Skills for global citizenship presented to target group
18.3.2013 Convegno su legalità e corruzione (Gabriella Pastore)
1. Incontro/dibattito sulla legalità e la corruzione
Lunedì 18 Marzo 2013-h 15.00/18.30
Teatro Eliseo- Via Nazionale 183 Roma
“SIAMO TUTTI CORROTTI”
Conduce: Melania Petriello
con la partecipazione di:
Giuseppe Battarino (Magistrato);
Vincenzo Spadafora (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza),
Franco Siddi (Segretario Generale Federazione Nazionale della Stampa),
Massimo Monaci (Direttore artistico Teatro Eliseo),
Achille Serra (già Prefetto di Roma e Questore di Milano),
Fausta Speranza(giornalista),
Carlo Puca (giornalista di Panorama),
Claudia Marchionni(giornalista del TG5).
Giovanni Tizian(giornalista d'inchiesta per l'espresso)
Angelo Melone (Repubblica.it)
Luciano Ghelfi del TG2,
2. Legalità e corruzione
La giornalista Melania Petrello ha condotto l'incontro dibattito sulla legalità e la
corruzione che si è tenuto, lunedì 18 marzo presso il teatro Eliseo di Roma. Un
occasione per ascoltare storie e provare a capire di più. A conclusione del
concorso:Legalità come libertà racconta una storia” organizzato da repubblica
in collaborazione con il Teatro Eliseo: Scrivi un racconto che descrive
una tua esperienza nei confronti della legalità o un avvenimento di cui hai raccolto la
testimonianza .
Legalità è una parola ricorrente: nella Costituzione, nei libri di storia,
sui giornali, in tv. Suona familiare, eppure rischia di restare orfana di
senso, se non c’è la “volontà” di renderla viva e di raccontarla.
Tutti i giorni, in ogni momento e a ogni latitudine, viviamo o
semplicemente ascoltiamo storie di illegalità, piccola e grande e
abbiamo il dovere di condividerle.
La corruzione nasce come archetipo culturale: per scardinarla,
serve la forza del sapere che libera il Paese dalle sue forme
peggiori e spinge a guardare oltre. Quell’oltre è dentro la
coscienza civile di ognuno di noi.
La penna ha il più forte dei poteri: non smette di farsi domande e di cercare la verità.
Siamo tutti corrotti!!!
Basta con il silenzio!!!!!!
La giornalista ha introdotto il pomeriggio,
rifacendosi ad un episodio vissuto in prima persona e nonostante lei
sottolinei l'importanza e denunci la necessità di raccontare e
avere la volontà di condividere quello che accade, è incappata
nella ipocrisia del silenzio.
Mentre aspettava la metro ha assistito a questa scena: un signore
stava parlando con una donna e le stava raccontando la sua vita, ma
da un'angolatura molto precisa.
3. Lui lavorava per una grossa azienda di stato e non era mai riuscito a fare carriera, è
andato in pensione da pochi giorni e porta sulle sue spalle, un certo dissapore, un
dissapore tutto italiano. Badate bene la sua interlocutrice non parla italiano.
Lui ha utilizzato, questi pochi minuti di attesa della metropolitana, come flusso di
coscienza, per raccontare il fallimento di una vita.
Lui è uno bravo, un ingegnere, ha studiato al nord viene da una provincia del sud, una
vita piena di sacrifici, non si è sposato e non ha fatto carriera...e lo racconta a questa
ragazza straniera.
Melania avrebbe voluto raccontare, che cosa nel suo piccolo sta cercando di fare per
questo. Ma è arrivata la metropolitana, andava di corsa, si è fiondata dentro e non gli
ha risposto. E ha lasciato quest'uomo con il carico della sua disillusione in silenzio,
alla fermata della metro a Castro Pretorio.
Poi si è guardata in faccia e si è detta che ha sbagliato, perchè la giustificazione
non ho tempo, non è più valida, perchè avrebbe potuto prendere la prossima metro,
ma non lo ha fatto, perchè avrebbe potuto raccontare che oggi 18 marzo eravamo qui
in duecento, trecento, non lo so quanti, a parlare del paese della corruzione.
Si deve parlare!!!!!!!!!BLA, bla, bla,bla, bla,bla,bla, bla,bla, bla,bla,bla,bla,bla,bla
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Come è nato il libro:”Al mio paese”
A questo punto, racconta la sua storia. Si chiama Melania Petriello è una giornalista ed
un anno e mezzo fa, in un pomeriggio mentre faceva zapping in TV, dove si vergognava
parecchio del suo mestiere, perchè quando guarda la televisione si vergogna molto,ha
chiamato dieci amici e colleghi che vivono di giornalismo “penne eccellenti del
giornalismo” e ha chiesto loro se potevano mettersi insieme per fare qualcosa. In
questo periodo il silenzio di chi dovrebbe parlare ci sta logorando, e anche il
silenzio è una forma di corruzione intellettuale, e a questo punto è nato il libro.
Ma come lo chiamiamo????
Chiamiamolo “al mio paese” perchè al mio paese è il modo di dire, si fa così, al mio
paese funziona la spintarella, se non hai la raccomandazione non ci provare, e è anche
4. un modo per contestualizzare, perchè questo libro è molto italiano. Pensando qualcosa
che fosse molto italiano, ci sono venuti in mente i sette vizzi capitali, il libro ha come
sotto titolo “i sette vizi una sola Italia”, ed è una parte della storia italiana, riletta
alla luce dei vizi capitali. A scriverlo sono quello persone che tutti i giorni, raccontano
pezzi d'Italia.
Poi siamo andati avanti e ci siamo interrogati su che fine fanno le notizie del giorno
quando smettono di essere fatto del giorno e non diventano ancora storia. C'è un
lasso di tempo e in questo lasso di tempo che cosa sono?
Una settimana, due settimane, 10 anni dopo, dopo la strage di Capaci che ha segnato
una frattura della nostra storia italiana, che fine ha fatto quella notizia, e i giornalisti
che allora la raccontavano in un modo, oggi alla luce delle ultime conclusioni della
commissione anti mafia come la racconterebbero?? Questo pensiero mi ha stimolato
molto...
La mentalità tutta italiana del fregare l'altro.
Esiste la corruzione piccola, la mentalità del “Fregare l'altro”, che
appartiene a tutti quanti noi, ed è su quello che noi dobbiamo fare
leva, per cambiare la storia del nostro paese.
La cultura ci renderà immortali
Se questo paese non riparte dalla cultura, è morto oggi. Siccome noi siamo
convinti che la cultura ci ha reso grandi, così ci renderà immortali, e non ci
vogliamo arrendere.
La cultura non solo è la base dove si fonda l'identità di un popolo, di una
nazione di un paese di una cittadinanza civile, formata consapevole, ma è anche il
veicolo per lo sviluppo economico.
Qualcuno ha scritto che:
La differenza tra la tirannide e il giusto governo, non è posta (come alcuni
stoltamente, ed atri maliziosamente, asseriscono), nell'esservi o non esservi delle
leggi stabilite; ma nell'esservi una stabilita impossibilità del non eseguirle. Vittorio
Alfieri, Della Tirannide, 1777.
5. La bellezza dell'Italia
Giovanni Tizian si è rivolto direttamente ai giovani: “stasera non voglio
parlare del peggio dell’Italia, ma della sua bellezza. Sarà che nello
scorso fine settimana sono stato con il popolo di Libera, sarà che ho 30
anni, sarà che ho un sacco di sogni e vorrei che ne aveste anche voi”.
Tizian, per il suo impegno, vive sotto scorta dal 2011. Da poco è uscito il
suo libro “La nostra guerra non è mai finita”. E’ figlio di Giuseppe Tizian, “funzionario
integerrimo” di banca che venne ucciso a Locri, a colpi
di lupara, la sera del 23 ottobre del 1989. Aveva 36
anni. I ragazzi forse neppure lo sanno, eppure lo
hanno ascoltato con attenzione.
“Sabato – ha proseguito il suo racconto – ho visto
tanta gente che può cambiare, ho visto che un pezzo di
Italia vuole cambiare, persone che ricordano i nomi di
novecento persone ammazzate dalla mafia, mentre
nel tempo pochi hanno parlato di omicidi che invece riguardavano tutti”. Ha incalzato,
anche se con voce pacata: “siamo stati un Paese distratto e non è colpa nostra se
non possiamo sceglierci un futuro, non ce lo siamo scelti noi di essere una
generazione a cottimo. Eppure quando guardo i ragazzi, capisco che lì c’è il
futuro del Paese. Certo, in Italia si ammazza e si corrompe, ma c’è anche un
popolo che resiste e va fino a Pietra Cappa in Aspromonte. Ecco, al mio Paese,
c’è un popolo che fa anche questo.”
Come dovrebbe riportare i fatti un giornalista??
Il giornalista, non dovrebbe usare aggettivi, e dovrebbe cercare di
essere più precisa possibile, nei dettagli e nelle cose che dice, affinchè
le persone possano farsi un opinione, ma la mia opinione non centra,
offrire più dettagli possibili, nel rispetto dei fatti.
La generazione di oggi non si sente migliore di quella che
attualmente governa
La generazione che ci ha preceduti era convinta e consapevole di poter fare la
differenza, si riteneva migliore della generazione che l'aveva preceduta, ed è una
successione illogica. I ragazzi sentiti oggi, alla domanda:” ma tu come generazione ti
6. senti migliore di quella che attualmente ti governa??”, il 99% delle risposte è no!! e
ciò non decreta soltanto il fallimento della loro generazione, ma anche di quella che la
ha preceduta. Dov'è il corto circuito generazionale, per cui prima si aveva la
possibilità di dire possiamo cambiare possiamo migliorare e oggi no?????.
Siamo tutti corrotti e i giovani non sanno qual'è la strada. Qualcuno dice più leggi,
qualcuno dice no ne abbiamo già tante........
Il Presidente della Repubblica
Nel messaggio di fine anno, il Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano afferma che i ragazzi sono i primi ad avere il diritto di
indignarsi, per la condizione che il paese riserva loro.
Ma loro lo fanno?? Hanno il coraggio e la tenacia?? Se si, non si nota.
Se c'è qualcosa che colpisce della realtà, è che dietro mille parole di
compatimento, che vengono riservate ogni giorno ai più giovani, c'è il
silenzio degli interessati.
Sono disoccupati al 30%, investono il loro tempo più prezioso a scuola e all'università
e li vengono insegnate loro delle cose che fruttano lo stipendio ai professori, ma non
la preparazione effettiva. Quest'anno 31 mila posti sono rimasti scoperti per assenza
di profili professionali adeguati, un numero grande quanto quello dei laureati del
2007 . Ma loro i ragazzi sono afoni.
I buoni esempi dovrebbero fare più notizia
I buoni esempi dovrebbero fare più notizia. Ma la normalità dovrebbe
essere un paese che funziona, questo però passa su
ciascuno di noi, e questo è un invito che vi faccio:
Siate intransigenti, cioè se c'è una regola rispettatela,
ma pretendete che sia rispettata.
Com'è l'Italia????
L'Italia è un posto meraviglioso dove vivere.
Ci sono insegnanti bravi e quelli meno bravi, giornalisti bravi e quelli meno
bravi, i politici bravi e meno bravi.
Il nostro è un paese bellissimo, il dramma è che non abbiamo conservato per alcune
cose un senso della decenza e che se siamo un paese bellissimo, dovremmo avere
anche la dignità di dimetterci, ma non soltanto a livello politico, perchè i ragazzi
quando noi li abbiamo intervistati non identificavano la politica come tutto in negativo
e loro tutto in positivo, io questo lo vedo come un passo in avanti, quando si parla di
corresponsabilità sia in negativo che in positivo.
7. Com'è la comunicazione oggi?? il potere e i rischi del web
La comunicazione si è stravolta, prima la comunicazione era dall'alto verso
il basso, al massimo la potevi commentare.
Adesso la comunicazione è ancora dall'alto verso il basso, ma è anche dal
basso verso l'alto e questa è la straordinaria rivoluzione di internet e del
web, con dei rischi altissimi, perchè perdere la professionalità di un giornalista che
verifica prima di dire le cose e essere colti da una notizia che diventa importante solo
perchè tremila persone la postano e in realtà non è una notizia
Conclusione
Per fortuna però che , al mio paese c'è anche tanta gente per bene, che siamo noi,
siete voi, chi fa correttamente il proprio mestiere e chi come l'alunno Elia Zoppi, ma
vi assicuro che ce ne sono tanti altri, è in grado di scrivere e fare un'attenta analisi
della situazione. Buona lettura e buone riflessione a tutti.
La risposta è nell'altro. Si aggira dovunque, meschino e
silenzioso, come una serpe velenosa, striscia viscida sfiorando i
tuoi piedi.
Sei talmente assuefatto dal suo veleno, che nemmeno ti
accorgi che sale sulle tue gambe, entra nelle tue vesti, si nutre
della tua mente e tu, ingenuo , continui a puntare il tuo dito
indice sugli altri, convinto di rimanere estraneo alla cronaca di tutti i giorni.
La verità è un altra. Ciò che contrasta la legge risiede in te.
La società ci ha insegnato a vivere con qualsiasi mezzo, a nascondere sotto un tappeto
la polvere che trovi; ma basta un piede messo male e il tappeto si sposta, il marcio
viene fuori e ti trovi a fronteggiarlo, potendo scegliere se spazzarlo via o riporlo
nuovamente dove era. Quasi sempre sceglierai quest'ultima via. Ma tu credi davvero
che il mondo sia allo sbando, solo perchè quel politico pensa ai propri interessi o
perchè quello straniero ti ha svaligiato la casa??
Non credi che alla base di tutto, ci sei proprio tu.
Bacone era solito analizzare la realtà dal particolare all'universale, attraverso un
metodo induttivo. Già perchè come le grandi cose nascono dai particolari, così le
grandi disgrazie vanno analizzate alla radice.
Ammettilo, non credevi che rubare quella mela al mercato, non pagare il parcheggio,
parlare al telefono durante la guida, gettare una bottiglia di plastica in mare, sarebbe
stato tanto significativo.
L'illegalità fa parte di noi, e per sbarazzarcene è necessario liberarsi un po' di
se.Spesso i termini di libertà ed illegale, sono posti sullo stesso piano, si è liberi
attraverso atti illeciti. Basti pensare ai falsi invalidi che quotidianamente vengono
scoperti come fasulli, e come riceventi finanziamenti che non gli spettano.
8. La crisi in Italia esiste, a causa del comportamento del popolo che la vive, egoisti
approfittatori che manipolano ogni male altrui, per un proprio ritorno personale.
Chissà dove è finita quella solidarietà che contraddistingueva l'uomo, quando il
successo non era così importante? Quando la felicità di uno non superava il bene
comune.
L'uomo nasce come animale sociale. Con il tempo come intuisce Giacomo Leopardi nella
sua teoria del pessimismo storico, l'essere umano è caduto in un profondo male a
causa della civilizzazione. Chi lo ha allontanato dai valori primordiali dettati dalla
natura? Tutto questo ha portato l'uomo alla ricerca di un piacere che mai poteva
soddisfare.
Occorre fermarsi, respirare, capire che la vita è un gioco semplice, in cui si può
vincere solo restando uniti, muovendo le pedine nella stessa direzione.
Di trovare il desiderio e il piacere delle cose oneste, per la collettività, per il
sacrificio dell'io in favore del noi.
Elia Zoppi
Liberamente tratto dal libro di Melania Petriello nasce uno spettacolo teatrale dal titolo: Al mio paese
con Sebastiano Nardone e Stefano Abbati regia di Paolo Vanacore
Un incontro fortuito e forzato tra due uomini – l’uomo delle pulizie Giustino e il politico Bellassai -
appartenenti a due mondi completamente diversi che si trovano a dover trascorrere una notte intera in
una sala conferenze. Un incontro-scontro fra il bene e il male, il corretto e il corrotto, il legale e
l'illegale, dove i ruoli e le parti possono arrivare anche a confondersi o paradossalmente a invertirsi
perché nel caos tutto italiano di vivere e sopravvivere a un certo punto le distanze si riducono, i confini
si diradano e si fatica a comprendere cosa è giusto e cosa è sbagliato, da quale parte della barricata ci
si trova e soprattutto se e come ne usciremo. Una notte in cui i governanti e gli ultimi si parlano
lontanodalle telecamere in un territorio neutrale, a volto scoperto, senza filtri. Una notte in cui, forse,
si può arrivare a sfiorare la verità, a toccarla con un dito sperando finalmente di afferrarla.
Si consiglia a tutti coloro i quali sono stanchi di stare in silenzio.