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Agli studenti del corso di Laurea in C.T.F. (anno accademico 2009-10)

Questo CD contiene files riguardanti argomenti selezionati delle lezioni del corso di
Farmacologia e Farmacoterapia.
Si raccomanda agli studenti (come più volte sottolineato durante le lezioni) di usare
questo materiale solo come aiuto/guida alla preparazione del relativo esame di
Farmacologia e Farmacoterapia.
Si rammenta, infatti, che l’USO dei TESTI di Farmacologia consigliati (ad esclusiva
scelta dello studente) è indispensabile        per una corretta, utile e più facile
preparazione della materia.
Si precisa che il programma completo per la preparazione dell’esame è sempre
reperibile presso la segreteria della Sezione di Farmacologia.
Gli studenti sono tenuti a svolgere tutti gli argomenti indicati nel programma
anche se non compresi nel CD.
Infine, si mettono in guardia gli studenti dall’uso di fotocopie di materiale didattico
(presunte stampe delle lezioni contenute nel cd) ABUSIVAMENTE vendute presso le
copisterie.

Le figure utilizzate nelle lezioni sono quelle dei libri di testo consigliati o sono immagini copyright-free da siti web specializzati
FARMACOLOGIA
TRASMISSIONE COLINERGICA
Il sistema nervoso autonomo e somatico
Anatomia funzionale dei sistemi colinergici

I neuroni che utilizzano acetilcolina come neurotrasmettitore si trovano
              nel sistema nervoso periferico e centrale
Anatomia funzionale dei sistemi colinergici


                                    I sistemi colinergici periferici.
Nuclei colinergici nel SNC.
Sinapsi mediate dall’acetilcolina e fibre colinergiche che rilasciano acetilcolina




            L’acetilcolina è rilasciata a livello delle:
            • giunzioni neuromuscolari
            • fibre pregangliari di tutti i gangli del SNV (simpatico e parasimpatico)
            • fibre parasimpatiche postgangliari

                          Come mediatore alle suddette sinapsi,
       l’acetilcolina controlla gli impulsi che i centri inviano agli organi periferici
Sintesi, liberazione e metabolismo dell’acetilcolina

                                                                 trasportatore ad alta affinità (presente
                                               Trasportatore     esclusivamente nei neuroni colinergici)

                                                della colina
                                                                  trasportatore a bassa affinità



Colina acetiltransferasi:                                               Trasportatore della acetilcolina:
è sintetizzata nel corpo                                                appartiene alla famiglia dei
cellulare e viene poi                                                   trasportatori delle amine; permette
trasportata lungo l’assone                                              l’accumulo attivo di acetilcolina
fino ai terminali.                                                      nelle vescicole colinergiche.



                                                                  Sinaptotassine e Sinaptobrevine:
                                                                  proteine associate alla membrana
                                                                  plasmatica     o     alle  vescicole,
                                                                  fondamentali per la regolazione del
                                                                  traffico vescicolare e per l’aggancio
                                                                  delle vescicole alla membrana
                                                      colina

      La tappa limitante della sintesi della acetilcolina è il trasporto della colina, la cui
            attività viene regolata in funzione della quantità di acetilcolina liberata
TAPPE DELLA NEUROTRASMISSIONE ECCITATORIA ED INIBITORIA



                                        Complesso d’aggancio
SINTESI E RILASCIO DELL’ ACETILCOLINA
SITI D’AZIONE DEI FARMACI ATTIVI SULLE SINAPSI COLINERGICHE
FARMACI CHE AGISCONO IN SEDE PRESINAPTICA


  Inibitori della colina acetiltransferasi

Cloroacetilcolina, bromochetone

inibiscono la formazione dell’acetilcolina
 impedendo la acetilazione della colina




   Il CoA contiene acido pantotenico

   Diete carenti di acido pantotenico        Atonie intestinali (stipsi dei vecchi)

La somministrazione di 50mg di acido pantotenico provoca rapidi miglioramenti!
FARMACI CHE AGISCONO IN SEDE PRESINAPTICA


Inibitori del trasportatore della colina

                              Emicolinio: inibitore competitivo della captazione
                              della colina, ma non viene captato dai terminali
                              neuronali in modo apprezzabile



                                           Trietilcolina:   oltre   ad   inibire   la
                                           captazione di colina, è trasportata ed
                                           acetilata all’interno della terminazione


                                                       acetiltrietilcolina
                                                     (falso neurotrasmettitore)
FARMACI CHE AGISCONO IN SEDE PRESINAPTICA


   Inibitori del trasportatore della acetilcolina

  vesamicolo: blocca il trasporto
  dell’acetilcolina dal citosol alle
  vescicole sinaptiche




   Inibitori dell’emissione di acetilcolina

tetrodotossina, procaina, cocaina:
impediscono l’arrivo degli impulsi
alle terminazioni nervose


                                               Inibitori della acetilcolinaesterasi
                                       Neostigmina, fisostigmina, piridostigmina, etc
TOSSINE
La tossina botulinica è una proteina prodotta dal bacillo anaerobico Clostridium botulinum

              Tale organismo può riprodursi nei cibi conservati causando il botulismo,
                          una forma grave di avvelenamento alimentare


 La tossina botulinica è un   La subunità maggiore si lega al recettore di membrana e permette l’ingresso
        eterodimero           della tossina all’interno della terminazione nervosa colinergica e quindi
                              l’azione della subunità minore.

                              subunità responsabile della specificità (nervi motori)

                              La subunità minore è una peptidasi capace di inattivare proteine
                              specifiche coinvolte nella esocitosi (sinaptobrevina, sintassine, etc).

                              subunità responsabile dell’ inibizione del rilascio di acetilcolina


      Avvelenamento indotto dalla tossina botulinica                        Secchezza delle fauci,
                                                                            offuscamento della visione e
      Progressiva paralisi del sistema parasimpatico e                      difficoltà nella deglutizione,
      del sistema motorio (paralisi flaccida)                               progressiva paralisi respiratoria



             Il trattamento con antitossina è efficace soltanto se viene effettuato prima
  che i sintomi compaiano, poiché una volta che la tossina è legata, la sua azione è irreversibile
Tossina tetanica
  La tossina tetanica è una esotossina prodotta da Clostridium tetani

  Si lega ed entra nei neuroni spinali

  Blocco del rilascio di glicina

                      Paralisi spastica




               Tossine contenute nel veleno di serpente
α-neurotossine: bloccano i recettori colinergici postsinaptici interagendo con il sito di
legame dell’agonista sul recettore nicotinico


    α-bungarotossina: è selettiva per il recettore muscolare
    e neuronale con subunità α7

    β-bungarotossina: inibisce i recettori neuronali


fasciculine: inibiscono l’acetilcolinaesterasi
tossine muscariniche: sono agonisti muscarinici
RECETTORI DELL’ACETILCOLINA




      Recettori Nicotinici                                  Recettori Muscarinici




Mediano       la     trasmissione     sinaptica   Mediano gli effetti dell’acetilcolina a livello delle
veloce    a        livello   della    giunzione   sinapsi    parasimaptiche    postgangliari   (cuore,
neuromuscolare, dei gangli autonomi e             muscolatura liscia, ghiandole) e contribuiscono
di vari siti nel SNC                              all’eccitazione gangliare




                   L’acetilcolina è una molecola flessibile che si trova in due stati
                   conformazionali differenti a seconda del recettore cui è legata
RECETTORI NICOTINICI
I recettori nicotinici sono canali ionici attivati dall’interazione col ligando e la loro
attivazione causa un rapido aumento della permeabilità cellulare al Na+ e al K+, seguita da
depolarizzazione ed eccitazione.
                                                                                  Topologia subunità α
Sono note 5 tipi di subunità (α,β,γ,δ,ε) con elevata
                                                                                                   COOH
                                                                       NH2
omologia di sequenza ed organizzate in pentamero per
formare un canale funzionante.
                                                                             M1    M2   M3   M4
Il rivestimento interno del poro è formato da segmenti M2 di ogni
subunità contenenti aa negativi (selettività del canale per cationi)

                                                                       La subunità α è presente sempre in
                                                                       due copie. I due siti di legame per
                                                                       l’acetilcolina         sono             formati
                                                                       dall’interfaccia            di        ciascuna
                                                                       subunità         a    con        la   subunità
                                                                       adiacente.



                                                                                Quando l’Ach si lega
                                                                              dall’esterno le α-eliche si
                                                                              raddrizzano permettendo
                                                                                l’apertura del canale
Recettore nicotinico dell’acetilcolina


                               La struttura pentamerica è costituita
                               da quattro diverse subunità:
                               α2βδε: nel     muscolo     innervato
                               dell’adulto
                               α2βδγ: nel muscolo embrionale o
                               denervato




                                La    struttura     pentamerica   è
                                costituità   da     due   differenti
                                subunità.
                                Subunità α: sono noti otto sottotipi
                                (α2-α9)
                                Subunità β: sono noti quattro
                                sottotipi (β2-β5)
Recettori nicotinici dell’acetilcolina
Recettore nicotinico dell’acetilcolina




La distribuzione e la funzionalità dei recettori è importante per la trasmissione sinaptica.


MIASTENIA GRAVE (malattia autoimmune )


          anticorpi contro AChR                       alterazione della contrazione
Recettore nicotinico dell’acetilcolina

             AGONISTI
             Nicotina:                     gangli autonomi e SNC
                                           stimolazione
             Lobelina:                     gangli autonomi
                                           terminazioni nervose sensoriali
                                           stimolazione
             Sussametonio:                 giunzione neuromuscolare
                                           prolungata stimolazione e blocco da
                                           depolarizzazione (desensitizzazione)
                                            rilassante muscolare
             Decametonio                   blocco da depolarizzazione

             (nicotina, lobelina e decametonio non hanno usi terapeutici per effetti collaterali)

             ANTAGONISTI
             Esametonio:                   gangli autonomi
                                           blocco della trasmissione
             Trimetafano:                  gangli autonomi
                                           blocco della trasmissione
                                            abbassamento pressione arteriosa
                                            durante interventi chirurgici
             Tubocurarina:                 giunzione neuromuscolare
                                           bloccante non depolarizzante
                                            rilassante muscolare in anestesia
RECETTORI MUSCARINICI

Appartengono alla superfamiglia di proteine recettoriali le cui funzioni sono mediate dalle
proteine G. La clonazione genica ha consentito di rilevare l’esistenza di cinque tipi distinti
(M1, M2, M3, M4, M5) di recettori muscarinici che si differenziano per localizzazione
anatomica, meccanismi di trasduzione e specificità farmacologica.




           Recettori M1, M3, M5
RECETTORI MUSCARINICI




Recettori M2, M4




                   Subunità α: inibizione adenilato ciclasi
                   Subunita β: attivazione dei canali al K+
SOTTOTIPI DI RECETTORI MUSCARINICI
ATTIVAZIONE DEL RECETTORE β-ADRENERGICO E
MUSCARINICO DI TIPO M2 ED M3 NEL MUSCOLO LISCIO
EFFETTO DELLA NORADRENALINA E
DELL’ACETILCOLINA SULLA MIOCELLULA CARDIACA
Principali effetti dell’Acetilcolina

 Effetti muscarinici

Gli effetti muscarinici sono quelli parasimpatici post-gangliali a livello delle ghiandole
esocrine e della muscolatura liscia:
 Stimolazione di ghiandole esocrine quali le ghiandole sudorifere, salivari, mucose e le ghiandole lacrimali.
   Anche le secrezioni gastriche, intestinali e pancreatiche vengono stimolate, sebbene dipendano solo in parte
   dall’innervazione parasimpatica.
 Stimolazione della muscolatura liscia dei bronchi, del tratto gastrointestinale, della colecisti, del dotto biliare,
   della vescica e degli ureteri.
  Stimolazione dei muscoli circolari dell’iride e dei muscoli dell’accomodamento così da mantenere la pupilla
   contratta e il cristallino dell’occhio accomodato per la visione vicina.
 Rilassamento degli sfinteri nel tratto gastrointestinale, biliare e urinario.
 Rallentamento del cuore.



Effetti nicotinici

   Stimolazione dei gangli simpatici e parasimpatici, cioè stimolazione di strutture postsinaptiche all’interno
dei gangli con conseguente liberazione da parte delle fibre postgangliali del loro neurotrasmettitore alla loro
terminazione periferica.
  stimolazione della midollare del surrene con conseguente liberazione di adrenalina e noradrenalina

   contrazione dei muscoli scheletrici
ACETILCOLINA COME FARMACO



 Somministrazione per os o sottocute: scarso assorbimento
                                                                         L’acetilcolina non ha
  Somministrazione per via endovenosa: rapida idrolisi
                                                                       applicazione terapeutica!
  da parte delle colinesterasi plasmatiche


    Effetti farmacologici:

    Calo transitorio pressione sanguigna
    Bradicardia
    Blocco parziale o arresto cardiaco
                                                   Tutti effetti muscarinici
    Vampate, sudorazione
    Salivazione, lacrimazione
    Nausea, tosse, dispena


Gli effetti nicotinici sul muscolo scheletrico sono visibili solo dopo somministrazione intrarteriosa.


 Essendo un composto ammonico quaternario, l’acetilcolina se somministrata esogenamente
 non supera la barriera ematoencefalica.
Farmacologia del recettore nicotinico
       Bloccanti neuromuscolari


• 2 categorie – non-depolarizzanti
  (competitivi) e depolarizzanti

• Differenti meccanismi per ottenere lo
  stesso effetto: rilassamento muscoli
  scheletrici
Trasmissione colinergica nicotinica


Bloccanti di placca: miorilassanti
(in associazione ad anestetici generali)

Curarici o competitivi: antagonisti
della Ach sul recettore nicotinico.
La loro azione può essere rimossa
aumentando la [Ach] con gli inibitori
della AchE.

Depolarizzanti: attivazione del
recettore nicotinico. Effetto prolungato
resistenza ad azione idrolitica di
AchE.
Blocco di placca per depolarizzazione
e successiva desensitizzazione del
recettore nicotinico.
Decamethonium

Depolarizing
 Blockers                 Succinylcholine




                                            Vecuronium
Competitive
 Blockers




               D-tubocurarine               pancuronium
Farmaci non depolarizzanti
• D-tubocurarina: estratta dal curaro

• Farmaci sintetici: gallamina, pancuronio,
  atracurio, etc. Tutti hanno un gruppo di
  ammonio quaternario.
                    CH3

                    N+    CH3

                    CH3
D-tubocurarina
• Lega il recettore nicotinico di placca e si comporta da
  antagonista competitivo di Ach

• Circo il 90% dei recettori deve essere occupato dalla
  tubocurarina per osservare un effetto.

• Il blocco dei recettori causa la riduzione del potenziale di
  placca e quindi riduce la contrazione muscolare
20
              Action
             potential
                                                  0

                                                 -20
  Stimulus
  artefact                                       -40

                                                 -60

   CONTROL                                       -80

                                 Endplate
                                                 -40
                                 potential
                                                 -60
TUBOCURARINE
                                                 -80

                         Motor axon




                                      endplate
Effetto della tubocurarina
• Paralisi motoria: che comincia dai muscoli oculari e
  coinvolge alla fine i muscoli respiratori

• Riduce la pressione sanguigna per effetto sui gangli e
  per il rilascio di istamina (effetti minori con i bloccanti
  sintetici)

• Usato come rilassante durante gli interventi chirurgici
Bloccanti neuromuscolari
               depolarizzanti
• Decametonio e succinilcolina – meccanismo
  d’azione più complesso dei bloccanti competitivi

• Legano ed attivano il recettore nicotinico: si
  osservano quindi fascicolazioni iniziali, seguite
  da paralisi flaccida

• La paralisi è dovuta all’inattivazione dei canali al
  sodio voltaggio dipendenti a causa della
  depolarizzazione sostenuta
• Questi farmaci non sono rapidamente degradati da
  AChE: ciò causa la depolarizzazione prolungata per
  permanenza del farmaco nello spazio sinaptico

• Blocco di Fase I: causato dalla depolarizzazione di
  membrana

• Blocco di Fase II: si osserva dopo qualche minuto ed è
  dovuto alla desensitizzazione del recettore nicotinico

• Fascicolazioni seguite da paralisi flaccida

• Controindicati nei pazienti affetti da ipertermia maligna e
  altre malattie muscolari genetiche (distrofia muscolare)
Usi dei bloccanti depolarizzanti
• Rilassamento muscolare durante anestesia
  (succinilcolina ha una breve durata d’azione e quindi è
  più utilizzata)

• Inefficaci nei pazienti con Miastenia Grave (malattia
  autoimmune causata da riduzione del numero di recettori
  nicotinici)

• Questi pazienti sono iper-sensibili all’azione dei bloccanti
  competitivi poichè una minima quantità di antagonista
  riesce a bloccare efficacemente i pochi recettori residui
Recettore nicotinico di placca
e bloccanti neuromuscolari
BLOCCANTI NEUROMUSCOLARI
Succinilcolina o Suxametonio

• Dopo somministrazione di un bolo le
  concentrazioni plasmatiche descrescono
  secondo una cinetica di I ordine
• Emivita 4 minuti
• Idrolisi da parte delle pseudocolinesterasi a
  colina e succinilmonocolina, eliminate per
  filtrazione glomerulare
PERCHE’ LA USIAMO?
o Rapido onset
o Breve durata del blocco muscolare
QUANDO LA USIAMO?
o Intubazione difficile (1 mg/Kg e.v.)

Effetti collaterali
o Bradicardia
o Fascicolazioni
o Aumento della pressione intragastrica,
  intraoculare ed endocranica
o Ipercaliemia
o Ipertermia maligna
o Reazioni allergiche
Come si può superare il blocco di
 placca di agenti depolarizzanti e non ?
• I bloccanti AChE permettono di superare il blocco degli
  agenti competitivi, ma possono addirittura peggiorare il
  blocco operato dagli agenti depolarizzanti

• Il blocco da succinilcolina può essere antagonizzato
  dalla tubocurarina
FARMACI CHE INIBISCONO LE COLINOESTERASI
DISTRIBUZIONE E FUNZIONE DELLE COLINOESTERASI

Acetilcolinaesterasi (colinaesterasi vera)

E’ presente come:
• Oligomeri omomerici di subunità catalitiche (monomeri, dimeri, tetrametri)
   Localizzazione: terminazioni nervose colinergiche


• Associazioni eteromeriche costituite da subunità catalitiche e subunità strutturali ( lipidi o collagene)
   Localizzazione: giunzione neuromusolare, eritrociti


       L’acetilcolinaestersi è specifica per l’acetilcolina ed è responsabile dell’idrolisi rapida
       dell’acetilcolina che si verifica nelle sinapsi colinergiche.


          1 molecola di enzima idrolizza 6x105 molecole di Ach      turnover di 150 microsecondi!



Butirrilcolinesterasi (pseudocolinaesterasi)

  E’ codificata da un gene diverso da quello dell’acetilcolinaesterasi.

  E’ sintetizzata nel fegato ed è principalmente localizzata nel plasma
DISTRIBUZIONE E FUNZIONE DELLE COLINOESTERASI


L’acetilcolinaesterasi e la butirrilcolinaesterasi appartengono
alla    classe     delle     serina-idrolasi.      Il   sito      attivo
dell’acetilcolinaesterasi è costituito da due distinte regioni:
Idrolisi dell’acetilcolina da parte dell’acetilcolinaesterasi

                                                     I TAPPA

                                                     Gruppo idrossilico serina cede elettroni a C elettrofilo del
                                                     gruppo carbossilico Ach, l’atomo di H+ del gruppo
                                                     idrossilico è accettato temporaneamente dal gruppo
                                                     imidazolico dell’istidina.



II TAPPA

La colina si libera
lasciando   l’enzima
acetilato
                                                                         III TAPPA:

                                                                         l’enzima acetilato reagisce con l’H2O
                                                                         formando Acido Acetico + Enzima
                                                                         Rigenerato.
                                                                         L’anello imidazolico dell’istidina agisce
                                                                         come accettore di protoni facilitando il
                                                                         trasferimento del gruppo acetilico dalla
                                                                         serina all’H2O
I FARMACI CHE INIBISCONO LA COLINOESTERASI si dividono in tre
principali gruppi sulla base del tipo di interazione con il sito attivo, che ne determina la durata d’azione




     Esteri
  carbamilici
                                                                                                      La maggior parte dei
                                                                                                      farmaci clinicamente
                                                                                                    importanti è in grado di
                                                                                                           inibire sia
                                                                                                    l’acetilcolinaesterasi che
                                                                                                    la butirrilcolinaesterasi.
 Derivati del
   fosforo
 pentavalente
ANTICOLINOESTERASICI: meccanismo d’azione


   Anticolinoesterasici a breve durata
d’azione
L’edrofonio    (composto       di     ammonio
quaternario) si lega solo al sito anionico
dell’enzima. Il legame ionico che si forma è
reversibile e l’azione del farmaco è molto
breve. Si utilizza solo a scopo diagnostico.


    Anticolinoesterasici a media durata
 d’azione (Fisostigmina, Neostigmina..)
 Il trasferimento del gruppo carbamilico al
 gruppo –OH serinico del sito esterasico
 avviene come per l’acetilcolina, ma il
 processo         idrolitico        dell’enzima
 carbamilato è molto lento.
 Il lento recupero dell’enzima carbamilato
 sta ad indicare che l’azione di questi
 farmaci è piuttosto duratura.
ANTICOLINOESTERASICI: meccanismo d’azione




                                  Anticolinoesterasici             di        tipo
             isofluoropato   irreversibile (Isofluoropato, Parathion..)
                             L’inibitore           rimane               attaccato
                             covalentemente,          tramite      l’atomo     di
                             fosforo,      al   gruppo       –OH         serinico
                             dell’enzima. L’enzima fosforilato inattivo
                             è solitamente molto stabile.
                             Il     recupero       dell’attività   enzimatica
                             dipende       dalla     sintesi       di     nuove
                             molecole di enzima
FARMACI ANTICOLINOESTERASICI REVERSIBILI
                                           CARBAMATI
 Gli effetti dei farmaci anticolinoesterasici sono principalmente dovuti all’aumento della
 trasmissione colinergica a livello delle:

• Sinapsi colinergiche autonome

             Aumentata secrezione salivare, lacrimale, bronchiale e gastrointestinale;
             Aumentata attività peristaltica;
             Broncocostrizione;
             Bradicardia e ipotensione;
             Costrizione pupillare; riduzione della pressione intraoculare



• Giunzione neuromuscolare

                              Fascicolazioni, aumento della forza di contrazione;
                              Paralisi dovuta a un blocco da depolarizzazione



  Le amine terziarie (fisiostigmina) attraversano la barriera ematoencefalica provocando effetti
  anche sul sistema nervoso centrale

                    Eccitazione iniziale (convulsioni) seguita da una fase di depressione che può essere
                                accompagnata da incoscienza e inibizione della respirazione
CARBAMATI
USI TERAPEUTICI

 ileo paralitico (postoperatorio) e atonia della vescica urinaria


                                                                 Aumento        della     pressione
glaucoma                                                         intraoculare che può causare
                                                                 danni del disco ottico presso la
                                                                 giunzione tra nervo ottico e retina
                                                                 con        conseguente       cecità
                                                                 irreversibile




                                           angolo chiuso
                                                           farmaci
                             primario

                                           angolo aperto
        glaucoma
                             secondario   farmaci

                             congenito    chirurgia


  Miastenia grave
Miastenia grave
La miastenia grave è una patologia neuromuscolare caratterizzata da debolezza e da
un’elevata affaticabilità muscolare. E’ causata da una risposta autoimmune diretta
principalmente contro i recettori dell’Ach a livello della placca motrice. Gli anticorpi, che sono
anche presenti nel sangue, provocano una riduzione del numero di recettori.

                                              Tests diagnostici
                                              ·     Edrofonio
                                              ·     d-Tubocurarina
                                              ·     Identificazione anticorpi antirecettore in
                                              biopsie muscolari o nel plasma

                                              Trattamento
                                              ·     Anticolinesterasici
                                              ·     Corticosteroidi
                                              ·     Timectomia
                                              ·     Plasmaferesi




Una patologia correlata alla miastenia grave e che implica una trasmissione neuromuscolare
compromessa è la sindrome di Lambert-Eaton. In questo caso, gli anticorpi sono diretti contro i
canali del Ca2+ necessario per il rilascio presinaptico di Ach.
Malattia di Alzheimer

Nei pazienti affetti da demenza progressiva di tipo Alzheimer, è stata osservata la
perdita di neuroni colinergici, soprattutto di quelli localizzati in aree sottocorticali,
come il nucleo basale di Maynert. Attualmente si propone una terapia volta ad
aumentare le concentrazioni di neurotrasmettitori colinergici nel SNC.

Farmaci anticolinesterasici approvati per l’utilizzo clinico:

   Tacrina

 Un trattamento di 2-12 mesi determina un miglioramento dello stato cognitivo e
 funzionale.
 Limite: elevata incidenza di epatotossicità


     Donezepil              Vantaggi
     Rivastigmina           Elevato rapporto fra inibizione
     Galantamina            delle colinesterasi a livello centrale
                            e a livello periferico
Altri usi dei farmaci anticolinesterasici

  Trattamento intossicazione da farmaci anticolinergici



                                                               La fisostigmina contrasta la
    Atropina e altri agenti muscarinici                        sindrome anticolinergica a
                                                               carico del SNC causata da
                                                               un sovradosaggio o da una
    Fenotiazine, antismatici, antidepressivi triciclici,         reazione inaspettata a
                                                                     questi farmaci




  Profilassi nell’avvelenamento da inibitori irreversibili delle colinesterasi
Farmaci anticolinesterasici reversibili di impiego clinico



 Ammina terziaria
  Supera la BEE


Deriv.amm.quatern.:
  non supera BEE
COMPOSTI ORGANOFOSFORICI




Sono composti apolari volatili,
a elevata solubilità nei lipidi, e
     vengono rapidamente
 assorbiti attraverso la pelle
   intatta e la cuticola degli
              insetti




   Usati come gas bellici e
          insetticidi
COMPOSTI ORGANOFOSFORICI

Intossicazione acuta
   Miosi, dolore oculare, congestione congiuntivale, riduzione della vista
  Broncocostrizione, aumento della secrezione bronchiale
  Nausea, vomito, crampi addominali, diarrea
    Estrema salivazione, emissione involontaria di feci e urine, sudorazione,
lacrimazione, bradicardia, ipotensione
    Affaticabilità del muscolo, contrazioni involontarie, fascicolazioni sparse,
debolezza e paralisi

  Il collasso respiratorio è la principale causa di morte


                                Neurotossicità cronica


    Molti organofosforici possono causare una grave demielinizzazione di nervi
    periferici (probabilmente inibendo una esterasi specifica della mielina)


    Grave polineuropatia (disturbi sensori, atassia, debolezza e affaticamento
    delle gambe, riduzione dei riflessi tendinei,
RIATTIVAZIONE DELLA COLINOESTERASI
La rigenerazione idrolitica dell’acetilcolinaesterasi fosforilata può avvenire in presenza di
pralidossima



                                                    Gruppo ossimico
                                                    fortemente nucleofilo


                                                                              Azoto quaternario capace
                                                                              di legarsi al sito anionico
                                                                                     dell’enzima




                                                             La pralidossima agisce avvicinando al
                                                             gruppo esterasico fosforilato un gruppo
                                                             ossimico in modo tale che il legame
                                                             covalente possa essere trasferito ad esso
                                                             dal gruppo serinico dell’enzima
                          O
RIATTIVAZIONE DELLA COLINOESTERASI

Vi sono due limiti nell’impiego della pralidossima come antidoto nell’avvelenamento da
organofosforici:



   1. l’enzima fosforilato cambia struttura (invecchiamento) e diventa insensibile alla riattivazione

    somministrare la pralidossima precocemente



     2. la pralidossima non attraversa la barriera ematoencefalica


     non può antagonizzare gli effetti da organofosforici nel SNC
FARMACOLOGIA RECETTORI MUSCARINICI
SOTTOTIPI DI RECETTORI MUSCARINICI
AGONISTI COLINERGICI MUSCARINICI

                         1. Acetilcolina ed esteri sintetici della colina

Agonisti muscarinici
                         2. Alcaloidi colinomimetici naturali




  1.




 2.
METACOLINA


    Maggiore durata d’azione rispetto all’acetilcolina poiché resistente alle colinesterasi
non specifiche
    Maggiore selettività per i recettori muscarinici rispetto ai nicotinici per la presenza del
gruppo metilico in posizione β

BETANECOLO E CARBACOLO




                                                        Ibrido di metacolina e
                                                              carbacolo




                                                    Stabile all’idrolisi e selettivo
                                                      per i recettori muscarinici
METACOLINA, CARBACOLO, BETANECOLO

Azioni farmacologiche

            Bradicardia, riduzione della gittata cardiaca
                                                                                    L’ipotensione può
                                                               Ipotensione          provocare
                                                                                    tachicardia riflessa!

                 Vasodilatazione

                                                            Meccanismo

                                   1


                                                                             2
                                                                         Inibizione del rilascio di
                                                                         noradrenalina        dalle
                                                                         terminazioni      nervose
                                                                         adrenergiche
METACOLINA, CARBACOLO, BETANECOLO

Azioni farmacologiche

             Miosi, riduzione pressione endoculare, aumento secrezione lacrimale



             Broncospasmo, aumento secrezione bronchiale




             Aumento del tono e dell’attività peristaltica dello stomaco e
             dell’intestino; aumento dell’attività secretrice




Contrazione del muscolo detrursore della vescica       minzione



            Aumento secrezione delle ghiandole sudoripare
METACOLINA, CARBACOLO, BETANECOLO

 USI TERAPEUTICI

Metacolina cloruro

 • diagnosi di iperattività bronchiale e condizioni asmatiche

   L’imprevedibilità dell’intensità della risposta ha virtualmente eliminato l’uso della metacolina come
                    vasodilatatore e come farmaco ad attività vagomimetica cardiaca


Carbacolo

Non viene utilizzato in terapia a causa del suo elevato effetto nicotinico a livello dei gangli
autonomi

Betanecolo cloruro

E’ disponibile in compresse e preparazioni iniettabili (5-20mg) e viene utilizzato come stimolante
della muscolatura liscia gastrointestinale e della vescica:


     Disturbi gastroenterici (ileo paralitico, atonia gastrica)

   Disturbi urinari (ritenzione urinaria postoperatoria o postpartum, vescica ipotonica
 cronica)
METACOLINA, CARBACOLO, BETANECOLO

Effetti collaterali




                                             Controindicazioni:
                                             Asma,    ipertiroidismo,    insufficienza
                                             coronaria, ulcera peptica


                                             Se si verificano seri effetti tossici in
                                             seguito all’uso di tali farmaci, deve
                                             essere    somministrato      solfato   di
                                             atropina per via sottocutanea o
                                             endovenosa (0.5-1mg)
ALCALOIDI COLINOMIMETICI




L’arecolina e la pilocarpina sono amine terziarie.
La muscarina è un composto di ammonio quaternario e presenta un livello di
assorbimento ridotto.
Innervazione dell’occhio da parte del sistema parasimpatico


                   La contrazione del muscolo ciliare in risposta all’attivazione dei recettori
                   muscarinici permette alla lente di rigonfiarsi assumendo una forma più sferica e di
                   accorciare la sua distanza focale. Questo riflesso parasimpatico è pertanto
                   necessario per l’accomodazione dell’occhio per la visione da vicino.




La stimolazione del muscolo costrittore dell’iride da parte di agonisti muscarinici in
individui con glaucoma provoca un abbassamento della pressione endoculare
PILOCARPINA
E’ il principale alcaloide che si ottiene dalle foglie di arbusti sudamericani del genus
Pilocarpus.
Il principale impiego clinico della pilocarpina è nel trattamento del glaucoma con
applicazione locale sotto forma di gocce oftalmiche.
La pilocarpina è il più efficace agonista muscarinico utilizzato, in quanto, essendo
un’ammina terziaria, può attraversare la membrana congiuntivale.


                                        Applicata      localmente   la   pilocarpina
                                        provoca costrizione pupillare, spasmo
                                        dell’accomodazione e aumento transitorio
                                        della pressione intraoculare seguito da
                                        una caduta di pressione più duratura
ANTAGONISTI RECETTORIALI MUSCARINICI
Siti d’azione degli antagonisti colinergici
ATROPINA E SCOPOLAMINA

          L’alcaloide     Atropina      (dl-iosciamina)     si   trova
          nell’Atropa belladonna e nella Datura stramonium



               L’alcaloide Scopolamina (l-ioscina) si
               trova principalmente negli arbusti di
               Hyoscyamus niger


Entrambi gli alcaloidi sono esteri organici


    tropina                                       scopina




                        Acido tropico
MECCANISMO D’AZIONE

L’atropina    e   i   composti     correlati   sono   antagonisti    competitivi
dell’acetilcolina sui recettori muscarinici


                                               Asp necessario per il
                                               legame dell’antagonista
                                               al recettore




   Tutti i recettori muscarinici sono bloccati dall’atropina, a partire da
  quelli presenti nelle ghiandole esocrine, nei muscoli cardiaco e liscio,
                         fino ai neuroni intramurali
Effetti farmacologici dell’atropina
Effetti farmacologici dell’atropina

 Sistema cardiovascolare

● Bradicardia transitoria

        Dovuta a:
        -Azione stimolante centrale sui centri vagali bulbari
        -Stimolazione iniziale (e non blocco) dei recettori muscarinici cardiaci


● Progressivo aumento della tachicardia dovuto al blocco dei recettori M2 cardiaci


● Vasodilatazione cutanea


Ghiandole sudoripare e temperatura corporea

Inibizione dell’attività delle ghiandole sudoripare

               la pelle diventa calda e secca
Effetti farmacologici dell’atropina

   Occhio



● Midriasi




● Rilassamento del muscolo ciliare         paralisi dell’accomodazione
                                                      (cicloplegia)


                    La pressione intraoculare può aumentare
                e per quanto possa essere scarsamente importante
             sull’individuo normale, può rappresentare un rischio in
                       pazienti che soffrono di glaucoma
Effetti farmacologici dell’atropina

Apparato respiratorio

 ● Rilassamento della muscolatura liscia bronchiale


 ● Inibizione delle secrezioni a livello di naso, bocca, faringe e bronchi


 Secchezza delle fauci e delle membrane mucose delle vie respiratorie



Tratto gastrointestinale

 ● Riduzione del tono e dell’ampiezza e frequenza
   delle contrazioni peristaltiche

  Inibizione dell’attività motoria dello stomaco, del duodeno, del digiuno,
  dell’ileo e del colon
Effetti farmacologici dell’atropina
          SNC

● L’atropina esercita essenzialmente effetti di natura eccitatoria sul SNC


    A dosi terapeutiche (0.5-1mg)

       Lieve eccitazione

     A dosi più elevate

    Irritabilità, irrequietezza, disorientamento e allucinazioni o deliri

       A dosi tossiche

    La stimolazione è seguita da depressione con conseguente collasso
    circolatorio e insufficenza respiratoria


● Depressione di alcuni nuclei del sistema piramidale            riduce la rigidità
                                                                nel parkinsonismo

● Prevenzione sindrome da movimento
Effetti farmacologici della scopolamina

Per la sua elevata permeabilità attraverso la barriera ematoencefalica, la
scopolamina a basse dosi terapeutiche ha attività prevalente a livello centrale.


Azioni periferiche

Sono simili a quelle dell’atropina


 SNC
Depressione del SNC
A dosi terapeutiche, la scopolamina è efficace nell’antagonizzare la cinetosi


                                      Grazie ad un’ azione centrale a livello
                                     della corteccia o a un’azione periferica
                                            sull’apparato vestibolare
ASSORBIMENTO, METABOLISMO ED ESCREZIONE
                   DI ATROPINA E SCOPOLAMINA


                  Atropina solfato (0.2-2mg)

                  Scopolamina bromoidrato (0.3-0.6mg)


Rapido assorbimento dal tratto gastrointestinale dopo somministrazione orale



                              Metabolismo epatico




                 Eliminazione senza modificazioni nelle urine
Impieghi terapeutici dell’atropina e della scopolamina

Premedicazione interventi chirurgici

  Riduzione secrezione bronchiale

  Protezione cuore inibizione vagale

  Sedazione (Scopolamina)

In oftalmologia

  Effetti midriatici


A livello neurologico

Prevenzione della cinetosi (ioscina orale o transdermica)
Impieghi terapeutici dell’atropina e della scopolamina

 A livello dei bronchi
  Trattamento delle affezioni asmatiche bronchiali

     Si verifica una concomitante riduzione del volume di secreto bronchiale

      Ostruzione del flusso respiratorio e predisposizione ad infezioni

A livello gastrointestinale
  Trattamento coliche spastiche dell’intestino (spasmolitici)

  Trattamento ulcera peptica
A livello cardiovascolare
Trattamento della bradicardia del nodo del seno che si può verificare dopo
infarto del miocardio

              L’atropina è inoltre utilizzata come antidoto in caso di
          avvelenamento da esteri della colina o da anticolinoesterasici
Omatropina

                                             tropina
E’ un derivato semisintetico dell’atropina


  Ha una breve durata d’azione
                                                       OH




                                                       Acido mandelico


  Usi terapeutici

  ● Trattamento degli spasmi gastrointestinali

  ● In oftalmologia
Effetti avversi comunemente osservati con gli antagonisti colinergici
Avvelenamento da Atropina
Può essere dovuto a:


● Ingestione accidentale o volontaria di bacche velenose dell’Atropa belladonna


● Trattamento con antagonisti dei recettori istaminergici H1, fenotiazine,
antidepressivi triciclici


 Sintomi:
 Secchezza delle fauci, sete, dilatazione pupille, paralisi accomodazione,
 fotofobia, secchezza cute, ritenzione urinaria, tachicardia, respiro
 frequente, irrequietezza, confusione, allucinazioni, delirio. Morte per
 depressione encefalo.


 Antidoto: fisostigmina
Resistenza all’atropina

L’atropina, anche in elevati dosaggi, non riesce ad abolire completamente le
risposte conseguenti alla stimolazione dei nervi parasimpatici in vari distretti.



              Ipotesi


 ● i nervi parasimpatici potrebbero rilasciare un altro trasmettitore diverso
 dall’Ach, o potrebbero rilasciare una sostanza mediatrice addizionale
 (bradichinina)


 ● La concentrazione dell’Ach rilasciata dall’impulso nervoso nella
 giunzione neuroeffettrice sia elevata e quindi capace di ovviare con un
 meccanismo di antagonismo competitivo l’azione dell’atropina.
Altri antagonisti muscarinici ad ammina terziaria

Benzatropina mesilato
                                   Sono molecole in grado di penetrare nel SNC
Triexifenidil cloridrato


Usi terapeutici: Trattamento del parkinsonismo e degli effetti
                 extrapiramidali causati da farmaci antipsicotici


Tropicamide

Usi terapeutici: in oftalmologia


Diciclomina cloridrato

Oxifenciclimina cloridrato

Usi terapeutici: antispastici
Antagonisti muscarinici contenenti un ammonio quaternario



Ipratropio
Metilscopolamina
Scopolamina butilbromuro
Metilbromuro di omatropina
Metantelina, propantelina
Bromuro di clidinio
Ioduro di isopropamide

                      ►Scarsamente assorbiti dopo somministrazione orale

                      ► Penetrano difficilmente la congiuntiva

                      ► Non passano facilmente la barriera ematoencefalica
Ipratropio bromuro

 Usi terapeutici:

 Trattamento della malattia polmonare cronica ostruttiva

       Vantaggi:

       Non influenza la funzionalità dell’epitelio ciliato bronchiale

       Evita l’accumulo di secrezioni nelle vie aeree inferiori




Metilscopolamina, Metilbromuro di omatropina

 Usi terapeutici:

 Trattamento degli spasmi gastrointestinali
O

                               PIRENZEPINA                                           NH

La pirenzepina mostra un’attività selettiva nei confronti dei recettori
                                                                                          N
muscarinici M1 rispetto ai recettori M2 ed M3.                                  N


                                                                                              O

Inibisce la secrezione gastrica a dosi che hanno solo un limitato                   N

effetto sulla frequenza cardiaca e sulla salivazione
                                                                                    N

                                                                                    CH3



                                                             Poiché i recettori muscarinici
                                                             delle cellule parietali dello
           M1                                                stomaco non hanno elevata
                                                             affinità per la pirenzepina, i
                                                             recettori     M1           responsabili
                                                             dell’alterata secrezione acida
                                                             dello       stomaco          potrebbero
                                                             essere localizzati anche in
                                                             gangli intramurali


                                                           Usi terapeutici:
                                                           Trattamento dell’ulcera peptica
AF-DX 116
                                                          O
                                                  NH


      Analogo della pirenzepina ma
                                                      N
                                              N
  con proprietà farmacologiche differenti
                                                  O
                                                              NEt2
                                                          N




Presenta una elevata affinità per i recettori muscarinici M2 cardiaci



si propone l’uso di AF-DX 116 nel trattamento di aritmie bradicardiche
Usi clinici antagonisti muscarinici

Cardiovascolare: Bradicardia sinusale (atropina)

Oftalmico:        Dilatazione pupilla (tropicamide, ciclopentolato)

Neurologico:      Chinetosi (scopolamina)
                  Parkinsonismo e distrurbi motori da antipsicotici (benzatropina)

Respiratorio:     Asma (ipratropio per via inalatoria)

Pre-anestesia:    Riduzione secrezioni (atropina, scopolamina)

Gastrointestinale:
                 Rilasciamento muscolatura gastrointestinale durante
                 indagini diagnostiche (scopolamina)
                 Spasmolitici nel colon irritabile o nella diverticolite (diciclomina)
                 Ulcera peptica (pirenzepina)

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Trasmissione colinergica

  • 1. Agli studenti del corso di Laurea in C.T.F. (anno accademico 2009-10) Questo CD contiene files riguardanti argomenti selezionati delle lezioni del corso di Farmacologia e Farmacoterapia. Si raccomanda agli studenti (come più volte sottolineato durante le lezioni) di usare questo materiale solo come aiuto/guida alla preparazione del relativo esame di Farmacologia e Farmacoterapia. Si rammenta, infatti, che l’USO dei TESTI di Farmacologia consigliati (ad esclusiva scelta dello studente) è indispensabile per una corretta, utile e più facile preparazione della materia. Si precisa che il programma completo per la preparazione dell’esame è sempre reperibile presso la segreteria della Sezione di Farmacologia. Gli studenti sono tenuti a svolgere tutti gli argomenti indicati nel programma anche se non compresi nel CD. Infine, si mettono in guardia gli studenti dall’uso di fotocopie di materiale didattico (presunte stampe delle lezioni contenute nel cd) ABUSIVAMENTE vendute presso le copisterie. Le figure utilizzate nelle lezioni sono quelle dei libri di testo consigliati o sono immagini copyright-free da siti web specializzati
  • 3. Il sistema nervoso autonomo e somatico
  • 4. Anatomia funzionale dei sistemi colinergici I neuroni che utilizzano acetilcolina come neurotrasmettitore si trovano nel sistema nervoso periferico e centrale
  • 5. Anatomia funzionale dei sistemi colinergici I sistemi colinergici periferici. Nuclei colinergici nel SNC.
  • 6. Sinapsi mediate dall’acetilcolina e fibre colinergiche che rilasciano acetilcolina L’acetilcolina è rilasciata a livello delle: • giunzioni neuromuscolari • fibre pregangliari di tutti i gangli del SNV (simpatico e parasimpatico) • fibre parasimpatiche postgangliari Come mediatore alle suddette sinapsi, l’acetilcolina controlla gli impulsi che i centri inviano agli organi periferici
  • 7. Sintesi, liberazione e metabolismo dell’acetilcolina trasportatore ad alta affinità (presente Trasportatore esclusivamente nei neuroni colinergici) della colina trasportatore a bassa affinità Colina acetiltransferasi: Trasportatore della acetilcolina: è sintetizzata nel corpo appartiene alla famiglia dei cellulare e viene poi trasportatori delle amine; permette trasportata lungo l’assone l’accumulo attivo di acetilcolina fino ai terminali. nelle vescicole colinergiche. Sinaptotassine e Sinaptobrevine: proteine associate alla membrana plasmatica o alle vescicole, fondamentali per la regolazione del traffico vescicolare e per l’aggancio delle vescicole alla membrana colina La tappa limitante della sintesi della acetilcolina è il trasporto della colina, la cui attività viene regolata in funzione della quantità di acetilcolina liberata
  • 8. TAPPE DELLA NEUROTRASMISSIONE ECCITATORIA ED INIBITORIA Complesso d’aggancio
  • 9. SINTESI E RILASCIO DELL’ ACETILCOLINA
  • 10. SITI D’AZIONE DEI FARMACI ATTIVI SULLE SINAPSI COLINERGICHE
  • 11. FARMACI CHE AGISCONO IN SEDE PRESINAPTICA Inibitori della colina acetiltransferasi Cloroacetilcolina, bromochetone inibiscono la formazione dell’acetilcolina impedendo la acetilazione della colina Il CoA contiene acido pantotenico Diete carenti di acido pantotenico Atonie intestinali (stipsi dei vecchi) La somministrazione di 50mg di acido pantotenico provoca rapidi miglioramenti!
  • 12. FARMACI CHE AGISCONO IN SEDE PRESINAPTICA Inibitori del trasportatore della colina Emicolinio: inibitore competitivo della captazione della colina, ma non viene captato dai terminali neuronali in modo apprezzabile Trietilcolina: oltre ad inibire la captazione di colina, è trasportata ed acetilata all’interno della terminazione acetiltrietilcolina (falso neurotrasmettitore)
  • 13. FARMACI CHE AGISCONO IN SEDE PRESINAPTICA Inibitori del trasportatore della acetilcolina vesamicolo: blocca il trasporto dell’acetilcolina dal citosol alle vescicole sinaptiche Inibitori dell’emissione di acetilcolina tetrodotossina, procaina, cocaina: impediscono l’arrivo degli impulsi alle terminazioni nervose Inibitori della acetilcolinaesterasi Neostigmina, fisostigmina, piridostigmina, etc
  • 14. TOSSINE La tossina botulinica è una proteina prodotta dal bacillo anaerobico Clostridium botulinum Tale organismo può riprodursi nei cibi conservati causando il botulismo, una forma grave di avvelenamento alimentare La tossina botulinica è un La subunità maggiore si lega al recettore di membrana e permette l’ingresso eterodimero della tossina all’interno della terminazione nervosa colinergica e quindi l’azione della subunità minore. subunità responsabile della specificità (nervi motori) La subunità minore è una peptidasi capace di inattivare proteine specifiche coinvolte nella esocitosi (sinaptobrevina, sintassine, etc). subunità responsabile dell’ inibizione del rilascio di acetilcolina Avvelenamento indotto dalla tossina botulinica Secchezza delle fauci, offuscamento della visione e Progressiva paralisi del sistema parasimpatico e difficoltà nella deglutizione, del sistema motorio (paralisi flaccida) progressiva paralisi respiratoria Il trattamento con antitossina è efficace soltanto se viene effettuato prima che i sintomi compaiano, poiché una volta che la tossina è legata, la sua azione è irreversibile
  • 15. Tossina tetanica La tossina tetanica è una esotossina prodotta da Clostridium tetani Si lega ed entra nei neuroni spinali Blocco del rilascio di glicina Paralisi spastica Tossine contenute nel veleno di serpente α-neurotossine: bloccano i recettori colinergici postsinaptici interagendo con il sito di legame dell’agonista sul recettore nicotinico α-bungarotossina: è selettiva per il recettore muscolare e neuronale con subunità α7 β-bungarotossina: inibisce i recettori neuronali fasciculine: inibiscono l’acetilcolinaesterasi tossine muscariniche: sono agonisti muscarinici
  • 16. RECETTORI DELL’ACETILCOLINA Recettori Nicotinici Recettori Muscarinici Mediano la trasmissione sinaptica Mediano gli effetti dell’acetilcolina a livello delle veloce a livello della giunzione sinapsi parasimaptiche postgangliari (cuore, neuromuscolare, dei gangli autonomi e muscolatura liscia, ghiandole) e contribuiscono di vari siti nel SNC all’eccitazione gangliare L’acetilcolina è una molecola flessibile che si trova in due stati conformazionali differenti a seconda del recettore cui è legata
  • 17. RECETTORI NICOTINICI I recettori nicotinici sono canali ionici attivati dall’interazione col ligando e la loro attivazione causa un rapido aumento della permeabilità cellulare al Na+ e al K+, seguita da depolarizzazione ed eccitazione. Topologia subunità α Sono note 5 tipi di subunità (α,β,γ,δ,ε) con elevata COOH NH2 omologia di sequenza ed organizzate in pentamero per formare un canale funzionante. M1 M2 M3 M4 Il rivestimento interno del poro è formato da segmenti M2 di ogni subunità contenenti aa negativi (selettività del canale per cationi) La subunità α è presente sempre in due copie. I due siti di legame per l’acetilcolina sono formati dall’interfaccia di ciascuna subunità a con la subunità adiacente. Quando l’Ach si lega dall’esterno le α-eliche si raddrizzano permettendo l’apertura del canale
  • 18. Recettore nicotinico dell’acetilcolina La struttura pentamerica è costituita da quattro diverse subunità: α2βδε: nel muscolo innervato dell’adulto α2βδγ: nel muscolo embrionale o denervato La struttura pentamerica è costituità da due differenti subunità. Subunità α: sono noti otto sottotipi (α2-α9) Subunità β: sono noti quattro sottotipi (β2-β5)
  • 20. Recettore nicotinico dell’acetilcolina La distribuzione e la funzionalità dei recettori è importante per la trasmissione sinaptica. MIASTENIA GRAVE (malattia autoimmune ) anticorpi contro AChR alterazione della contrazione
  • 21. Recettore nicotinico dell’acetilcolina AGONISTI Nicotina: gangli autonomi e SNC stimolazione Lobelina: gangli autonomi terminazioni nervose sensoriali stimolazione Sussametonio: giunzione neuromuscolare prolungata stimolazione e blocco da depolarizzazione (desensitizzazione) rilassante muscolare Decametonio blocco da depolarizzazione (nicotina, lobelina e decametonio non hanno usi terapeutici per effetti collaterali) ANTAGONISTI Esametonio: gangli autonomi blocco della trasmissione Trimetafano: gangli autonomi blocco della trasmissione abbassamento pressione arteriosa durante interventi chirurgici Tubocurarina: giunzione neuromuscolare bloccante non depolarizzante rilassante muscolare in anestesia
  • 22. RECETTORI MUSCARINICI Appartengono alla superfamiglia di proteine recettoriali le cui funzioni sono mediate dalle proteine G. La clonazione genica ha consentito di rilevare l’esistenza di cinque tipi distinti (M1, M2, M3, M4, M5) di recettori muscarinici che si differenziano per localizzazione anatomica, meccanismi di trasduzione e specificità farmacologica. Recettori M1, M3, M5
  • 23. RECETTORI MUSCARINICI Recettori M2, M4 Subunità α: inibizione adenilato ciclasi Subunita β: attivazione dei canali al K+
  • 24. SOTTOTIPI DI RECETTORI MUSCARINICI
  • 25. ATTIVAZIONE DEL RECETTORE β-ADRENERGICO E MUSCARINICO DI TIPO M2 ED M3 NEL MUSCOLO LISCIO
  • 26. EFFETTO DELLA NORADRENALINA E DELL’ACETILCOLINA SULLA MIOCELLULA CARDIACA
  • 27. Principali effetti dell’Acetilcolina Effetti muscarinici Gli effetti muscarinici sono quelli parasimpatici post-gangliali a livello delle ghiandole esocrine e della muscolatura liscia: Stimolazione di ghiandole esocrine quali le ghiandole sudorifere, salivari, mucose e le ghiandole lacrimali. Anche le secrezioni gastriche, intestinali e pancreatiche vengono stimolate, sebbene dipendano solo in parte dall’innervazione parasimpatica. Stimolazione della muscolatura liscia dei bronchi, del tratto gastrointestinale, della colecisti, del dotto biliare, della vescica e degli ureteri. Stimolazione dei muscoli circolari dell’iride e dei muscoli dell’accomodamento così da mantenere la pupilla contratta e il cristallino dell’occhio accomodato per la visione vicina. Rilassamento degli sfinteri nel tratto gastrointestinale, biliare e urinario. Rallentamento del cuore. Effetti nicotinici Stimolazione dei gangli simpatici e parasimpatici, cioè stimolazione di strutture postsinaptiche all’interno dei gangli con conseguente liberazione da parte delle fibre postgangliali del loro neurotrasmettitore alla loro terminazione periferica. stimolazione della midollare del surrene con conseguente liberazione di adrenalina e noradrenalina contrazione dei muscoli scheletrici
  • 28. ACETILCOLINA COME FARMACO Somministrazione per os o sottocute: scarso assorbimento L’acetilcolina non ha Somministrazione per via endovenosa: rapida idrolisi applicazione terapeutica! da parte delle colinesterasi plasmatiche Effetti farmacologici: Calo transitorio pressione sanguigna Bradicardia Blocco parziale o arresto cardiaco Tutti effetti muscarinici Vampate, sudorazione Salivazione, lacrimazione Nausea, tosse, dispena Gli effetti nicotinici sul muscolo scheletrico sono visibili solo dopo somministrazione intrarteriosa. Essendo un composto ammonico quaternario, l’acetilcolina se somministrata esogenamente non supera la barriera ematoencefalica.
  • 29. Farmacologia del recettore nicotinico Bloccanti neuromuscolari • 2 categorie – non-depolarizzanti (competitivi) e depolarizzanti • Differenti meccanismi per ottenere lo stesso effetto: rilassamento muscoli scheletrici
  • 30. Trasmissione colinergica nicotinica Bloccanti di placca: miorilassanti (in associazione ad anestetici generali) Curarici o competitivi: antagonisti della Ach sul recettore nicotinico. La loro azione può essere rimossa aumentando la [Ach] con gli inibitori della AchE. Depolarizzanti: attivazione del recettore nicotinico. Effetto prolungato resistenza ad azione idrolitica di AchE. Blocco di placca per depolarizzazione e successiva desensitizzazione del recettore nicotinico.
  • 31. Decamethonium Depolarizing Blockers Succinylcholine Vecuronium Competitive Blockers D-tubocurarine pancuronium
  • 32. Farmaci non depolarizzanti • D-tubocurarina: estratta dal curaro • Farmaci sintetici: gallamina, pancuronio, atracurio, etc. Tutti hanno un gruppo di ammonio quaternario. CH3 N+ CH3 CH3
  • 33. D-tubocurarina • Lega il recettore nicotinico di placca e si comporta da antagonista competitivo di Ach • Circo il 90% dei recettori deve essere occupato dalla tubocurarina per osservare un effetto. • Il blocco dei recettori causa la riduzione del potenziale di placca e quindi riduce la contrazione muscolare
  • 34. 20 Action potential 0 -20 Stimulus artefact -40 -60 CONTROL -80 Endplate -40 potential -60 TUBOCURARINE -80 Motor axon endplate
  • 35. Effetto della tubocurarina • Paralisi motoria: che comincia dai muscoli oculari e coinvolge alla fine i muscoli respiratori • Riduce la pressione sanguigna per effetto sui gangli e per il rilascio di istamina (effetti minori con i bloccanti sintetici) • Usato come rilassante durante gli interventi chirurgici
  • 36. Bloccanti neuromuscolari depolarizzanti • Decametonio e succinilcolina – meccanismo d’azione più complesso dei bloccanti competitivi • Legano ed attivano il recettore nicotinico: si osservano quindi fascicolazioni iniziali, seguite da paralisi flaccida • La paralisi è dovuta all’inattivazione dei canali al sodio voltaggio dipendenti a causa della depolarizzazione sostenuta
  • 37. • Questi farmaci non sono rapidamente degradati da AChE: ciò causa la depolarizzazione prolungata per permanenza del farmaco nello spazio sinaptico • Blocco di Fase I: causato dalla depolarizzazione di membrana • Blocco di Fase II: si osserva dopo qualche minuto ed è dovuto alla desensitizzazione del recettore nicotinico • Fascicolazioni seguite da paralisi flaccida • Controindicati nei pazienti affetti da ipertermia maligna e altre malattie muscolari genetiche (distrofia muscolare)
  • 38. Usi dei bloccanti depolarizzanti • Rilassamento muscolare durante anestesia (succinilcolina ha una breve durata d’azione e quindi è più utilizzata) • Inefficaci nei pazienti con Miastenia Grave (malattia autoimmune causata da riduzione del numero di recettori nicotinici) • Questi pazienti sono iper-sensibili all’azione dei bloccanti competitivi poichè una minima quantità di antagonista riesce a bloccare efficacemente i pochi recettori residui
  • 39. Recettore nicotinico di placca e bloccanti neuromuscolari
  • 41. Succinilcolina o Suxametonio • Dopo somministrazione di un bolo le concentrazioni plasmatiche descrescono secondo una cinetica di I ordine • Emivita 4 minuti • Idrolisi da parte delle pseudocolinesterasi a colina e succinilmonocolina, eliminate per filtrazione glomerulare
  • 42. PERCHE’ LA USIAMO? o Rapido onset o Breve durata del blocco muscolare QUANDO LA USIAMO? o Intubazione difficile (1 mg/Kg e.v.) Effetti collaterali o Bradicardia o Fascicolazioni o Aumento della pressione intragastrica, intraoculare ed endocranica o Ipercaliemia o Ipertermia maligna o Reazioni allergiche
  • 43. Come si può superare il blocco di placca di agenti depolarizzanti e non ? • I bloccanti AChE permettono di superare il blocco degli agenti competitivi, ma possono addirittura peggiorare il blocco operato dagli agenti depolarizzanti • Il blocco da succinilcolina può essere antagonizzato dalla tubocurarina
  • 44. FARMACI CHE INIBISCONO LE COLINOESTERASI
  • 45. DISTRIBUZIONE E FUNZIONE DELLE COLINOESTERASI Acetilcolinaesterasi (colinaesterasi vera) E’ presente come: • Oligomeri omomerici di subunità catalitiche (monomeri, dimeri, tetrametri) Localizzazione: terminazioni nervose colinergiche • Associazioni eteromeriche costituite da subunità catalitiche e subunità strutturali ( lipidi o collagene) Localizzazione: giunzione neuromusolare, eritrociti L’acetilcolinaestersi è specifica per l’acetilcolina ed è responsabile dell’idrolisi rapida dell’acetilcolina che si verifica nelle sinapsi colinergiche. 1 molecola di enzima idrolizza 6x105 molecole di Ach turnover di 150 microsecondi! Butirrilcolinesterasi (pseudocolinaesterasi) E’ codificata da un gene diverso da quello dell’acetilcolinaesterasi. E’ sintetizzata nel fegato ed è principalmente localizzata nel plasma
  • 46. DISTRIBUZIONE E FUNZIONE DELLE COLINOESTERASI L’acetilcolinaesterasi e la butirrilcolinaesterasi appartengono alla classe delle serina-idrolasi. Il sito attivo dell’acetilcolinaesterasi è costituito da due distinte regioni:
  • 47. Idrolisi dell’acetilcolina da parte dell’acetilcolinaesterasi I TAPPA Gruppo idrossilico serina cede elettroni a C elettrofilo del gruppo carbossilico Ach, l’atomo di H+ del gruppo idrossilico è accettato temporaneamente dal gruppo imidazolico dell’istidina. II TAPPA La colina si libera lasciando l’enzima acetilato III TAPPA: l’enzima acetilato reagisce con l’H2O formando Acido Acetico + Enzima Rigenerato. L’anello imidazolico dell’istidina agisce come accettore di protoni facilitando il trasferimento del gruppo acetilico dalla serina all’H2O
  • 48. I FARMACI CHE INIBISCONO LA COLINOESTERASI si dividono in tre principali gruppi sulla base del tipo di interazione con il sito attivo, che ne determina la durata d’azione Esteri carbamilici La maggior parte dei farmaci clinicamente importanti è in grado di inibire sia l’acetilcolinaesterasi che la butirrilcolinaesterasi. Derivati del fosforo pentavalente
  • 49. ANTICOLINOESTERASICI: meccanismo d’azione Anticolinoesterasici a breve durata d’azione L’edrofonio (composto di ammonio quaternario) si lega solo al sito anionico dell’enzima. Il legame ionico che si forma è reversibile e l’azione del farmaco è molto breve. Si utilizza solo a scopo diagnostico. Anticolinoesterasici a media durata d’azione (Fisostigmina, Neostigmina..) Il trasferimento del gruppo carbamilico al gruppo –OH serinico del sito esterasico avviene come per l’acetilcolina, ma il processo idrolitico dell’enzima carbamilato è molto lento. Il lento recupero dell’enzima carbamilato sta ad indicare che l’azione di questi farmaci è piuttosto duratura.
  • 50. ANTICOLINOESTERASICI: meccanismo d’azione Anticolinoesterasici di tipo isofluoropato irreversibile (Isofluoropato, Parathion..) L’inibitore rimane attaccato covalentemente, tramite l’atomo di fosforo, al gruppo –OH serinico dell’enzima. L’enzima fosforilato inattivo è solitamente molto stabile. Il recupero dell’attività enzimatica dipende dalla sintesi di nuove molecole di enzima
  • 51. FARMACI ANTICOLINOESTERASICI REVERSIBILI CARBAMATI Gli effetti dei farmaci anticolinoesterasici sono principalmente dovuti all’aumento della trasmissione colinergica a livello delle: • Sinapsi colinergiche autonome Aumentata secrezione salivare, lacrimale, bronchiale e gastrointestinale; Aumentata attività peristaltica; Broncocostrizione; Bradicardia e ipotensione; Costrizione pupillare; riduzione della pressione intraoculare • Giunzione neuromuscolare Fascicolazioni, aumento della forza di contrazione; Paralisi dovuta a un blocco da depolarizzazione Le amine terziarie (fisiostigmina) attraversano la barriera ematoencefalica provocando effetti anche sul sistema nervoso centrale Eccitazione iniziale (convulsioni) seguita da una fase di depressione che può essere accompagnata da incoscienza e inibizione della respirazione
  • 52. CARBAMATI USI TERAPEUTICI ileo paralitico (postoperatorio) e atonia della vescica urinaria Aumento della pressione glaucoma intraoculare che può causare danni del disco ottico presso la giunzione tra nervo ottico e retina con conseguente cecità irreversibile angolo chiuso farmaci primario angolo aperto glaucoma secondario farmaci congenito chirurgia Miastenia grave
  • 53. Miastenia grave La miastenia grave è una patologia neuromuscolare caratterizzata da debolezza e da un’elevata affaticabilità muscolare. E’ causata da una risposta autoimmune diretta principalmente contro i recettori dell’Ach a livello della placca motrice. Gli anticorpi, che sono anche presenti nel sangue, provocano una riduzione del numero di recettori. Tests diagnostici · Edrofonio · d-Tubocurarina · Identificazione anticorpi antirecettore in biopsie muscolari o nel plasma Trattamento · Anticolinesterasici · Corticosteroidi · Timectomia · Plasmaferesi Una patologia correlata alla miastenia grave e che implica una trasmissione neuromuscolare compromessa è la sindrome di Lambert-Eaton. In questo caso, gli anticorpi sono diretti contro i canali del Ca2+ necessario per il rilascio presinaptico di Ach.
  • 54. Malattia di Alzheimer Nei pazienti affetti da demenza progressiva di tipo Alzheimer, è stata osservata la perdita di neuroni colinergici, soprattutto di quelli localizzati in aree sottocorticali, come il nucleo basale di Maynert. Attualmente si propone una terapia volta ad aumentare le concentrazioni di neurotrasmettitori colinergici nel SNC. Farmaci anticolinesterasici approvati per l’utilizzo clinico: Tacrina Un trattamento di 2-12 mesi determina un miglioramento dello stato cognitivo e funzionale. Limite: elevata incidenza di epatotossicità Donezepil Vantaggi Rivastigmina Elevato rapporto fra inibizione Galantamina delle colinesterasi a livello centrale e a livello periferico
  • 55. Altri usi dei farmaci anticolinesterasici Trattamento intossicazione da farmaci anticolinergici La fisostigmina contrasta la Atropina e altri agenti muscarinici sindrome anticolinergica a carico del SNC causata da un sovradosaggio o da una Fenotiazine, antismatici, antidepressivi triciclici, reazione inaspettata a questi farmaci Profilassi nell’avvelenamento da inibitori irreversibili delle colinesterasi
  • 56. Farmaci anticolinesterasici reversibili di impiego clinico Ammina terziaria Supera la BEE Deriv.amm.quatern.: non supera BEE
  • 57. COMPOSTI ORGANOFOSFORICI Sono composti apolari volatili, a elevata solubilità nei lipidi, e vengono rapidamente assorbiti attraverso la pelle intatta e la cuticola degli insetti Usati come gas bellici e insetticidi
  • 58. COMPOSTI ORGANOFOSFORICI Intossicazione acuta Miosi, dolore oculare, congestione congiuntivale, riduzione della vista Broncocostrizione, aumento della secrezione bronchiale Nausea, vomito, crampi addominali, diarrea Estrema salivazione, emissione involontaria di feci e urine, sudorazione, lacrimazione, bradicardia, ipotensione Affaticabilità del muscolo, contrazioni involontarie, fascicolazioni sparse, debolezza e paralisi Il collasso respiratorio è la principale causa di morte Neurotossicità cronica Molti organofosforici possono causare una grave demielinizzazione di nervi periferici (probabilmente inibendo una esterasi specifica della mielina) Grave polineuropatia (disturbi sensori, atassia, debolezza e affaticamento delle gambe, riduzione dei riflessi tendinei,
  • 59. RIATTIVAZIONE DELLA COLINOESTERASI La rigenerazione idrolitica dell’acetilcolinaesterasi fosforilata può avvenire in presenza di pralidossima Gruppo ossimico fortemente nucleofilo Azoto quaternario capace di legarsi al sito anionico dell’enzima La pralidossima agisce avvicinando al gruppo esterasico fosforilato un gruppo ossimico in modo tale che il legame covalente possa essere trasferito ad esso dal gruppo serinico dell’enzima O
  • 60. RIATTIVAZIONE DELLA COLINOESTERASI Vi sono due limiti nell’impiego della pralidossima come antidoto nell’avvelenamento da organofosforici: 1. l’enzima fosforilato cambia struttura (invecchiamento) e diventa insensibile alla riattivazione somministrare la pralidossima precocemente 2. la pralidossima non attraversa la barriera ematoencefalica non può antagonizzare gli effetti da organofosforici nel SNC
  • 62. SOTTOTIPI DI RECETTORI MUSCARINICI
  • 63. AGONISTI COLINERGICI MUSCARINICI 1. Acetilcolina ed esteri sintetici della colina Agonisti muscarinici 2. Alcaloidi colinomimetici naturali 1. 2.
  • 64. METACOLINA Maggiore durata d’azione rispetto all’acetilcolina poiché resistente alle colinesterasi non specifiche Maggiore selettività per i recettori muscarinici rispetto ai nicotinici per la presenza del gruppo metilico in posizione β BETANECOLO E CARBACOLO Ibrido di metacolina e carbacolo Stabile all’idrolisi e selettivo per i recettori muscarinici
  • 65. METACOLINA, CARBACOLO, BETANECOLO Azioni farmacologiche Bradicardia, riduzione della gittata cardiaca L’ipotensione può Ipotensione provocare tachicardia riflessa! Vasodilatazione Meccanismo 1 2 Inibizione del rilascio di noradrenalina dalle terminazioni nervose adrenergiche
  • 66. METACOLINA, CARBACOLO, BETANECOLO Azioni farmacologiche Miosi, riduzione pressione endoculare, aumento secrezione lacrimale Broncospasmo, aumento secrezione bronchiale Aumento del tono e dell’attività peristaltica dello stomaco e dell’intestino; aumento dell’attività secretrice Contrazione del muscolo detrursore della vescica minzione Aumento secrezione delle ghiandole sudoripare
  • 67. METACOLINA, CARBACOLO, BETANECOLO USI TERAPEUTICI Metacolina cloruro • diagnosi di iperattività bronchiale e condizioni asmatiche L’imprevedibilità dell’intensità della risposta ha virtualmente eliminato l’uso della metacolina come vasodilatatore e come farmaco ad attività vagomimetica cardiaca Carbacolo Non viene utilizzato in terapia a causa del suo elevato effetto nicotinico a livello dei gangli autonomi Betanecolo cloruro E’ disponibile in compresse e preparazioni iniettabili (5-20mg) e viene utilizzato come stimolante della muscolatura liscia gastrointestinale e della vescica: Disturbi gastroenterici (ileo paralitico, atonia gastrica) Disturbi urinari (ritenzione urinaria postoperatoria o postpartum, vescica ipotonica cronica)
  • 68. METACOLINA, CARBACOLO, BETANECOLO Effetti collaterali Controindicazioni: Asma, ipertiroidismo, insufficienza coronaria, ulcera peptica Se si verificano seri effetti tossici in seguito all’uso di tali farmaci, deve essere somministrato solfato di atropina per via sottocutanea o endovenosa (0.5-1mg)
  • 69. ALCALOIDI COLINOMIMETICI L’arecolina e la pilocarpina sono amine terziarie. La muscarina è un composto di ammonio quaternario e presenta un livello di assorbimento ridotto.
  • 70. Innervazione dell’occhio da parte del sistema parasimpatico La contrazione del muscolo ciliare in risposta all’attivazione dei recettori muscarinici permette alla lente di rigonfiarsi assumendo una forma più sferica e di accorciare la sua distanza focale. Questo riflesso parasimpatico è pertanto necessario per l’accomodazione dell’occhio per la visione da vicino. La stimolazione del muscolo costrittore dell’iride da parte di agonisti muscarinici in individui con glaucoma provoca un abbassamento della pressione endoculare
  • 71. PILOCARPINA E’ il principale alcaloide che si ottiene dalle foglie di arbusti sudamericani del genus Pilocarpus. Il principale impiego clinico della pilocarpina è nel trattamento del glaucoma con applicazione locale sotto forma di gocce oftalmiche. La pilocarpina è il più efficace agonista muscarinico utilizzato, in quanto, essendo un’ammina terziaria, può attraversare la membrana congiuntivale. Applicata localmente la pilocarpina provoca costrizione pupillare, spasmo dell’accomodazione e aumento transitorio della pressione intraoculare seguito da una caduta di pressione più duratura
  • 73. Siti d’azione degli antagonisti colinergici
  • 74. ATROPINA E SCOPOLAMINA L’alcaloide Atropina (dl-iosciamina) si trova nell’Atropa belladonna e nella Datura stramonium L’alcaloide Scopolamina (l-ioscina) si trova principalmente negli arbusti di Hyoscyamus niger Entrambi gli alcaloidi sono esteri organici tropina scopina Acido tropico
  • 75. MECCANISMO D’AZIONE L’atropina e i composti correlati sono antagonisti competitivi dell’acetilcolina sui recettori muscarinici Asp necessario per il legame dell’antagonista al recettore Tutti i recettori muscarinici sono bloccati dall’atropina, a partire da quelli presenti nelle ghiandole esocrine, nei muscoli cardiaco e liscio, fino ai neuroni intramurali
  • 77. Effetti farmacologici dell’atropina Sistema cardiovascolare ● Bradicardia transitoria Dovuta a: -Azione stimolante centrale sui centri vagali bulbari -Stimolazione iniziale (e non blocco) dei recettori muscarinici cardiaci ● Progressivo aumento della tachicardia dovuto al blocco dei recettori M2 cardiaci ● Vasodilatazione cutanea Ghiandole sudoripare e temperatura corporea Inibizione dell’attività delle ghiandole sudoripare la pelle diventa calda e secca
  • 78. Effetti farmacologici dell’atropina Occhio ● Midriasi ● Rilassamento del muscolo ciliare paralisi dell’accomodazione (cicloplegia) La pressione intraoculare può aumentare e per quanto possa essere scarsamente importante sull’individuo normale, può rappresentare un rischio in pazienti che soffrono di glaucoma
  • 79. Effetti farmacologici dell’atropina Apparato respiratorio ● Rilassamento della muscolatura liscia bronchiale ● Inibizione delle secrezioni a livello di naso, bocca, faringe e bronchi Secchezza delle fauci e delle membrane mucose delle vie respiratorie Tratto gastrointestinale ● Riduzione del tono e dell’ampiezza e frequenza delle contrazioni peristaltiche Inibizione dell’attività motoria dello stomaco, del duodeno, del digiuno, dell’ileo e del colon
  • 80. Effetti farmacologici dell’atropina SNC ● L’atropina esercita essenzialmente effetti di natura eccitatoria sul SNC A dosi terapeutiche (0.5-1mg) Lieve eccitazione A dosi più elevate Irritabilità, irrequietezza, disorientamento e allucinazioni o deliri A dosi tossiche La stimolazione è seguita da depressione con conseguente collasso circolatorio e insufficenza respiratoria ● Depressione di alcuni nuclei del sistema piramidale riduce la rigidità nel parkinsonismo ● Prevenzione sindrome da movimento
  • 81. Effetti farmacologici della scopolamina Per la sua elevata permeabilità attraverso la barriera ematoencefalica, la scopolamina a basse dosi terapeutiche ha attività prevalente a livello centrale. Azioni periferiche Sono simili a quelle dell’atropina SNC Depressione del SNC A dosi terapeutiche, la scopolamina è efficace nell’antagonizzare la cinetosi Grazie ad un’ azione centrale a livello della corteccia o a un’azione periferica sull’apparato vestibolare
  • 82. ASSORBIMENTO, METABOLISMO ED ESCREZIONE DI ATROPINA E SCOPOLAMINA Atropina solfato (0.2-2mg) Scopolamina bromoidrato (0.3-0.6mg) Rapido assorbimento dal tratto gastrointestinale dopo somministrazione orale Metabolismo epatico Eliminazione senza modificazioni nelle urine
  • 83. Impieghi terapeutici dell’atropina e della scopolamina Premedicazione interventi chirurgici Riduzione secrezione bronchiale Protezione cuore inibizione vagale Sedazione (Scopolamina) In oftalmologia Effetti midriatici A livello neurologico Prevenzione della cinetosi (ioscina orale o transdermica)
  • 84. Impieghi terapeutici dell’atropina e della scopolamina A livello dei bronchi Trattamento delle affezioni asmatiche bronchiali Si verifica una concomitante riduzione del volume di secreto bronchiale Ostruzione del flusso respiratorio e predisposizione ad infezioni A livello gastrointestinale Trattamento coliche spastiche dell’intestino (spasmolitici) Trattamento ulcera peptica A livello cardiovascolare Trattamento della bradicardia del nodo del seno che si può verificare dopo infarto del miocardio L’atropina è inoltre utilizzata come antidoto in caso di avvelenamento da esteri della colina o da anticolinoesterasici
  • 85. Omatropina tropina E’ un derivato semisintetico dell’atropina Ha una breve durata d’azione OH Acido mandelico Usi terapeutici ● Trattamento degli spasmi gastrointestinali ● In oftalmologia
  • 86. Effetti avversi comunemente osservati con gli antagonisti colinergici
  • 87. Avvelenamento da Atropina Può essere dovuto a: ● Ingestione accidentale o volontaria di bacche velenose dell’Atropa belladonna ● Trattamento con antagonisti dei recettori istaminergici H1, fenotiazine, antidepressivi triciclici Sintomi: Secchezza delle fauci, sete, dilatazione pupille, paralisi accomodazione, fotofobia, secchezza cute, ritenzione urinaria, tachicardia, respiro frequente, irrequietezza, confusione, allucinazioni, delirio. Morte per depressione encefalo. Antidoto: fisostigmina
  • 88. Resistenza all’atropina L’atropina, anche in elevati dosaggi, non riesce ad abolire completamente le risposte conseguenti alla stimolazione dei nervi parasimpatici in vari distretti. Ipotesi ● i nervi parasimpatici potrebbero rilasciare un altro trasmettitore diverso dall’Ach, o potrebbero rilasciare una sostanza mediatrice addizionale (bradichinina) ● La concentrazione dell’Ach rilasciata dall’impulso nervoso nella giunzione neuroeffettrice sia elevata e quindi capace di ovviare con un meccanismo di antagonismo competitivo l’azione dell’atropina.
  • 89. Altri antagonisti muscarinici ad ammina terziaria Benzatropina mesilato Sono molecole in grado di penetrare nel SNC Triexifenidil cloridrato Usi terapeutici: Trattamento del parkinsonismo e degli effetti extrapiramidali causati da farmaci antipsicotici Tropicamide Usi terapeutici: in oftalmologia Diciclomina cloridrato Oxifenciclimina cloridrato Usi terapeutici: antispastici
  • 90. Antagonisti muscarinici contenenti un ammonio quaternario Ipratropio Metilscopolamina Scopolamina butilbromuro Metilbromuro di omatropina Metantelina, propantelina Bromuro di clidinio Ioduro di isopropamide ►Scarsamente assorbiti dopo somministrazione orale ► Penetrano difficilmente la congiuntiva ► Non passano facilmente la barriera ematoencefalica
  • 91. Ipratropio bromuro Usi terapeutici: Trattamento della malattia polmonare cronica ostruttiva Vantaggi: Non influenza la funzionalità dell’epitelio ciliato bronchiale Evita l’accumulo di secrezioni nelle vie aeree inferiori Metilscopolamina, Metilbromuro di omatropina Usi terapeutici: Trattamento degli spasmi gastrointestinali
  • 92. O PIRENZEPINA NH La pirenzepina mostra un’attività selettiva nei confronti dei recettori N muscarinici M1 rispetto ai recettori M2 ed M3. N O Inibisce la secrezione gastrica a dosi che hanno solo un limitato N effetto sulla frequenza cardiaca e sulla salivazione N CH3 Poiché i recettori muscarinici delle cellule parietali dello M1 stomaco non hanno elevata affinità per la pirenzepina, i recettori M1 responsabili dell’alterata secrezione acida dello stomaco potrebbero essere localizzati anche in gangli intramurali Usi terapeutici: Trattamento dell’ulcera peptica
  • 93. AF-DX 116 O NH Analogo della pirenzepina ma N N con proprietà farmacologiche differenti O NEt2 N Presenta una elevata affinità per i recettori muscarinici M2 cardiaci si propone l’uso di AF-DX 116 nel trattamento di aritmie bradicardiche
  • 94.
  • 95. Usi clinici antagonisti muscarinici Cardiovascolare: Bradicardia sinusale (atropina) Oftalmico: Dilatazione pupilla (tropicamide, ciclopentolato) Neurologico: Chinetosi (scopolamina) Parkinsonismo e distrurbi motori da antipsicotici (benzatropina) Respiratorio: Asma (ipratropio per via inalatoria) Pre-anestesia: Riduzione secrezioni (atropina, scopolamina) Gastrointestinale: Rilasciamento muscolatura gastrointestinale durante indagini diagnostiche (scopolamina) Spasmolitici nel colon irritabile o nella diverticolite (diciclomina) Ulcera peptica (pirenzepina)