1. Brevi cenni
di information design
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2. > Brevi cenni
di information design
L’information design:
è l’organizzazione spaziale delle informazioni
in relazione a grandezze e qualità variabili.
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3. > Brevi cenni
di information design
L’information design ha il compito di:
> rendere evidenti concetti deducibili,
> semplificare le nozioni complesse rendendole comprensibili
(l’informazione deve essere accessibile a qualsiasi lettore),
> aggiungere livelli di significato.
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4. The way to do
information design
concetti base per progettare una comunicazione comprensibile
ed efficace.
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5. > The way to do
information design
* La comunicazione
i tre modelli base attraverso
i quali si sviluppa il processo comunicativo:
1. indicale > o processo descrittivo tipo di comunicazione diretta,
es: segnaletica
2. iconica > sintesi astrazione stilizzazione,
es: pittogrammi
3. simbolica > figure retoriche, evocazione, processi mnemonici,
ricordi, analogie.
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6. > The way to do
information design
** Strutture / scritture
dai modelli della comunicazione
alla forma del discorso:
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7. > The way to do
information design
1. diagramma ad albero
un concetto è suddiviso in due sottoconcetti e così via...
es: dialettica (tesi
antitesi e sintesi)
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8. > The way to do
information design
2. Circolare
registro grafico, percorso analitico...
es: discorso concatenato dove
principio e fine coincidono
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9. > The way to do
information design
3. Reticolare
registro testuale, percorso sistematico. Nello schema
reticolare ogni singolo elemento può essere collegato
a tutti gli altri. Questo permette di spostarsi in maniera
non predefinita all’interno del discorso.
es: index book
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10. > The way to do
information design
4. Inclusivo
le varie parti del discorso sono contenute
le une dentro le altre come in una matriosca.
es: dizionario
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11. > The way to do
information design
5. A stella
discorso strutturato registro multimodale
tutti gli elementi del discorso convergono
in un unico punto.
es: arringa degli avvocati...
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12. > The way to do
information design
***Visualizzazione
i modelli archetipi per
rappresentare l’impianto:
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13. > The way to do
information design
1. TAVOLE Torta (pie chart) > sbarre / colonne > Figure > Geografica
visualizza un concetto come varia un dato (istogramma) (pictogramma) mappe fisiche, politiche,
rispetto allo spazio rispetto a una situazione come variano dei dati pittogrammi o icone economiche,
e al tempo determinata rispetto a una situazione rappresentano topografiche...
determinata le informazioni
2. GRAFI a linee o a punti > ad albero > a matrice > cerchi di Venn
visualizza le combinazioni come variano i rapporti tra come avvengono come entità siano o meno come entità si associno
tra vari concetti entità diverse. le connessioni tra le varie compatibili o meno
Sono utilizzati gli assi entità
cartesiani
3. DIAGRAMMI di apparato > Flusso o a blocchi > sequenza temporale
visualizza le operazioni sui come funzionano dei mostra la sequenza mostra la durata
vari concetti concetti rappresentati o le fasi di un evento temporale di un concetto
come una organizzazione o azione
o un congegno
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14. > The way to do
information design
> Esiste la possibilità di far integrare diversi
modelli per ottenere delle strutture complesse
> I modelli del sapere sono strettamente collegati ai modelli del discorso
che svolgono una funzione selettiva dividendo ciò che va ricordato da ciò
che va dimenticato
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15. > The way to do
information design
*** Organizzazione per step
quali punti seguire per lo sviluppo
dell’impianto comunicativo:
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16. > The way to do
information design
0. individuare e catalogare le variabili
va|rià|bi|le
agg., s.f.
1 agg., che varia, che può variare, che è soggetto a variazione: quantità, valore, prezzo
2 agg., estens., mutevole, instabile: tempo, umore
3 agg. TS gramm., di parte del discorso, che è soggetta a flessione (ad es. il nome, l’aggettivo, il verbo, ecc.)
4 agg. TS mat., non costante
5 agg. TS tecn., di dispositivo, caratterizzato dalla variabilità di una o più grandezze che intervengono
nel suo funzionamento: trasformatore, resistore
6 s.f. TS mat., grandezza, generalmente indicata con una delle ultime lettere dell’alfabeto (x, y, z),
che può assumere tutti i valori appartenenti a un determinato insieme e che rappresenta
in generale tutti gli elementi di tale insieme
7 s.f. TS mat., in logica matematica, ogni simbolo che non abbia un preciso referente,
ma che stia per un qualsiasi elemento di un insieme specificabile
8 s.f. TS econ., elemento soggetto a variare in funzione della variazione di altri elementi quali,
ad es., la domanda e l’offerta collettiva, il reddito sociale, l’occupazione, ecc.
9 s.f. CO fig., elemento che interviene a modificare una situazione: non abbiamo tenuto conto della v.
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17. > The way to do
information design
Come distinguere le variabili visive:
1. colore 2. tonalità 3. texture 4. grandezza
5. forma 6. orientamento
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18. > The way to do
information design
1. organizzare 2. costruire l’impianto del grafico
L’organizzazione delle informazioni e il loro Costruire l’impianto è utile al fine
utilizzo a livello grafico è il processo più del funzionamento dell’information design.
complesso e importante nell’intera creazione Ciò è indispensabile all’utente per distinguere quali
di una infografica accurata. sono gli elementi chiave (variabili) in rapporto
a ciò che si vuole raccontare e quale sia il percorso
da seguire.
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19. > The way to do
information design
3. semplificare 4. mostrare causa ed effetto/interazione
Non sempre una infografica ricca di elementi è Ogni elemento che viene inserito (variabile) esiste
ben fatta: si deve sempre curare il lato della perchè può cambiare lo stato delle cose.
ricettività. Troppe informazioni possono distrarre Se questo avviene bisogna mostrare le cause
l’osservatore, ed è per questo che un’infografica collegate agli effetti.
semplificata consente maggiore immediatezza
e facilità di interpretazione. Le informazioni devono
essere immediate e ben distinte tra loro.
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20. > The way to do
information design
5. confrontare e contrastare 6. molteplicità dei livelli di lettura
Le tre richieste dell’information design Il vantaggio offerto dall’informazione grafica è
riguardano cause, effetti e relazioni. quello di contenere sulla stessa pagina,
Bisogna trovare la risposta alla domanda tutti i dati a disposizione.
“rispetto a cosa?” Questa pagina, non ponendo il vincolo
Questo ci permette di avere un termine di paragone della lettura monodirezionale, può essere letta
rispetto alle variabili circostanti che possono essere in tutte le direzioni.
in relazione tra loro.
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21. > The way to do
information design
7. trasfigurazione dei dati > L’utilizzo di materiale iconografico,
permette a questo tipo di visualizzazione
Per aumentare la memorizzazione dei dati
di adattarsi a tutte le realtà sociali
da parte del lettore è sicuramente utile
e di svincolarsi dal linguaggio scritto.
trasformare gli elementi di cui si parla,
L’informazione non ha bisogno di essere tradotta,
in grafica per esporre i dati, piuttosto che parole
ma diventa con il suo integrarsi di immagini
è meglio sintetizzare con icone o simboli ciò
universalmente riconosciute, elementi geometrici,
di cui si parla al fine di ottenere un linguaggio
visivamente multilingue.
di facile apprendimento.
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22. > The way to do
information design
Quali sono i vantaggi
dell’information design?
1. Informazioni facilmente e rapidamente rintracciabili nei documenti
2. Interfacce piacevoli e semplici da leggere
3. Rende evidenti concetti deducibili
4. Aggiunge livelli di significato
5. Distingue quali sono gli elementi chiave in rapporto a ciò che si vuole
raccontare e a quale sia il percorso da seguire.
6. Si adatta a tutte le realtà sociali ed è svincolato dal linguaggio scritto
7. Permette di memorizzare più facilmente i concetti
8. Intreccia dati diversi per ottenere nuove informazioni.
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23. Esempi di
information design
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24. > Esempi di
information design
La rosa di Nightingale, Florence Nightingale da “Notes on matters affecting the health, efficiency and hospital
administration of the British army” 1858
Questa mappa è stata disegnata per diagramma Florence fu in grado Archetipo base dell’impianto:
evidenziare le condizioni sanitarie dei di ottenere un miglioramento delle TAVOLA A TORTA.
soldati dell’esercito inglesi durante la condizioni sanitarie dei soldati al fronte.
Forme del dicorso:
guerra in Crimea. Grazie a questo
IncLusIVO, A sTELLA.
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25. Prima suddivisione statica di variabili:
MEsI DA ApRILE 1854 A MARzO 1855.
Le variabili sono distinte per:
GRAnDEzzA, ORIEnTAMEnTO.
Prima suddivisione dinamica di variabili:
LE cAusE DI MORTE.
Le variabili sono distinte per:
DIMEnsIOnE, cOLORE (Le variabili
interagiscono con la prima suddivisione
statica data dai mesi. La dimensione della
variabile è da considerarsi in base al mese
in questione e varia a seconda della quantità.
Il colore è associato alle divese cause di
morte: azzurro per le infezioni, rosso per
le ferite e il nero per altre cause).
26. > Esempi di
information design
1960-2003 atlante del design italiano, studio FM Milano
Questo esempio di information design al 2003. All’apparenza lo schema risulta Archetipo base dell’impianto:
è una mappa che distingue nel tempo complesso da decifrare per le numerose GRAFI A LInEE,
i vari movimenti storici e stilistici del interazioni che le variabili hanno tra loro. cERchI DI VEnn.
design italiano dal 1960
Forme del dicorso:
IncLusIVO, RETIcOLARE, A sTELLA.
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27. Seconda suddivisione dinamica di variabili:
I VARI MOVIMEnTI DEL DEsIGn.
Le variabili sono distinte per:
FORMA, DIMEnsIOnE (la forma si allarga
facendo riferimento agli anni, seconda
variabile statica, e ai nomi dei designer, prima
variabile dinamica), cOLORE, TOnALITà
(il colore è determinato dal colore/tonalità
delle prime variabili statiche, teorie di
pensiero del design).
Prima suddivisione dinamica di variabili:
I nOMI DEI DEsIGnERs.
Le variabili sono distinte per:
ORIEnTAMEnTO, FORMA (l’orientamento è
Prima suddivisione statica di variabili: dato dal movimento orizzontale e obliquo
TEORIE DI pEnsIERO DEL DEsIGn. che hanno queste variabili attraverso il piano
cartesiano dato dalla prima e seconda
Le variabili sono distinte per: suddivisione delle variabili statiche: teorie di
zOnE DI cOLORE, GRAnDEzzA, pensiero del design e anni dal 1960 al 2003).
TOnALITà, ORIEnTAMEnTO.
Seconda suddivisione statica di variabili:
AnnI DAL 1960 AL 2003.
Le variabili sono distinte per:
GRAnDEzzA, ORIEnTAMEnTO.
28. > Esempi di
information design
“IL LUNGO PRANZO DI NATALE” di T. Wilder / mappa sinottica, Francesco Franchi
Questa mappa è stata disegnata per di storia della famiglia americana Bayard due porte che rappresentano la vita e la Archetipo base dell’impianto:
tradurre in infografica il racconto di attraverso quattro generazioni. Il tutto è morte seguendo il destino che affligge la DIAGRAMMA DI sEquEnzA
Wilder. Il racconto riassume in mezz’ora, ambiantato intorno alla tavola natalizia e famiglia, mentre Roderick junior si ribella TEMpORALE, GRAFI A LInEE,
durante il pranzo di Natale, novant’anni i vari personaggi si muovono attraverso a esso. DIAGRAMMA DI FLussO.
Forme del dicorso:
IncLusIVO, AD ALbERO
RETIcOLARE.
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29. Prima suddivisione statica di variabili:
nAscITA, MORTE, nuOVA cAsA
TAVOLA cAsA bAYARD.
Le variabili sono distinte per:
FORMA.
Prima suddivisione dinamica di variabili:
Seconda suddivisione dinamica di variabili: cOMpOnEnTI DELLA FAMIGLIA bAYARD,
VARIAzIOnE DELLA pOsIzIOnE DEI nEOnATI E DOMEsTIcI.
pERsOnAGGI In scEnA, RIFERIMEnTI Le variabili sono distinte per:
TEMpORALI. FORMA, (Interagiscono con la prima e la
Le variabili sono distinte per: seconda suddivisione statica muovendosi
FORMA, (Sono da supporto alla prima attraverso lo sapzio da queste determinato)
divisione dinamica, infatti ne sottolineano
i percorsi)
Seconda suddivisione statica di variabili:
RIFERIMEnTI TEMpORALI: 90 MInuTI.
Le variabili sono distinte per:
ORIEnTAMEnTO, GRAnDEzzA.