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04 mercato vivaismo viticolo
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- 2. SPECIALE IMPIANTO VIGNETO
● IL VIVAISMO VITICOLO NON SFUGGE ALLA CRISI
Nuovi impianti a rilento,
preferite le varietà bianche
di Clementina Palese Se si eccettua il «fenomeno» Glera per produrre
il vino Prosecco, la situazione è stagnante.
I n un periodo di crisi come quella at-
tuale, in cui il mercato del vino sta
soffrendo, quello delle barbatelle ha
un andamento simile. Insomma la
contrazione produttiva di barbatelle, sia
franche sia innestate, cominciata nel 2006
continua. Nel 2008 c’era stata un’inver-
Pochi sono i nuovi impianti e sulla bilancia
pesano di più i vitigni bianchi, internazionali
o autoctoni indifferentemente
che vede ridursi sempre più i margini e Il 50% del vigneto Italia è costituito –
sione di tendenza non supportata a suffi- di conseguenza non è certo nelle condi- come ha riferito Tempesta in occasione del
cienza dalla domanda che aveva generato zioni di investire nell’impianto di nuovi 37° Congresso del Miva – da dieci varietà,
delle eccedenze e portato a ridurre le pro- vigneti. Così il fatturato del compar- mentre le altre minori si stanno assotti-
duzioni successive di un 20-30%. to vivaistico viticolo nazionale è sceso gliando. I segnali che arrivano dal mer-
Oggi la situazione di incertezza econo- quest’anno a 60 milioni di euro, prati- cato sono contrastanti ed è difficile per i
mica continua, come pure la contrazione camente più che dimezzandosi rispetto viticoltori scegliere le varietà, tranne che
delle superfici vitate al ritmo di un 2% ai picchi degli ultimi anni «buoni». in situazioni in cui siano molto evidenti
circa l’anno. Secondo Gianfranco Tem- Una grande parte dei reimpianti in Ita- opportunità di mercato da cogliere.
pesta, presidente del Miva, Associazio- lia è stata effettuata negli anni scorsi in La strada di produrre vini di elevata
ne italiana moltiplicatori viticoli asso- presenza dei contributi europei, quindi qualità non è considerata sempre vin-
ciati fino a poche settimane fa (n.d.r.: il bisognerà aspettare 20-25 anni per avere cente ed emerge un orientamento alla
nuovo presidente è Claudio Colla), a oggi un nuovo picco, considerando che molti scelta di portinnesti e cloni più produt-
il «vigneto Italia» non supera di molto dei vigneti italiani sono coetanei. tivi, anche per compensare il continuo
i 500.000 ettari. ribasso dei prezzi delle uve.
Ma c’è un altro elemento che aggra- Contrazione generale,
va la situazione: nella fi liera vitivinicola con qualche eccezione
l’anello debole è costituito dal viticoltore,
I NUMERI DEL VIVAISMO
Insomma, il mercato delle barbatelle ITALIANO ED EUROPEO
soffre se si eccettua il «fenomeno» Glera
(nuovo nome del Prosecco, che ora indi-
ITALIA
vidua solo il vino) a seguito delle modifi- • 130 milioni circa le barbatelle
che dei disciplinari che prevedono, oltre al innestate e selvatiche, di cui:
Prosecco superiore docg Conegliano-Val-
dobbiadene (ex doc), il Prosecco doc che si • 120 milioni le barbatelle innestate
estende su 9 province, tra Veneto e Friu- • 12 milioni le barbatelle selvatiche
li Venezia Giulia. Si può parlare davvero
di fenomeno, visto che Glera è passato da EUROPA
circa 5.000 ha agli attuali 20.000.
Tra le varietà ancora richieste, il San- ▪ 358,1 milioni le barbatelle innestate
giovese e il Trebbiano toscano, sicura- e selvatiche, di cui:
mente per la loro diffusione in vaste aree
e perché sono legate sia a vini di punta, ▪ 333,5 milioni le barbatelle innestate
come il Brunello di Montalcino e l’Or-
vieto, sia a vini meno noti. La domanda ▪ 24,6 milioni le barbatelle selvatiche
di barbatelle segue le fortune dei vini, ed Campagna vivaistica 2008-2009.
ecco che le superfici impiantate a Barbe-
ra sono decisamente diminuite, mentre L’Italia è il primo Paese produttore
quelle a Moscato tengono. mondiale di barbatelle. La quota
Varietà, come il Primitivo, utilizza- delle barbatelle innestate è in netto
te per i vini da taglio sono praticamente aumento a scapito delle selvatiche,
Dall’aumento della richiesta di barbatelle
tant’è che nella campagna 2008-09
di Chardonnay, Sauvignon e Glera ferme, mentre altre, come i Lambruschi
abbiamo superato i 105 milioni
sembra che stia tornando il «turno» che alimentano un mercato dai grandi
prodotti dalla Francia.
dei vini bianchi numeri, confermano le quantità richieste.
46/2010 • L’Informatore Agrario 47
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- 3. SPECIALE IMPIANTO VIGNETO GRAFICO 2 - Italia: produzione
di barbatelle certificate
e standard a confronto
GRAFICO 1 - Italia: produzione di barbatelle franche e innestate
(certificate e standard) per varietà 70
Barbatelle (000.000)
60
3.500 50
3.000 40
30
2.500 20
Barbatelle (.000)
10
2.000
0
Barbatelle Barbatelle
1.500 certificate standard
1.000 1974 1989 1999 2009
500 I vivaisti sono orientati a produrre
materiale certificato, mentre quello
0 standard rappresenta una sorta
Cabernet S.N.
Sangiovese N.
Chardonnay B.
Merlot N.
Pinot Grigio G.
Pinot Nero N.
Corvina N.
Prosecco B.
Traminer
Garganega B.
Montepulciano N.
Trebbiano
Toscano B.
Sauvignon B.
Cabernet Franc N.
Lambrusco gruppo
Primitivo N.
Syrah N.
Rondinella
Calabrese
Nero d’Avola
Moscato gruppo
Corvinone
di riserva a cui attingere in caso
di un aumento della domanda imprevisto.
nando il «turno» dei bianchi, anche per-
ché contemporaneamente i rossi vanno
peggio. Uno dei motivi dello spostamen-
2006-07 2007-08 2008-09 2009-10 2010-11 to sta anche nell’orientamento dei con-
sumi verso vini più leggeri e più facili, di
gradazione inferiore. Dunque spazio ai
Le produzioni vivaistiche anticipano, e in alcuni casi orientano, la domanda.
vitigni bianchi e a quelli rossi in grado
di esprimere vini meno «impegnativi»,
Considerando che le tendenze nella do la richiesta per i reimpianti sui vitigni meno alcolici, ma comunque interessan-
domanda di barbatelle dipingono il qua- bianchi a scapito dei rossi che andavano ti per struttura.
dro della viticoltura da qui ai prossimi per la maggiore fino a 6 anni fa.
20 anni, la situazione è diversa da quella Nella primavera scorsa Eugenio Sartori, Lo scenario
che molti stavano prefigurando, fatta di direttore dei Vivai Cooperativi Rauscedo
produzioni di qualità, di vini da vitigni (VCR), sottolineava come nelle zone stori-
internazionale
autoctoni e/o minori, vista l’impossibili- che più dedite ai bianchi ci fosse un inte- La flessione della domanda di barba-
tà di entrare in competizione con chi nel resse sia verso vitigni autoctoni sia interna- telle riguarda non solo l’Italia, ma tutti
resto del mondo produce vini da vitigno zionali. Così la domanda di Chardonnay è i Paesi viticoli, sia di vecchia sia di nuo-
a prezzi competitivi rispetto ai nostri. un po’ aumentata rispetto al 2009, come è va viticoltura, in cui indistintamente i
Ma la realtà è sfaccettata e, probabil- accaduto anche per Viogner e Sauvignon. nuovi investimenti a vite sono diminuiti.
mente, le due situazioni convivono. Ad andare bene tra i bianchi autoctoni so- Tra l’altro in Italia, Francia, ex Iugosla-
no, oltre a Glera per il Prosecco nel Nord- via, Grecia il tasso di autofinanziamen-
Si torna ai bianchi est, Vermentino, Catarratto e Grillo in Si- to delle aziende vitivinicole è buono, ma
cilia, i Grechetti, mentre Fiano, Greco e non è così in altri Paesi, in cui si ricorre
Quello che è certo è che il cambiamen- Falanghina mantengono le posizioni. quasi esclusivamente al credito banca-
to del gusto dei consumatori sta spostan- Insomma, pare proprio che stia tor- rio e dove per l’acquisto del materiale di
propagazione sempre più spesso vengo-
Attualmente il vitigno Glera (nuovo nome del Prosecco) ricopre 20.000 ha no richieste dai vivaisti fideiussioni quali
garanzia del pagamento.
D’altra parte la spinta forte ai nuovi im-
pianti data dai finanziamenti concessi dal-
l’Unione Europea per la ristrutturazione
viticola, che hanno coinvolto soprattutto
i Paesi dell’Est di recente entrata nell’Ue,
ma non solo, si è esaurita.
Clementina Palese
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