In questa campagna elettorale non si e’ quasi mai sentito parlare di scuola. Peccato, perché, al contrario, proprio dalla scuola bisogna ripartire per costruire il futuro del paese. Che cosa è successo alla spesa in istruzione dal 2001 ad oggi? Perché gli studenti italiani sono così indietro nelle classifiche internazionali d’apprendimento? E’ vero che non investiamo abbastanza nella scuola? Queste alcune delle domande cui proviamo a rispondere in questa prima di due presentazioni sul sistema scolastico italiano.
La confisca e il riuso dei beni mafiosi: problemi e riforme
La ricreazione è finita! Un viaggio (con bussola) nel sistema scolastico italiano
1. La ricreazione è finita!
di Nicola Mastrorocco & Luigi Minale
Un viaggio (con bussola) nel sistema scolastico del nostro paese
16/02/2013
2. L’istruzione: un settore strategico
L’istruzione è la base del futuro, un investimento sui cittadini del domani.
La civiltà di un popolo si basa sulla cultura dei suoi cittadini.
*John Dewey “The School and the Society” 2
3. L’istruzione: un settore strategico
L’istruzione è la base del futuro, un investimento sui cittadini del domani.
La civiltà di un popolo si basa sulla cultura dei suoi cittadini.
E’ molto complesso definire l’istruzione, ma sicuramente:
1. assicura la trasmissione di conoscenze e cultura tra generazioni
2. è uno dei principali volani per la crescita economica
3. determina la capacità di vivere insieme, rispettando le libertà degli altri e
imparando il valore delle regole
4. permette il pieno e consapevole esercizio dei diritti di cittadinanza
5. aiuta a formare una società civile ed al passo con i tempi
*John Dewey “The School and the Society” 3
4. L’istruzione: un settore strategico
L’istruzione è la base del futuro, un investimento sui cittadini del domani.
La civiltà di un popolo si basa sulla cultura dei suoi cittadini.
E’ molto complesso definire l’istruzione, ma sicuramente:
1. assicura la trasmissione di conoscenze e cultura tra generazioni
2. è uno dei principali volani per la crescita economica
3. determina la capacità di vivere insieme, rispettando le libertà degli altri e
imparando il valore delle regole
4. permette il pieno e consapevole esercizio dei diritti di cittadinanza
5. aiuta a formare una società civile ed al passo con i tempi
“Tutto quel che la società ha compiuto per se stessa è posto, mediante
l’istruzione, a disposizione dei suoi membri futuri*”
*John Dewey “The School and the Society” 4
5. La ricreazione è finita!
La campanella è suonata, la ricreazione è finita!
La campanella è quella dell’allarme generato:
• dagli scarsi risultati che i nostri ragazzi ottengono nei confronti internazionali dei livelli
d’apprendimento
• dalla frustrazione di insegnanti privi del riconoscimento sociale che gli spetta
• da strutture scolastiche spesso inadeguate
E’ il momento di agire efficacemente per migliorare la scuola.
Per fare questo il primo necessario passo è quello di capire cosa funziona e cosa no nella
scuola italiana. Ed è quello che cercheremo di fare in queste due presentazioni.
*John Dewey “The School and the Society” 5
7. Introduzione…
Il tema dell’istruzione è estremamente complesso. Verrà quindi affrontato
in due presentazioni:
1. In questa prima presentazione, vi mostreremo:
a. gli “output” del sistema - i risultati degli studenti della scuola primaria e
secondaria paragonati ad altri paesi europei
b. gli “input” del sistema - la spesa che l’Italia destina all’istruzione
c. l’evoluzione di risultati e spesa in istruzione negli ultimi 10 anni
7
8. Introduzione…
Il tema dell’istruzione è estremamente complesso. Verrà quindi affrontato
in due presentazioni:
1. In questa prima presentazione, vi mostreremo:
a. gli “output” del sistema - i risultati degli studenti della scuola primaria e
secondaria paragonati ad altri paesi europei
b. gli “input” del sistema - la spesa che l’Italia destina all’istruzione
c. l’evoluzione di risultati e spesa in istruzione negli ultimi 10 anni
2. Nella seconda presentazione, andremo più a fondo, analizzando nel
dettaglio come funziona il sistema scolastico italiano e quali sono le
sue forze e le sue debolezze
8
9. Discuteremo di scuola primaria e secondaria...
In questa presentazione ci concentreremo sulla scuola primaria e secondaria di 1°e
2°grado*, in quanto settori strategici nella formazione dei cittadini del domani.
* Ordini che compongono il c.d. primo e secondo ciclo d’istruzione
9
10. Discuteremo di scuola primaria e secondaria...
In questa presentazione ci concentreremo sulla scuola primaria e secondaria di 1°e
2°grado*, in quanto settori strategici nella formazione dei cittadini del domani.
1. La scuola primaria, comunemente conosciuta come scuola elementare, dura 5 anni
ed è obbligatoria a partire dall’età di 6 anni
2. La scuola secondaria di primo grado, meglio conosciuta come scuola media, segue la
scuola primaria ed ha durata 3 anni (dagli 11 ai 14 anni) alla fine dei quali è previsto l’
Esame di Stato di fine ciclo
3. La scuola secondaria di secondo grado, di cui fanno parte i Licei e gli Istituti
Professionali/tecnici, inizia dopo la scuola media e dura 5 anni.
* Ordini che compongono il c.d. primo e secondo ciclo d’istruzione
10
11. Discuteremo di scuola primaria e secondaria...
In questa presentazione ci concentreremo sulla scuola primaria e secondaria di 1°e
2°grado*, in quanto settori strategici nella formazione dei cittadini del domani.
1. La scuola primaria, comunemente conosciuta come scuola elementare, dura 5 anni
ed è obbligatoria a partire dall’età di 6 anni
2. La scuola secondaria di primo grado, meglio conosciuta come scuola media, segue la
scuola primaria ed ha durata 3 anni (dagli 11 ai 14 anni) alla fine dei quali è previsto l’
Esame di Stato di fine ciclo
3. La scuola secondaria di secondo grado, di cui fanno parte i Licei e gli Istituti
Professionali/tecnici, inizia dopo la scuola media e dura 5 anni.
L’obbligo scolastico, in Italia, arriva ai 16 anni di età. Proposte di portare l’esame di Stato di
fine ciclo al termine della scuola dell’obbligo sono attualmente al vaglio**.
* Ordini che compongono il c.d. primo e secondo ciclo d’istruzione
**Luigi Berlinguer
11
12. Alcuni numeri: gli insegnanti
Il personale docente si divide in:
1. Docenti di Ruolo: personale assunto a tempo indeterminato
2. Docenti Supplenti: personale assunto a contratto per un periodo di tempo
determinato
Numero Docenti
*Decreto Interministeriale del Consiglio dei Ministri del 19/03/2012. Dati relativi all’anno scolastico 2012-13
12
13. Alcuni numeri: gli insegnanti
Il personale docente si divide in:
1. Docenti di Ruolo: personale assunto a tempo indeterminato
2. Docenti Supplenti: personale assunto a contratto per un periodo di tempo
determinato
Il personale docente in Italia ammonta ad un totale di 664.186* tra maestre/i e
professori/esse. Precisamente:
Infanzia 81.049 Numero Docenti
Primaria 198.614
Secondaria di I Grado 132.532
Secondaria di II Grado 188.642
Insegnanti di Sostegno 63.348
Totale 664.186
*Decreto Interministeriale del Consiglio dei Ministri del 19/03/2012. Dati relativi all’anno scolastico 2012-13
13
14. Alcuni numeri: gli studenti
Secondo dati Istat del 2011, il numero degli studenti nelle scuole italiane ammonta a quasi
9 milioni*. Più precisamente:
* Precisamente 8,968,063 , di cui l’8% composta da immigrati. Dati ISTAT disponibili qui 14
15. Alcuni numeri: gli studenti
Secondo dati Istat del 2011, il numero degli studenti nelle scuole italiane ammonta a quasi
9 milioni*. Più precisamente:
Divisione per ciclo scolastico
Ma
quanti
siamo??
* Precisamente 8,968,063 , di cui l’8% composta da immigrati. Dati ISTAT disponibili qui 15
16. Come si valuta l’apprendimento degli studenti?
Per analizzare i risultati d’apprendimento nelle scuole italiane e compararli ad analoghe
statistiche di altri paesi sono stati creati dei test standardizzati come metro di paragone
neutro e oggettivo. I principali sono:
• TIMSS e PIRLS* per gli studenti delle elementari e medie
• PISA** per gli studenti della scuola secondaria superiore
*Timms : Trends in International Mathematics and Science Study and Pirls:: Progress in International Reading Literacy Study
** Pisa:: Programme of International Student Assessment
16
17. Come si valuta l’apprendimento degli studenti?
Per analizzare i risultati d’apprendimento nelle scuole italiane e compararli ad analoghe
statistiche di altri paesi sono stati creati dei test standardizzati come metro di paragone
neutro e oggettivo. I principali sono:
• TIMSS e PIRLS* per gli studenti delle elementari e medie
• PISA** per gli studenti della scuola secondaria superiore
L’uso di questi test consente un fondamentale esercizio di comparazione. Detto questo è
bene sottolineare alcune critiche tra cui:
• Non misurano in toto la dimensione dell’apprendimento
• Rischiano di influenzare la scelta didattica dell’insegnante inducendolo verso una preparazione
più schematica finalizzata soprattutto ad ottenere buoni risultati nei test
*Timms : Trends in International Mathematics and Science Study and Pirls:: Progress in International Reading Literacy Study
** Pisa:: Programme of International Student Assessment
17
18. Come si valuta l’apprendimento degli studenti?
Per analizzare i risultati d’apprendimento nelle scuole italiane e compararli ad analoghe
statistiche di altri paesi sono stati creati dei test standardizzati come metro di paragone
neutro e oggettivo. I principali sono:
• TIMSS e PIRLS* per gli studenti delle elementari e medie
• PISA** per gli studenti della scuola secondaria superiore
L’uso di questi test consente un fondamentale esercizio di comparazione. Detto questo è
bene sottolineare alcune critiche tra cui:
• Non misurano in toto la dimensione dell’apprendimento
• Rischiano di influenzare la scelta didattica dell’insegnante inducendolo verso una preparazione
più schematica finalizzata soprattutto ad ottenere buoni risultati nei test
In questa presentazione descriveremo entrambi i test, anche se ci soffermeremo con più
attenzione sui dati della scuola secondaria, e dunque sulle misurazioni PISA.
*Timms : Trends in International Mathematics and Science Study and Pirls:: Progress in International Reading Literacy Study
** Pisa:: Programme of International Student Assessment
18
19. L’apprendimento nella scuola primaria
I test TIMSS e PIRLS sono test somministrati alla fine del quarto anno di scuola
primaria, e si dividono in 3 argomenti: lettura, matematica e scienze.
*Dati INVALSI 19
20. L’apprendimento nella scuola primaria
I test TIMSS e PIRLS sono test somministrati alla fine del quarto anno di scuola
primaria, e si dividono in 3 argomenti: lettura, matematica e scienze.
Risultati Test TIMSS e PIRLS, 2011*
Italia UE OCSE
I bambini italiani risultano:
540
520 • Più preparati della media dei bambini
500 europei e dei paesi OCSE in lettura
480 • In linea con la media in scienze
460
• Meno preparati della media in
matematica
440
420
400
Lettura Matematica Scienza
*Dati INVALSI 20
21. L’apprendimento nella scuola primaria
I test TIMSS e PIRLS sono test somministrati alla fine del quarto anno di scuola
primaria, e si dividono in 3 argomenti: lettura, matematica e scienze.
Risultati Test TIMSS e PIRLS, 2011*
Italia UE OCSE
I bambini italiani risultano:
540
520 • Più preparati della media dei bambini
500 europei e dei paesi OCSE in lettura
480 • In linea con la media in scienze
460
• Meno preparati della media in
matematica
440
420
400
Lettura Matematica Scienza
Nella scuola primaria dunque i risultati sono piuttosto buoni, eccezion fatta per
matematica!
*Dati INVALSI 21
22. E nella scuola secondaria? I test PISA
Prima di illustrarvi i risultati dei test, ecco le caratteristiche del test PISA:
E’ un test promosso dall’OCSE e rappresenta una della più importanti fonti di dati
comparabili tra paesi per quanto riguarda i risultati degli studenti della scuola
secondaria. Più precisamente:
• Si divide in 3 parti: lettura, matematica e scienze
• Si concentra su alunni di 15 anni d'età
• Implementato in più di 60 paesi
• Replicato ogni 3 anni dal 2003
22
23. E nella scuola secondaria? I test PISA
Prima di illustrarvi i risultati dei test, ecco le caratteristiche del test PISA:
E’ un test promosso dall’OCSE e rappresenta una della più importanti fonti di dati
comparabili tra paesi per quanto riguarda i risultati degli studenti della scuola
secondaria. Più precisamente:
• Si divide in 3 parti: lettura, matematica e scienze
• Si concentra su alunni di 15 anni d'età
• Implementato in più di 60 paesi
• Replicato ogni 3 anni dal 2003
Noi analizzeremo i dati che fanno riferimento all’anno 2009, confrontando l’Italia con gli
altri paesi dell’Unione Europea ed alcuni altri paesi come gli Stati Uniti ed il Canada.
23
24. Test PISA (2009)*: lettura
Finland
Canada
Japan
Australia
Netherlands
Belgium
Norway
Estonia
United States
Poland
Sweden
Germany
Ireland
France
Denmark
Hungary
United Kingdom
Media OECD 493
Portugal
Italy 486
Latvia
Greece
Slovenia
Spain
Czech Republic
Slovak Republic
Austria
Lithuania
Bulgaria
romania
400 420 440 460 480 500 520 540
*Dati PISA/OCSE 24
25. Test PISA (2009)*: lettura
Finland
Canada In lettura i ragazzi italiani
ottengono risultati quasi in
Japan
Australia
linea (di poco sotto) la
Netherlands
Belgium
Norway
Estonia media dei paesi OCSE.
United States
Poland
Sweden In classifica ci piazziamo al
Germany
Ireland
France
19°posto sui 29 paesi
Denmark
Hungary
analizzati.
United Kingdom
Media OECD
Portugal
493 Il vantaggio che avevano in
Italy
Latvia
486 quarta elementare è stato
Greece
Slovenia
completamente dilapidato.
Spain
!
Czech Republic
Slovak Republic
Austria
Lithuania
Bulgaria
romania
400 420 440 460 480 500 520 540
*Dati PISA/OCSE 25
26. Test PISA (2009)*: matematica
Finland
Japan
Canada
Netherlands
Belgium
Australia
Germany
Estonia
Denmark
Slovenia
Norway
France
Slovak Republic
Media OECD 496
Austria
Poland
Sweden
Czech Republic
United Kingdom
Hungary
United States
Ireland
Portugal
Italy 483
Spain
Latvia
Lithuania
Greece
Bulgaria
Romania
400 420 440 460 480 500 520 540
*Dati PISA/OCSE 26
27. Test PISA (2009)*: matematica
Finland
Japan In matematica le cose vanno
Canada
Netherlands
molto peggio. I risultati dei
Belgium
Australia
ragazzi italiani sono lontani dalla
Germany
Estonia
media OCSE. Nella classifica ci
Denmark piazziamo al 23°posto su 29
Slovenia
Norway paesi analizzati.
France
Slovak Republic
496
Rispetto alle elementari, a 15
Media OECD
Austria
Poland
Sweden anni d'età la distanza con i paesi
Czech Republic
United Kingdom
più avanzati registra un aumento
Hungary
United States
preoccupante.
Ireland
Portugal
Italy
Spain
483 Rispetto alle passate rilevazioni i
Latvia risultati sono migliorati: +17
!
Lithuania
Greece punti.
Bulgaria
Romania
400 420 440 460 480 500 520 540
*Dati PISA/OCSE 27
28. Test PISA (2009)*: scienze
Finland
Japan
Canada
Estonia
Australia
Netherlands
Germany
United Kingdom
Slovenia
Poland
Ireland
Belgium
Hungary
United States
Media OECD 501
Norway
Czech Republic
Denmark
France
Sweden
Latvia
Austria
Portugal
Lithuania
Slovak Republic
Italy 489
Spain
Greece
Bulgaria
romania
400 420 440 460 480 500 520 540
*Dati PISA/OCSE 28
29. Test PISA (2009)*: scienze
Finland
Japan In scienze, se alle elementari
Canada
Estonia
eravamo in media con EU ed
Australia
Netherlands
OCSE, a 15 i ragazzi italiani
Germany
United Kingdom
scivolano molto indietro nella
Slovenia graduatoria.
Poland
Ireland
Belgium
Hungary
United States In classifica siamo al 25°
501
posto su 29 paesi analizzati.
Media OECD
!
Norway
Czech Republic
Denmark
France
Sweden
Latvia
Anche in questo caso, rispetto
Austria
Portugal
alle rilevazioni precedenti, i
Lithuania
Slovak Republic
risultati sono migliorati: +13
Italy 489 punti.
Spain
Greece
Bulgaria
romania
400 420 440 460 480 500 520 540
*Dati PISA/OCSE 29
30. Nord e Sud, differenze regionali in Italia
Punteggi medi (in lettura) per macro aree, Italia*
I valori medi nascondono grandi
differenze di performance tra
studenti di diverse aree
geografiche.
Le regioni del nord hanno
punteggi al di sopra della media
OCSE, mentre quelle del sud
nettamente al di sotto.
*Dati PISA/OCSE
30
31. Nord e Sud, differenze regionali in Italia
Punteggi medi (in lettura) per macro aree, Italia*
I valori medi nascondono grandi
differenze di performance tra
studenti di diverse aree
geografiche.
Le regioni del nord hanno
punteggi al di sopra della media
OCSE, mentre quelle del sud
nettamente al di sotto.
In un paese sviluppato che vuole far fronte alla crescente competizione internazionale,
una divergenza tale e’ inaccettabile
*Dati PISA/OCSE
31
32. Quanti di noi hanno finito la scuola secondaria superiore?
…secondo dati OCSE del 2010 circa il 1 su 2 tra coloro che hanno tra i 25-64 anni.
*Dati OCSE 32
33. Quanti di noi hanno finito la scuola secondaria superiore?
…secondo dati OCSE del 2010 circa il 1 su 2 tra coloro che hanno tra i 25-64 anni.
Percentuale della popolazione (25-64) Come il grafico mostra, nonostante la
con almeno istruzione secondaria percentuale sia aumentata molto
superiore*
negli ultimi 10 anni, siamo ancora ben
80% Italia al di sotto della media UE21 e OCSE,
75% EU21 dove circa 3 su 4 hanno almeno
70% OCSE istruzione secondaria superiore.
65%
60%
55%
55%
50%
45% 42%
40%
35%
2000 2010
*Dati OCSE 33
34. Quanti di noi hanno finito la scuola secondaria superiore?
…secondo dati OCSE del 2010 circa il 1 su 2 tra coloro che hanno tra i 25-64 anni.
Percentuale della popolazione (25-64) Come il grafico mostra, nonostante la
con almeno istruzione secondaria percentuale sia aumentata molto
superiore*
negli ultimi 10 anni, siamo ancora ben
80% Italia al di sotto della media UE21 e OCSE,
75% EU21 dove circa 3 su 4 hanno almeno
70% OCSE istruzione secondaria superiore.
65%
Il gap è dovuto soprattutto a:
60%
55% • bassi livelli di scolarizzazione
55%
della popolazione adulta
50% • consistente numero di ragazzi
45% 42% che lasciano la scuola prima di
40% avere conseguito il diploma
35%
secondario.
2000 2010
*Dati OCSE 34
35. Cosa ci suggerisce il confronto internazionale?
1. Al livello delle scuole elementari i bambini italiani hanno buoni risultati
2. Nelle scuole superiori (test PISA a 15 anni) i ragazzi italiani scivolano in
classifica e si piazzano sotto la media OCSE (lettura), ed addirittura tra le
ultime posizioni in matematica e scienze
3. I risultati sono tuttavia migliorati, anche se di poco, rispetto agli anni
passati (in matematica e scienze)
4. La percentuale di popolazione con un titolo di scuola secondaria è
inferiore alla media europea
35
36. Cosa ci suggerisce il confronto internazionale?
1. Al livello delle scuole elementari i bambini italiani hanno buoni risultati
2. Nelle scuole superiori (test PISA a 15 anni) i ragazzi italiani scivolano in
classifica e si piazzano sotto la media OCSE (lettura), ed addirittura tra le
ultime posizioni in matematica e scienze
3. I risultati sono tuttavia migliorati, anche se di poco, rispetto agli anni
passati (in matematica e scienze)
4. La percentuale di popolazione con un titolo di scuola secondaria è
inferiore alla media europea
Un paese che vuole primeggiare nel futuro non può accettare che i suoi
ragazzi siano così indietro nel confronto internazionale.
Ma dove si possono ricercare le cause di tale situazione?
36
37. La spesa in istruzione
Una delle cause che viene spesso indicata per gli scarsi risultati degli studenti italiani è la
spesa in istruzione. Vediamo quindi quando spendiamo:
37
38. La spesa in istruzione
Una delle cause che viene spesso indicata per gli scarsi risultati degli studenti italiani è la
spesa in istruzione. Vediamo quindi quando spendiamo:
Spesa in istruzione primaria e secondaria come % del PIL (2009)*
5.0 4.5
4.5 4.1 4.2
4.0
3.8
3.3 3.3 3.4
3.5
3.0
2.5
2.0
1.5
1.0
0.5
0.0
Germania Spagna Italia EU21 Francia Svezia Inghilterra
38
39. La spesa in istruzione
Una delle cause che viene spesso indicata per gli scarsi risultati degli studenti italiani è la
spesa in istruzione. Vediamo quindi quando spendiamo: La spesa italiana in istruzione
rispetto al PIL è inferiore alla
Spesa in istruzione primaria e secondaria come % del PIL (2009)*
media europea.
5.0 4.5
4.5 4.1 4.2
3.8
4.0
3.3 3.3 3.4
3.5
3.0
2.5
2.0
1.5
1.0
0.5
0.0
Germania Spagna Italia EU21 Francia Svezia Inghilterra
39
40. La spesa in istruzione
Una delle cause che viene spesso indicata per gli scarsi risultati degli studenti italiani è la
spesa in istruzione. La spesa italiana in istruzione
rispetto al PIL è inferiore alla
Spesa in istruzione primaria e secondaria come % del PIL (2009)*
media europea.
5.0 4.5
4.5 4.1 4.2
3.8
4.0
3.3 3.3 3.4
3.5
3.0
2.5
2.0
1.5
1.0
0.5
0.0
Germania Spagna Italia EU21 Francia Svezia Inghilterra
Ma attenzione perché questo dato non tiene conto del numero di studenti, che non è lo
stesso tra paesi. Non è dunque una misurazione sufficientemente precisa!
Nelle prossime slides mostreremo l’evoluzione della spesa per studente in Italia dal 2001
fino al 2009, cercando di capire quanto spendiamo attualmente e come ci siamo arrivati.
40
41. La spesa annuale per studente nel 2001
Dove eravamo 10 anni fa?
Il grafico mostra lo scostamento (%) dalla media EU21 dalla spesa per studente nel 2001
0.50
0.40
0.30
Primaria
0.20 Secondaria
0.10
0.00
-0.10
Spagna Germania Regno Unito Francia Svezia Italia
-0.20
41
42. La spesa annuale per studente nel 2001
Dove eravamo 10 anni fa?
Il grafico mostra lo scostamento (%) dalla media EU21 dalla spesa per studente nel 2001
0.50 +0.48%
0.40
Elementare: spesa per
studente più alta del 48%
0.30
rispetto alla media EU
Primaria
0.20 Secondaria
0.10
0.00
-0.10
Spagna Germania Regno Unito Francia Svezia Italia
-0.20
42
43. La spesa annuale per studente nel 2001
Dove eravamo 10 anni fa?
Il grafico mostra lo scostamento (%) dalla media EU21 dalla spesa per studente nel 2001
0.50 +0.48%
0.40
Elementare: spesa per
studente più alta del 48%
+0.32%
0.30
rispetto alla media EU
Primaria
0.20 Secondaria Secondaria: spesa per
studente piu’ alta del 32%
0.10 rispetto alla media EU
0.00
-0.10
Spagna Germania Regno Unito Francia Svezia Italia
-0.20
43
44. La spesa annuale per studente nel 2001
Dove eravamo 10 anni fa?
Il grafico mostra lo scostamento (%) dalla media EU21 dalla spesa per studente nel 2001
0.50 +0.48%
0.40
Elementare: spesa per
studente più alta del 48%
+0.32%
0.30
rispetto alla media EU
Primaria
0.20 Secondaria Secondaria: spesa per
studente piu’ alta del 32%
0.10 rispetto alla media EU
0.00
L’Italia nel 2001
-0.10
spendeva nettamente
Spagna Germania Regno Unito Francia Svezia Italia di più della media EU!
-0.20
44
45. Dal 2001 ad oggi: il contenimento della spesa
Durante gli anni 2000 l’Italia ha sostenuto una politica di contenimento della
spesa per studente.
Il grafico sotto mostra l’evoluzione della spesa per studente (in termini reali,
tenendo quindi conto dell’inflazione) dal 2001 al 2009.
0.80
Cambio della spesa per studente di scuola
0.70
primaria e secondaria: 2001-2009
0.60
0.50
0.40
0.30
0.20
0.10
0.00
Italia Francia Germania Svezia Spagna Media EU21 Gran Bretagna
45
46. Dal 2001 ad oggi: il contenimento della spesa
Durante gli anni 2000 l’Italia ha sostenuto una politica di contenimento della
spesa per studente.
Il grafico sotto mostra l’evoluzione della spesa per studente (in termini reali,
tenendo quindi conto dell’inflazione) dal 2001 al 2009.
0.80
Cambio della spesa per studente di scuola
0.70
primaria e secondaria: 2001-2009
0.60
In un contesto dove in media
in Europa è aumentata di 0.50
quasi il 40%, la spesa in 0.40
Italia è rimasta praticamente 0.30
ferma ai valori del 2001 0.20
0.10
0.00
Italia Francia Germania Svezia Spagna Media EU21 Gran Bretagna
46
47. La spesa annuale per studente oggi (2009)
Vediamo quindi dove siamo oggi. I dati OCSE più recenti ci dicono che in Italia:
10000
Primaria
9000 Dati OCSE 2009
Ogni studente delle elementari
8000
costa all’anno circa 6.500 euro
7000
12% in più della media EU21
6000
5000
4000
3000
Francia Germania Spagna EU21 Italia Inghilterra Svezia
47
48. La spesa annuale per studente oggi (2009)
Vediamo quindi dove siamo oggi. I dati OCSE più recenti ci dicono che in Italia:
10000
Secondaria Inferiore Secondaria Superiore
9000 Dati OCSE 2009
Ogni studente delle elementari
8000
costa all’anno circa 6.500 euro
7000
12% in più della media EU21
6000
5000 Mentre, ogni studente delle
4000 superiori circa 6.800 euro
3000
4% meno della media EU21
Francia Germania Spagna EU21 Italia Inghilterra Svezia
48
49. La spesa annuale per studente oggi (2009)
Vediamo quindi dove siamo oggi. I dati OCSE più recenti ci dicono che in Italia:
10000
Primaria Secondaria Inferiore Secondaria Superiore
9000 Dati OCSE 2009
Ogni studente delle elementari
8000
costa all’anno circa 6.500 euro
7000
12% in più della media EU21
6000
5000 Mentre, ogni studente delle
4000 superiori circa 6.800 euro
3000
4% meno della media EU21
Francia Germania Spagna EU21 Italia Inghilterra Svezia
In seguito alla politica di contenimento operata dagli inizi del 2000, la spesa per studente
oggi è allineata con quella della media EU21.
La nostra spesa tuttavia è sbilanciata a favore delle elementari, a discapito della scuola
secondaria di secondo livello, dove spendiamo, per studente, nettamente meno rispetto
a tutti i nostri principali competitori europei. 49
50. Riassumendo?
In questa presentazione ci siamo posti una serie di domande.
Abbiamo iniziato col chiederci: quali sono gli outputs del nostro sistema scolastico?
1. Una percentuale di popolazione con un titolo di scuola secondaria superiore decisamente
inferiore alla media europea
2. Risultati scolastici eterogenei con una buona performance nella scuola primaria, ma
risultanti preoccupantemente sotto la media europea nella scuola secondaria
50
51. Riassumendo?
In questa presentazione ci siamo posti una serie di domande.
Abbiamo iniziato col chiederci: quali sono gli outputs del nostro sistema scolastico?
1. Una percentuale di popolazione con un titolo di scuola secondaria superiore decisamente
inferiore alla media europea
2. Risultati scolastici eterogenei con una buona performance nella scuola primaria, ma
risultanti preoccupantemente sotto la media europea nella scuola secondaria
Ci siamo poi chiesti: quanto investe lo stato in istruzione?
1. Lo spesa per istruzione come percentuale del PIL è inferiore alla media europea
2. Nel 2001 l’Italia spendeva per studente molto di più della media europea
3. Durante gli anni 2000 la spesa per studente è rimasta ferma, in un contesto europeo nel
quale tutti i nostri principali «competitors» hanno aumentato le risorse per la scuola
4. Oggi (2009) la spesa per studente è superiore alle media europea per la scuola primaria e
inferiore alla media europea per la scuola secondaria.
51
52. Riassumendo?
Chiediamoci dunque ora: la spesa per istruzione può essere considerata la causa
delle scarse performance degli studenti italiani?
52
53. Riassumendo?
Chiediamoci dunque ora: la spesa per istruzione può essere considerata la causa
delle scarse performance degli studenti italiani?
La risposta è solo parzialmente si.
La relazione tra spesa e risultati non appare infatti chiara e univoca:
1. Da un lato, a fronte di un maggiore spesa, gli studenti delle elementari hanno
risultati migliori dei loro colleghi della scuola secondaria
2. Dall’altro, nonostante la spesa per studente sia rimasta ferma durante gli ultimi
10 anni, i risultati non sono peggiorati, bensì migliorati (in matematica e scienze)
rispetto al passato.
53
54. Riassumendo?
Chiediamoci dunque ora: la spesa per istruzione può essere considerata la causa
delle scarse performance degli studenti italiani?
La risposta è solo parzialmente si.
La relazione tra spesa e risultati non appare infatti chiara e univoca:
1. Da un lato, a fronte di un maggiore spesa, gli studenti delle elementari hanno
risultati migliori dei loro colleghi della scuola secondaria
2. Dall’altro, nonostante la spesa per studente sia rimasta ferma durante gli ultimi
10 anni, i risultati non sono peggiorati, bensì migliorati (in matematica e scienze)
rispetto al passato.
Per comprendere dunque il perché dei risultati del sistema scolastico italiano bisogna
andare maggiormente a fondo
54
55. Dal QUANTO al COME spendiamo
I dati presentati sulla spesa possono dunque, a nostro avviso, solo parzialmente fornire
una spiegazione ai risultati del sistema scolastico italiano.
Essi ci indicano infatti solo QUANTO spendiamo ma non COME lo facciamo.
55
56. Dal QUANTO al COME spendiamo
I dati presentati sulla spesa possono dunque, a nostro avviso, solo parzialmente fornire
una spiegazione ai risultati del sistema scolastico italiano.
Essi ci indicano infatti solo QUANTO spendiamo ma non COME lo facciamo.
Quanta benzina si mette nel motore, non ci dice quanto la macchina andrà forte. Tanto
dipende infatti dalla bontà del motore!
56
57. Dal QUANTO al COME spendiamo
I dati presentati sulla spesa possono dunque, a nostro avviso, solo parzialmente fornire
una spiegazione ai risultati del sistema scolastico italiano.
Essi ci indicano infatti solo QUANTO spendiamo ma non COME lo facciamo.
Quanta benzina si mette nel motore, non ci dice quanto la macchina andrà forte. Tanto
dipende infatti dalla bontà del motore!
Nella prossima presentazione cercheremo di andare più a fondo nei
meccanismi del sistema scolastico italiano scoprendone insieme le
falle e i punti forti.
57
58. Grazie!
Se hai apprezzato la presentazione,
inoltra il link ai tuoi amici e sostieni il nostro progetto!
Nicola Mastrorocco & Luigi Minale
Contatti:
quattrogatti@quattrogatti.info | @_quattrogatti | facebook.com/quattrogatti.info