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ERGONOMIAERGONOMIA
Il processo industriale modernoIl processo industriale moderno
Con la 1a
e 2a
Rivoluzione Industriale:
Meccanizzazione del processo produttivo
Crescita del numero di persone in contatto con le macchine
Abbattimento del costo produttivo
Produzione di massa ed economie di scala
Macchina produttiva = UNITÀ DI MISURA DEL LAVORO
“La scienza scopre, l’industria applica,
l’uomo si adegua”
Motto Fiera mondiale di Chicago del 1933
Gli effetti della meccanizzazioneGli effetti della meccanizzazione
 Aumento ritmi di lavoro
 Scansione dei turni
 Parcellizzazione attività
 Aumento degli infortuni
 Impennata del turnover
 Malattie professionali diffuse
Scomparsa della REGOLAZIONE NATURALEREGOLAZIONE NATURALE delle
prestazioni
Impossibilità di regolare in modo autonomoImpossibilità di regolare in modo autonomo
tempi, modalità, pause, ritmi di lavorotempi, modalità, pause, ritmi di lavoro
MODELLO DELL’EFFICIENZAMODELLO DELL’EFFICIENZA
ConcentrazioneConcentrazione
AttenzioneAttenzione
Fatica mentaleFatica mentale
Riduzione del carico fisico:
componente fisica e meccanica trasferita sulla macchina
Comparsa di una nuova faticaComparsa di una nuova fatica
Aumento del carico mentale:
aumenta la necessità di monitorare l’attività delle macchine e di
inserire l’attività umana nel processo produttivo
LavoratoreLavoratore
subordinatosubordinato
al compitoal compito
Prospettiva di studio e di intervento che privilegia soluzioni
progettuali miranti al miglioramento della salute e del
benessere nelle organizzazioni
Le origini dell’approccioLe origini dell’approccio
ergonomicoergonomico
Studio attento dell’uomo e del compito per individuare le
variabili che influiscono sulla fatica umana= Ergonomics
Research Society (1949)
1949, K.F.H. Murrell: approccio disciplinare, nato in ambito militare, con l’obiettivo
di “adattare il lavoro al lavoratore”:
Ergon=lavoro, nomos=leggeErgon=lavoro, nomos=legge naturalenaturale
1961: fondazione a Stoccolma
dell’International Ergomonics Association (IEA)
e della Società Italiana di Ergomonia
Benessere dell’uomo non dipende più da aspetti esclusivamente
monetizzabili:
“più pag o illavo rato re più sarà so ddisfatto ”
BENESSEREBENESSERE
Natura biologica
Il benessere sul posto di lavoroIl benessere sul posto di lavoro
Natura relazionale
Una prospettiva multidisciplinareUna prospettiva multidisciplinare
ERGONOMIA
Discipline sociali
Discipline
biomediche
Discipline
ambientali
Discipline
psicologiche Discipline
progettuali
partecipazione attiva
degli interessati
(lavoratori)
adattamento
del lavoro all’uomo
globalità interdisciplinarità
Principi fondamentaliPrincipi fondamentali
Principi fondamentaliPrincipi fondamentali
Adattamento del lavoro all’uomo per rendere le
condizioni di lavoro più adatte alle esigenze psicofisiche e
correggere alcuni errori veri e propri di progettazione che
possono rendere difficile e/o pericoloso il lavoro.
Interdisciplinarietà consiste nello studiare
una stessa condizione di lavoro e di vita da
diversi punti di vista per averne una
conoscenza completa.
Globalità consiste nel considerare
globalmente tutte le interazioni fondamentali tra
le componenti del sistema (uomo – macchina –
ambiente).
Partecipazione dei lavoratori: adattamenti e trasformazioni
devono prevedere il contributo dell’esperienza dei datori di
lavoro e dei lavoratori. È necessario l’inserimento nel gruppo
interdisciplinare di coloro che sono portatori di esigenze e di
esperienze, senza le quali il problema non è affrontato
correttamente.
Principi fondamentaliPrincipi fondamentali
Ambiti di specializzazioneAmbiti di specializzazione
Ergonomia fisicaErgonomia fisica: si occupa di come caratteristiche
anatomiche, antropometriche e biomeccaniche si
correlano con l’attività fisica. Punti di particolare
interesse riguardano le posture di lavoroposture di lavoro, i movimentimovimenti
ripetitiviripetitivi, la maneggevolezza degli strumentimaneggevolezza degli strumenti, disturbidisturbi
muscolo scheletrici lavoro correlatimuscolo scheletrici lavoro correlati, salute e sicurezzasalute e sicurezza
sul lavoro.sul lavoro.
Ergonomia cognitivaErgonomia cognitiva: si occupa dei processi mentali,
quali la percezione, la memoria, il ragionamento e la
risposta motoria, e il ruolo che tali processi svolgono
nell’interazione tra l’uomo e gli altri elementi di un
sistema ( usabilitàusabilità).
Ergonomia organizzativaErgonomia organizzativa: si occupa della ottimizzazione
dei sistemi sociotecnicisistemi sociotecnici, della loro struttura, delle loro
dinamiche e processi.
Il D. Lgs. 626/94 sul miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi
di lavoro introduceintroduce nell'ordinamento giuridico
italiano e nelle prassi di gestione aziendale
della prevenzione dei rischi da lavoro:
Il D. Lgs. 626/94 e
l’ergonomia
la necessità di realizzare condizioni di lavorocondizioni di lavoro che
rispondano ai più moderni criterimoderni criteri di tutela dellatutela della
salute e del benessere dei lavoratorisalute e del benessere dei lavoratori
D.Lgs 626 e l’ergonomiaD.Lgs 626 e l’ergonomia
Ripresa la definizione di Ergonomia come:
(Odescalchi, 1970)
“Una tecnica di procedure che, avvalendosi di
apporti interdisciplinariapporti interdisciplinari, studia i rapporti del
sistema uomo/macchina/ambientesistema uomo/macchina/ambiente, al fine di
intercorrelarli in termini umani, adattando il
lavoro alle esigenze psicofisiche del
lavoratore”
D.Lgs 81/08 e l’ergonomiaD.Lgs 81/08 e l’ergonomia
Misure generali di tutela:
(…) il rispetto dei principi ergonomicirispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del
lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle
attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione,
in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro
monotono e di quello ripetitivo;(…)
Obblighi del datore di lavoro:
(…) Il datore di lavorodatore di lavoro prende le misure necessarie affinchè il posto di
lavoro e la posizione dei lavoratori durante l'uso delle attrezzature presentino
requisiti di sicurezza e rispondano ai principi dell'ergonomiaergonomia. (…)
Focus di interesse nel dlgs 81/08Focus di interesse nel dlgs 81/08
 nella concezione di posti di lavoroposti di lavoro
 nella scelta delle attrezzatureattrezzature
 nella definizione dei metodi di lavoro emetodi di lavoro e
produzioneproduzione, anche per attenuare il lavoro monotono
e quello ripetitivo"
Tra le misure generali di tutela si introduce il rispetto dei
principi ergonomici:
Obiettivo dell’impostazione ergonomica:
Migliorare l’ambiente di lavoro dell’uomo,
Risolvere operativamente i problemi
AZIONEAZIONE
Esperienza Ricerca
Rilevare i termini
dell’interazione
dell’uomo con la
macchina/ strumento
Trovare il modo di
minimizzare gli impatti
negativi dell’interazione
con la
macchina/strumenti
Intervento su aspetti/dimensioni già esistenti
(bassa modificabilità) e progettazione di nuove soluzioni (alta
modificabilità)
Correzione e progettazioneCorrezione e progettazione
ergonomicaergonomica
I tre sotto-sistemi di interazioneI tre sotto-sistemi di interazione
uomo
macchina
ambiente
uomo
Processo circolare di interazione U/MProcesso circolare di interazione U/M
L’ergonomia si occupa di studiare la migliore
progettazione degli artefatti e delle interfacce nel
processo circolare di interazione Uomo/Macchina
uomo
macchina
ambiente
uomo
INTERFACCIA
Organi di senso
RISPOSTA
DECISIONE
Comandi
LAVORO E PRODUZIONE
L’ergonomia cognitivaL’ergonomia cognitiva
Con le nuove tecnologie:
 Aumentata l’incertezzaincertezza e l’imprevedibilitàimprevedibilità delle attività di
lavoro
 Aumentata la distanza spazialedistanza spaziale tra uomo che controlla e
monitora il sistema e sistema che compie l’attività
Favorire e potenziare la capacità di scelta eFavorire e potenziare la capacità di scelta e
di interpretazione dell’uomo verso i sistemidi interpretazione dell’uomo verso i sistemi
complessi, con unacomplessi, con una tecnologia flessibile etecnologia flessibile e
incentrata sull’uomoincentrata sull’uomo
Esigenza di:
Progettare tecnologie che siano di reale supporto all’attività
umana. Ovvero:
Che vadano incontro ai bisogni di determinati utenti per
particolari attività svolte in un determinato contesto d’uso.
In altre parole che tengano conto:
Delle abilità e dei limiti fisici e cognitivi
dell’uomo
Delle attività che essi devono svolgere
attraverso lo strumento progettato
Del contesto in cui lo useranno
L’usabilitàL’usabilità
Rizzo-Marti-Bagnara (2001)
Cos’è un artefatto?Cos’è un artefatto?
Fatto ad arteFatto ad arte, ovvero costruito per soddisfare gli obiettivi, ovvero costruito per soddisfare gli obiettivi
dell’uomo.dell’uomo.
Include le modalità
privilegiate di
interazione con
esso
L’oggetto in sè
L’artefattoL’artefatto
uomo
macchina
ambiente
uomo
Gli artefatti sono tali in quanto inseriti in (e trasformati da) un’attività umana.
L’attività si caratterizza tramite il soggetto, lo strumento, l’obiettivo e il contesto
d’uso.
Soggetto Obiettivo
Artefatto
L’uso degli artefattiL’uso degli artefatti
L’ergonomia studia l’interazione
tra il sistema cognitivo umano e
gli artefatti, al fine di progettare
strumenti che sostengano le
attività umane in modo
appropriato (flessibilità,
robustezza, sicurezza,
apprendimento, velocità…).
RISORSA E NON LIMITE!
La valutazione euristica degliLa valutazione euristica degli
artefattiartefatti
• Prevedere un dialogo semplice e naturale
• Parlare il linguaggio dell’utente
• Minimizzare il carico di memoria dell’utente
• Essere coerenti
• Fornire un feedback costante
• Rendere evidenti le vie di uscita
• Fornire delle scorciatoie
• Aiutare gli utenti a riconoscere, diagnosticare e
recuperare gli errori
(Nielsen e Mach, 1994)
(Norman, 1988)
I principi di design di NormanI principi di design di Norman
1) Fornire visibilità
(rendere visibili le funzioni)
2) Fornire un buon mapping
(creare relazioni logico-spaziali evidenti fra i comandi e gli effetti del
loro uso)
3) Fornire inviti e vincoli all’uso
(usare affordances e constrains per guidare l’interazione)
4) Fornire feedback
(dare informazioni di ritorno a seguito di ogni azione)
5) Fornire un buon modello concettuale
(fare in modo che l’immagine del sistema fornisca le informazioni
essenziali per capire la struttura ed il funzionamento).
Tutte le parti funzionali devono essere visibili e devono fornire il messaggio
corretto su quello che si può fare
Le relazioni tra ciò che vogliamo fare e le parti dell’oggetto su cui
agire devono essere evidenti.
Il numero delle funzioni disponibili non deve superare eccessivamente il
numero dei comandi utilizzabili
1) Visibilità1) Visibilità
Ifo rne lli
2) Mapping2) Mapping
Le relazioni logico-spaziali fra i comandi, il loro azionamento e i
risultato che ne deriva devono essere il più possibile chiare
Per avere un mapping naturale conviene sfruttare
le analogie fisiche e i modelli culturali
re g o lare ilse dile re g o lare ilvo lum e
2) Mapping2) Mapping
Pe rché ilvo lum e
si alz a “abbassando ”?
2) Mapping2) Mapping
Anco ra i fo rne lli…
2) Mapping2) Mapping
Co m e si fa a rim e tte re o g ni
co sa alsuo po sto ?
3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
Sono funzioni che vincolano ad un certo uso
dello strumento.
Sono proprietà reali e percepite di un oggetto.
Invitano ad una certa modalità d’uso dell’oggetto
rendendola chiaramente percepibile
Le Affordance (inviti):
I Constraint (vincoli o funzioni obbliganti):
Un buon design sfrutta…
3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
Affordance:
Rendereevidentechelaportava
spinta, soprattutto incondizioni di
panico
Constrain:
Impedirechelepersonefiniscano
inavvertitamentein
cantinadurantel’evacuazionedi unedificio
3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
Affordance:
Uncolorediverso perogni tipo di
carburante
Constrain:
Nonsi può mettereil gasolio inuna
macchinaconserbatoio abenzina
(l’erogatorenonentranel serbatoio)
3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
I vincoli non sono solo fisici:
Fisici: riducono il numero di azioni
consentite (incastro dei pezzi)
Semantici: hanno a che fare col
significato della situazione. Consentono di
controllare l’insieme di azioni possibili (es. il
guidatore può stare solo rivolto in avanti)
Culturali: si basano su convenzioni
culturali accettate (la luce bianca va
davanti)
Logici: escludono ciò che logicamente non
si può fare (nel lego tutti i pezzi devono
essere usati nel prodotto finale)
3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
Ilte le fo no sta
funzio nando ? ? ? ? ?
4) Feedback4) Feedback
Un buon design fornisce
informazioni chiare in risposta
all’azione dell’utente:
Ciò che l’ute nte ha fatto è stato
re ce pito dalsiste m a?
Che risultato ha o tte nuto ?
Losbrinatoreè
acceso ospento?
Feedbackdebole: output
non contestuale al luogo
di immissione dell’input
4) Feedback4) Feedback
Il funzionamento di qualsiasi dispositivo si impara prima e con meno
problemi se l’utente dispone di un buon modello concettuale.
Un buon modello concettuale ci
permette di prevedere gli effetti
delle nostre azioni.
5) Modello concettuale5) Modello concettuale
L’L’immagine del sistemaimmagine del sistema deve fornire le informazioni essenzialideve fornire le informazioni essenziali
per capire la struttura ed il funzionamentoper capire la struttura ed il funzionamento
Solo attraverso una
immagine del
sistema progettata
accuratamente si
può diminuire il più
possibile la distanza
potenziale tra i due
modelli
5) Modello concettuale5) Modello concettuale
Lo User Centered DesignLo User Centered Design
Abbandonata la filosofia di progettazione
Technological Driven
Coinvolgimento degli utenti per intervenire sui tre sistemiCoinvolgimento degli utenti per intervenire sui tre sistemi
di relazioni e per migliorare effettivamente l’interazionedi relazioni e per migliorare effettivamente l’interazione
con l’artefatto (sistema/strumento)con l’artefatto (sistema/strumento)
Quali attività il sistema deve avere/permettere?
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macchina
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Lo User Centered DesignLo User Centered Design
Che significa?
“Un prodotto è usabile quando
è facile da apprendere,
consente un'efficienza di
utilizzo, è facile da
ricordare, permette pochi
errori di interazione e di
bassa gravità, è piacevole
da usare”.
Jakob Nielsen
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Il sotto-sistema Uomo/AmbienteIl sotto-sistema Uomo/Ambiente
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macchina
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lavorolavoro (fatica fisica e mentale, monotonia, noia,
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Il sotto-sistema Uomo/UomoIl sotto-sistema Uomo/Uomo
uomo
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Considerazione degli aspetti
soggettivisoggettivi dell’attività lavorativa,
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  • 2. Il processo industriale modernoIl processo industriale moderno Con la 1a e 2a Rivoluzione Industriale: Meccanizzazione del processo produttivo Crescita del numero di persone in contatto con le macchine Abbattimento del costo produttivo Produzione di massa ed economie di scala Macchina produttiva = UNITÀ DI MISURA DEL LAVORO “La scienza scopre, l’industria applica, l’uomo si adegua” Motto Fiera mondiale di Chicago del 1933
  • 3. Gli effetti della meccanizzazioneGli effetti della meccanizzazione  Aumento ritmi di lavoro  Scansione dei turni  Parcellizzazione attività  Aumento degli infortuni  Impennata del turnover  Malattie professionali diffuse Scomparsa della REGOLAZIONE NATURALEREGOLAZIONE NATURALE delle prestazioni Impossibilità di regolare in modo autonomoImpossibilità di regolare in modo autonomo tempi, modalità, pause, ritmi di lavorotempi, modalità, pause, ritmi di lavoro MODELLO DELL’EFFICIENZAMODELLO DELL’EFFICIENZA
  • 4. ConcentrazioneConcentrazione AttenzioneAttenzione Fatica mentaleFatica mentale Riduzione del carico fisico: componente fisica e meccanica trasferita sulla macchina Comparsa di una nuova faticaComparsa di una nuova fatica Aumento del carico mentale: aumenta la necessità di monitorare l’attività delle macchine e di inserire l’attività umana nel processo produttivo LavoratoreLavoratore subordinatosubordinato al compitoal compito
  • 5. Prospettiva di studio e di intervento che privilegia soluzioni progettuali miranti al miglioramento della salute e del benessere nelle organizzazioni Le origini dell’approccioLe origini dell’approccio ergonomicoergonomico Studio attento dell’uomo e del compito per individuare le variabili che influiscono sulla fatica umana= Ergonomics Research Society (1949) 1949, K.F.H. Murrell: approccio disciplinare, nato in ambito militare, con l’obiettivo di “adattare il lavoro al lavoratore”: Ergon=lavoro, nomos=leggeErgon=lavoro, nomos=legge naturalenaturale 1961: fondazione a Stoccolma dell’International Ergomonics Association (IEA) e della Società Italiana di Ergomonia
  • 6. Benessere dell’uomo non dipende più da aspetti esclusivamente monetizzabili: “più pag o illavo rato re più sarà so ddisfatto ” BENESSEREBENESSERE Natura biologica Il benessere sul posto di lavoroIl benessere sul posto di lavoro Natura relazionale
  • 7. Una prospettiva multidisciplinareUna prospettiva multidisciplinare ERGONOMIA Discipline sociali Discipline biomediche Discipline ambientali Discipline psicologiche Discipline progettuali
  • 8. partecipazione attiva degli interessati (lavoratori) adattamento del lavoro all’uomo globalità interdisciplinarità Principi fondamentaliPrincipi fondamentali
  • 9. Principi fondamentaliPrincipi fondamentali Adattamento del lavoro all’uomo per rendere le condizioni di lavoro più adatte alle esigenze psicofisiche e correggere alcuni errori veri e propri di progettazione che possono rendere difficile e/o pericoloso il lavoro. Interdisciplinarietà consiste nello studiare una stessa condizione di lavoro e di vita da diversi punti di vista per averne una conoscenza completa.
  • 10. Globalità consiste nel considerare globalmente tutte le interazioni fondamentali tra le componenti del sistema (uomo – macchina – ambiente). Partecipazione dei lavoratori: adattamenti e trasformazioni devono prevedere il contributo dell’esperienza dei datori di lavoro e dei lavoratori. È necessario l’inserimento nel gruppo interdisciplinare di coloro che sono portatori di esigenze e di esperienze, senza le quali il problema non è affrontato correttamente. Principi fondamentaliPrincipi fondamentali
  • 11. Ambiti di specializzazioneAmbiti di specializzazione Ergonomia fisicaErgonomia fisica: si occupa di come caratteristiche anatomiche, antropometriche e biomeccaniche si correlano con l’attività fisica. Punti di particolare interesse riguardano le posture di lavoroposture di lavoro, i movimentimovimenti ripetitiviripetitivi, la maneggevolezza degli strumentimaneggevolezza degli strumenti, disturbidisturbi muscolo scheletrici lavoro correlatimuscolo scheletrici lavoro correlati, salute e sicurezzasalute e sicurezza sul lavoro.sul lavoro. Ergonomia cognitivaErgonomia cognitiva: si occupa dei processi mentali, quali la percezione, la memoria, il ragionamento e la risposta motoria, e il ruolo che tali processi svolgono nell’interazione tra l’uomo e gli altri elementi di un sistema ( usabilitàusabilità). Ergonomia organizzativaErgonomia organizzativa: si occupa della ottimizzazione dei sistemi sociotecnicisistemi sociotecnici, della loro struttura, delle loro dinamiche e processi.
  • 12. Il D. Lgs. 626/94 sul miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro introduceintroduce nell'ordinamento giuridico italiano e nelle prassi di gestione aziendale della prevenzione dei rischi da lavoro: Il D. Lgs. 626/94 e l’ergonomia la necessità di realizzare condizioni di lavorocondizioni di lavoro che rispondano ai più moderni criterimoderni criteri di tutela dellatutela della salute e del benessere dei lavoratorisalute e del benessere dei lavoratori
  • 13. D.Lgs 626 e l’ergonomiaD.Lgs 626 e l’ergonomia Ripresa la definizione di Ergonomia come: (Odescalchi, 1970) “Una tecnica di procedure che, avvalendosi di apporti interdisciplinariapporti interdisciplinari, studia i rapporti del sistema uomo/macchina/ambientesistema uomo/macchina/ambiente, al fine di intercorrelarli in termini umani, adattando il lavoro alle esigenze psicofisiche del lavoratore”
  • 14. D.Lgs 81/08 e l’ergonomiaD.Lgs 81/08 e l’ergonomia Misure generali di tutela: (…) il rispetto dei principi ergonomicirispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;(…) Obblighi del datore di lavoro: (…) Il datore di lavorodatore di lavoro prende le misure necessarie affinchè il posto di lavoro e la posizione dei lavoratori durante l'uso delle attrezzature presentino requisiti di sicurezza e rispondano ai principi dell'ergonomiaergonomia. (…)
  • 15. Focus di interesse nel dlgs 81/08Focus di interesse nel dlgs 81/08  nella concezione di posti di lavoroposti di lavoro  nella scelta delle attrezzatureattrezzature  nella definizione dei metodi di lavoro emetodi di lavoro e produzioneproduzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo" Tra le misure generali di tutela si introduce il rispetto dei principi ergonomici:
  • 16. Obiettivo dell’impostazione ergonomica: Migliorare l’ambiente di lavoro dell’uomo, Risolvere operativamente i problemi AZIONEAZIONE Esperienza Ricerca Rilevare i termini dell’interazione dell’uomo con la macchina/ strumento Trovare il modo di minimizzare gli impatti negativi dell’interazione con la macchina/strumenti Intervento su aspetti/dimensioni già esistenti (bassa modificabilità) e progettazione di nuove soluzioni (alta modificabilità) Correzione e progettazioneCorrezione e progettazione ergonomicaergonomica
  • 17. I tre sotto-sistemi di interazioneI tre sotto-sistemi di interazione uomo macchina ambiente uomo
  • 18. Processo circolare di interazione U/MProcesso circolare di interazione U/M L’ergonomia si occupa di studiare la migliore progettazione degli artefatti e delle interfacce nel processo circolare di interazione Uomo/Macchina uomo macchina ambiente uomo INTERFACCIA Organi di senso RISPOSTA DECISIONE Comandi LAVORO E PRODUZIONE
  • 19. L’ergonomia cognitivaL’ergonomia cognitiva Con le nuove tecnologie:  Aumentata l’incertezzaincertezza e l’imprevedibilitàimprevedibilità delle attività di lavoro  Aumentata la distanza spazialedistanza spaziale tra uomo che controlla e monitora il sistema e sistema che compie l’attività Favorire e potenziare la capacità di scelta eFavorire e potenziare la capacità di scelta e di interpretazione dell’uomo verso i sistemidi interpretazione dell’uomo verso i sistemi complessi, con unacomplessi, con una tecnologia flessibile etecnologia flessibile e incentrata sull’uomoincentrata sull’uomo Esigenza di:
  • 20. Progettare tecnologie che siano di reale supporto all’attività umana. Ovvero: Che vadano incontro ai bisogni di determinati utenti per particolari attività svolte in un determinato contesto d’uso. In altre parole che tengano conto: Delle abilità e dei limiti fisici e cognitivi dell’uomo Delle attività che essi devono svolgere attraverso lo strumento progettato Del contesto in cui lo useranno L’usabilitàL’usabilità Rizzo-Marti-Bagnara (2001)
  • 21. Cos’è un artefatto?Cos’è un artefatto? Fatto ad arteFatto ad arte, ovvero costruito per soddisfare gli obiettivi, ovvero costruito per soddisfare gli obiettivi dell’uomo.dell’uomo. Include le modalità privilegiate di interazione con esso L’oggetto in sè L’artefattoL’artefatto uomo macchina ambiente uomo
  • 22. Gli artefatti sono tali in quanto inseriti in (e trasformati da) un’attività umana. L’attività si caratterizza tramite il soggetto, lo strumento, l’obiettivo e il contesto d’uso. Soggetto Obiettivo Artefatto L’uso degli artefattiL’uso degli artefatti L’ergonomia studia l’interazione tra il sistema cognitivo umano e gli artefatti, al fine di progettare strumenti che sostengano le attività umane in modo appropriato (flessibilità, robustezza, sicurezza, apprendimento, velocità…). RISORSA E NON LIMITE!
  • 23. La valutazione euristica degliLa valutazione euristica degli artefattiartefatti • Prevedere un dialogo semplice e naturale • Parlare il linguaggio dell’utente • Minimizzare il carico di memoria dell’utente • Essere coerenti • Fornire un feedback costante • Rendere evidenti le vie di uscita • Fornire delle scorciatoie • Aiutare gli utenti a riconoscere, diagnosticare e recuperare gli errori (Nielsen e Mach, 1994)
  • 24. (Norman, 1988) I principi di design di NormanI principi di design di Norman 1) Fornire visibilità (rendere visibili le funzioni) 2) Fornire un buon mapping (creare relazioni logico-spaziali evidenti fra i comandi e gli effetti del loro uso) 3) Fornire inviti e vincoli all’uso (usare affordances e constrains per guidare l’interazione) 4) Fornire feedback (dare informazioni di ritorno a seguito di ogni azione) 5) Fornire un buon modello concettuale (fare in modo che l’immagine del sistema fornisca le informazioni essenziali per capire la struttura ed il funzionamento).
  • 25. Tutte le parti funzionali devono essere visibili e devono fornire il messaggio corretto su quello che si può fare Le relazioni tra ciò che vogliamo fare e le parti dell’oggetto su cui agire devono essere evidenti. Il numero delle funzioni disponibili non deve superare eccessivamente il numero dei comandi utilizzabili 1) Visibilità1) Visibilità
  • 26. Ifo rne lli 2) Mapping2) Mapping
  • 27. Le relazioni logico-spaziali fra i comandi, il loro azionamento e i risultato che ne deriva devono essere il più possibile chiare Per avere un mapping naturale conviene sfruttare le analogie fisiche e i modelli culturali re g o lare ilse dile re g o lare ilvo lum e 2) Mapping2) Mapping
  • 28. Pe rché ilvo lum e si alz a “abbassando ”? 2) Mapping2) Mapping
  • 29. Anco ra i fo rne lli… 2) Mapping2) Mapping
  • 30. Co m e si fa a rim e tte re o g ni co sa alsuo po sto ? 3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
  • 31. Sono funzioni che vincolano ad un certo uso dello strumento. Sono proprietà reali e percepite di un oggetto. Invitano ad una certa modalità d’uso dell’oggetto rendendola chiaramente percepibile Le Affordance (inviti): I Constraint (vincoli o funzioni obbliganti): Un buon design sfrutta… 3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
  • 32. Affordance: Rendereevidentechelaportava spinta, soprattutto incondizioni di panico Constrain: Impedirechelepersonefiniscano inavvertitamentein cantinadurantel’evacuazionedi unedificio 3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
  • 33. Affordance: Uncolorediverso perogni tipo di carburante Constrain: Nonsi può mettereil gasolio inuna macchinaconserbatoio abenzina (l’erogatorenonentranel serbatoio) 3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
  • 34. I vincoli non sono solo fisici: Fisici: riducono il numero di azioni consentite (incastro dei pezzi) Semantici: hanno a che fare col significato della situazione. Consentono di controllare l’insieme di azioni possibili (es. il guidatore può stare solo rivolto in avanti) Culturali: si basano su convenzioni culturali accettate (la luce bianca va davanti) Logici: escludono ciò che logicamente non si può fare (nel lego tutti i pezzi devono essere usati nel prodotto finale) 3) Inviti e vincoli3) Inviti e vincoli
  • 35. Ilte le fo no sta funzio nando ? ? ? ? ? 4) Feedback4) Feedback Un buon design fornisce informazioni chiare in risposta all’azione dell’utente: Ciò che l’ute nte ha fatto è stato re ce pito dalsiste m a? Che risultato ha o tte nuto ?
  • 36. Losbrinatoreè acceso ospento? Feedbackdebole: output non contestuale al luogo di immissione dell’input 4) Feedback4) Feedback
  • 37. Il funzionamento di qualsiasi dispositivo si impara prima e con meno problemi se l’utente dispone di un buon modello concettuale. Un buon modello concettuale ci permette di prevedere gli effetti delle nostre azioni. 5) Modello concettuale5) Modello concettuale L’L’immagine del sistemaimmagine del sistema deve fornire le informazioni essenzialideve fornire le informazioni essenziali per capire la struttura ed il funzionamentoper capire la struttura ed il funzionamento
  • 38. Solo attraverso una immagine del sistema progettata accuratamente si può diminuire il più possibile la distanza potenziale tra i due modelli 5) Modello concettuale5) Modello concettuale
  • 39. Lo User Centered DesignLo User Centered Design Abbandonata la filosofia di progettazione Technological Driven Coinvolgimento degli utenti per intervenire sui tre sistemiCoinvolgimento degli utenti per intervenire sui tre sistemi di relazioni e per migliorare effettivamente l’interazionedi relazioni e per migliorare effettivamente l’interazione con l’artefatto (sistema/strumento)con l’artefatto (sistema/strumento) Quali attività il sistema deve avere/permettere? Quali modalità d’uso? Quale il livello di soddisfazione attuale e a tendere? uomo macchina ambiente uomo
  • 40. Lo User Centered DesignLo User Centered Design Che significa? “Un prodotto è usabile quando è facile da apprendere, consente un'efficienza di utilizzo, è facile da ricordare, permette pochi errori di interazione e di bassa gravità, è piacevole da usare”. Jakob Nielsen Il cosiddetto “guru” dell’usabilità del web
  • 41. Il sotto-sistema Uomo/AmbienteIl sotto-sistema Uomo/Ambiente uomo macchina ambiente uomo Insieme di variabili in senso allargato che possono incidere sulla prestazione lavorativa e sul benessere delle persone: Variabili proprie dell’ambienteVariabili proprie dell’ambiente (micro-clima, illuminazione, rumore, vibrazioni, ecc.) Fattori di rischio tipici dell’attività svoltaFattori di rischio tipici dell’attività svolta (gas, fumi, polveri, radiazioni, ecc.) Condizioni derivanti dall’organizzazione delCondizioni derivanti dall’organizzazione del lavorolavoro (fatica fisica e mentale, monotonia, noia, ripetitività, postura scorretta, sovraccarico, ecc.)
  • 42. Il sotto-sistema Uomo/UomoIl sotto-sistema Uomo/Uomo uomo macchina ambiente uomo Considerazione degli aspetti soggettivisoggettivi dell’attività lavorativa, con particolare riferimento alle relazionirelazioni che si instaurano sul posto di lavoro Clima organizzativoClima organizzativo Relazioni formali ed informaliRelazioni formali ed informali Dinamiche di gruppoDinamiche di gruppo Adesione alla cultura organizzativaAdesione alla cultura organizzativa Dinamiche di comunicazioneDinamiche di comunicazione