1. INFEZIONI VULVO
VAGINALI
Dott. Antonio Canino
U.O. Ostetricia e Ginecologia
Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda
mail: antoniocanino@iol.it
www.antoniocanino.it
2. DEFINIZIONE VULVO VAGINITE
Stato infiammatorio della mucosa vulvare e/o vaginale
dovuta ad aggressione di specifico microrganismo o più
agenti patogeni
Le vulvovaginiti costituiscono la patologia ginecologica più
frequente nella popolazione femminile, in costante ascesa
Prima causa di visita ginecologica
Spesa sanitaria notevole per la paziente
Disagio fisico, psicologico, relazionale, sessuale, riproduttivo
Elevato numero di recidive e insuccessi terapeutici
3. Mercato farmaceutico
Forma farmaceutica
utilizzata
TTA CREMA
VAG
TLS SUPPOSTE VAG.
TGA LIQUIDO VAG
AAA COMPRESSE
TEP POLV.DOSI.VAG
TYT SCHIUMA VAG
TAA COMPRESSE VAG
TCA CAPSULE VAG
TVP GEL/G-C.DS.VAG
TGN VAGINALI L-D
DGB GOCCE
TSA POMATA,UNG.VAG
THT SCHIUMA C/ VAG
ABA CONFETTI
ACA CAPSULE
FMA FIALE NORMALI
FMC FIALE E.V.
totale mercato ginecologia
ultimi 12 mesi mobili
(mat 10-2010),
valorizzazione:
euro prezzo al pubblico
% di scostamento vs
stesso periodo anno
precedente
% quota di
mercato
18.367.789
17.877.309
14.864.522
7.341.556
3.703.777
2.389.559
2.039.817
1.722.870
790.708
642.222
354.175
250.379
94.600
73.568
53.626
8.797
1.333
-0,3%
2,0%
0,3%
2,2%
159,6%
-5,9%
2,7%
-12,3%
-41,5%
-18,4%
-2,5%
6,9%
-4,7%
-8,1%
132,0%
-1,1%
14,6%
26,0%
25,3%
21,1%
10,4%
5,2%
3,4%
2,9%
2,4%
1,1%
0,9%
0,5%
0,4%
0,1%
0,1%
0,1%
0,0%
0,0%
70.576.607
2,6%
100,0%
5. Mercato farmaceutico
L’80% L’80% delle patologie (vaginite,
vulvovaginite, candica ecc.)(RX)
prescrizioni per Vulvov,vaginite,
Prescrizioni passano di
quota
attraverso la prescrizione del ginecologo,
MAT/9/2010
mercato%
candida ecc....
il 14.5% dal medico generico
Il restante 5.4% trattasi di specialisti
totale
(diabetologo, pediatra, urologo,
1.160.979,208
100,0
dermatologo)
GINECOLOGO
928.835,602
80,0
MEDICO GENERICO
168.882,929
14,5
patologie (vaginite, vulvovaginite, candica
Total Others (4) pediatra, urologo, dermat,diab. la prescrizione) 5,4
ecc.) passano attraverso 63.260,678
6. ECOLOGIA VAGINALE definizioni
ECOLOGIA: Studio dei rapporti che gli organismi viventi
intrattengono con l’ambiente e tra di loro
ECOSISTEMA Insieme di organismi in equilibrio dinamico con
l’ambiente e tra di loro
BIOTA Organismo endogeno che vive in ecosistema
MICRORGANISMO ESOGENO Microrganismo che può
Invadere l’ecosistema ed entrare in competizione con i bioti
MICROECOLOGIA Sinonimo di ecologia ma riferito ai
microrganismi e ai loro ambienti
7. ECOLOGIA VAGINALE Definizioni
FLORA VAGINALE
Complesso dei bioti che colonizzano
l’habitat vaginale
HABITAT o NICCHIA ECOLOGICA
Porzione di spazio delimitata da
strutture determinate, la quale ospita
un ecosistema
8. FLORA VAGINALE
In relazione a:
Caratteristiche biologiche del tessuto
colonizzato
Capacità di questo di fornire sostanze
nutritizie necessarie per biochimismo e
crescita microbica
Caratteristiche biofisiche dell’ambiente
Caratteristiche dei bioti
Reazione immunitaria dell’ospite
10. NICCHIA VAGINALE
Influenza degli estrogeni
Quantità
e qualità microflora dipendono da
stimolazione estrogenica e relative
modificazioni epiteliali
Stimolazione estrogenica favorisce
proliferazione cellulare, secrezione
glicogeno, produzione di acido lattico che
diminuisce il PH vaginale (4 – 4.5)
11. NICCHIA VAGINALE
Estrogeno-dipendenza dei tessuti
PH basso favorisce crescita di Lattobacilli acidofili
(acidophilus, casei, fermentum,cellobiosus, crispatus, gasseri)
Lattobacilli acidofili producono acido lattico, acido acetico,
perossido di idrogeno, bacteriocine, lactocine
Stimolano azione dei neutrofili
Interferiscono con aderenza batterica cellule epiteliali
12. Il ruolo del pH vaginale
Inibizione crescita batteri anaerobi
Migliore
adesione
lattobacilli
pH < 4.5
Inattivazione
enzimi batterici
(sialidasi)
Riduzione infettività Riduzione infettività
Chlamydia
Trichomonas
13. Fattori che possono
alterare il pH vaginale
Concentrazioni
ridotte di estrogeni
Muco cervicale
Sangue mestruale
Sperma
Gravidanza
Terapie antibiotiche locali e sistemiche
Immunocompromissione
14. I rapporti qualitativi e quantitativi
dei microrganismi residenti
variano in funzione dell’età
e soprattutto dell’attività ormonale della donna
Età
Età
Estrogeni
Neonatale
+++
Prepubere
Epitelio
pH
Microbiota
+
4-5
Lattobacilli
+
-
7
Coliformi
Fertile
++++
++
3,5 - 4
Lattobacilli
Menopausale
+
-
7
Coliformi
Stratificazione dell’epitelio vaginale
Glicogeno
15. NICCHIA VAGINALE
Istologia
Pareti
della nicchia vaginale costituite in
maggior parte da epitelio squamoso
pluristratificato non cheratinizzante
glicogenato
In parte minore da epitelio muciparo
ectopico cervicale
Tra i due epiteli è presente una zona di
trasformazione di ampiezza variabile
16. NICCHIA VAGINALE
Fluido vaginale
Prodotto organico costituito da:
Trasudato
plasmatico (vagina non ha
ghiandole)
Muco cervicale
Liquido endometriale, tubarico e
peritoneale
Cellule di differente origine (cervicale,
vaginale, ematica, endometriale,
tubarica, peritoneale)
18. NICCHIA VAGINALE Biofisica
Basso
PH (4 – 4,5)
Basso potenziale di ossidoriduzione (anaerobi 10 volte
gli aerobi)
Temperatura costante
Umidità
19. NICCHIA VAGINALE
Definizioni Bioti
SIMBIONTE
trae beneficio dall’ospite e restituisce il
favore (lattobacillo acidofilo)
COMMENSALE trae beneficio dall’ospite ma non
restituisce il favore né lo danneggia (spore fungine)
OPPORTUNISTA commensale che potenzialmente
può diventare patogeno (trichomonas)
PATOGENO fa solo danni
23. NICCHIA VAGINALE
Flora vaginale - stabilità
Dimostrata da 3 serie di fenomeni
Fluttuazioni
transitorie dopo ciclo mestruale
Difficoltà di altre specie di invadere nicchia
già colonizzata
Ritorno rapido a condizioni di partenza in
risposta a diverse azioni (coito, irrigazioni
vaginali, terapie etc.)
24. NICCHIA VAGINALE
Flora Vaginale – scarsa virulenza
Correlata
con le qualità di difesa
dell’ospite
Può modificarsi dopo interventi che
interessano vagina o cervice
25. NICCHIA VAGINALE
Flora vaginale – interrelazione
microrganismi
• AGONISMO e ANTAGONISMO TRA
DIFFERENTI SPECIE
• CAPACITA’ ADESIVE AI TESSUTI
• CAPACITA’ DI ELABORARE TOSSINE
28. NICCHIA VAGINALE
risposta immunitaria
IMMUNITA’ ACQUISITA INDOTTA
Tessuti vaginali in grado di sintetizzare IgA e
IgE (plasmacellule, eosinofili, mastociti)
Muco cervicale contenente IgG e IgM di
origine plasmatica
Cellule di Langherans nella lamina propria
della parete vaginale (presentano antigeni
esogeni ai linfociti T)
Granulociti neutrofili meno presenti
Discreta quantità di linfociti
31. VAGINITI ALLERGICHE
ipersensibilità immediata
Base anatomica risiede nei canali intercellulari
dell’epitelio squamoso e negli elementi mobili
della lamina propria (linfociti, mastociti,
macrofagi, granulociti basali)
Antigene raggiunge IgE presenti su superficie dei
mastociti e basofili
Liberazione di istamina con azione locale
Azione dei macrofagi con liberazione di
prostaglandine E2
Aumento dei granulociti eosinofili
34. PATOGENESI
85-95% Candida albicans
10-20% Torulopsis glabrata
Rare Candida parapsilosis
Candida tropicalis
Candida krusei
MICROBIOLOGICAMENTE IDENTIFICABILI, MA …
INDISTINGUIBILI DAL PUNTO DI VISTA CLINICO
J. D. Sobel, “Vulvovaginal candidiasis,” The Lancet, 2007.
35. Candidosi
1.
2.
3.
4.
1.
2.
3.
4.
Non complicata
Non recidive
Risponde bene alla terapia locale a breve termine
Soggetti sani non in gravidanza
Eradicazione 90% dei casi
Complicata
Non risponde alle terapie antimicotiche classiche
Necessari trattamenti lunghi e intensivi
Pazienti complessi (diabetici, immunodepressi,
gravide)
Più di quattro episodi all’anno
38. CANDIDOSI
Fattori di virulenza
Capacità
di aderire alle cellule epiteliali
(adesine)
Assunzione forma filamentosa (Ife)
Produzione di fattori tossici
La patogenicità
della candida è
correlata alla sua capacita di trasformare
la blastospora in ife mediante quel
complesso fenomeno che si chiama
“switching”
39. SWITCHING
La SWITCHING fenotipico della Candida, indotto da modifiche dell’ecosistema è
correlato con la trasformazione patogenetica della Candida da commensale a causa
di vulvovaginite
J Berman and PE Sudbery.. Nature Review 2002 - M Whiteway and C
Bachewich.. Annu. Rev. Microbiol. 2007 - P Sudbery et al. TRENDS in
Microbiology 2004 -S. Jones et al.. J Clin Microbiol 1994
41. LO SWITCHING
Principali fattori sperimentali che
favoriscono lo Switching in vitro
Densità cellulare (> 106 CFU/ml)
Temperatura (30-37°C)
PH (4.0 -6.5)
Metabolismo zuccheri e lipidi
Un processo complesso e ancora
non completamente noto
Ting-Li Han et al. Fungal Genetics and Biology 2011
J. Bermann. Current Opinion in Microbiol 2006
J Berman and PE Sudbery.. Nature Review 2002
42. SWITCHING!
Lo SWITCHING in vitro:
Nelle condizioni sperimentali di 37°C e pH 7,0, in appropriato
terreno di coltura, 106 CFU/ml di Candida albicans passano dalla
forma di lievito a quella di pseudoifa e/o ifa in circa 60 minuti
PM Furneri et al. GIMMOC 2011
IFA
44. CANDIDOSI – sintomi e segni
Prurito
e bruciore vulvare e vaginale
esacerbato dai rapporti e in periodo
premestruale
Disuria, stranguria, pollachiuria,
dispareunia
Leucorrea a “latte cagliato”
Uretrite
Piccole ragadi e fissurazioni vulvari
45. CANDIDOSI - Diagnosi
Lettura
a fresco su vetrino umido
(fisiologica)
Lettura a fresco con aggiunta KOH
Strisci colorati (gram, papanicolau)
Colture (Nickerson, Sabouraud)
PH (permane acido)
Whiff-test (negativo)
46. CANDIDOSI - Terapia
Azolici per bocca (fluconazolo, itraconazolo)
Azolici per via topica (clotrimazolo, econazolo
miconazolo,fenticonazolo,tioconazolo,
fluconazolo)
Azolici per via topica monodose (isoconazolo)
Associazione metronidazolo/clotrimazolo 5/1
Antisettici (acido borico)
Acidificanti vaginali
Fermenti lattici
Violetto di genziana
Nistatina
49. METRONIDAZOLO/CLOTRIMAZOLO :
AZIONE ANTIBATTERICA – NEUTRALITA’ VERSO BIOTA
Azione antibatterica verso G. Vaginalis
E neutralità verso il microbiota vaginale
PM Furneri et al. Giorn. It. Ost. Gin. 2008
50. METRONIDAZOLO/CLOTRIMAZOLO :
AZIONE ANTI – SWITCHING
Risultati
Il metronidazolo-clotrimazolo (1:5) inibisce lo sviluppo dello SWITCHING di
Candida albicans, a partire dalla concentrazione 64/320 ug/ml non osservando
alcuna variazione morfologica né dopo 60 minuti ne dopo 24 ore!
NESSUNA COMPARSA DI PSEUDO IFE O IFE
PM Furneri et al. GIMMOC 2011
51. L’associazione metronidazolo/clotrimazolo (5:1) si è dimostrata
efficace nella terapia delle candidosi (VVC) e delle vaginosi
batteriche (BV).
La neutralità dell’associazione metronidazolo/clotrimazolo (5:1)
verso il microbiota vaginale e la combinazione dei due
chemioterapici ne favorisce l’efficacia anche nel trattamento
delle infezioni miste.
La capacità dell’associazione metronidazolo/clotrimazolo (5:1)
di inibire lo “switching” fenotipico di Candida albicans fa di
questa associazione farmacologica il candidato ideale al
trattamento delle Candidosi ricorrenti (RVC)
54. Trichomonas vaginalis
CARATTERISTICHE
Protozoo
unicellulare, flagellato (4 flagelli in
posizione anteriore-1 posteriore), mobile
Endoparassita urogenitale
Anaerobio
Forma piriforme con dimensioni 7-25 micron
Molti tratti in comune con Entamoeba
Histolitica e Giardia lamblia
59. TRICHOMONIASI
Sintomi e segni
Vulvite
e vaginite, eritema ed edema
Cervicite “a fragola” all’esame con lo
speculum, colpite maculare con l’esame
colposcopico
Leucorrea verdastra, schiumosa e
maleodorante
Prurito intenso, dispareunia, perdite
ematiche post-coitali
Crescita e patogenicità del protozoo
aumentano in corrispondenza delle
mestruazioni
63. Modalità di infezione
Rapporto
sessuale
Infezione connatale attraverso il canale del parto
Biancheria intima, accappatoi, asciugamani
Strumenti diagnostici privi di asepsi
Bagni pubblici: il protozoo sopravvive per 30’ in
acqua tiepida, per 6 ore in bagno salino tiepido e
per 24 ore sulla bachelite dei copri-water
64. Fattori che influenzano
l’infezione
Tossina ad effetto citopatico e citolitico
Degenerazione e desquamazione dell’epitelio vaginale
Innalzamento del pH vaginale
Immunocompromissione
Concomitanti lesioni vaginali o cervicali, neoplasie
Alterazione dello stato psicologico
66. Prevalenza (%) di trichomoniasi nella
donna in funzione dell’età
35
30
%
25
20
15
10
5
0
10
20
30
40
anni
50
67. TRICHOMONIASI IN GRAVIDANZA
Aumentata incidenza di rottura prematura
delle membrane con basso peso alla nascita
Scarsi dati sull’innocuità del Metronidazolo in
gravidanza
Metronidazolo non è indicato nel I trimestre
Consigliabile dosaggio di 2gr/os/singola dose
Evitare alti dosaggi terapeutici durante
l’allattamento al seno.
68. TRICHOMONIASI - Diagnosi
Colture
(non semplici)
Immunoistochimica
Pap Test
Osservazione a fresco su vetrino umido
Osservazione a fresco su vetrino colorato
(pap, giemsa)
70. Altri metodi diagnostici
Enzyme
ELISA:
Immunoessai (EIA)
sensibilità 77%
Ibridazione
DNA probe: sensibilità 80-90%
Immunocromatografia
nitrocellulosa)
PCR:
a flusso laterale (su
sensibilità: 70%
sensibilità 95-100%
71.
72.
73.
74.
75.
76. TRICHOMONIASI - terapia
Metronidazolo
per bocca
Metronidazolo topico (ovuli, candelette, gel)
Clotrimazolo/metronidazolo per via topica
Acidificazione vagina
Terapia sistematica del partner anche se
asintomatico
77. Chemioterapici attivi
Metronidazolo: 2 gr/ os/ singola dose
Tinidazolo:
2 gr/ os/ singola dose
• Efficacia terapeutica 82-88% che arriva al 95% se si
tratta il partner contemporaneamente.
In alternativa
Metronidazolo: 400/500 mg/ os/ 2/ die/ 7 giorni
Tinidazolo:
500 mg/ os/ 2 die/ 5 giorni
78. Precauzioni
Terapia
orale raccomandata per trichomoniasi
primaria
Solo in caso di persistenza, associare terapia
topica vaginale per 3-5 giorni
Se non responsiva, ripetere la terapia dopo 7
giorni
Evitare l’assunzione di alcolici sino a 24 ore dopo
l’ultima dose terapeutica
Terapia combinata con partner
79. GONORREA
Causata
da Gonococco (diplococco gram-,
intracellulare, aerobio)
Incubazione da 1 a 4 giorni
Può essere asintomatica (70% nella donna)
Concomitante ad altre MST
Non genera immunità
Secrezioni purulente, eritema, edema, facile
sanguinamento
80. GONORREA
Nel
maschio interessa uretra, prostata,
vescicole seminali, epididimo, canale
anale e faringe
Nella femmina interessa uretra, vagina,
cervice, ghiandole Bartolino, salpingi,
pelvi (PID), canale anale e faringe
Nel 75% si associa ad uretrite
In casi rari interessa articolazioni,
endocardio, congiuntiva, cute, meningi
81. GONORREA IN
GRAVIDANZA
Più
frequente rottura prematura delle
membrane, parto prematuro, corioamniosite e aborto settico
Il neonato può presentare interessamento
oftalmico e gonorrea orofaringea
contratte durante il passaggio nel canale
del parto
82.
83. GONORREA – Diagnosi e
terapia
Microscopia
a fresco e dopo colorazione con
Gram o blu di metilene
Terreni di coltura
Penicilline
Cefalosporine
Tetracicline e macrolidi
Ciprofloxacina
85. CHLAMYDIA TRACHOMATIS
Causata
da Chlamydia, battere a
parassitismo intracellulare obbligato
Alcuni sierotipi causano Tracoma e
Linfogranuloma venereo
Diffusione esclusiva per via sessuale
MST a maggior prevalenza nei paesi
occidentali
Incubazione da 1 a 3 settimane
86. CHLAMYDIA TRACHOMATIS
Paucisintomatica
Associata
con frequenza a gonorrea
Nel maschio interessa uretra,
epididimo, prostata, canale anale,
faringe e congiuntiva
Nella donna interessa uretra, cervice,
salpingi, pelvi (PID), congiuntiva,
faringe
Può dare sterilità secondaria
87. SINTOMATOLOGIA
CLAMYDIA NELLA DONNA
Uretrite
Cervicite
Proctite
Disuria
Secrezione
cervico-vaginale
Sanguinamento post-coitale o
intermestruale
Dolore pelvico
Dispareunia
89. Chlamydia trachomatis
terapia
1.
2.
1.
2.
1.
2.
Infezioni non complicate
Doxiciclina 100 mg 2v/die x 14 giorni
Azitromicina 500 mg x 2/die singola dose
Se resistenza
Eritromicina 500 mg x 4v/die x 7 giorni
Ofloxacina 200 mg x2v/die x 7 giorni
In Gravidanza
Eritromicina 500 mg x 4v/die x 7 giorni
Azitromicina 500 mg x 2die in singola dose
90. VAGINOSI BATTERICA
INFEZONE
POLIMICROBICA
SPECIE
INTERESSATE SONO
PREVALENTEMENTE ANAEROBIE
(Gardnerella, Haemophilus Vaginalis,
Mobiluncus,Bacteroides,
Peptostreptococco, Eubacterium,
Mycoplasma)
RIDUZIONE
DELLE SPECIE LATTOBACILLARI
PRODUTTRICI DI PEROSSIDO DI IDROGENO
REAZIONE
ASSENTE
LEUCOCITARIA MINIMA O
91. VAGINOSI BATTERICA
Eziologia non bene chiarita
Patogeni estranei all’ecosistema i quali
invadono la vagina dall’esterno in
conseguenza di declino della flora
lattobacillare endogena, oppure disturbo
interno all’ecosistema cui segue
virulentazione commensali esistenti?
Dubbio che la malattia sia a prevalente
trasmissione sessuale
Infezione vaginale più frequente in età fertile
92. VAGINOSI BATTERICA
Sintomi e segni
Asintomatica
nella metà dei casi
Perdite vaginali abbondanti, omogenee,
grigiastre, raramente schiumose
Modico prurito, edema, eritema
Caratteristico odore di pesce avariato
(amine da metabolismo anaerobi)
93. Vaginosi batterica e
gravidanza
Aborto
settico
Rottura prematura delle membrane
Aumentata incidenza parto prematuro
Endometriti post-cesareo
94. VAGINOSI BATTERICA
Diagnosi
QUATTRO CRITERI DI AMSEL
Perdita
vaginale omogenea
Ph > 4.5
Sniff test positivo (KOH 10% in gocce)
Ricerca “clue cells” a fresco o con
colorazione di Papanicolau o Gram (in
almeno 20/100 cellule epiteliali)
95. “ Fishy odor” test
Emulsionare
la secrezione vaginale
con una soluzione di KOH al 10%
Positivo: sviluppo del caratteristico
odore di pesce
96. Esame microscopico a fresco
Stemperare
il tampone in soluzione
fisiologica sterile
Porre 2 gocce su un vetrino
M.O. a 40X
97. VAGINOSI BATTERICA
Diagnosi – Ricerca Clue Cells
Si ricercano sul preparato a fresco/fissato
Lattobacilli
(diminuiti)
Granulociti (non in quantità eccessiva)
Clue Cells (cellule epiteliali con aspetto
granuloso e ricoperte da Gardnerelle,
Bacteroidi e Mobiluncus)
100. NUGENT’S CRITERIA
Assegnato
punteggio (score) ad ogni
morfotipo evidenziato in base al numero
medio di unità presenti per campo
microscopico
Si osservano cinque campi microscopici
Strisci normali (0 – 3)
Strisci intermedi (4 – 6)
Strisci patologici (7 – 10)
101. Diagnostica di Laboratorio
vaginosi batteriche
Morfologica
vaginale
comparativa della flora
Microbiologia
Biologia
colturale
Molecolare
102. Ruolo del laboratorio
di Microbiologia
Isolamento
e identificazione dei
microrganismi presenti
Valutazione
Saggi
del ruolo eziologico
di sensibilità in vitro agli antimicrobici
103. Informazioni necessarie
al Laboratorio
Età
Sintomatologia
Gravidanza
Interruzioni
di gravidanza
Contraccettivi
Farmaci assunti nell’ultimo mese
pH vaginale
“Fishy odor” test
Esame microscopico a fresco
104. Trasporto e conservazione dei
campioni
Utilizzare
terreni di trasporto idonei
per le differenti ricerche
Inviare al laboratorio di riferimento
nel più breve tempo possibile
105. Test Rapidi- vaginosi
batterica
• Diamine
• Proline aminopeptidasi (Pip Activity test Card)
• pH & trimethylamine (FemExam test card)
• Sialidasi (BVBlue Test)
• Acido Acetico (Osmetech Microbial Analyzer-OMA-array
• sensor)
• DNA probe per G.vaginalis (Affirm VP III)
106. Biologia molecolare
Per singoli microrganismi:
PCR:
Mycoplasma
G. vaginalis
Lattobacilli
Ibridizzazione DNA:
Gardnerella, Prevotella,
Bacteroides, Mobiluncus
107. VAGINOSI BATTERICA
Terapia - metronidazolo
Metronidazolo
sistemico (20% ceppi
anaerobi resistenti)
30% casi effetti collaterali se per os
(cefalea, disturbi gastrointestinali, eruzioni
cutanee, sapore metallico, vertigini, urine
scure, effetti disulfiram-simili se assunzione
alcool)
Maggiore tolleranza per via topica
(metronidazolo-clotrimazolo)
108. VAGINOSI BATTERICA
posologia metronidazolo
500
mg per os 2 volte al giorno per 7
giorni
2 grammi in dose singola
Gel topico vaginale, 1 volta al giorno per
una settimana
Metronidazolo/clotrimazolo candeletta
vaginale alla sera per 10 giorni
109. VAGINOSI BATTERICA
terapia - clindamicina
Somministrabile
per os e per via locale
Efficace nei casi non sensibili a
metronidazolo
Utilizzabile in gravidanza
Scarsi effetti collaterali
300 mg per os due volte al giorno per 7
5 cc crema vaginale 2% una volta al
giorno per 7 giorni
Ovulo vaginale 2.5 grammi per 3 giorni
111. VAGINITE AEROBIA
(VED Sindrome da alterazione Ecosistema
Vaginale)
10%
vaginiti, spesso misconosciuta
Scarsità di lattobacilli
Aumento flora batterica aerobia
intestinale (E. Coli, Streptococco faecalis,
Streptococco agalactiae, Stafilococco
aureo, enterococco faecalis)
Aumento granulociti
Diagnosi microscopica
112. VAGINITE AEROBIA
Whiff
test negativo
Ph elevato
Essudato bianco grigiastro, spesso
maleodorante (non pesce avariato)
Bruciore, eritema, dispareunia di lieve
entità
Abbondanza cellule parabasali allo
striscio
113.
114. VAGINITE AEROBIA terapia
Non
bene codificata
Metronidazolo e azolici poco efficaci
Cloramfenicolo, tetraciclina e
clindamicina azione intermedia
Kanamicina per via topica antibiotico di
scelta con scarsa azione sui lattobacilli
115. VAGINOSI CITOLITICA
Proliferazione
Basso
incontrollata di lattobacilli
PH
Citolisi massiva epiteliale con liberazione
prodotti irritanti
Bruciore, eritema
Leucorrea pastosa, bianca, inodore
Utili lavande con bicarbonato di sodio
116. Metronidazolo-Clotrimazolo
RAZIONALE DELLA COMBINAZIONE
Terapeuticamente attivi su ampio spettro patogeni
Sinergicamente attivi
Minimizzare resistenze spontanee
Prevenire superinfezioni da Candida Albicans o
Trichomonas
Rispetto flora lattobacillare
Possibile utilizzo in gravidanza e prima di interventi
ginecologici (DTC, isterectomia vaginale).
Consigliato il trattamento del partner
117. Metronidazolo-Clotrimazolo
RAZIONALE DELLA COMBINAZIONE
Metronidazolo
ottima attività
antiprotozoaria, buona verso gli anaerobi,
nulla verso gli aerobi
Clotrimazolo
ha buona attività
antimicotica, agisce verso aerobi, azione
nulla sugli anaerobi