Anche gli elementi «denaro»
e «metropoli» saranno,
secondo Simmel, sostituiti da
altri, oppure cambieranno i
rapporti che questi hanno con
gli uomini.
17. Altri sociologi
Prof.ssa Lucia Gangale
ZYGMUNT BAUMAN (1925)
Teorico della società liquida.
Nel mondo globalizzato si dissolve l’identità stabile,
perché le scelte divengono «liquide». Sono rinnegati i
legami con il passato, non si pensa a costruire una
società futura, perché i poteri sono sempre più invisibili e
fuori controllo. È una società frustrante, mutevole,
insicura ed insoddisfacente, dove tutto è relativo, senza
regole certe e fondato sul consumismo ossessivo. La
televisione è lo specchio fedele della solitudine del
cittadino globale. Il primato su ogni cosa è detenuto dal
mercato e dalla ricchezza. Tutto è messo in crisi – valori
sociali, associazioni, partiti politici – producendo così una
massa di esseri umani di «scarto».
18. Altri sociologi
Prof.ssa Lucia Gangale
RALF DAHRENDORF
(1929-2009)
Il capitalismo, sottotipo della società industriale, è un
«fenomeno passeggero della storia». Studioso dello Stato
liberaldemocratico, delle forme di regolamentazione industriale
(incluso il diritto di sciopero) e della storia dei partiti. Nonostante i
suoi limiti, l’autore difende il mondo occidentale, portatore di
crescita economica, individualismo combattivo e democrazia.
Critica invece la globalizzazione per i seguenti aspetti: crescita
economica incontrollata; forme di competitività indifferenti alla
tutela dei diritti sociali, disgregazione del tessuto sociale,
individualismo esasperato e rampante, crescita delle
disuguaglianze, diminuzione dei redditi, crisi sociale. Il pericolo è
quello di portarsi verso una società autoritaria. Per evitarlo
occorre ridare valore ai diritti umani e alla democrazia, prima
che la mercato e al profitto, nonché rilanciare gli investimenti in
economia per favorire i servizi pubblici e sociali.