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INFEZIONI VULVO
VAGINALI

Dott. Antonio Canino
U.O. Ostetricia e Ginecologia
Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda
mail: antoniocanino@iol.it
www.antoniocanino.it
DEFINIZIONE VULVO VAGINITE









Stato infiammatorio della mucosa vulvare e/o vaginale
dovuta ad aggressione di specifico microrganismo o più
agenti patogeni
Le vulvovaginiti costituiscono la patologia ginecologica più
frequente nella popolazione femminile, in costante ascesa
Prima causa di visita ginecologica
Spesa sanitaria notevole per la paziente
Disagio fisico, psicologico, relazionale, sessuale, riproduttivo
Elevato numero di recidive e insuccessi terapeutici
Mercato farmaceutico
Forma farmaceutica
utilizzata
TTA CREMA
VAG
TLS SUPPOSTE VAG.
TGA LIQUIDO VAG
AAA COMPRESSE
TEP POLV.DOSI.VAG
TYT SCHIUMA VAG
TAA COMPRESSE VAG
TCA CAPSULE VAG
TVP GEL/G-C.DS.VAG
TGN VAGINALI L-D
DGB GOCCE
TSA POMATA,UNG.VAG
THT SCHIUMA C/ VAG
ABA CONFETTI
ACA CAPSULE
FMA FIALE NORMALI
FMC FIALE E.V.

totale mercato ginecologia

ultimi 12 mesi mobili
(mat 10-2010),
valorizzazione:
euro prezzo al pubblico

% di scostamento vs
stesso periodo anno
precedente

% quota di
mercato

18.367.789
17.877.309
14.864.522
7.341.556
3.703.777
2.389.559
2.039.817
1.722.870
790.708
642.222
354.175
250.379
94.600
73.568
53.626
8.797
1.333

-0,3%
2,0%
0,3%
2,2%
159,6%
-5,9%
2,7%
-12,3%
-41,5%
-18,4%
-2,5%
6,9%
-4,7%
-8,1%
132,0%
-1,1%
14,6%

26,0%
25,3%
21,1%
10,4%
5,2%
3,4%
2,9%
2,4%
1,1%
0,9%
0,5%
0,4%
0,1%
0,1%
0,1%
0,0%
0,0%

70.576.607

2,6%

100,0%
Mercato farmaceutico
Thousands 0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

14.864,5

VAG

7.341,6

AAA COMPRESSE

3.703,8

TEP POLV.DOSI.VAG
TYT SCHIUMA

2.389,6

VAG

2.039,8

TAA COMPRESSE VAG
TCA CAPSULE

1.722,9

VAG

790,7

TVP GEL/G-C.DS.VAG
TGN VAGINALI L-D

20.000

17.877,3

TLS SUPPOSTE VAG.
TGA LIQUIDO

18.000

642,2

DGB GOCCE

354,2

TSA POMATA,UNG.VAG

250,4

THT SCHIUMA C/ VAG

94,6

ABA CONFETTI

73,6

ACA CAPSULE

53,6

FMA FIALE NORMALI

8,8

FMC FIALE E.V.

1,3
Mercato farmaceutico
L’80% L’80% delle patologie (vaginite,
vulvovaginite, candica ecc.)(RX)
prescrizioni per Vulvov,vaginite,
Prescrizioni passano di
quota
attraverso la prescrizione del ginecologo,
MAT/9/2010
mercato%
candida ecc....
il 14.5% dal medico generico
Il restante 5.4% trattasi di specialisti
totale
(diabetologo, pediatra, urologo,
1.160.979,208
100,0
dermatologo)
GINECOLOGO
928.835,602
80,0
MEDICO GENERICO
168.882,929
14,5
patologie (vaginite, vulvovaginite, candica
Total Others (4) pediatra, urologo, dermat,diab. la prescrizione) 5,4
ecc.) passano attraverso 63.260,678
ECOLOGIA VAGINALE definizioni







ECOLOGIA: Studio dei rapporti che gli organismi viventi
intrattengono con l’ambiente e tra di loro
ECOSISTEMA Insieme di organismi in equilibrio dinamico con
l’ambiente e tra di loro
BIOTA Organismo endogeno che vive in ecosistema
MICRORGANISMO ESOGENO Microrganismo che può
Invadere l’ecosistema ed entrare in competizione con i bioti
MICROECOLOGIA Sinonimo di ecologia ma riferito ai
microrganismi e ai loro ambienti
ECOLOGIA VAGINALE Definizioni
FLORA VAGINALE
Complesso dei bioti che colonizzano
l’habitat vaginale
HABITAT o NICCHIA ECOLOGICA
Porzione di spazio delimitata da
strutture determinate, la quale ospita
un ecosistema
FLORA VAGINALE
In relazione a:







Caratteristiche biologiche del tessuto
colonizzato
Capacità di questo di fornire sostanze
nutritizie necessarie per biochimismo e
crescita microbica
Caratteristiche biofisiche dell’ambiente
Caratteristiche dei bioti
Reazione immunitaria dell’ospite
NICCHIA VAGINALE
Biologia
 INFLUENZA

DEGLI ESTROGENI SU EPITELIO
SQUAMOSO VAGINALE
 CARATTERISTICHE ISTOLOGICHE DEI TESSUTI
 CARATTERISTICHE MUCO VAGINALE
 BIOFISICA
NICCHIA VAGINALE
Influenza degli estrogeni
 Quantità

e qualità microflora dipendono da
stimolazione estrogenica e relative
modificazioni epiteliali
 Stimolazione estrogenica favorisce
proliferazione cellulare, secrezione
glicogeno, produzione di acido lattico che
diminuisce il PH vaginale (4 – 4.5)
NICCHIA VAGINALE
Estrogeno-dipendenza dei tessuti
PH basso favorisce crescita di Lattobacilli acidofili
(acidophilus, casei, fermentum,cellobiosus, crispatus, gasseri)
 Lattobacilli acidofili producono acido lattico, acido acetico,
perossido di idrogeno, bacteriocine, lactocine
 Stimolano azione dei neutrofili
 Interferiscono con aderenza batterica cellule epiteliali

Il ruolo del pH vaginale
Inibizione crescita batteri anaerobi

Migliore
adesione
lattobacilli

pH < 4.5

Inattivazione
enzimi batterici
(sialidasi)

Riduzione infettività Riduzione infettività
Chlamydia
Trichomonas
Fattori che possono
alterare il pH vaginale
 Concentrazioni

ridotte di estrogeni
 Muco cervicale
 Sangue mestruale
 Sperma
 Gravidanza
 Terapie antibiotiche locali e sistemiche
 Immunocompromissione
I rapporti qualitativi e quantitativi
dei microrganismi residenti
variano in funzione dell’età
e soprattutto dell’attività ormonale della donna

Età
Età

Estrogeni

Neonatale

+++

Prepubere

Epitelio

pH

Microbiota

+

4-5

Lattobacilli

+

-

7

Coliformi

Fertile

++++

++

3,5 - 4

Lattobacilli

Menopausale

+

-

7

Coliformi

Stratificazione dell’epitelio vaginale

Glicogeno
NICCHIA VAGINALE
Istologia
 Pareti

della nicchia vaginale costituite in
maggior parte da epitelio squamoso
pluristratificato non cheratinizzante
glicogenato
 In parte minore da epitelio muciparo
ectopico cervicale
 Tra i due epiteli è presente una zona di
trasformazione di ampiezza variabile
NICCHIA VAGINALE
Fluido vaginale
Prodotto organico costituito da:
 Trasudato

plasmatico (vagina non ha
ghiandole)
 Muco cervicale
 Liquido endometriale, tubarico e
peritoneale
 Cellule di differente origine (cervicale,
vaginale, ematica, endometriale,
tubarica, peritoneale)
NICCHIA VAGINALE
Muco cervicale




Ostacola colonizzazione microbica
meccanicamente (viscosità),
trasportando macrofagi, granulociti,
immunoglobuline, sostanze
battericide
Fornisce sostanze nutritizie ai bioti
vaginali (glicogeno, glucosio,
proteine, vitamine, ferro)
NICCHIA VAGINALE Biofisica
Basso

PH (4 – 4,5)
Basso potenziale di ossidoriduzione (anaerobi 10 volte
gli aerobi)
Temperatura costante
Umidità
NICCHIA VAGINALE
Definizioni Bioti
 SIMBIONTE

trae beneficio dall’ospite e restituisce il
favore (lattobacillo acidofilo)
 COMMENSALE trae beneficio dall’ospite ma non
restituisce il favore né lo danneggia (spore fungine)
 OPPORTUNISTA commensale che potenzialmente
può diventare patogeno (trichomonas)
 PATOGENO fa solo danni
NICCHIA VAGINALE
Bioti
 VIRUS
 MICETI
 BATTERI
 PROTOZOI
NICCHIA VAGINALE
Caratteristiche flora vaginale
 COMPLESSA
 RELATIVAMENTE

STABILE
 SCARSA VIRULENZA
 INTERRELAZIONI MICRORGANISMI TRA LORO ED
OSPITE
 TENDE ALL’EQUILIBRIO
NICCHIA VAGINALE
flora vaginale - complessità























AEROBI GRAM-POSITIVI
Corinebacterio
Gardnerella vaginalis
Staphylococcus epidermidis
Staphylococcus aureus
Streptococco
AEROBI GRAM-NEGATIVI
Escherichia Coli
Klebsiella
ANAEROBI GRAM-POSITIVI
Lactobacillo
Bifidobacterio
Clostridio
Eubacterium
Propionibacterium
Peptococco
Peptostreptococco
ANAEROBI GRAM-NEGATIVI
Bacteroides
Veilonella
NICCHIA VAGINALE
Flora vaginale - stabilità
Dimostrata da 3 serie di fenomeni
 Fluttuazioni

transitorie dopo ciclo mestruale
 Difficoltà di altre specie di invadere nicchia
già colonizzata
 Ritorno rapido a condizioni di partenza in
risposta a diverse azioni (coito, irrigazioni
vaginali, terapie etc.)
NICCHIA VAGINALE
Flora Vaginale – scarsa virulenza
 Correlata

con le qualità di difesa
dell’ospite
 Può modificarsi dopo interventi che
interessano vagina o cervice
NICCHIA VAGINALE
Flora vaginale – interrelazione
microrganismi
• AGONISMO e ANTAGONISMO TRA
DIFFERENTI SPECIE
• CAPACITA’ ADESIVE AI TESSUTI
• CAPACITA’ DI ELABORARE TOSSINE
NICCHIA VAGINALE
fattori influenzanti ecosistema















Età
Contraccettivi
Dismetabolismi
Antibiotici, Ormoni
Rapporti e abitudini sessuali
Gravidanza
Immunodepressione
Biancheria sintetica
Assorbenti interni, salvaslip
Abitudini igieniche non corrette
Fumo, stress
Alimentazione
NICCHIA VAGINALE
risposta immunitaria
IMMUNITA’ INNATA O ASPECIFICA
 Integrità

mucosa
 Desquamazione mucosa
 Fluire del muco
 Prodotti batteriotossici (acido lattico,
mucine, batteriocine, H2O2, lisozima)
 Saturazione siti di adesione epiteliale
NICCHIA VAGINALE
risposta immunitaria
IMMUNITA’ ACQUISITA INDOTTA








Tessuti vaginali in grado di sintetizzare IgA e
IgE (plasmacellule, eosinofili, mastociti)
Muco cervicale contenente IgG e IgM di
origine plasmatica
Cellule di Langherans nella lamina propria
della parete vaginale (presentano antigeni
esogeni ai linfociti T)
Granulociti neutrofili meno presenti
Discreta quantità di linfociti
VAGINITI ALLERGICHE
 EPISODI

ACUTI DA IPERSENSIBILITA’
IMMEDIATA

 REAZIONI

RITARDATE DA CONTATTO
VAGINITI ALLERGICHE
agenti eziologici
 COSMETICI:

saponi, deodoranti, carta
igienica profumata
 CONTRACCETTIVI DI BARRIERA: creme
spermicide, lubrificanti, condom
 FARMACI: lavande, ovuli, candelette,
creme
VAGINITI ALLERGICHE
ipersensibilità immediata







Base anatomica risiede nei canali intercellulari
dell’epitelio squamoso e negli elementi mobili
della lamina propria (linfociti, mastociti,
macrofagi, granulociti basali)
Antigene raggiunge IgE presenti su superficie dei
mastociti e basofili
Liberazione di istamina con azione locale
Azione dei macrofagi con liberazione di
prostaglandine E2
Aumento dei granulociti eosinofili
PRINCIPALI VULVO-VAGINITI
 MICOTICA

 TRICHOMONAS
 CHLAMYDIA
 GONOCOCCICA

 VAGINOSI

BATTERICA
 VAGINITE AEROBIA
 VAGINOSI CITOLITICA
 VIRALE
PATOGENESI

85-95% Candida albicans
10-20% Torulopsis glabrata
Rare Candida parapsilosis

Candida tropicalis
Candida krusei

MICROBIOLOGICAMENTE IDENTIFICABILI, MA …
INDISTINGUIBILI DAL PUNTO DI VISTA CLINICO
J. D. Sobel, “Vulvovaginal candidiasis,” The Lancet, 2007.
Candidosi

1.

2.
3.
4.


1.
2.
3.
4.

Non complicata

Non recidive
Risponde bene alla terapia locale a breve termine
Soggetti sani non in gravidanza
Eradicazione 90% dei casi

Complicata

Non risponde alle terapie antimicotiche classiche
Necessari trattamenti lunghi e intensivi
Pazienti complessi (diabetici, immunodepressi,
gravide)
Più di quattro episodi all’anno
CANDIDOSI
 Lieviti

(cellule rotondeggianti o
blastospore)
 Pseudoife (insieme di lieviti concatenati)
 Pseudomicelio (forma filamentosa)
 Ife (pseudomiceli concatenati)
CANDIDOSI – condizioni
predisponenti
 Gravidanza

 Immunocompromissione
 Diabete,

Obesità, sindrome metabolica
 Contraccettivi orali contenenti estradiolo
 Cortisone, antibiotici, radio e chemio
terapia
 Abiti e biancheria intima aderente
 Stress psico-fisico
 Debilitazione
CANDIDOSI
Fattori di virulenza
 Capacità

di aderire alle cellule epiteliali

(adesine)
 Assunzione forma filamentosa (Ife)
 Produzione di fattori tossici
La patogenicità
della candida è
correlata alla sua capacita di trasformare
la blastospora in ife mediante quel
complesso fenomeno che si chiama
“switching”
SWITCHING
La SWITCHING fenotipico della Candida, indotto da modifiche dell’ecosistema è
correlato con la trasformazione patogenetica della Candida da commensale a causa
di vulvovaginite

J Berman and PE Sudbery.. Nature Review 2002 - M Whiteway and C
Bachewich.. Annu. Rev. Microbiol. 2007 - P Sudbery et al. TRENDS in
Microbiology 2004 -S. Jones et al.. J Clin Microbiol 1994
SWITCHING
Differenti fenotipi di Candida generano differenti morfologie di
colonie

J Berman and PE Sudbery.. Nature Review 2002
LO SWITCHING

Principali fattori sperimentali che
favoriscono lo Switching in vitro
Densità cellulare (> 106 CFU/ml)

Temperatura (30-37°C)
 PH (4.0 -6.5)
Metabolismo zuccheri e lipidi

Un processo complesso e ancora
non completamente noto
Ting-Li Han et al. Fungal Genetics and Biology 2011
J. Bermann. Current Opinion in Microbiol 2006
J Berman and PE Sudbery.. Nature Review 2002
SWITCHING!
Lo SWITCHING in vitro:
Nelle condizioni sperimentali di 37°C e pH 7,0, in appropriato
terreno di coltura, 106 CFU/ml di Candida albicans passano dalla
forma di lievito a quella di pseudoifa e/o ifa in circa 60 minuti

PM Furneri et al. GIMMOC 2011

IFA
Il Ruolo dei Lattobacilli
CANDIDOSI – sintomi e segni
 Prurito

e bruciore vulvare e vaginale
esacerbato dai rapporti e in periodo
premestruale
 Disuria, stranguria, pollachiuria,
dispareunia
 Leucorrea a “latte cagliato”
 Uretrite
 Piccole ragadi e fissurazioni vulvari
CANDIDOSI - Diagnosi
 Lettura

a fresco su vetrino umido
(fisiologica)
 Lettura a fresco con aggiunta KOH
 Strisci colorati (gram, papanicolau)
 Colture (Nickerson, Sabouraud)
 PH (permane acido)
 Whiff-test (negativo)
CANDIDOSI - Terapia











Azolici per bocca (fluconazolo, itraconazolo)
Azolici per via topica (clotrimazolo, econazolo
miconazolo,fenticonazolo,tioconazolo,
fluconazolo)
Azolici per via topica monodose (isoconazolo)
Associazione metronidazolo/clotrimazolo 5/1
Antisettici (acido borico)
Acidificanti vaginali
Fermenti lattici
Violetto di genziana
Nistatina
L’ASSOCIAZIONE
METRONIDAZOLO / CLOTRIMAZOLO (5:1)
NELLA TERAPIA DELLE
VULVOVAGINITI (VVC) , VAGINOSI (VB)
INFEZIONI MISTE E

CANDIDOSI RICORRENTI (VVR)
METRONIDAZOLO/CLOTRIMAZOLO :
AZIONE ANTIMICOTICA
Elevata azione antimicotica contro
Le principali specie di Candida

attività in vitro superiore all’econazolo
PM Furneri et al. Giorn. It. Ost. Gin. 2008
METRONIDAZOLO/CLOTRIMAZOLO :
AZIONE ANTIBATTERICA – NEUTRALITA’ VERSO BIOTA
Azione antibatterica verso G. Vaginalis

E neutralità verso il microbiota vaginale
PM Furneri et al. Giorn. It. Ost. Gin. 2008
METRONIDAZOLO/CLOTRIMAZOLO :
AZIONE ANTI – SWITCHING
Risultati

Il metronidazolo-clotrimazolo (1:5) inibisce lo sviluppo dello SWITCHING di
Candida albicans, a partire dalla concentrazione 64/320 ug/ml non osservando
alcuna variazione morfologica né dopo 60 minuti ne dopo 24 ore!

NESSUNA COMPARSA DI PSEUDO IFE O IFE
PM Furneri et al. GIMMOC 2011
L’associazione metronidazolo/clotrimazolo (5:1) si è dimostrata
efficace nella terapia delle candidosi (VVC) e delle vaginosi
batteriche (BV).
La neutralità dell’associazione metronidazolo/clotrimazolo (5:1)
verso il microbiota vaginale e la combinazione dei due
chemioterapici ne favorisce l’efficacia anche nel trattamento
delle infezioni miste.
La capacità dell’associazione metronidazolo/clotrimazolo (5:1)
di inibire lo “switching” fenotipico di Candida albicans fa di
questa associazione farmacologica il candidato ideale al
trattamento delle Candidosi ricorrenti (RVC)
E.Arisi. Curr Obst Gyn 2005
Trichomonas vaginalis
CARATTERISTICHE
 Protozoo

unicellulare, flagellato (4 flagelli in
posizione anteriore-1 posteriore), mobile



Endoparassita urogenitale



Anaerobio



Forma piriforme con dimensioni 7-25 micron



Molti tratti in comune con Entamoeba
Histolitica e Giardia lamblia
VULVOVAGINITE DA
TRICHOMONAS
Prevalente

trasmissione sessuale
MST tra le più diffuse al mondo
Concomitante con altre MST
In Italia incidenza in diminuzione
Localizzazioni anatomiche di
Trichomonas vaginalis nella donna
Vulva
Vagina
Ghiandole
Vescica
Uretra

di Bartolino, Skene
Localizzazioni anatomiche di
Trichomonas vaginalis nell’uomo
Uretra
Prostata
Epididimo
Vescichette

seminali
Aspetti clinici nel maschio
 Asintomatica
 Sintomatica

(acuta, subacuta, cronica)

 Recidivante
 Complicata

(balanopostite, prostatite,
epididimite, vescicolite, uretrite)
 Mista (neisseria)
TRICHOMONIASI
Sintomi e segni
 Vulvite

e vaginite, eritema ed edema
 Cervicite “a fragola” all’esame con lo
speculum, colpite maculare con l’esame
colposcopico
 Leucorrea verdastra, schiumosa e
maleodorante
 Prurito intenso, dispareunia, perdite
ematiche post-coitali
 Crescita e patogenicità del protozoo
aumentano in corrispondenza delle
mestruazioni
Colpite Maculare
Colpite maculare (schiller)
Modalità di infezione
 Rapporto

sessuale
 Infezione connatale attraverso il canale del parto
 Biancheria intima, accappatoi, asciugamani
 Strumenti diagnostici privi di asepsi
 Bagni pubblici: il protozoo sopravvive per 30’ in
acqua tiepida, per 6 ore in bagno salino tiepido e
per 24 ore sulla bachelite dei copri-water
Fattori che influenzano
l’infezione


Tossina ad effetto citopatico e citolitico



Degenerazione e desquamazione dell’epitelio vaginale



Innalzamento del pH vaginale



Immunocompromissione



Concomitanti lesioni vaginali o cervicali, neoplasie



Alterazione dello stato psicologico
Prevalenza (%) di trichomoniasi nell’area
milanese

18
16
14
12
%

10
8
6
4
2
0
1984

1986

1988

1990

1992

1994

1996

1998

2000

2002
Prevalenza (%) di trichomoniasi nella
donna in funzione dell’età
35
30

%

25
20
15
10
5
0
10

20

30

40
anni

50
TRICHOMONIASI IN GRAVIDANZA







Aumentata incidenza di rottura prematura
delle membrane con basso peso alla nascita
Scarsi dati sull’innocuità del Metronidazolo in
gravidanza
Metronidazolo non è indicato nel I trimestre
Consigliabile dosaggio di 2gr/os/singola dose
Evitare alti dosaggi terapeutici durante
l’allattamento al seno.
TRICHOMONIASI - Diagnosi
 Colture

(non semplici)
 Immunoistochimica
 Pap Test
 Osservazione a fresco su vetrino umido
 Osservazione a fresco su vetrino colorato
(pap, giemsa)
Diagnostica di laboratorio
METODO

SENSIBILITA’

 Coltura
A

88%

fresco

52-77%

 Citologico

(Pap-test)

 Giemsa

 Violetto

54-77%
47%

di genziana (0,1%)

 Acridin-orange

(1:30000)

 Immunoenzimatico

47%
71%
85%
Altri metodi diagnostici
 Enzyme
 ELISA:

Immunoessai (EIA)

sensibilità 77%

 Ibridazione

DNA probe: sensibilità 80-90%

 Immunocromatografia

nitrocellulosa)
 PCR:

a flusso laterale (su

sensibilità: 70%

sensibilità 95-100%
TRICHOMONIASI - terapia
 Metronidazolo

per bocca
 Metronidazolo topico (ovuli, candelette, gel)
 Clotrimazolo/metronidazolo per via topica
 Acidificazione vagina
 Terapia sistematica del partner anche se
asintomatico
Chemioterapici attivi
Metronidazolo: 2 gr/ os/ singola dose
Tinidazolo:
2 gr/ os/ singola dose

• Efficacia terapeutica 82-88% che arriva al 95% se si
tratta il partner contemporaneamente.

In alternativa
Metronidazolo: 400/500 mg/ os/ 2/ die/ 7 giorni
Tinidazolo:

500 mg/ os/ 2 die/ 5 giorni
Precauzioni
 Terapia

orale raccomandata per trichomoniasi
primaria
 Solo in caso di persistenza, associare terapia
topica vaginale per 3-5 giorni
 Se non responsiva, ripetere la terapia dopo 7
giorni
 Evitare l’assunzione di alcolici sino a 24 ore dopo
l’ultima dose terapeutica
 Terapia combinata con partner
GONORREA
 Causata

da Gonococco (diplococco gram-,
intracellulare, aerobio)
 Incubazione da 1 a 4 giorni
 Può essere asintomatica (70% nella donna)
 Concomitante ad altre MST
 Non genera immunità
 Secrezioni purulente, eritema, edema, facile
sanguinamento
GONORREA
 Nel

maschio interessa uretra, prostata,
vescicole seminali, epididimo, canale
anale e faringe
 Nella femmina interessa uretra, vagina,
cervice, ghiandole Bartolino, salpingi,
pelvi (PID), canale anale e faringe
 Nel 75% si associa ad uretrite
 In casi rari interessa articolazioni,
endocardio, congiuntiva, cute, meningi
GONORREA IN
GRAVIDANZA
 Più

frequente rottura prematura delle
membrane, parto prematuro, corioamniosite e aborto settico
 Il neonato può presentare interessamento
oftalmico e gonorrea orofaringea
contratte durante il passaggio nel canale
del parto
GONORREA – Diagnosi e
terapia
 Microscopia

a fresco e dopo colorazione con
Gram o blu di metilene
 Terreni di coltura
 Penicilline
 Cefalosporine
 Tetracicline e macrolidi
 Ciprofloxacina
CHLAMYDIA TRACHOMATIS
 Inclusioni

citoplasmatiche
CHLAMYDIA TRACHOMATIS
 Causata

da Chlamydia, battere a
parassitismo intracellulare obbligato
 Alcuni sierotipi causano Tracoma e
Linfogranuloma venereo
 Diffusione esclusiva per via sessuale
 MST a maggior prevalenza nei paesi
occidentali
 Incubazione da 1 a 3 settimane
CHLAMYDIA TRACHOMATIS
 Paucisintomatica
 Associata

con frequenza a gonorrea
 Nel maschio interessa uretra,
epididimo, prostata, canale anale,
faringe e congiuntiva
 Nella donna interessa uretra, cervice,
salpingi, pelvi (PID), congiuntiva,
faringe
 Può dare sterilità secondaria
SINTOMATOLOGIA
CLAMYDIA NELLA DONNA
 Uretrite
 Cervicite
 Proctite
 Disuria
 Secrezione

cervico-vaginale
 Sanguinamento post-coitale o
intermestruale
 Dolore pelvico
 Dispareunia
CHLAMYDIA TRACHOMATIS
Diagnosi e terapia
 Coltura
 Metodi

immunochimici
 Amplificazione genica (DNA)
 Macrolidi
 Tetracicline
 Eritromicina
Chlamydia trachomatis
terapia

1.
2.

1.
2.

1.
2.

Infezioni non complicate
Doxiciclina 100 mg 2v/die x 14 giorni
Azitromicina 500 mg x 2/die singola dose
Se resistenza
Eritromicina 500 mg x 4v/die x 7 giorni
Ofloxacina 200 mg x2v/die x 7 giorni
In Gravidanza
Eritromicina 500 mg x 4v/die x 7 giorni
Azitromicina 500 mg x 2die in singola dose
VAGINOSI BATTERICA
 INFEZONE

POLIMICROBICA

 SPECIE

INTERESSATE SONO
PREVALENTEMENTE ANAEROBIE
(Gardnerella, Haemophilus Vaginalis,
Mobiluncus,Bacteroides,
Peptostreptococco, Eubacterium,
Mycoplasma)

 RIDUZIONE

DELLE SPECIE LATTOBACILLARI
PRODUTTRICI DI PEROSSIDO DI IDROGENO

 REAZIONE

ASSENTE

LEUCOCITARIA MINIMA O
VAGINOSI BATTERICA


Eziologia non bene chiarita



Patogeni estranei all’ecosistema i quali
invadono la vagina dall’esterno in
conseguenza di declino della flora
lattobacillare endogena, oppure disturbo
interno all’ecosistema cui segue
virulentazione commensali esistenti?



Dubbio che la malattia sia a prevalente
trasmissione sessuale



Infezione vaginale più frequente in età fertile
VAGINOSI BATTERICA
Sintomi e segni
 Asintomatica

nella metà dei casi
 Perdite vaginali abbondanti, omogenee,
grigiastre, raramente schiumose
 Modico prurito, edema, eritema
 Caratteristico odore di pesce avariato
(amine da metabolismo anaerobi)
Vaginosi batterica e
gravidanza
 Aborto

settico
 Rottura prematura delle membrane
 Aumentata incidenza parto prematuro
 Endometriti post-cesareo
VAGINOSI BATTERICA
Diagnosi
QUATTRO CRITERI DI AMSEL
 Perdita

vaginale omogenea
 Ph > 4.5
 Sniff test positivo (KOH 10% in gocce)
 Ricerca “clue cells” a fresco o con
colorazione di Papanicolau o Gram (in
almeno 20/100 cellule epiteliali)
“ Fishy odor” test

 Emulsionare

la secrezione vaginale
con una soluzione di KOH al 10%
 Positivo: sviluppo del caratteristico
odore di pesce
Esame microscopico a fresco

 Stemperare

il tampone in soluzione
fisiologica sterile
 Porre 2 gocce su un vetrino
 M.O. a 40X
VAGINOSI BATTERICA
Diagnosi – Ricerca Clue Cells
Si ricercano sul preparato a fresco/fissato
 Lattobacilli

(diminuiti)
 Granulociti (non in quantità eccessiva)
 Clue Cells (cellule epiteliali con aspetto
granuloso e ricoperte da Gardnerelle,
Bacteroidi e Mobiluncus)
Clue cell

> 20% = vaginosi batterica
NUGENT’S CRITERIA
MORFOTIPI





Bacilli gram positivi (Lattobacillus)
Coccobacilli gram variabili o gram
negativi (G.vaginalis e Bacteroides)
Bacilli ricurvi gram variabili
(Mobiluncus)
NUGENT’S CRITERIA
 Assegnato

punteggio (score) ad ogni
morfotipo evidenziato in base al numero
medio di unità presenti per campo
microscopico
 Si osservano cinque campi microscopici
 Strisci normali (0 – 3)
 Strisci intermedi (4 – 6)
 Strisci patologici (7 – 10)
Diagnostica di Laboratorio
vaginosi batteriche
 Morfologica

vaginale

comparativa della flora

 Microbiologia

 Biologia

colturale

Molecolare
Ruolo del laboratorio
di Microbiologia
 Isolamento

e identificazione dei
microrganismi presenti

 Valutazione
 Saggi

del ruolo eziologico

di sensibilità in vitro agli antimicrobici
Informazioni necessarie
al Laboratorio
 Età

 Sintomatologia
 Gravidanza
 Interruzioni

di gravidanza
 Contraccettivi
 Farmaci assunti nell’ultimo mese
 pH vaginale
 “Fishy odor” test
 Esame microscopico a fresco
Trasporto e conservazione dei
campioni
 Utilizzare

terreni di trasporto idonei
per le differenti ricerche
 Inviare al laboratorio di riferimento
nel più breve tempo possibile
Test Rapidi- vaginosi
batterica
• Diamine
• Proline aminopeptidasi (Pip Activity test Card)
• pH & trimethylamine (FemExam test card)
• Sialidasi (BVBlue Test)
• Acido Acetico (Osmetech Microbial Analyzer-OMA-array
• sensor)
• DNA probe per G.vaginalis (Affirm VP III)
Biologia molecolare
Per singoli microrganismi:

 PCR:
Mycoplasma
G. vaginalis
Lattobacilli
 Ibridizzazione DNA:
Gardnerella, Prevotella,
Bacteroides, Mobiluncus
VAGINOSI BATTERICA
Terapia - metronidazolo
 Metronidazolo

sistemico (20% ceppi
anaerobi resistenti)
 30% casi effetti collaterali se per os
(cefalea, disturbi gastrointestinali, eruzioni
cutanee, sapore metallico, vertigini, urine
scure, effetti disulfiram-simili se assunzione
alcool)
 Maggiore tolleranza per via topica
(metronidazolo-clotrimazolo)
VAGINOSI BATTERICA
posologia metronidazolo
 500

mg per os 2 volte al giorno per 7
giorni
 2 grammi in dose singola
 Gel topico vaginale, 1 volta al giorno per
una settimana
 Metronidazolo/clotrimazolo candeletta
vaginale alla sera per 10 giorni
VAGINOSI BATTERICA
terapia - clindamicina
 Somministrabile

per os e per via locale
 Efficace nei casi non sensibili a
metronidazolo
 Utilizzabile in gravidanza
 Scarsi effetti collaterali
 300 mg per os due volte al giorno per 7
 5 cc crema vaginale 2% una volta al
giorno per 7 giorni
 Ovulo vaginale 2.5 grammi per 3 giorni
VAGINOSI BATTERICHE
terapia
 AMOXICILLINA

+ ACIDO CLAVULANICO
 ERITROMICINA, DOXICICLINA,
MECLOCICLINA
 ANTISETTICI VAGINALI (IODIO POVIDONE,
CLOREXIDINA, BENZIDAMINA)
VAGINITE AEROBIA

(VED Sindrome da alterazione Ecosistema
Vaginale)
 10%

vaginiti, spesso misconosciuta
 Scarsità di lattobacilli
 Aumento flora batterica aerobia
intestinale (E. Coli, Streptococco faecalis,
Streptococco agalactiae, Stafilococco
aureo, enterococco faecalis)
 Aumento granulociti
 Diagnosi microscopica
VAGINITE AEROBIA
 Whiff

test negativo
 Ph elevato
 Essudato bianco grigiastro, spesso
maleodorante (non pesce avariato)
 Bruciore, eritema, dispareunia di lieve
entità
 Abbondanza cellule parabasali allo
striscio
VAGINITE AEROBIA terapia
 Non

bene codificata
 Metronidazolo e azolici poco efficaci
 Cloramfenicolo, tetraciclina e
clindamicina azione intermedia
 Kanamicina per via topica antibiotico di
scelta con scarsa azione sui lattobacilli
VAGINOSI CITOLITICA
 Proliferazione
 Basso

incontrollata di lattobacilli

PH
 Citolisi massiva epiteliale con liberazione
prodotti irritanti
 Bruciore, eritema
 Leucorrea pastosa, bianca, inodore
 Utili lavande con bicarbonato di sodio
Metronidazolo-Clotrimazolo
RAZIONALE DELLA COMBINAZIONE











Terapeuticamente attivi su ampio spettro patogeni
Sinergicamente attivi
Minimizzare resistenze spontanee
Prevenire superinfezioni da Candida Albicans o
Trichomonas
Rispetto flora lattobacillare
Possibile utilizzo in gravidanza e prima di interventi
ginecologici (DTC, isterectomia vaginale).
Consigliato il trattamento del partner
Metronidazolo-Clotrimazolo
RAZIONALE DELLA COMBINAZIONE

 Metronidazolo

ottima attività
antiprotozoaria, buona verso gli anaerobi,
nulla verso gli aerobi

 Clotrimazolo

ha buona attività
antimicotica, agisce verso aerobi, azione
nulla sugli anaerobi
Metronidazolo-Clotrimazolo
azione additiva ed efficace
 Trichomonas
 Candida
 Gram

+ e Gram - anaerobi
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 Toxoplasma
Grazie dell’ascolto !!

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  • 1. INFEZIONI VULVO VAGINALI Dott. Antonio Canino U.O. Ostetricia e Ginecologia Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda mail: antoniocanino@iol.it www.antoniocanino.it
  • 2. DEFINIZIONE VULVO VAGINITE       Stato infiammatorio della mucosa vulvare e/o vaginale dovuta ad aggressione di specifico microrganismo o più agenti patogeni Le vulvovaginiti costituiscono la patologia ginecologica più frequente nella popolazione femminile, in costante ascesa Prima causa di visita ginecologica Spesa sanitaria notevole per la paziente Disagio fisico, psicologico, relazionale, sessuale, riproduttivo Elevato numero di recidive e insuccessi terapeutici
  • 3. Mercato farmaceutico Forma farmaceutica utilizzata TTA CREMA VAG TLS SUPPOSTE VAG. TGA LIQUIDO VAG AAA COMPRESSE TEP POLV.DOSI.VAG TYT SCHIUMA VAG TAA COMPRESSE VAG TCA CAPSULE VAG TVP GEL/G-C.DS.VAG TGN VAGINALI L-D DGB GOCCE TSA POMATA,UNG.VAG THT SCHIUMA C/ VAG ABA CONFETTI ACA CAPSULE FMA FIALE NORMALI FMC FIALE E.V. totale mercato ginecologia ultimi 12 mesi mobili (mat 10-2010), valorizzazione: euro prezzo al pubblico % di scostamento vs stesso periodo anno precedente % quota di mercato 18.367.789 17.877.309 14.864.522 7.341.556 3.703.777 2.389.559 2.039.817 1.722.870 790.708 642.222 354.175 250.379 94.600 73.568 53.626 8.797 1.333 -0,3% 2,0% 0,3% 2,2% 159,6% -5,9% 2,7% -12,3% -41,5% -18,4% -2,5% 6,9% -4,7% -8,1% 132,0% -1,1% 14,6% 26,0% 25,3% 21,1% 10,4% 5,2% 3,4% 2,9% 2,4% 1,1% 0,9% 0,5% 0,4% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 70.576.607 2,6% 100,0%
  • 4. Mercato farmaceutico Thousands 0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 14.864,5 VAG 7.341,6 AAA COMPRESSE 3.703,8 TEP POLV.DOSI.VAG TYT SCHIUMA 2.389,6 VAG 2.039,8 TAA COMPRESSE VAG TCA CAPSULE 1.722,9 VAG 790,7 TVP GEL/G-C.DS.VAG TGN VAGINALI L-D 20.000 17.877,3 TLS SUPPOSTE VAG. TGA LIQUIDO 18.000 642,2 DGB GOCCE 354,2 TSA POMATA,UNG.VAG 250,4 THT SCHIUMA C/ VAG 94,6 ABA CONFETTI 73,6 ACA CAPSULE 53,6 FMA FIALE NORMALI 8,8 FMC FIALE E.V. 1,3
  • 5. Mercato farmaceutico L’80% L’80% delle patologie (vaginite, vulvovaginite, candica ecc.)(RX) prescrizioni per Vulvov,vaginite, Prescrizioni passano di quota attraverso la prescrizione del ginecologo, MAT/9/2010 mercato% candida ecc.... il 14.5% dal medico generico Il restante 5.4% trattasi di specialisti totale (diabetologo, pediatra, urologo, 1.160.979,208 100,0 dermatologo) GINECOLOGO 928.835,602 80,0 MEDICO GENERICO 168.882,929 14,5 patologie (vaginite, vulvovaginite, candica Total Others (4) pediatra, urologo, dermat,diab. la prescrizione) 5,4 ecc.) passano attraverso 63.260,678
  • 6. ECOLOGIA VAGINALE definizioni      ECOLOGIA: Studio dei rapporti che gli organismi viventi intrattengono con l’ambiente e tra di loro ECOSISTEMA Insieme di organismi in equilibrio dinamico con l’ambiente e tra di loro BIOTA Organismo endogeno che vive in ecosistema MICRORGANISMO ESOGENO Microrganismo che può Invadere l’ecosistema ed entrare in competizione con i bioti MICROECOLOGIA Sinonimo di ecologia ma riferito ai microrganismi e ai loro ambienti
  • 7. ECOLOGIA VAGINALE Definizioni FLORA VAGINALE Complesso dei bioti che colonizzano l’habitat vaginale HABITAT o NICCHIA ECOLOGICA Porzione di spazio delimitata da strutture determinate, la quale ospita un ecosistema
  • 8. FLORA VAGINALE In relazione a:      Caratteristiche biologiche del tessuto colonizzato Capacità di questo di fornire sostanze nutritizie necessarie per biochimismo e crescita microbica Caratteristiche biofisiche dell’ambiente Caratteristiche dei bioti Reazione immunitaria dell’ospite
  • 9. NICCHIA VAGINALE Biologia  INFLUENZA DEGLI ESTROGENI SU EPITELIO SQUAMOSO VAGINALE  CARATTERISTICHE ISTOLOGICHE DEI TESSUTI  CARATTERISTICHE MUCO VAGINALE  BIOFISICA
  • 10. NICCHIA VAGINALE Influenza degli estrogeni  Quantità e qualità microflora dipendono da stimolazione estrogenica e relative modificazioni epiteliali  Stimolazione estrogenica favorisce proliferazione cellulare, secrezione glicogeno, produzione di acido lattico che diminuisce il PH vaginale (4 – 4.5)
  • 11. NICCHIA VAGINALE Estrogeno-dipendenza dei tessuti PH basso favorisce crescita di Lattobacilli acidofili (acidophilus, casei, fermentum,cellobiosus, crispatus, gasseri)  Lattobacilli acidofili producono acido lattico, acido acetico, perossido di idrogeno, bacteriocine, lactocine  Stimolano azione dei neutrofili  Interferiscono con aderenza batterica cellule epiteliali 
  • 12. Il ruolo del pH vaginale Inibizione crescita batteri anaerobi Migliore adesione lattobacilli pH < 4.5 Inattivazione enzimi batterici (sialidasi) Riduzione infettività Riduzione infettività Chlamydia Trichomonas
  • 13. Fattori che possono alterare il pH vaginale  Concentrazioni ridotte di estrogeni  Muco cervicale  Sangue mestruale  Sperma  Gravidanza  Terapie antibiotiche locali e sistemiche  Immunocompromissione
  • 14. I rapporti qualitativi e quantitativi dei microrganismi residenti variano in funzione dell’età e soprattutto dell’attività ormonale della donna Età Età Estrogeni Neonatale +++ Prepubere Epitelio pH Microbiota + 4-5 Lattobacilli + - 7 Coliformi Fertile ++++ ++ 3,5 - 4 Lattobacilli Menopausale + - 7 Coliformi Stratificazione dell’epitelio vaginale Glicogeno
  • 15. NICCHIA VAGINALE Istologia  Pareti della nicchia vaginale costituite in maggior parte da epitelio squamoso pluristratificato non cheratinizzante glicogenato  In parte minore da epitelio muciparo ectopico cervicale  Tra i due epiteli è presente una zona di trasformazione di ampiezza variabile
  • 16. NICCHIA VAGINALE Fluido vaginale Prodotto organico costituito da:  Trasudato plasmatico (vagina non ha ghiandole)  Muco cervicale  Liquido endometriale, tubarico e peritoneale  Cellule di differente origine (cervicale, vaginale, ematica, endometriale, tubarica, peritoneale)
  • 17. NICCHIA VAGINALE Muco cervicale   Ostacola colonizzazione microbica meccanicamente (viscosità), trasportando macrofagi, granulociti, immunoglobuline, sostanze battericide Fornisce sostanze nutritizie ai bioti vaginali (glicogeno, glucosio, proteine, vitamine, ferro)
  • 18. NICCHIA VAGINALE Biofisica Basso PH (4 – 4,5) Basso potenziale di ossidoriduzione (anaerobi 10 volte gli aerobi) Temperatura costante Umidità
  • 19. NICCHIA VAGINALE Definizioni Bioti  SIMBIONTE trae beneficio dall’ospite e restituisce il favore (lattobacillo acidofilo)  COMMENSALE trae beneficio dall’ospite ma non restituisce il favore né lo danneggia (spore fungine)  OPPORTUNISTA commensale che potenzialmente può diventare patogeno (trichomonas)  PATOGENO fa solo danni
  • 20. NICCHIA VAGINALE Bioti  VIRUS  MICETI  BATTERI  PROTOZOI
  • 21. NICCHIA VAGINALE Caratteristiche flora vaginale  COMPLESSA  RELATIVAMENTE STABILE  SCARSA VIRULENZA  INTERRELAZIONI MICRORGANISMI TRA LORO ED OSPITE  TENDE ALL’EQUILIBRIO
  • 22. NICCHIA VAGINALE flora vaginale - complessità                     AEROBI GRAM-POSITIVI Corinebacterio Gardnerella vaginalis Staphylococcus epidermidis Staphylococcus aureus Streptococco AEROBI GRAM-NEGATIVI Escherichia Coli Klebsiella ANAEROBI GRAM-POSITIVI Lactobacillo Bifidobacterio Clostridio Eubacterium Propionibacterium Peptococco Peptostreptococco ANAEROBI GRAM-NEGATIVI Bacteroides Veilonella
  • 23. NICCHIA VAGINALE Flora vaginale - stabilità Dimostrata da 3 serie di fenomeni  Fluttuazioni transitorie dopo ciclo mestruale  Difficoltà di altre specie di invadere nicchia già colonizzata  Ritorno rapido a condizioni di partenza in risposta a diverse azioni (coito, irrigazioni vaginali, terapie etc.)
  • 24. NICCHIA VAGINALE Flora Vaginale – scarsa virulenza  Correlata con le qualità di difesa dell’ospite  Può modificarsi dopo interventi che interessano vagina o cervice
  • 25. NICCHIA VAGINALE Flora vaginale – interrelazione microrganismi • AGONISMO e ANTAGONISMO TRA DIFFERENTI SPECIE • CAPACITA’ ADESIVE AI TESSUTI • CAPACITA’ DI ELABORARE TOSSINE
  • 26. NICCHIA VAGINALE fattori influenzanti ecosistema             Età Contraccettivi Dismetabolismi Antibiotici, Ormoni Rapporti e abitudini sessuali Gravidanza Immunodepressione Biancheria sintetica Assorbenti interni, salvaslip Abitudini igieniche non corrette Fumo, stress Alimentazione
  • 27. NICCHIA VAGINALE risposta immunitaria IMMUNITA’ INNATA O ASPECIFICA  Integrità mucosa  Desquamazione mucosa  Fluire del muco  Prodotti batteriotossici (acido lattico, mucine, batteriocine, H2O2, lisozima)  Saturazione siti di adesione epiteliale
  • 28. NICCHIA VAGINALE risposta immunitaria IMMUNITA’ ACQUISITA INDOTTA      Tessuti vaginali in grado di sintetizzare IgA e IgE (plasmacellule, eosinofili, mastociti) Muco cervicale contenente IgG e IgM di origine plasmatica Cellule di Langherans nella lamina propria della parete vaginale (presentano antigeni esogeni ai linfociti T) Granulociti neutrofili meno presenti Discreta quantità di linfociti
  • 29. VAGINITI ALLERGICHE  EPISODI ACUTI DA IPERSENSIBILITA’ IMMEDIATA  REAZIONI RITARDATE DA CONTATTO
  • 30. VAGINITI ALLERGICHE agenti eziologici  COSMETICI: saponi, deodoranti, carta igienica profumata  CONTRACCETTIVI DI BARRIERA: creme spermicide, lubrificanti, condom  FARMACI: lavande, ovuli, candelette, creme
  • 31. VAGINITI ALLERGICHE ipersensibilità immediata      Base anatomica risiede nei canali intercellulari dell’epitelio squamoso e negli elementi mobili della lamina propria (linfociti, mastociti, macrofagi, granulociti basali) Antigene raggiunge IgE presenti su superficie dei mastociti e basofili Liberazione di istamina con azione locale Azione dei macrofagi con liberazione di prostaglandine E2 Aumento dei granulociti eosinofili
  • 32. PRINCIPALI VULVO-VAGINITI  MICOTICA  TRICHOMONAS  CHLAMYDIA  GONOCOCCICA  VAGINOSI BATTERICA  VAGINITE AEROBIA  VAGINOSI CITOLITICA  VIRALE
  • 33.
  • 34. PATOGENESI 85-95% Candida albicans 10-20% Torulopsis glabrata Rare Candida parapsilosis Candida tropicalis Candida krusei MICROBIOLOGICAMENTE IDENTIFICABILI, MA … INDISTINGUIBILI DAL PUNTO DI VISTA CLINICO J. D. Sobel, “Vulvovaginal candidiasis,” The Lancet, 2007.
  • 35. Candidosi  1. 2. 3. 4.  1. 2. 3. 4. Non complicata Non recidive Risponde bene alla terapia locale a breve termine Soggetti sani non in gravidanza Eradicazione 90% dei casi Complicata Non risponde alle terapie antimicotiche classiche Necessari trattamenti lunghi e intensivi Pazienti complessi (diabetici, immunodepressi, gravide) Più di quattro episodi all’anno
  • 36. CANDIDOSI  Lieviti (cellule rotondeggianti o blastospore)  Pseudoife (insieme di lieviti concatenati)  Pseudomicelio (forma filamentosa)  Ife (pseudomiceli concatenati)
  • 37. CANDIDOSI – condizioni predisponenti  Gravidanza  Immunocompromissione  Diabete, Obesità, sindrome metabolica  Contraccettivi orali contenenti estradiolo  Cortisone, antibiotici, radio e chemio terapia  Abiti e biancheria intima aderente  Stress psico-fisico  Debilitazione
  • 38. CANDIDOSI Fattori di virulenza  Capacità di aderire alle cellule epiteliali (adesine)  Assunzione forma filamentosa (Ife)  Produzione di fattori tossici La patogenicità della candida è correlata alla sua capacita di trasformare la blastospora in ife mediante quel complesso fenomeno che si chiama “switching”
  • 39. SWITCHING La SWITCHING fenotipico della Candida, indotto da modifiche dell’ecosistema è correlato con la trasformazione patogenetica della Candida da commensale a causa di vulvovaginite J Berman and PE Sudbery.. Nature Review 2002 - M Whiteway and C Bachewich.. Annu. Rev. Microbiol. 2007 - P Sudbery et al. TRENDS in Microbiology 2004 -S. Jones et al.. J Clin Microbiol 1994
  • 40. SWITCHING Differenti fenotipi di Candida generano differenti morfologie di colonie J Berman and PE Sudbery.. Nature Review 2002
  • 41. LO SWITCHING Principali fattori sperimentali che favoriscono lo Switching in vitro Densità cellulare (> 106 CFU/ml) Temperatura (30-37°C)  PH (4.0 -6.5) Metabolismo zuccheri e lipidi Un processo complesso e ancora non completamente noto Ting-Li Han et al. Fungal Genetics and Biology 2011 J. Bermann. Current Opinion in Microbiol 2006 J Berman and PE Sudbery.. Nature Review 2002
  • 42. SWITCHING! Lo SWITCHING in vitro: Nelle condizioni sperimentali di 37°C e pH 7,0, in appropriato terreno di coltura, 106 CFU/ml di Candida albicans passano dalla forma di lievito a quella di pseudoifa e/o ifa in circa 60 minuti PM Furneri et al. GIMMOC 2011 IFA
  • 43. Il Ruolo dei Lattobacilli
  • 44. CANDIDOSI – sintomi e segni  Prurito e bruciore vulvare e vaginale esacerbato dai rapporti e in periodo premestruale  Disuria, stranguria, pollachiuria, dispareunia  Leucorrea a “latte cagliato”  Uretrite  Piccole ragadi e fissurazioni vulvari
  • 45. CANDIDOSI - Diagnosi  Lettura a fresco su vetrino umido (fisiologica)  Lettura a fresco con aggiunta KOH  Strisci colorati (gram, papanicolau)  Colture (Nickerson, Sabouraud)  PH (permane acido)  Whiff-test (negativo)
  • 46. CANDIDOSI - Terapia          Azolici per bocca (fluconazolo, itraconazolo) Azolici per via topica (clotrimazolo, econazolo miconazolo,fenticonazolo,tioconazolo, fluconazolo) Azolici per via topica monodose (isoconazolo) Associazione metronidazolo/clotrimazolo 5/1 Antisettici (acido borico) Acidificanti vaginali Fermenti lattici Violetto di genziana Nistatina
  • 47. L’ASSOCIAZIONE METRONIDAZOLO / CLOTRIMAZOLO (5:1) NELLA TERAPIA DELLE VULVOVAGINITI (VVC) , VAGINOSI (VB) INFEZIONI MISTE E CANDIDOSI RICORRENTI (VVR)
  • 48. METRONIDAZOLO/CLOTRIMAZOLO : AZIONE ANTIMICOTICA Elevata azione antimicotica contro Le principali specie di Candida attività in vitro superiore all’econazolo PM Furneri et al. Giorn. It. Ost. Gin. 2008
  • 49. METRONIDAZOLO/CLOTRIMAZOLO : AZIONE ANTIBATTERICA – NEUTRALITA’ VERSO BIOTA Azione antibatterica verso G. Vaginalis E neutralità verso il microbiota vaginale PM Furneri et al. Giorn. It. Ost. Gin. 2008
  • 50. METRONIDAZOLO/CLOTRIMAZOLO : AZIONE ANTI – SWITCHING Risultati Il metronidazolo-clotrimazolo (1:5) inibisce lo sviluppo dello SWITCHING di Candida albicans, a partire dalla concentrazione 64/320 ug/ml non osservando alcuna variazione morfologica né dopo 60 minuti ne dopo 24 ore! NESSUNA COMPARSA DI PSEUDO IFE O IFE PM Furneri et al. GIMMOC 2011
  • 51. L’associazione metronidazolo/clotrimazolo (5:1) si è dimostrata efficace nella terapia delle candidosi (VVC) e delle vaginosi batteriche (BV). La neutralità dell’associazione metronidazolo/clotrimazolo (5:1) verso il microbiota vaginale e la combinazione dei due chemioterapici ne favorisce l’efficacia anche nel trattamento delle infezioni miste. La capacità dell’associazione metronidazolo/clotrimazolo (5:1) di inibire lo “switching” fenotipico di Candida albicans fa di questa associazione farmacologica il candidato ideale al trattamento delle Candidosi ricorrenti (RVC)
  • 52. E.Arisi. Curr Obst Gyn 2005
  • 53.
  • 54. Trichomonas vaginalis CARATTERISTICHE  Protozoo unicellulare, flagellato (4 flagelli in posizione anteriore-1 posteriore), mobile  Endoparassita urogenitale  Anaerobio  Forma piriforme con dimensioni 7-25 micron  Molti tratti in comune con Entamoeba Histolitica e Giardia lamblia
  • 55. VULVOVAGINITE DA TRICHOMONAS Prevalente trasmissione sessuale MST tra le più diffuse al mondo Concomitante con altre MST In Italia incidenza in diminuzione
  • 56. Localizzazioni anatomiche di Trichomonas vaginalis nella donna Vulva Vagina Ghiandole Vescica Uretra di Bartolino, Skene
  • 57. Localizzazioni anatomiche di Trichomonas vaginalis nell’uomo Uretra Prostata Epididimo Vescichette seminali
  • 58. Aspetti clinici nel maschio  Asintomatica  Sintomatica (acuta, subacuta, cronica)  Recidivante  Complicata (balanopostite, prostatite, epididimite, vescicolite, uretrite)  Mista (neisseria)
  • 59. TRICHOMONIASI Sintomi e segni  Vulvite e vaginite, eritema ed edema  Cervicite “a fragola” all’esame con lo speculum, colpite maculare con l’esame colposcopico  Leucorrea verdastra, schiumosa e maleodorante  Prurito intenso, dispareunia, perdite ematiche post-coitali  Crescita e patogenicità del protozoo aumentano in corrispondenza delle mestruazioni
  • 60.
  • 63. Modalità di infezione  Rapporto sessuale  Infezione connatale attraverso il canale del parto  Biancheria intima, accappatoi, asciugamani  Strumenti diagnostici privi di asepsi  Bagni pubblici: il protozoo sopravvive per 30’ in acqua tiepida, per 6 ore in bagno salino tiepido e per 24 ore sulla bachelite dei copri-water
  • 64. Fattori che influenzano l’infezione  Tossina ad effetto citopatico e citolitico  Degenerazione e desquamazione dell’epitelio vaginale  Innalzamento del pH vaginale  Immunocompromissione  Concomitanti lesioni vaginali o cervicali, neoplasie  Alterazione dello stato psicologico
  • 65. Prevalenza (%) di trichomoniasi nell’area milanese 18 16 14 12 % 10 8 6 4 2 0 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002
  • 66. Prevalenza (%) di trichomoniasi nella donna in funzione dell’età 35 30 % 25 20 15 10 5 0 10 20 30 40 anni 50
  • 67. TRICHOMONIASI IN GRAVIDANZA      Aumentata incidenza di rottura prematura delle membrane con basso peso alla nascita Scarsi dati sull’innocuità del Metronidazolo in gravidanza Metronidazolo non è indicato nel I trimestre Consigliabile dosaggio di 2gr/os/singola dose Evitare alti dosaggi terapeutici durante l’allattamento al seno.
  • 68. TRICHOMONIASI - Diagnosi  Colture (non semplici)  Immunoistochimica  Pap Test  Osservazione a fresco su vetrino umido  Osservazione a fresco su vetrino colorato (pap, giemsa)
  • 69. Diagnostica di laboratorio METODO SENSIBILITA’  Coltura A 88% fresco 52-77%  Citologico (Pap-test)  Giemsa  Violetto 54-77% 47% di genziana (0,1%)  Acridin-orange (1:30000)  Immunoenzimatico 47% 71% 85%
  • 70. Altri metodi diagnostici  Enzyme  ELISA: Immunoessai (EIA) sensibilità 77%  Ibridazione DNA probe: sensibilità 80-90%  Immunocromatografia nitrocellulosa)  PCR: a flusso laterale (su sensibilità: 70% sensibilità 95-100%
  • 71.
  • 72.
  • 73.
  • 74.
  • 75.
  • 76. TRICHOMONIASI - terapia  Metronidazolo per bocca  Metronidazolo topico (ovuli, candelette, gel)  Clotrimazolo/metronidazolo per via topica  Acidificazione vagina  Terapia sistematica del partner anche se asintomatico
  • 77. Chemioterapici attivi Metronidazolo: 2 gr/ os/ singola dose Tinidazolo: 2 gr/ os/ singola dose • Efficacia terapeutica 82-88% che arriva al 95% se si tratta il partner contemporaneamente. In alternativa Metronidazolo: 400/500 mg/ os/ 2/ die/ 7 giorni Tinidazolo: 500 mg/ os/ 2 die/ 5 giorni
  • 78. Precauzioni  Terapia orale raccomandata per trichomoniasi primaria  Solo in caso di persistenza, associare terapia topica vaginale per 3-5 giorni  Se non responsiva, ripetere la terapia dopo 7 giorni  Evitare l’assunzione di alcolici sino a 24 ore dopo l’ultima dose terapeutica  Terapia combinata con partner
  • 79. GONORREA  Causata da Gonococco (diplococco gram-, intracellulare, aerobio)  Incubazione da 1 a 4 giorni  Può essere asintomatica (70% nella donna)  Concomitante ad altre MST  Non genera immunità  Secrezioni purulente, eritema, edema, facile sanguinamento
  • 80. GONORREA  Nel maschio interessa uretra, prostata, vescicole seminali, epididimo, canale anale e faringe  Nella femmina interessa uretra, vagina, cervice, ghiandole Bartolino, salpingi, pelvi (PID), canale anale e faringe  Nel 75% si associa ad uretrite  In casi rari interessa articolazioni, endocardio, congiuntiva, cute, meningi
  • 81. GONORREA IN GRAVIDANZA  Più frequente rottura prematura delle membrane, parto prematuro, corioamniosite e aborto settico  Il neonato può presentare interessamento oftalmico e gonorrea orofaringea contratte durante il passaggio nel canale del parto
  • 82.
  • 83. GONORREA – Diagnosi e terapia  Microscopia a fresco e dopo colorazione con Gram o blu di metilene  Terreni di coltura  Penicilline  Cefalosporine  Tetracicline e macrolidi  Ciprofloxacina
  • 85. CHLAMYDIA TRACHOMATIS  Causata da Chlamydia, battere a parassitismo intracellulare obbligato  Alcuni sierotipi causano Tracoma e Linfogranuloma venereo  Diffusione esclusiva per via sessuale  MST a maggior prevalenza nei paesi occidentali  Incubazione da 1 a 3 settimane
  • 86. CHLAMYDIA TRACHOMATIS  Paucisintomatica  Associata con frequenza a gonorrea  Nel maschio interessa uretra, epididimo, prostata, canale anale, faringe e congiuntiva  Nella donna interessa uretra, cervice, salpingi, pelvi (PID), congiuntiva, faringe  Può dare sterilità secondaria
  • 87. SINTOMATOLOGIA CLAMYDIA NELLA DONNA  Uretrite  Cervicite  Proctite  Disuria  Secrezione cervico-vaginale  Sanguinamento post-coitale o intermestruale  Dolore pelvico  Dispareunia
  • 88. CHLAMYDIA TRACHOMATIS Diagnosi e terapia  Coltura  Metodi immunochimici  Amplificazione genica (DNA)  Macrolidi  Tetracicline  Eritromicina
  • 89. Chlamydia trachomatis terapia  1. 2.  1. 2.  1. 2. Infezioni non complicate Doxiciclina 100 mg 2v/die x 14 giorni Azitromicina 500 mg x 2/die singola dose Se resistenza Eritromicina 500 mg x 4v/die x 7 giorni Ofloxacina 200 mg x2v/die x 7 giorni In Gravidanza Eritromicina 500 mg x 4v/die x 7 giorni Azitromicina 500 mg x 2die in singola dose
  • 90. VAGINOSI BATTERICA  INFEZONE POLIMICROBICA  SPECIE INTERESSATE SONO PREVALENTEMENTE ANAEROBIE (Gardnerella, Haemophilus Vaginalis, Mobiluncus,Bacteroides, Peptostreptococco, Eubacterium, Mycoplasma)  RIDUZIONE DELLE SPECIE LATTOBACILLARI PRODUTTRICI DI PEROSSIDO DI IDROGENO  REAZIONE ASSENTE LEUCOCITARIA MINIMA O
  • 91. VAGINOSI BATTERICA  Eziologia non bene chiarita  Patogeni estranei all’ecosistema i quali invadono la vagina dall’esterno in conseguenza di declino della flora lattobacillare endogena, oppure disturbo interno all’ecosistema cui segue virulentazione commensali esistenti?  Dubbio che la malattia sia a prevalente trasmissione sessuale  Infezione vaginale più frequente in età fertile
  • 92. VAGINOSI BATTERICA Sintomi e segni  Asintomatica nella metà dei casi  Perdite vaginali abbondanti, omogenee, grigiastre, raramente schiumose  Modico prurito, edema, eritema  Caratteristico odore di pesce avariato (amine da metabolismo anaerobi)
  • 93. Vaginosi batterica e gravidanza  Aborto settico  Rottura prematura delle membrane  Aumentata incidenza parto prematuro  Endometriti post-cesareo
  • 94. VAGINOSI BATTERICA Diagnosi QUATTRO CRITERI DI AMSEL  Perdita vaginale omogenea  Ph > 4.5  Sniff test positivo (KOH 10% in gocce)  Ricerca “clue cells” a fresco o con colorazione di Papanicolau o Gram (in almeno 20/100 cellule epiteliali)
  • 95. “ Fishy odor” test  Emulsionare la secrezione vaginale con una soluzione di KOH al 10%  Positivo: sviluppo del caratteristico odore di pesce
  • 96. Esame microscopico a fresco  Stemperare il tampone in soluzione fisiologica sterile  Porre 2 gocce su un vetrino  M.O. a 40X
  • 97. VAGINOSI BATTERICA Diagnosi – Ricerca Clue Cells Si ricercano sul preparato a fresco/fissato  Lattobacilli (diminuiti)  Granulociti (non in quantità eccessiva)  Clue Cells (cellule epiteliali con aspetto granuloso e ricoperte da Gardnerelle, Bacteroidi e Mobiluncus)
  • 98. Clue cell > 20% = vaginosi batterica
  • 99. NUGENT’S CRITERIA MORFOTIPI    Bacilli gram positivi (Lattobacillus) Coccobacilli gram variabili o gram negativi (G.vaginalis e Bacteroides) Bacilli ricurvi gram variabili (Mobiluncus)
  • 100. NUGENT’S CRITERIA  Assegnato punteggio (score) ad ogni morfotipo evidenziato in base al numero medio di unità presenti per campo microscopico  Si osservano cinque campi microscopici  Strisci normali (0 – 3)  Strisci intermedi (4 – 6)  Strisci patologici (7 – 10)
  • 101. Diagnostica di Laboratorio vaginosi batteriche  Morfologica vaginale comparativa della flora  Microbiologia  Biologia colturale Molecolare
  • 102. Ruolo del laboratorio di Microbiologia  Isolamento e identificazione dei microrganismi presenti  Valutazione  Saggi del ruolo eziologico di sensibilità in vitro agli antimicrobici
  • 103. Informazioni necessarie al Laboratorio  Età  Sintomatologia  Gravidanza  Interruzioni di gravidanza  Contraccettivi  Farmaci assunti nell’ultimo mese  pH vaginale  “Fishy odor” test  Esame microscopico a fresco
  • 104. Trasporto e conservazione dei campioni  Utilizzare terreni di trasporto idonei per le differenti ricerche  Inviare al laboratorio di riferimento nel più breve tempo possibile
  • 105. Test Rapidi- vaginosi batterica • Diamine • Proline aminopeptidasi (Pip Activity test Card) • pH & trimethylamine (FemExam test card) • Sialidasi (BVBlue Test) • Acido Acetico (Osmetech Microbial Analyzer-OMA-array • sensor) • DNA probe per G.vaginalis (Affirm VP III)
  • 106. Biologia molecolare Per singoli microrganismi:  PCR: Mycoplasma G. vaginalis Lattobacilli  Ibridizzazione DNA: Gardnerella, Prevotella, Bacteroides, Mobiluncus
  • 107. VAGINOSI BATTERICA Terapia - metronidazolo  Metronidazolo sistemico (20% ceppi anaerobi resistenti)  30% casi effetti collaterali se per os (cefalea, disturbi gastrointestinali, eruzioni cutanee, sapore metallico, vertigini, urine scure, effetti disulfiram-simili se assunzione alcool)  Maggiore tolleranza per via topica (metronidazolo-clotrimazolo)
  • 108. VAGINOSI BATTERICA posologia metronidazolo  500 mg per os 2 volte al giorno per 7 giorni  2 grammi in dose singola  Gel topico vaginale, 1 volta al giorno per una settimana  Metronidazolo/clotrimazolo candeletta vaginale alla sera per 10 giorni
  • 109. VAGINOSI BATTERICA terapia - clindamicina  Somministrabile per os e per via locale  Efficace nei casi non sensibili a metronidazolo  Utilizzabile in gravidanza  Scarsi effetti collaterali  300 mg per os due volte al giorno per 7  5 cc crema vaginale 2% una volta al giorno per 7 giorni  Ovulo vaginale 2.5 grammi per 3 giorni
  • 110. VAGINOSI BATTERICHE terapia  AMOXICILLINA + ACIDO CLAVULANICO  ERITROMICINA, DOXICICLINA, MECLOCICLINA  ANTISETTICI VAGINALI (IODIO POVIDONE, CLOREXIDINA, BENZIDAMINA)
  • 111. VAGINITE AEROBIA (VED Sindrome da alterazione Ecosistema Vaginale)  10% vaginiti, spesso misconosciuta  Scarsità di lattobacilli  Aumento flora batterica aerobia intestinale (E. Coli, Streptococco faecalis, Streptococco agalactiae, Stafilococco aureo, enterococco faecalis)  Aumento granulociti  Diagnosi microscopica
  • 112. VAGINITE AEROBIA  Whiff test negativo  Ph elevato  Essudato bianco grigiastro, spesso maleodorante (non pesce avariato)  Bruciore, eritema, dispareunia di lieve entità  Abbondanza cellule parabasali allo striscio
  • 113.
  • 114. VAGINITE AEROBIA terapia  Non bene codificata  Metronidazolo e azolici poco efficaci  Cloramfenicolo, tetraciclina e clindamicina azione intermedia  Kanamicina per via topica antibiotico di scelta con scarsa azione sui lattobacilli
  • 115. VAGINOSI CITOLITICA  Proliferazione  Basso incontrollata di lattobacilli PH  Citolisi massiva epiteliale con liberazione prodotti irritanti  Bruciore, eritema  Leucorrea pastosa, bianca, inodore  Utili lavande con bicarbonato di sodio
  • 116. Metronidazolo-Clotrimazolo RAZIONALE DELLA COMBINAZIONE        Terapeuticamente attivi su ampio spettro patogeni Sinergicamente attivi Minimizzare resistenze spontanee Prevenire superinfezioni da Candida Albicans o Trichomonas Rispetto flora lattobacillare Possibile utilizzo in gravidanza e prima di interventi ginecologici (DTC, isterectomia vaginale). Consigliato il trattamento del partner
  • 117. Metronidazolo-Clotrimazolo RAZIONALE DELLA COMBINAZIONE  Metronidazolo ottima attività antiprotozoaria, buona verso gli anaerobi, nulla verso gli aerobi  Clotrimazolo ha buona attività antimicotica, agisce verso aerobi, azione nulla sugli anaerobi
  • 118. Metronidazolo-Clotrimazolo azione additiva ed efficace  Trichomonas  Candida  Gram + e Gram - anaerobi  Gardnerella Vaginalis  Toxoplasma