Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
INCLUSIONE PAS
1. Laboratorio
INCLUSIONE
Belluno
22 MARZO e 28 marzo 2014
Università degli Studi di Padova
PERCORSI ABILITANTI SPECIALI
anno accademico 2013 – 2014
PAS
Tutor
dott.ssa Marta Marchi
2. Quando si entra in relazione con i ragazzi, porre attenzione alla partecipazione
creando condizioni e motivando a sentimenti attivi di appartenenza può
cambiare il significato, il potere e gli effetti di qualsiasi tipo di intervento e
relazione e, conseguentemente, la qualità stessa della vita.
E tutto questo detiene ancor maggior rilevanza se ci accostiamo
a persone con difficoltà particolari.
Marta Marchi Università di Padova
PARTECIPAZIONE
3. Marta Marchi Università di Padova
Programma laboratorio
22 marzo 2014
Incontro 1
Conoscere e Conoscersi
per agire consapevolmente 22 marzo 2014
Incontro 2
Riflettere e Progettare
rete e sistema per
aspirazioni inclusive28 marzo 2014
Incontro 3
Includo?
interrogarsi e problematizzare
recupero del lessico e dei concetti svolti a lezione
4. Marta Marchi Università di Padova
9:00 – 10:00
breve presentazione del tutor, dei corsisti, del laboratorio
10:00 – 13:00
lettura individuale ragionata e successivamente studio cooperativo dei documenti:
• circolari e note ministeriali,
• articolo Valutare l’impegno verso l’inclusione: un repertorio multidimensionale,
• Santi e Ghedin.
• riferimento all’ Introduzione ICF: logica, lessico, valore per un apprendimento
situato e partecipato.
• riferimento all’Index per l’inclusione
5. Marta Marchi Università di Padova
15:00- 16:00
narrazione di sé e dell’identità del gruppo attraverso gli
acronimi (es. POF PEI PDP CTI PAI CTS ICF BES …) e le parole
chiave dei documenti.
16:00-19:00
studio cooperativo di nuovi documenti:
PAI delle scuole
PIANI DI ZONA e ACCORDI DI PROGRAMMA
Doc. BES dell’Emilia Romagna
Avvio della progettazione del PAI : cornice valoriale,
struttura motivata e giustificata.
6. Marta Marchi Università di Padova
15:00- 16:00
confronto in plenaria sulle progettazioni fatte dai gruppi e riflessione comune
16:00-18:00
costruzione dei PAI
18:00-19:00
esposizione e condivisione dei lavori
autovalutazione (questionario)
7. Marta Marchi Università di Padova
Lasciare impronte
…ossia lasciare traccia del percorso personale e di gruppo
Utilizzare codici e linguaggi, narrazioni e diari
nei formati e negli stili propri e adatti al tema
8. Marta Marchi Università di Padova
PAI? Quale?
Elemento di riflessione nella predisposizione del POF, di cui il PAI fa parte.
Non un documento per chi ha bisogni educativi speciali, ma uno Strumento per
una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo.
Sfondo e Fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di
ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto
impegno programmatico per l’inclusione, “ basato su una lettura attenta del
grado di Inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel
senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento
curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi
scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie.”
9. Marta Marchi Università di Padova
COME mi ORIENTO?
OBIETTIVI del Laboratorio
uscire dai tre incontri con una struttura di pensiero da portare a scuola
l’indomani,
pervenire ad un approccio unitario che si concentri sull’inclusione,
ossia sull’agire per specificità progettando per tutti,
focalizzare domande che guidino la scuola a riconoscere e scegliere
strategie e modalità per perseguire l’inclusione,
Inclusione … come
CULTURA
POLITICA PRATICA
10. Marta Marchi Università di Padova
STRUMENTI
Riferimento alle circolari
progettare per includere
Riferimento all’Index per l’inclusione:
rilevare, monitorare, valutare il grado di inclusività della scuola
Riferimento all’ICF:
disabilità come conseguenza o risultato di una complessa
relazione tra la condizione della salute di un individuo e i fattori
personali e ambientali che rappresentano le circostanze in cui vive.
Considerazione della rete territoriale
CTS (Centri Territoriali di Supporto)
CTI (Centri Territoriali per l’Inclusione)
Piani di zona
11. Marta Marchi Università di Padova
MODALITA’
Simulazione reale
Raccolta di esperienze
Utilizzare il pensiero critico e divergente
Dare valore, dare un peso e ponderare
Lavorare per aspirazioni anziché per obiettivi
Lavorare per impegni, “mettendoci la faccia”
Adottare la logica del “possibile” di fronte al problema.
Esempio: considerare per i ragazzi le performance e non le prove,
considerare le competenze finali,
il saper essere e stare in situazione
12. Marta Marchi Università di Padova
Stimoli e suggestioni
Nel pensare e realizzare il PAI:
dare valore alle parole chiave delle circolari e dei modelli di
riferimento
essere capaci di mettere insieme esperienze diverse,
utilizzare il pensiero divergente (immaginare, il PAI, uno strumento
divergente)
fare appello alla concretezza, non fumo di parola ma applicabilità
rendere visibili e documentabili le dichiarazioni, gli intenti
Inserire indicatori che aiutino a valutare la realizzazione di quanto
dichiarato
utilizzare i differenti linguaggi
trovare una veste grafica adatta
13. Marta Marchi Università di Padova
VALUTAZIONE
criteri:
Lessico
Relazioni
Esperienze
Pensiero divergente
Concretezza
Completezza
Valutabilità
14. Marta Marchi Università di Padova
Dalla logica descrittiva
alla logica orientativa e regolativa
per un impegno che si fonda sui valori e le aspirazioni