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Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella
MicheleChinelloMarcoSimionatoRoccaPendice
Michele Chinello
Marco Simionato
ROCCA
PENDICEArrampicate nei Colli Euganei
Rock climbing in the Euganean hills
2a
Edizione
2nd
Edition
Indice
6 7
Prefazione ___________________________________________________________ 5
Introduzione _________________________________________________________ 8
Presentazione _______________________________________________________ 11
Inquadramento geografico - Location _____________________________________ 12
Numeri utili - Useful numbers __________________________________________ 16
Il Parco Regionale dei Colli Euganei _____________________________________ 18
Note geologiche _____________________________________________________ 24
Storia alpinistica _____________________________________________________ 32
Trad a Rocca________________________________________________________ 40
Note tecniche _______________________________________________________ 44
Guida alla lettura _ __________________________________________________ 48
Trad climbing at Rocca Pendice _________________________________________ 50
Technical notes ______________________________________________________ 54
Guide to reading _____________________________________________________ 58
Rocca Pendice ______________________________________________________ 60
	 Punta Nord Parete Ovest: Numerate ______________________________ 62
	 Numerate Basse; Pilastro della Nord; Numerate Alte; Sasso delle Grotte
	 Rocca Pendice Parete Est - Vista Generale e Aree di Arrampicata______ 80
	 Punta Nord Parete Est: Cresta e Dinamiche_________________________ 82
	 Palestrina e Cresta; Dinamiche Basse; Dinamiche Alte
	 Punta Nord Parete Est: Pilastro Maurizio e Parete del Diavolo _________ 96
	 Pilastro Maurizio; Parete del Diavolo
	 Parete Est __________________________________________________ 110
	 Lavagne nere; Attacchi; Settore centrale - Scudo; Settore centrale - Cengia alta;
Settore centrale - Vìe lunghe; Settore centrale - Traversata; Settore Dorna e
Bianchini - Vie sportive; Settore Dorna e Bianchini - Vie classiche; Settore Carugati -
Vie sportive; Settore Carugati - Vie classiche
	 Parete Est - Pilastro Sud______________________________________ 156
	 Settore Blues; Settore Barbiero; Settore Diedro delle Nebbie
	 Parete Est - Kundalini _________________________________________ 170
	 Punta della Croce - Parete Est _________________________________ 178
	 Il ramo sinistro della Croce; Settore Mai più colla; Settore Frankies; Vie classiche
Monte Pirio________________________________________________________ 196
	 Versante Ovest: La Piccola; La Grande; La Lama; La Gialla _______________ 200
Monte Altore______________________________________________________216
	 Busa dell'Oro________________________________________________ 218
Monte Grande______________________________________________________ 224
	 Sasso delle Eriche_ ___________________________________________ 226
Sicurezza - Attrezzatura______________________________________________ 230
Sicurezza - Chiamate di soccorso________________________________________ 232
Safety - Equipment __________________________________________________ 235
Safety - Calling the emergency services __________________________________ 236
Fonti iconografiche- bibliografia________________________________________ 238
ROCCA PENDICE, PARETE EST
Ariele Morandin su
Brasileira rumba ja jai.
Introduzione
8 9
amente al sempre più largo utilizzo, da parte delle scuole del Cai, delle varie strut-
ture di arrampicata che si sono via via scoperte e attrezzate.
Ora la parete si trova a una svolta. Acquistata l’intera area da parte della Regione
Veneto nel 2009 e data in gestione al Parco Regionale dei Colli Euganei, da anni è
frequentata non solo dagli arrampicatori ma anche da un altro ospite illustre. Il falco
pellegrino, un rapace in via di estinzione, ha deciso di stanziarsi proprio sulla parete
est, quasi a monito, costringendo i poveri arrampicatori a limitare le loro incursioni
verso l’alto. Una fetta di parete, da un po’ di anni a questa parte, è chiusa all’eser-
cizio della scalata per circa due mesi nel periodo primaverile.
Il Cai e tutti gli appassionati hanno recepito la limitazione con un po’ di difficoltà
rivolgendosi così anche verso altre strutture presenti negli Euganei. Primo fra tutti il
Monte Pirio, altra storica palestra dei padovani, che con i suoi quattro speroni verti-
cali consente uno stile arrampicatorio ben diverso da quello del Pendice.
Più recentemente scoperte e valorizzate le pareti del Monte Grande e della Busa
dell’Oro che danno altre valide alternative per passare una giornata di arrampicata
nell’area dei Colli.
E quindi i curatori di questa guida, Michele Chinello e Marco Simionato, oltre che
forti climber, hanno saputo unire tutte le componenti fin qui descritte, coniugando
in modo sapiente e diligente, la dignità storica della parete alle esigenze moderne
che fanno dell’intera area euganea un polo di attrattiva di quel turismo sano che fa
della natura, e della montagna in particolare, il proprio terreno d’azione.
Francesco Cappellari
P
arlare di Rocca Pendice, per me, è come parlare di uno di famiglia. Parlare
di questa nuova guida è come rifare i documenti dopo che questo parente
ha cambiato casa e, con l’età, anche un po’ le sembianze.
Rocca Pendice (mi raccomando con l’accento sulla “i”, alla veneta) è dal 1909 la
parete dei padovani che ne hanno fatto, giustamente, un simbolo. Chi arriva dalle
grandi montagne e naturalmente snobba le colline padane è sempre rimasto sor-
preso da quest’appicco dei Colli Euganei. Ma bisogna avventurarsi nel cuore della
parete per scoprirne il valore, per capire che non siamo soltanto nella solita falesia
di valle, iperfrequentata dai giovani e quindi alla moda. Siamo in una vera e pro-
pria montagna.
E non è un caso che la prima salita, quella del 1909 compiuta dai coniugi Caru-
gati, Mariano Rossi e Antonio Berti, ha richiesto, malgrado il modesto dislivello,
addirittura un bivacco in parete. Come nella vera montagna.
E non è neppure un caso che “Rocca” sia stata visitata da illustri alpinisti. Pen-
siamo a Emilio Comici, a Gino Soldà, a Reinhold Messner. Ma soprattutto è stata,
ed è tuttora, un buon banco di allenamento per gli alpinisti padovani e non.
Note le vicende degli anni della scoperta e dell’apertura delle molteplici vie di roc-
cia. Antonio Bettella, Aldo Bianchini, Romeo Morten, Franco Dorna, Guerrino Bar-
biero, Gastone Scalco, Bruno Sandi sono alcuni dei nomi legati alla grande esplo-
razione negli anni che precedono o addirittura coincidono con la Seconda Guerra
Mondiale.
E poi, in epoche recenti, la grande frequentazione di Rocca Pendice è coincisa
con l’apertura di moltissimi itinerari sportivi anche di alta difficoltà e contemporane-
Introduzione
NUMERATE BASSE.
Settore centrale - Attacchi Rocca Pendice
1 2
3
4 5 7
6 8
9
10
11
12
13 14
15 18
19
20
21
23
21A
22
25
24
26
33
34
29
26
26
15
16
17
35
39 A
36
37
38 39
39
41
42
43
40
Settore centrale - AttacchiParete Est
15 Diretta a Espansione (L1 e L2)
Ex primo tiro della via di Carron, Degli Adalberti e
Osti. Partenza su liste verticali molto di dita con poco
per i piedi. Per passare il tetto non bisognerebbe
spaccare a sinistra...
Il secondo tiro, più facile, viene solitamente abbinato
alle vie 13, 14 o 17. L3 pag. 130, n. 43).
L 1
L 2
7a
6a
18 m
15 m


S
L. Di Marino
16 Ippogrifo
Placca con piccoli appigli.
L 2 6a+ 15 m  S
L. Venezian
17 Brasileira rumba ja-jai
Passaggio da intuire sul tettino.
6b 18 m  S
L. Venezian
18 All’ultimo respiro (L2)
Placca molto tecnica con piccoli appigli. Più facile
usando la fessura sulla sinistra. Sostando a sinistra si
arriva sotto al terzo tiro (L1 pag. 128, n. 26; L3 e
L4 pag. 130, n. 40 ). Raddrizzata da L. Venezian
per arrivare alla partenza di Biglietto per sola andata
prende il nome di: Nuove geografie.
L 2 6b+ 15 m  S
F. Piardi, C. Zampieri
19 Schranzhofer diretta
Uscita delicata da intuire. In origine gli ultimi metri
erano per l’attuale uscita di Edo Bacco. Aperta da
G. Soldà e A. Bortolami nel ‘43 e in seguito erronea-
mente attribuita a T. Schranzhofer.
6a 18 m  S
E. Baldini, G. Bacchin
20 Edo-Bacco
Bella placca con uscita aerea su maniglioni.
5c 18 m  S
L. Venezian
21 Diedro della Direttissima
Tratto centrale della classica Direttissima, segue un
evidente diedro aggettante uscendone a destra. La
chiodatura richiede un po’ di attenzione nel tratto
che porta alla base del diedro, anche per la presen-
za di qualche scaglia un po’ delicata; nel diedro la
chiodatura è invece più abbondante. Utili protezioni
veloci.
L 2 6a+ 30 m  A
A. Bettella, R. Morten,
A. Bianchini - 1940
21
A
Senza nome
Supera lo stretto diedro immediatamente a sinistra
del diedro della Direttissima. Da fare con protezioni
veloci, nessuna attrezzatura in posto. Interessante
combinazione abbinandolo alla variante Piardi, Bag-
gio (n. 22). Probabile prima salita di C. Zampieri.
L 2 6a 10 m  A
22 Piardi-Baggio
Ideale prosecuzione del diedro della Direttissima.
Qualche vecchio chiodo in posto. 			
Necessarie protezioni veloci.
L 2 6a 50 m  A
F. Piardi, M. Baggio
23 Sparring partner
Dita e movimento su placca leggermente aggettante
nella seconda metà. In origine prendeva la placca
partendo da L2 di “Checco e Granchio”. Resa au-
tonoma dal basso da M. Chinello. 		
Consigliabile sostare all’uscita di Edo-Bacco.
L 2 7a 27 m  S
D. Crescenzio
24 Vril
Un po’ costretta ma molto tecnica su prese sfuggenti
nei primi metri. 6c senza usare la fessura iniziale.
6b 18 m  S
L. Isolani, L. Venezian
126 127
A
AB
Con l’esclusione del classicissimo “Spigolo Barbiero”, le salite di questa parte
di Rocca Pendice sono un po’ meno frequentate rispetto a quelle di altri settori.
Questo nonostante la bellezza delle linee tracciate, la qualità della roccia e l’espo-
sizione favorevole, che rende la parete più libera dai licheni e un po’ meno fredda
d’inverno, ne facciano una delle aree più interessanti del Pendice. Quest’area re-
sta oltretutto al di fuori della zona periodicamente vietata all’arrampicata a causa
della nidificazione del falco. Qui salgono circa venticinque tiri, con alcune vie che
arrivano fino in vetta. L’opera di richiodatura a fix inox delle vie sportive non è
ancora stata completata, ma rimangono ancora poche lunghezze da rivedere,
che sicuramente non tarderanno ad essere sistemate. La chiodatura è comunque
generalmente in buone condizioni.
La zona del Pilastro Sud è stata divisa in tre sottosettori, identificati con il nome
delle via più significativa ma la numerazione rimane sequenziale, da destra a
sinistra, seguendo il percorso di accesso.
Oltrepassando il camino Carugati e risalendo un ripido canale, si incontra un
primo terrazzo da cui partono cinque vie. In questa sezione la roccia è molto
compatta e verticale e la partenza di alcuni tiri è in lieve strapiombo, con appigli
inclinati e sfuggenti.
Continuando a salire verso sinistra si raggiunge un secondo terrazzo da cui parte
la classica dello Spigolo Barbiero.
Scendendo invece sulla sinistra del primo terrazzo fino a un ripido canale e risa-
lendolo brevemente si raggiungono le vie del lato sinistro dell’area (proseguendo
per il canale, piuttosto franoso, si arriva al settore Kundalini).
In questa sezione la roccia è più scagliosa e dal basso la parete si presenta con
una serie di grandi lame verticali sporgenti. Anche lo stile di arrampicata cambia,
diviene più delicata e spesso in diedro.
Nella tabella a fianco non sono state comprese le vie classiche.
Accesso
Dagli Attacchi proseguire a sinistra lungo la base della parete fino al camino Caru-
gati, alla sinistra del quale c’è un evidente canale, ripido e un po’ franoso. Salirlo
qualche decina di metri con facili passi di arrampicata fino a un primo terrazzo.
Sulla parete che sovrasta il canale salgono alcuni vecchi itinerari, parecchio spor-
chi e assai raramente ripetuti.
Da questo primo terrazzo, da cui partono “Blues” e “Saxophone”, rimontare due
brevi salti di roccia (un passo di III) raggiungendo un secondo terrazzo, un po’
più piccolo, da cui parte la classica dello “Spigolo Barbiero”; questo terrazzo è
comodo ma il sottostante salto di una decina di metri consiglia di restare assicu-
rati o almeno di prestare molta attenzione.
Per arrivare agli attacchi di “Betelgeuse” e il “Diedro delle nebbie” invece, dal
Parete Est, Pilastro Sud
Kundalini Pilastro sud-ovest
A
B
C
Spigolo
Barbiero
156 157
3
4a
4b 1
4c
5a
5b 3
5c 2
+
6a 5
+ 1
6b 3
+ 1
6c 3
+ 1
7a
+
7b
+
7c
+
8a
+
8b
+
8c
+
9a
15’ 70
ROCCA
PENDICE
PILASTRO SUD
Spigolo Barbiero: N 45 20 18 E 11 41 02
Parete Est
A
La Piccola
1 - 2
3
55A 6
7
7
8
9
10 11
1
1
1
2
2 2
3
3
3 3A
4-5
4
4
5
6
5
6
7
8
12
11
9
10
4
B
La Grande
C
La Lama D
La Gialla
202 203
Punta Nord, Parete OvestNumerate
B C DA
La Lama.
Matteo Sandi sul Diedro Bettella.
La Piccola
1 Senza nome
Esile fessura. Uscire a sinistra alla sosta.
4c 12 m  S
2 Senza nome
Simile alla precedente
4a 20 m  S
3 Catia
Bella paretina a liste. Inale strapiombante ma
appigliato..
5b 20 m  S
A. Ulandi, C. Rossi
4 Spigolo Nord Ovest
Spigolo articolato verticale. Uscita interessante...
4c 20 m  S
5 Parete Sud Ovest
Diedro fessura. Possibile continuare con un secondo
tiro di II e III senza via obbligata lungo la cresta fino
in vetta.
4a 23 m  S
5A Parete Sud Ovest
Breve variante d’attacco in strapiombo.
6a 5 m  S
5B Parete Sud Ovest
Due simpatiche varianti di uscita dal primo tiro.
5a 5 m  S
6 Spigolo Sud Ovest
Spigolo articolato con bella placchetta finale.
Possibile uscire un po’ più facilmente per una spac-
catura a sinistra.
5a 20 m  S
7 Senza nome
Bella placca a liste leggermente strapiombante.
6a+ 18 m  S
8 Senza nome
Simile alla precedente; il muretto superiore è più
facile se si prende lo spigolo sulla destra.
6a+ 18 m  S
9 Via normale
Facile serie di diedri.
2, 3 15 m 
10 Cresta della Piccola
Fessura iniziale e poi facili gradoni. Possibile prose-
guire fino in vetta per cresta parzialmente attrezzata.
4a, 2 30 m  A
11 Senza nome
Partenza per fessuretta in dulfer, poi paretine
articolate
4c 20 m  S
2
3
4
4
7
8
9
10
11
9
10 11
5B
5A
5
6
7 - 8
1 1
La PiccolaPareti Nord, Ovest, Sud
Anche dal terrazzo di sosta delle vie è possibile proseguire fino in cima alla Piccola su difficoltà di II e III grado,
senza via obbligata. Sono possibili altri brevi itinerari, in genere non attrezzati, sulla parete che costeggia il
canale tra la Piccola e la Grande.
From the terrace at the start of the routes it is also possible to continue to the summit of the Piccola tower
following any line with passages of grade 2 and 3 climbing. Other short routes are possible up the face which
skirts the gulley between the Piccola and Grande towers, but in general these have no in-situ gear.
Monte Pirio
204 205
A
A

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  • 1. 2 Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella MicheleChinelloMarcoSimionatoRoccaPendice Michele Chinello Marco Simionato ROCCA PENDICEArrampicate nei Colli Euganei Rock climbing in the Euganean hills 2a Edizione 2nd Edition
  • 2. Indice 6 7 Prefazione ___________________________________________________________ 5 Introduzione _________________________________________________________ 8 Presentazione _______________________________________________________ 11 Inquadramento geografico - Location _____________________________________ 12 Numeri utili - Useful numbers __________________________________________ 16 Il Parco Regionale dei Colli Euganei _____________________________________ 18 Note geologiche _____________________________________________________ 24 Storia alpinistica _____________________________________________________ 32 Trad a Rocca________________________________________________________ 40 Note tecniche _______________________________________________________ 44 Guida alla lettura _ __________________________________________________ 48 Trad climbing at Rocca Pendice _________________________________________ 50 Technical notes ______________________________________________________ 54 Guide to reading _____________________________________________________ 58 Rocca Pendice ______________________________________________________ 60 Punta Nord Parete Ovest: Numerate ______________________________ 62 Numerate Basse; Pilastro della Nord; Numerate Alte; Sasso delle Grotte Rocca Pendice Parete Est - Vista Generale e Aree di Arrampicata______ 80 Punta Nord Parete Est: Cresta e Dinamiche_________________________ 82 Palestrina e Cresta; Dinamiche Basse; Dinamiche Alte Punta Nord Parete Est: Pilastro Maurizio e Parete del Diavolo _________ 96 Pilastro Maurizio; Parete del Diavolo Parete Est __________________________________________________ 110 Lavagne nere; Attacchi; Settore centrale - Scudo; Settore centrale - Cengia alta; Settore centrale - Vìe lunghe; Settore centrale - Traversata; Settore Dorna e Bianchini - Vie sportive; Settore Dorna e Bianchini - Vie classiche; Settore Carugati - Vie sportive; Settore Carugati - Vie classiche Parete Est - Pilastro Sud______________________________________ 156 Settore Blues; Settore Barbiero; Settore Diedro delle Nebbie Parete Est - Kundalini _________________________________________ 170 Punta della Croce - Parete Est _________________________________ 178 Il ramo sinistro della Croce; Settore Mai più colla; Settore Frankies; Vie classiche Monte Pirio________________________________________________________ 196 Versante Ovest: La Piccola; La Grande; La Lama; La Gialla _______________ 200 Monte Altore______________________________________________________216 Busa dell'Oro________________________________________________ 218 Monte Grande______________________________________________________ 224 Sasso delle Eriche_ ___________________________________________ 226 Sicurezza - Attrezzatura______________________________________________ 230 Sicurezza - Chiamate di soccorso________________________________________ 232 Safety - Equipment __________________________________________________ 235 Safety - Calling the emergency services __________________________________ 236 Fonti iconografiche- bibliografia________________________________________ 238 ROCCA PENDICE, PARETE EST Ariele Morandin su Brasileira rumba ja jai.
  • 3. Introduzione 8 9 amente al sempre più largo utilizzo, da parte delle scuole del Cai, delle varie strut- ture di arrampicata che si sono via via scoperte e attrezzate. Ora la parete si trova a una svolta. Acquistata l’intera area da parte della Regione Veneto nel 2009 e data in gestione al Parco Regionale dei Colli Euganei, da anni è frequentata non solo dagli arrampicatori ma anche da un altro ospite illustre. Il falco pellegrino, un rapace in via di estinzione, ha deciso di stanziarsi proprio sulla parete est, quasi a monito, costringendo i poveri arrampicatori a limitare le loro incursioni verso l’alto. Una fetta di parete, da un po’ di anni a questa parte, è chiusa all’eser- cizio della scalata per circa due mesi nel periodo primaverile. Il Cai e tutti gli appassionati hanno recepito la limitazione con un po’ di difficoltà rivolgendosi così anche verso altre strutture presenti negli Euganei. Primo fra tutti il Monte Pirio, altra storica palestra dei padovani, che con i suoi quattro speroni verti- cali consente uno stile arrampicatorio ben diverso da quello del Pendice. Più recentemente scoperte e valorizzate le pareti del Monte Grande e della Busa dell’Oro che danno altre valide alternative per passare una giornata di arrampicata nell’area dei Colli. E quindi i curatori di questa guida, Michele Chinello e Marco Simionato, oltre che forti climber, hanno saputo unire tutte le componenti fin qui descritte, coniugando in modo sapiente e diligente, la dignità storica della parete alle esigenze moderne che fanno dell’intera area euganea un polo di attrattiva di quel turismo sano che fa della natura, e della montagna in particolare, il proprio terreno d’azione. Francesco Cappellari P arlare di Rocca Pendice, per me, è come parlare di uno di famiglia. Parlare di questa nuova guida è come rifare i documenti dopo che questo parente ha cambiato casa e, con l’età, anche un po’ le sembianze. Rocca Pendice (mi raccomando con l’accento sulla “i”, alla veneta) è dal 1909 la parete dei padovani che ne hanno fatto, giustamente, un simbolo. Chi arriva dalle grandi montagne e naturalmente snobba le colline padane è sempre rimasto sor- preso da quest’appicco dei Colli Euganei. Ma bisogna avventurarsi nel cuore della parete per scoprirne il valore, per capire che non siamo soltanto nella solita falesia di valle, iperfrequentata dai giovani e quindi alla moda. Siamo in una vera e pro- pria montagna. E non è un caso che la prima salita, quella del 1909 compiuta dai coniugi Caru- gati, Mariano Rossi e Antonio Berti, ha richiesto, malgrado il modesto dislivello, addirittura un bivacco in parete. Come nella vera montagna. E non è neppure un caso che “Rocca” sia stata visitata da illustri alpinisti. Pen- siamo a Emilio Comici, a Gino Soldà, a Reinhold Messner. Ma soprattutto è stata, ed è tuttora, un buon banco di allenamento per gli alpinisti padovani e non. Note le vicende degli anni della scoperta e dell’apertura delle molteplici vie di roc- cia. Antonio Bettella, Aldo Bianchini, Romeo Morten, Franco Dorna, Guerrino Bar- biero, Gastone Scalco, Bruno Sandi sono alcuni dei nomi legati alla grande esplo- razione negli anni che precedono o addirittura coincidono con la Seconda Guerra Mondiale. E poi, in epoche recenti, la grande frequentazione di Rocca Pendice è coincisa con l’apertura di moltissimi itinerari sportivi anche di alta difficoltà e contemporane- Introduzione NUMERATE BASSE.
  • 4. Settore centrale - Attacchi Rocca Pendice 1 2 3 4 5 7 6 8 9 10 11 12 13 14 15 18 19 20 21 23 21A 22 25 24 26 33 34 29 26 26 15 16 17 35 39 A 36 37 38 39 39 41 42 43 40 Settore centrale - AttacchiParete Est 15 Diretta a Espansione (L1 e L2) Ex primo tiro della via di Carron, Degli Adalberti e Osti. Partenza su liste verticali molto di dita con poco per i piedi. Per passare il tetto non bisognerebbe spaccare a sinistra... Il secondo tiro, più facile, viene solitamente abbinato alle vie 13, 14 o 17. L3 pag. 130, n. 43). L 1 L 2 7a 6a 18 m 15 m   S L. Di Marino 16 Ippogrifo Placca con piccoli appigli. L 2 6a+ 15 m  S L. Venezian 17 Brasileira rumba ja-jai Passaggio da intuire sul tettino. 6b 18 m  S L. Venezian 18 All’ultimo respiro (L2) Placca molto tecnica con piccoli appigli. Più facile usando la fessura sulla sinistra. Sostando a sinistra si arriva sotto al terzo tiro (L1 pag. 128, n. 26; L3 e L4 pag. 130, n. 40 ). Raddrizzata da L. Venezian per arrivare alla partenza di Biglietto per sola andata prende il nome di: Nuove geografie. L 2 6b+ 15 m  S F. Piardi, C. Zampieri 19 Schranzhofer diretta Uscita delicata da intuire. In origine gli ultimi metri erano per l’attuale uscita di Edo Bacco. Aperta da G. Soldà e A. Bortolami nel ‘43 e in seguito erronea- mente attribuita a T. Schranzhofer. 6a 18 m  S E. Baldini, G. Bacchin 20 Edo-Bacco Bella placca con uscita aerea su maniglioni. 5c 18 m  S L. Venezian 21 Diedro della Direttissima Tratto centrale della classica Direttissima, segue un evidente diedro aggettante uscendone a destra. La chiodatura richiede un po’ di attenzione nel tratto che porta alla base del diedro, anche per la presen- za di qualche scaglia un po’ delicata; nel diedro la chiodatura è invece più abbondante. Utili protezioni veloci. L 2 6a+ 30 m  A A. Bettella, R. Morten, A. Bianchini - 1940 21 A Senza nome Supera lo stretto diedro immediatamente a sinistra del diedro della Direttissima. Da fare con protezioni veloci, nessuna attrezzatura in posto. Interessante combinazione abbinandolo alla variante Piardi, Bag- gio (n. 22). Probabile prima salita di C. Zampieri. L 2 6a 10 m  A 22 Piardi-Baggio Ideale prosecuzione del diedro della Direttissima. Qualche vecchio chiodo in posto. Necessarie protezioni veloci. L 2 6a 50 m  A F. Piardi, M. Baggio 23 Sparring partner Dita e movimento su placca leggermente aggettante nella seconda metà. In origine prendeva la placca partendo da L2 di “Checco e Granchio”. Resa au- tonoma dal basso da M. Chinello. Consigliabile sostare all’uscita di Edo-Bacco. L 2 7a 27 m  S D. Crescenzio 24 Vril Un po’ costretta ma molto tecnica su prese sfuggenti nei primi metri. 6c senza usare la fessura iniziale. 6b 18 m  S L. Isolani, L. Venezian 126 127 A AB
  • 5. Con l’esclusione del classicissimo “Spigolo Barbiero”, le salite di questa parte di Rocca Pendice sono un po’ meno frequentate rispetto a quelle di altri settori. Questo nonostante la bellezza delle linee tracciate, la qualità della roccia e l’espo- sizione favorevole, che rende la parete più libera dai licheni e un po’ meno fredda d’inverno, ne facciano una delle aree più interessanti del Pendice. Quest’area re- sta oltretutto al di fuori della zona periodicamente vietata all’arrampicata a causa della nidificazione del falco. Qui salgono circa venticinque tiri, con alcune vie che arrivano fino in vetta. L’opera di richiodatura a fix inox delle vie sportive non è ancora stata completata, ma rimangono ancora poche lunghezze da rivedere, che sicuramente non tarderanno ad essere sistemate. La chiodatura è comunque generalmente in buone condizioni. La zona del Pilastro Sud è stata divisa in tre sottosettori, identificati con il nome delle via più significativa ma la numerazione rimane sequenziale, da destra a sinistra, seguendo il percorso di accesso. Oltrepassando il camino Carugati e risalendo un ripido canale, si incontra un primo terrazzo da cui partono cinque vie. In questa sezione la roccia è molto compatta e verticale e la partenza di alcuni tiri è in lieve strapiombo, con appigli inclinati e sfuggenti. Continuando a salire verso sinistra si raggiunge un secondo terrazzo da cui parte la classica dello Spigolo Barbiero. Scendendo invece sulla sinistra del primo terrazzo fino a un ripido canale e risa- lendolo brevemente si raggiungono le vie del lato sinistro dell’area (proseguendo per il canale, piuttosto franoso, si arriva al settore Kundalini). In questa sezione la roccia è più scagliosa e dal basso la parete si presenta con una serie di grandi lame verticali sporgenti. Anche lo stile di arrampicata cambia, diviene più delicata e spesso in diedro. Nella tabella a fianco non sono state comprese le vie classiche. Accesso Dagli Attacchi proseguire a sinistra lungo la base della parete fino al camino Caru- gati, alla sinistra del quale c’è un evidente canale, ripido e un po’ franoso. Salirlo qualche decina di metri con facili passi di arrampicata fino a un primo terrazzo. Sulla parete che sovrasta il canale salgono alcuni vecchi itinerari, parecchio spor- chi e assai raramente ripetuti. Da questo primo terrazzo, da cui partono “Blues” e “Saxophone”, rimontare due brevi salti di roccia (un passo di III) raggiungendo un secondo terrazzo, un po’ più piccolo, da cui parte la classica dello “Spigolo Barbiero”; questo terrazzo è comodo ma il sottostante salto di una decina di metri consiglia di restare assicu- rati o almeno di prestare molta attenzione. Per arrivare agli attacchi di “Betelgeuse” e il “Diedro delle nebbie” invece, dal Parete Est, Pilastro Sud Kundalini Pilastro sud-ovest A B C Spigolo Barbiero 156 157 3 4a 4b 1 4c 5a 5b 3 5c 2 + 6a 5 + 1 6b 3 + 1 6c 3 + 1 7a + 7b + 7c + 8a + 8b + 8c + 9a 15’ 70 ROCCA PENDICE PILASTRO SUD Spigolo Barbiero: N 45 20 18 E 11 41 02 Parete Est
  • 6. A La Piccola 1 - 2 3 55A 6 7 7 8 9 10 11 1 1 1 2 2 2 3 3 3 3A 4-5 4 4 5 6 5 6 7 8 12 11 9 10 4 B La Grande C La Lama D La Gialla 202 203 Punta Nord, Parete OvestNumerate B C DA La Lama. Matteo Sandi sul Diedro Bettella.
  • 7. La Piccola 1 Senza nome Esile fessura. Uscire a sinistra alla sosta. 4c 12 m  S 2 Senza nome Simile alla precedente 4a 20 m  S 3 Catia Bella paretina a liste. Inale strapiombante ma appigliato.. 5b 20 m  S A. Ulandi, C. Rossi 4 Spigolo Nord Ovest Spigolo articolato verticale. Uscita interessante... 4c 20 m  S 5 Parete Sud Ovest Diedro fessura. Possibile continuare con un secondo tiro di II e III senza via obbligata lungo la cresta fino in vetta. 4a 23 m  S 5A Parete Sud Ovest Breve variante d’attacco in strapiombo. 6a 5 m  S 5B Parete Sud Ovest Due simpatiche varianti di uscita dal primo tiro. 5a 5 m  S 6 Spigolo Sud Ovest Spigolo articolato con bella placchetta finale. Possibile uscire un po’ più facilmente per una spac- catura a sinistra. 5a 20 m  S 7 Senza nome Bella placca a liste leggermente strapiombante. 6a+ 18 m  S 8 Senza nome Simile alla precedente; il muretto superiore è più facile se si prende lo spigolo sulla destra. 6a+ 18 m  S 9 Via normale Facile serie di diedri. 2, 3 15 m  10 Cresta della Piccola Fessura iniziale e poi facili gradoni. Possibile prose- guire fino in vetta per cresta parzialmente attrezzata. 4a, 2 30 m  A 11 Senza nome Partenza per fessuretta in dulfer, poi paretine articolate 4c 20 m  S 2 3 4 4 7 8 9 10 11 9 10 11 5B 5A 5 6 7 - 8 1 1 La PiccolaPareti Nord, Ovest, Sud Anche dal terrazzo di sosta delle vie è possibile proseguire fino in cima alla Piccola su difficoltà di II e III grado, senza via obbligata. Sono possibili altri brevi itinerari, in genere non attrezzati, sulla parete che costeggia il canale tra la Piccola e la Grande. From the terrace at the start of the routes it is also possible to continue to the summit of the Piccola tower following any line with passages of grade 2 and 3 climbing. Other short routes are possible up the face which skirts the gulley between the Piccola and Grande towers, but in general these have no in-situ gear. Monte Pirio 204 205 A A