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collanasentierid’autore 3
Guida escursionistica
ideaMontagna
editoria e alpinismo
Dolomiti
d’Oltrepiave
5
Prima edizione: giugno 2013
ISBN: 978-88-97299-32-5
Idea Montagna Editoria e Alpinismo
Via Guido Rossa, 17
35016 Piazzola sul Brenta (PD)
info@ideamontagna.it
www.ideamontagna.it
Tel. 049 9601797 - Fax 049 8840000
Coordinamento generale: Francesco Cappellari
Progetto grafico: Rossella Benetollo - Officina Creativa - Padova
Impaginazione, elaborazione immagini: Irene Cappellari - Officina Creativa - Padova
Stampa: Litocenter Srl per conto di Officina Creativa
Foto di copertina: dal sentiero per la Tacca del Cridola verso il Crodon di Giaf e la Forcella Scodavacca
Tutti i diritti riservati.
È vietata la riproduzione anche parziale
degli scritti, dei disegni e delle fotografie.
Avvertenza: questa guida è compilata con la massima coscienziosità ma non si garantisce per eventuali errori o incom-
pletezze. L’uso delle informazioni contenute in quest’opera è a proprio rischio. L’autore e l’editore non si assumono
quindi nessuna responsabilità per eventuali incidenti o qualsiasi altra conseguenza.
Con piacere ho accettato di presentare la guida escursionistica Dolomiti d’Oltrepiave, che il
nostro socio Stefano Burra e il suo amico Andrea Rizzato hanno scritto per la collana Sen-
tieri d’Autore di Idea Montagna. Questa pubblicazione segue quella che Sergio Fradeloni ha
pubblicato nel lontano 1989, intitolata “Dolomiti di Sinistra Piave e Prealpi Carniche - Guida
escursionistica delle montagne in provincia di Pordenone”, per la collana regionale del CAI.
In un ambiente come il nostro, caratterizzato da una continua e dinamica evoluzione, il lavoro
informativo e culturale di Sergio andava rimodernato in conformità ad alcuni mutamenti nei
sentieri e nelle strutture d’accoglienza sui monti, anche conseguenti all’istituzione del Parco
Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane. Una riconsiderazione che, allo stesso tempo, man-
tenesse inalterato l’approccio originale all’Alpe caro a tutti quelli che la amano in modo sem-
plice e naturale; un lavoro da portare avanti con lo stesso spirito, condividendo con Fradeloni i
sentimenti, i suggerimenti e la visione. E questa viene proposta in veste differente, ma sempre
con lo stesso stile di elegante essenzialità e di precisione, tanto da farne per la seconda volta
un modello di riferimento per la frequentazione delle montagne di casa nostra.
Sulla base dell’ottimo risultato che gli Autori hanno ottenuto con la recente monografia scialpi-
nistica del Col Nudo e Cavallo e dopo aver letto l’anteprima di quest’ultimo lavoro, sono certo
che abbiano raggiunto un grande obiettivo: l’aggiornamento delle informazioni in maniera
consona alle attuali richieste.
Mi sento pertanto di consigliare questa guida a tutti gli appassionati, soprattutto ai meno
esperti, che potranno disporre di uno strumento molto utile per affrontare l’ampia zona con
un buon margine di sicurezza, tanto da coglierne pienamente le bellezze. Sono inoltre con-
vinto che anche in questa occasione gli autori otterranno le soddisfazioni che meritano, con
un’impostazione e uno stile in grado di fornire nel tempo ulteriori argomenti di sicuro interesse
comunicativo.
Alleris Pizzut
Presidente CAI Pordenone
PREFAZIONECon il sostegno della Provincia di Pordenone
ed il patrocinio del Club Alpino Italiano
Sezione di Pordenone
Idea Montagna collabora attivamente con ADMO – Associazione Dona-
tori Midollo Osseo – nel progetto Climb For Life, il cui scopo è portare
consapevolezza sul trapianto di cellule staminali emopoietiche (e sulle
vite che questa pratica può salvare) nel mondo della montagna e delle
persone che la vivono.
Con il contributo e il sostegno di
www.siria.pd.it
http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=46
98
Dolomiti d’Oltrepiave Sergio FradeloniSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave
Sergio Fradeloni,
il cantore delle Dolomiti d’Oltrepiave
Sergio è una delle figure che maggiormente hanno caratterizzato l’alpinismo pordenonese nella
seconda metà del secolo scorso per il suo impegno nell’organizzazione della locale sezione del
CAI e per l’esplorazione del territorio montano tra l’Oltrepiave e le Prealpi del Pordenonese.
Il suo impegno nell’esplorazione della nostra montagna, nella ricerca degli itinerari dei valligiani
e dei pionieri dell’ottocento ed i suoi scritti per divulgare le conoscenze acquisite risultano anco-
ra oggi fondamentali per chiunque si accinga a compilare guide dei nostri monti. Chi lo accom-
pagnava nelle sue ricognizioni, non poteva non ammirare la sua capacità di leggere il territorio,
la sua gioia di percorrere l’Alpe e l’apparente mancanza di fatica per giornate di cammino.
Ricordo d’averlo accompagnato una intera giornata per ritrovare i tornanti di vecchie mulattiere
invase dalla vegetazione nella zona del Pramaggiore. Caparbio percorse più volte la zona sino
a che non riuscì a ritrovare i tracciati originari che ancora oggi tutti possiamo percorrere. Se la
morte non ce lo avesse prematuramente strappato, alcune vie tra i monti, ora scomparse, ci
sarebbero state restituite. Fu, nell’anima, quello che i grandi pionieri dell’alpinismo rappresen-
tarono ai loro tempi.
Nato a Trieste ed iniziato fin da giovane all’alpinismo dai genitori, si trasferì definitivamente
a Pordenone per lavoro nel 1963. Ottenne il brevetto di Istruttore Nazionale di sci alpinismo
nel 1967 e collaborò attivamente per molti anni con la Scuola di Alpinismo “Val Montanaia”.
Contribuì in maniera determinante alla crescita tecnica e di partecipazione dei pordenonesi
all’alpinismo invernale ad alto livello.
Particolarmente attratto dalla ricerca di nuovi itinerari in zone scarsamente frequentate, realizzò
prime ascensioni in Popera, nelle Giulie e, soprattutto, nel Gruppo Caserine-Cornaget ove svolse
una pluriennale attività esplorativa. Al pari fu rilevante l’impegno alpinistico su neve e ghiaccio
con innumerevoli salite e alcune prime invernali: al Col Nudo, al Teverone, alla Cima di Borto-
lusc ed al Monte Sestier.
Pubblicò numerose guide e monografie tra le quali, in collaborazione con altri, una guida sci
alpinistica del Gruppo Col Nudo-Cavallo. Risultò determinante la sua collaborazione all’ultima
edizione (1982) della Guida dei Monti d’Italia - “Dolomiti Orientali – Volume II”. Nella prefazio-
ne dell’opera Camillo Berti scrisse: “…A tutti (gli alpinisti che hanno collaborato) esprimo il mio
più cordiale ringraziamento, ma in particolare lo esprimo a Tullio Trevisan e Sergio Fradeloni,
la cui collaborazione è stata in particolare modo incisiva, anche per il fondamentale contributo
dato da entrambi alla descrizione dei Gruppi Caserine-Cornaget e Raut-Resettum ed in modo
specifico a Sergio Fradeloni per la realizzazione del nuovo capitolo sci-alpinistico…”
A lui dobbiamo numerosi articoli pubblicati in varie riviste d’alpinismo e la compilazione di una
serie di otto cartine, schematiche ed al contempo precise, delle zone montane della Destra
Tagliamento, accompagnate dalla descrizione degli itinerari riportati. Accanto ai sentieri più co-
nosciuti, molti percorsi abbandonati da anni vennero da lui riscoperti, vi appose i segnavia del
Club Alpino Italiano e curò la pubblicazione delle relazioni.
Tutta questa attività, svolta con impegno e capacità, gli consentì di pubblicare nel 1989 la guida
escursionistica “Dolomiti di Sinistra Piave e Prealpi Carniche”. Il volume di 320 pagine con 13
schizzi topografici, più volte riedito, ma ormai da anni esaurito, ha trovato posto nello scaffale di
gran parte degli escursionisti amanti delle montagne del Pordenonese.
Sergio fu sempre molto attento all’equilibrio ecologico degli ambienti dove operava, e fu di
rilievo l’attività svolta per la salvaguardia del Cansiglio e della Val Cellina.
Tutto questo gli valse nel 1992 l’assegnazione del Premio Papa Leone I° Magno con la moti-
vazione: “Quale riconoscimento di merito per avere, con l’esplorazione delle montagne della
Val Cellina e con l’appassionata descrizione nella sua Guida escursionistica delle nostre Prealpi,
espresso un sentimento nobile e puro di elevazione morale e spirituale valorizzando le valli ed
il turismo a vantaggio dei valligiani e degli amanti della montagna”.
Venne eletto Consigliere della Sezione del Club Alpino Italiano di Pordenone, ininterrottamente
dal 1973 al 1991 e per quattro anni fu anche Vicepresidente sezionale.
Ricoprì nel CAI molte cariche, tra le quali: Presidente della Delegazione Regionale del Club Alpi-
no Italiano, Presidente della Commissione Giulio-Carnica Sentieri e Segretario della Fondazione
Berti. Ovunque la sua opera è stata apprezzata.
È sepolto a Claut tra le montagne che più ha amato.
Gianni Furlanetto
1110
INDICE
Prefazione 5
Presentazione 6
Sergio Fradeloni 8
Inquadramento geografico ed orografico 13
Inquadramento geologico,
morfologico e idrografico 15
Fauna, flora e aspetti ecologici 20
Valorizzazione e tutela ambientale 24
Parco Naturale Regionale
Dolomiti Friulane 25
Sentieri e segnaletica 26
Informazioni turistiche 27
Servizio meteorologico
del Veneto e Friuli 27
Bibliografia 28
Scala delle difficoltà e tempi di marcia 28
A) DURANNO E CIMA DEI PRETI 31
Erto e Casso 33
Monte Borgà 34
Monte Porgeit 36
Rifugio Cava Monte Buscada 37
Palazza 42
Casera Bedìn 45
Monte Zita 48
Rifugio Maniago 49
Cima della Spalla del Duranno 51
Sentiero Alpinistico Zandonella 52
Cengia Alta del Duranno 56
Casera Galvana 58
Monte Porgeit 60
Casera Lodina 61
Monte Lodina 65
Bivacco Baroni 66
Casera dell’Alberghet 70
Sasso di Mezzodì 70
Ricovero Pagnac 73
Bivacco Greselin 76
Cima dei Frati 78
Cima dei Preti 79
Punta Compol e Cima dei Cantoni 82
Casera Laghét di Sopra 85
Cima Sella 88
Cima delle Monache 89
Cima Laste 90
Dosso Nadei 91
Casera del Cavalét 92
Cima dei Làres 95
Cima Sella 95
Picco di Roda 95
B) SPALTI DI TORO, MONFALCONI
E CRIDOLA 99
Rifugio Tita Barba 101
Monte Vedorcia 105
Rifugio Padova 106
Cima di San Lorenzo 108
Castellato 110
Cridola 111
Rifugio Pordenone 114
Monte Pramaggiore 118
Cima Cadin e Cime Postegae 119
Bivacco Perugini 121
Cima Emilia 125
Cima Both 126
Bivacco Gervasutti 129
Cima Cadin degli Elmi 133
Cima Spè 133
Bivacco Marchi-Granzotto 135
Cima Monfalcon di Forni 140
Cima Bianca 141
Cima dei Pecoli 142
Cima Portón di Monfalcon 142
Rifugio Giaf 143
Bivacco Montanèl 146
Montanèl 148
Crodon di Scodavacca 149
Cima Herberg 151
Bivacco Vaccari 153
Cridola 158
Castello di Torre Cridola 158
Monte Miaron 160
C) PRAMAGGIORE 163
Casera Rifugio Valbinon 165
Cima Urtisiel est 171
Cima Valmenon 171
Pic di Mea 172
Monte Cimacuta 172
Cason di Brica 173
Cima Brica 175
Cima Valmenon 175
Casera Roncada 176
Col d’Agnei 177
Monte Ferrara 177
Cime Postegae e Cima Cadin 180
Casera Bregolina Grande 181
Casera Bregolina Piccola 182
Pale Candele 186
Casera Pramaggiore 189
Monte Rua 193
Monte Pramaggiore 193
Cima Cadin e Cime Postegae 195
Rifugio Flaiban-Pacherini 196
Torrione Comici 201
Punta del Mus 201
D) CASERINE E CORNAGET 205
Rifugio Pussa 207
Monte Chiarescons e Monte Libertan 213
Cima di Bortolusc 216
Casera Senons 217
Cima Nartais 218
Monte Caserine Alte 220
Bivacco Goitan 221
Monte Cornagèt 223
Cima Podestine e Cima della Meda 224
Casera Sette Fontane 225
Casera Podestine 226
Forcella delle Pregoiane 228
Casera di Caserata 231
Monte Dosaip 231
E) RAUT E E RESETTÚM 235
Casera Casavento 237
Anello di Forcella Clautana 238
Casera Colciavas 241
Monte Colciavas 242
Casera Pradut 243
Monte Fratte 244
Monte Resettum 244
Bivacco Molassa 245
Monte Lupo e San Daniele del Monte 249
Bivacco dell’Asta 252
Monte Castello 254
Anello del Mont Ciavac 256
Monte Raut 258
Casera del Monte Fara 259
Monte Fara 261
Casera Jòuf 264
Monte Jouf 266
Dolomiti d’Oltrepiave IndiceSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave
8584
Le pareti che anticipano la Cima dei Preti dalla cresta di Punta Compol
lino sempre a sinistra, che inizia al di sopra di
una breve paretina (qualche metro di II-). Si
sale facendo attenzione al terreno molto friabi-
le e si raggiunge la cresta, quindi l’affilata vetta.
A57) Alla Casera Laghét di Sopra 1871
m, per la Forcella Compol 2450 m, e la For-
cella Val del Drap 2290 m. Segnavia CAI 389;
ore 7.00. EE
Lungo e impegnativo itinerario, su sentieri di-
smessi e poco frequentati, con numerosi pas-
saggi esposti e su roccia. Richiede allenamento
ed esperienza. Fa parte dell’Alta Via dei Silenzi.
Poiché il sentiero è stato dismesso, è consiglia-
bile informarsi presso il Parco Dolomiti Friula-
ne prima di intraprendere l’escursione.
Raggiunta Forcella Compol con l’itinerario
precedente si scende a nord, per un breve
tratto su terreno friabile, poi lungo una bella
parete (I grado, un solo passaggio di II) ab-
bastanza appoggiata e sufficientemente dis-
seminata di ometti. Al suo termine si sale in
pochi minuti alla Forcella dei Cacciatori e la si
valica. La parete che segue è più impegnativa
ed esposta della precedente, caratterizzata da
placche inclinate. Alla base bisogna attraversa-
re un nevaio e risalire, prima verso nord, poi
nord-ovest, verso Forcella Val del Drap (sen-
tiero CAI 389, dismesso). Da lì si scende nella
bella conca sotto le pareti di Cima Laste, dap-
prima su terreno friabile e roccioso (passaggi
di I grado), poi sui prati. Lì giunti, si attraversa
verso nord, si superano alcuni dossi e avvalla-
menti e si scende in un ripido canale erboso.
Infine, sempre per prati, si arriva alla casera su
tracce di sentiero.
CASERA LAGHÉT DI SOPRA 1871 m
La casera si trova in alta Val dei Fràssin alle pendici di Cima Laste, su un costone erboso al limi-
tare dei pascoli della Pala Anziana. È stata monticata fino al 1945, ultimo anno di presenza del
pastore Sebastiano Corona Mela, classe 1874, cui è seguito un lungo periodo di oblio; nel 1988
è stata completamente ristrutturata dalla Sezione CAI di Monfalcone, che l’ha trasformata a con-
fortevole ricovero per escursionisti, mantenendo intatta l’originale configurazione esterna. L’otti-
mo ricovero è sempre aperto e incustodito, con 8 posti letto; l’acqua sgorga da una vicina fonte.
www.parcodolomitifriulane.it
www.caimonfalcone.org
A58) Da Cimolàis, confluenza con la Val
di Santa Maria 900 m. Segnavia CAI 389 e
390; ore 2.45. E
Escursione molto varia e interessante, in cui
spiccano i boschi incantati della bassa Val di
Santa Maria e i pascoli oltre la Casera Laghét
di Sopra.
Dal paese di Cimolàis ci si inoltra in auto in
Val Cimoliàna, fino alla confluenza della Val
di Santa Maria in Val Cimoliàna, dove si par-
cheggia (Pian de Fontana, segnalazioni). Si
guada il torrente e si segue una strada fore-
stale e quindi una mulattiera in un bellissimo
bosco dai toni fiabeschi. Trascurato il sentiero
diretto alla Forcella Spè e al Bivacco Gervasut-
ti, si attraversa il greto sassoso di un torrente
in Val dei Cantóni (qui stacca una traccia non
segnalata per la Val dei Cantoni e la Forcella
Val del Drap; vedi itinerario A55) e si sale più
rapidamente per fitto bosco a stretti tornanti,
per uscire nel pascolo con la Casera Laghét
di Sotto.
Da qui ci si allunga piacevolmente per prati
(seguire i segnavia e qualche paletto nell’er-
ba) e si attraversa un torrente, dove il sentiero
passa sul lato destro orografico e riprende a
salire per ripide pale erbose, fino alla casera
(poco prima, sulla sinistra, una fonte).
Dolomiti d’Oltrepiave Duranno e Cima dei PretiSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave
Accessi
8786
Casera Laghét di Sopra verso la Vacalizza in autunno Cima dei Preti, Duranno e Cima Laste dalla Cima Sella
A59) Alla Casera del Cavalèt 1995 m, per
la Forcella Val dei Fràssin 2209 m. Segnavia
CAI 365; ore 1.30. E
Traversata tra antichi alpeggi incastonati tra
cime selvagge e solitarie, in zone di rara bel-
lezza e naturalità. Notevoli le vedute che si go-
dono dalla Forcella Val dei Fràssin (ancor più
dalla quota 2327 m, che si eleva subito a ovest
della forcella). Nel complesso questa è una
delle escursioni più interessanti della zona.
Dalla casera si risalgono i prati della Pala An-
ziana. Lasciato presto il segnavia dell’Alta Via
dei Silenzi diretta a Forcella Compòl, si punta
alla Forcella Val dei Fràssin (o del Frate, per
il pinnacolo adiacente dalle sembianze di un
omino incappucciato), che si raggiunge per
pascoli e quindi per ghiaie, che divengono
gradualmente più ripide, ma sempre su sen-
tiero sicuro ed evidente. Dal ghiaioso intaglio
(da cui si può salire a ovest su uno spallone
molto panoramico), si scende per la sugge-
stiva valletta tra la Cima Gea e la Cima Sella,
raggiungendo la Casera del Cavalét per prati.
A60) Discesa in Val Cimoliàna, confluenza
con la Val di Santa Maria 900 m, per la Forcel-
la Pedescagno 1930 m e la Val di Santa Maria.
Sentiero CAI 389 e 356; ore 3.30. E
Lunga escursione di eccezionale valore am-
bientale nella parte superiore, con la discesa
per la solitaria Val di Santa Maria, che con-
sente di compiere un percorso ad anello per
rientrare in Val Cimoliana.
Dalla Casera si sale un poco in direzione del-
la Forcella Val dei Fràssin, per prendere poi il
sentiero CAI 389 diretto al Bivacco Gervasutti.
Lo si segue rasentando le rocce di Cima Sel-
la e pervenendo al panoramico poggio della
Forcella di Col Andón (o di Pedescagno), oltre
il quale il sentiero attraversa la Val dei Làres e
quindi la Val Mìsera, dopo aver scavalcato il
costone che le divide con una risalita. Si pro-
cede quindi verso la testata della Val di Santa
Maria, dove si trova il bivio per il Bivacco Ger-
vasuttti e la Forcella Spé. Da qui si scende tutta
la lunga Val di Santa Maria, grossomodo sem-
pre a lato del torrente, fino al fondovalle (pre-
stare attenzione nella parte terminale, dove il
sentiero attraversa un ripido prato esposto).
A61) Al Bivacco Gervasutti 1940 m, per la
Forcella Pedescagno 1930 m e la Forcella Spè
2049 m. Sentieri CAI 389 e 352; ore 2.30. E
Itinerario di collegamento tra i due punti
d’appoggio, piacevole, panoramico e quasi
tutto in quota. Fa parte dell’Alta Via dei Silenzi
ed è ben tracciato e segnalato. La traversata
si svolge su un sentiero di collegamento di
vecchi pascoli, oramai abbandonati fino nei
pressi di Forcella Spè e quindi su scoscese
chine detritiche, che richiedono attenzione e
passo sicuro. Questo tratto può essere note-
Dolomiti d’Oltrepiave Duranno e Cima dei PretiSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave
Escursioni
volmente deteriorato dopo le precipitazioni
e pericoloso con terreno gelato. Informarsi
presso il Parco Dolomiti Friulane o il Rifugio
Maniago prima di intraprendere l’escursione.
Si segue il precedente itinerario fino al bivio
col sentiero CAI 356 che cala in Val di Santa
Maria. Da qui si attraversa tutta la testata della
valle e ci si innesta sul segnavia CAI 352 nei
pressi della Forcella Spè. Si tiene la destra e si
attraversa un pendio ghiaioso e franoso, gua-
dagnando una spalla da cui appare il bivacco.
Da qui si scende in breve alla sottostante con-
ca erbosa con il ricovero.
A62) Al Bivacco Greselin 1920 m, per la
Forcella Val del Drap 2290 m e la Forcella
Compol 2450 m. Segnavia CAI 389; ore 7.00. A
Si percorre l’itinerario A57 in senso inverso.
Cima Sella 2334 m
A63) Segnavia CAI 365, poi tracce; ore 1.15. EE
È una cima poco appariscente, che non com-
porta tratti di arrampicata (il terreno è preva-
lentemente detritico) e, come spesso accade a
queste vette secondarie, ripaga la fatica della
salita con un panorama unico sulle montagne
circostanti, prima fra tutte la Cima dei Preti con
la sua grandiosa parete nord. E’ composta da
due cime, poco distanti l’una dall’altra; chiude a
nord la Val dei Fràssin, a ovest la Valle dei Lares
e a sud la bella conca con la Casera del Cavalèt.
La cima è raggiungibile anche dalla Casera del
Cavalèt, prevalentemente su ripidi pendii erbosi.
Dalla casera si prende il sentiero CAI 365 che
sale verso la Forcella Val di Frassin, prima su
prati, poi su terreno detritico. Poco prima della
forcella si prende a destra una cengia inclinata
(terreno insidioso, molto duro) che costeggia
le pareti fino a raggiungere un canalino. Lo
si risale, spostandosi gradualmente a destra
su ripide zolle d’erba e tratti friabili, fino alla
cresta. Da lì si guadagna la panoramica cima
in breve e senza difficoltà.
Cima delle Monache 2160 m
A64) Sentiero CAI 389 per un breve tratto;
ore 1.00. E
Salita molto faticosa e priva di segnavia, in
gran parte su terreno ripido e friabile. Bellissi-
mo il panorama dalla cima.
Dalla casera si segue il sentiero CAI 389 di-
retto al Bivacco Gervasutti per la Forcella Pe-
descagno, senza però raggiungerla; quando si
incrociano le ghiaie che scendono dal canale
tra la Cima delle Monache e la Cima dei Fràs-
sin, le si risalgono faticosamente. Il canale,
che sembra terminare dopo qualche decina di
metri, in realtà gira a sinistra e continua fino a
Il Cadin delle Ciazze Alte dal Dosso NadeiCima dei Preti e Cima Laste dalla Cima Cadin degli Elmi
88 89
Dolomiti d’Oltrepiave Duranno e Cima dei PretiSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave
una forcella. Da lì, in breve, una crestina porta
alla piccola vetta.
Cima Laste 2555 m
A65) Sentiero CAI 389 e tracce senza segna-
via; ore 2.15. EE
Si trova nella lunga e severa cresta che dalla
Cima dei Preti si allunga verso nord, termi-
nando con Cima Gea. Le imponenti pareti
della Cima dei Preti e le affilate Punta Patera
e Cima Spellanzon che la sovrastano, ne smi-
nuiscono le dimensioni ma non l’importanza,
poiché la vetta regala un panorama unico
sulle montagne circostanti. Per le difficoltà
contenute che oppone (I+), la via normale è
considerata una delle escursioni più complete
e meritevoli dell’intero gruppo, capace di re-
galare grandi soddisfazioni.
Dalla casera si prende per un breve tratto il
sentiero CAI 365 che sale verso Forcella Val di
Frassin, fino a un bivio dove si tiene la sinistra
(si segue sostanzialmente il sentiero dismesso
dell’Alta Via dei Silenzi). La traccia, inizialmen-
te evidente, si perde nel prato, e si ritrova più
in alto, puntando prima a delle rocce sulla si-
nistra, e poi a un ripido canalino erboso che
porta finalmente ai prati della Pala Anziana. Si
superano alcuni dossi e avallamenti fino al bel-
lissimo anfiteatro erboso racchiuso dalle pareti
di Cima Laste, disseminato di grossi massi. Qui
si abbandona il sentiero che conduce alla For-
cella Val del Drap e si comincia a salire sui prati
puntando al canale ghiaioso che scende dalla
forcellina che incide a sud la Cima Laste. Lo si
risale, con fatica crescente, fino all’intaglio, lo si
scavalca e si prende una cengia ghiaiosa che
supera due spalle e termina in un’altra forcelli-
na (in questo tratto ci sono alcune varianti, che
più in alto convergono). Seguendo gli ometti e
le tracce si risale un canalino, poi un secondo
spostandosi sulla sinistra; ancora a sinistra si
raggiunge una paretina che si sale da sinistra
verso destra, giungendo al pendio ghiaioso
sottostante la cima (passaggi di I/I+). In breve
si raggiunge la cresta e la panoramica sommità.
Dosso Nadei 1709 m
A66) Dal parcheggio Pian de Fontana
910 m. Segnavia CAI 390 e quindi sentiero
non segnalato fino in cima; ore 2.30. E
Facile itinerario che si sviluppa interamen-
te nel bosco e termina su una cima isolata,
caratterizzata da una lunga cresta di erba e
mughi. Dalla sommità si apre un panorama
interessante sulle pareti meridionali della
Cima dei Preti, con le Cime dei Cantoni e del-
le Ciazze Alte in primo piano. Normalmente
il punto di partenza di questa escursione è il
parcheggio al Pian de Fontana, in Val Cimo-
liana; se si pernotta invece alla casera, biso-
gna scendere lungo il sentiero di accesso fino
a quota 1070 m. Prestare attenzione, specie
in discesa, a non perdere il sentiero, perché il
bosco presenta numerosi salti di roccia.
Si segue l’accesso alla Casera Laghét di Sopra
fino a quota 1070 m circa, dove un cartello se-
gnala sulla sinistra la traccia per il Dosso Nadei.
Questa sale con pendenza costante verso sud,
e solo negli ultimi 100 metri si inerpica su terre-
no ripido, fino alla cresta che precipita a ovest
con un impressionante salto sulla Val Sciol de
Tarsia. La facile cresta, di erba e pini mughi, per-
mette di raggiungere in breve la cima, purtrop-
po rovinata da un manufatto e da un’antenna.
Dalla forcella della Cima Laste, le Cime dei Preti, dei Frati e il Duranno
Dolomiti d’Oltrepiave Duranno e Cima dei PretiSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave

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Dolomiti d'Oltrepiave

  • 2. 5 Prima edizione: giugno 2013 ISBN: 978-88-97299-32-5 Idea Montagna Editoria e Alpinismo Via Guido Rossa, 17 35016 Piazzola sul Brenta (PD) info@ideamontagna.it www.ideamontagna.it Tel. 049 9601797 - Fax 049 8840000 Coordinamento generale: Francesco Cappellari Progetto grafico: Rossella Benetollo - Officina Creativa - Padova Impaginazione, elaborazione immagini: Irene Cappellari - Officina Creativa - Padova Stampa: Litocenter Srl per conto di Officina Creativa Foto di copertina: dal sentiero per la Tacca del Cridola verso il Crodon di Giaf e la Forcella Scodavacca Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale degli scritti, dei disegni e delle fotografie. Avvertenza: questa guida è compilata con la massima coscienziosità ma non si garantisce per eventuali errori o incom- pletezze. L’uso delle informazioni contenute in quest’opera è a proprio rischio. L’autore e l’editore non si assumono quindi nessuna responsabilità per eventuali incidenti o qualsiasi altra conseguenza. Con piacere ho accettato di presentare la guida escursionistica Dolomiti d’Oltrepiave, che il nostro socio Stefano Burra e il suo amico Andrea Rizzato hanno scritto per la collana Sen- tieri d’Autore di Idea Montagna. Questa pubblicazione segue quella che Sergio Fradeloni ha pubblicato nel lontano 1989, intitolata “Dolomiti di Sinistra Piave e Prealpi Carniche - Guida escursionistica delle montagne in provincia di Pordenone”, per la collana regionale del CAI. In un ambiente come il nostro, caratterizzato da una continua e dinamica evoluzione, il lavoro informativo e culturale di Sergio andava rimodernato in conformità ad alcuni mutamenti nei sentieri e nelle strutture d’accoglienza sui monti, anche conseguenti all’istituzione del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane. Una riconsiderazione che, allo stesso tempo, man- tenesse inalterato l’approccio originale all’Alpe caro a tutti quelli che la amano in modo sem- plice e naturale; un lavoro da portare avanti con lo stesso spirito, condividendo con Fradeloni i sentimenti, i suggerimenti e la visione. E questa viene proposta in veste differente, ma sempre con lo stesso stile di elegante essenzialità e di precisione, tanto da farne per la seconda volta un modello di riferimento per la frequentazione delle montagne di casa nostra. Sulla base dell’ottimo risultato che gli Autori hanno ottenuto con la recente monografia scialpi- nistica del Col Nudo e Cavallo e dopo aver letto l’anteprima di quest’ultimo lavoro, sono certo che abbiano raggiunto un grande obiettivo: l’aggiornamento delle informazioni in maniera consona alle attuali richieste. Mi sento pertanto di consigliare questa guida a tutti gli appassionati, soprattutto ai meno esperti, che potranno disporre di uno strumento molto utile per affrontare l’ampia zona con un buon margine di sicurezza, tanto da coglierne pienamente le bellezze. Sono inoltre con- vinto che anche in questa occasione gli autori otterranno le soddisfazioni che meritano, con un’impostazione e uno stile in grado di fornire nel tempo ulteriori argomenti di sicuro interesse comunicativo. Alleris Pizzut Presidente CAI Pordenone PREFAZIONECon il sostegno della Provincia di Pordenone ed il patrocinio del Club Alpino Italiano Sezione di Pordenone Idea Montagna collabora attivamente con ADMO – Associazione Dona- tori Midollo Osseo – nel progetto Climb For Life, il cui scopo è portare consapevolezza sul trapianto di cellule staminali emopoietiche (e sulle vite che questa pratica può salvare) nel mondo della montagna e delle persone che la vivono. Con il contributo e il sostegno di www.siria.pd.it http://www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=46
  • 3. 98 Dolomiti d’Oltrepiave Sergio FradeloniSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave Sergio Fradeloni, il cantore delle Dolomiti d’Oltrepiave Sergio è una delle figure che maggiormente hanno caratterizzato l’alpinismo pordenonese nella seconda metà del secolo scorso per il suo impegno nell’organizzazione della locale sezione del CAI e per l’esplorazione del territorio montano tra l’Oltrepiave e le Prealpi del Pordenonese. Il suo impegno nell’esplorazione della nostra montagna, nella ricerca degli itinerari dei valligiani e dei pionieri dell’ottocento ed i suoi scritti per divulgare le conoscenze acquisite risultano anco- ra oggi fondamentali per chiunque si accinga a compilare guide dei nostri monti. Chi lo accom- pagnava nelle sue ricognizioni, non poteva non ammirare la sua capacità di leggere il territorio, la sua gioia di percorrere l’Alpe e l’apparente mancanza di fatica per giornate di cammino. Ricordo d’averlo accompagnato una intera giornata per ritrovare i tornanti di vecchie mulattiere invase dalla vegetazione nella zona del Pramaggiore. Caparbio percorse più volte la zona sino a che non riuscì a ritrovare i tracciati originari che ancora oggi tutti possiamo percorrere. Se la morte non ce lo avesse prematuramente strappato, alcune vie tra i monti, ora scomparse, ci sarebbero state restituite. Fu, nell’anima, quello che i grandi pionieri dell’alpinismo rappresen- tarono ai loro tempi. Nato a Trieste ed iniziato fin da giovane all’alpinismo dai genitori, si trasferì definitivamente a Pordenone per lavoro nel 1963. Ottenne il brevetto di Istruttore Nazionale di sci alpinismo nel 1967 e collaborò attivamente per molti anni con la Scuola di Alpinismo “Val Montanaia”. Contribuì in maniera determinante alla crescita tecnica e di partecipazione dei pordenonesi all’alpinismo invernale ad alto livello. Particolarmente attratto dalla ricerca di nuovi itinerari in zone scarsamente frequentate, realizzò prime ascensioni in Popera, nelle Giulie e, soprattutto, nel Gruppo Caserine-Cornaget ove svolse una pluriennale attività esplorativa. Al pari fu rilevante l’impegno alpinistico su neve e ghiaccio con innumerevoli salite e alcune prime invernali: al Col Nudo, al Teverone, alla Cima di Borto- lusc ed al Monte Sestier. Pubblicò numerose guide e monografie tra le quali, in collaborazione con altri, una guida sci alpinistica del Gruppo Col Nudo-Cavallo. Risultò determinante la sua collaborazione all’ultima edizione (1982) della Guida dei Monti d’Italia - “Dolomiti Orientali – Volume II”. Nella prefazio- ne dell’opera Camillo Berti scrisse: “…A tutti (gli alpinisti che hanno collaborato) esprimo il mio più cordiale ringraziamento, ma in particolare lo esprimo a Tullio Trevisan e Sergio Fradeloni, la cui collaborazione è stata in particolare modo incisiva, anche per il fondamentale contributo dato da entrambi alla descrizione dei Gruppi Caserine-Cornaget e Raut-Resettum ed in modo specifico a Sergio Fradeloni per la realizzazione del nuovo capitolo sci-alpinistico…” A lui dobbiamo numerosi articoli pubblicati in varie riviste d’alpinismo e la compilazione di una serie di otto cartine, schematiche ed al contempo precise, delle zone montane della Destra Tagliamento, accompagnate dalla descrizione degli itinerari riportati. Accanto ai sentieri più co- nosciuti, molti percorsi abbandonati da anni vennero da lui riscoperti, vi appose i segnavia del Club Alpino Italiano e curò la pubblicazione delle relazioni. Tutta questa attività, svolta con impegno e capacità, gli consentì di pubblicare nel 1989 la guida escursionistica “Dolomiti di Sinistra Piave e Prealpi Carniche”. Il volume di 320 pagine con 13 schizzi topografici, più volte riedito, ma ormai da anni esaurito, ha trovato posto nello scaffale di gran parte degli escursionisti amanti delle montagne del Pordenonese. Sergio fu sempre molto attento all’equilibrio ecologico degli ambienti dove operava, e fu di rilievo l’attività svolta per la salvaguardia del Cansiglio e della Val Cellina. Tutto questo gli valse nel 1992 l’assegnazione del Premio Papa Leone I° Magno con la moti- vazione: “Quale riconoscimento di merito per avere, con l’esplorazione delle montagne della Val Cellina e con l’appassionata descrizione nella sua Guida escursionistica delle nostre Prealpi, espresso un sentimento nobile e puro di elevazione morale e spirituale valorizzando le valli ed il turismo a vantaggio dei valligiani e degli amanti della montagna”. Venne eletto Consigliere della Sezione del Club Alpino Italiano di Pordenone, ininterrottamente dal 1973 al 1991 e per quattro anni fu anche Vicepresidente sezionale. Ricoprì nel CAI molte cariche, tra le quali: Presidente della Delegazione Regionale del Club Alpi- no Italiano, Presidente della Commissione Giulio-Carnica Sentieri e Segretario della Fondazione Berti. Ovunque la sua opera è stata apprezzata. È sepolto a Claut tra le montagne che più ha amato. Gianni Furlanetto
  • 4. 1110 INDICE Prefazione 5 Presentazione 6 Sergio Fradeloni 8 Inquadramento geografico ed orografico 13 Inquadramento geologico, morfologico e idrografico 15 Fauna, flora e aspetti ecologici 20 Valorizzazione e tutela ambientale 24 Parco Naturale Regionale Dolomiti Friulane 25 Sentieri e segnaletica 26 Informazioni turistiche 27 Servizio meteorologico del Veneto e Friuli 27 Bibliografia 28 Scala delle difficoltà e tempi di marcia 28 A) DURANNO E CIMA DEI PRETI 31 Erto e Casso 33 Monte Borgà 34 Monte Porgeit 36 Rifugio Cava Monte Buscada 37 Palazza 42 Casera Bedìn 45 Monte Zita 48 Rifugio Maniago 49 Cima della Spalla del Duranno 51 Sentiero Alpinistico Zandonella 52 Cengia Alta del Duranno 56 Casera Galvana 58 Monte Porgeit 60 Casera Lodina 61 Monte Lodina 65 Bivacco Baroni 66 Casera dell’Alberghet 70 Sasso di Mezzodì 70 Ricovero Pagnac 73 Bivacco Greselin 76 Cima dei Frati 78 Cima dei Preti 79 Punta Compol e Cima dei Cantoni 82 Casera Laghét di Sopra 85 Cima Sella 88 Cima delle Monache 89 Cima Laste 90 Dosso Nadei 91 Casera del Cavalét 92 Cima dei Làres 95 Cima Sella 95 Picco di Roda 95 B) SPALTI DI TORO, MONFALCONI E CRIDOLA 99 Rifugio Tita Barba 101 Monte Vedorcia 105 Rifugio Padova 106 Cima di San Lorenzo 108 Castellato 110 Cridola 111 Rifugio Pordenone 114 Monte Pramaggiore 118 Cima Cadin e Cime Postegae 119 Bivacco Perugini 121 Cima Emilia 125 Cima Both 126 Bivacco Gervasutti 129 Cima Cadin degli Elmi 133 Cima Spè 133 Bivacco Marchi-Granzotto 135 Cima Monfalcon di Forni 140 Cima Bianca 141 Cima dei Pecoli 142 Cima Portón di Monfalcon 142 Rifugio Giaf 143 Bivacco Montanèl 146 Montanèl 148 Crodon di Scodavacca 149 Cima Herberg 151 Bivacco Vaccari 153 Cridola 158 Castello di Torre Cridola 158 Monte Miaron 160 C) PRAMAGGIORE 163 Casera Rifugio Valbinon 165 Cima Urtisiel est 171 Cima Valmenon 171 Pic di Mea 172 Monte Cimacuta 172 Cason di Brica 173 Cima Brica 175 Cima Valmenon 175 Casera Roncada 176 Col d’Agnei 177 Monte Ferrara 177 Cime Postegae e Cima Cadin 180 Casera Bregolina Grande 181 Casera Bregolina Piccola 182 Pale Candele 186 Casera Pramaggiore 189 Monte Rua 193 Monte Pramaggiore 193 Cima Cadin e Cime Postegae 195 Rifugio Flaiban-Pacherini 196 Torrione Comici 201 Punta del Mus 201 D) CASERINE E CORNAGET 205 Rifugio Pussa 207 Monte Chiarescons e Monte Libertan 213 Cima di Bortolusc 216 Casera Senons 217 Cima Nartais 218 Monte Caserine Alte 220 Bivacco Goitan 221 Monte Cornagèt 223 Cima Podestine e Cima della Meda 224 Casera Sette Fontane 225 Casera Podestine 226 Forcella delle Pregoiane 228 Casera di Caserata 231 Monte Dosaip 231 E) RAUT E E RESETTÚM 235 Casera Casavento 237 Anello di Forcella Clautana 238 Casera Colciavas 241 Monte Colciavas 242 Casera Pradut 243 Monte Fratte 244 Monte Resettum 244 Bivacco Molassa 245 Monte Lupo e San Daniele del Monte 249 Bivacco dell’Asta 252 Monte Castello 254 Anello del Mont Ciavac 256 Monte Raut 258 Casera del Monte Fara 259 Monte Fara 261 Casera Jòuf 264 Monte Jouf 266 Dolomiti d’Oltrepiave IndiceSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave
  • 5. 8584 Le pareti che anticipano la Cima dei Preti dalla cresta di Punta Compol lino sempre a sinistra, che inizia al di sopra di una breve paretina (qualche metro di II-). Si sale facendo attenzione al terreno molto friabi- le e si raggiunge la cresta, quindi l’affilata vetta. A57) Alla Casera Laghét di Sopra 1871 m, per la Forcella Compol 2450 m, e la For- cella Val del Drap 2290 m. Segnavia CAI 389; ore 7.00. EE Lungo e impegnativo itinerario, su sentieri di- smessi e poco frequentati, con numerosi pas- saggi esposti e su roccia. Richiede allenamento ed esperienza. Fa parte dell’Alta Via dei Silenzi. Poiché il sentiero è stato dismesso, è consiglia- bile informarsi presso il Parco Dolomiti Friula- ne prima di intraprendere l’escursione. Raggiunta Forcella Compol con l’itinerario precedente si scende a nord, per un breve tratto su terreno friabile, poi lungo una bella parete (I grado, un solo passaggio di II) ab- bastanza appoggiata e sufficientemente dis- seminata di ometti. Al suo termine si sale in pochi minuti alla Forcella dei Cacciatori e la si valica. La parete che segue è più impegnativa ed esposta della precedente, caratterizzata da placche inclinate. Alla base bisogna attraversa- re un nevaio e risalire, prima verso nord, poi nord-ovest, verso Forcella Val del Drap (sen- tiero CAI 389, dismesso). Da lì si scende nella bella conca sotto le pareti di Cima Laste, dap- prima su terreno friabile e roccioso (passaggi di I grado), poi sui prati. Lì giunti, si attraversa verso nord, si superano alcuni dossi e avvalla- menti e si scende in un ripido canale erboso. Infine, sempre per prati, si arriva alla casera su tracce di sentiero. CASERA LAGHÉT DI SOPRA 1871 m La casera si trova in alta Val dei Fràssin alle pendici di Cima Laste, su un costone erboso al limi- tare dei pascoli della Pala Anziana. È stata monticata fino al 1945, ultimo anno di presenza del pastore Sebastiano Corona Mela, classe 1874, cui è seguito un lungo periodo di oblio; nel 1988 è stata completamente ristrutturata dalla Sezione CAI di Monfalcone, che l’ha trasformata a con- fortevole ricovero per escursionisti, mantenendo intatta l’originale configurazione esterna. L’otti- mo ricovero è sempre aperto e incustodito, con 8 posti letto; l’acqua sgorga da una vicina fonte. www.parcodolomitifriulane.it www.caimonfalcone.org A58) Da Cimolàis, confluenza con la Val di Santa Maria 900 m. Segnavia CAI 389 e 390; ore 2.45. E Escursione molto varia e interessante, in cui spiccano i boschi incantati della bassa Val di Santa Maria e i pascoli oltre la Casera Laghét di Sopra. Dal paese di Cimolàis ci si inoltra in auto in Val Cimoliàna, fino alla confluenza della Val di Santa Maria in Val Cimoliàna, dove si par- cheggia (Pian de Fontana, segnalazioni). Si guada il torrente e si segue una strada fore- stale e quindi una mulattiera in un bellissimo bosco dai toni fiabeschi. Trascurato il sentiero diretto alla Forcella Spè e al Bivacco Gervasut- ti, si attraversa il greto sassoso di un torrente in Val dei Cantóni (qui stacca una traccia non segnalata per la Val dei Cantoni e la Forcella Val del Drap; vedi itinerario A55) e si sale più rapidamente per fitto bosco a stretti tornanti, per uscire nel pascolo con la Casera Laghét di Sotto. Da qui ci si allunga piacevolmente per prati (seguire i segnavia e qualche paletto nell’er- ba) e si attraversa un torrente, dove il sentiero passa sul lato destro orografico e riprende a salire per ripide pale erbose, fino alla casera (poco prima, sulla sinistra, una fonte). Dolomiti d’Oltrepiave Duranno e Cima dei PretiSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave Accessi
  • 6. 8786 Casera Laghét di Sopra verso la Vacalizza in autunno Cima dei Preti, Duranno e Cima Laste dalla Cima Sella A59) Alla Casera del Cavalèt 1995 m, per la Forcella Val dei Fràssin 2209 m. Segnavia CAI 365; ore 1.30. E Traversata tra antichi alpeggi incastonati tra cime selvagge e solitarie, in zone di rara bel- lezza e naturalità. Notevoli le vedute che si go- dono dalla Forcella Val dei Fràssin (ancor più dalla quota 2327 m, che si eleva subito a ovest della forcella). Nel complesso questa è una delle escursioni più interessanti della zona. Dalla casera si risalgono i prati della Pala An- ziana. Lasciato presto il segnavia dell’Alta Via dei Silenzi diretta a Forcella Compòl, si punta alla Forcella Val dei Fràssin (o del Frate, per il pinnacolo adiacente dalle sembianze di un omino incappucciato), che si raggiunge per pascoli e quindi per ghiaie, che divengono gradualmente più ripide, ma sempre su sen- tiero sicuro ed evidente. Dal ghiaioso intaglio (da cui si può salire a ovest su uno spallone molto panoramico), si scende per la sugge- stiva valletta tra la Cima Gea e la Cima Sella, raggiungendo la Casera del Cavalét per prati. A60) Discesa in Val Cimoliàna, confluenza con la Val di Santa Maria 900 m, per la Forcel- la Pedescagno 1930 m e la Val di Santa Maria. Sentiero CAI 389 e 356; ore 3.30. E Lunga escursione di eccezionale valore am- bientale nella parte superiore, con la discesa per la solitaria Val di Santa Maria, che con- sente di compiere un percorso ad anello per rientrare in Val Cimoliana. Dalla Casera si sale un poco in direzione del- la Forcella Val dei Fràssin, per prendere poi il sentiero CAI 389 diretto al Bivacco Gervasutti. Lo si segue rasentando le rocce di Cima Sel- la e pervenendo al panoramico poggio della Forcella di Col Andón (o di Pedescagno), oltre il quale il sentiero attraversa la Val dei Làres e quindi la Val Mìsera, dopo aver scavalcato il costone che le divide con una risalita. Si pro- cede quindi verso la testata della Val di Santa Maria, dove si trova il bivio per il Bivacco Ger- vasuttti e la Forcella Spé. Da qui si scende tutta la lunga Val di Santa Maria, grossomodo sem- pre a lato del torrente, fino al fondovalle (pre- stare attenzione nella parte terminale, dove il sentiero attraversa un ripido prato esposto). A61) Al Bivacco Gervasutti 1940 m, per la Forcella Pedescagno 1930 m e la Forcella Spè 2049 m. Sentieri CAI 389 e 352; ore 2.30. E Itinerario di collegamento tra i due punti d’appoggio, piacevole, panoramico e quasi tutto in quota. Fa parte dell’Alta Via dei Silenzi ed è ben tracciato e segnalato. La traversata si svolge su un sentiero di collegamento di vecchi pascoli, oramai abbandonati fino nei pressi di Forcella Spè e quindi su scoscese chine detritiche, che richiedono attenzione e passo sicuro. Questo tratto può essere note- Dolomiti d’Oltrepiave Duranno e Cima dei PretiSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave Escursioni
  • 7. volmente deteriorato dopo le precipitazioni e pericoloso con terreno gelato. Informarsi presso il Parco Dolomiti Friulane o il Rifugio Maniago prima di intraprendere l’escursione. Si segue il precedente itinerario fino al bivio col sentiero CAI 356 che cala in Val di Santa Maria. Da qui si attraversa tutta la testata della valle e ci si innesta sul segnavia CAI 352 nei pressi della Forcella Spè. Si tiene la destra e si attraversa un pendio ghiaioso e franoso, gua- dagnando una spalla da cui appare il bivacco. Da qui si scende in breve alla sottostante con- ca erbosa con il ricovero. A62) Al Bivacco Greselin 1920 m, per la Forcella Val del Drap 2290 m e la Forcella Compol 2450 m. Segnavia CAI 389; ore 7.00. A Si percorre l’itinerario A57 in senso inverso. Cima Sella 2334 m A63) Segnavia CAI 365, poi tracce; ore 1.15. EE È una cima poco appariscente, che non com- porta tratti di arrampicata (il terreno è preva- lentemente detritico) e, come spesso accade a queste vette secondarie, ripaga la fatica della salita con un panorama unico sulle montagne circostanti, prima fra tutte la Cima dei Preti con la sua grandiosa parete nord. E’ composta da due cime, poco distanti l’una dall’altra; chiude a nord la Val dei Fràssin, a ovest la Valle dei Lares e a sud la bella conca con la Casera del Cavalèt. La cima è raggiungibile anche dalla Casera del Cavalèt, prevalentemente su ripidi pendii erbosi. Dalla casera si prende il sentiero CAI 365 che sale verso la Forcella Val di Frassin, prima su prati, poi su terreno detritico. Poco prima della forcella si prende a destra una cengia inclinata (terreno insidioso, molto duro) che costeggia le pareti fino a raggiungere un canalino. Lo si risale, spostandosi gradualmente a destra su ripide zolle d’erba e tratti friabili, fino alla cresta. Da lì si guadagna la panoramica cima in breve e senza difficoltà. Cima delle Monache 2160 m A64) Sentiero CAI 389 per un breve tratto; ore 1.00. E Salita molto faticosa e priva di segnavia, in gran parte su terreno ripido e friabile. Bellissi- mo il panorama dalla cima. Dalla casera si segue il sentiero CAI 389 di- retto al Bivacco Gervasutti per la Forcella Pe- descagno, senza però raggiungerla; quando si incrociano le ghiaie che scendono dal canale tra la Cima delle Monache e la Cima dei Fràs- sin, le si risalgono faticosamente. Il canale, che sembra terminare dopo qualche decina di metri, in realtà gira a sinistra e continua fino a Il Cadin delle Ciazze Alte dal Dosso NadeiCima dei Preti e Cima Laste dalla Cima Cadin degli Elmi 88 89 Dolomiti d’Oltrepiave Duranno e Cima dei PretiSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave
  • 8. una forcella. Da lì, in breve, una crestina porta alla piccola vetta. Cima Laste 2555 m A65) Sentiero CAI 389 e tracce senza segna- via; ore 2.15. EE Si trova nella lunga e severa cresta che dalla Cima dei Preti si allunga verso nord, termi- nando con Cima Gea. Le imponenti pareti della Cima dei Preti e le affilate Punta Patera e Cima Spellanzon che la sovrastano, ne smi- nuiscono le dimensioni ma non l’importanza, poiché la vetta regala un panorama unico sulle montagne circostanti. Per le difficoltà contenute che oppone (I+), la via normale è considerata una delle escursioni più complete e meritevoli dell’intero gruppo, capace di re- galare grandi soddisfazioni. Dalla casera si prende per un breve tratto il sentiero CAI 365 che sale verso Forcella Val di Frassin, fino a un bivio dove si tiene la sinistra (si segue sostanzialmente il sentiero dismesso dell’Alta Via dei Silenzi). La traccia, inizialmen- te evidente, si perde nel prato, e si ritrova più in alto, puntando prima a delle rocce sulla si- nistra, e poi a un ripido canalino erboso che porta finalmente ai prati della Pala Anziana. Si superano alcuni dossi e avallamenti fino al bel- lissimo anfiteatro erboso racchiuso dalle pareti di Cima Laste, disseminato di grossi massi. Qui si abbandona il sentiero che conduce alla For- cella Val del Drap e si comincia a salire sui prati puntando al canale ghiaioso che scende dalla forcellina che incide a sud la Cima Laste. Lo si risale, con fatica crescente, fino all’intaglio, lo si scavalca e si prende una cengia ghiaiosa che supera due spalle e termina in un’altra forcelli- na (in questo tratto ci sono alcune varianti, che più in alto convergono). Seguendo gli ometti e le tracce si risale un canalino, poi un secondo spostandosi sulla sinistra; ancora a sinistra si raggiunge una paretina che si sale da sinistra verso destra, giungendo al pendio ghiaioso sottostante la cima (passaggi di I/I+). In breve si raggiunge la cresta e la panoramica sommità. Dosso Nadei 1709 m A66) Dal parcheggio Pian de Fontana 910 m. Segnavia CAI 390 e quindi sentiero non segnalato fino in cima; ore 2.30. E Facile itinerario che si sviluppa interamen- te nel bosco e termina su una cima isolata, caratterizzata da una lunga cresta di erba e mughi. Dalla sommità si apre un panorama interessante sulle pareti meridionali della Cima dei Preti, con le Cime dei Cantoni e del- le Ciazze Alte in primo piano. Normalmente il punto di partenza di questa escursione è il parcheggio al Pian de Fontana, in Val Cimo- liana; se si pernotta invece alla casera, biso- gna scendere lungo il sentiero di accesso fino a quota 1070 m. Prestare attenzione, specie in discesa, a non perdere il sentiero, perché il bosco presenta numerosi salti di roccia. Si segue l’accesso alla Casera Laghét di Sopra fino a quota 1070 m circa, dove un cartello se- gnala sulla sinistra la traccia per il Dosso Nadei. Questa sale con pendenza costante verso sud, e solo negli ultimi 100 metri si inerpica su terre- no ripido, fino alla cresta che precipita a ovest con un impressionante salto sulla Val Sciol de Tarsia. La facile cresta, di erba e pini mughi, per- mette di raggiungere in breve la cima, purtrop- po rovinata da un manufatto e da un’antenna. Dalla forcella della Cima Laste, le Cime dei Preti, dei Frati e il Duranno Dolomiti d’Oltrepiave Duranno e Cima dei PretiSentieri d’autore Dolomiti d’Oltrepiave